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COMPENDIO ALLA STORIA DI TRIESTE

AGENDA DELLA MEMORIA

in questa pagina :
  • alabarda
  • affitti
  • ambra
  • armeni
  • armi (in preparazione)
  • assedio
  • assicurazioni
  • aste (incanti)
  • autopsie
  • bagni marini
  • bandiere
  • Banfield de
  • Barbana
  • beni testamentari
  • berlina
  • bora
  • bordello
  • borsa
  • brinjevec
  • caffe'
  • canali
    campane
  • carnevale
  • carcere
  • carsolini
  • carte da gioco
  • cavalieri teutonici
  • Cecchelin
  • cibi
  • cicci
  • cimiteri
  • cinema vd teatri
  • colonne
  • condanne
  • confraternite religiose
  • cravatta
  • curiosita'





abbreviazioni nel testo :


bar = barone
B/M = banco del maleficio
com. = comune-comunale
D.no = Domino
doc = documenti
imp. = impero-imperatore
L/C = libri dei camerari
m° = maestro
s. = san-santa

le diciture interne alla parentesi presenti alla fine degli scritti, indicano il documento da cui l'informazione e' stata estratta, trattasi per la maggior parte di numerazioni usate dall'archivio diplomatico della biblioteca civica A. Hortis

 

ALABARDA

(simbolo della città) = la leggenda dice che il 7 ott. dell'anno 289 d.c. cadesse dal cielo in piazza vecchia, non sappiamo per certo se già esistesse la piazza, mentre sappiamo che ci vorranno ancora 900 anni per vedere la prima metà di piazza dell'Unità. Nel tesoro della cattedrale di s. Giusto è deposta l'antica arma, che non è mai arruginita, si pensa sia fatta con materiale di qualche meteora, è opinione che sia un'arma araba del tempo delle prime crociate. (vd. sotto)
Nel 1237 l'alabarda è già presente sulle monete coniate dal vescovo della città. - genn 1333 – il comune fa bollette col segno dell’alabarda, è da presumere  fosse già il simbolo della città* [Statuti 1318-add.n° 25]* - i tergestini usavano però anche altra bandiera, quella di s. Giusto

alabarda

- 1350- Statuti della città : i preconi devono portare il simbolo della “lancia di s. Sergio” (vd misura) sulla veste, davanti e dietro, berretto, cappuccio col segno del Comune ed 1 bastone (p.69v/70)(vd. anche : antiche cariche)

il simbolo dell'alabarda veniva sia dipinto in varie parti (palazzo comunale, esterno delle torri e porte ecc..) ma era anche in uso la forma in pietra appesa anch'essa in vari siti cittadini, e' anche ipotizzabile che venisse incisa sulle colonne di confine del territorio, alla fine del 1800 venne anche incisa sulle pietre che ricordano il rimboschimento del Carso, ancora presenti nella landa

- il simbolo dell’alabarda veniva inciso sulle botti di vino dolce che il comune era obbligato a mandare a Venezia, e che poi smise di mandare, e su quelle mandate alla corte a Vienna. Durante la visita dell’imp. Leopoldo nel 1660, la citta’ gli dona dei sottocoppa d’argento con incisa l’alabarda

26/11/1359- libbre 8 a m° Nicolo pintore che deve riparare lancia di s. Sergio (alabarda) alla torre Cavana + 31/11- ss 30 al m° che lavorò due notti la lancia di s. Sergio posta a torre Cavana [Liber Camerari]

- 1362 – elenco di varie bandiere con la lancia di s. Sergio [L/C]

- 7/3/1363 - tra l’elenco del lascito dei canepari della fabbrica s. Maria cattedrale, oltre a calici, croci ecc... appare anche “ la lancia di s. Sergi “ [Cancelleria vacchette 8]

5/9/1393- libb. 8 a m° Nicolo pintore che deve riparare lancia di s. Sergio (alabarda) alla torre [L/C]

2/12/1401- il comune paga … a Voscha che lavorò arma s. Sergii (alabarda) [L/C]

nov. 1408- ..a Voscha che lavorò in com. … arma s. Sergio [L/C]

24/12/1424- ..m° Fioreto carpentiere che adattò l’arma com. al palazzo com. [L/C]

24/10/1426 - … 2 lentemelis bulatis e signo com. Terg .. [Cancelleria 16-alfa DD2]

3/12/1426- a due unomini che ruppero la piazza quando fù dipinta l’arma in piazza [L/C]

- maggio 1435 - ..... fo depento la lanza di san Serzi a Riborgo [L/C]

-maggio 1449 - ...a Piero de Bonomo per doi di arçinto fin lo qual fo fato linsegna di san Serci dil trombeta ....[L/C]

2/11/1517- .. al fiol de Zuan Stella per conzar larma apre(sso) del palazo sopra la colona £ 1 [L/C]

1539- a Zuan Cudavaga depense larma su la mura appresso Donota ss 12 [L/C]

1549 - il comune paga .....per far una arma di Sant° Serzi alla cholona al porto [L/C]

1559 - il comune paga  Francesco Gratiani vicentino per aver fatto l’alabarda (in pietra) messa sulla facciata del palazzo comunale £ 72 [L/C]

1576- a ser Justo Spadon per haver fatto lo dissegno dell’insegna de Trieste ... 12 genaro £ 1 ss 4 [L/C]

1595- à m° Zuan Rosso orese (orafo) per aver fatto cinque arme de arg:to per li uficialli £ 18 [L/C] - non vengono menzionate alabarde, ma trattandosi di ufficiali comunali, deduco che di queste si trattava

17/4/1611- il Consiglio discute sul comprare a Venezia, catena d’oro con pendente con impressa l’arma della città, per fiorini 200 (10+ 10-), da regalare alla sposa (del Capitano della citta’) ed un bacile con il “brocho” con impressa l’arma cittadina (per 100 talleri) [Consigli vol. 11]

7/4/1638- regali ai Commissari (imperiali): “un baule et bronzino d’argento per cadauno de valuta da f.ni 200 de £ 4:10 per fiorino per ognuno ... imponer l’Arma della città sopra cadauno baule” [Consigli vol 12] - bisogna dire che sapevano bene come accappararsi le simpatie

9/8/1668- sul regalo da farsi al Capiano della citta’ per le sue nozze, 2 candelieri (comperati a VE), bianchi con le armi della città (per 80 scudi) [Consigli vol 15]

30/6 1741- di fronte alla casa del bar. Gabriele Marenzi, si trovò un pozzo, fù governato e venne posta pietra con l’alabarda [A. Scussa- i diari]

22/4/1875 - concesso alla soc Triestina Tranway di apporre lo stemma della città sulle sue carrozze [V.C.]

2/7/1875- il Consiglio comunale accorda l’uso dell’alabarda alla soc. dei macellai sulla loro bandiera [il corriere di Trieste]

giu 1930- revocato il simbolo araldico di Trieste del 1464 (alabarda, aquila nera e colori dell’Austria), ora alabarda argento su campo rosso

2009 - recenti approfonditi studi sull'oggetto alabarda (quello originale), hanno accertato che in realtà è molto più antico di ciò che comunemente gli storici pensavano, ovvero si triestestoriacredeva fosse un arma araba databile attorno al 1100, mentre ora si dà per certa la datazione intorno al 300 d.c., si ipotizza (forse) fosse un ornamento di qualche labaro romano, ma ...... nuovamente un mistero, il metallo ferroso di cui e' composta l'alabarda triestina, oltre che essere in un unico pezzo, ha subito una lavorazione di origine indiana che le permette di non ossidarsi (arruginire), esiste altro esempio in India, di una colonna con lo stesso trattamento effettuato in tempi remotissimi. Questo tipo di lavorazione non era conosciuto in occidente fino a pochi secoli fa', come sia giunta sino a noi a quel tempo, o come ci fosse qui' qualcuno che sapesse lavorarla, rimane un vero dilemma,la storia si fa' intrigante ......(tratto da articolo del giornale Il Piccolo, marzo 2009) vedi (pdf) >>>

immagine : agosto 2011, rifatta l'alabarda presente sul pilone delle bandiere in piazza Unita', venne rubata nel 2006, nel settembre del 2012, viene trovata piegata da qualche imbecille che aveva tentato di rubarla, ma dopo l'ultima volta, era stata assicurata con un perno

- questo simbolo della città, una volta sempre presente anche sulle inferriate, sui portoni delle case, sulle antenne delle automobili, sui manubri delle biciclette, o come monili sulle vetrine delle abitazioni, oggi è quasi dimenticato da buona parte dei "triestini", spesso avvezzi a esporre altre bandiere che quella della loro città, come ebbi a dire precedentemente, non basta nascere quì per avere nel DNA secoli di tradizioni locali, meditate

- ho curiosamente notato, che alcuni ragazzi, sia maschi che femmine, hanno l'alabarda tatuata sul loro corpo, strano ma simpatico modo per esternare l'amore per la propria citta'

- ricordo che da bambino, mio nonno mi diceva : sai perche' noi triestini abbiamo come simbolo l'alabarda ? alla mia risposta negativa, continuava ; perche' noi ne facciamo una dritta e due storte ! se non e' autoironia questa .... quale altro popolo ha il coraggio di prendersi in giro ?

una pagina dedicata a questo simbolo, nelle varie versioni araldiche, puramente fantasiose, ma molto suggestive e di libero uso QUI

alabarda
2/3/2013 - RAI3 - Metropoli, programma condotto dallo scrittore Valerio Massimo Manfredi ; in una sequenza di immagini a Venezia, nell'isola del Lazzaretto nuovo, nell'interno degli antichi edifici (1468), in cui gli equipaggi delle navi, fecero la quarantena, appare un affresco con una grande alabarda rossa tenuta in mano da un personaggio che deduco sia stato un triestino.
alabarda
quando l'alabarda, simbolo dei triestini, troneggiava sul colle
alabarda trieste
immagine tratta dal quotidiano il Piccolo (apr. 2014) dei lavori di scavo del Park san Giusto, purtroppo possiamo solo immaginare i danni  e le memorie andate perse in questi lavori, probabilmente i fatidici sotterranei del castello ancora inesplorati, resti romani, medievali e quant'altro, un vero disastro !! Ma notate bene dall'immagine di uno scavo sotto il colle, in fondo noterete una figura, ebbene miei cari, e' certamente un alabarda, sfido chiunque a dire di no, siamo sotto terra, non so' quanti metri ma ..... cosa ci fa' la' sotto un alabarda ? un mistero ed ho paura che non lo sapremo mai, e ho pure paura che la facciano sparire !!


ben consci del valore di questo simbolo per i triestini, c'e' chi ne ha aprofittato per cercare di buggerare tutti , questi simbolismi NON hanno niente a che fare con Trieste, gia' il leone veneziano sopra lo scudo, sarebbe stata una figura intollerabile per i miei concittadini, memori di secoli di aspre guerre, ma come ben sappiamo, molto amata da "certi" istriani, solite manipolazioni politiche.

triestestoria

AFFITTI

nel 1300 il comune dava in affitto tutta una serie di suoi beni: forni, mulini, magazzini, casa di abitazione, terreni, i volti delle mura interne cittadine, ma anche tutti i dazi a lui spettanti, il sistema in uso era quello di mettere all'asta il bene, a chi offriva di piu' veniva accordato l'usufrutto.

già nel ‘300 gli affitti delle vigne si riscuotevano spesso per la festa di s. Martino [vd. Vicedomini]

- il 24 agosto scadevano e si rinnovavano i contratti (c’era un grande via vai per le strade )

- si riscuotevano per san Lorenzo, quelli delle case e della osterie [vd. Camerari 1504]

18/7/1443- il capitolo affitta un mulino, oltre al denaro 1 galina, 2 fegati 1 par spalle porcino [Vicedomini 34]

NB : lunga serie di affitti alla pagina :monete

AMBRA

Trieste si trovava sulla via dell'ambra, la presenza della mitica resina è già documentata nel 1300, quando con questo materiale venivano fatti i rosari e anche degli anelli, viene anche citata l'ambra nera, quasi ogni testamento, riporta almeno un "paternoster" di ambra, solo nel 1400 viene sostituita dal corallo.(vd. anche : beni testamentari)

ambra trieste
1395 - filzam paternostum de ambro [Cancelleria vacchette 10]


sotto, mappa della via dell'ambra

ambra

 

 

 

ARMENI

1601 - 2 di loro ricevono 4 £ di elemosina dal comune di Trieste [L/C]

1756 – muore e viene sepolto nella cattedrale Trieste il vescovo cattolico armeno Martino Karbiet [D. Rossetti- Archeografo Ts – 1830] - vd. immagine a lato

tra il 1773 e il '74, Giacomo Casanova esule a Trieste, in qualita' di spia della Serenissima, a pagamento, riferisce all'ambasciatore veneto, sulla condizione dei padri armeni a Trieste, la paura di una traslazione dei tesori della comunita' verso la nuova sede di Trieste, aveva messo sulle spine la Repubblica

1775 - Arimann Gio. - giunto dalla Cappadoccia- anni 61 - da 5 1/2 anni a Trieste - armeno - padre spirituale della nazione - celibe [22B8 - Tognana]

30/9/1780 - (datato 26) ricorso del Padre Antonio Viikardas, superiore dei padri Armeni Mechitaristi [PPP]

1799 - Hermet, Pietro- medico della nazione armena- abitante in c. san Giovanni 836 [schema de dicasteri aulici, dipartimenti ed uffici provinciali per la città di Trieste nell'anno 1799]

Aruthiun (Aruti), Pasquale -arcivescovo armeno- navata del SS. - nomi iscrizioni di s. Justo (sepolti nella cattedrale) - Sindici 21D1- 2.a scatola - p. 8 armeni

1862 - Collegio convitto ed istituto d'educazione dei PP Mechitaristi-viennesi : v. Tigor n° 1899

direttore e prof : Schűkűrian N.
prof. : Hunanian Paolo
"       : Catergian Samuele
"       : Avakian Deodato
"       : Bovet Alessandro
"       : Horak Antonio
maestro : Fanti Girolamo
     "       : Germounig Giuseppe
     "       : Caikali Alessandro
     "       : Lunardelli Clemente
     "       : Koller G.
     "       : Boerah F.
     "       : Cumer Francesco
     "       : Baroni C.
     quot;       : Lazzarini C.
da : almanacco e guida schematica ...... p. 108

ancora oggi, sopravvivono a Trieste diverse famiglie armene

 

armeni trieste   armeni trieste

trascrizioni delle lapidi che si trovavano all'interno della cattedrale di san Giusto



Curiel, Carlo- la fondazione della colonia armena in Trieste – Archeografo triestino – 1929/30

vd. anche pag. "chiese"

 

Costantinopoli- 20/1/1834 arciv. Primate Antonio Hassun (n. Costantinopoli 1800)- il 7/6/1842 arcivescovo di Anazarba
Leopoli (Polonia) – 8/4/1836 arcivescovo Samuele Stenowicz [notizie per l’anno 1855-tip. Apostolica]

ARMI

pagina in preparazione

 

ASSEDIO

Trieste, subisce numerosi assedi nemici, naturalmente i più scatenati erano i veneziani, che però usavano sempre truppe mercenarie, tra cui quelli, di tutte le cittadine istriane sotto il loro controllo (Muggia, Capodistria, Isola, Pirano, Parenzo, ecc...), così come dal Veneto-Lombardia, gli stradiotti albanesi, considerati sanguinari, anche dagli stessi veneziani, colpevoli di efferate crudeltà anche in altre parti d'Italia, dopo la presa del Friuli, anche truppe dalle varie località, e in mezzo qualche traditore triestino che si faceva lautamente comprare per segnalare i punti deboli delle mura, al comando c'erano sempre nobili della città lagunare sotto controllo diretto del Senato.

ma cosa significava subire un assedio : tutte le coltivazioni di viti, olivi, alberi da frutto, orti, campi di frumento, ecc.. venivano dapprima depredati, poi tagliati, o anche bruciati, e questo per tutto il territorio cittadino, ciò significava che per anni la città non aveva sostentamento, e doveva rifornirsi presso altri mercati, ma Trieste era sempre circondata, tra veneti, istriani, conte di Gorizia, il conte di Duino, e lo stesso duca d'Austria, costringevano i tergestini alla fame, tanto che molti emigrarono, ma quelli che rimanevano, erano tosti, con sortite militari, riuscivano a procurarsi a pagamento, i viveri per sopravvivere. La città subiva sempre lunghi bombardamenti, sia dalle galee venete, che dalle truppe sotto le mura, il che comportava grande pericolo per l'intera popolazione, molte case vennero distrutte, e tanti morirono sotto le macerie. Nel 1463, durante l'ennesimo assedio veneziano, una nota del Generale al Senato della Serenissima, ci informa che, nonostante il copioso bombardamento, con apertura delle falle nelle mura cittadine, si erano viste le donne tergestine, portare le pietre e ricostruire parte delle mura, i soci dei veneti, non riuscirono ad entrare, si arrivò ad una pace, ma come sempre Trieste ci rimette.

assedio di trieste 1463

ASSICURAZIONI

2/10/1766 - istituita la 1° camera Assicurazione [1/2 C 16/3,Tribel]

1779 - compagnia di assicurazioni ( c.s.)- chiude nel 1811

1786 - Banco d’assicurazione e cambi marittimi (fino al 23/2/1811)

1787 - camera d’ass. e cambi marittimi

1789 - Soc. Greca d’assicurazione (fino al 30/3/1811)

1794 - unione di assicuratori (fino al 28/9/1811)

 

1799 - Assicurazioni di Trieste :

Compagnia di Assicurazione – eretta 2/10/1766 (e 1776) – piazza pozzo dei cavalli 170
direttori : Carlo de Maffei, Grassin di Calimani Levi, Francesco Pazze

Banco di Assicurazioni e cambi marittimi – dal 26/3/1786 – c. strada vecchia di Vienna 606
direttori : Filippo Kohen, Leon ed Aron Vivante, Themelli e Comp.

Camera di Assicurazioni – dal 19/6/1787 – piazzale dogana vecchia 594
direttori : P.F. Oesterrecher, Giovanni Weber, Plastarà Giovanni Drosso, Giacobbe q. Alessandro Vitali, Risnich Stefano

Soc. greca di Assicurazioni – dal 1/4/1789 – p.zale dogana vecchia 603
direttori : Teodoro Manzurani, Giovanni Tabisco, Cesare Pellegrini, Demetrio Carciotti, Pano Spiro, Giogio Cavaco

Unione di Assicuratori – dal 18/8/1794 – c. vecchia di Vienna casa Cassis
direttori : Hagenauer Ignazio, Isac di Vita Camondo, Francesco Taddeo Reyer

 

1805 - le compagnie assicurazioni a Trieste :

Compagnia vecchia di Assicurazioni (Maffei-Grassin-Pazze)
Soc. greca di Assicurazione (Tabisco-Tavacco-Niotti)
Compagnia nuova di Assicurazioni (Thys-Vivante-Casatti)
Amici Assicuratori (Risnich-Palikutya-Nicolich-Teodorovich-Plastarà)- nel 1807 (Risnich-Nicolich-Teodorovich-Plastarà)
Scancello di Sicurtà marittime vedovili e pupillari (Maffei-Mechsa-Circovich-Gallicyi-Teodorovich)
Comp. di assicuratori particolari (nel 1807 diventa solo Comp. di Assicuratori) - (Antonopulo-Moraitini-Niotti)
Lo scrittoio di Sicurtà (d'Abram-Reyer-Fontanella)
Il nuovo Banco di Assicurazioni e Cambi marittimi (Kohen-Sartorio-Lazovich-Goracuchi)- nel 1824 cambia intitolazione : Banco d'Ass. marittime (Baraux-Sartorio-Ritter)
Li soci assicuratori (Carciotti-Gross-Lorenz)
Lo stabilimento di Assicurazione (Plastarà-Tabisco-Galatti-Casati-Cocicopulo-Caracolo-Zazzarango)
La Compagnia ungarica (Kukulyevich)
La Camera di Assicurazione di Fiume e Carlstadt (Susani)
Camera di Assicurazione di Lussin Piccolo (Pillepich)
La nuova Compagnia di Lussin Piccolo (Tarabocchia)

1807 - Banco di Ass. marittime di Lussin Piccolo (Premuda) - Soc. Illirica d'Ass. (Carciotti-d'Isay-Niotti-Cercovich-Rajovich-Circovich-Vital)

1809 - chiudono Soc. degli amici assicuratori e la Societa illirica

1814 - nasce il Banco d'assicurazioni marittime  [il centenario delle Ass. Generali 1831-1931-p.34]

1815 - Gabinetto di Sicurta' (BuchlerMinerbi-Parente) - Nuovo Stabilimento di assicurazione (1824-Antonopulo- Levi Mondolfo- Scheitlin- Catraro)

1816 - rinasce la soc. greca di ass. col nome di Nuova (1824- Plastarà-Moraitini-Bachelori)

1817 - Accomandita d'Assicurazione (1824 - d'Ancona-Dabovich-Levy-Mayer), Compagnia Adriatica di assicurazione, Assicuratori Marittimi (1824- Gattorno-Hagenauer-Reyer-Schlick-Crampagna-Kern-Parente)

1822 - Azienda Assicuratrice (incendio e grandine)

1824 - Soc. Orientale di Assicurazioni (Cassis Faraone-Jussuf-Vlastò-Passarevich)

1831 - il Morpurgo fonda le Assicurazioni Generali Austro-Italiche (il 26 dic.) - sono quelle oggi note come Assicurazioni Generali e portano un simbolo (il leone di Venezia) che niente ha a che vedere con Trieste (immagine in basso-premere)

1838 - nascono a Trieste le assicurazioni RAS

1841 - da = [andressen buch der handlungs gremien und fabriken … - Wien - 1841]

Adriatico Banco d'Assicurazione :

direttori ; Giannichesi, Angelo - Salem, Vita - Kucknich, Marco - Catraro, Demetrio - Uhlich, G. A.

Assicuratori marittimi :

direttori e membri ; Reyer e Schlick - Gattorno Francesco - Parente Aron Isaia - Brentano Lutt. e Co. - Hagenauer J.

registratore ; Grassi G. C.

Assicurazioni Generali AUSTRO-ITALICHE

direttori ; Vogl G. - Parente Marco - Morgante Francesco - Mondolfo S. L. - Tichy Antonio

consultore legale ; de Rosmini dr. G. B.

Associazione Assicuratrice

direttori ; Masserati Luigi - Premuda G. N. - Fehr Giacomo - Merlato G. G.

consultore ; Rossi V. A.

Austriaca Compagnia di Assicurazione

direttori ; Levi Moise - Göschen Giorgio - Gwinner Giorgio - Schläpfer J. C.

registratore ; Sepilli Giuseppe

Banco Alemano d'Assicurazioni

direttori ; Fontana Carlo d'Ottavio - Hönigmann Ign. - Benedetti G.G.

Banco di Marittime Assicurazioni

direttori ; Sartorio G.G. - Rota Giacomo

Compagnia degli amici Assicuratore

direttori ; Radocanocchi M. - Coen Mattio - Padovani Giuseppe

registratore ; Benporatti J.

Banco Illirico d'Assicurazione

direttori ; Bousquet Giuseppe- Galotti Alessandro - Hirschel Leone - Czvietovits Cristoforo - Silverio Gio. Batta

Gabinetto di Sicurtà

deputati ; Schwachhofer C. - Minerbi J.V. - Oblasser Albano - Buchler Carlo

registratore ; Levi C. S.

Intrepida Compagnia d'Assicurazione

direttori ; Cositti Osvaldo - Gadina Agostino - Wollheim S.

Nuovo Greco Banco d'Assicurazione

direttori ; Vuro Leon C. - Morosini Nicolo - di Demetrio Antonio - Ralli A. C.

Nuovo Stabilimento d'Assicuratrice

direttori ; Antonapulo A.M. - Rittmeyer F.E. - Vivante F. - Ernst G.G. - Appostolopulo M.D.

registratore ; Mondolfo M.L.

Nuovo Società d'Assicurazione

direttori ; Coen P.H. - Bryce J. - Grego G. - Gattorno S. - Mandolfo Levi - Regestro Baseli

Soc. Elvetica d'Assicurazione

direttori ; Cloetta Giov. figlio - Collioud J.

registartore ; Scheitlin Daniele

Soc. Orientale d'Assicurazione

direttore e deputato permanente ; Cassis Faraone Cesare

deputati ; Scihade Elia - Cardachy F. - Budmani Antonio

Soc. Slava d'Assicurazione

direttori ; conte Matteo Ivanovich q. G. - Mecksa Girgio - Brambilla Giuseppe

Soc. Triestina d'Assicurazione

direttori ; d'Ancona David - Vlostò e Co. - Gialussi Antonio

registratore ; Maurogordato P.C.

Uffizio di Sicurtà

sindaci ; Hagenauer G. - Paruche Salamon

amm. ; Grassi Giulio C.

Azienda Assicuratrice

presidente ; cav. de Reger F. T.

direttori ; Hirschel Moise - Kohen Leon di P. - Buchek Giovanni

segretario generale ; de Bruck C.L.

revisori ; Vucitich Michele - Chiozza Giorgio Antonio - Porenta Simone

consultore legale ; Luchese dr. Giuseppe

 

1795- stampato- [Sindici-21D1-2°scat.-p. 84a]

assicurazioniassicurazioni

 

 

 

ASTE e INCANTI

durante il medioevo, il precone (messo comunale) sulle scale del palazzo comunale, gridava il bene che andava venduto all'incanto, il popolo si radunava sotto, e l’interessato faceva l’offerta, se non c’erano offerte, le grida venivano ripetute per almeno 4 gg.
La cifra di partenza era data dalla valutazione del o dei beni, operata dai due notai detti "estimatori", salariati dal comune, erano adibiti a questo compito e nelle diatribe di compravendita, la loro carica era a tempo. (vd. pag. "antiche cariche")

AUTOPSIE

1601 -... al q. ecc.te S. Dott. Saladino per haver aperto li dui cadaveri .... [Liber Camerari - p. 118b]

1799 - Tribl, Francesco- chirurgo e visitatore morti-abitante in c. dei bottari 774 [schema de dicasteri aulici, dipartimenti ed uffici provinciali per la città di Trieste nell'anno 1799]


 

B

 

BAGNI MARINI

- 24 magg 1823, bagno galleggiante di Giov.Batt.Angeli (Tribel)

- nel 1824 in marina (zattera) di Domenico d’Angeli - per l'Agapito nel 1823 il soglio di Nettuno nella contrada del lazzaretto vecchio sulla riva

- 23/5/1857 apre come sempre davanti al molo del sale, il bagno galleggiante F. Boscaglia e C. [il diavoletto]

-30/4/1861- approvati fio 250 per adattare il sito dietro al lazz. s. Teresa ad uso bagni pubblici e militari [Verbali del Consiglio]

- 11/6/1870 – andata deserta l’asta per erezione diga al nuovo bagno popolare a s. Andrea [Verbali del Consiglio]

-1882, bagno Eckhardt con spiaggia (s.Andrea)-(Generini 1884)

-1886, nasce il bagno Excesior a Barcola (B:Fantin)

-1926, nasce il bagno Cedas, diviso uomini-donne

12/6/1929 – chide definitivamente il bagno s. Andrea come bagno popolare, verrà adibito dai Magazzini Generali a bagno per i suoi dipendenti, chiude anche il bagno pubblico di s. Sabba

- ott 1959 – eretto steccato a Barcola dove verranno eretti 8 bagni di tipo Topolino e nuovo bagno al Cedas

BANDIERE

la prima bandiera citata nei documenti, viene menzionata come quella di s. Giusto, il che darebbe a pensare che fosse un drappo con la rappresentazione del santo, certo e' che non sappiamo quando nasce quella con l'alabarda su sfondo rosso, anche se come simbolo cittadino lo troviamo gia' testato nel 1200. Era in uso nelle processioni dei giorni di festa, quelli dedicati al santo di turno, che le bandiere sfilassero davanti al corteo che marciava verso la cattedrale, accompagnate dal tamburino e dalle trombe, seguito dalle piu' alte cariche cittadine e dai fedeli. In tempo di guerra, veniva issata bandiera su un pennone in mezzo alla piazza grande, mentre durante i fatidici assedi subiti, Trieste, issava, alla vista dei nemici, la bandiera del Signore suo protettore, nei tempi andati, il re d'Ungheria, forse, dico forse, anche quella del Patriarca di Aquileia, poi per certo quella della casa degli Asburgo, dapprima la classica bandiera gialla e nera, tramutatasi poi in rossa con banda bianca.

1330 - 2 soldi per il confalone di s. Justo [Liber Camerari]
14/10/1351- paga a Nicolo pintor per un gonfalone [L/C]
6/9/1362 – da inventario del Camerario Justo Burlo in [L/C] ….16 penonos novos de sindone de peditibus cum lanceis sancti Sergii (fatti nel presente anno), 2 penonos veteros de sindone cun lenceis sancti Sergi…
7/3/1363 - nell'inventario dei canipari di s. Giusto : ...palia vexilla [alfaDD2-8] 
2/11/1382- paga a 6 uomini che portarono detto confalone (a s. Justo) e portarono penone D.no Duca - a çendalo Rubeo per fare penono in Donota e comune [L/C]
nov. 1382- fatto il pennone in Donota [L/C]
23/5/1384 - 34soldi a uno che cucì(?) confalone (e bandiera) nostro Duca Austrie [L/C]
13/8/1384- libb. 42 ss 6 per braccia 8 di sindone (tela leggera) de grana torto e 3 braccia sindone bianca e 11 braccia di ganpeta de siligo (?) per fare la bandiera del Dno nostro Duca Austria [L/C]
22/8/1384- ss 37 a Bitino staçonaro per seda de grana e bianca per tela rossa e un lexio (tessuto) per fare bandiera del nostro Duca [L/C]
1/11/1387 – pagati quelli che portarono le bandiere di s. Maria e del Duca a s. Giusto [L/C]
20/12/1387 – pagate £ 500 per una campana e per ori e tessuto de oro, grana e argento per una bandiera sive confalono s.ti Justi de novo fato [L/C]
15/2/1396- pagato il ferro per il gonfalone messo sotto la Loggia [L/C]
27/10/1401- … a m° Matheo sertori che riparò penone com [L/C]
6/12/1405- ..a 4 giovini che portarono vessillo s. Justo e bandiera del Duca alla chiesa di s. Justo [L/C]
20/7/1406 o 2?? .. a un maestro che riparò il magno vexillo s. Justo [L/C] la datazione e' dubbia
28/9/1424 – paga a m° Johani capentiere che fece una cassa dove pose i vessilli com. [L/C]
17/11/1424 – pagati 24 duc. oro 3 libbre e 10 soldi per fare vessillo nostro duca [L/C]
nov. 1424 - ….per il vessillo s. justi [L/C]
1/4/1440- per choxir la franza del confalon [L/C]
13/6/1441- a m° Lorenço de Piamont per fatura de una bandiera che fo mandada a Chastel Nuovo per la festa de san Vido [L/C]
magg. 1449- al becharj per un chastron mandado a donar aVigniesia a messer Zuan Moresini che fa far lo confalon de ms. San Zusto [L/C]
ag. 1449- duchatj cinquanta doro dadi per un confalon de San Çusto el qual fe far a Vigniexia messer Zuan Morisin [L/C]
3/7/1456 - in platea prope pillonum palati (per) vexillum com. tempore guere [V. 35]
16/12/1465 – in palatio novo com. presso poggiolo dove posero vessillio s. Justi [V. 38]
26/5/1492 – comperato mezzo braccio di tela per la .. maniga del confalon [L/C]
21/5/1493 – ss 12 per conzar el confalon [L/C]
ap. 1494 – ss 6 per far cosjre el stendardo [L/C]
1496- ale done de s. Benedeto (monache) che conzono el confalon per seda e maistranza ss 10 [L/C]
1509 – il comune paga 2 nuovi stendardi, uno per il castello altro per la torre …. £34 ss 2 [L/C]
1528 - pagato per ........conzare la bandiera .... [L/C]
1531 ...... al depentor per conzar la dita (?) bandiera £ 4 ss 4 [L/C]
5/2/1542- pagato a compare Bertos per una bandiera tolse mergute auno patrom de barcha quando ando a Maram  £ 1 ss [L/C] (fu' probabilmente una bandiera veneziana catturata dai triestini con le navi in golfo)
1547 - ... per tella per le bandiere de la sanjta fu poste al porto ss 4
1576- à (m) messer Justo Coppa per la bandiera ferraro ..... - per l’ormisino per la bandiera fatta quando fu accontrato sua Ser.ma Alteza .. £ 24
1597- ........ per la bandiera della trombetta ..... [L/C]
giu-lugl. 1728 : lavori al molo della Bandiera (8F 13) il molo dove poi nascera' il palazzo del governo
20/10/1736 - alla mattina con le barche e i soldati viene portato lo stendardo della Marina al castello, in dono - 21/10 - portate 2 bandiere a s. Giusto, 4 in chiesa dei P. Gesuiti e 2 in chiesa di s. Pietro, 2 in chiesa B. V. del Mare, donate dall’ammiraglio Pallavicini (marina austriaca) [A. Scussa- i diari] - chissa' dove sono andate a finire ?

bandiera comune

1933 – eretti i piloni porta bandiere sulla piazza Unita’ (in origine erano 3 e molto più bassi)

sino agli anni '70, sulla torre del comune di Trieste, sventolava la bandiera alabardata, poi uno dei "soliti" decise di levarla e issare il tricolore, da allora il vessillo con l'alabarda non si vide piu' su quel tetto

il castello di s. Giusto, e' un bene del comune di Trieste, ovvero dei triestini tutti e non dello stato, sul bastione rotondo, dovrebbe sventolare la bandiera di Trieste e non quella tricolore (o al limite, tutte e 2)

 

NB : il vocabolo "bandiere" e' anche usato, ma nei documenti veneziani, per definire un manipolo di soldati

BANFIELD de

tenente Gottfried Freiherr von Banfield - 1890 - m. 1986 a Trieste - pilota aerei austriaco durante la prima guerra mondiale, venne anche detto "l'aquila di Trieste", conto' 18 vittorie, ricevette l' Ordine Militare Maria Theresia, nel 1920 sposa la cont.ssa Maria Tripcovich figlia del noto armatore, abiteranno nella villa con parco in via Commerciale -immagine : onorificenza con iscrizione - SchildfuB (fedeli fino alla morte)

banfield

 

 

 

BARBANA

888 d.c. - 300 triestini con Berengario, contro Guido di Spoleto, alla battaglia della Trebbia gli salvano la vita - Lucinio è pretore di Trieste, suo figlio Giuliano, riceve da Berengario il titolo di conte di Barbana - da Giuliano ebbe origine la voce “ Giuliani” [Domenico Rossetti, 8E 15/6]

16/8/1330 – accordo tra il Patriarca di Aquileia e il conte di Gorizia relativo ai danni fatti agli abitanti di Barbana [atti della cancelleria dei patriarchi di Aquileia – deputazione storia patria per il Friuli- UD 1983]

Barbana = Spata (della Spada), Valeriana moglie di Antonio - 24/9/1512 fà lascito per Ecclesia s. Maria de Barbana [Vicedomini 50]

il Kandler sul Codice Diplomatico istriano, ipotizza che Barbana fosse in verita' il monastero di Grignano, di ipotesi si tratta.

BENI TESTAMENTARI

elenco di alcuni beni, solo i più particolari, ritrovati nei vari documenti del comune, dai primi testamenti che possiamo consultare, del 1300, fino a quelli del 1700, riusciamo a capire molte cose dei tergestini, ovvero le masserizie che avevano in casa, le vesti che usavano, scarpe, ma anche gli utensili di cucina, i tipi di letti, e anche se avevano beni preziosi, terreni, proprietà, case e molto altro. Così sappiamo per certo che già nel 1300 mangiavano sulle tavole, alcune erano dette alla sclabonica (slava) altre alla tedesca (non saprei la differenza), che sopra c'era una tovaglia, usavano le forchette, adoperavano piatti, si pulivano con i tovaglioli e ..... usavano le mutande ! anche se una certa storiografia (imbonitori televisivi) vi racconta le solite balle, a Trieste tutto questo c'era già allora
NB : forse un po' troppo oro per essere un piccolo borgo di pescatori come qualcuno vorrebbe darcela a bere !!

considerato il volume di spazio occupato dallo scritto, ho inserito tutto in un altra pagina, premete il link per visionarla

BERLINA

30/5/1384- per una corda che fù legato un furlano alla berlina [Libri dei Camerari]
1492- femmina messa alla berlina [L/C]
1503 - condanne per i danni fatti ai campi nel distretto : £ 25 e 6 ore alla berlina sulla piazza [banco del maleficio 18 alfa E1]
7/11/1503 – una certa Helisabeta viene condannata ad una multa di 25 piccoli entro 8 gg, se non paga sia posta alla berlina in piazza … bersagliarla con ovi … [B/M 18]
8/1/1506 – processo a Pietro de Bonomo, il suo cavallo aveva fatto danni nella contrada di Chadini dietro la chiesa di san Lazzaro, il cavallo viene condannato alla berlina [B/M 18]
1532 - un puto de Montagniza fù alla berlina [L/C]
1536 - un ferro alla berlina [L/C]
1538 – la fiola del Ban de Prosecho acusada da Georgio Cralich fu’ messa alla berlina [L/C]
1555 - poste alla berlina 30 mulle ?? [L/C]
1565 - fatto un anello [Liber Camerari- quietanze]
1580 - viene considerata come tortura [L/C- quietanze]
- è ancora esistente il 7/4/1837 [L. Kert]

BORA

triestestoriaVento secco e artico, anticamente chiamato < borea > dal latino, i popoli slavi la chiamano < buran > raggiunge con forza Trieste da ENE, scendendo dall'altopiano che circonda la citta', vento a raffica che intervalla velocita' che vanno dai 30/40 kmh sino a raggiungere punte di 100-120 kmh, ma superando spessissimo questi limiti, una sua raffica venne misurata a 188 kmh. La sua formazione si deve a depressioni operanti nell'est Europa, porta un notevole e a volte improvviso calo delle temperature (anche di 15°, e ancora di piu' quelli percepiti), innesca il ricambio delle acque del mare in superficie, uno dei triestestorialuoghi dove si presenti piu' prepotentemente, oltre che sul golfo, e' di sicuro < largo Pestalozzi > nel rione di s. Giacomo, viene distinta in ; bora chiara (nata in giornate serene) e bora scura (nata in giornate di cielo coperto), la seconda solitamente ha maggior durata nel tempo (bora scura, xe' quela che dura).La regolarita' con cui questo fenomeno appare da secoli, fa' si che a Trieste, le antenne TV abbiano ben 4 tiranti, i camini siano rinforzati, le finestre siano almeno doppie.

9/12/1899 – la bora raggiunge i 115 Kmh il gg 10 ci sono 4 grado sotto zero [il Piccolo]

1954 – una raffica di bora rompe l’anemometro dell’osservatorio meteorologico, la raffica aveva superato i 170 kmh

1 e 2 marzo 2011 - violenta discesa della bora sulla citta', le raffiche hanno toccato i 163 kmh, ma il peggio e' che ha soffiato costantemente per ore ed ore tra i 90 e i 100 kmh, ha provocato 100 feriti e innumerevoli i triestestoriadanni. Tra le cospicue velocita' registrate, il 10/3/2010 raffica a 152 kmh, nel 1954 una raffica distrusse l'anemometro, si calcolo' che superasse i 170 kmh.

25/3/2011 - la bora soffia a 160 kmh

febbraio 2012 - la bora soffia impetuosa per piu' di 10 gg continui, innumerevoli i danni, scoperchiata parte della cupola del palazzo Carciotti sulle rive, rovesciato un TIR e un camper davanti la piazza Unita', le raffiche raggiungono i 170 kmh

luglio 2012 - improvvise raffiche di bora a 125 kmh sferzano la citta' e il territorio, notevoli i danni, calo della temperatura del mare che da 28° passa a 18

febb. 2015 - raffiche di bora a 156 Kmh, ingenti danni, numerosi gli alberi divelti (la bora giunge con forza sino a Venezia e Chioggia)

16/2/2016 - le raffiche raggiungono i 108 kmh

genn 2017 - raffica raggiunge i 148 kmh, per ben 2 gg le raffiche non sono mai scese sotto i 120 kmh, un record - purtroppo ci sono stati anche 2 morti causati dalle violente raffiche

febb. 2018 - la bora raggiunge per diversi giorni i 130 kmh, raffiche s'intende, mediamente intorno agli 80 kmh, ma l'aspetto più inquietante è che le temperature segnano i -6° in città e -8/10° sul Carso, l'effetto dato dal vento è che la temperatura percepita dal corpo è di -24 gradi (a 80 kmh), poi siamo anche fuori dalla scala di wind-chill

26/1/2023 - la bora raggiunge i 126 kmh

17/5/2023 - raffica raggiunge i 116 kmh

NB : la bora ha un rumore particolare, sembra un ululato, quando le raffiche piu' forti stanno sopraggiungendo, si fanno preannunciare !

Esistono vari effetti secondari, alle persone, conclamati della bora, quando dura poco provoca un leggero stato di euforia, ma quando la sua durata si prolunga per diversi giorni, un forte stato di tensione nervosa e irascibilita', malesseri che culminano con un mal di testa o emicrania, col cessare del vento, cessano anche i sintomi.

Mentre in altre parti del mondo, un vento del genere, che soffia per giorni, bloccherebbe tutto, a Trieste cio' non succede, essendo parte del DNA dei triestini, tutto procede normalmente, per le strade la gente passeggia, moto e motorini circolano ugualmente, tutte le attivita' continuano. Spiegare ad un forestiero cosa sia questo vento impetuoso per un triestino non e' cosa facile, viene maledetto e benedetto allo stesso tempo, ma per certo rimane impresso nella memoria di chi emigra in altri lidi, per non dire di chi non lo conosce e lo scopre sulla sua pelle, le raffiche (i refoli o refolade, in dialetto) sferzano il viso, sollevando tutto attorno cio' che trovano (tetti, moto e ciclomotori, tavolini, sedie, piante ecc ....), e ti toglie il respiro. Noi che non ci facciamo piu' caso, abituati sin dall'infanzia, ci meravigliamo spesso, per le espressioni di sorpresa degli immancabili turisti, che arrivano inconsapevoli in queste giornate, eppure non ce ne rendiamo conto, ma potremmo trovarci su qualche altissima cima di montagna mentre infuria una tempesta e .... essere a nostro agio, che sia per questo che nonostante nasciamo sul mare, amiamo immensamente anche la montagna ?

per i triestini, il vento a 50 kmh e' quasi una brezza, a 70/80 cominciamo a chiamarlo < bora > 

Con l'interesse suscitato dal meteo, sono proliferate anche le ditte (?) che sui vari media si danno battaglia per diffondere le svariate previsioni, troppo spesso gestite da faciloni e incompetenti, un caso limite inserire nella piattaforma del Friuli anche Trieste, che in quanto a meteo, è di gran lunga diverso dal resto della regione, anche a causa del suo Carso retrostante e per essere la "porta della bora", non ultimo il diffondere persino nomi sbagliati come BURIAN che non esiste, mentre il vento, come avrete letto sopra, si chiama "buran"(1). Giornalisti TV e della carta stampata, senza documentarsi, come sempre, la prendono per buona e la diffondono, così dopo la neve, che è diventata "agressiva", un altra stupidaggine dilaga sui media, sperando che la "crusca" li additi a blasfemi.

(1) - nascendo nelle steppe russe, è molto provabile che i popoli slavi già in tempi antichissimi gli avessero coniato un nome, prima dei greci e dei latini (borea), e considerando la scrittura slava, la forma bur-IA-n che prevede un incontro di vocale, assolutamente impossibile per certe scritture (in sloveno : burijan) - mentre in russo = (буран : buran - Бурьян : burian, ma non esiste !)


l'effetto Bora sulla temperatura, tra quella vera e ... quella percepita

sito web tecnico sul fenomeno della bora >>>

una curiosita' : la moglie di Martin Lutero, si chiamava von Bora

 

alla "bora" di Trieste, anche il grande compositore Ivan Graziani, dedicò una canzone : 140 kmh

 

BORDELLO 

l'edifico adibito a bordello, era di proprietà del comune stesso che incassava l'affitto dalla matrona, si trovava dietro il palazzo comunale addossato alle mura cittadine che davano al mare (all'incirca in mezzo alla piazza Unità odierna), le donne erano chiamate "curiali" e sempre forestiere - alcune taverne poi, offrivano ai viaggiatori le attenzioni particolari di qualche meretrice di passaggio, ma se scoperti, gli osti venivano condannati a forti multe


triestestoria
1328 - processo : Juana curiale che dimora in postribulo pubblico ... [banco del maleficio 1]

STATUTI di Trieste 1318 - addizione agli Statuti del 1337 (p. 168)

n° 41 = che nessuno possa avere abitazione nel bordello ..ecc - pena libbre 24 [a lato vd; inde Reform. de stupa in M CCC XXXIIJ ]

1333 - nessun citt. triestino ne meretrice può avere abitazione in bordello [addizione 41-168]

1/12/1327 - Margareta matrona postribulli .... curialium ... ; viene accusata di furto da Antonino Cartolario - Juana curial che abita in postribullo pubblico, è testimone al processo [banco del maleficio 1]

1337 - Statuti addizione bordello >>>

1338 - Catarina moglie di Piçoti, ....mulier mala ... pesime vite tenens Postribulo in c. Castelli presso Eccl. S. Lorenzo in una casa - Catarina fù meretrice pubblica in Postribullo post palaci com. con altre meretrici [Banco del Malef., v. 2] - NB : unica menzione di altro postribulo sito in contrada Castelli, ma forse casa privata adibita a questo uso

magg. 1345 - Sibeta .. meretrix pubblica .. in postribulli post palaci Com. [B/M- 3]

giu. 1345 - Agnexa de Vipacho .. meretrice pubblica [B/M- 3]

1350 - Statuti di Trieste - rubrica su ruffiani e postribulo (p. 176)

22/6/1352 - Catarina curialis e Ghera curialis che abitano in "stupa" sono testimoni a processo [B/M-v. 5]

18/8/1352 - Johanne Piçaçer de Utino, ferisce gravemente Clara de Lunç curiale dietro il palazzo comunale [B/M-v. 5]

16/12/1354 - Catarina curiale, accusata di verba ingiuriosa .... pota che dio sanguana - testimoni ; Margarita e suo marito, che tengono postribulo post palatio com. [B/M-6]

24/6/1359 - Agnese curiale in postribullo post palaci Com. ... accusa del Malef. [B/M- 7]

1368 - Statuto di Trieste (beta F2) - Capitolo 8° - si menzione il bordello (le pg. non sono numerate)- esiste anche nell’indice il Capitolo 102, su ruffiani, meretrici, burdello ac stupa

- durante l'occupazione veneziana non si fà menzione al bordello, ma forse anche perchè i documenti furono trafugati dai veneziani stessi, oggi potrebbero trovarsi alla Marciana o a casa di qualche nobile veneto

10/11/1384 - processo a Saiboch teutonico (ospite in Trieste) accusato di tenere 2 meretrici pubbliche nel pubblico postribullo ..in Ospizio super platea [banco del maleficio 9] - una sequenza di multe ai tavernari che oltre che a servire da bere e da mangiare, offrivano un supplemento ai loro clienti

11/11/1384- processo a Dorotea (ospite in Trieste) accusata di tenere nell’Ospizio una pubblica meretrice in postribullo pubblico ... in c. Mercato presso la canipa di d. Maydine e 2 vie ai lati [B/M- 9]

16/11/1384 - processo a Ançelo de Alemania (ospite a Trieste) accusato di tenere in Ospizio in piazza (presso ab. di Melchiore de Glamona) una pubblica meretrice in pubblico postribullo [B/M- 9]

14/10/1388 - in processo per vendita di vino in misura scarsa, testimone Chatarina meretrice teutonica [B/M- 9]- datazione dubbia

nov/dic 1401- il comune paga le spese per lavori alla porta e al pavimento postribuli [L/C]

1402 – la meretrice Agnesa paga l’affitto del postribulo per tutto l’anno [L/C]

5/7/1406 o 2?-.. ad Andrea Sarazeno che lavorò un gg. al carcere e riparò un balcone al postribulo [L/C] datazione dubbia

3/9/1428 - posta una serradura alla porta domo Postribuli [L/C]

31/3/1446 - contro : Mathias tavernar, che ab. a Trieste presso domo com. dove abita m° Roupret butiglar, menia civit (muro com.), via pubblica dove si tiene postribulo ..... Margetiça pubblica meretrice [banco del maleficio 11]

16/6/1462 - processo a Leonardo tavernar, aveva una meretrice in taverna che stava in braccio ad un brigente [B/M- 11]

1465 – postribulo post palazzo com. – divieto alle meretrici e ruffiane di vestire con argenti e ori – dopo il 3° zocho la notte si deve chiudere [addizione STATUTI- Capitolo 85-beta EE4-103]

1550 - STATUTI di Trieste [beta EE5] - meretrici : il postribulo è tra il Comune e porta del porto (p. 90b)

 bordello


da Hattinger alfa CC8 - quaderno :

12/5/1383 - libbre 8 a meretrice per fito de una casa in c. Mercato in castro inferiori

14/11/1383 - affitto a Margherita de Lubiana (curialis) per affitto 1 mese della casa

7/6/1384 - affitto a Margherita de Lubiana (curialis) per affitto 1 mese della casa

7/6/1384 - a Marisica (Marisiza), (curiale) per affitto 1 mese della casa

6/7/1384 - affitto a Anna (curiale) per affitto 1 mese della casa

 

 
1875 - da : il Diavoletto


i bordelli presenti a Trieste nel 1918 :

v. Altana  n° 16 - aveva 16 camere e 10 inquiline

v. Arcata n° 11 - aveva 9 camere e 6 inquiline

v. delle Beccherie n° 41 - aveva 11 camere e 5 inquiline

v. dei Capitelli n° 3 -  aveva 8 inquiline

v. dei Capitelli n° 6 - aveva 17 camere e 6 inquiline

androna della Chiusa n° 1 - aveva 7 inquiline

v. del Fico n° 3 - aveva 8 camere e 5 inquiline

v. dei fornelli n° 4 - aveva 8 camere e 5 inquiline

v. dei fornelli n° 6 - aveva 7 camere, una stanza per visite mediche

v. del fortino n° 6 - aveva 10 camere su 4 piani, cucina, sala da pranzo, stanza per visite mediche (è quello che è forse più noto)

androna Marinella n° 12 - a quel tempo era in pessime condizioni

v. pescheria n° 7 - aveva 10 camere su 5 piani, cucina, sala da pranzo, sala visite mediche

v. del sale n° 8 - aveva 10 camere con 6 inquiline, a quel tempo il migliore !

v. punta del forno n° 12 - aveva 8 camere su 3 piani, sala da pranzo

v. san Filippo n° 1 - aveva 13 camere e 7 inquiline

v. san Filippo n° 6 - aveva 5 inquiline (le condizioni erano precarie)

v. san Filippo n° 7 - aveva 9 camere su 2 piani

v. del solitario n° 6 - aveva 15 camere e 10 inquiline

 

2/1/1924 – ubriachi sparano nel bordello di v Bonomo contro la direttrice Maria Altolino

genn 1925 – in arresto la proprietaria di albergo in v Trento che sfruttava la prostituzione minorile, l’albergo viene chiuso

17/3/1959 – arrestata certa Irene Tinta triestina, tenutaria di un bordello in via Crispi 3



durante il periodo del Territorio Libero di Trieste, in cui la citta' era amministrata da truppe inglesi, americane e neozelandesi, i bordelli triestini conobbero un periodo di grande floridezza, le "signore" per lo piu', giungevano dal resto d'Italia, alcune dall'Istria e qualche slava, si favoleggiava su nostrane Mata Hari inserite all'interno, nel 1954 la citta' ripasso' sotto controllo italiano e poi la legge Merlin diede il colpo di grazia.
Le "signorine" continuarono il loro "lavoro" serale, nel rione di Cavana, agli angoli delle stradine, di alcune ci rimangono i pittoreschi soprannomi, la muta (era davvero muta), la garibaldina (portava un basco rosso sul capo e continuo' a lavorare anche in tarda eta'), la zingana (tra le piu' belle), ecc .. Nel tempo, un altra zona cittadina, divenne punto di ritrovo, era quella dietro all'edificio della posta centrale, nuove "lavoratrici", piu' giovani, giunsero dal meridione d' Italia (nota fu' Maria la taliana) e dalla Jugoslavia di allora, con puntate veloci anche di qualche russa.

BORSA

-notizie da : Arch.Dipl. 2F8 Tribel –[A.Tribel-Passegg. per Trieste]

1755 la prima si trovava al pianterreno del teatro s. Pietro (p.zza Unità) ex palazzo comunale

30/7/1784 - sotto il palazzo, ora teatro, ci sono 6 botteghe: 2 sono date per tenere la Borsa, le altre 4 sono per il Banco vecchio e nuovo d’Assicurazione, esiste altra bottega con camera e cucina dati al teatro {22B7-Urbario Gen. }

18/5/1802 posa della prima pietra (oggi Camera del Commercio), eretto su palizzata - aperta 8/9/1806

-1816 posa della meridiana del Sebastianutti

-1821 il pittore Bevilacqua dipinge il soffitto con il trionfo di Nettuno e Galatea - al 1° piano trovasi ritratti ad olio di Ciriaco Catraro-Aron Parente-Taddeo e Costantino de Reyen-Ant° de Vicco-Pasquale Revoltella-C. Regensdorff-de Sartorio-Elio de Morpurgo-Davinos-Enrico Escher-Hagger-G.M.Teuschl-

-nel 1850 cessa la Borsa mercantile, e subentra la Camera del Commercio

BRINJEVEC:

leggesi ... brignavez

grappa di ginepro in uso nel Carso, potente digestivo, solitamente viene fatta ad uso esclusivo della famiglia, dalla comunità slava, ma in qualche ristorante dell'altipiano, richiedendola, è possibile trovarla, la consiglio !
NB : oggi nella vicina Slovenia e' possibile acquistarla nelle rivendite liquori


 

C

 

CAFFE' - CAFFETTERIE

per i triestini, bere il caffe' e' un vero rito religioso, il momento deve prendere le sue pause, il suo tempo, un bar che non faccia buon caffe', di sicuro non avra' clienti, i triestini sono capaci di girare per le vie in cerca del locale che fa' un buon caffe' e spesso ne hanno uno di riferimento e di cui sono clienti fissi, esistono ancora poi, quelli che bevendo il caffe' seduti si leggono il giornale, come ai tempi dell'Austria Felix. In ogni casa privata andiate, non vi manchera' mai di sentirvi offrire un caffe', egualmente per la strada quando incontrate qualcuno che conoscete. E' molto probabile che l'uso del caffe', fosse importato a Trieste dalle prime colonie di greci stanziatesi in citta' alla fine del 1600. I locali degli antichi caffè triestini, ormai quasi tutti scomparsi, furono luoghi d'incontro e affabulazionedel mondo mittel-europeo, dove si discuteva di commercio, politica, arte, poesia, psicologia, storia, archeologia in tutte le lingue, dal tedesco all'ungherese, dal francese all'inglese, dal croato al boemo, dal greco al serbo, dal latino all'italiano ecc... dopo la fine della prima grande guerra, questo universo spari' per sempre e inizio' il decadimento culturale cittadino

2021 - piccola diatriba di Napoli (vd. De Luca) verso Trieste, in merito all'importanza del caffè, al quale vorrei replicare : l'uso del caffè venne portato dalla comunità greca, che al tempo dei borboni viveva a Napoli, ma anche a Trieste, tanto che qui ci sono le tombe di regnanti borboni, a Trieste vengono stoccati migliaia di sacchi di caffè che arriva da tutto il mondo, tanto che molte torrefazioni del sud Italia mandano i loro camion a rifornirsi in porto nuovo, la gran parte dei marchi più famosi, prelevano il loro caffè in questo porto e quasi sempre dopo aver avuto una prima lavorazione (sbucciatura-tostatura). Caro sign. De Luca, venga a bersi un caffè in un qualsiasi bar di Trieste ma .... attento a come lo ordina !
 
Sino a circa 50 anni fa', anche se forse qualche irriducibile resiste ancora, era in uso per colazione la mattina il caffe' chiamato nella forma dialettale " sbicia ", era una miscela di orzo, caffe' Frank ecc ...., si usavano ampie " cogome " (recipienti) dove veniva fatto bollire (alla greca o turca), si lasciava depositare il caffe' risalito in superficie, e poi si filtrava ... che ricordi !

1735, abitano in città i seguenti caffettieri: Andrea Miani-Francesco Steffani (bottega)-Vincenzo Bonaventura- (2D 32 coscrizione)

30/5/1737-Francesco Steffani (caffettiere),chiede di prolungare le botteghe cha da più anni aveva affittato sotto il Palazzo (da 16A 4/I-IV°)

24/5/1740 - Francesco Steffani (caffettiere), supplica per avere le solite botteghe al solito affitto (da 16A 4/I-IV°)-15/2/1741 -supplica di Andrea Miani (caffettiere), per concessione affitto bottega sotto il Palazzo  (da 16A 4/I-IV°)

- nel 1748 il greco Teodoro Petrato,giunto da NA,apre al n°492 in piazza Grande (da 16A 4/I-IV°)

-in sett 1749 ,in p.zza Grande nel magazzino del Piccardi aperta caffetteria (Scussa A. ,I diarii)

-nel 1751 in piazza Piccola ,di Ignazio Bianchi e Gasparo Griot

-nel 1758 ,il caffè dei Greci, in Corso , di G. Pulia e Giov. Lupi

23/3/1761 – Francesco Gambuzzi caffettiere [8F1-prot pubbl. di polizia]

nel 1765, appare Teodoro Petratto (greco), gia’ da 14 anni a Trieste (1751?), appare inoltre Gaspero Griott(i), svizzero, da 18 anni a Trieste (1747), ancora Gioanni Luzzi (greco) da 15 anni a Trieste, poi Demetrio Temelli [coscrizione ]

1/12/1770 – Gasparo Griotti caffettiere [P.P.E.-14F6]

1775 – Dionori Giacomo- di VE – anni 31 – da 19 anni ab TS – caffettiere [Tognana]

1775 – Tarambella, Francesco – di Portogruaro – anni 42- da 25 abitante TS - caffettiere [Tognana]

1775 – Caponi, Benedetto – del veneto – anni 52 – da 28 ab TS – caffettiere [Tognana]

1775 – Roner, Claudio – grigione/calvinista – anni 43 – 4 anni abitante Trieste caffettiere [Tognana]

1775 – Lupi, Giovanni – greco/levantino – anni 66, da 26 a Trieste, caffettiere [tognana]

1775 – Petrato, Teodoro – greco/levantino – anni 65, da 50 a Trieste, caffettiere [Tognana]

1775 – Blanta, Pietro – grigione/calvinista – anni 46, da 1 a Trieste, caffettiere [Tognana]

1819 – l’arciduca Ferdinando, in visita alla citta’, e’ ospite nel fastoso caffe’ in via Nuova (oggi Mazzini) e che poi prendera’ nome da lui [G. Agapito]
1824 – un caffè si trova di fianco all'edificio della Borsa, il caffè all'Austria in contrada della Dogana, il caffè Le Nazioni in piazza della Borsa, il caffè al principe Carlo d'Austria in contrada Ponterosso, il caffè Stella Polare in contrada della caserma, il caffè all'Aquila nera sotto l'omonimo albergo, in piazza piccola esiste il caffe’ Griot (nome di una fam, stessi Griotti vd. 1770), che e’ il piu’ vecchio di Trieste, chiude alle 10 di sera [G. Agapito]
1839 - caffè degli Specchi - nel 1839, Nicolo Stratti demolisce il caseggiato dove ora trovasi il caffè ( de Incontrera 21D3)

da : il Diavoletto

trattoria caffè Al giardino cinese -4/7/1855 – accanto giardino pubblico
caffè dell’Austria- in v della Dogana di fronte al 903 (1857)
caffè Cosmopolita – in fondo all’Aquedotto (giu 1857)
caffè Tommaso – 26/6/1857 conduttore Antonio Fazio
11/7/1858 – apertura trattoria caffè Al nuovo prater – in casa Scrinzi c/o giardino pubblico
caffè Diana– 22/1/1866 – barriera vecchia
caffè Minerva– febb 1866 - in p.zza della legna
caffè “della Torre” – 14/2/1866
caffè “dei Cappuccini” - 18/2/1866 – v Cavana
caffè Ferrari – 24/4/1866 – sotto i volti di Chiozza

Caffe’ Orientale,era sotto il palazzo del Lloyd, in p.zza Unita

caffe's. Marco – dal 3/1/1914
maggio 2010- riapre dopo quasi un secolo il caffe' Verdi, sotto il teatro omonimo

NB : in alcuni testamenti del 1400, tra le varie voci dei beni lasciati in eredita', appare anche una " cogoma ", lemma dialettale con cui oggi si indica la normale macchina per il caffe', non sappiamo se l'oggetto servisse gia'allo scopo, cosa che io dubito molto, ma egualmente alquanto strano l'uso allora di questo nome che alcuni triestini usano ancora adesso

caffecaffe

 

 

 

sin : immagine della trattoria (oggi bar) in campo marzio, di fianco alla stazione ferroviaria nel 1906 - pubblicità del caffè di Trieste su un giornale di Vienna nel 1914       

A Trieste le varie denominazioni per il caffe', sono completamente diverse dal resto d'Italia, per cui, quando andate al bar fate attenzione a cosa dite - paese che vai, usanze che trovi.triestestoria
triestestoria
un nero = caffe' nero senza aggiunte
nero in B = caffe' nero in bicchiere e non in tazzina (piu' lungo)
un capo = anche capuccino, e' in realta' un espresso (o macchiato), ovvero nero con aggiunta di latte caldo
capo in B = come sopra ma in bicchiere, la parte di caffe' risulta molto allungata
coreto = caffe' nero con la correzione (alcolica)
deca = e' il decaffeinato
goccia-gocciato = e' il ristretto

il vostro cappuccino, per noi e' un caffelatte !

immagini ; a sin <capo in B> - a ds ; <capo>

Il porto di Trieste da un paio di centinaia di anni, e' uno dei piu' grandi movimentatori e depositi di caffe' crudo del mondo, oggi i sacchi arrivano in gran quantita' in contenitori dalle varie parti del mondo, Brasile, Costarica, Colombia, Honduras, Guatemala, India, Indonesia, Eritrea, Costa d'Avorio ecc.. ecc.., il peso del sacco varia a seconda della provenienza, dai 50 kg (India), ai 60 (la maggioranza), i 70 e persino gli 80 kg (Indonesia), piccole quantita' (pregiate), anche in casse di legno (isole del centro-America), in tempi remoti, il caffe arrivava anche racchiuso in botti di legno e in fusti.

la lista che segue, e' un esempio del movimento arrivi di caffe' nel porto triestino per l'anno 1833, dopo la data di arrivo, il tipo di nave del trasporto e la sua nazionalita', da dove arrivava, la quantita' scaricata (da : Portata de' bastimenti arrivati nel Porto-Franco di Trieste nel 1833)

10/1 – nave inglese – da Rio de Janeiro: 200 sacchi

3/2- nave inglese, da Rio de Janeiro e Gibilterra : 3.300 sacchi – brigantino inglese da Rio de Janeiro: 1900 sacchi – altro brig. inglese : 7 botti caffe

31/1 - brigantino danese da Bahia : 12 sacchi

3/2 - brigantino inglese- da Rio de Janeiro e Gibilterra : 17 sacchi

5/2 - tartanone da VE : 10 sacchi

15/2 - nave inglese. da Rio de Janeiro: 160 sacchi – nave americana da Rio de Janeiro: 6.400 sacchi

19/2 - brigantino americano –da Rio de Janeiro : 5054 sacchi

26/2 - tartanone da VE : 3 sacchi

27/2 – brigantino sardo-da GE e Siracusa : 25 d. – 15 fardi – 117 fardi

4/3 - da VE : 1 barile

11/3 - scooner americano- da Rio de Janeiro : 2000 sacchi

25/3 - brigantino austriaco- da Marsiglia e Lussino : 2 colli

¼ - tartanone austriaco- da Venezia : 2 sacchi

2/4 - brigantino inglese- da Londra : 1280 sacchi – altro inglese da Londra : 495 sacchi

14/4 - brigantino americano- da Boston : 1181 sacchi

23/4- brigantino austriaco – da Alessandria Egitto : 40 sacchi

28/4 – brigantino sardo- da GE : 33 fardi – tartanone austriaco-da VE : 2 botti

3/5 - brigantino napoletano- da Bahia e NA : 1 sacco

7/5 - goletta Spagna – da Santiago de Cuba e Barcellona : 15 barili

8/5 – brigantino austriaco –da Alessandria Egitto : 100 sacchi

5/6 – pielego austriaco – da Fiume : 4 botti – trabaccolo da AN : 1200 sacchi

8/6 - brigantino inglese-da Rio de Janeiro : 1000 sacchi

11/6 - nave inglese-da Rio de Janeiro : 1040 sacchi 

22/6 – brigantino inglese-da Londra : 20 d.

27/6 - brigantino americano-da Boston : 242 sacchi – altro da Santiago Cuba-Gibilterra : 699 sacchi  - trabaccolo –da Grottamare e AN : 372 sacchi

1/7 - brigantino inglese-da Porta n Prince e Jaimel (s. Domingo) : 2418 sacchi e 74 botti

13/7 - brick americano- da Santiago Cuba : 375 botti, 55 barili e 677 sacchi, 68 botti, 12 barili e 140 sacchi  -  brigantino inglese-da Bahia : 204 sacchi

27/6 - brigantino americano-da Santiago Cuba : 333 botti, 45 barili, 699 sacchi

20/7 - brigantino pontificio- da Marsiglia : 11 d.

21/7 – brigantino inglese-da Rio de Janeiro : 3000 sacchi – pielego austriacoco : 4 d.

5/8 – pielego austriaco –da Fiume : 2 caratelli

6/8 – brigantino americano-da Matanzas : 2368 sacchi e 179 botti

16/8 - tartanone austriaco-da VE : 4 fardi – trabaccolo pontificio da AN e Senigallia : 3  fardi

21/8 – brigantino inglese-da Rio de Janeiro : 2300 sacchi

29/8 - trabaccolo pontificio-da Marsiglia : 200 sacchi

30/8 – trabaccolo pontificio-da  Livorno : 6 botti

31/8 – pielego austriaco –da Trau e Spalato : 1 sacco

1/9 - trabaccolo austriaco-da Malta : 1 collo caffè – trabaccolo pontificio-da Marsiglia : 5 botti

4/9 – brigantino inglese-da Bahia : 22 sacchi – altro da Londra : 12 balle caffè

8/9 – brigantino pontificio-da Marsiglia : 320 sacchi

12/9 - nave americana-da Santiago Cuba: 382 botti e 412 sacchi – brigantino austriaco-da Marsiglia : 936 sacchi, 400 sacchi

24/9 - tartanone austriaco-da VE : 1 mulinello da caffè – pielego austriaco –da Capodistria : 3 sacchi

2/10 - brigantino inglese-da Rio de Janeiro e Gibilterra : 80 caratelli e 1782 sacchi

4/10 – bombarda inglese-da Malta : 40 sacchi

5/10 – brigantino sardo-da GE e Messina : 5 e  30 caffè mocha

7/10 - brigantino francese-da Bordeaux : 21 botti

9/10 - tartanone austriaco-da VE : 50 sacchi

12/10 – brigantino austriaco-da Marsiglia e Porto Rose : 101 botti, 100 sacchi, 46 botti, 246 sacchi

16/10 - brigantino austriaco-da Amsterdam e GE : 1 molin da caffè

17/10 - brigantino inglese-da Londra : 460 sacchi  - brigantino sardo-da GE : 72 barili

18/10- brigantino inglese-da Rio de Janeiro e Gibilterra ; 21 sacchi, 2060 e 50 botti

20/10 - brigantino austriaco- da Londra : 56 botti e 1024 sacchi

30/10 – brigantino Belgio-da Santiago Cuba : 584 botti, 2 barili e 425 sacchi

31/10- brigantino inglese-da Rio de Janeiro : 1900 sacchi – brigantino americano-da Boston : 1527 sacchi, 197 botti e 49 barili

6/11 - brigantino inglese-da Londra : 528 sacchi

16/11 - brigantino sardo-da Lisbona : 1581 sacchi

18/11 - pielego austriaco- da GE e LI : 1040 sacchi e 10 fusti – 1 fardo

21/11 - brigantino americano-da Rio de Janeiro : 20 sacchi e 2500

24/11 - nave inglese-da Rio de Janeiro e Gibilterra : 20 sacchi e 3400

26/11- brigantino austriaco-da Bahia : 4 sacchetti caffè paccottiglia

5/12 - brigantino americano-da Nuova York : 621 sacchi

6/12 - pielego pontificio-da AN : 49 sacchi

12/12 - tartanone austriaco-da VE : 3 colli caffè

14/12 - brigantino austriaco-da GE : 100 caffè

15/12 - brigantino americano-da Boston : 2475 sacchi

18/12 - brigantino americano-da Baltimora : 1778 sacchi, 20 botti e 114 barili, 386 balle caffè mocha

20/12- brigantino austriaco-da Nuova York ; 26 botti e 281 sacchi  - brigantino inglese-da Londra : 346 sacchi

23/12 – galeazza danese : 10 sacchi

26/12 - barck americano-da Boston : 29 barili e 29 sacchi

 

fardo : ttp://www.treccani.it/vocabolario/fardo/

pielego : http://it.wikipedia.org/wiki/Pielego

tartana : http://it.wikipedia.org/wiki/Tartana

trabaccolo : http://it.wikipedia.org/wiki/Trabaccolo

brigantino : http://it.wikipedia.org/wiki/Brigantino

bombarda : http://it.wikipedia.org/wiki/Bombarda_%28nave%29

 

CANALI

da : M. Pozzetto (la bora - n°1-febb 1979)

1795 - Vienna incarica Josef Schemerl dello studio di una via d'acqua tra Vienna e l'Adriatico

1901 - il 31 maggio si dibatte in Consiglio comunale a Trieste sulla costruzione di un canale navigabile tra Trieste - Danubio - Vienna (verranno presentati 2 progetti, di Max Fabiani e del triestino Brainovich

- da Vienna mandato alla Camera del Commerico di Trieste uno studio di fattibilità di un canale dell'ing. Wagenführer

1903 - Vienna bandisce un concorso internazionale per un collegamento fluviale tra Vienna e l'Adriatico

 

grande :
nato sul letto del torrente che era chiamato delle saline (nasceva nei pressi del monte spaccato), e che attraversava scendendo al mare, il Baudariu' detto anche Valderivo. La zona dapprima tutta a palude, venne poi usata come saline, con la loro dismissione e copertura, si volle creare un accesso alle merci, nel cuore del nuovo borgo teresiano. La sua costruzione non ebbe vita facile, il primo infatti, venne solamente scavato e con l'effetto delle maree, le rive cedettero, nel 1754 venne allargato e murate le rive ad opera del veneto Matteo Pirona, a cui il Senato di Venezia intimo' di abbandonare il lavoro e tornare subito in patria, sarebbe stato perdonato dalla colpa di lavorare nella nemica Trieste, ma per fortuna, lui fece spallucce e continuo', il canale era lungo 400 metri e largo 28, conteneva sino a 30 navi di allora, nel 1934 usando le macerie delle antiche case di Rena venne interrata la parte superiore antistante la chiesa di s. Antonio nuovo  [notizie da : Ravasini - Generini- Cratey- Tribel ecc...] - alcune delle grandi bitte in pietra, che si trovavano ai suoi lati, sono stranamente andate a finire a Sistiana, davanti ad un locale nei pressi dell'incrocio principale - Ai fianchi del canale, nel '700 vennero piantati degli alberi di gelso, per incentivare l'allevamento dei bachi da seta - NB : tra le piantine dell'archivio della biblioteca civica, esiste un progetto (dell' '800) che prevedeva il prolungamento del canale fino a farlo uscire nei pressi della zona dei cantieri s. Marco e arsenale triestino, cosa che pero' non ebbe seguito.

2016 - si progetta di riaprire la parte interrata dell'antico canale davanti la chiesa di s. Antonio nuovo (e se magari intanto si pulisse completamente il fondale ?)
2018 - accantonato il progetto sopra, dalla nuova giunta, ne appare uno che trasforma la piazza in un "camposanto" ! pioggia di critiche sui giornali locali
2021 - tutto fermo ! le solite promesse

piccolo :
antichissimo, in origine era usato come fossato a protezione delle antiche mura cittadine, l'acqua del mare si insinuava a lato dell'odiena via del canal piccolo, davanti la "portizza di Riborgo" svoltava e proseguiva in salita verso la porta di Riborgo, era navigabile dalle piccole imbarcazioni che scaricavano, su un molo apposito, sia il sale, che le spezie. Un ramo, non saprei dirvi quando venne scavato, entrava dalla portizza e giungeva sino alla piazza vecchia, le piccole imbarcazioni vi avevano accesso, nella via che oggi riporta ancora il toponimo, un ponte in legno congiungeva le due sponde, e vi erano collocate due statue, anch'esse in legno, una dedicata a s. Floriano e altra a Giovanni Napomuceno, a causa del ristagno dell'acqua e del cattivo odore che emanava (era anche usato come fognatura), nel 1749 venne ricoperto e demolito il ponte. La parte iniziale venne poi coperta dalla costruzione del palazzo della Borsa (oggi Camera del commercio) e sulla copertura nel retro, verso il mare nel 1818 comparve un viale alberato che delimitava la piazzetta che venne chiamata "dei negozianti" (oggi Tommaseo), luogo dove spesso si ritrovavano a contrattare [notizie da : Ravasini - Generini- Cratey- Tribel ecc...] » vd. anche : P » piazze

a Zaule :
anche questo venne scavato nel sito delle antiche saline di Trieste ormai dismesse, i lavori iniziarono nel 1941 ma nel '43 vennero bloccati per evidenti ragioni, furono ripresi nel 1949 e nel 1978 vennero progettate le banchine. Ai lati si insediarono varie attivita' che ebbero un discreto periodo felice (molini Variola ecc...), segui' poi un forte decadimento con il quasi totale abbandono della zona, oggi si parla di progettare un nuovo ampio spazio portuale, con moli e banchine, ma di chiacchere se ne sono sentite tante che lasciano il tempo che trovano. Purtroppo la zona e' fortemente esposta alle raffiche di bora (come il molo 7°).

immagini : 1777 canal piccolo (già ridotto) - canale a Zaule nel 1953 - inizio del canal grande a fine '800

canal trieste 

canale zaulecanal grande

  

  

  

CAMPANE

 

note cronografiche sulle campane di Tergeste, tratte dai doc. comunali cittadini   

 

CARNEVALE

da Carlavar ovvero levare la carne

carnevale trieste
1357 - poxima festa carniprivij [alfaDD2-5]

già nel 1300 il comune pagava regolarmente dei pifferai affinchè suonassero in piazza e nel palazzo, è ipotizzabile che già si ballasse Il ballo detto della "verdura" oggi in voga a Muggia, anticamente si ballava a Trieste, ripreso dai muggesani nei primi anni del 1930. Diatriba con gli storici muggesani  che lo vogliono proprio originario del luogo, descritto dal Manzuoli che lì lo vide, peccato che  lo stesso visse prima a Trieste, nonchè la notizia è documentata da una voce nel  Liber Camerarium di Trieste ben prima della nascita dello stesso Manzuoli  (vedi Annales), ma dato che le leggende non muoiono mai, ancora oggi si continua a darne la paternita' alla cittadina istriana. Secondo la descrizione particolareggiata del vescovo Tommasini, fa' risalire la sua antica origine alla trasposizione della storia di Teseo nel labirinto.

Non è azzardato ipotizzare, che lo stesso Carnevale di Venezia, sia nato ad imitazione di quello di Trieste, infatti mentre nella Serenissima, vigevano costumi morigerati in epoca medievale, nell'antica Tergeste, ogni occasione era buona festeggiare senza limiti, e per dar sfoggio di ricchi abiti e gioielli, tanto che un Podestà veneziano, durante i 6 mesi a lui concessi, impone una legge che ne limita severamente l'uso (vd. F > feste).

Per secoli, la voce spese per Carnevale appare sui libri contabili del comune, purtroppo le notizie sono scarne, ma certamente si festeggiava e ci si divertiva, sia i nobili che i popolani, si organizzavano grandi serate da ballo sia nel palazzo del comune che nella case private, spesso in quelle dei Bonomo, nel 1560 in un lungo elenco di merci giacenti nel negozio di Vincenti de Benedetto, in contrada Malcanton appare  la nota : vuolti de mascararse 12, chissà chi  rappresentavano

Nell'800 e forse già da molto prima, a Trieste i festeggiamenti del Carnevale iniziavano subito dopo il 6 gennaio

16/2/1504- spese per le candele per ballare la notte nelle case di Boncine  e Piero Bonomo - spese per pifferi e le torce [L/C]

1541 - il comune paga le spese per il ballo della verdura [L/C]

1601 ; 6/12- le casse sono vuote, deciso che per 2 anni non si faccia la Caccia grande, Carnevale, palii, che i Magistrati e i salariati lavorino gratis, e i danari dati al fontico [Liber Consiliorum X]

1672? - per il Carnevale e' in uso il ballo dei signori cacciatori, che inizia nel palazzo e poi prosegue per tutta la citta' con le donne alla mano [G.F. Tommasini- archeografo vol 4 p. 450]

1732 : 26/2- ult° di Carnevale, festino con ballo in casa di D. Filippo Bellando, che durò fino alle 6 e la mattina continuò {A.Scussa-i Diarii}

1733 : 12/2- pomeriggio, caccia ai tori {A. Scussa - i Diarii} - 16/17/18 febb- Editto già pubblicato dal Magistrato che proibiva di andare in maschera sotto pena, se nobili 100 ongari, se plebe, 3 scassi di corda [ex orig. editto]

1775 - Qualich, Antonio- vende maschere al ballo -celibe- abita a Trieste in casa n° 77 [Tognana- 2B8]

1783 - viene introdotto l'uso del Corso delle carrozze gli ultimi giorni del Carnevale [Sindici]- vd immagine sotto

1820 - breve descrizione del Carnevale a Trieste ad opera del cavaliere siciliano Matteo di Bevilaqua [da : descrizione della fedelissima imperiale regia città e portofranco di Trieste]
della contrada del Corso : Ebbe origine questo nome nel 1783, anno in cui il S.E. conte Pompeo de Brigido Governatore meritissimo, prometter volle ai Triestini negli ultimi 3 giorni di Carnevale, il gran passeggio delle carrozze e dei cavalli da sella, che tutt'ora fassi annualmente.
Questo passeggio è sì piacevole e bello, che dir posso, che fra i carnevaleschi pubblici spettacoli della altre città d' Italia, questo è uno dei migliori.La quantità delle carrozze di ricche maschere, che profusamente gettano confetti e più qualità di dolci per ogni lato alle Signore che nelle finestre stanno, ed a quelli che in quella strada fermi sen restano, forma il più piacevole quadro

1824 - i veglioni si tenevano nella sala del Ridotto, sala laterale del teatro (oggi comunale, allora privato del ricco Cassis), venivano levati i tendoni che coprivano le colonne, i grandi specchi e gli affreschi alle pareti, la festa cominciava gia’ dopo l’anno nuovo e continuava sino all’ultimo giorno di carnevale, obbligatorio l’uso di vestito in maschera che comportava una gara tra i partecipanti per ricchezza e lusso,  la sala conteneva 2000 persone, ma si giungeva facilmente alle 2500, si trattava delle fam piu’ facoltose della citta’, il biglietto d’ingresso costava 45 carantani, iniziava alle 10 della sera e finiva il giorno dopo al mattino [da : G. Agapito –compiuta e distesa descrizione …. – 1824]

1837 descrizione del Carnevale triestino da un politico austriaco Adolf Tshabuschnigg :
l'ultimo giovedi' al pari degli ultimi 3 gg e' permesso a tutti di andare in maschera, migliaia di persone, di ogni classe sociale si uniscono nel Corso e nella piazza della Borsa .... generale e' il lancio dei confetti fino a sera, a Trieste non si gettano come la maggior parte delle citta' italiane pallottoline di gesso o altri obrobri, ma confetti fini, mazzi di fiori, e per i conoscenti cestelli varipinti, astucci pieni di zuccherini finissimi .... alla fine, tutto e' seminato di globetti di zucchero e altre confetture, si sente scricchiolar sotto i piedi, come fosse ghiacciata, le strade appaiono tutte imbiancate e i profumi di anice e comino riempiono l'aria del Corso .... fino a pochi anni or sono era consentito il lancio degli aranci ... si e' calcolato che in una sola giornata, al Corso sono stati lanciati confetti, per alcune migliaia di fiorini .....[in : La Bora - 1979 - n°2-p. 29]

carnevale trieste   carnevale trieste  carnevale trieste da : il Diavoletto

1876 - a Trieste vengono inventati i coriandoli, ora diffusi in tutto il mondo - il bambino triestino Ettore Fenderl, all'età di 14 anni, senza nulla da gettare sui cortei mascherati in piazza della Borsa, ritaglia dei fogli di carta per lanciarli dalla finestra, dopo un primo sconcerto della popolazione, con addirittura l'intervento della polizia, l'uso si diffuse velocemente, da Trieste, passò a Vienna e poi a Venezia, ora in tutto il mondo - il bambino poi, diventerà un fisico di fama - NB : dopo le mie ricerche storiche, permettemi di dubitare di questa asserzione, già nel 1857 i coriandoli erano noti e circolavano dei libri a questo proposito

 carnevale
fine '800 - corso delle maschere in carrozza (p.zza Grande)


genn 1919 – la Questura di Trieste vieta durante il periodo di Carnevale, l’uso delle maschere sia nelle vie che nei luoghi chiusi di pubblico ritrovo

Sino alla metà circa degli anni '60, un grande corteo di imponenti carri allegorici, sposorizzati dalle più rinomate aziende triestine, percorreva la strada che da Servola portava al centro cittadino, passando dalla via Salata, la galleria, via Dannunzio ecc... la chiusura di molti di quei sponsor, diede fine a questa usanza purtroppo, ora si stà tentando una nuova via, creando il palio dei rioni cittadini


Dalla fine degli anni '60, si svolge anche un Carnevale mascherato anche sul Carso triestino (Kraski pust), vi partecipano i paesi dell'altopiano e solitamente anche alcuni paesi del Carso sloveno. Non ci sono notizie in merito alla festa piu' antica dei villaggi, credo che i popolani allora, scendessero a Trieste per festeggiare, ne sarebbe prova che durante i "bagordi" ci fossero dei balli in piazza dedicati proprio a loro.

 

CARCERE

dal 1300 al 1690 sappiamo che si trovava nel palazzo del comune in mezzo alla piazza (vd. toponomastica), prima immaginiamo fossero all'interno dell'antico palazzo vescovile, demolito poi dai veneziani, anche il nuovo, quello ancora visibile sul colle di s. Giusto, aveva delle celle che vennero anche usate al tempo della sua trasformazione in manicomio. Dopo l'erezione del castello di san Giusto, ovvero dopo il 1500 circa, al suo interno c'erano anche delle celle e per certo anche una zona destinata alla tortura, nell'800 saranno adibite a questo scopo le cellette del collegio dei Gesuiti, note anche per aver ospitato gli oppositori del regime fascista nel ventennio, e altre nella vecchia caserma di v. Madonna de mare, oggi diventate sede ben piu' nobile della biblioteca civica.

1345, la “ basta “ ovvero la prigione era al primo piano del palazzo del Comune, dopo la protesta di un negoziante sotto in quel anno, si usò il sottoscala e più tardi la torre ( la basta aveva serratura doppia, la porta bollettata di grossi chiodi e una grossa inferriata alla finestra ) -nota p.9 (da J. Cavalli,Commercio e vita privata di TS nel 1400, 1910)
- la prigione delle donne era in piazza, sul lato oggi Generali, caffè, in una casa  (da J. Cavalli,Commercio e vita privata di TS nel 1400, 1910)- errore del Cavalli, dalle note leggiamo che era dietro il palazzo comunale, non poteva dunque essere a lato dello stesso !

ap/magg 1395 – lavori al carcere fortis (?)[Liber Camerari] triestestoria
10/2/1396 – pagati 7 uomini che distrussero carcere vetere com. – paga al muratore che lo riparo’[L/C]
14/6/1406o2?-.. a m° Benedecto fabro per un serratura posta al carcere donne [L/C] - datazione dubbia
14/12/1413 - … carcere fracto .. fuggiti i prigionieri [B/M]
7/6/1426- am° Marcho Fauro per fery messi a una fanestra de la preson del com. [L/C]
14/6/1426-  … m° Zuan dej Pary per che lavoro lo balchon de la prexon [L/C]
6/12/1428 - ..uno che riparò il carcere delle donne [L/C]
9/2/1429 - 56 soldi a m° Martino fabro che fece una serratura nuova alla porta del carcere (fortis ?) [L/C]
27/5/1462 - i Giudici rettori condannano Johanne Cigotti e Pietro de Vrisingoi, a multa e 8 gg. di carcere sotto la scala del palazzo com. [B/M- 11]
1497/2- .. Piero de Silvestro per afito del magazen drio el Palazo arente la preson de le femene [L/C]
1497/3- a Justo de ... per opere una che luj conzo la preson in la tore ss 16 [L/C]
1499 - ... la preson de la tore [L/C]
febb 1500- .. in la preson de li brigentj ... [L/C]
15/1/1501- amaistro Lucha che conzo li balconi del Palazo e la preson de la tore ..... £ 2
7/3/1502 - .. per conzar ..... et ala presone de la tore nel Palazo [L/C]
25/1/1504 - a Sialo per aver conza la fanestra dove se dise la preson jn Palazo - per conzar la preson che fo rota £ 1 ss 12 [L/C]
15/7/1510- a Bernardo de Luches ........ a conçar la preson che fo rota ss 12   
1542 - Bart.mio de Larzento per fito del magazeno soto il palazo apreso la preson de le done £ 18 [L/C]
24/5/1529 – sub palati com. ante carceres … [V. 57]
6/12/1548 - …ante carcere sub palatio … [B/M]
1563- ..... quello che se impicho nella prigion schura ...... [L/C]
1583- lavori alla prigione delle donne [L/C]
1592 – lavori alla pregion scura [L/C]
1598- ......per nettar la pregion scura ss 10 [L/C]
1608- .... nella scala del Palazo dove era rotto la pregion cioe li scallj (?) £ 17 ss 16 - .... per accomodar la pregion delle donne £ 9 ss 7 [L/C]
1651- al soprastante delle prigioni : Michel Cella ....£ 8 [L/C]
1653- al Procuratore delle prigioni : Michel Cela [L/C]
1654- al Procuratore delle prigioni : Michele Cella [L/C]
carcere
1761 - le carceri erette in piazza grande (16A 3/2) - demolite nel 1827 (5A 1/4) [mappa dei tre piani in 16A 1]
1765, le case n° 237-238-239 (ovvero le carceri) trasformate in una sola (da Coscrizione, 2D 32)
1765, casa 537, Torre abitata dai condannati (da Coscrizione, 2D 32)
9/7/1768 – presentato preventivo per la trasformazione delle 2 prigioni sotto il comune in botteghe [PPE]

inventario 26/6/1765; n°15.. un fero per tortura - 16.. una cirella di ferro per dar la corda - 18.. un ferro con manico di legno per bollar in fronte -(da inventariodella Pubbl. Cancelleria Civile e delle Carceri 23/2/1769)..5/11/1770; ....13 celle, tutte con tolle, coperte, pagliazzi, secchietto - catene ferro, 4 ceppi sciolti ferro, 2 golari ferro, ... 2 gambetoni alla galeotta de ferro, 3 gambettini piccoli fero, 2 paia manette ..., 2 paia ceppi con maniglie, un ferro per bollare in fronte al delinquente marcata R:T:R: .... una ruota da ruotare

30/7/1784- -casa accanto le prigioni, comprata da Giov. Rusconi (26/7/1776) venne unita alle prigioni e serve per le Udienze Criminali [22B7]
-sia nel 1828 che 1890, si trovavano di fianco alla chiesa dei Gesuiti (mappe della città)
1838 - inizia la demolizione delle vecchie carceri in piazza grande, gia' adibite a manicomio  [Jenner]
4/7/1838 – Lorenzo Turrini presenta istanza per la proroga demolizione delle carceri vecchie [Protocollo pubblico]

1848 - il comune acquista edificio all'angolo della via Tigor - v. Madonna del mare (oggi sede dell'archivio diplomatico) ad uso di casa degli arresti per gli uomini, nel 1856 arresti civili temporanei, nel 1931 carcere militare, poi carcere del Governo Militare Alleato, diventa poi sede comunale della nettezza urbana e uffici dei vigili urbani, andato in disuso riapre dopo un imponente restauro e diventa la nuova sede della biblioteca civica A. Hortis - 1856, casa in Mad. del Mare , per arresti civili (Generini) - immagine a lato
1855, rialzato l’edificio dei pubblici arresti (2F2 Tribel)


mappa delle carceri, 3 piani (P.zza Grande); 1821 (16A1)

durante la dittatura fascista e l'occupazione nazista della citta', oltre ad una serie di siti in cui si svolsero aberranti torture seguite spesso da esecuzioni sommarie (villa Triste, in via Bellosguardo - conservatorio Tartini-caserma di via Cologna), vennero adibiti a carceri, il collegio dei Gesuiti,a fianco dell'omonima chiesa, le celle erano talmente piccole che ci si poteva stare solo in piedi; altro carcere provvisorio si trovava all'interno della Risiera, il famigerato campo di sterminio, unico in Italia, con i forni crematori, dove venivano torturate e bruciate le persone ritenute  oppositori, comunisti, ebrei, slavi, zingari, omosessuali, coloro che riuscirono a salvarsi, vennero mandati nel lager di sterminio in Polonia e Germania

in costruzione .............................

 

CARSOLINI

appellativo con cui oggi, si indicano gli abitatori dell'altopiano triestino, ovvero del Carso, la gran parte di origini slave (alcuni sono di origini friulane, ma nei secoli slavizzati) e alcuni di loro sono certamente da annoverarsi tra le famiglie piu' antiche esistenti in questa provincia, Trieste compresa. Ogni paese usa un linguaggio sloveno ma che cambia vocaboli a seconda della zona, antiche contaminazioni dovute alle zone di provenienza originarie, dovute all'apporto di nuovi venuti nei secoli, in fuga dalle orde turche nei Balcani, sono tutti bilingue (almeno). Si crede comunemente che i primi arrivassero in queste zone, attorno al VI° secolo, in seguito delle prime invasioni, per certo, nei primi documenti in nostro possesso, sono gia' presenti in qualita' di sudditi del vescovo triestino, a cui pagano le tassazioni, vi saranno poi nel tempo, travasi verso la citta' e all'inverso, cittadini non slavi che si sposteranno nel territorio, va' pero' precisato che in origine, queste comunita' slave, abitavano in massa la periferia odierna cittadina (Rojano,Servola, Rozzol, Chiadino ecc...). In epoca medievale, vengono chiamati territoriali, e nota importante, saranno i militi e difensori di Trieste nei vari assedi. Comunita' giustamente abbastanza chiuse, dovuto alle persecuzioni subite dopo l'avvento italiano, e che perdurano, solitamente vivono racchiusi entro le loro pertinenze, nati come contadini, coltivatori, allevatori, oggi hanno dato vita a piccole industrie e attivita' artigianali, le povere casupole erette con la pietra calcarea del Carso oggi si sono tramutate in moderne casette e villette. Frequentano le loro scuole slovene, molti si laureano sia in italiano all'universita' di Trieste che in sloveno a quella di Lubiana, facilitati dalla lingua, alcuni trovano facilmente lavoro nella vicina repubblica, anche perche' spesso emarginati dalla citta' a cui sono secolarmente legati. Sono profondamente cattolici, un tempo le messe sia nei paesi, ma anche in alcune chiese cittadine,venivano officiate in lingua slava, la cosa venne poi osteggiata fortemente da certi vescovi nel fatidico ventennio, e venne definitivamente vietata. La condizione di vita nel cosidetto Carso, non e' facile, gli inverni rigidi e le estati afose, la mancanza cronica di rivi e torrenti, un terreno strappato alle pietre con grande sudore, non ha mai agevolato i suoi abitatori, delle loro antichissime usanze, nulla ci e' rimasto, qualche singola voce sulle pergamene dell'epoca, troppo poco per ricostruirne la storia. Negli ultimi 50 anni, assistiamo ad una ripresa delle loro antiche tradizioni, dalla Majenca (vd. pag. paesi > s. Dorligo), alle nozze carsiche (vd. pag. paesi>Repen), a cui accorre numerosa cittadinanza triestina, egualmente al Kraški pust (Carnevale del Carso) .
Una mia nota personale : tra i giovani si va' pure perdendo purtroppo, l'uso dello sloveno nei dialoghi personali soppiantato dalla lingua italiana, e si perde anche l'uso del dialetto triestino, mi auguro che questa abitudine venga meno


CARTE DA GIOCO

11/12/1543- il negoziante triestino, il q. Bernardino Rotta - era morto di peste, fatto inventario suoi beni in bottega :.. carte de zugar dopie... [Vicedomini]

24/9/1734 - lettera su permesso apertura fabbrica [Archivio Dipl. - doc. Mix. XVI s.]

1759 – apre una fabbrica di carte Raffaello Marsiglio [Ranieri Mario Cossar-1940]

1759 - Angelo Valle apre la prima fabbrica di carte da gioco a Trieste [Kandler - Tribel A.]- errore ?

1775 - Saiz, Antonio - di Trieste - anni 23 - fa carte da gioco - sposato con 2 figli- ab in casa n° 19 [22B8-Tognana]

1775 - Marsiglio, ved. di Rafaelo - di Gorizia - anni 60 - da 40 anni a Trieste - ebreo fabbrica carte da gioco - ab in casa n° 41 [22B8-Tognana]

1776 – chiusa la fabbrica del Marsiglio, apre una Angelo Valla [Ranieri Mario Cossar-1940]

fine ‘700 – è presente anche fabbrica di Lorenzo Cimador, poi acquistata nel 1807 da don Antonio Rubio [Ranieri Mario Cossar-1940]

1812 - Bartolomeo Mengotti di Schio, apre fabbrica di carte da gioco in v. dei Capitelli (nel 1837 trasferita a Gorizia)- uno dei suoi figli, Ariodante, ne apre una in Corso al n° 21, che duro' per alcuni decenni [Edoardo Marini] - Bartolmeo Mengotti, originario di Schio, apre fabbrica in via Capitelli n° 1 (tav. 208), nel 1837 si trasferisce in v s. Nicolo 9 (tav. 784) al primo piano, vende la vecchia fabbrica a Giov. Battista Marcovich – nel 1871 muore e cessa la fabbrica, ma nel 1877 suo figlio Ariodante riprende a fabbricare carte in v del Corso 21 (tav. 659) al primo piano

1833 - Portata de' bastimenti arrivati nel Porto-Franco di Trieste nel 1833 ;

28/4 - una cassetta di carte da giuoco da Genova (156)
9/5 - un collo di carte da giuoco da Venezia per Paolo Preinitsch (170)
10/5 - una cassa di carte da giuoco da Venezia (171)
5/7 - un d. carte da giuoco da Venezia per Paolo Preinitsch (245)
7/8 - una cassa di carte da giuoco da Venezia per Rittmeyer e C. (286)
31/8 - un pacco di carte da giuoco da Trau/Spalato (314)
19/11 - un d. carte da giuoco da Venezia per N. Stamatopulo (422)

1867-1870 - fabbriche a Trieste ; almanacco e guida schematica di Trieste - vol. 3 e 4

La Fiducia – v. Fontana 8 – c.sia Stadion 1176
Marcovich, G.B. – c. Capitelli 1
Moscheni G.A. – Rozzol 38 – deposito ; v. Caserma 874
Ceccon Francesco Lodovico- v. Rozzol 364

carte trieste


fabbrica Modiano  ☞

fabbrica Cambissa - si trovava nella via Baiamonti, venne chiusa e abbandonata attorno agli anni '60 (il sottoscritto se la ricorda bene)


carte triestinecarte triestinecarte triestinecarte triestine

 

 

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CAVALIERI TEUTONICI

triestestoria

6/2/1191 - con la bolla "Quotiens postulatur", la confraternita viene ufficialmente legalizzata dal Papa Clemente III, come "fratrum Theutonicorum ecclesiae S. Mariae Hiersolymitanae" - dipendera' direttamente dal Papa e dall'imperatore

Aquileia – marzo 1232 – il conte di GO Meinardo, riconferma la donazione fatta gia’ da suo padre, dei suoi beni c/o Latisana (Precenicco) (hospitali s. Maria Theutoricorum) – l’8/4/1302 il conte di GO Alberto riconferma e aumenta la donazione [Memorie storiche forogiuliesi – Pio Paschini]

22/10/1342 – il Patriarca di Aquileia concede al conv. di s. Maria dei Teutonici di Lubiana il permesso di presentare all’arcid. della Carniola i sacerdoti per le loro chiese (vd. P. Paschini-Storia) {atti della cancelleria dei patriarchi di Aquileia – deputazione storia patria per il Friuli- UD 1983}

NB ; per molto tempo, il Comune di Trieste paga una quota di sale all’ Ordine dei cavalieri teutonici, presenti a Lubiana

30/7/1784 – il comune di Trieste cede il sale alla Com. teutonica di Lubiana [22B7]

- ufficialmente l’ordine si chiama : cavalieri dell’ospedale di s. Maria di Gerusalemme

- a lato il simbolo dell'Ordine (immagine ridimensionata)

vd. WIKIPEDIA

 

CECCHELIN ANGELO

triestestoria di g.l.

nato a Trieste il 23/10/1894 - è sicuramente il più grande attore teatrale comico a cui Trieste abbia dato i natali. recitava in dialetto, famosissime e rimaste ancor oggi nella memoria collettiva le sue battute. Nel periodo fascista venne varie volte incarcerato per vilipendio, tra il 1923 e il 43 riceve la bellezza di 86 diffide, anche dopo il 1943 osteggiato nella sua città da quei gerarchi che l'avevano passata liscia, è costretto ad emigrare a Torino, dove il 18/6/1964 esalerà l'ultimo respiro, volutamente triestestoria dimenticato da una certa parte dei pseudo-triestini, rimane per gli altri il vero emblema della triestinità, sagace, ironica, ma che sà colpire al punto giusto, a questo grande personaggio, non è mai stata dedicata una via, ogni qualvolta si e' tentato, le associazioni degli esuli istriani si sono opposti e il comune ha chinato la testa, capito adesso chi comanda ?
E' sepolto nel cimitero serbo in quanto la sua famiglia era di origini Erzegovine.

 

Mi unisco al dolore familiare, nel ricordo, della grande perdita per tutti i veri triestini, noi ... non lo dimenticheremo

2016 - il comune intitola una scala a fianco del teatro romano, nascosta, poco frequentata e maleodorante, all'illustre concittadino, immagino cosa sarebbe successo se l'avessero intitolata a qualche "eroe" istriano ....

 

CIBI e bevande

oltre alle "fritole" (vd. il lemma),e all'uva,  da tempi anchissimi troviamo l'uso diffuso dello zafferano (zafran - zafaran), diffuso anche lo zucchero e le melanzane, sappiamo inoltre che nel 1300 attorno alla città (di allora), c'erano numerosi alberi da frutto : mele, ciliegie, castagne e sembra pure ci fossero le arance, troviamo pure spesso la voce "limoni", da presumere giungessero dalla Puglia, c'erano poi gli orti dove la gente coltivava la materia prima del suo cibo, ma nella lista troverete varie sorprese
le note senza indicazioni della tracciabilita' del doc., si intendono per tratte dalle note spese del comune, per omaggi et altro, dei Procuratori Generali

statuti trieste

1350- statuti di Trieste - il macellaio (immagine)

28/12/1366- libbre 6 per 600 çevolos (cipolle?) … per D.no Patriarca

1383 - … a più cittadini de Trieste per libbre 30 carne porzine a razion

27/7/1384- 20 ss per aceto per D.no Capitano

1395?- …a certi bastasi che portarono al porto …farina furono sacchi 173 (mandati a VE in vendita)   

1405- (1/5) ss 32 per ova …. causa facendo fritulis

1407- .. per narancis [1] e fichi …  

1414 - certa Anna famiglia di Jacobo Dalber, viene accusata di vendere “luganigas falsa” [maleficio - 10C2]

1435 - mellonj donati al Podestà di Monfalcon

16/5/1441- ....per un cesto de ceriexe (ciliege)

28/7/1441- ... ello p° de mazo per le fritolle che fo dona al Conte de Grado e per recever algun zentili homeny de Viniexia e todeschy .......

febb 1444 - per ostrege [2]
comprade per la Corte - ...aquej de Grado per pesse comprado in cumun - ......per grancevollj [3] compradi per la Corte - ....per anguille che fono comprade al porto - .... per verçe[4] e insalata e peresemolo [5] comprado per la Corte - ...a Macne de Riçmagna per £ ccc° de spalle e carne de porcho comprade per la Corte - ......per £ 29 de formaio... - ......per risi .....- ... per mandole risi çucherj [6] conficion per la Corte ..... .- .....çucherj conficion bocallj çafaran cevolle [7] .........

1444- .......per 50 narançe [1] e 50 limonj
che foreno donadi aj diti ambasadorj

1446 - vendita pesci : menules (menole), çirolos (zievoli), garalos …[Banco Maleficio 11]

6/7/1447- ....per polastri che fo dona al Capetanio -... per melanzane che fo dona a quel dito Capetanio (di Raspurch)

maggio 1452-
iy° dadi a ser Antonj de Bonomo per lj quarti de farina che fo fato le dite fritole - ..... a m° Andrea per una ttr 2 1/1 de pever in trego ...

1452-
.... dadi per fomaio dolze e un salado ... fo fato le fritole- .... per un miero ... fritole - ......... fo fato le fritole .....- ... per doj horne de teran per pan per spalle per carne per (huvj?) per hoio per formaio

1461 - .. per melanzane che foreno mandade al Capitano de Lubiana

1463- ... dadi a messer Nicollo rosso per spalle.....  

1487 - …2 porchi (maiali) pelo negro .. [Banco Maleficio 13]

1492 - ..comprar cenzero (zenzero?) - ale monege .... e mandole ano fato calconj [8] fono mandadj ala maiesta del Signor  – 63 pomi ingrenadi (melograni)… - …confeti .. - ..castagne morone .. [L/C]

1494 - per le mandole per colazion [L/C]

1497- spese per la caza del Capitano : ....un quarto de carne...do lonze de porcho...nuove galine ...spale ... panj... zafaran e formaio .. orne de vin

1499- al spiciaro per 3 marzapanj et confetj de pan forte (?) che fo donadi amissier el Capitano et al Capitano del castel

1499 - spese per la chaza del Capitano : ....quartj de carne de manzo et ondise lonbolj (omboli-filetto)...zafaran ... spalle ... sete para de caponj ... pan che fo da aicanj .. pevere ...

26/7/1500 – furto di meloni in c. s. Pietro e in Ponzani [B/M 5]

21/8/1500 – furto di angurie da una casa [B/M 5]

13/9/1500 – raccolta abusiva pomi (mele) in c. s. Pietro [B/M 5]

9/12/1501 - ..pesce rimbun .. (ribon?) [B/M 16]

1502- ... per marzapani e confetj ala Madona Capitana ......

1502- spese caccia : 28/1) spese per pam bianco - (30/1) spese per : zafrano, candelle de sego, risi, zonta, vino, formazo, 2 lomboli(omboli-filetto), naranza [1]- vd spese : ovi, pam, peverada, onza de zafrano, risi, oseletj (uccellini), formazo de Charso, vino dolze, spezie dolze, salata, naranza, olio - verze [4], carne de porcho, carne de vitello, pam biancho, cevola [7], acedo [9], chavretj .... chaponj ...-(1/2) ..... 2 lire de mandole, zivole [7], figi [10], ostrege [2]- (2/2) ..... vino de far brodetj sopra cavretj- (4/2) ..... vino a quoser el pesse ..., pomi, farina, çucharo [6]- .... carotj [11], capuzi [12]....- (7/2) ... farina a far fritole ...- per zevoli insaladi [13].... pesse insalado (pesce sotto sale) ... uno variol [14] ... pesse mollj [15]- .... una orada .... 

1519/1°regg.- manzi mazadi in becheria n° 84 – 1519/2°regg.- manzi n° 58 - castronj n° 513
dic 1519- .. per un rombo (pesce) el qual fo mandato al dito sinior chonte (Cristoforo Frangipani).....£ 3 ss 3

1520- .... fo cibibo (zibibe)[18], £ 5 figi .......... £ 5 mandole, £ 5 spezie..... 1520/3°regg.- .. manzi /218/ castroni /53/ porci /5/ .. mazadi in becheria

1521/2°- becheri per manzi n° 95 et per chastroni n° 575 - spese fate per el signor conte Cristofolo (Frangipani) ett ... per naranze dolze [1] £ 2 ss 2
- naranze garbe(acide)ss 10- confeti - schombri (sgombri)- ceriese - marzapani -
nov. 1521- .... per 280 narance dolce e 75 limoni ...... mandate a Guricia a li Comesarii £ 6 ss 2

giu 1522- per spale che sono mandate alinbasadori a Venesia £ 6 ss 13

1523- 4/5) per late (latte) e peresemolo [5] ... -(6/5) per ovi ..... et sparesi (asparagi)- (7/5) per ovi e capuzi [12] e granzevole .... (13/5) ..... un par de pizoni ala grega (14/5) .. per pasere (pesce) -(16/5) ... per schalogna (scalogno).... erbete (rape).......-(23/5).... agniel et scombri ... -(25/5) .. orzo e cerese e granzi pori ....

1525- manzi 217 -castronj 77 - porci 27 (macello)

1529 - ........ per inguille (anguille)....[L/C]

1530 - ...per vintj lengue de manzi mandade a Venezia ..

1531- ..per naranze (arance)n° 40 donade et mandate £ 1 ss 2 p. 6
- ...per cirriese (ciliege) mandate a donar a Goriza
- .. per limonj et doj panj de zuchero mandatj a Goriza in dono £ 8 ss 18 p 6
- ...marzapan e confetto donate al Capitano de Postoina...

1532 - per un marzapan che fo donato a un Signor de Crovatia... £ 4
- ..per un marzapan che fo donato al M.co.....a Dorinbergo

1533 - ...chalisonj [8]..

1533 - .....mandolj et moschato et melonj et per perj....a Gradischia £ 5 ss 11

1533 - per vin........et per melonj et per persigj [16] j qualj fuorono donadj aun zentilhomo spagnol....

1534 - .. una soma de melonj mandadj alj M vicedomino et vice Capitano de Lubyana et moschatello £ 7 ss 16 ½ - ..per marzapanj ......al M.co vicedomino de Lubyana quando el fo qui a Lubyana.......- ..per uno marzapan fo donado a Hier.mo de Zara commissario regio in la causa de li pastenadj....- ...pese fo donado al M.co Capitano de Prem (Jacomo Raunichar)..

1537 - per uno marzapan donato al S.or Spagnolo £ 3 ss 18 (l’anno precedente fecero omaggi a Postumia ad un cap spagnolo)

14/7/1540- ....certi çintillomini vinitiani in la speceria per chonfeti et vino et altre chosse li quali çentillomini sono venuti chon una galia...

14/6/1543 - ...confetj...donatj al Signor Njcolo de laTore £ 10 ss 8

1545 -per il presente fu donatto al Raubar et p° per una orna di vino ..... marzapan .... confetto .... et per granci pori ostrige et pesse .... -per il presente fu fato al spagnol et p.a per doi marzapani ... per pesse

1547 - a messer Batista Grasseto per marzapanj et calisonj[8] de collation fu fatta al M.co Podesta de Mugia (ospite per il palio) £ 5 ss 4

23/8/1547 - de Bratez, Paulo- assolto da accusa di vendita tonni in porto a Trieste assieme ad altri [banco del maleficio - 23]

1550- 9/2) per spalla cotta [17] per mandar alla merenda allj cazadori £ 2 ss 8

1558- ..... marzapani ... pistachi .... cibibo[18] ..... confetto ... zucharo fin ... 40 citronj [19]... 

1560 - ..... per caperj  

1561- …per far la zeladina (gelatina)

1562 - dati et pagati ....furono donate al padre predicator .... cibibo [18]... caperi ... mandole ... uva passa ... cucaro - ... cuchero[6] fino

1563 - ............ per pomi ingranatj (melograni)- .. per una scatolla de armelinj (albicocche)

1567 - ... garuse (murici o sconcigli) donate al principe

1568- per pan biancho qui comprato £ 3 ss 6

1570 - per ostrige [2] al conte Nogarola ... e varioli [14] 

1571 - a ser Cornelio Danza per un pan di zuchero £ 3 : 8 (ss)

1572 - ..confetti grossi .. chodognatta con cuchiero[6] .. cuchero fin ..- per schattule /13/ diversi frutti cucherati et dolcetti £ 24 ss 14

1576 - ... per vino dolce per cusinar la zeladina(gelatina) ... £ 15 - sardele salade per putricho - ..galli d’India [20] - .. per le verze del suo horto di Camarzo £ 6

1576 - …capuzi ..[12] - .... meza lira de butiro [21]

1579- datti per oglio fasoli ... ss 18

1582 - per carne lessa e rosta … 

1583 - ..non lasciar pigliar liquori per la caccia

1583 - ..uva moscata [L/C]

1588 - pestacy .. marasche (tipo di ciliegia)

5/1/1589 – lascito per i poveri delle ville : 3 orne vino, 2 stara di pane et minestra di fava o rissi [4AD- testamenti]

1590- 3 nov) .... per caparozoli (telline)... al Ill.e S.r conte a Gradischa ..

7/6/1601- .... a menestra calda de ordine de S.r Fr.co Calo : 10

1606 - per oglio di camamilla

1607 - .......... artichiochi [22]

20/1/1743 - bolletta per arance del Portogallo [doc. di cassa - 15D 15]

genn 1743 - lista cibi ballo (festeggiamenti per la presa di Praga) : pan de spagna, Savoiardi, 2 torte, marzapani, busoladi, biscotini, spumigli, agro de cedro, chycolata, late de mandorla, rosoglio, caffè, ..... [doc. di cassa - 15D 15]

ott. 1752 - ricevuta : ...bransini .. volpine, barboni, anguille di mare, rombetti, sardelle,[23] ostriche de palo [quietanze .... - 14F4]

14/10/1752 - ricevuta: granzipori, vino di chianti [quietanze .... - 14F4]

giu. 1915 (in tempo di guerra)– prezzi cibi mercato Trieste : patate nuove : centesimi 32 – piselli a 36 – tegoline a 96 – fragole a 56 – fragoloni a 40 – ciliegie a 24 – ribes a 40 – uova a 18tariffe

1 - naranze = arancie
2 - ostrege = ostriche
3 - grancevole = granzievole, anche note come granzeole
4 - verce = verza
5 - peresemolo = prezzemolo
6 - çucheri = zucchero
7 - cevolle = cipolle
8 - calisoni = sono i çialsons, piatto tipico della Carnia
9 - acedo = aceto
10 - figi = fichi
11 - carotj = carote
12 - capuzi = cappuccio (ortaggio)
13 - zievoli = cefali (pesce)
14 - variol = altro tipo di cefalo
15 - molli = molo (pesce)
16 - persigj = persighi (pesche)
17 - spalla cotta = prosciutto cotto
18 - cibibo = anche zibibe, uva passa
19 - citronj = limoni
20 - galli d'India = credo trattasi dei tacchini, almeno così erano chiamati allora
21 - butìro = dall'antico greco, burro
22 - artichiochi = anche articiochi, dal greco, carciofo
23 - sono tutti pesci di mare



vini particolari trovati menzionati nei documenti :

6?/9/1752- ricevuta per vino “Montignach” [quietanze .... - 14F4]

18/9/1752 - ricevuta per vino di Montepulgiani [quietanze .... - 14F4]

17/2/1754 - carità per gli ultimi gg di Carnevale (orna di vino Barsano, carni) [doc. di cassa - 14D5]

9/4/1754 - bolletta per bottiglie di vino Frantignach e di Monte Albano per la venuta del conte di Codech [doc. di cassa - 14D5]

3/5/1754 - bolletta spese (Chotech) : vino de Loran ... vino de ? - rosoglio de Corfù, de Nissa ... [doc. di cassa - 14D6]

 

CICCI

dal Kandler che fù loro ospite nelle sue ricerce, venne anche inserito nel loro numero :cicci

La Ciceria è compresa tra: la strada che da Trieste porta a Fiume, i ciglioni della Vena sopra Pinguente e Rozzo, il monte Cavallo sopra Jelovize, da Castelvecchio, Castenovo, Sappiane, e comprende Gollaz, Jellovizze, Wodizze, Danne, Brest, Slum, Lanischie, Bergodaz. La Ciceria : non di origine romana, probabile del XV sec. d.c. gli slavi giunti dalla Bosnia vi si insediarono, ma doveva esserci una piccola comunità latina che a Sejane parla latino volgare. Tra loro parlano in serbo, tanto puro che un rumeno che visitò quei posti e parlò con loro, li comprese perfettamente

I Cicci da tempi immemori abitano queste terre, abitano in prevalenza nei villaggi dell'altipiano, tra il 1500 e il 1800 molto numerosi ad Opicina, ormai i loro discendenti ne hanno perso il ricordo e si sono assimilati alle comunità slave spesso anche modificando il cognome originale. A precisazione, esiste già nel tardo 1200 una famiglia Chichio (Zichio) a Trieste, che altro non era che la forma latinizzata del soprannome Ciccio, ciò indurrebbe a pensare che fossero giunti molto prima di quello che comunemente si crede, è anche provabile che fossero di origine rumena e ricordo che usano tutt'ora una parlata latina, la famiglia dei Chichio abiteranno in città e copriranno tutte le cariche cittadine

a Trieste ancora oggi sussiste un modo di dire quando qualcuno tenta di fare una cosa ma non ci riesce: ciccio no xe' per barca (un ciccio non e' nato per navigare), ad indicare una certa avversione di questo popolo, in tempi antichi, per la navigazione.

cicci

 

 

immagine : Ireneo della Croce - i cicci a Trieste

vd. anche : Vassilich Giuseppe - sull'origine dei cici [archeografo triestino-1903-vol 1]

 

CIMITERI

antichi romani vennero scoperti : c/o p.zza Oberdan, ss. Martiri ,c/o la chiesa Madonna del Mare, s.ta Caterina, s. Nicolo, v.del Bosco- via Madonnina-Pondares , campo marzo-fu molto usato il terreno c/o la cattedrale - dal toponimo slavo che si riscontra nei documenti antichi (boxepolje), altro cimitero si doveva trovare nella zona di Valmaura-Zugnano

 

 

COLONNE COMMEMORATIVE

Era in uso a Trieste, al posto delle statue, innalzare nelle piazze, colonne sormontate da statue rappresentative per omaggiare il ricordo di venute imperiali, la gran parte sono ancora presenti

 

CONDANNE

statuti

delle condanne in epoca vescovile, ovvero antecedenti al 1300, nulla ci e' rimasto, rammentiamo comunque che l'uso del perdono da parte del conte principe, non era ancora in voga, per cui non saranno certo mancate esecuzioni capitali

multe : erano un discreto introito per il comune, le cifre e le motivazioni sono specificate nel libro degli Statuti, in taluni casi, il condannato aveva un lasso di 15 gg per pagarle oppure veniva incarcerato per un periodo di tempo, dopo l'avvento della Dedizione all'Austria (1382) una parte delle somme verra' corrisposta all'arciduca

tortura : il consenso per poterla eseguire doveva sempre essere dato dai giudici rettori, poche sono le note in merito, quella forse piu’ usata era lo scasso di corda, deduco fosse un impiccagione veloce che non avrebbe dovuto uccidere il malcapitato, ma non posso giurarlo, altra era detta ; il < tormento > forse simile alla garrota spagnola, fatta con un filo di corda, c'era poi quella che maggiormente ha riscontro nei documenti, parti del corpo venivano ingrassate e veniva dato fuoco, spesso erano le gambe poi il solito taglio della mano per certi ladri, l'accecamento, e infine la marchiatura a fuoco.

Per un periodo fu' in uso a Trieste (molto in voga a Venezia), lo <scasso>, ovvero una forma di impiccagione che pero' non portava alla morte del condannato, in alcuni casi adirittura subiva piu' di uno "scasso"

NB: il bando, le torture e l'esecuzione capitale, sia chiaro, venivano inflitte anche ai nobili


pena capitale : dai documenti, sembra fosse sentenziata solo per gli omicidi, era di vario tipo, dal taglio della testa con ascia (manera), eseguito sulla pubblica piazza sul “zocho” (ceppo), all’impiccagione che poteva essere eseguita in diversi posti (in piazza grande, Longera, Prosecco ecc..), ma quella senza dubbio piu’ particolare, era quella che prevedeva che il condannato fosse legato alle code dei cavalli e trascinato al galoppo da porta Cavana sino alla porta di Riborgo, dopo di che, veniva impiccato sul sito dove aveva commesso l’omicidio. In alcuni casi, solitamente per furti di oggetti sacri di valore, la pena era il rogo in piazza e le ceneri disperse in mare.

l’uso di tagliare il corpo e appenderne i quarti alle porte cittadine, era in uso anche a Trieste, ma sono abbastanza rare le note in merito
i giustizieri, per molto tempo, saranno chiamati da Lubiana e pagati dal comune che ne riporta la spesa, poi verso il '500, saranno gli stessi militi del Capitano, quasi sempre forestieri, che si occuperanno  delle esecuzioni.

Una delle condanne piu' in uso a Trieste, era il bando, poteva essere di 2 tipi, perpetuo, ovvero il condannato non poteva piu' entrare nel territorio tergestino, pena la morte, oppure a tempo, per un determinato periodo, non poteva rientrare, ma passato il tempo previsto, poteva tornare e non subire conseguenze. Vi furono dei casi, in tempo di guerra, in cui il comune richiamo' in citta', tutti quelli che aveva sanzionato.

Durante le occupazioni veneziane, il Podesta' veneziano imposto a capo della citta', decideva a suo libero arbitrio pene e condanne, esempio lampante ne fu' il Cappello nel 1508, che ebbe dal Senato della Serenissima, carta bianca su Trieste. Delle esecuzioni e torture operate dei veneziani ai tergestini, le notizie sono scarsissime, forse qualche documento trovasi alla Marciana

berlina : viene considerata come una tortura, i malcapitati, rimanevano al pubblico ludibrio anche per giorni, rimase in uso fino alla meta' del 1800.

pigna : sembra fosse una grossa pietra di quella forma, con 2 anelli sui lati, dove veniva legato il colpevole, e probabilmente frustato, molto in uso nel '300, scompare poi dalle note

condanne pecuniarie o multe : erano per certo le piu' diffuse, fonte di un discreto introito del comune, tanto che spesso anche i ladri colti in flagrante, la subivano, le infrazioni potevano andare dalla semplice ingiuria, alla rissa, al ferimento, al portare un arma con misura non consentita, al girare la notte senza il lume, al rubare uva nelle vigne ecc ... e poi la lunga serie di infrazioni previste per i negozianti. Qual'ora la denuncia fosse stata fatta da un saltario, un ufficiale del comune, dalle guardie dei giardini o notturne, spettava loro una parte della multa. Se il multato non pagava entro 10 o 15 giorni, era condannato al carcere, ma quasi sempre se forestiero, spariva prima della scadenza del termine.

stupro - purtroppo era sanzionato solo con una multa, e nei casi più gravi anche con un periodo di carcere, solamente i forestieri, e se contumaci, venivano condannati al bando perpetuo dal territorio, e se catturati, decapitati

adulterio - non mancano processi in merito, solitamente la donna veniva condannata alla fustigazione e al bando perpetuo dalla città e se fosse tornata, veniva bollata


al lettore : non fatevi troppo impressionare dalle note, se vi capitasse di leggere gli elenchi di torture ed esecuzioni di altre citta', trovereste di sicuro, descrizioni molto piu' cruente, e facilmente anche esecuzioni di massa

Statuto 1421 -beta EE4- cap. 18 -p. 75b - assassini ; strasinati da porta Cavana a porta Riborgo  e impiccati

note spese per esecuzioni, anche capitali, del comune dagli atti dei procuratori generali : la gran parte sono riportate le note originali

1313- la citta' in rivolta da' la caccia nelle strade alla famiglia dei Ranfi, uccidendone alcuni, stessa sorte per i loro seguaci, di cui pero' non conserviamo i nomi [vedi Statuti 1318?]
nov 1327- esecuzione con la forca in c. Longere …..[B/M- banco del maleficio]
28/6/1350- Clara panicocula ..debitrice detenuta fuit in Basta com …….[B/M]
26/8/1352 – Bertone fili q. m° Symone de Francullo accusato di omicidio di Domenico de Scluigna – condanna alla decapitazione [B/M]
7/10/1360 - processo contro : Michaele de Cragno, accusato di omicidio di Stefano (?) in villa Bagnoli - condanna alla pena capitale [B/M]
22/11/1384 - processo contro : Clara moglie ser Justo q. Simone Boteç .... ad tortura interrogata ... trattasi di incendio doloso di una casa [B/M]
triestestoria.altervista
1399 - faciendi ponere ad tortura ...... [cancelleria vacchette 11]
1455- (nov.) .. casa che fo mesa quela dona che fo moça la testa
18/4/1461 - ..... al griego per vino quando fono tormentade quele femene
maggio 1462- Antonio fili Thoma Chichio, che quella notte girava con un grande coltello di ferro ... (cond. a 10 libbre e 8 gg. di carcere) [B/M]
1468 - rivolta cittadina tra opposte fazioni politiche, ne segui' una lunga serie di omicidi ed esecuzioni sommarie
30/3/1495- ..... la qual corda fo picadi li quarti de Lenardo asasin ... - .... per la forcha fo fata a Preresecho (Prosecco) £ 3 ss 2 - .... a Grigor boia per la sua merzede per squarta et picar li quarti £ 13 ss 16
1495 - .. al Supan de santa Crosse per far le forche in el stellado per Martin £ 3 ss 2 - ...allo Supan de Contovello lo qual feçe le forche de Prosecho per el dito Martin £ 3 - .... che spenderen a s.ta Crose quando che ... portado li quarti de Martin £ 2 ss 6 [L/C]
ap 1505- ... per una manara fo scaurtaiti diti asasini ....... ss 18 - ... fu portato apicar li quarti de queli asasini .... £ 1 ss 4 - .... per nolo de doi cavali che tiro quelo asasin rioda de caval in torno Trieste .. £ 4 ss 10
16/6/1513- a uno ... che fe le forche a san Palay £ 3 (rione di s. Giovanni)
6/4/1514- ....... fate le forche a Camarzo ............ (campo marzio)
1518 - ...Piero Bachino (viceCap°) fa liberare i condannati (indulto)
1520 - ... al boya per apichar Jaa’ boemo ali 27 ........... £ 35 - al Supan de Basuiza a far le forche £ 3
1526 - per spese son sta fatte a colui che era in preson el qual fo frusta £ 4 ss 12
1528 - adi 2 marzo dadi a uno che frusto uno garzon che robo ...... in piaza
1528/2°- ... fo impichado (certo Banich) .....
1528/3°- ... al m° dela Justitia per impicar uno chichio (ciccio- vd. voce <cicci>) £ 14 ss 9 ½
1529 - ...per lo m° de la justitia lo qual decapito Musigla £ 52 ss 10
1532 - ..per far portar doj travi per far le forche in piaza... ss 2
1535 - al cavalier grande et cavalieri de Comun et officialli quando fu dado la corda a uno chichio....24 per beverazo luglio
1539 - .....a quello fu frustado et bollato
1542 - ..per haver fato aguzar et.....la spada fu decapitado Banich et a coluj che la impresto £ 1 ss 16
28/4/1543- ...dascapitado (Stephano Bonaldo)...
1544 - a Pregarez che fece la forcha £ 3 - per far le forche a Prosecho £ 3 - allj cavalierj quando fo frustado Marcho Bassa £ 2 ss 2 -------vd. spese per frustare certe persone --------
1545/1°- per far uno solar in piaza per tagiar la testa a uno sasin. .£ 1 ss 15 - ......che ano dato la corda a uno chichio (impiccato un ciccio).....
1545/2°- per far nettar dove fu decapittado quel schiavo ss 2 - per olio et onguenti per onzer quelli che forno frustadi ss 16
1545/3°-..data la corda a 2 chichio (ladri)...
1546 - luglio)....fu schuartada........
1547 - ....... a li farno le forche ....... passo de Opchiena per pichar un ladro £ 3
14/6/1548 - ....... per le spese fece a Batista forlan fo sopozatto (battezzato)sotto acqua per la biestema £ 3
ap 1550- ..al maistro dela justicia che a brusato el sacrilego £ 40 ss 10 - a duj cheano portato lacenere in mar ss 6 (trattasi di ladro di tabernacoli nelle chiese)- 8/4) Antinj Isolam per aver dato de manzar aquelo ladro chelj fo taiado la man et lj fu cavado lochio
1551- .... per corda sotil per el tormento ss 6 condanne
1557- al boia ... per frustar Burato £ 6 ss 19
1558- ... per piombo fu per pionbar lo anello del tormento ..... ss 10 - ......... preson schura .....
1560- ... a uno furlano frusto lo chichio (ciccio) - Antonio Isolan, per aver dato la corda al chichio (ladro di cavalla)- ottobre ..data la corda ad un Chichio di Opicina
22 nov./1562- a Zuan Goine .......per dui volte detteno a queli di Cavodistria in chastello (pg. 97.... detteno la corda) £ 10 ss 10
26/3/1563 - Jacobo Cluzzar in loco tortura in palazzo com. (causa ferimento grave) [B/M]
1563/3- .... dato la corda a Zuan Vallesse £ 3
1565- vd. serie di persone a cui si è “ dato la corda “
1565/3- al boia ... per haver frustado la ditta moier de m° Lorenzo £ 8
1571- a ser Zuan Alber chavalier del Cl.mo s.or Cap° ... per aver datto la chorda a tre deloro in chastel ……£ 9 - ser Zuan Alber ..... per sette cholegi datti cioe quatro torture in palazo et uno fo frustado et per dui tortture in chastel ............
1573- ... per aver dato la chorda amesser Orattio de Largento £ 3 1574- .... per deschapittar li dui malfattori primar al m° Jvoriser ..... de squartarne uno et laltro inpichar ........ - .... per dar la chorda aMattio Sbardella £ 3 - a quelli de Basuiza per far la forcha £ 3 - a quelli de Pursecho per far la forcha £ 3 - a quelli de Opchiena per far la forcha £ 3
1577- ........ data la corda a Jac° de Elarize
1580- à m° Jurj m° de Justitia per haver impicato Paulo Draschovich £ 45
1582- ... ai cavalieri ... quando si fece morir Alessandro Bonomo £ 4 ss 4
7 genn 1583- .... a Alber de Alber .... per aver datto la corda a Matias di Pischoviza £ 1
1583/3° quad .... dato la corda a un chichio .......... £ 1 ss 4
1584- a messer Alber de Alber ... per aver dato la corda a persone n° 32 £ 3 // 12
1585- ...a Motes mistro di giusticia de Lubiana per aver tagliato la testa al calderaro et per spese fatte mentre stava in castel ......... £ 134 ss 16 (.... per tealiare la testa a ... Batista calderaro) – .... al cavalier messer Alber de Alber .... per aver dato il fuogo a Zorzi Spazapan et la corda a Iacho Din £ 2 ss 8
1586- allj officialj per haver datto la corda a messer Tadio Francol £ 3
1587- ... per una fassa per il tormento della corda ss 12
1588- .... per dar la corda a Farich de Opchina £ 3 - al m° della justicia per aver tagliato la testa et frustado tre de loro fiorini n° 15 fano £ 67 ss 10 - ... per haver dato la corda al pudo (putto - usato come "figlio") del .q. Francesco de Bonomo .(de Zambattista Bonomo ..vd. ult.)
1588/2 - ..... per haver datto la corda a messer Justo de Aquilea .... £ 3 
1588/3 - ...... inpichato Pietro Momich –
1589- .. per una pelle fu messo a quello li fu tagliatto la man del carnefize - 6 (ss) - .......... per haver dato la corda a messer Jacomo della Spada et Jancho .........
1591- al Cavagliero, et uficialj per aver datto jl fuogo a quello robo lj candelotti ....     
1591/2- ... per aver datto il fuocho a Michel Dregnic(a) et la tortura ....... - per carne de porcho per onzer lj pie aquello che lj derno il foco aj pie ss 4 – in Q : elenco di persone frustate 1592- ..ai cavaglieri...... per aver tagliato le orechie a Peter Castilig £ 90 -..... per dar la corda a quello che scalo le mure £ 3
1595- ... per carbon et lardo per dar jl fuogo à quel soldado che amazo Sobez £ 1
1596- .... per carbon et lardo per dar il fuogo a Verigola £ 1 ss 6
1596/3- al ministro de Giustitia per haver decapitato per il detto Andrea (Scarlavaj) £ 74 ss 14
1598-... per lardo et carbon per tormentar uno in castello  ss 12 - . à gl’officiali per dar la corda a ser Luca Jurco £ 3
1600/1- . per carbon per haver datto il fuogo alle gambe a Farich ss 12
1600/3- .. per carbon per dar il fogo a Zuan de Agustin in castelo ss 12 
1601- .. per far le forche sopra la fornace et il monte di S. Vito ....... £ 21
1602- condanne ( otto pancogole per haver fatto il pan scarso ciascuna in £ 3) (queste sono naturalmente solo condanne pecuniare)
1604- .. pagati al Carnefice, che squartò quel malfatore ......... £ 84 - . alli villani che fecero quatro para de forche £ 12
1605 - ..... per far le cadene et ferri per quelli che furno menati in galea .... £ 20 ss 10 - ... per sei luchetti per quelli, che furno menati in galea £ 6
1610- .... vd. tortura data a Nicolo Tirino e a Cristoforo d’Alber
1614- .. per far impiantar la forcha in piazza £ 9
1/11/1735 - giunge da Lubiana il carnefice, per giustiziare un sodomita e un granatiere evaso - 5/11 - l’ammiraglio Pallavicini emana sentenza: taglio della testa (presso Baudariù) e poi bruciato, un marinaio calabrese, per aver sodomizzato un puto in campagna di contrada di Scorcola, e impiccato il granatiere tedesco [A. Scussa- i diari]
6/2/1736 - omicidio in castello, il soldato di guardia Brainech uccide il soldato Marco Zorz [A. Scussa- i diari]
7/5 1737 - sentenza per 2 ladri; uno alla berlina ad una colonna del Palazzo tutta la mattina, l’altro frustato per la città e poi cacciato dal territorio [A. Scussa- i diari]
10/12 1737- presi altri 7 ladri e rinchiusi nella Torre del castello [A. Scussa- i diari]

7/1/1775 - i Zupani delle ville del territorio di Trieste, annunciano che i contadini che danneggiano i boschi pubblici, saranno condannati alla carriola così quelli che li ingiuriano (G.Sindici) [non so' in cosa consisteva]

£ = lire
ss = soldi

se siete forti di stomaco, vi consiglio la lettura delle torture in uso dalla Repubblica di Venezia, esiste in biblioteca civica un estratto degli atti di condanna e tortura eseguiti nella citta' che a dir poco sono raccapriccianti !!

 

CONFRATERNITE RELIGIOSE

le congregazioni medievali

 

CRAVATTA

il nome deriva dal vocabolo <hrvat> che significa <croato>, era infatti un simbolo usato dai guerrieri croati attorno al 17° sec, ma forse anche prima, era una sciarpa (secondo alcuni, un fazzoletto) annodata al collo, loro segno distintivo, divenne molto di moda in Francia e si diffuse.
Si vocifera che le donne annodassero con questo strano nodo i loro fazzoletti attorno al collo del loro uomo che andava in guerra, affinche' tornasse sano e salvo e glielo riportasse, questa stranezza fece molto colpo in Francia, dove reggimenti croati mercenari, erano presenti, i sarti diedero poi forma alla cravatta odierna.


16/9/1609 - Trieste: Jacomo d'Ampezzo, nobile e braccio destro del Capitano cittadino, lascia in testamento la sua "crovata" al suo sergente {4AD- testamenti}

 

CURIOSITA' TRIESTINE

pagina in cui sono raccolte una serie di <curiosita'> ovvero, note particolari di fatti, avvenimenti, misteri, tratte particolarmente dai documenti comunali della citta' e altre da riviste, giornali ecc ...

 

 

 

 

 

 

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