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COMPENDIO ALLA STORIA DI TRIESTE


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Danae
Dieta
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doline
dipinti -vd. pittori
dogane-mude (in lavorazione)
ebrei
elettra
fari lanterne
farmacie
ferrovie
feste medievali
fontane
formaggi
forni
francobolli
fritole
F.V.Giulia
funerali


A
GENDA

fotoD
ELLA

M
EMORIA

 

abbreviazioni usate nel testo
B/Mlibri del banco del maleficio
c.contrada
L/CLiber Camerari del comune
D2D4- quaderno delle 10.e del Capitolo s. Justi
Vlibri dei vicedomini

 

le diciture interne alla parentesi presenti alla fine degli scritti, indicano il documento da cui l'informazione e' stata estratta, trattasi per la maggior parte di numerazioni usate dall'archivio diplomatico della biblioteca civica A. Hortis

 

D


DANAE

nave francese che scoppia in porto a Trieste il 5/9/1812 [Jenner] - il giorno dopo per il Tribel [2F8]

- la causa dello scoppio fù sempre un mistero, chi dice che fù un attentato contro i francesi occupatori, chi un errore dovuto a qualche marinaio, la polena della nave era conservata nell'ufficio del porto (per rinvenimenti, vd. il Piccolo 25/11/1888) - notizie e rapporti sulla fregata esplosa in archivio 21D 3/46


DIETA

assemblea dei popoli germanici, poi dei nobili, vi partecipavano i nobili minori, feudatari, le alte cariche del clero, quelli che avevano diritto di voto e l’imperatore. Si prendevano decisioni in merito a guerre, tassazioni, leggi, provvedimenti straordinari e anche l’elezione della stessa carica dell’imperatore del Sacro Romano Impero, vi partepava anche il Patriarca di Aquileia e il vescovo di Trieste.
La D. era usata anche dal Patriarca di Aquileia alla quale partecipa sempre il vescovo di Trieste e i vescovi del suo vasto territorio, i nobili friulani a lui devoti e i principi alleati. Con la presa del Friuli da parte di Venezia nel 1420, la stessa carica perde potere, e si diradano anche le diete.
Trieste, come comune, partecipa con suoi rappresentanti, anche alle Diete imperiali, a quelle provinciali, spesso svolte a Lubiana, dove perora le sue cause


DOJ

nel 1300 era usato per indicare il n° 2, prima che qualche "eminenza" dica che si tratta di <furlano> sappia che così si diceva anche a Ferrara che non credo parlassero il ladino, visto personalmente su un documento in mostra nel castello della città emiliana.


DOLINA

triestestoria

 

dolina : dallo slavo < dol > valle - fenomeno tipico della landa carsica, molto diffuso intorno a Trieste, spesso a causa di un abbassamento del suolo dovuto a crolli sotterranei, possono avere diverse profondita’ e ampiezza, da pochi metri a centinaia, se sono circondate dal bosco, creano al loro interno un microclima che le salvaguarda dal rigido inverno carsico, sono infatti spesso usate dall’uomo per colture, in taluni casi il crollo ha messo in luce ingressi in antichi meandri del sottosuolo. Le piu’ comuni nel territorio triestino sono a forma rotondeggiante, ma vi sono anche quella che formano profonde gole e ampie vallate (lato sloveno), se lasciate selvagge, in periodo di fioritura possono essere ricoperte di primule o ciclamini.

 

schema approssimativo, della nascita di una dolina, dovuto al crollo di un antro sottostante.

 

 

 

 

 

 

 

E


EBREI (di Trieste)

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ELETTRA

era il piroscafo di G. Marconi - nel genn. del 1944 viene bombardata nei pressi di Zara, nel 1962 trasportata nell'arsenale triestino s. Marco a Trieste, rimane smantellata sino al sett 2000, quando la prora, con un trasporto eccezionale, attraversa la città di notte per essere posizionata a Padriciano davanti l'area di ricerca foto e informazioni QUI

 

 

F


FARI - LANTERNE

 faro della Lanterna : eretto su quella che fu' una isoletta, chiamata dello "zucco", collegata poi alla terra ferma, la base e' costituita da un fortino o batteria di difesa austriaco, attorno alla meta' del 1500 fu' anche sede di una chiesetta dedicata a s. Nicolo' ma che duro' poco(vd. pag. "chiese"), ma fu' anticamente gia' sede di un faro in epoca romana. Nel 1744 l'imperatrice Maria Teresa d'Austria ordino' l'erezione con maestoso progetto, che desto' l'ammirazione di Napoleone nel 1797 durante il suo breve soggiorno a Trieste, su progetto di Matteo Pertsch venne rifatto e nel 1833 entro' in funzione ma dopo il 1927 perse importanza, venne disattivato nel 1969. Il faro e' visitabile NB : sino almeno agli anni '60, la costruzione esternamente presentava delle fasce scure orizzontali alternate a quelle chiare.(vd. immagine a lato)

 

 faro della vittoria : su progetto di Arduino Berlam, eretto tra il 1923 e il 27 in piena apoteosi nazionalistica, in pietra bianca d'Istria e del Carso, sulla cima statua alata di opera di Giovanni Mayer, alla base altra di un marinaio, una volta totalmente visitabile (un esperienza mozzafiato! sopratutto nei giorni di vento) sino alla cima, ora sembra solo fino alla terrazza (molto piu' in basso), in questi tempi ha perso la sua funzione di faro di segnalazione, soppiantato da piu' moderne tecnologie, e' alto quasi 69 metri e come base e' stato usato il precedente forte Kressich (batteria militare austriaca). In giornate di buona visibilita', il suo fascio di luce era visibile dal campanile di s. Marco a Venezia

 


FERROVIE

ferrovia

ag. 1854 - inizia la Trieste - Vienna ad opera di C. Ghega - inaugurata nel 1857, partecipa anche l'imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo presente in città

il 20/6/1857 la locomotiva Trieste fà la prima corsa di prova tra Trieste e Lubiana

il 19/6/1878 - viene inaugurata la Stazione in p.zza Libertà, nel 1887 nasce la linea Trieste - Pola con stazione in passeggio s. Andrea, demolita nel 1906

5/7/1887 - nasce la linea a scartamento ridotto Trieste - Herpelle, verrà chiusa il 14/10/1958, (ebbi la fortuna di vederla passare), il suo tracciato oggi usato come pista ciclabile (vd. mappa sotto)- interessante storia della ferrovia (pdf) >>>

1/4/1902- parte la linea Trieste - Buie, soppressa nel luglio del 1935

1906 - viene eretta la stazione di s. Andrea

 

 ferrovia     g.l.

mappa del progetto della stazione ferroviaria, nel 1850 l'imp. Francesco Giuseppe pose la prima pietra - mappa del tragitto della ferrovia Trieste - Herpelle


       

 

               


FARMACIA

erano chiamate : spezierie, nel medioevo sono presenti e ci si trovava un po' di tutto, il farmacista era chiamato : apotecharius o anche : aromatarium - il lemma : farmazia, appare una volta nel 1532 e si riferisce a quella presente nella piazza grande [L/C]

25/7/1428 = petizione di Gasparini de Laçara per avere specieria, fà elenco di ciò che tiene nella bottega : decifrate se siete bravi [Libro delle Riformagioni, 1411-1429 (M. Szombathely)]

 

letoario indoloc desquilerequies
latoario de sugo de roxeacori
margaritonpirole1 de riobarbaro
aromatico roxado a s 3 onçapirole sagregative
diagalanga s. 2 onçapirole cocie
dyaciminopirole fetide
dyadragantepirole de fumo terra
penidyonpirole de iera
irispirole aure
calamentopirole de agaricho
triffana magnapirole Alesangine
loc de pinopirole de hermo datali
loc de papavero 

 1 - forma dialettale ancora in uso per indicare le "pillole"

 

quella considerata la piu' vecchia, gestita dalla fam. Rondolini, chiamata "aquila imperiale" esisteva in v. Riborgo 459/60

dal 1740 al 1872 in v. di Riborgo 54 (oggi v. teatro romano) esisteva la farmacia "alla fontana imperiale" [A. Tribel]


FESTE (medievali in uso a Tergeste)

quanto fossero festaioli i tergestini e' ancora oggi risaputo, ogni occasione era buona per festeggiare qualcosa, nel 1300 un Podesta' veneziano bacchettone, impose una legge di restrizione alle grandi feste cittadine, ma come gia' precedentemente scritto, in un processo vennero chiamati a testimoniare una serie di buontemponi che alle 3 di notte cantavano per la pubblica via, ma sia chiaro, erano dei testimoni, non i processati, inoltre, le vie nel 1400 erano buie, ma sembra che nelle case a lume di candele, i rapporti sociali tra persone continuassero anche a notte piena, lo si deduce da diversi atti processuali .

una particolarita' triestina vuole che almeno sino a qualche anno fa', fosse molto tenuta in considerazione (piu' della stessa del Natale), la venuta di san Nicolo' nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, portatore di doni per i bambini, il santo veniva rappresentato con le vesti di un vescovo, con la lunga barba bianca e la mitra rossa, una persona cosi' travestita, consegnava i doni negli asili e negli enti benefici cittadini, sino agli anni '60, anche davanti ai negozi piu' rinomati, ce n'era uno. Molti credono che ciò sia dovuto alla presenza della comunità greca, formatasi nella prima metà del '700, che festeggia la data con la venerazione del santo greco (s. Nicola), e di cui la leggenda è nota ai più, ma in realtà, già nel 1327 - il triestino Jacomo Burlo, và in visita al santuario di san Nicolo di Bari e Johanne de Davinis, nel 1485 nel suo testamento troviamo la voce ...lascito per visita a s. Nicolo de Bari, e nel 1487 anche il triestino Barbuda Jacobo tra i suoi lasciti anche quello per mandare una persona a s. Nicolo de Bari, e nel 1505 il nobile tergestino Lorenzo de Bonomo nel testamento troviamo lascito ad uno che vada a s. Nicolo de Bari. La venerazione del santo, era diffusa anche nell'antica Tergeste, con molta provabilità dovuta agli scambi commerciali con la Puglia, quando dal nostro porto, partivano navi cariche di ferro e altro per i porti pugliesi.Usanza che purtroppo si và perdendo, i nuovi concittadini, non ne conoscono il significato, tantomeno le litanie che si cantavano per l'occasione, il consumismo ha elevato il moderno babbo Natale americano ad alter-ego.

- la domenica era giorno lavorativo (tranne durante la funzione religiosa) e non esisteva il capodanno come festa

- durante le feste religiose si svolgeva una processione, solitamente verso la cattedrale di s. Giusto, ma anche in altre chiese a seconda del santo omaggiato, davanti al corteo c'era uno che portava la bandiera con la rappresentazione del santo, c'erano anche i giullari, i suonatori delle trombe e i tamburini tutti pagati dal comune e i rappresentanti della confraternita religiosa in questione, nonche' le varie autorita' e il popolo, in verita', tranne nei casi di epidemie di peste, immagino che fossero pochini, e' possibile che vi fosse anche l'esposizione di qualche reliquia

- ho lasciato alcune voci che menzionano il Carnevale, anche se per questo tema troverete una voce a parte, egualmente per i palii che si svolgevano in città

bagordi

1318 - regole statutarie per i <bagordi>(A) in piazza, spesso occasione per eliminare il nemico di turno

-san Giusto si festeggiava il 2 nov. - era in uso fare un falo' in piazza grande
-s.ta Maria in sett. {V. 1}
- era in uso gia' nel 1200 la festa detta <licoffio> meglio nota come <licoff>, solitamente alla fine della vendemmia, ma anche in altri casi, oggi e' nota o sarebbe meglio dire, era nota, alla fine della posa del tetto di una casa nuova
- festa di s. Hermacora de Aquileia era il 12/7 {V. 19}- era il patrono di Aquileia assieme a Fortunato, quando la chiesa triestina viene accorpata a quella aquileiese, anche il nome della cattedrale cambia la sua dedicazione (vd. "annales")
- 1300 - ...festo apephanie ..{2D2- affitti Capitolo s. Justo} - festo Epifanie -genn 1316 {D } -19/11/1322 - .. ad. festa Epifania.. -2B-Cancelleria 1 - - 1308- vino in festo s. Margarita quando venne processione de s. Pellagio {2D3- redditi …Capitolo}
- 1310 - (marzo) festo s. Gregori - (giu) festo s. Johanne e Paulo - (lugl.) festo s Ermacora e Fortunato e festo s. Margarete - festo s. Barbara {2D3-Redditi ecc. del Capitolo} 1310 - festum Pentecostes {2D3-Redditi ecc. del Capitolo} - 13/1/1331- V. 7
- 4/11/1316 - festo s. Eufemia {D}
- nov 1316 - ..festo beati Justi {D} - 20/10/1322, ....festo s.ti Justi ... {V. 1 e 2 }- Statuti 1318 p. 34 - 1/1/1325 - festa s. Justo ....
- 1/1/1317 - Sabato santo - {D}
- 1/7/1317 - festo s.ti Vodarici {D}- la grande festa si svolgeva a s. Dorligo, il comune di Trieste organizzava una grande mangiata e bevuta a sue spese, i triestini vi andavano sia in barca che a cavallo, solitamente non mancavano poi le risse dovute alle grandi bevute, l'usanza andra' avanti per secoli
- Statuti di Trieste 1318 (addizione del 1323, p. 120); n° 26= divieto di lavoro per le feste di: s. Maria - s. Sergio - s. Justo - s. Servolo - s. Apolinare - s. Lazaro - s. Nicolo - s. Maria Magdalena - coloro che venissero sorpresi a lavorare verranno puniti con onerose multe, negli atti processuali cio' succedera' a forestieri, che probabilmente non lo sapevano e ad ebrei che vendevano merci incuranti della messa
- 1318 - Domenica in palmis {D}
- 12/11/1323 - ..festa s. Andree - V. 2
- 22/2/1326 - festa s. Giorgio in aprile- V. 1 - 1328 ..festa s. Giorgio in aprile {V. 2}
- 20/10/1327 - si fà menzione alla festa di s.te Hermacore {V. 2} 4/7/1328 - festa s. Maria de sett. - V. 2
- 5/1/1328 - ...festa s. Maria de febbraio de candelles (Candelora) {V. -v.2} - 24/1/1331 - ..festum s.te Maria Candellora (de febb.) .. {V. 7}

candelora

- 1330 - maggio : 2 soldi ai 2 giullari per la festa di s. Servolo [L/C]
- 1330 -12/9- 2 frixacesi per licoffio [L/C]
- 1330 - 7/10- spese bibita, trombetta e vessillo per s. Sergio [L/C]
- 10/12/1330 - ...festum Pasche resurecionis ... {V. 7}
- 27/1/1331 – pagamento entro festa s. Giorgio de aprile [V. 7]
- 19/2/1331 - post Ferias carnis-2B-Cancelleria 3
- 20/7/1331 - ...s.ta Maria de agosto {V. 7 }
- 1332 - 9 soldi per lavori alla quintana e spese per portare il gonfalone - licoffo per s. Servolo e spesa per i giullari [L/C]
- 1332 - spesa per licoffio, varo del burchio1 [L/C]
- 1332 - luglio, spese per pane e zucche, zafferano, aceto, formaggio, uova, pesci, vino terano per fare la piperata 2 per la festa di s. Odorico, il Comune paga per le tazze andate perse alla festa [L/C] - vd. 1317
- Statuti di Trieste 1318 (addizione del 1335, p. 153v); n° 54= divieto di bagordare
- 9/1/1335 - festa della purificazione s. Maria de febb. {V. 11} – 2/2 calendario terg.
- 1335 - paga 10 soldi agli uomini per il vino per la festa di san Lazzaro [L/C]
- 1335 - soldi per un cavallo per la festa della Santa Croce [L/C]
- Statuti di TS 1318 (addizione del 1341, p. 171); n° 63 = divieto per le feste dei santi, di caricare e scaricare letame, pietre, calçina, legname ecc...
- 1/6/1347 - ad Calendas mese augusti [V. 16]
- luglio 1352 - processione s. Palagi, processione s. Anne, processione s. Jacobi, ...... agosto : licoffio ...processione s. Corneli e Cipriani, processione s. Michele, .... licoffi ..[2D 48 benefici del Capitolo]
- 22/5/1359 - ...festo s. Margarite ... {V. 20}
- 1/6/1381 - festa s. Maria de Repnich {banco del maleficio 8}-festa del paese di Repen in Carso
- 29/5/139 ... festo s. Marie madalene de mese julio .. {V. 20}
- 26/9/1388 - ..festo Epifanie {B/M 9}
- 16/4/1395- il comune paga grossi 8 a 4 piferi che suonarono nella festa di s. Lazaro [L/C]
- 1/5/1395 - …per nolo cavalli per pifero e trombeta 1° may per may in Farneto [L/C]
- 3/5/1396- il comune paga libbre 4 ss 8 per spese fatte per festa santa Crucis [L/C]

pasqua 1331

A - bagordi : vocabolo dialettale ancora in uso, ad indicare una festa particolare, a quel tempo senza limiti e con alcuni eccessi
1 - burchio : grossa barca di carico, era di proprieta' del comune
2 - piperata : tipo di salsa locale per condire gli alimenti (pais)


15/4/1420 - ad festum Carnis Primi {V. 30}
2/10/1342 ... festo pentecoste {V. 14}
8/6/1423 - ...festo s. Martini de novembre {alfaDD2- Cancelleria-16} - anche in questo caso veniva organizzata una grande festa nel paese di Prosecco a cui partecipavano anche i tergestini
2/11/1426 - pagati piferi e tubiatori che suonarono in festo in piaza
 - 13/11 tubiatori a festo a Prosecho a festa s. Martino 
- 15/12 paga al balestario per 2 balestre per la festa di s. Justo3 [L/C]
1/1/1427 - ...affitti de termine Epiphanie ... {2D8-beni del Capitolo}
dic. 1428 - paga a 4 giovani che portarono bandiera di s. Justo il gg. di s. Apolenari [L/C]
1435 - ... andar per mazi .....[L/C] - festa del 1° di maggio con cui si metteva il frasco alla finestra dell’innamorato 
1435 - il di' di S. Servolo, con li confaloni a san Justo, accompagnati da pifferi e trombetta [L/C] c.s.- corteo con pifferi e trombetta il di del Corpus Domini (25/6), erba sulla piazza [L/C] - (giugno) quelli che ballarono alla fiera di s. Vito (la Pasqua di maggio) [L/C] - il giorno del Corpus Domini si faceva sotto la Loggia, sul tavolazzo, ballo dei territoriali - J.Cavalli -tra i vari spettacoli che avvenivano durante le feste citate, ce n'era sempre uno dedicato proprio ai villici, ovvero alla popolazione slava del circondario, non sappiamo di che genere fosse il ballo in questione, immagino uno tipico che pero' temo sia andato perduto - altre voci sotto
apr. 1440 - piferi che furono col gonfalone el dì de s. Antonio - 3/2 sonareno el Carlevaro - gonfaloni durante la processione di s. Matheo [L/C]
1441 - festa del corpo di X°, paga ai piferi per far la festa ali schiavi come è usanza - 1/5 fatte le frittole - vd. voce "fritole" [L/C]
1441 - spese per piferi el Carlevar [L/C]
1452 - a Jachomo de Laqua per una barcha che fo brusada per san Justo [L/C]
maggio 1463- .. alj pifarj al trombeta che sonareno lo del Corpo de Xpo alj sciavj £ vj ss xv – giugno- ..a m° Valentin balestrier equesto per do balestrj che fo messi al palio lo dj del corpo de Xpo ali sciavj 
3/11/1485 - nel testamento di JO. de Davinis si menziona ... S. Nicolo de Bari {V. 41}
13/8/1495 – festa de s. Martin del mese de setembre {V. 44}

3 - anche per la festa del patrono si svolgevano tenzoni con premio finale anche le balestre


magg 1504 - spese per i pifferi per la processione intorno alla terra e per i villani che ballano in piazza [L/C]
1505 - spese per i piferi che suonarono i 3 gg di Carneval [L/C] 1506 - spese per i pifferi che suonarono in Palazzo per Carneval [L/C]
1514 lugl.- la Domenica post festa s. Johanne ... sive ballum in Platea veteri 4{B/M 19}
9/9/1524 – festa s. Lorenzo di agosto {V. 55}
giu 1526- ... per far fogo in piaza in la dita festa de s. Justo ......[L/C]
1535 (29/..)..per doj torze et cartelle de ferro per la notte che se ballo in pallazo ala festa dela caza..........[L/C]- la festa della caccia si svolgeva all'insediamento del nuovo Capitano della citta', venivano invitate le autorita' (Podesta', nobili, ecc...) delle citta' vicine, Muggia, Pirano, Isola, Grado, la caccia con i cani si esercitava a Prosecco sul Carso, il comune di Trieste pagava tutte le spese, tra le quali la grande abuffata che tutti facevano poi alla locanda del paese, i cibi venivano portati dalla citta'
febb 1541- auno che sona lo tamburlino avanti al ballo della verdura 5ss 12 [L/C]
27/10/1541 – gg. di zobia …. [L/C]
2/1/1563- ...... fassa n° 628 sarmente foreno brusade nella piaza per alegreza per la nova fo venuta del nostro sacratissimo Re Maximiliano .... clementissimo fat° Re dei romani ....[L/C]
1570 - …zobia grassa (giovedì grasso) [L/C]
1573 - sonar le campane la notte de San Zuane (Giovanni) [L/C]
1581 - per la Zobia grassa, i pifferi suonano per 3 gg. anche di notte [L/C]
1583- regata 6 il gg del Corpus Domini [L/C]
1593 - la sera si fecero i fuochi per la vittoria contro il turco [L/C]
1598 - cere per il Vener Santo - fatta la scena per la rappresentazion dj San Justo 7 ....... [L/C]

4 - interessante nota, oltre che in piazza grande, sotto la loggia e nel palazzo del comune, anche la piazza vecchia era usata allo scopo, ma forse, si ballava dappertutto
5 - ballo ora in voga a Muggia che lo rivendica come "suo", ma rifacendosi a datazioni di quasi 100 anni dopo questa, e dagli scritti di un ex abitante di Trieste poi trasferitosi a Muggia (il Manzuoli)
6 - le regate erano in uso già da tempi lontani, il comune invitava alla gare, anche piranesi, isolani, gradesi
7 - nota gia trovata in epoche molto antecedenti, credo si trattasse di una commedia con cui si rappresentava il martirio del santo


1600 - ali piferi.., cere per le sere di carnevale [L/C]
15/7/1604 – giorno de Zobia {4AD- testamenti}
1605 - .......... l’anello per il Corpus Domini, ... quelle che anno balato in palazzo [L/C]
21/6/1613 – giorno de Giobbia {4AD- testamenti}
1672? - per la festa del Corpus Domini, si getta l'erba sulle strade e nella chiesa (antichissima usanza di cui troviamo notizia gia' nel 1300) [G.F. Tommasini- archeografo vol 4 p. 77]
1672? - il giorno del Corpo di Cristo, grande ballo in piazza, il vescovo e i giudici seduti assistono, il vescovo dona delle confetture alle donzelle ed ha diritto al primo ballo [G.F. Tommasini- archeografo vol 4 p. 450]
1694, genn. - ..per 2 torce a quelli che la vigilia dell’Epifania cantavano i 3 Re..... {17A 5}- chissa' se si trattava della tiritera che ancora oggi qualche raro bambino canta alla porta delle case ?


genn. 1708 - credito per la festa del Carnevale per teatro e commedia: ..pittura del teatro Chichini o Zichini? ... per l’abito d’arlecchino {17A 8/4}
genn. 1720 - elemosine fatte negli ultimi giorni del Carnevale {17A 8/5}
1720 (1/6) - ..ai tamburlinai per il Corpus Domini {17A6}
21/2/1732 fino al 1744 - fatta la solita caccia al toro, il pom. (Scussa A.,i Diarii)(in fortezza e 3 volte in città) - trattasi di quella oggi piu' nota col nome di corrida, molto in voga nei paesi latini, era un probabile retaggio del tempo in cui la citta' aveva Capitani spagnoli (meta' del 1500), l'usanza continuera' per ancora un secolo, sia nella zona a cui rimarra' il toponimo (via del toro), sia poi nella zona oggi ippodromo a Montebello
5-6/7/1733 - fatto salizo in pietra in mezzo la p.zza per le giostre (Scussa A. ,i Diarii)
23/8/1733 - si fà un gioco francese nel Casale (in p.zza c/o chiesa), Scussa A., i Diarii - (probabilmente il biliardo, gia citato in tempi piu' remoti)
21/6/1732 - il bar. Marenzi, vieta di sparare e far fuochi per la festa di s. Giovanni (editti, 10D5)
8-9/3/1735 - fatta giostra in p.zza grande (Scussa A. i Diarii)
5/6/1735 - le croci del SS e della madonna del Mare sono andate alla madonna di Siaris, sopra Bollunez (Scussa A., i Diarii)
7/9/1735 - processione con le reliquie (Scussa A., i Diarii)
ott, 1752 - ricevuta per spese fuochi d’artificio (al tempo conte de Codech) {14F4}
24/7/1880 - festa del mare -orchestra sul mare, e barche e barchette, con fuochi d’artificio (Tribel 2F8)

 


FONTANE (e pozzi)

 

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FORMAGGI

esiste nel '300 un grosso movimento di formaggio detto "morlacco" dalla regione di produzione, arrivavano a Trieste da Pirano, li commercia un veneziano che abita a Trieste, sara' spesso citato per debito davanti ai giudici

27/1/1378 - pignorati 4000 formaggi salati, in negozio in piazza [V. vol. 25]

9/12/1397 - 23 libbre di casei morlachi [Cancelleria vacchette 11]

21 ott 1397- pignorate 48 forme di formaggio a ser Antonio de Blagusich [alfaDD2-11°]

20/12/1397 - credito per triginta formas grossas casei Morlachi [2B - Cancelleria 10]

1461 - un par de forme de Tarampus ? [L/C]

nov 1486- … cento libbre casei salati .. [B/M]

morlacco

1397 - 130 forme di formaggio "morlachi" [cancelleria vol. XI]

 

LIPTAUER :

tipo di formaggio introvabile nelle altre citta’ italiane, l’origine si rifarebbe alla Cecoslovacchia (altopiano di Liptau), e’ composto da gorgonzola e mascarpone lavorati (o pasticciati) con burro, Kummel, senape, paprica, cipolla, porri, capperi e filetto d’acciuga. alla vista si presenta con forte colorito arancione. vd.

PS : qualche sprovveduto buontempone vi dira che e' friulano, fatevi una bella risata e ditegli di studiare a fondo la geografia, e magari di andare a Udine e vedere se lo trova

TABOR :

formaggio tipico del Carso triestino vd e anche

JAMAR :

formaggio tipico del Carso triestino (Prepotto), deve il nome al vocabolo sloveno "jama" ovvero grotta, dove appunto viene messo a fermentare. vd. e anche

ZEPEK :

formaggio tipico del Carso triestino che deve il nome ad una pianta che lo aromatizza

 

 

 


FORNI

sono quelli dediti alla cuocitura del pane, come noterete ogni contrada ne aveva almeno uno

6/12/1265 - casa in c. Mercato presso forno com. e casa di Vital de Alborio, presso Loça com. e Foro com. [V. 20]
23/5/1324 - casa con forno presso via com. e mura civit Terg. in Cavana {2B-Cancelleria 1] - casa con forno che fù di Jo. Ranfus morto a Trieste 
magg. 1330 - casale in Cavana c/o forno di Canini q, Triesti [notai extimatori 1]
14/4/1331 - in c. Mercato presso forno Domenico de Casper [V. 8]
7/11/1331 - in c. Riborgo forno di Michele de Purga per la moglie [V. 8 - 11]
genn. 1335 - in c. Castello forno che fù del q. Sardio de Argento [Statuti 1318 - add 48 - p.153]
25/3/1335 - de Ançolo, Domenico- ha forno in c. Mercato dove al presente ab [V. 11]
25/6/1335 - de Alboro, Benedecto vende suo forno in c. Mercato dove al presente ab, a Thome de Alborio [V. 11]
24/6/1337 - forno in c. Cavana di Domenico e Jacobo çampari fili Domenico [V. 12]
8/8/1348 – forno in c. Mercato di Andrea Gremon [V. 17]
16/8/1348- de Anselmo, Justo ha un forno in c. Castello [V. 18]
2/2/1349- - de Ade, Thome notaio, ha forno in c. Mercato per la moglie Xophia [V. 18]
6/5/1359 - in c. Mercato forno her. q. Peter Burlo [V. 20]
21/7/1359 - forno in c. Reyne (Rena) di Lievo Bunba canonico [V. 20]
25/2/1378 - Johanne Zigoti ha forno in c. Riborgo [V. 25]
12/10/1388 - forno in c. Cavana di Nicolo Lisiza [B/M 9]
1/4/1397 - fornario, Johanne ha forno in c. Mercato [V. 26]
27/11/1397 - citazione di Agneta fornara in forno c. Rivole [V.11]
11/10/1398- …che lavorarono sub palazzo al forno com. [L/C]


14/6/1401 – Margarita moglie q. Martino Presineç vende casa con forno in c. Castelli [V. 27]
13/5/1407 - Forno in c. Mercato di Peter de Basilio [V. 28]
20/12/1407 - Belli, Caterina moglie q. Petro permuta la casa con Forno in c. Riborgo in Reina [V. 28]
17/6/1465 - de Argento, Natale ha forno in c. Mercato per la moglie Darda [V. 37]
19/6/1465 - Mirisa, Domenico ha forno in c. Cavana [V. 37]
20/11/1473 - forno in c. Riborgo che fù di Cristoforo Bonomo [V. 38]
4/1/1493 - ..in c. Mercato presso forno fù di Francesco de Baxilio [V. 43]
19/4/1498 - Grovat, Jurco ha in affitto il forno di s. Lazaro [V. 45]- vd. 1505
7/10/1498 - c. Donote ...... presso forno (ferimento) [B/M alfa E1 - 13]


24/11/1505 – il Capitolo affitta il forno dell Ospitali s. Lazari a Bochasino de Lubibratis de Ragusa cittadino di Trieste [V. 48]
25/8/1506 - casa con forno in c. Riborgo della q. Maria figlia q. Baptista Stella [V. 50]
7/8/1510 - c. Cavana forno di Jo. Domenico Mirissa [V. 51]- il 4/6/1512 i Mirissa ne sono ancora propietari
2/6/1512 - forno c. Riborgo di Domenico de Basillio [V. 78]
4/6/1512 – casa con forno in Cavana di Francesco Mirissa [V. 51]
9/12/1539 - de Manzoni Francesco prende in affitto forno in Cavana di Antonio de Juliani [V. 61]
24/11/1544 - forno in c. Cavana c/o casa q. Filipo de Juriza [V. 62]
17/7/1552 - de Argento, Natale ha forno in c. Mercato [V. 62]


1601 – forno in Cavana di Miricio de Mirez dato in affitto a Zuan Chiapitol [4AD-testamenti]
16/12/1605 - forno c. Riborgo degli eredi q. Zuane Chichio [V. 80]

 


FRANCOBOLLI

i primi appaiono a Trieste l'1/6/1850 [Tribel]

1947 - francobollo in uso a Trieste fino al 1954, con la sovrascritta del Governo militare alleato, al tempo del Territorio libero di Trieste
2008 - la repubblica austriaca dedica un francobollo a Trieste, nell'immagine l'interno dell'edificio della posta centrale quando ancora troneggiava la statua dell'imperatore Francesco Giuseppe (poi scomparsa)
triestestoria di g.l.
francobollo dedicato allo scrittore triestino Ettore Smitz, meglio noto come Italo Svevo

 

 


FRITOLE

erano date in regalo dal comune alla popolazione l’ultimo giorno di Carnevale in piazza, poi, ciò verrà spostato al 1° maggio “come da antica usanza” per la festa dei "mazi" - alla festa partecipavano sempre vari Podestà sia dall'Istria che dal Friuli, spesso anche nobili di Venezia.
- se ne fa' menzione nel libro dei Camerari del 1405
- nel Liber Cameraio del 1435 [in alfa EE 28/3] troviamo la ricetta sul come venivano fatte, quell'anno vennero usate 600 uova !
28/7/1441- ... ello p° de mazo per le fritolle che fo dona al Conte de Grado e per recever algun zentili homeny de Viniexia e todeschy .......
maggio 1452- iy° dadi a ser Antonj de Bonomo per lj quarti de farina che fo fato le dite fritole - .... dadi per fomaio dolze e un salado ... fo fato le fritole - .... per un miero (unita' di misura)... fritole
7/2/1502- ... farina a far fritole ...[L/C]
1507 - spese de p° (primo) çorno de maço (maggio) segondo la bona consuetudine antiqua de comandamento di li Signorj çudesi jn fritoli come apare sopra ...............[L/C] NB - tra gli ingredienti, trovasi anche lo zafferano !

 


FRIULI VENEZIA GIULIA

triestestoria di g.l.se lo studio del territorio fisico di una regione, non e' un opinione, ecco la suddivisione del territorio di questa regione : Friuli, che fisicamente incorpora anche l'isontino, dove la parlata e' mista tra friulano preponderante, un dialetto simil-triestino e lo sloveno, e pure il pordenonese dove la parlata e' mista tra il friulano e una forma veneta, la Giulia chiamata anche impropriamente Venezia Giulia, che comprende Trieste e il suo territorio, dove le parlate sono il dialetto triestino e varie forme di sloveno. A se stante la zona di Grado, dove si parla un dialetto veneto con accenni di friulano. Prima della cittadina di Muggia compresa, inizia l'Istria, unica parte ancora unita alla regione italiana. Naturalmente, nella Carnia, parte montagnosa del Friuli, esiste l'antica parlata ladina e altre forme germaniche.
Mentre la dicitura Friuli e' antichissima, si deve certamente ad epoca romana e piu' precisamente dalla nascita per fondazione di Forum Julii ovvero l'attuale Cividale (nel medioevo si chiama Civit Austriae), il nome indica un mercato (forum) e la famiglia di Giulio Cesare (Julii) colui che la fondo' e che vi soggiorno varie volte. Il termine Venezia Giulia e' un invenzione dell'ebreo Ascoli G.1 che mescolo' la dicitura Venezia dall'antica decima regione romana (Venetia), vorrei solo rammentare che il nome si rifarebbe al popolo dei Veneti, in quanto Venezia nasce solo dopo il V° secolo d.c., e le Alpi Giulie (o Julie) che presero il nome dalla famiglia di Cesare che si vuole fosse il protettore dell'antica Tergeste. In verita', non e' mai esistita una Venezia Giulia, ma dal Friuli si passava attraverso il territorio di Duino, quello di Trieste che comprendeva anche il Carso retrostante e, giunti sul torrente Rosandra, dall'altra sponda iniziava l'Istria, inoltre come gia' spiegato, i l'appellativo "giuliani" spetta esclusivamente ai triestini e i carsolini del circondario (vd. Domenico Rossetti). Gli storici slavi indicano la zona di Trieste col nome piu' appropriato di "regione Giulia". 
Uno stupido e vecchio campanilismo fa' si che, appena si senta dire Trieste in Friuli, errore ricorrente degli ignoranti (quelli che ignorano), il triestino sdegnato protesti vivacemente, anche se nel suo sangue ci sia DNA friulano, in contraltare, nemmeno il friulano doc ama paragonarsi al triestino, ma in definitiva per quanto si prendano in giro l'un l'altro, per quanto siano caratterialmente diversi, si rispettano, anche se .. l'imbecille che ci marcia sopra non manca mai, sopratutto certi politici. Usi e costumi sono profondamente diversi tra Friuli, l'Istria, il Carso e Trieste citta', l'accomunare le diverse tipologie in un unico gruppo, errore frequente dai soliti ignoranti (quelli menzionati sopra) e' illogico, inverosimile e inconsistente, basterebbe documentarsi ! troppa fatica ...
Devo pero' affermare che esiste un forte campanilismo tra Udine e Trieste, ma non perche' come molti credono, sia dovuto alla creazione di capoluogo regionale della citta' giuliana, anche se vi fu' un forte scontro tra i due comuni nel 1959, ma provabilmente da molto prima, l'attrito nasce proprio in periodo detto irredentistico, ovvero .. mentre Udine appoggia favorevolmente l'annessione all'Italia, Trieste rimane fedele all'Austria e all'impero. 

1 - nato a Gorizia, visse a Milano dove insegnava e dove mori' nel 1907, osannato dai carbonari anti-austriaci e poi coccolato dalla nuova nazione italiana, personalmente ritengo che forse di Storia delle sue terre, ne sapesse davvero poco !


questo ironico video del Pupkin kabarett di Trieste, rende forse l'idea dei luoghi comuni che differenziano triestini e furlani, ma ripeto, trattasi solo di luoghi comuni (come l'italiano mafioso, mandolino e spaghetti), il dialogo e' sia in triestino che in friulano, buone risate

 

 


FUNERALI

descrizione dei funerali in uso a Trieste nel 1600 : si usa pagare un uomo che vada ad invitare il magistrato e i gentiluomini, cosi’ pure una donna che invita le gentildonne. Finito il funerale si ritrovano tutti in circolo davanti la porta di casa, il prete cosi’ inizia un sermone tessendo le lodi del defunto, alla fine, tutti se ne vanno. Nel 1643 suo nipote (Giacomo Tommasini canonico), vide un funerale di un nobile triestino, lo accompagnavano le donne piangenti, vestite di nero, in testa al corteo, poi i parenti, i nobili e anche quelli della milizia, le campane suonarono per 2/3 giorni e sulla sepoltura in cattedrale, sulla spada del morto, infissa nel pavimento, vi appesero i suoi speroni. Nei dintorni, sulle strade dove vi fu’ un omicidio, era in uso dei passanti mettere un sasso sul punto esatto a ricordo della persona, cosi’ vedevasi cumuli di pietre ai lati.[de commentarj storici-geografici della provincia dell’Istria- ms. Giacomo F. Tommasini]

 

 

 

 

 

 

 

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