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COMPENDIO ALLA STORIA DI TRIESTE

fotoAGENDA DELLA MEMORIA

in questa pagina :

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LEGENDA:

ap. = aprile
B.V. = beata vergine
B/M = banco del maleficio
c. = contrada
CA = Cancelleria
com. = comune, comunale
duc. = ducati ($)
GO = Gorizia
L/C = Liber Camerari
p.zza = piazza
s. = san
ss = soldi
st. = storia
TS = Trieste-Tergeste
V. = libri dei vicedomini

 

NB : alcune immagini sono ridimensionate, premere sopra col mouse per ingrandirle


GALLERIE :

 

galleria

galleriagalleria

 

 

 

imm. 2 : galleria di s. Vito negli anni '50
imm. 3 : galleria di piazza Foraggi, sul lato della v. Salata negli anni '50


Montuzza : del 1906 - iniziata nel ag. 1904 finita nov. 1905 (F.Zubini)- verra' rinominata Sandrinelli

s. Vito: 1910,aperta luglio 1912, ha una diramazione, ora chiusa, verso il viale Dannunzio e che sbocca sotto la v. del mulino a vento, anni fa' riservo' delle sorprese per il ritrovamento di una antica carrozza abbandonata.

s. Vito : finita nel 1912, restaurata 10/10/1960

p.zza foraggi : 11 nov. 1947 (F.Zubini) per altri nel 1949 - varie volte subisce manutenzione a causa delle infiltrazioni delle acque, negli anni '60 vengono inseriti al suo interno degli aspiratori per le polveri - durante la seconda guerra mondiale, mentre si stava scavando, divenne anche rifugio antiaereo a protezione dei bombardamenti

Fenice : ap. 1954

Protti : ex dei Mercanti, 1935/7 (Trampus)

Sandrinelli : si chiamo' prima galleria di Montuzza - 25/8/1929 riapre dopo dei restauri r ifatta la pavimentazione - il 7/4/1956 riaperta dopo un anno di restauro e poste le lampade al neon

28/1/1961 - inaugurata la galleria di Muggia

5/10/1961 - inaugurata la galleria che da v. del teatro romano si collega alla Sandrinelli - febb 1965 terminato il collegamento interno tra la galleria Sandrinelli e largo barriera (ormai chiuse da tempo memorabile e ora anche coperte )

dall'interno della galleria Sandrinelli, si dipartono altre 2 gallerie pedonali, una verso il teatro romano, l'altra verso via Pondares. Sino agli anni '70 erano praticabili, poi vennero chiuse con delle grate e adibite a depositi, tanto da essere dimenticate. Si favoleggiava del loro riuso come posteggio, ma come sempre, rimasero solo chiacchiere e continuano ad essere abbandonate e chiuse

gallerie trieste

28/1/1961 - inaugurata la galleria di Muggia

ai tempi della seconda guerra mondiale, vennero scavate varie gallerie di ricovero in numerosi siti cittadini, e altre ad uso militare, ora sono quasi tutte murate
vd. anche Kleine Berlin in "tutto Trieste" e Speleovivarium

GARBIN :

1563 - lavori al pontar de Musiella rovinato dal garbino [L/C]

GASOMETRO :

in v. Brolletto

quello in muratura (il più vecchio, ma non il primo) venne costruito nel 1901

quello nuovo, in metallo : venne messo in funzione il 12/2/1961

quello in cemento, oggi e' usato come magazzino, tempo fa' si favoleggio' di farne un planetario, ma ... no se pol !

gasometro trieste

GELATINA :

1561 - ..vin scodele 4 … per far la zeladina [L/C]

1570 - ...vd. gelatine .... [L/C] 

1576 - vino dolce per cucinare zeladina [L/C]

vecchia usanza triestina, in casa mia la si faceva per le feste (mai piaciuta)

GELSI :

nel 1763, Maria Teresa imperatrice d'Austria, li fà impiantare a Montebello (m.te Klutz), e sul Canal Grande (Cratey)

- lo fa' per incentivare la coltura dei bachi da seta - da notare prego, che a lato del canale (e ponterosso) c'era un filare di alberi, oggi protestano perche' il comune voleva piantarne alcuni, se solo i mugugnanti si documentassero prima di aprir bocca, magari collegando il cervello !

GHIACCERE :

 Trieste- nel 1731 presso Donota, (Jenner, st. Cron.)

- maggio 1732,in inverno fatta quella c/o Donota , più in su del monte (Scussa Ant., i diarii)

- 26/8/1733, su lettera si fa menzione a ghiaccera fuori porta Riborgo (da: 16A 4/I-IV)

- 1746 -  Valin, Bonaventura*- paga affitto giacera al molin del Chichio {3D1-fascicolo-19}

- la prima nel 1752 (Tribel,1/2C 16/3) ????

- 28/12/1756, ...3 giazzere... {p. 36-21D 3/19, de Incontrera}

a lato mappa del 1806

- anche sul Carso ce n'erano moltissime, ci dovrebbe essere un libro che ne parla

giardini pubblici - parchi :

nell'800 la zona ora adibita a carcere e case abitative della via del Coroneo, salendo sulla sin., era un grande giardino botanico, ma purtroppo non ne rimane traccia (vd. mappa 4, in : lavatoi)

in via Giulia = aperto nel 1857, intitolato a Muzio de Tommasini ( NB: il terreno era di proprieta' delle monache che lo cedettero al comune dietro la promessa venisse eretta anche una chiesa, ma cio' non avvenne mai, gia' quella volta il comune aveva il naso lungo)
1856 – eretta edicola per il caffe’ [Tribel]

in piazza s. Pietro oggi Unita' = venne aperto al centro della piazza (sul sito che fu' il mandracchio) in apr. del 1865, venne demolito nel 1919

a s. Giacomo ex Pontini ora Basevi (nomi dei suoi ex proprietari) = venne aperto il 29/7/1908 in origine era un bosco che arrivava sino a largo barriera (fu' proprieta' dei baroni de Fin, c'erano resti di caseggiati del 1700)

giardino pubblico v. s. Michele : gia' esistente nel 1771 poi venduto alla fam. Prandi che vi eresse anche una casa, nel 1925 tornò bene del comune, durante i lavori del 1946 si rinvennero resti di case d'epoca romana, nel 1953 nasce l'odierno giardino, nel 2005 il giardino viene completamente restaurato

parco di villa Giulia : acquistato dal comune comprendeva i terreni boschivi di tre proprietari (Geiringer-Rumer-Krausenek), comprendeva al suo interno una cava di arenaria poi abbandonata, venne aperto il 21/4/1934, attorno al 1946/7 perde una parte del suo territorio originale a seguito della costruzione delle case date alle famiglie dei militari americani di stanza a Trieste, e alle vie di accesso a tutta la zona, nel 1995 viene realizzato uno stagno artificiale che riceve acqua da una vena presente nel sito, nella parte alta i resti di un cunicolo dove furono posizionate delle contraeree nella seconda guerra mondiale

giardini trieste

   giardino

 

GIORNI (della settimana) :

dai doc. del comune -

la domenica non era considerata giorno di festa, per cui dopo la messa tutti lavoravano, solo i giorni festivi previsti, quelli santificati dalla chiesa, e naturalmente quelle dei santi protettori della citta', era fatto divieto di lavorare, anche agli stranieri, và ricordato che il capodanno non era neanche festeggiato, infatti è recente l’uso di farlo. vd, voce "feste"

1492 - die Lune .... [v. 42]
1494 – ... martis ...[v. 44]
1492 - ... mercurii ... [v. 42]
1495 - ...jovis ..–[V. 44]
1492 - die veneris.. [v. 42]
1496 – sabbati .. [v. 44]
1488 .... dominica .. [v. 42]

GIULIANI :

vd. anche voce Barbana

epiteto usato per identificare gli abitatori di Trieste e del suo circondario, sono intesi come "giuliani" anche quelli della comunità slovena e tutte le altre comunità.
NB : non sono "giuliani" gli istriani o i bisiacchi (abitatori della zona del goriziano), nonostante oggi si faccia di tutta l'erba un fascio

GLAGOLITICO (glagolitza) :

primordiale scrittura slava, molto in uso, in taluni casi ancora ai tempi odierni, nei monasteri della Dalmazia. Con la nascita del cirillico attorno al IX° sec., che molto acquisisce dall’antica scrittura e da quella greca, perde importanza e va’ in disuso. A Trieste, nota e’ l’architrave della porta dell’abitazione della famiglia dei Cancellieri, ancora visibile nell’orto lapidario, che riporta una serie di incisioni che all’alfabeto si rifanno, egualmente un componente della famiglia dei Trauner, usava apporre sui documenti le sue iniziali usando l’antica simbologia slava. Non e' escluso che la scrittura venisse usata anche dai croati/serbo/bosniaci che giunsero, e si stabilirono qui, nei tempi piu' antichi. L’archivio diplomatico di Trieste, possiede alcuni volumi di messali ecclesiastici,manoscritti, compilati in glagolitico, scritti con inchiostro dorato.

Nei primi anni del 1900, avviene la “scissione del glagolitico” nel villaggio di Rizmanje, il vescovo Nagl destina Jakob Ukmar per bloccare il possibile scisma di coloro che volevano la reintroduzione della liturgia slava [di A. Rebula-Jakob Ukmar]

Glagolitico - libro in biblioteca civica ; RP-MS 2-2


wikipedia IT - glagolitico (storia) QUI

wikipedia CRO - glagolitico (storia)
QUI

GONDOLE (di Trieste) :

nonostante ciò che comunemente si crede, la gondola, non fù una prerogativa veneziana, anche a Trieste ce n'erano già da tempi remoti, è probabile però che non fossero uguali a quelle che si conoscono oggi

1328- Jo. de Viana concede alla sorella Rocigle la vendita di una gondola [v. 3]

1329 -
....una barcha gondulla... [CA, vol. 1]

1331- Nicolo de Gnuteço ..
una barca gondula cum remis [v. 7]

1332 -
... una barca gondulla ... [alfa DD2-CA 1]

gondole trieste

1334 - il q. Vital pilipario lasciò una serie di beni tra i quali : una gondola con 3 remi [v. 11]

gondole trieste

15/4/1347 – Simone de Praprolt vende una gondola per 6 libbre a Nicolo de Cariono [alfaDD2-4]-foto sopra

1357 - vendita gondola achostrata con vela ... 4 remi .. [v. 19]

gondole trieste

1395 - sequestro di una gondula e gli accessori [alfa DD2 - CA -10]

1397 - ..permuta di una barca gondulla con 4 remi e 2 forche [v. 26]

1446 - gondulam lascito testamentario di Ambrosio q. Thadeo marinaro [v. 34]

5/6/1454 – questioni Pellegrini-Torondolo : nell’elenco beni anche …. una gondola …. [CA 14]

1477- q. Johanne de Juriza - inventario dei beni ; ….una gondola vetere [testamenti- 4A-D]

1547 - a Trieste si fà la regata delle gondole [L/C]

1599 -
a messer Antonio Peterlin, et ser Zuan Augustin per haver guardato di note la gondola della galia fuori del porto ... [L/C]

1743 - paga a m° Pietro Davanzo per aver conzato una gondola. [ 15D 16]

grotta impossibile :

ampia cavita' naturale scoperta casualmente durante gli scavi della galleria di Cattinara, vi si accede da una porticina all'interno della galleria stessa, grande sorpresa desto' l'ampiezza della grotta, che sembra fu' in tempi remotissimi, alveolo di un antico fiume, al suo interno si trova la piu' grande stalagmite trovata in una grotta del Carso. Si parlo' di renderla accessibile al pubblico, e sfruttarla all'uso turistico, ma come vanno sempre le cose in questa citta', tutto e' passato poi sotto silenzio, e ...non se ne parla piu'

per i piu' curiosi, una pagina dedicata a questa meraviglia  

Henriquez de, Diego :

nato nel 1909 a Trieste da antica famiglia di origine spagnola, i suoi avi furono anche importanti ufficiali dell'impero austro-ungarico, fu' un grande collezionista di materiali inerenti le guerre, sia la prima che la seconda, raccoglitore di armi, bandiere, mezzi corazzati ecc, tento' di costruire un museo dedicato "alla pace", fu' tra i primi ad entrare nella Risera, lager di s. Sabba a Trieste, dopo la caduta del nazismo, annoto' le frasi scritte nelle celle dei condannati, molte delle quali riportavano i nomi dei collaborazionisti triestini colpevoli, e dei boia presenti, taccuino che sparira' subito dopo la sua morte misteriosa, che nessuno ha mai cercato di scoprire, tutte le scritte vennero cancellate subito dal Governo militare alleato. Per una cerchia cittadina era senz'altro un personaggio scomodo, sapeva infatti i nomi di coloro che appunto durante il conflitto, collaborarono con le henriquezdeportazioni e operavano come spie sia per i tedeschi che i fascisti, persone che nel dopoguerra riacquistarono l'onorabilita', grazie ad uno stato compiacente. La sua collezione negli anni '60 era visibile sul colle di s. Vito, e precisamente sui resti dell'antico forte omonimo, dove ebbi la fortuna di incontrarlo, venne poi spostata sul Carso e parte nella via s. Maurizio, dove la notte del 2 maggio 1974 un incendio, sicuramente doloso, lo uccise al suo interno e bruciò gran parte dei documenti riservati ( o vennero prima accuratamente asportati). Era considerato un "eccentrico", si disse che dormiva dentro al magazzino all'interno di una bara, anche perche' era ormai ridotto sul lastrico, nessun ente lo aveva mai aiutato, era sicuramente conoscitore di molti segreti, tanto che i suoi "diarii", o meglio parte di essi, in quanto dopo l'incendio sono andati perduti la gran parte, vennero usati in varie indagini su servizi segreti deviati e strani accadimenti italiani. Le indagini sulla sua morte, si tramutarono in una farsa, solo dopo 7 mesi, si decise per l'autopsia, ma a cui nessuno credette, si parlo' a Trieste, di omicidio su commissione di personaggi potenti, probabilmente inseriti alle alte cariche, con troppi fantasmi nell'armadio e con le mani insanguinate, vennero aperte ben tre inchieste, tutte fatalmente arenatesi, a tutt'oggi, nessuno si piu' curato di scoprire la verita', ma dalla sua morte in poi, molti pseudo-triestini, con la coscienza sporca, dormono sogni tranquilli.
Quello che pochi sanno, e' che fu' grande amico di Jacques Piccard, ideatore del batiscafo Trieste, a cui presto', senza che mai gli fossero tornati, vari oggetti per la navigazione.

A questo grande triestino, non e' mai stata dedicata una via, ennesima vergogna dei nostri amministratori.

 

- affinche' possiate ben immaginare, di cosa fosse a conoscenza, vi consiglio questa lettura illuminante, immagino che qualcuno di voi, rimarra' a bocca aperta     »»»  

ILLUMINAZIONE :

era inesistente nelle contrade in epoca medievale, nelle case e le chiese ed i posti di guardia era ad olio o a candele.

1461 - .... per 35* carcaci de rasa la qual fo messa in canpanar in lumiere in piaza la note de san Piero per alegraza de la strada [L/C] 

nel febbraio 1542, appare la voce lumiere [L/C] 

1545 - impiombade lumiere sopra il canton del Palazzo [L/C] 

1546 - .-......... piombar una lumiera.......[L/C]

1566 - …bozoladi per le lumiere [L/C]

nel 1551 in sett. Poste 6 lumiere per la città (NB: naturalmente allora esisteva solo città vecchia) -(Jenner,Generini) [L/C]

1600 - spesa.... per far una lumiera in Pallazzo - ... per tanto fero tolto per far le lumiere de fero, et a, m° Jacomo Covaz per mercede di far esse lumiere 6…….. [L/C]

1604- spesa..... per far accomodar il ferar grande soto la logia £ 6 : 10 - . per far acconciar il feral grande sotto la Loggia £ 1 ss 10 [L/C]

1608- spesa..... per far la lumiera del Palazo  £ 2 [L/C]

11/6/1728 illuminazione ; cedola pagamento 275 lastre per ferali - il 29/7 altre 60 - 23 e 25/8 per far busi per i ferari {7F10}

27e28/7 1732 - ... si accendono li ferari posti nelle contratte [A. Scussa – i diari]

25/3/1741 - alla sera tutta la città viene illuminata e dato al popolo vino e pane, distribuiti in piazza Grande (M. Teresa aveva partorito un bambino) [A. Scussa – i diari]

1769,illuminazione pubblica ad olio (Tribel 2F8) - nel b.go Teresiano a spese dei proprietari, viene poi estesa alla città vecchia (Generini)

11/1/1770 – illuminazione dei fanali notturni alle case ed edifici pubblici {14F 6 –Prot. Pubbl.- n° 2}

28/2/1772 – ordine dall’Intendenza di riscuotere le restanze dell’illuminazione notturna [P.P.E.-18F 6]

1824 – ci sono ben 500 lampade di illuminazione per le strade [G. Agapito]

22/3/1845 - prova a gas in contrada s. Nicolò (Kert,1/2B30)

1846 - illuminazione pubblica a gas (Tribel,2F8)

1856 - posto in p.zza della Borsa candelabro a 8 fiamme {3A 11-Sindici}

1859 - posto in p.zza della Legna (Goldoni) candelabro a 3 fiamme {3A 11-Sindici}

1860 - posto sul molo s. Carlo, candelabro a 3 fiamme {3A 11-Sindici}

a gas del Comune, la 1° volta il 29/11/1864 era in appalto a soc. francese, l’usina era in v. Molino Grande (dietro il giardino pubblico), le prime vie illuminate furono: Corso e v. Nuova (Generini)

dic. 1870 – posti 2 candelabri a 8 fiamme in piazza (grande) [E. Generini]

1871 - luglio; posti in piazza del Teatro 2 candelabri ai lati dell’edificio {3A 11-Sindici}

1874 - davanti al palazzo comunale poste 2 lampade che il popolo soprannomina Tinza e Marianza, dalla figura femminile che soreggeva le lampade, nel 1901 i corpi luminosi muniti di tre beccucci a retina Auer, nel 1926 nel rifacimento del piazzale vennero rimosse momentaneamente, vennero poi trasformate in illuminazione elettrica, nel 1935 una venne urtata da un veicolo e rotta. Vi furono dei tentativi di riparazione presso la fonderia Osvaldella, ma non andarono a buon fine, si decise allora levare anche l'altra (che guardacaso e' scomparsa!) [fonte A. Seri] - vd. imm. sotto

genn 1876 – poste due statue di bronzo che sorreggono ognuna un fanale a gas in piazza grande [E. Generini]

1876- posti in p.zza Giuseppina (Venezia), intorno al monumento a Massimiliano, 4 candelabri ad 1 fiamma {3A 11-Sindici}

illuminazione elettrica a Trieste nel 1898 (B. Fantin, TS Asburgica)

tinzalampadefanale canal

 

 

 

INCENDI :

1337 - in Farnedo [banchus maleficiorum 1]

1347 - provabile incendio del palazzo comunale [v. 17]

1364 - gente foresta venne sulla Vena sopra s. Palagy e bruciarono una casa a Conconello [L/C]

8/2/1414- … ai custodi notturni che spensero il fuoco in Vena com.     

18/2/1419 -la Vicedomineria, persi molti scritti [Jenner - effemeridi]

16/1/1441 - bruciano le case Toffanj-Baseio-Bonomo, in contr. Riborgo, arriverà fino Campo Marzio [Ireneo della Croce - Jenner - effemeridi]

22/8/1452- .... aj frarj de San Francescho la quaj studareno lo fuogo al Scuar [L/C] 

1487 - a Boveto,  (distrutti vigne e castagni) [banchus maleficiorum 13]

3/4/1505- ....... fogo soto Terstenic [L/C]

8/7/1507- ... per esser andadi a studar el fogo soto Terstenic .... [L/C] 

sett. 1510 - vengono bruciate le case sotto Moccò [L/C]

1524- ..per far studar el fuogo in Schorcola  £ 1 ss 13 [L/C]

1527- al cavaliero et offitiali ... per destudar el fuoco in Viena? (Vena?) [L/C]

1528- .. a quellj che andoreno a destudare el fuogo in Rivo alto ..- . a doj persone che andoreno a destudar el fuogo in la contrada de Staribrech .... [L/C]

1530 - a Priamo per 11 sechie per smorzar el fuego dela casa de ser Baptista de Mirez £ 1 ss 13 [L/C]

1532 - 1549 - 1559 - a Barcola [L/C]

1532 - a casa di Lazar Petelin [L/C] 

1534 - .... fogo a Corgnal .... [L/C] 

1535 - ...a quelli che andorano adestudar el focho a san Palaj... ss6 (s. Giovanni) [L/C]

1536 - ..i tre chichi (cicci) per andar a smorciar il fuogo.. ss 12 [L/C]

1540- ..a uno ando a studar il focho in ollula ss 12 - ..andorno a studar il fuogo in Farnedo...... - a tre homeni per aver studado el fogo in la Vena sopra San Palai £ 1 ss 16 - ..per homini dodisi che sono stati a destudar lo fogo de sopra Trestenich £ 7ss 6 [L/C]

dic. 1547 - paga a sette homeni che andoreno adestudar che erra pizado fuogo in la contrada de Carpison £ 2 ss 12 [L/C] 

2/3/1548- ..... avisar li vilani che destudeseno lo fogo che era impicado in la Vena..[L/C]

1549- paga a Zuan Chiapitol et compagni furno mandati adestudar il fuogo in Barchula £ 2 ss 8 [L/C]

1553- paga a sei homminj furno mandatj a datudar il fuoco in Farnedo £ 1 ss 16 - ...... a destudar fuoco nella Vena £ 2 [L/C]

1556- .... per studar il fuogo in Ruiam .... [L/C]

1557- a dona Catarina di Valpergar per aver dato vino bochallj n° 7 a quelli che studorno il fuogo del Zuliano £ 2 ss 2 [L/C]

1558- ... a piu Homi che Hano studato lo fuogo in Fernedo ... £ 4 ss 10 [L/C]

1559- a /5/ homeni per studar il fuoco a Barcula £ 6 - a dui homeni per studar il fuoco in Cars £ 1 [L/C]

1560- a 6 homenj per esser andatj a destudar lo fuocho alla Guardiela ... £ 2 ss 8 [L/C]

1561- a homini 22 qualli andorono a smorzar il fuoco in Ferneto £ 3 ss 18 [L/C]

20/12/1562 - ..la casa di Lazaro de Leo [L/C] l'incendio dura 2 giorni [L/C]

1563- 8 marzo- a Zuan Ant° de Rosso oficial per eser andatto a Opchiena a inttimar alli villani dovesseno smorzar lo fuogo £ 1 ss 4 - 9 apr.) ..... fuogo in contrada Bovedo .... - ad messer Nadal della Motta per una biga de sechi doppi datj per portar aqua quando se bruso la casa delli Argentini (fam. degli Argento)( pg. 151b ... magazeno) £ 3 ss 15 [L/C]

1567- ... a /12/ omini per andar a destudar lo fuogo in Charbonara £ 3 ss 12 [L/C]

1570- aP.ro et Bastian uficialli .... per esser andati adestudar lo fuocho alla Vena £ 2 ss 8 [L/C]

1579- .. andò à Opchiena à veder lastalla brusada de Sarich ..... £ 3 ss 15 [L/C]

1580- à, messer Jacomo de Rosso per sechj n° .18. dattj quando fu il fuogo in castel £ 24 / 1

1581- a ser Bernarden Bosinetto per corda £ 6 / fo per quando fo il fuocho nel castello ...... - amesser Thoma de Ustia per tantj sechj quando se brusatta la stalla del castel ..... £ 61 ss 8 1/2

10/2/1582- ...a piu compagni che destudordorno el fuogo sul monte de Mortesin£ 4 ss 10

1585-......... quando si bruso quella casa in Riborgo ........

1586- ..allj homenj che destudorno il fuocho nella Vena del Comun £ 2 ss 8

1588- a messer Vincenzo Mirisa per comision del Ill.mo Locot.te et spp.li S.ri Judici per elemosina di aver brusatto la casa £ 12

1593- à nove homini che sono statti adestudar il fuocho in Fernedo £ 4 ss 10

1595- .......... per haver destudato il fuoco nella Vena del Comun £ 6

1604- .. a m.ro Piero Crovat per haver lavorato in Palazzo (comune) dove era abbrusciato, et sotto il Palazzo ....... £ 6 ss 13 

dic. 1615 - i veneziani bruciano campi e case a Grignano [L/C] 

4/5/1624- un fulmine colpisce e incendia il campanile di s. Giusto (vd spese per lo spegnimento) {8F18}

1/1/1655 - brucia la chiesa Madonna del Mare [Jenner - Mainati]

nov. 1683 - brucia metà chiesa dei Gesuiti [L/C] 

8/2/1690 - il palazzo del Comune

1704- si incendia l’Ospedale (verrà rifatto) {Storia di TS di V. Scussa-aggiunta del Kandler}   

4/7/1704 - bosco in Bovedo (di G. Argento), ad opera del confinante Santonini, che condannato pagò i danni [Jenner]

1723 - un fulmine entra a s. Giusto e brucia 2 ricchi piviali dono dell’Imp.ce Eleonora di Gonzaga madre di Carlo 6° - l’Imp.re accorda 2.000 f. per la riparazione del duomo {Scussa con annotazioni del Kandler}

3/3/1734 - di notte brucia la casetta in Rena (presso porta Donota) della ved. Margherita Piechel [A. Scussa – i diari]

10e 11/8 1735 - al pom. brucia casa a Riborgo nella via vicina a s. Giacomo (chiesa) era dei PP. di s. Francesco [A. Scussa – i diari]

17/10/1735 - alle 11 della sera si incendia il forno in Pozachera presso la porta Donota [A. Scussa – i diari]

triestestoria.altervista1746 - sinagoga ebrea distrutta

5/7/1775 - case a Opchiena [Urbario generale - 22B7]

ott 1791 - si incendia la casa dei Krasnek, in c s. Giovanni 839 [Mainati]

4/3/1821 - in contr. san Lazzaro [Kert L. - 1/2B30]

7/3/1821 - nuovamente la sinagoga ebrea [Jenner]

29/7/1826 - in contr. degli Artisti [Kert L. - 1/2B30]

1836 - brucia di notte la casa Goschlet e tutto il deposito di legnami [Kert L. - 1/1 A 15]

11/4/1837 - brucia la raffineria di Jacob Minerbi , nell'incendio doloso muiono 8 persone [Kert L. - 1/1 A 15]

2/11/1847 - brucia il negozio di Felice Zampieri [Kert L. - 1/1 A 15]

23/8/1855 – incendio di un magazzino di legnami vicino al giardino botanico c. Marinella – 30/8) incendio distrugge magazzino di ceste, scarpe, vimini ecc .. - 18/10) incendio nel negozio di chincaglie del Tempesta, in c. S. Lazzaro 826, fù presto spento (il Diavoletto)

13/2/1857- incendio in c barriera vecchia n 1225, una casa di tre piani, trovato un morto bruciato - 16/4) incendio nella notte di una casa a Rozzol (di Vincenzo Dequal) brucia il tetto [il diavoletto]

13/9/1861 – violento incendio in v del Fontanone distrugge una casa di 4 piani e ne danneggia altre due ai lati [la gazzetta del popolo]

14/9/1861 – incendio nel fienile della scuderia di Lipiza [il Diavoletto-3/1/1862]

17/2/1864- incendio in casa Banelli di piazza Barriera vecchia 221 - 5/7) incendio nella casa Milano in riva Prandi (s. Michele?) presto estinto dai pompieri [Diavoletto]

29/8/1867 – incendio nella fonderia Holt in Chiadino [il Diavoletto]

31/8/1867 – incendio nel magazzino in v Valdirivo 931, di Alessandro Sevastopulo, bruciati molti sacchi di caffè e balle di cotone [il Diavoletto]

11/12/1867 – nella notte si incendia una casa in v Cavazzeni al n nuovo 4, una coppia di coniugi saltò dal primo piano, uno dal secondo, uno si tagliò i polsi rompendo le lastre per buttarsi in strada [il diavoletto]

29/6/1868 - si incendia una stalla al macello nuovo, perirono 11 bovi [il diavoletto]

27/1/1868- alle due di notte scoppia un incendio al n 10 della v dei Forni, parte del terzo piano e tutto il quarto e quinto furono bruciati -28/3) incendio di fronte alla chiesa di Servola, subito spento dai pompieri [il diavoletto]

1/5/1868 - scoppia una caldaia nella fabbrica di pece a Rozzol, ne nasce un furioso incendio che dopo grandi sforzi viene spento - 24/6) un incendio scoppia nella drogheria in piazza s. Pietro, gli spazzacamini e i pompieri accorrono e riescono a domare le fiamme - 28/6) furioso incendio dentro l’arsenale del Lloyd, due magazzini che contenevano materiale infiammabile bruciarono per 5 ore, notevole il danno -18/8) un incendio brucia una stalla e parte di legnami in riva Pamfilli [il diavoletto]

10/9/1868 - incendio ai bagni pubblici di s. Andrea, parzialmente distrutto il reparto uomini [il diavoletto]

4/7/1875 - distrutte da un incendio le stalle del sig Economo al lazzaretto vecchio [il diavoletto]

tra il 1882 e il 1906 - ben 71 incendi di boscaglia in Carso [A. Tribel-l’imboschimento del Carso]

14/2/1923 – un incendio distrugge il soffitto del palazzo Reinelt angolo v Trento-Canale

12/8/1923 – incendio a Montebello

19/3/1955 - vasto incendio sul monte Grisa

22/2/1971 – furioso incendio a Rozzol

19/3/1972 – un incendio distrugge la pineta del monte Lanaro

4/8/1972 - un attentato di una fazione terroristica araba nominata "settembre nero", provoca l'incendio di un deposito dell'oleodotto della SIOT nella valle delle Noghere, per giorni il denso fumo nero si innalza nel cielo per chilometri

26/8/1972 – incendio alla fabbrica Dreher in v Giulia

marzo 2013 - un incendio brucia parte del castelletto Geringer

IPPODROMO :


funzionò per molto tempo, si ebbero corse con i carrozzini, di soli cavalli con cavaliere, ecc .. si facevano anche scommesse

a Montebello : su fondi della principessa Teresa della Torre-Hohenlohe - inaugurato 4/9/1892 - riaperto il 22/5/1922 - 1933 acquistato dal Comune - 1938 in gestione all’Azienda di Turismo [Trampus]

17/11/1968 - inaugurazione e riapertura dell'ippodromo, dopo il restauro completo

   lampadelampade

 

 

INTERRAMENTI :

la città da secoli si protende sempre più verso il mare conquistando terreno metro per metro, in origine il mare lambiva il colle di san Giusto proprio davanti al teatro romano, tutto cio' che vedete adesso piu' avanti, e' tutto frutto laborioso dei tergestini, ma molti di voi non se ne rendono neppure conto

- 1760 - copertura Saline verso Belvedere (atti arch. di Stato, de Incontrera, 21D3) zona stazione ferroviaria

- 30/12/1763 - imbonimento Saline c/o il Torrente (atti arch. di Stato, de Incontrera, 21D3) borgo Teresiano

- 1818 - ultimo tratto del canal piccolo (Tribel- ecc...) tra il palazzo dell'ex borsa, oggi camera del commercio e le rive

-22/11/1819 -spese interramento Sacchetta (16A1)

-1826/8 - tratto di costa in campo marzio (Generini)

- 1846/8 - sulla contrada del Lazzaretto nuovo per l’erezione della ferrovia sul lato mare (F.Zubini)

- 6/2/1847 -si inizia a coprire il torrente Klutsch (1/2B30)
v. Giulia-v. Battisti

- 30/7/1849 - coperto il Torrente c/o la casarma (1/2B30) oggi via Carducci

- 1857 - le rive tra il molo del sale sino alla stazione ferroviaria e il molo Klutsch,c/o macello

- 1859 - coperti i torrenti c/o giardino pubblico e barriera vecchia (Tribel 2F2)

- 1881/2 - a pass. S. Andrea, ingresso esposizione (Generini)
oggi vecchio ingresso al porto nuovo, con passerella

- 1909 - allargate le rive (agosto 1903, blocchi sotto il mare molo s. Carlo)

- 1934 - la parte sup. del Canal Grande davanti la chiesa di s. Antonio
venne riempito dal materiale di demolizione del ghetto ebraico e parte della citta' vecchia, venne anche coperta una nave da guerra rimasta la' dalla prima guerra

- giu 1957 - interrata una parte antistante Barcola

-vd vari: Saline al Lazzaretto,Piazza,ecc...16A3/1

KUGY JULIUS :

nasce a GO nel 1858 da madre triestina (Vessel) e padre carinziano trasferitosi a Trieste, innamoratosi dei principi dell'alpinismo, vi si dedica anima e corpo aprendo nuove vie, viene considerato il padre dell'alpinismo moderno delle Alpi Giulie, nel 1915 si arruola volontario nell'esercito austro-ungarico, col grado di ufficiale insegna tecniche di arrampicata alla truppa. Dopo la fine della guerra, ormai in eta' avanzata, abbandona le scalate per dedicarsi alla scrittura, morira' a Trieste il 5/2/1944, tanta e' la sua fama che monumenti a lui dedicate sono siti sia in Austria che Slovenia e naturalmente in Italia, il comune di Trieste gli dedica un busto nel giardino Tommasini

è sepolto nel cimitero di s Anna nel campo n° 3

 

maggiori info in  >>>>>

 


lanterna : vd. voce < fari-lanterne>

LAVATOI :

in epoca medievale, le donne lavavano i panni, alle fontane chiamate delle "peze" (vd. pg. F > fontane) inoltre tutti quelli che adesso sono rioni cittadini della periferia, allora piccoli borghi e i paesetti carsici, avevano un lavatoio pubblico, in taluni paesetti, sono ancora presenti

nel 1769 - esisteva uno in piazza s. Giovanni dove trovasi ora il palazzo Diana [A. Tribel]

-in via del Lavatoio, demolito nel 1826 [Generini] vd. mappa sotto

- in via Coroneo, oggi foro Ulpiano, allora piazza del fieno, nel 1831 venne eretto lavatoio dal comune, quando venne demolito il vecchio (via omonima), aveva 43 vasche del quale una ventina doppie [E. Generini]

- nel rione di s. Giacomo - aperto 5/2/1905
(da bambino ci andavo anch'io)- vd. foto sotto

lavatoiolavatoio

 

 

1) lavatoio v. dell'Istria (io da bambino ci andavo con mia bisnonna) - 2) lavatoio v. Coroneo - 3) mappa del lavatoio in v. del Coroneo (oggi al suo posto, il tribunale) - 4) mappa lavatoio p.zza casarma

NB : ce n'erano altri, appena aggiorno le notizie, li aggiungo

LAZZARETTI :

VECCHIO o s. CARLO : in campo marzio

venne eretto nel 1720 per volonta' di Carlo VI, sul sito che fu saline, appartenuto alle monache di s. Benedetto, aveva la forma di un pentagono. Qui le navi giunte, vi facevano la quarantena, onde evitare il propagarsi di eventuali epidemie, ando' in disuso con l'occupazione francese della citta', a causa della cessazione dei traffici, e venne riadattato a caserma e deposito militare, vi era inoltre un carcere per le donne. Al ritorno delle truppe imperiali austriache, ritorno' all'uso primitivo.
Parte del comprensorio e' ancora visibile, ne fa' parte l'odierno museo del mare e lo spazio occupato dal mercato all'ingrosso compreso il piazzale

lazzaretto lazzaretto

 

 

1) pianta del lazzaretto da mappa del Bonomo - 2) 18.mo sec. il lazzaretto da stampa dell'epoca (Brigido)

santa TERESA (o nuovo) : Rojano-Musella

a causa dell'aumento dei traffici mercantili, l'imperatrice Maria Teresa nel ordina l'erezione di nuovo comprrensorio,  si scelse di collocarlo su un'isola (ora scomparsa a causa degli interramenti) chiamata di s. Pietro a causa della vicinanza di una antichissima chiesa dedicata al santo (vd. pagina chiese), il 31/7/1769 vi fu' l'inaugurazione e per l'occasione le fontane pubbliche sgorgarono vino. Anche in questo caso, dopo l'occupazione francese, perse la sua funzione e divento' un arsenale navale (oggi non ne rimane traccia)- marzo 2014 : durante lavori in viale Miramare prima del cavalcavia verso Barcola, negli scavi sulla strada riemergono resti del manufatto (da articolo del 22 marzo su ; il Piccolo)

lazzaretto rojanlazzaretto rojanlazzaretto rojan

 

 

1) medaglia coniata per celebrare l'apertura - 2) lapide celebrativa che si trovava sulle mura del lazzaretto - 3) 1844 mappa del lazzaretto (A. Frantzl)

leggere (bobe ecc...)

in lavorazione

terminologia dialettale ad indicare una serie di teppisti, personaggi che furono noti nelle cronache cittadine

negli anni ’70, nei vari rioni cittadini, esistevano le “compagnie” o “clape”, piccoli e grandi raggruppamenti di ragazzi e ragazze che si ritrovavano in un sito della loro zona. Spesso questi gruppi, avevano un leader o più, con suggestivi soprannomi, quasi sempre teppisti che appariva ogni tanto nelle cronache del giornale cittadino per risse, ferimenti, pestaggi ecc…., alcuni abituali frequentatori delle carceri nazionali, la quasi totalità di questi personaggi era politicizzata e sempre di estrema destra

Teatri di furibonde risse, furono le discoteche, Paradiso, la Pineta anche quando poi cambiò nome, il viale (xx settembre), innumerevoli bar notturni, Catina, taverna Murago, passerella ecc....

s. Giusto : Bionda, così chiamato per la lunga capigliatura di quel colore, fece impazzire i vigili urbani per le strade cittadine, più avanti negli anni, aprirà un negozio di pelletterie, negli ultimi tempi, il suo posto in rione venne occupato da certo Sain

Valmaura : Bacolo, grande eleboratore di lambrette, oltre a maggiorare il motore, le preparava anche esteriormente, erano piccoli capolavori. Diventa poi un concessionario di moto con squadra corse annessa. In reltà, che io ricordi, uno dei pochi al di fuori della politica

Chiarbola : rione popoloso dopo l'insediamento degli esuli istriani (anni '60), varie compagnie gravitavano nella zona, in v Capodistria/Pirano, v Baiamonti bassa (sotto Servola), v Pola alta (osteria Mondo) e v Pola bassa (c/o la chiesetta) da citare Ucio Tamburini spesso in giro con l’amico Roby basetta, quando non era "in scuro" aveva una lambretta che andava a whisky

Ponziana : qui i personaggi non mancavano, Diavolaccio, Caval, Ugo, Paolo ecc..., questi non si interessavano di politica, ma ne combinarono di tutti i colori, in rione girava anche Guido mato, al secolo Guido Gaspar, da qualche anno scomparso, nipote di Battista (personaggio pittoresco in rione)

Cavana : a quel tempo, zona ex malfamata, già poco abitato, unici personaggi, i rari "magnaccia" delle donnine che praticavano il mestiere più antico del mondo

Scoglietto : qui un personaggio molto noto a Trieste, giornalmente oggi sul giornale cittadino, ma per altri motivi, nativo del Friuli, e a quel tempo con folta capigliatura, assieme al suo amico Edy, non lasciarono un buon ricordo nella vecchia Dreher, c'era poi Roby cricco (dal crick)

Giardino pubblico : qui l’elenco sarebbe interminabile, sono un po’ più recenti dei citati sopra, facevano tappa le domeniche al dancing Paradiso, la rissa era assicurata

Viale (xx settembre) - l'ho lasciato per ultimo, a causa della vicinanza ad una sede dell'estrema destra, fù una fucina di biechi personaggi, il più noto fù certamente Attila, di famiglia benestante, pare pagasse le sue "guardie del corpo" per intimorire o peggio, chi gli capitasse a tiro. Altro notissimo fù certamente Sepa, alto e magro, si fece una reputazione nei pestaggi politici, aveva fratello chiamato Sepeta, nel loro gruppo c'erano Colera, Tartina, ecc .. altri gravitavano intorno al Viale, Tarzan (dai poderosi muscoli), Gorilla (capellone, piccolo e tarchiato),

s. Luigi - la compagnia gravitava intorno al bar "giaguaro"

Altopiano - anche questa zona fù interessata dal fenomeno, anche se in parte minore

Opicina : il conte Clari, come veniva chiamato, un omone di 1m e 90, di 100 kg, completamente tatuato, la sua alfa romeo sfrecciava la notte e al suo interno i vecchi compagni di cella, non era politicizzato

Una gran parte di questi, li ho conosciuti personalmente, e di qualcuno, sono anche stato amico, nel senso lato della parola, molti sono ormai deceduti, chi per alcolismo, chi per aver intrapreso una via senza ritorno, chi per suicidio, rari coloro che invecchiando, si sono messi sulla retta via,

LEGHISSA ADOLFO :

leghissa trieste

nato nel 1875 nell'edificio delle vecchie carceri di via Tigor (poi sede Vigili urbani e ora Biblioteca), ultimo di 4 fratelli, suo padre, ex contadino, poi marinaio, al tempo lavorava in cucina delle carceri, la madre Maria Leban era originaria di Tolmino. Dopo pochi anni la famiglia si sposta in via Media (poi Mazzini), ma nel 1883 la madre muore la famiglia si sposta a Begliano, paese natale del padre, che intraprende la carriera di contrabbandiere, ma con scarso successo, tanto che viene arrestato dalla guardia di finanza. Il giovane Adolfo intanto inizia a lavorare, fara' il fabbro, il maniscalco, il cantore liturgico, il lampionaio e lo scrivano pubblico, nel 1891 torna a Trieste dove frequenta la scuola di canto del Sinico, girera' poi l'Italia, l'Austria, la Svizzera e la Germania assieme ad un francese artista-giotoliere, nel 1896 torna a Trieste e lavora in un deposito di stoffe ed e' elemento del coro del teatro Verdi e continua a studiare. Nel 1910 si sposa con Anita e diventa regista di opere liriche, inizia una lunga serie di tournees con un gruppo specilizzato in madrigali del '600, allo scoppiare della guerra, viene arruolato nel 97° Reggimento dell'Impero e come tutti i triestini, e' assegnato alla categoria < A > ovvero di prima linea, ma grazie ai suoi commilitoni viene assegnato alle cucine a Kraplje sul confine Ungherese. Nel 1919 tornato finalmente a casa, torna in scena con l'Ernani al Rossetti e poi nel Rigoletto al Verdi. Alla fine del 1919 entra nella redazione del giornale < Lavoratore >, dove subira' la devastazione ad opera delle squadracce fasciste, viene emarginato per le sue idee politiche e lui si dedica al folclore triestino, sarà collaboratore della Compagnia di Cecchelin, nel 1942 muore sua moglie, lui continuerà a scrivere opere dialettali fino alla sua morte nel 1957, a lui e' dedicata una via di Trieste.
a lato, sulla sua tomba nel cimitero di s. Anna un sonetto :

ma in mezo a ste disgrazie, un tuo ricordo, me sgionfa tuto el cuor, de nostagia, e la me fa sperar, e tuto soportar, pensando a ti lontan, Trieste mia !

LEHAR FRANZ :

dirige al teatro Filodrammatico il 27/2/1907, e il 20/3/1925 al politeama Rossetti

LIBRI :

elenco dei libri (e documenti) menzionati nelle documentazioni comunali ma scomparsi  

a costo di sembrare monotono, vorrei ricordare che ad ogni occupazione dell'esercito della Serenissima, seguiva l'asportazione (?) furto dei libri antichi della citta', i nobili di Venezia al seguito dell'esercito, facevano man bassa di tutto quello che poteva aver valore, ancora oggi i risultati delle loro razzie li potete vedere nelle case-museo della citta' lagunare, alcuni volumi pergamenati vennero cancellati e riscritti sopra, ne troviamo tracce nelle consultazioni con lampada di wood e negli anni '20/30 vi fu' un repulisti di antiche documentazioni che vennero mandate al macero e voci parlano di barche caricate e mandate in Istria, senza parlare di curatori che se ne approfittarono. Sappiamo poi per certo, che nelle sommosse popolari avvenute, l'ufficio della vicedomineria e il banco del maleficio, vennero devastati, e qualcuno fece sparire i libri compromettenti, note sui debitori, sentenze di processi ecc ....
i libri della < bailia o baila > vennero distrutti dallo stesso comune all'epoca della sua cessazione, affinche' non ne rimanesse ricordo (vd. pg. " antiche cariche del comune ")

«mancano i libri del tempo del potere vescovile
«mancano tutti i libri comunali prima del 1320
«non esiste nessun bollettino delle mude (dogane)
mancano tutti i libri degli affitti e locazioni (add 1327 – Statuti)
«mancano tutti i libri dei meseti
«mancano le bollette del : dare e avere
«non esiste nessun bollettino di pagamenti a Venezia taglie e libera navigazione
«mancano i libri delle decime e dei quartesi incassati dal Capitolo (solo pochi fogli)
«mancano i libri dei castelli delle pertinenze di Mocco' - Moncolano e Castelnovo
«mancano i libri delle guardie e dei conestabili
«mancano libri dei notai estimatori
«mancano libri del banco del maleficio
«sono mancanti molti dei libri dei Procuratori generali, ma forse di alcuni trovasi copie a Graz o a Vienna
«mancano moltissimi dei libri del Consiglio e degli Arenghi
«mancano i libri d'oro dei consiglieri
«mancano i libri vescovili
«mancano i libri dell'Ornatico
«mancano libri o quaderni di scuola ed elenchi degli alunni e diplomi
«mancano i libri del castello di s. Giusto
«mancano i diplomi di tabellionato originali
«mancano tutti i libri battesimali prima del 1600
«mancano la gran parte dei diplomi imperiali originali
«mancanti documentazioni vicedomini da 1384 a 1397 !
«mancanti - 2B CA – 1330-1332/2° e 3°-1333-1334-1335/1° e 2°-1336-1337-1338-1339/1° e 3°-dal 1340 al 44 completi

quasi tutte le notizie sotto elencate, sono estrappolate dai libri dei procuratori generali, trattasi di note spese del comune sborsate per compilazioni dei libri o spese per la carta, e comprovano l'esistenza di queste documentazioni

1318 - fare un magno libro dove scrivere uomini vicini di Trieste [Statuti di Trieste]
1326 - … scrivere su quaderni quelli che devono fare casa nella contrada di s. Lorenzo [addizione Statuto 1318]
1332 - pagati i quaderni nuovi dove furono scritti i custodi delle porte [L/C]
20/8/1350 - paga ad Anselmo che scrisse cittadini e abitatori di Trieste [L/C]
19/4/1352 – il comune paga lo scriba Anselmo per il quaderno delle armi [L/C- in 1352/III]

libri
4/6/1353 – si menziona il Libro delle Reformazioni [alfaDD2-5] foto sopra
1357 - .... magno quaderno condannazioni [alfaDD2-5]
foto sotto
libri
aprile 1357 – menzionato il libro dei dazi dei mercanti [alfaDD2-5]
10/10/1359 – il comune paga le spese per notaio e cancelliere che andarono a Mucho per scrivere l’inventario [L/C]
1363- scritte in 4 quaderni le contrade cittadine [L/C]
10/6/1364- il comune paga 2 uomini e il notaio che scrissero in 4 quaderni le contrade cittadine di Trieste [L/C] 12/8- scrissero anche elenco dei cittadini e delle contrade per l’Ornatico
1364- fatti gli inventari dei castelli di Moccò e Moncolano [L/C - Liber Camerari]
27/8/1383 - paga di libb. 4 a Nicolo Gremono e Nicolo de Genano che scrivono contratas civit Terg.[L/C]

19/12/1383- libb. 684 ss 4 per Ornatico a più cittadini e abitanti [L/C]     triestestoria.altervista
20/12/1387 – il comune paga Nicolo q. Leonardo che scrisse il Libro del Ornatico [L/C-21]
8/12/1388- libb. 672 ss 19 a civi e ab. TS per imposta Ornatici …….. [L/C]
10/2/1396 - a ser Aniano Terino che scrisse quaderno Male Solutorum [L/C] cattivi pagatori
10/4/1396 - libb. 2 ss 6 a Aniano Tirino per carte e scritture uomini Consiglieri [L/C]
1398 - paga a Johanne de Bruno che preparò la carta per il "magno quaderno comunale" [L/C]
20/10/1401 - … Pietro de Leo per scritture … sindaci per Provveditori com. in questione Pasche [L/C]
1402 – libbre 798 ss 18 per Ornatico civium abitatori e distr. civit Terg [L/C]
1416- libbre 33 ss 12 per Ornatico … cittadini e distrettuali Trieste[L/C]
5/6/1421- ...a Robe de Lio che fece una vacheta furmenti com. diti a credito [L/C]
1421- a Andrea Raviza notaio e Jo. de Niblis per scrivere quaderno Ornatico [L/C]
1421 - a ser Piero cancelario per ... scrivere quaderno Consigli com. Terg. magno Consiglio [L/C]
28/8/1426- il comune paga quelli che andarono intorno a Triest a scrivere il libro dell’Ornadigo [L/C]- vd. anche 27/11
28/8/1426- il comune paga Jo. Petaz che ando’ intorno a Triest a scrivere il libro della varda [L/C]
27/11/1426- paga a Andrea Raviza che che andò a scrivere l’Ornadigo intorno a Trieste e a Zuan Petaz che scrisse il Libro della Varda intorno a Trieste [L/C]
28/10/1426- paga al presb. Danieli che riparò i Libri del Consiglio e Libro Baile [L/C]
18/12/1426 – paga al presbitero Daniele per 6 cedule bergamine per Arenghi [L/C]
genn. 1429 - ….in magno quaterno e ex Arengis …… [L/C]
8/2/1429 - 1 duc oro a Gregorio de Adamo che rinnovo il Libro dei Consigli [L/C]
29/4/1429-..per una carta bergamena magna posta ad magno quaderno Proc. [L/C]
31/9/1439 – paga a Justo de Vida che lavorò il libro Ornatico e quello della Custodia [L/C]
8/2/1440- ..per carte messe nel Libro della Paxe [L/C]
15/7/1441- paga alla figlia di Johanne tedesco che traslata dal latino al tedesco "el libro de la raxon" de Castel Nuovo [L/C]
1444 - carte per registro di Castelnovo [L/C]
1444 – per una carta su cui venne fatto il giuramento agli ambasciatori del re [L/C]
1493 - pagato quello che fece il libro del Consiglio e lo miniò [L/C]
1493 - ..per conzar el mesal - un tedesco scrive inventario [L/C]
9/6/1495 - ..7 carte bergamine per far el quinterno de la sentenza al banco del Maleficio [L/C]
2/2/1501 - da testamento di Jo. Bapt. de Cancellieri canonico triestino - serie di libri in eredita', da filosofia greca, tragedie greche, astronomia, storici, Seneca, Terentino, Cronica Ravenae, Aristotele, Antonio Sabellico de patria Forum Julii, Blondo da Roma "de Italia instaurata" ..... diversi da lui scritti altri degli autori classici, da stampare a Venezia, ha anche parte di un canonicale del 1495 [V. 48]
7/1/1506- processo per asportazione libri e quaderni dei notai del banco del maleficio, i colpevoli sono contumaci, ma non dice chi sono [10C2-malefici mix]
1507 - paga a Castelin Barbo che scrisse l’ Ornadigo [L/C]
29/6/1507- .. quinterno dato a ser Nicolo de Mirisa vicedomino per copiar alcunj statutj per il pastinar ... ss 3 [L/C]
1509 - i giudici fanno proclama attorno alla terra [L/C]
magg. 1521- ..a Machor Burlo per copiar certi privilegii de messer Nicolo Raubar di san Servol £ 1 ss 8 [L/C]
ap. 1525- a Antonio Cigoto per haver fato li inventario dela vicedomineria £ 3 [L/C]-
l'inventario consisteva in un registro con le annotazioni dei documenti la' salvati
1526 - .. carta per copiare li libri deli procuradori del Comun del ... 1524 et 1525 - a Justo Raviza per fare lo inventario in la vicedomineria £ 3 [L/C]
giu 1526- a Prospero Thodeschin e Zuan Baptista de Bonomo ..... copioreno sej librj de stj rezimentj delj procuradori del Comun li quali foreno mandati ala Corte £ 16 ss 16 - a Prosper ... che copio li conti dela ternaria et dela fabrica del castel .... [L/C]
1527 - al frate dela Nuntiata per aver copiato linventario dela Com.ta £ 2 ss 2 [L/C]
1527 - .. Justol Raviza per scriver un libro de rebote .... ss 10 [L/C]
1529 - carta per copiare i libri dei Procuratori per mandarli ai Sig.ri Commissari [L/C]
1531 - per copiar Privilegi e altro mandate alla Corte in causa dei nobili [L/C]
1533 - par andare a Gradisca con la copia dei Privilegi [L/C]
1534 - ..portar i Privilegi a Gorizia per vidimarli - 28 ott)..al viceCapitano fece le scripture contro Hoffar in thodesco £ 12
(poi portate a Lubiana) - ..a uno fante mandato con certe scripture ala Corte .. £ 22 ss 12 [L/C]
1535 – a Lazaro de Mirez che ando a Monfalcon per alchune scriture pertinenti in la causa del Capitano de Duin
(Hoffer) £ 4 - ..per far copiar le ordination de la M.ta del Re che adesso mandado atorno per el paesse..... £ 6 - a Bonomo de Bonomo per haver copiado el privilegio de Leopoldo qual fu mandado ala Sig.ria de Monsignor de Lubiana ss 15 [L/C]
1536 - .....Cigotto per haver fatto laventario dela vicedomineria £ 3 [L/C]
1536 - - ..A Bernardin Barbo per haver traslato de todescho in talian la comisione venuta de Viena per la Stivara et li conti de la Comunita de le intrade ss 12 [L/C]
1536 - - ad messer Piero Piccardo .... et per haver copiato nella causa del Hoffar
scriture ...... dati al Mantellino in Lub.a (Lubiana) £ 101 (sotto £ 114 ss 4) [L/C]
1537 - Bonomo de Bonomo ha fatto l’inventario de la vicedomineria £ 3 [L/C]
1538 - a Bonomo de Bonomo per haver fatto lavantario in vicedomineria £ 3 [L/C]
1539 - a Hotavian Cigot per aver fato lo avantario dela vicj domineria £3 [L/C]
1540 - ..per haver fatto invantario dela vicedomineria [L/C]
1541 - ..a Antonio Cigotto per haver fatto lavantario della vicidomineria £ 3 [L/C]
1545 – un quinterno de carta per far el libro delle differenze dei confini - a uno nodar de Mugia che fecj li Instrumentj fra la mag.ca Comunita et li villanj £ 13 ss 16 [L/C]
1547 – su un libro sono registrate tutte le cause tra Trieste e Duino scritto da Josepho Pellegrin [L/C]
1551 - al scrivan del paese del Cragno per la copia del zeneral mandato che nesuna sorte de merce possi andar in el porto de San Zuane de Duino [L/C]
1551 - a messer Octavian Cigotto per uno Istrumento de fina remission de messer Nic° de Fabrinis de Pesaro de gli vinj tolti a San Zuane et restituitolj [L/C]
1551 - -a messer Zuane de Baseglio per copiar le supliche circa lj articoli del statuto deli quali se dimandava declaratione alla Ma.ta del Re : et cio per farle in bona lettera £ 1 ss 16 [L/C]
1551 - il comune fa causa al vescovo che vendeva i calici della chiesa per pagare il padre predicatore [L/C]
1552- a Andrea Stetnar per haver traslado tre scritture in materia dellj subditj de Duino, et la ordination dellj regii comissarj circa li / 600/ archibusieri £ 2 ss 8 – 5 maggio ....quaderni 50 ...[L/C]
1557 – il comune paga le copie dei processi tra Trieste e Duino
(223 carte) [L/C]
1561 - (24/9) per inchiodare i mandati cesarei sulle porte [L/C]
1563 - copiati 3 Privilegi [L/C]
1563 - copiate 2 appellazioni per frumento de Isola [L/C]
30/8/1564- per una suplica ... fatta alla S.C.M. et al Ser.mo principe Carlo quando furno qua li Comissari [L/C]
21/10/1564- pagato il giudice Piero Pellegrino per aver copiato 15 carte piene, per far suppliche circa i (turchi?) di Senosecchia e Postoina e il Privilegio della strada ecc … [L/C]
28/5/1565- a messer Hieremia de Leo .q. M Antonio ... per esser andato a Pavia con li libelli nella causa del fiolo del ec.
(eccellenza) messer Marcello Capuano .... £ 24 [L/C]
1565- pagatti al l.no s.or judice del maleficio per / 6 / supliche fatte per bisogno della mag.ca Comunita cioe una sopra le spese delli orattori una altra che se pottese sattisfar li debitti della mag.ca Co.tta la quartta per la strada del formento e del tercho de Sanoseza la quintt.a per tior li provelegii delli animalli la sesta circha del fontrego ... £ 24 [L/C]
1565 - a messer Cristophoro Belli per uno processo De Blagai fatto per la corte del maleficio de carte n° 24 piene [L/C]
22/1/1566 - Pietro Picardo fa inventario Vicedomineria [L/C]
1566 – paga al Metha .... per aver rechopiado il libro deli conestabili.. [L/C]
1566 - spesa per un libro in Vicedomineria per annotare gli infami [L/C]
1568 - Pietro Pollo q. Natale de Agento copia 18 libri dei vecchi Procuratori – Pietro Pellegrini copia una conta (?) che fu' squarciata e 3 copie Privilegi e Capitoli della nazione Terg. che gode col regno di NA [L/C]
1568 - paga a Jacomo Caleli che tradusse in tedesco il libro del procuratore del 1568/2° [L/C]
1568- a messer Nic° ... per aver fato certe scriture contra il Pichardo appar per una poliza de s.or Locho tenent.e £ 6 [L/C]
1570 - pagato Pietro de Leo che fece scritture contro i Carinziani
(Carniolini in altra pg.) in materia dei vini [L/C]
1570 - - amesser Alexandro de Fin .... per chause /3/ del Sindichato agittade per la mag.ca comunita tan satt.e per lo mag.co vicicapitano £ 18 ss 12 [L/C]
1571 - 1571- al sp. messer Nicolo Coppa per esser andato a Gradisca per far le scritture circa le nove riforme £ 15 [L/C]
1573 - Justo della Spada ricopia 6 libri dei Procuratori mandati al principe [L/C]
1575 - scritture contro lo Zenbort
(governatore) [L/C]
1576 - Jacomo Motta fa il libro delle Rebotte e delli conestabili [L/C]
1580- . a messer Pietro Peregrino per haver scritto li ordini del Ill.e Contado de Gorittia £ 6 [L/C]
1581- a Flaminio Bonnio .... per la traduttion et copia delle none
(nove?) riforme ..[L/C]
1589 - à messer Andrea Aquilea et messer Zuan Batt.a Bonomo per esser andati atorno la città per fare una descrition delle anime se ritrova nella città £ 6 ss 10 [L/C]
1590 - a messer Stefeno Trauner per haver tignuto conto delli Forestierj che venivano alogiar ..£ 14 [L/C]
1591 - ... per esser andati atorno la cita ... quante Anime sono ...[L/C].
1592 - a messer Ricciardo Bonomo Arciducal Canc°
(cancelliere) per alcune scritture fatte et mandate a Napoli in negocio del datio che pretendono li ss. Veneti haver dalle barche di Trieste [L/C]   
1594- - pagato Fracesco de Gerro che fù in città a vedere quanta gente si trova e fare il libro dei caporali [L/C-Q]
1597- .. per una litera intimatoria mandatta a Sborznech (Swarzenegg) per gli pastenattj £ 2 ss 8 [L/C]
1598- ... al fiol de messer Thobia Thodescho, per li Privilegij de Spagna £ 300 [L/C]
1600 - . al sp: ...Giudice Piccardo ... d’aver scritto nella causa tra il R.mo Monsig. vescovo, et la Magnifica Comunita £ 9 [L/C]
1616- .. al Sig.r Antonio Capuano ... per copiar la risposta opositione delli Carniolani £ 7 [L/C]
14e 15/5 1733 - la città ha fatto un memoriale con i nomi di tutti quelli che hanno possedimenti qui [A. Scussa – i diari]
5/10/1790 – nob. Annibale de Giuliani lascia nel testamento in eredita’ la sua biblioteca, al nob. canonico Francesco Baiardi e a Pietro Citter [1/2 C 7 – doc. fam. Giuliani]

per i libri degli Statuti - vd voce S - Statuti

LOGGIA :

sotto la loggia dell'antico palazzo del comune c'erano i banchi dove si trovavano dei notai a cui si rivolgeva la gente per compilare atti privati

statuti addizioni

- 6/12/1265- de Alborio, Sardio e la moglie Berta- donano alla frat.tà s. Gregorio e Paulo la casa in c. Mercato presso forno com. e casa di Vital de Alborio, presso Loça com. e Foro com. {V.20}

- 3/8/1322 sotto veteri Logia com. {V.1}

- 10/10/1323 - ..veteri Logia Com. ..{Viced.1}

- 26/1/1325, .. in Logia nova.. {V.1}

- luglio 1325 (p.30) .. in contr. Mercato sub veteri Logia

- 12/10/1325, .. sub veteri Logia Comune {V.1}

- 20/1/1326 ..in veteri Logia comunis .. {V.1}

- 29/11/1327 in Logia Nova com. {V.4}

- 14/2/1328, super janua Logie nove com. .. {V.2}

- 13/5/1328-sub Loça Nova-V.2

- 1/1/1333, - ...chiavi per le armi sotto veteris Logia Comunis { addizione Statuti 1318 - p.14b}

- 25/11/1336, ..in c. Mercato c/o Logia veterem .. {V.13}

- 1/1/1337- su conservazione delle armi sotto i 2 volti di pietra della Loggia {addizione Statuti 1318 -p.58b}- vd. foto

- 1338 ....sub veteri Logia Comunis, {alfa DD4, vacchette estim. }

- 9/11/1357 .. in c. mercato sotto veteri Logia .. {2B-CA 6}

- 22/4/1358 - in c. Mercato in platea com. ante vetere Logia com. {V.19}

- 30/9/1358 - .. in platea ante Logia vetera ...{2B-CA 6}

- 3/3/1359 - in c. Mercati sub Logia veteri com. prope stazione ser Bonafey Grasso {V.20}

- 23/10/1362 - in foro com. presso scala Loggia veteris com. {V.21}

- 1/1/1378 - sub Logia veteri com. (trattasi della vecchia Loggia o del vecchio palazzo com. ?) {Vic.25}

- 23/6/1381 in Logia Magna com. {V.26}

- 1384 - fatta nuova la Loggia dalle fondamenta in capo di piazza [L/C]

- 9/9/1384 - ..super Logia Nova..prope macello {B/M 9}

- 12/9/1384 - ...sub Logia Nova prope becheria com. {B/M 9} NB: era dietro il palazzo com.

- ricostruita nel 1384 (in capo di piazza), con 4.400 coppi (Cam 6°,146b-164a)-J.Cavalli

- 20/12/1387- paga a m° Gubertino pittore per pitturare le armi e i santi e dipingere in parva Loggia (sotto il palazzo comunale-vd. 13/10/1394), pagato anche l’oro per le pitture sotto la Loggia [L/C]

- 15/2/1396- pagato il ferro per il gonfalone messo sotto la Loggia [L/C]

- 8/7/1397 - in platea magna jux Logia Magna {V.26}

- 24/11/1397 - …ante porta Logia magna in platea magna … [CA 11- alfa DD2]

- 23/12/1397 - ante porta Logie magne com. {V.26}

- 27/3/1398 - in parva Logia com. {V.26}

- 30/6/1398 - in Logia magna com. al banco ubi jus redditur {V.26}

- 19/9/1398- pagato quello che lavoro’ 2 gg sul tetto della Loggia [L/C]

- 20/12/1398 - in platea com. sub Logia veteri {CA 10-2B}

triestestoria.altervista

- 25/3/1400 - in piazza com. davanti parva Logia che è sub veteri palatio dove ab il Vicecapitano {V.27}

- 31/12/1400 - in Magna Logia com. {V.27}

- 5/7/1401 - sotto la Loggia presso la Procureria {V.27}

- 10/9/1401- pagato l’uomo che fece lavori al muro e ai ferri nella Loggia brigentorum [L/C]

- 21/9/1401- tre manovali lavorano a Loggia Donocte [L/C]- e' probabilmente la stessa sopra detta dei "brigenti"

- 13/10/1401- … che lavorarono in Logia Bastaxium [L/C]

- 17/10/1401 - ...sub Logia veteri dove siedono i Giudici .. {V.27}

- 1/12/1406 - sub Logia magna com. {V.28}

Loggia grande- p.89-J.Cavalli :era l’arcata che sorreggeva la torre del Palazzo (1425)

- 29/4/1408 - sub Logia com. posita super platea c/o Procureria com. {V.28}

- nov. 1413 - ferimento...sotto veteri Loggia com. posta verso piazza com. e Staratico com. {B/M 10}

- 22/4/1420 - ..sub Lobia Nova com. {alfaDD2- Cancell-15}

- 1/12/1423- in Consiglio; raccolta di denari per erezione Loggia {L. delle Riformazioni, 1411-1429}

- 10/4/1426- lavori alle colonne in Loggia com. - 29/4 posto capitello in pietra sotto una colonna [L/C]

eretta in legno nel 1426 - secondo il Jacopo Cavalli, era proprio dov’è oggi

- 1435 - lozeta a Riborgo [L/C]

- 8/4/1445 - super banco posito sub Logia D.ni Vicarius …. [CA 17-alfa DD2]

- 18/2/1459 - sub Logia armamenti {V.36}

- 19/1/1474 - sub Logia nova ante immagine Beate Marie {V.39}

-sotto c’erano banchi di vendita (vd Camerari)

-1/6/1491 - in c. Mercato sub Logia com. ante immagine B. V. Maria {V.42}

-13/11/1492 - ..in c. Mercato c/o Loggia verso Crosata {B/M 14-alfaE1}

-18/6/1495- apifari che sonoreno soto la loza £ 2 ss 4 [L/C]

1495 - per uno fauro per la granda porta dela Loça [L/C]

magg. 1498- .. per in fichar la chamera de li pegni soto la Loza [L/C]

- febb. 1501 - per uno cadenazo ala porta de sopra la loza [L/C]

- 12/10/1501, ..sub Logia ...super quod bancho sub anchona ymaginis dive Marie ...presso Fontico com. e platea {B/M 16- alfaE1}

- 20/1/1506- ... fare un pilastro al porto çioe a la loça de li marinari e concar lo teto [L/C]

- 10/11/1507 – sub Logia armamentis {V.49}

- 4/11/1508 - ..sub Logia guardie {V.50}

- 28/4/1511 - ..sub Logia armamentis .. {V.50}

- giu 1515- - ... per fare una loza ..... £ 1 ss 16 [L/C]

- 1/6/1526- sub Logia com. ante Procureria {V.55}

- 1534 - dipinti i santi sotto, e intagliate le armi ai banchi [L/C]

- 1537 - dadi aduno che feze neto el letame soto la loza.. [L/C]

- 27/5/1538 - sub Logia MAGNA com. {V.60}

- 22/5/1543 - ad lapide presso Logia com. {V.62}

- 5/3/1547 – ingiurie sub logia armamentorum presso platea e fontico [B/M 23]

-1572 - messi 1400 coppi alla loggia del porto, demolita [L/C]

-1577 - dipinte le figure sotto [L/C]

-1581 - ..alla porta de sotto la schalla della loza del Comun.. [L/C]

-1585- ...per bianchezar il palazo et sotto la loza ...[L/C]

-1587 - fatto ferar [L/C]

-1590 - conzado sotto [L/C]

-1598 - fatti lavori sotto [L/C]triestestoria.altervista

-1598 - nettada dove si fa fuoco sotto [L/C]

-1603 - aggiustata e conzata [L/C]

-1603 - lavori sotto la l... in piazza [L/C]

-1604 - per accomodar la porta di sotto la Logia .. - conzado il feral grande sotto la l.... [L/C]

-1605 - conzado il camerotto sotto la l..... e fatto cadinazo [L/C]

-1606-..... per far conciar li banchi sotto la logia et dove si vende il pan [L/C]

-1607-..... per far fabricar sotto la logia .......... [L/C]

-1607-.. per far aconzar sotto la logia .... [L/C]

-1611- .. per far nettar il fango sotto la loggia [L/C]

-1612- per tolle di carro n° 8 ... per far le lanciere alle porte della Città, et sotto la loggia £ 2 ss 8 [L/C]

- vd. incanti dei beni mobili fatti sotto la loggia [L/C]

-24/10/1700 - sopra le scale della Loggia del com. {V.99}

-13/12/1734 - bar. Daniele Marenzi, ordina di lasciare liberi la Loggia, piazza e strade dai casotti non autorizzati (editti 10D5)

-17/9/1768 - levato l’antico quadro sotto (s.Giusto,s.Sergio e madonna), e in quanto rovinato si decide il restauro, al pittore Albertini (* 6 ongari)-(Protoc. Econ. 1768, n°57,§ 2)- finito restauro (n°63 § 9)

-1769 (fsc. 11); .. disegno dei 6 botteghini da farsi sotto la ... (pzza Unita) [ 16A 3/1]

22/9/1770 - ….11 botteghini sotto la loggia [16A5]

-in pietra 1686/1871 (Generini)

-demolita nel 1875     

loggialoggialoggia

 

 

la loggia comunale

LOTTO (gioco del)

si crede comunemente che il gioco sia nato a Genova nel 15° sec.

NOTA: è probabile (se diamo per certa la datazione del Kandler), che a Trieste si giocasse sulla ruota di Venezia, spiegasi così la presenza dei personaggi sotto-elencati in datazione anteriore, che presumibilmente raccoglievano le puntate in città, in realta' si giocava anche su ruote in Austria e nel resto dell'impero.

-1765, Giacomo Broilli-dello stato Veneto- anni 49-da 29 a TS-Prenditore del lotto-(2D 32)

-1765, Giacoma Adi (Roma)-anni 60-1 a TS- Stampatore del Lotto (2D 32)

-1765, Franco Frantini-di FI-anni 24-direttore del Lotto-(2D 32)

-1765, Stefano Donzelli-di GE-anni 50-assistente al Lotto-(2D 32)

-1765, Gioanni Zanini-di VE-anni 50-da 33 a TS- Prenditor del Lotto-(2D 32)

-1765, Antonio Sabbadin- di BO - anni 44-da 3 a TS- Scrivano del Lotto-(2D 32)

-prima estrazione a Trieste nel 1812 (Kandler, l’Istria-Tribel 2F2, il 19 febbr.)

- 1882 sul giornale Adria vengono pubblicate le estrazioni di Praga, Leopoli, Herrmannstadt

- nel 1890 si trovava già in v. del Canal Grande 4 (Cassa di Risparmio)mappa

-prima estrazione a VE, 1734

LUTERO - LUTERANI :


vd. anche pagina chiese

1523 - Sigismondo Lallo Vicecapitano - ... sui libri di Martin Luter (vengono maledetti dall’ Imp.re di Spagna..) ordine di sequestro [carteggio del comune - alfa B15]

14/5/1525 - Piero Bachino Vicecapitano ; per ordine Imperiale nessuno deve scriver, parlare, dipingere,lodare ..... fra Martino Luter .... pena la ribellione ( a lato: entro 5 gg) [carteggio del comune - alfa B15]

1544 - de Brischia, Nicolo- si difende da accusa di vilipendio al vescovo e al predicatore, nel suo atto menziona alla dottrina Luterana e alcuni dei suoi insegnamenti fatti dal predicatore della città che creano zizzania tra i cittadini
(NB: ciò indicherebbe che vi fossero alcuni seguaci in città tra i cittadini) [banchus maleficiorum 21]

- nella prima metà del 1700 la comunità luterana sarà presente stabilmente in città, oggi è ancora ben rappresentata (vd. pagina chiese)

- e' credenza tra molti degli storici di Trieste, che lo stesso vescovo triestino Pietro Bonomo, avezzo alla frequentazione sia del Vaticano che delle Corti del nord Europa, simpatizzasse per la cosidetta eresia

MACELLI - BECCHERIE :


 becheria
1353 - post palati comunis ante becheriam [cancelleria]


- 1300 -.. in macello .. {2D2 - Quaderno delle 10.e del Capitolo della chiesa di s. Justo}

- 9/12/1326,
... in c. Mercato presso macello {V. 4}

- 18/1/1331,
..in maçelo .... (aveva portico) {V. 7}

- 15/5/1331 -
in platea ante Procureria becheria com. Terg. {V. 8}

- durante la demolizione della chiesa di s. Pietro in piazza Grande, vennero ritrovati nel sottosuolo resti di carcasse di animali, corna e teschi, e' facilmente ipotizzabile che la stessa venne costruita sui resti di un macello che si sarebbe trovato davanti al palazzo comunale e a lato, oggi palazzo delle Generali

- 11/7/1353 - in becharia com. post palati .. {2b-CA 5}

- 18/9/1359-il comune paga ss 8 a m° Nicolo pintor che maltò i muri dove era dipinta croce presso il macello [L/C]

- 15/7/1381,
... in magna platea presso maçello {B/M 8}

- 9/9/1384,
..super Logia Nova..prope macello {B/M 9}

- 18/5/1406 o 2?-
55 libbre a Vallexio de Hereuricho per una stadera posta in macello com. [L/C]

- 7/7/1407- …. per 1100 coppi messi sul macello in febbraio [L/C]

- 8/10/1458 - in confine della piazza ante macello com. {V. 35}

- 1/8/1478 – in c. Mercato c/o macello com. {V. 39}

- 10/10/1501- davanti il macello c/o casetta Justiciarie {V. 46}


- erano in p.zza Grande (oggi Ass. Generali)- (Generini)

- 1650 - le macellerie poste in via delle beccherie vecchie, prima si trovavano in un edificio dove adesso esiste il palazzo delle Generali [E. Generini 1884]


- 17/2?/1754 - lavori alle beccherie de Riborgo {14D5}

- 9/3/1754 - bollette : fatti 4 macelli dietro le mura alla porta di Vienna {14D5}

- 5/4/1754 - bolletta per salizo macelli alla porta Cavana - 6/4 lavori alle 2 beccherie dietro le mura di Cavana {14D5}

- 25/4/1754 - bolletta spese per la chiusura delle becherie vecchie {14D5}

- 27/10/1754 - ...cannoni nel macello nuovo dietro al palazzo {14D 6}

- in andr. del macello vecchio (lato Teatro Romano)dal 1754triestestoria

- 1770 magg - Rossetti Antonio paga aff per magazzino dov’era il Macello dietro il palazzo {3D1 - Proc. Generali}

- 1/9/1770 - Viezoli, Francesco supplica per 2 banchi nel Macello in Cavana {14F 6 –Prot. Pubbl.- 5°}


6/3/1779 = ricorso di Giov. Fabiani per l’erezione di una baracca per il macello dei vitelli [Protocollo Pubblico Politico- n° 112]

1780 - il macello nuovo si trova di fianco alla foce del torrente grande, affacciato al mare, sul sito in cui nascera' poi, a seguito di interramenti, la piazza della stazione ferroviaria (vd. mappa a lato)

1784 - si trovano nella citta' nuova verso Belvedere un recinto di stalle con n° sia le dette che le tettoie ed i Macelli Grande e Piccolo … ai Macelli vecchi ci sono 4 banche che servono al taglio delle carni ….dall’altro lato della strada 3 botteghe per la vendita carne con 3 camerette sopra [22B7 - urbario generale]

ap. 1795 - i macellai chiedono l’allargamento del Macello [Protocollo pubblico politico economico-194- n° 25-344]


- 9/5/1853, aperto nuovo sotto Servola (1/2B30) - nel 1852, rimodernato 1938, demolito 1988 (F. Zubini)

- viene costruito uno nuovo nel vallone delle Noghere, dura poco in quanto gli scoli inquinavano le falde acquifere (oggi al suo posto grande centro commerciale)

MAHLER GUSTAV :

3/4/1907, dirige al teatro Verdi

MANDRACCHIO :

La voce Mandracchio è ignota fino il 1400. Uscendo dalle porte della piazza, si arrivava alla gradata, dove poi si scendeva al porto, il bacino era a forma di pera, con 2 argini, dritto quello a tramontana e curvo quello detto molo della Beccheria, con una torre in cima detta dei Pescatori, al centro del bacino un molo corto con una grande arcata nel mezzo detta “ ponte dela dona” - per il Kandler conteneva 60 trabaccoli, i brigantini stavano in Sacchetta o meglio nello Squero di Cavana, protetto dal molo Tiepolo. Le disposizioni dello Statuto del 1356, parlano di chiusura con una catena dell’ingresso del porto, con 2 guardie sulla torre posta sul molo della Beccheria, e la mattina dopo aperta la catena, le chiavi siano consegnate ad 1 giudice. [J. Cavalli]
NB : le torri all'ingresso del porto erano 2, non una, e si chiamavano le "boccole" (vd. anche la pag. "torri"), in questo spazio solo le notizie che citano il mandracchio, per il "porto" altra voce

prima dicevasi solamente al porto

porto trieste
1331 - ... in portu comunis tergestis [V. 8]

1517 - si restaurano mura e torri del Mandracchio  [Tribel]porto trieste


19/4/1529 – est. porta porto super molo medium [V. 57]

21/1/1531 - sul molo in mezzo al porto [V. 57]

sett 1544 - scavata la melma [Jenner]

1620 - ricostruito da Giacomo Vintana di Gorizia [Kandler - l’Istria - Generini -Tribel]

1731 - iniziano i lavori di scavo per approfondire il fondale del mandracchio [C. Gatti]

1732 - Benussi, Antonio-veneto- arrestato in castello per incauta escavazione del Mandracchio, un sensale veneto a Trieste fa da fideiussore e viene liberato [atti e memorie soc. istriana archeologia - 1899 - p. 298]

1744 – viene scavato il Mandracchio [G. Agapito- compiuta e distesa descrizione …..- 1824]

dic. 1856 - deciso suo interramento, e demolito lo stabile dei Dazi [Tribel,2F2] - demolita batteria civica [Tribel,2F8]

- interrato 1858-1863 - nel 1865 eretto sopra giardino [Generini]

dic.1857 - inizio copertura [Kert L. ]

- interrato 1865 [ Machorsich G. - 5A1/4]

mandracchiomandracchiomandracchiomandracchio

 

 

1) ricostruzione del porto (mandracchio) in epoca medievale, in verita' avrei forse dovuto aggiungere sulla linea di costa all'interno del porto, una gradata a mare, cosi' almeno si doveva costruire ad ordine di un Podesta', stando al libro degli Statuti - 2) immagine del mandracchio da una stampa che ripete il dipinto fatto dal Panza (1700 circa) - 3) particolare del Mandracchio da stampa del 1780 - 4) pianta del porto di Trieste 1764 di Joseph Roux

MANICOMI :

nel medioevo non si menziona un edificio atto allo scopo

in Pzza Grande: nel 1822 le prigioni trasformate in...(2F2Tribel)triestestoria.altervista
 
- dal 1828 al 31, la prigione in P.zza trasformata in ospizio per pazzi (Generini)

- a s. Giusto:  in v  del Castello, nell'antico vescovado trasformato nel 1841 (Tribel,passeggiata....)- vd immagine

- 1/8/1896, concorso per la costruzione del manicomio a san Giovanni (21D1)
 
- a s. Giovanni: aperto 1/11/1908 - eretto tra il 1902/8 (F.Zubini)

il primo si trovava all'interno dell'ospedale che poi diventa caserma in v. del torrente, poi nel 1785 i malati mentali vengono spostati nell'edificio delle vecchie carceri (in p.zza s. Pietro) e nel 1841 nell'antico vescovado a s. Giusto, nel 1895 il comune compra terreno (Rumer) a Scorcola – ag 1896 badito concorso internazionale per un progetto – intanto viene approvato il tracciato della nuova ferrovia che passera’ proprio sui terreni Rumer. Nel 1902 si acquista nuovo terreno in Guardiella, l’architetto incaricato e’ Lodovico Braidotti - l’ospedale venne intitolato a Andrea di Sergio Galatti (per desiderio del figlio Giorgio) che lascio’ una forte somma per la costruzione del comprensorio - inaugurato nel 1908 – dal 1919 al '26 vi lavora il triestino Edoardo Weiss (1889-1970) psicanalista di fama mondiale e allievo di Freud - la chiesetta aveva un affresco del pittore Scomparini

- nel 1971 Basaglia Franco, nel 1977 dichiara la prossima chiusura del manicomio, Trieste diventa la citta' pilota della nuova psichiatria mondiale. Oggi dentro al comprensorio hanno sede varie filiali dell'universita', un asilo infantile, un museo, uffici e altre attivita'.

ps = le varie forme di pazzìa che colpivano i triestini, sono state lungamente oggetto di studio, secondo alcuni, una delle possibili concause potrebbe essere una singolarita' tipica della citta', la bora, se cio' sia vero, per ora non saprei dirvelo.

MANNA :

1308 - .....portarono manna de Campo marcio (Campo Marzio) [2D3 – Capitolo della cattedrale ] 

nell'800 troveremo ancora la manna in arrivo sulle navi dall'Egitto e oriente

MARZAPANI :

1492 - donati al Capitano e suo figlio, erano fatti da siciliani [Zuan Longo de Palermo] - mettevano acqua di rose [L/C] - la voce appare spesso tra le spese del comune per farne omaggi a vari eminenti personaggi

Mascagni Pietro :

16/6/1908 dirige al teatro Rossetti, il 19/2/1924 dirige al teatro Verdi

MASSONERIA :

E’ per certo gia’ appurato che nel 1785 nasce a Trieste la loggia dei Franchi-Muratori dell’ancora, dal simbolo della stessa, a quel tempo erano vietate sia nello stato veneto che in quello imperiale a meno che, non fossero controllate direttamente dal governo. Col tempo si diffondono nei piu’ alti strati sociali, e principalmente come raggruppamenti di nazionalisti italici, al loro interno molti erano gli ebrei ma anche i cosiddetti regnicoli, coloro che giungevano dall’Italia, in epoca napoleonica, appoggeranno l’occupazione francese della citta’, contraccambiati con cariche di riguardo, dopo il ritorno imperiale, nel 1848 tentano la sollevazione triestina ma sara’ un vero fiasco, tanto che  saranno in molti ad andarsene. Con l’occupazione italiana del novembre 1918, riprendono vigore, ben viste da Roma, dove risiedevano anche i “maestri”, ricevono sussidi e aiuti per gestire l’italianizzazione forzata del confine orientale, con l’affermarsi del pensiero fascista (molti dei fondatori dei diversi fasci italiani erano massoni) la gestione di tutto il potere diventava piu’ facile, nonostante una legge burla, votata da loro stessi, che avrebbe dovuto perseguirli. Altro momento di gloria per la massoneria, fu certamente il periodo 1946-54, quando ben foraggiata dalla capitale, opero’ con tutti i mezzi, e con le sue associazioni collegate, per fomentare disordini di attivisti nazionalisti della destra italica fatti venire appositamente, i loro capetti vennero anch'essi premiati con piccole cariche pubbliche (oggi passate ai loro familiari)  
A Trieste al presente e’ insediata la : grande oriente d’Italia, suddivisa in.. e qua’ sta’ il bello.. dai nomi gia’ si capisce l’aria che tira : Guglielmo Oberdan, Nazario Sauro, Giuseppe Garibaldi, Alpi Giulie, Ars Regia, Humanitas, queste almeno le conosciamo. Non staro’ qui a raccontarvi cosa sono queste sette, la cosa e’ arcinota, nonostante una certa (opaca) trasparenza, fumo negli occhi, sappiamo bene cosa facevano le varie P2, P3, P4 ecc .... vi basti sapere che anche il buon vicino, la vostra prof, l’amico di lavoro, con cui magari condividete i vostri segreti, potrebbe essere un affiliato, e i vostri peccatucci finire in qualche fascicolo col vostro nome. Tranne qualche imbecille capitato per caso, non li riconoscerete, sono abili e abituati a lavorare nell’ombra, hanno collegamenti con le piu’ alte cariche, sono protetti e potenti, possono essere noti politici, avvocati di grido, eminenti professori, ufficiali di polizia, ma anche semplici operai, usati magari come manovalanza (sacrificabile), si sono intrufolati in tutte le associazioni, anche benefiche, gestiscono tutto quello che succede, e sempre per loro tornaconto, basti vedere come hanno ridotto questa citta’.
Se ancora vi domandate come sia possibile che certi personaggi pubblici di Trieste, nonostante il cambio di colore del comune, siano ancora seduti alle loro comode poltrone di comando, forse ora capirete

MIKEZ e JAKEZ :

alcune precisazioni : non sono antichissimi, prima di loro esistevano 2 statue in legno dette i "mori" che svolgevano questa funzione dal medioevo, i nomi sono evidentemente una storpiatura nella forma slava dei nomi di Michele e di Giacomo, da sfatare la leggenda infondata che fossero due severi giudici cittadini.
...e Michez e Jachez, che bati le ore, che bati le ore, de questa zita' ......

- progettati dall'arch Giuseppe Bruni e modellate dallo scultore Fausto Asteo di Ceneda nel 1875, dal 14/1/1876 battono le ore sulla campana del palazzo comunale. In verita', oggi al loro posto, delle copie, gli originali si possono vedere all'ingresso del castello di s. Giusto.

mikezejakeze

 

 


 

dic. 1972 - vennero levati per un restauro, posti in piazza riuscii a fotografarli, rimasero poi abbandonati e dimenticati in un deposito comunale in via Gambini per decenni.

 mikez e jakez

oggi finalmente posizionati dopo restauro, all'ingresso del castello di s. Giusto

MITTELEUROPA :

è in uso accomunare la voce, alla città di Trieste, definendola città mitteleuropea, cosa verissima fino a 100 anni fà, ora non più, tranne forse, solo per le sue case. Molti sono inconsapevoli del vero significato della voce in questione, trattasi di un modo di vivere, di pensare, una filosofia di vita, la coesistenza pacifica con i popoli che furono facenti parte dell'impero asburgico, la tolleranza della diversità di lingua, usi, costumi, religioni, tutto ciò ebbe la sua massima espressione nelle grandi città imperiali, Vienna, Budapest, Praga, ma anche a Trieste, dove tutte le comunità, la slava, la greca, l'ebrea, la tedesca, la svizzera, operavano unite nell'interesse della città, l'amore che essi ebbero per essa è tangibile, e non solo da ciò che ci hanno lasciato.
L'impero austro-ungarico fù in definitiva forse il primo abbozzo dell'Europa unita, considerando la vastità dell'impero, la possibilità di muoversi liberamente al suo interno ed operare, concedeva molte possibilità ai suoi abitatori, tanto che furono molti i triestini che si spostarono per lavoro e commerci nelle altre città ed alcuni tutt'ora ci vivono, d'esempio la famiglia Marenzi vivente a Vienna, ma molti altri, spesso con cognome modificato dalla fonetica del posto in cui vivono, sono ancora esistenti, spesso inconsapevoli del loro luogo d'origine. Tutti i cultori della Storia patria sanno bene, nonostante alcuni soffrano di amnesie, che Trieste ebbe secolarmente come punti di riferimento economico, commerciale le terre che stavano ad est e politicamente a nord.
L'occupazione e l'annessione italiana, con il conseguente apporto di genti dal resto d'Italia che alimentò un forte nazionalismo, portò alla modificazione degli equilibri, lo spostamento del riferimento da Vienna a Roma, realtà molto diverse, provocarono uno smarrimento, le imposizioni ai locali nel fatidico ventennio furono mal accettate e molti triestini non sentendosi più sicuri in casa propria emigrarono, la colonia tedesca quasi sparì, l'ebrea si sparse per l'Europa e così le altre, dando fine all'epoca d'oro e al declino cittadino.
Non fanno parte storicamente alla cerchia mitteleuropea ne' il Friuli, dal 1420 bene di proprieta' veneziana e che certamente poco avevano da spartire con l'Austria, ne' l'Istria costiera secolarmente legata a Venezia e nemica giurata dell'Austria, cio' vale naturalmente per tutto il Veneto e Lombardia compresa, anche se quest'ultima ebbe per secoli rapporti privilegiati con l'impero, dall'epoca dei della Torre o Torriani agli Sforza e ai Visconti.
Esiste a Trieste associazione che nel nome si rifa' alla cultura mitteleuropea, ma che niente a che spartire con essa, tanto che mi risulta si rifaccia piu' a ideologie filo-naziste anche se mantengono una facciata di copertura di benpensanti, tra i suoi soci molti appartenenti alla "buona" societa' e "cultura" triestina, cancro malefico di questa citta'mitteleuropa
riporto qui a alto una vecchia lettera che spiega bene di cosa si celi realmente dietro a questa "setta" - un sentito ringraziamento al sign. Petronio che con coraggio ha voluto denunciare sul giornale locale le <oscure> verita' intorno a queste false associazioni che impestano la citta', ce ne fossero di piu' persone oneste e rette come Lei !

 

 

 

MOLI :

vedi pag.   

MONETE :

in circolazione a Trieste (storia) - vedi pag.   

monte di pieta' :

in epoca medievale erano i cosidetti banchieri o prestatori, toscani ed ebrei che prestavano danaro e in cambio ricevevano un pegno, quasi sempre monili d'oro e d'argento, dopo il 1350 saranno gli ebrei che avranno il monopolio dei prestiti - al principio i vari prestatori avevano dei banchi sulla pubblica via, tra il Malcantone e piazza vecchia, dove esercitavano il mestiere, con l'acuirsi degli assedi veneziani a Trieste, i toscani emigrarono in lidi piu' sicuri, lasciando campo libero agli ebrei e a qualche benestante tergestino

25/6/1629- - si discute in Consiglio sui danari per l'erezione del monte di pieta'[L/CS XII]
istituito nel 1634 dal vescovo Pompeo Coronini nella chiesa del Rosario, cessa nel 2/5/1642 - istituito nella sacrestia della chiesa del Rosario (p.zza vecchia) venne chiuso nel 1769 per mala amministrazione [E. Generini 1884]
1769 – il 21/12/1846 inaugurato il nuovo, nel comprensorio dell’antico vescovado (di fianco), direttore Carlo Nobile [Kandler, l’Istria- vol. 1]
nel 1846 istituito a san Giusto in via dell'ospedale [E. Generini 1884]
1846-21/11 - aperto il Monte di Pietà - 21/12 con interesse 10 5/8 % anno (Kert)
nato nel 1846 con fondo di 200mila fiorini (meta' comunali e meta' di importanti famiglie)
1862 - civico monte di pieta' - v. Ospitale 309 - direttore : Nobile dr. Carlo [almanacco e guida schematica ....]
tra il 1902 e il 05, viene costuito uno nuovo, nell'odierna v. S. Pellico, su terreni appartenuti alla famiglia Marenzi
nel 1930, per legge statale, viene gestito dal comune come ancora oggi succede, va' a finire in mano alla Cassa di risparmio
1/4/1977 gli sportelli non accettano piu' merci non preziose

i piu' vecchi, ricorderanno bene le lunghe colonne davanti agli sportelli in questo edificio, fu' un valido aiuto per la gente povera, io ci sono stato spesso ad accompagnare i miei vecchi

monte pietàmonte pietàmonte pietà

 

 

1) avviso apertura - 2) mappa 1884 - 3) v s. Pellico ex monte di pietà

 

MOZART W. A. :

1790 compone l’opera “così fan tutte” tratto da un fatto realmente accaduto a Trieste, raccontatogli dal Imp. Giuseppe 2° {Gli Asburgo- Marinelli Elvira-2005-p. 109}

MULINI :

vd. anche pag. Toponomastica

i mulini erano ad acqua ed erano sparsi per tutto il territorio sui torrentelli che ancora oggi scivolano nel sottosuolo, ma all'aperto allora, erano usati per la macina di farina, surgo e probabilmete per l'irrigazione dei campi, per le olive invece i frantoi si trovavano all'interno della cerchia cittadina, gran parte della citta' odierna, dove case, negozi, strade la fanno da padrone, sino al 1600 avevano un mulino , alcuni resisteranno fino ai primi anni del 1900, con la totale copertura dei torrenti ad uso fognario, cessano l'attivita'.

Ponçano = 10/1/1209, campo presso mulino {CDI}
3/7/1276 - in valle de çaullis sub Bagnolo, fù di Henrico de Lapide, era presso il mulino di Hendrico de Mucho e socio çernigoy {V.6}

28/11/1311 - c’era mulino in Valis Rivi {A. Marsich-Arch.Ts, 1879/80 vol. 6°, regesto delle pergamene del Capitolo}
17/12/1324 - in contrada çaule, molino di Laurencij (Germolt o Gremolt) {V.1}
26/9/1325- de Ottoboni, Donçe figlia q. Ottobono fili q. Ottobono- contratto matrimonio con Johanne fili q. Johanne de Judicibus riceve in dote anche - mulino est. porta Riborgo in c. Molendinorum (c/o roye com.) {V.11}
22/5/1326 - il Capitolo affitta mulino in c. Molendinorum presso il mulino di Ottobono de Juliani {A. Marsich-Arch.Ts, 1879/80 vol. 6°, regesto delle pergamene del Capitolo}
Molin a Vento = il 6/2/1327 il Cosiglio Magg. concede terreno in Ponzano al veneziano Bertuccio Alberegno, mercante a TS, e concede si faccia il mulino (V.3) - nel 1808 il francese Douprè ritenta, erige torre rotonda {A.Tribel-Passegg. per TS}
12/9/1333 - Detalmo de Russa affitta il suo mulino in c. Molendinorum {V.9}
Claybeç, Mathia molendinar- 17/12/1334 compra mulino con le sue pertinenze in valle de Mucho sotto villa detta Berda da Giono fili q. D.ni Vitale fù D.ni Giroldi {V.11}
12/8/1336 - lascito di un mulino e orto annesso, in c. Molendinorum, di Martino fili q. Janesi de Auremo presso il nuovo mulino del Com. e il Farneto {V.15}
10/3/1341 -molendi in rivo Pondares e uno in Zaule-{estimatori v. 2}
Zaule = 1342 - molino presso roge com. e terre episcopatis {notai ext-v.3}
15/12/1347 - mulino in valle de Mucho di Balar Rantulfo {V.16}
Ursinigis = 1355 molendino di Tomas Pribeç {2D 48- aff. Capitoli} - 1/5/1367 il Capitolo aff terre e mulino a Tomaso de Pribez in Ursinigis {Arch. Ts-v. 7°- 1880/1-149} - 6/12/1461 - mulino di Baptista de Perman {V.38}
c. Molendinorum = 5/4/1378 mulino di Aniano de Terino {V.25}


4/7/1401 incanto di un mulino e terreno, presso altro mulino, in valle de Mocho, per debito {V.27}
7/4/1405 Jacobo Balardo?, - affitta un mulino, con mola nuova, in valle Bagnoli in loco vocato Brodo (Brda) c/o rivo com. e terreno del vescovo, a Juano detto Lança q. Luchexi de Creguglano [V. 28] 12/6/1405- Sabadino Jacobo q. Vincenti- fà testamento ; lascia alla madre Pilliçe il reddito di un mulino in valle Mocho c/o altri {4A-4D}
12/6/1405 - Robar Crismani ha mulino in vale Mocho s. Odorici {4A-4D}
7/11/1406 - donazione mulino c/o altri due in valle Creguglani {V.28}
21/7/1415 - accordato erezione mulino in c. Zudecche - Pondaresi = mulino di Cristoforo Burlo {betaF1-7b}
14/10/1416 - locazione del mulino del Vescovo in valle Bagnolo in loco Jamma, presso il rivo com. e altro mulino (di Pietro Balardi) {V.29}
5/3/1432 - rivo detto Plischa in valle Bagnoli - aveva sopra mulino del vescovo {V.32}
1440 - affitti del comune: ... per aff. uno mulendini apud Farnedum com. (L/C)
18/7/1443 - il Capitolo affitta mulino (fù di Pietro Balardis) in valle Mochoy {V.34}
7/7/1476 - mulino in valle Mocho, di proprietà di Lazaro Bonomo, ora tenuto dal Peteros {V.39}
28/8/1454 – mulino D.no episcopi in Zaulis [Cancelleria 14]
20/5/1486 - mulino di Cortesia moglie Cristoforo de Valter in c. Molendinorum {V.41}
26/1/1487 - mulini di Lorenzo Bonomo in c. Molendinorum {V.41}
16/3/1489 - Mesalti Mesalto- compra un mulino in c. Ponderes da m° Luchas carpentario citt TS , per 50 duc. {V.43}
1497- Piero de Thophanio per affito del molin apresso el Farnedo ... [L/C]


Zaule = 30/7/1500 Santa moglie Valente de Visgnagora - ha mulino e prato {V.45}
Zaulis = 11/2/1502 mulino con campi e prati del q. Montolo de Nedelo (c/o prati del Vescovo e certo pilono) {V.52}
c. Vallis = 12/8/1503 mulino che fù del vescovo Antonio de Goppo {V.48}
6/5/1513 - Baptista de Perman vende la terza parte di mulino in c. Fontis dela Zonta a Odorico q. Jo. de Bonomo {V.51}
20/1/1514 - Perman Baptista ha molendino in c. Bauderivi {V.51}
12/6/1516 - Justo de Juliani compra un mulino in c. Molendinorum da Jo. De Berthosis (c/o rivo e farnedo com.){V.53}
marzo 1525- braida c. Ursinigis c/o rivo com. e il mulino di Odorico de Bonomo (p. 101
1533 - Odorico de Teffani possiede mulino in valle di Mocho (tratto da ; pace di Wormatia, poi di Gradisca, tra VE e Austria) [1E-Kandler]
9/6/1544 - Vrisingoi Ganori ha mulino in c. Zaulis {V.62}
1582 - al molino di Marco Baldigara, messo un ponte [L/C]
Rivo del Comun, c/o molino de G. Juliano, 1592 netado [L/C] - 1598 messi 2 travi c/o molin del Belli [L/C]


al molino (?)- 1600 fatto il ponte [L/C]
Giuliani, Didio- 4/8/1602 ottiene eredità ; .. un mulino (?), ½ mulin grande .. {V.79}
dic. 1611 - Johanne Francesco q. Batt. Stella lascia nel suo testamento il suo mulino in c. Pondaresso {atti notarili}- 1628 - molino in contr. Pondares (notai 10B3) - 21/6/1650 - mulino del Pondares [V. 94]
13/3/1619 - in c. della Grotta o dei Mulini = mulino e terreni dei Juliani {½ A 30}
-contrada dei molini, oggi v Giulia-v Battisti (da: J.Cavalli-Commercio e vita privata di TS nel 1400)
8/1/1685 - campo con casa del molino del Roncho di Saverio Burlo {4AD- testamenti}


16/3/1757 - proprietari e affittuari di mulini a Zaule : [arch. Stato - ASTS, Intendenza commerciale per il Litorale in Trieste, b. 49, carta 34]

Simon Peteros - in affitto a Jurj Samez

Michele e Giovanni Strain - in affitto a Antonio Marz

la chiesa di s. Martino - in affitto a Antonio Stral

Gasparo Paravel - a suo uso

del vescovo - in affitto a moier Comar

delle monache - in affitto a Andrea Crovatin

chiesa B.V. del mare - in affitto a Mattia Crovatig

eredi Montanelli - in affitto a Valentino Pulita

Raimondo Francol - in affitto a Ischergnac (illeggibile)

eredi Santonini - in affitto a Josef Gotta

vedova Abba - in affitto a Bottoni

Simon Crapet - in affitto a Giusto Botia

3 mulini di Bartolomeo Salvaj - in affitto a Pietro Crovatig, Andrea Uchmar, Josef Petelin

 

1784, Osvaldo Curti, paga per livello sopra il molino in Zaule (fù di Montanelli)-A.D 22B7 Urbario Gen. stabili , p.11

-1828, una societa' privata costruisce grande molino a vapore per macinare le farine (K,l’Istria)

molino a vento

rovine del molino a vento (s. Giacomo) da stampa del Pollencig

 

 

Molini - (p. 83) - J. Cavalli, Comm e vita privata .... ed. Vram 1910

21/7/1415 - Franceschino, maestro corazziere aveva eretto molino sul torrente Valdirivo e chiede di farne uno nella contrada Zudecche c/o la vecchia conceria, e poter derivare con un canale il rivo Pondares tra il campo di Apollinare Baiardi e la strada che va al mulino di Cristoforo de Burlo (Libro Refor. f 7a)

1825 - mulino dello Scoglio >>>


imposte dirette di Trieste - Roma 1924

1924 - Zerial, Giuseppe di s. Dorligo, paga le tasse per un mulino
1924 - eredi Cucovich di s. Dorligo della valle, pagano tasse per mulino
1924 - Kociancich Giovanni di s. Dorligo della valle, paga tasse come esercente di mulino

 

sino ai primi del 1900, esistevano ancora mulini ad acqua a Trieste e nei dintorni, con la maldestra copertura dei torrenti, piano a piano scomparirono tutti

NAZIONALISMO ;

uno dei cancri più letali della società, sino quasi alla fine del '700 a Trieste era molto blando, circospetto alle varie comunità che vi abitavano, ma mai in contrapposizione nè tra loro, nè con il resto della popolazione, ma spesso fonte di scambi culturali, grandi feste venivano organizza da ora una una l'altra delle comunità, a cui partecipavano tutti. In realtà già nell'antica Tergeste del 1300, ne avevamo esempio, quando ogni anno nella città, si organizzavano i "bagordi", feste di piazza che prevedevano gare di diverso tipo, corse, giorstre, grandi remate, con premi per i vincitori, raro caso in cui il comune invitava anche le rappresentative istriane, tra tutte queste gare c'era anche quella di ballo, riservata ai villici, ovvero la popolazione slava del territorio. Ad ogni visita imperiale in città, le varie comunità (ebraica, tedesca, greca, slava) facevano a gara nell'organizzare grandi feste per la popolazione, balli, concerti, rappresentazioni teatrali, illuminazioni a festa, spesso svenandosi per le spese sostenute. A metà circa dell''800 cominciano ad affluire genti dal resto d'Italia, e in pochi decenni, con la nascita del nuovo regno sabaudo, i ricchi benestanti italici, cominciano a soffiare sul fuoco, inizia dapprima con l'anti-slavismo, dei giornali nati e sovvenzionati appositamente, dove articoloni inneggiano sfacciatamente alla cacciata dai loro posti di lavoro. La popolazione non dà peso e non se ne cura, abituati secolarmente a vivere in armonia con le genti intorno, la stessa Vienna li prende sottogamba, tutti più concentrati ad aumentare traffici e commerci, ma la raggiunta potenza commerciale di Trieste, dà fastidio ai porti del nuovo regno, che anelano ad attirare su di loro i traffici marittimi. Tra i propulsori del nazionalismo italico a Trieste, i nuovi ebrei giunti dai territori del papato, avevano soppiantato la vecchia comunità ebraica, di origine tedesca, e con le ricchezze accumulate, erano entrati in tutti i consigli di amministrazione di banche, assicurazioni, e spesso legati al mondo della massoneria, vedevano di buon occhio i carbonari, e l'idea di abbattere l'ancora potente papato romano, sino al 1938, e anche dopo, saranno in molti ad appoggiare la dittatura con elergizioni generose, per poi pentirsene amaramente. Naturalmente dopo l'arrivo delle truppe italiane nel novembre del 1918, inizia da subito la "pulizia etnica", le scuole slave vengono sistematicamente chiuse, ma tira una brutta aria anche per i greci e gli stessi tedeschi rimasti, man a mano le comunità si spopolano ed emigrano, la slava tenta di sopravvivere, occasione per gli scribacchini del regime, di tacciarli per "panslavisti" e sbandierare il pericolo slavo da combattere. Di cosa sia successo dopo, molto si è taciuto e nascosto, ancora oggi, 2020, il nazionalismo italico è ben presente a Trieste, ancora oggi attacca slavi e modifica a suo piacere i fatti della storia di queste terre, con l'avvallo di destre e pseudo-sinistre romane.

NEVERIN :

terminologia locale ad indicare un prepotente e improvviso fenomeno atmosferico, in it. groppo. Usuale nei mesi estivi, quando improvvisamente un forte sbalzo di pressione crea una cellula di aria fredda che si scontra con la calda al suolo, provocando una tempesta di vento e pioggia intensa, la temperatura subisce uno sbalzo istantaneo (es : da 25° in 4 min passiamo anche a 7 o 8°), si muove come un uragano, spesso e’ possibile vederlo in lontananza quando si avvicina, non e’ prevedibile in un arco di tempo superiore ai 30 min, non dura molto, massimo mezz’ora, poi torna il sereno e la temperatura, lentamente torna a salire, notevoli i danni al suo passaggio. Il n. veniva anticamente chiamato “sionara”, nel 1739 sradica un grosso albero di noci davanti alla cattedrale (da V. Scussa)

NOMI :

maschili e femminili in uso a Trieste nel medioevo

Aloysio (Alvise), Antonello, Artuico, Baldassarre, Bertolomeo, Berton, Blasio, Cadolo, Cristoforo, Daniele, Erasmo, Ermacora, Fiorin, Francesco, Franzono, Georgi o Juri (Giorgio), Grigor, Hieremia, Hieronimo, Jacobo, Johanne o Zanino, Justo, Lappo, Lorenzo, Manfeo, Marco, Martino, Mathia, Michel, Mingosio, Mingulo, Nasinguera, Peter, Pietro Pollo (Pietro Paulo), Rantulfo, Taddeo, Toma o Thomas, Vitale, Volzina, nel '200 era anche molto in uso : Triesto o Tergestolo

Allegranza -Amorosa- Argentina- Bella- Bellissima- Belfiore- Benamata- Benzivegna- Biancafiore- Buona- Contessa- Druda -Fiordelisa- Fiordicampo- Fioricarda- Fiorenza- Frixa -Gardoxa - Gnesa (Agnese) - Graziosa- Helicha - Liabella- Mateuda- Portafiore- Rallegralcore- Rosanata- Sarais- Smeralda- Soradamor - Stella- Tarsia, Alda, Betta (Elisabetta), Nicolotta o Colotta, Nova, Pasqua, Cordia, Bionda, Eufrasia, Domenica, Darda, Dorotea, Fina, Fumia, Benvenuta, Pasotta, Donada, Katarina, Tadea, Rienda, Nicolosa, Oretta, Brigida, Garda, Grisoloma, Vinturina, Frida, Eufemia, Santa, Zurmia, Spella, Ignera, Piruze Verderose, Fanny

nomi di origine slava : Brate (fratello), Chersa (femminile), Crise (femminile),Daniza, Dempxa e Donza (femminile), Dragam (femminile - cara), Drafoycha (femminile), Druxe (Druže - compagno), Franze, Gerse, Heler, Jancho (Janko; Giovanni), Janes, Janze, Jarnei, Jelche e Jema (femminile), Latcho, Lemxe, Machne, Maya e Majdina (femminile - Magdalena), Marinze, Mavero (Mauro), Miclau (Michele), Mixe, Mocoro, Nedel (Domenico), Nedelca (femminile: Domenica), Perxe, Primos (Primo), Serneçi, Sorche (femminile), Stojan, Tomez, Vidocha (femminile), Volzina, Vorixe, Zeino, Xigardo

le moderne lingue slave nelle forme latine (sloveno e croato) non conoscono la lettera <X> usata allora nelle trascrizioni dei notai del tempo, ad indicare un suono particolare molto usato anche nelle forme dialettali triestine ancora oggi

 

 

 

 

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