logo

 Creative Commons License
triestestoria.altervista is licensed under a
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License

 

TOMO I

logo 

Lo studio della Storia della città di Trieste non ha mai attirato grandi ricerche, tranne che per gli storici locali, e poco o nulla per i suoi abitanti odierni, e totalmente sconosciuta al resto della nazione che fino a ieri pensava che un ponte la collegasse a Trento, i piu' eruditi hanno sentito parlare di un epopea austriaca, ma non sanno che duro' ben 560 anni, non sanno dei fasti che dopo innumerevoli guerre raggiunsero i tergestini, per poi finire del dimenticatoio . La città posta in una posizione molto particolare, non è riuscita a mantenere visivamente la sua storia, prima www.triestestoriaperchè si trovava sulla porta d'ingresso delle popolazione barbariche, per cui puntualmente spogliata dall'invasore di turno, poi depredata dai nobili veneti ad ogni occupazione, poi, anche se con le migliori intenzioni, demolite le sue antichissime mura per volere di Maria Teresa d'Austria che voleva unire la parte vecchia con la nuova, poi nel ventennio fascista, il colpo di grazia, buona parte della città antica, viene rasa al suolo per fare posto a case di dubbio gusto nello stile dell'epoca, scompaiono così, l'intero rione di Rena, e quasi completamente il ghetto ebraico, e infine, con la scusa del piano Urban, le ultime antiche case rimaste, e che il buon Ario Tribel ci aveva descritto minuziosamente, nella più totale indifferenza, vengono spogliate delle ultime vestigia rimaste (lapidi, frontoni, affreschi, colonne, putti, e molto altro). L'indagine sul campo, molto viva al finire del '800 oggi è totalmente assente, tranne che per occasionali scoperte durante lavori di sbancamento, ma i miseri resti, non tutelati nè valorizzati, a volte vengono nuovamente ricoperti o peggio fatti scomparire per non bloccare i lavori. Sussiste una teoria, secondo cui Trieste, come l'antica Troia, sia stata costruita a strati nello stesso sito, ciò sarebbe convalidato appunto dai vari ritrovamenti, peccato che arrivati al livello di epoca romana, tutto si fermi, in alcuni casi poi, non si arriva neppure all'epoca medievale. Di tutto ciò, dobbiamo ringraziare un nazionalismo, neanche tanto strisciante, e d'importazione, che tende ad offuscare la vera Storia, troppo scomoda e non combaciante con i vari sussidiari delle scuole, ma immagino che ciò capiti anche a Trento e Bolzano, l'antico sud-Tyrol, la riscrizione "opportunistica" della Storia è iniziata un secolo fà, ma si sà, viene scritta dai vincitori. Trieste non puo' vantare come Roma o Venezia, storie di colonie o conquiste, i suoi abitanti non ambirono mai all'oppressione di altri popoli, ma l'idole di commercianti che li contraddistinse, fece si' che fossero in contatto pacificamente con etnie del nord Europa, della Slavia, balcaniche ecc ... sin da tempi remotissimi, i latini-romani e i greco-bizantini giunti poi, si fusero a queste genti, dando una connotazione particolare alla citta'.

Ci sono molti modi di raccontare la Storia, avrei potuto come certi ruffiani televisivi, magnificare l'impero romano, dimenticando che oltre a costruire ponti e strade, fu anche autore di grandi stragi di intere popolazioni, solo per gusto della conquista, avrei potuto esaltare la grande Venezia, ma avrei dovuto dimenticare le sanguinarie guerre dei miei antenati per non essere suoi servi, avrei potuto soprassedere dimenticando, che gli istriani furono i soldati che per volere della Serenissima, si prodigarono negli assedi e distruzioni perpetrati contro la mia città, avrei anche potuto continuare con la favoletta della "liberazione" di Trieste nel 1918, ma non voglio prendervi in giro, non faccio propaganda, e (perdonate il termine) non devo leccare sederi a nessuno.

innanzi tutto un chiarimento : Trieste non e' Friuli e non e' Istria !
non e' Friuli nonostante una consistente parte di sua popolazione sia di quelle origini, ma differenze caratteriali, culturali, socio-politiche, nonche' storiche la differenziano, questo fa' si che dare del friulano ad un triestino sia un errore madornale nel quale troppo spesso coloro che ignorano (ignoranti), incappano; non e' istriana perche' : 1 - non fa' parte della penisola che fisicamente incomincia presso Muggia - 2 - non vi sono riferimenti storici documentati che fosse abitata dagli istri, popolo poi sterminato - 3 - la regione Venetia et Histria non presenta mai delimitazioni confinarie tra la prima e la seconda - 4 - secoli di sanguinarie guerre delle cittadine istriane, alleate a Venezia, contro il piccolo comune dovrebbero gia' per se dar da pensare - 5 - la stessa parlata e' diversa, anche se per un neofita sembra uguale - 6 - differenze caratteriali sostanziali differenziano i due popoli ecc.... e non lasciatevi ingannare la falsi emblemi in cui l'alabarda viene accomunata alla capra istriana e ai tre leoni dalmati, e' pura fandonia. Trieste e' secolarmente un entita' a se stante, diversa dal territorio che la circonda, ha sempre compreso al suo interno popoli di varie etnie, friulani, slavi, lombardi, veneti, tedeschi, greci ecc.. ma ha sempre mantenuto viva la sua diversita' ... e per favore, smettiamola di dire scempiaggini ... nel 1300 non era un: borgo di pescatori, gia' i romani la citavano come < civitatis >

 trieste schiavonia
1593 - Trieste, terra in Schiavonia

 

 

Dopo l'occupazione delle truppe dell'impero romano, la città cambia il suo aspetto, la vicinanza con la grande Aquileia fa' si' che gruppi di famiglie di commercianti latini, vi si insedino, con l'invasione barbarica e la conseguente caduta dell'impero d'occidente, dopo mille tribolazioni e distruzioni, sarà ultimo avamposto dell'impero bizantino, viene poi conquistata dai Franchi di Carlo Magno, dopo altre varie vicissitudini, per volere imperiale, diventa di proprietà del suo vescovo che ne è anche principe, ma l'attrito con la laicità cittadina si acuisce sempre più, con l'occasione di una serie di disastri finanziari dovuti alle innumerevoli guerre per la difesa dei confini, il vescovo cede il potere (ma anche dietro un renumerativo compenso), nasce allora il libero comune, sottoposto a continue pressioni del Patriarca di Aquileia e dal conte di Gorizia, il potere comunale, barcamena appoggiandosi ora all'uno, ora all'altro, e mantenendo rapporti privilegiati con il re d'Ungheria grande potenza di allora, intanto continuano da tempo immemorabile gli scontri con Venezia e i suoi alleati, guerre assedi ed eccidi, non si contano, la città non piega mai il capo al Doge, ma puntualmente subisce le conseguenze, nonostante tutto, la lotta proseguirà per secoli e senza esclusione di colpi,nemici ad oltranza ! Il piccolo comune, stretto dalle grandi potenze intorno a lui, che ne limitano i movimenti, decide, com'era in uso a quel tempo, di offrire la sua dedizione al duca d'Austria, che non accetta subito, nonostante ci fossero già state ben due dedizioni precedenti, in quanto era probabile una rivalsa del re d'Ungheria, suo antico protettore appunto, il caso vuole che proprio allora l'ungherese muoia, Trieste diventa allora un protettorato, molto autonomo, dell'Austria. Per 560 anni, con fasi alterne la città innalzerà il vessillo austriaco assieme al suo, sia sul palazzo del comune che sulle navi, il patriziato cittadino  mantiene gli interessi imperiali verso la città, molto marginali, onde poter meglio gestire il potere, non mancheranno gli eccessi, tanto che lo stesso imperatore interviene con l'esercito. Con la nascita del porto franco nel 1700, e con la continua e inarrestabile affluenza di genti  dalle parti più disparate, si fà pressante l'esigenza di ampliamento, viene creata una città nuova, che prenderà appunto il nome dalla sua sostenitrice, l'imperatrice Maria Teresa, figlia di quel Carlo VI già propugnatore dell'ampliamento della città, aveva infatti comprato le sue saline e le aveva fatte coprire per poter iniziare l'edificazione. Esplode il commercio, nascono le assicurazioni, arrivano merci da tutto il mondo, la Borsa lavora freneticamente, grandi capitali passano di man in mano, la notte la città vive come di giorno, i vari imperatori si susseguono nelle visite, il nome di Trieste è pronunciato negli angoli più remoti del globo. Nel tardo '800, con la nascita di tensioni sociali nell'impero (ma anche nel resto d'Europa), Vienna per emarginare i facinorosi spesso li trasferisce nella città considerata sempre fedele, Trieste appunto, ciò però porta alla creazione di cellule anti-austriache collegate alla massoneria che appoggia l'espansione italiana. Nonostante ciò che scrivono i vostri libri, la città rimase fedele a quell'impero che la difese dall'occupazione sino al 1918, creando uno sbarramento sul Carso che fù impenetrabile, degna di nota è la lettera alla città del Governatore austriaco, il barone Alfred von de Fries-Skene in procinto di partire con le ultime truppe il 31/10/1918, con la quale augurava a Trieste di continuare la prosperità che le spettava, se solo avesse saputo ! Una piccola nota personale, ebbi la fortuna di conoscere uno dei primi soldati italiani sbarcati a Trieste, mi raccontò che gli ufficiali dissero loro che gli austriaci stavano facendo stragi, tanto fù l'orrore che quando scese sul molo san Carlo (oggi Audace) si aspettava di vedere cadaveri dappertutto e gente impiccata ai lampioni, ma non vide niente di tutto ciò e capì solo molto dopo a cosa serviva la propaganda. Oggi il porto che fù il terzo d'Europa dopo Amburgo e Marsiglia, era al 12° posto d'Italia, oggi (2018) dopo un estenuante rincorsa e una oculata gestione, è tornato il primo, speriamo che continui!

 

triest   dinosauro antonio

dinosauro Antonio (specifiche del ritrovamento) 

 

PREISTORIA

Al principio l'uomo preistorico abitò in questi posti, ne habbiamo prova dai numerosi reperti del nostro Carso. Presso Visogliano nel riparo dei micro-mammiferi furono ritrovati resti dell'uomo erectus (mandibole e alveolo dentale) datati tra 700.000 e i 300.000 anni, visibili al museo Hortis. Quasi tutti gli antri scoperti hanno dato prova di essere stati dimore dell'epoca detta del Neolitico (grotta azzurra, grotta dell'orso, grotta delle gallerie, grotta del Mitreo, grotta della tartaruga, grotta delle 3 querce) menzione speciale và certamente alla grotta Pocala, un vero e proprio magazzino di resti del Paleolitico medio, tra cui resti umani e animali datati 80.000-35.000 a.c. . Dai resti ritrovati, abbiamo anche un quadro più chiaro della fauna del luogo : cervi, cavalli, leoni, il bue primogenio, l'orso delle caverne ecc
Nonostante tutto, non possiamo ancora parlare però di comunità abitativa, per farlo dobbiamo arrivare al tempo dei  Castellieri

immagine ds: la grotta del mitreo, divinità venerata in oriente, l'antro si trova nei pressi della chiesa di s. Giovanni in tuba, al suo interno vennero ritrovati vari resti romani

neanderthal

immagine sotto : mappa dei siti di ritrovamenti delle varie età storiche

castellieri

 

L'ETA' DEI CASTELLIERI

Erano villaggi sulla sommità delle cime carsiche, racchiusi da alte e poderose mura in pietra, spesso in doppia o tripla cinta, sono databili attorno al 1200/800 a.c., ricordano le prime città greche (Micene e anche la stessa Atene), tanto da ipotizzare la fondazione sia dovuta a popoli micenei, o dai Liburni (abitatori della Dalmazia sett.)ma a tutt'oggi l'origine di questi antichissimi abitatori, e' avvolta dal mistero. Resti di queste costruzioni si ritrovano in buona parte dell'Europa, dalla Russia meridionale, alla Bulgaria, e sù fino alla Germania e ancora sino ai paesi nordici. Tutto il Carso attorno alla città era cosparso di questi villaggi, da Cattinara, Montebello, Conconello, Contovello, ecc, (alcuni sono ancora visibili) {C. Marchesetti-i castellieri preistorici di Trieste e della regione Giulia} di alcuni si è persa la traccia, in quanto i contadini usarono le loro pietra per erigere i muretti di confine dei loro terreni. E' ipotizzabile che anche sul colle di s. Giusto ve ne fosse uno, e che dopo la venuta romana, fosse trasformato in castro ovvero accampamento militare, da cui piano a piano si allargarono sino al mare, altra teoria e' che al tempo dell'occupazione dei legionari, Tergeste (per alcuni gia' Tri-este)fosse gia' sviluppata come citta' mercato, avendo da tempo perso le connotazioni del castelliere, tutte e due le teorie sono valide, ma purtroppo le scarne e confuse notizie giunte sino a noi, e la totale noncuranza verso una ricerca sul campo, non ci danno chiarimenti in merito .
www.triestestoria  castellieri

 

 

 

 

 

 

 

NB: alcuni si sono inventati la storia che il castelliere nasca in Istria, ciò indicherebbe che quella popolazione fosse arrivata sino alla Germania e ancora più in alto, come vedete, la fantasia non ha limiti.

non tutti i castellieri vennero eretti con la pietra calcarea del Carso, alcuni in zone dove cio' non era possibile, ovvero nella parte pre-carsica, venne usata la pietra chiamata Flysch, un esempio ne fu il castelliere di Montebello, questa pietra venne anche usata poi anche in epoca medievale.

 

 

 

 

sito interessante con descrizione storica e figurata dei castellieri del Carso:
mappa distribuzione dei castellieri del Carso
universita' di Trieste - siti di interesse archeologico dell'alto Adriatico

 

 

 

LA LEGGENDA

come tutte le città più antiche, la data della loro nascita si perde nella memoria, per cui tutte fanno riferimento alla leggenda, la più nota certamente, spacciata ormai per sacrosanta verità, è quella della nascita di Roma, ma quella della fondazione di Trieste, molto più ricca e molto più antica, si rifà addirittura ai pronipoti di Noè, quel Gomer e Javan che colonizzarono la contrada de Carni 2118 anni prima di Cristo, per altri agli Argonauti e al loro mirabolante viaggio alla ricerca del mitico vello d'oro, quando Giasone e gli argonauti, preso il vello d'oro, scapparono verso il Danubio , passarono nei pressi di Trieste che già esisteva, così almeno ci racconta Plinio. Altri raccontano che i Colchi che inseguivano propio Giasone, quando giunsero su questi lidi, un dio li indusse a fermarsi e quì insediarsi. Secondo lo storico Appiano di Alessandria (II° sec. d.c.) Trieste era nata nel 2121 a.c.. Virgilio cita Antenore, reduce della guerra di Troia, che sostò a lungo sulle rive del Timavo, ma probabilmente, la verità non la sapremo mai, il ricordo è ormai perso nel tempo

 

straboneIPOTESI SULL'ORIGINE DEL NOME DI TRIESTE

gli studi sull'origine del nome sono tutt'ora molti e vaghi, in definitiva, nessuno certo, probabilmente non lo sapremo mai. - la radice Ter o Tri ed Este : forse voci di origine celtica, anche se Este viene cosiderata da molti come venetico - Strabone la nomina come Pagum carnicum ovvero villaggio/borgo dei Carni - per il geografo greco Marciano il nome deriva dal dio Tergesto adorato dagli antichi abitatori del posto - i romani la chiamano Ter-geste ovvero tre volte distrutta e tre volte rifatta - Ter : tre volte - gesto : avuta - gestus : fatto - secondo alcuni storici, il suffisso st del nome, si rifarebbe al popolo dei Pelasgi, originari forse della Tessaglia, che in contatto col popolo illirico, lo diffondono - possibile che Tergeste sia la traduzione romana del nome carnico di Triopion che i naviganti di Rodi qui trasportarono - il nome di Tergeste continuerà per tutto il medio-evo, nei documenti scritti in latino, apparirà qualche volta anche il nome di Trieste

imm.a ds: C. Buttazzoni - Archeografo triestino vol III 1872/5 (Strabone ca.58 a.C.-ca.21 d.C., Geographika libr. 1°); post Timavum Istriorum usque Polam litus est, quae Italiae adjacet. in medio Tergeste castellum est .... Tolomeo 3, 1, 27: Tergesto colonia ...(Formionis fluminis ostia)

 

 

 

strabone

pomponio mela

Tergeste, confine dell'Illirico (42 d.c.)1

mappa della distribuzione dei popoli di stirpe illirica

1 - nota ambigua, non precisa se Tergeste fosse parte dell'Illiria o se ne fosse confinaria, inoltre cio' ci farebbe presupporre che l'antica popolazione degli Istri, fosse parte del grande popolo illirico. E' certo che il territorio illirico subi' una contrazione con l'arrivo dei Celti e dei Carni che si insediarono nella sua parte superiore (oggi Carinzia, Carnia e parte della Carniola) sino nel Carso triestino, ma non si tratto' di guerre di conquista, bensi' di pacifica invasione e coesistenza.

 

 

 

V° sec. a.c.

i Celti occupano il Friuli e Carni e Catali, loro tribù, si insediano a Trieste 1

 

celti illiri

la distribuzione delle varie popolazioni secondo il Kandler

illirico e veneti

distibuzione delle varie popolazioni 

celti

articolo tratto dal giornale : il Piccolo

 

IV° sec. a.c.

negau

elmo trovato in localita' Monrupino datato IV sec. a.c.

 

CCCXC a.c.

I Celti invadono Roma, ma ci rimangono poco e poi ritornano a Mediolanum (MI)

 

CCCI a.c.

Cleonimo Spartano navigando per l'Adriatico ha notizia degli istri dediti alla pirateria1

1 - nota :la pirateria allora, era un modo di vivere di tutti i paesi che davano sul Mediterraneo, la facevano anche i romani

 

CCCXXIX - VIII a.c.

1.a guerra Illirica (Roma conquista l'Illiria e sconfigge la loro regina Teuta)1

 

www.triestestoria  illirico

1) Illyria centro-meridionale - 2) Orbini : guerriero slavo-illirico

illirico

da : Illirico - Palladii Fuscii - 1540 - de situ orae Illyrici

 

CCXIX a.c.

2.a guerra illirica, Roma ancora una volta sconfigge la regina Teuta e sottomette gli Illiri

mappa e popoli dell'Illiria prima della conquista romana

 

illirico
la Gallia cisalpina (ovvero il nord Italia)

CCXXI - CLXXVII a.c.

i romani sottomettono i Celti e battono agli Istri 1

histri

estratto da : Deche di Tito Livio padouano delle historie romane, già tradotte da M . Jacopo NARDI (supplemento di F. Turch di TV - 1575)

 

 

CLXXX a.c.

i romani fondano Aquileia, a caposaldo contro Istri,Giapidi, Carni

situazione degli avanposti romani

 

CLXXIX a.c.

il console Manlio Vulsone (via terra) e Caio Furio (via mare) muovono guerra agli Istri condotti da Re Epulo 1 unito ai Celti di Catmelo, battaglia c/o Sistiana A


www.triestestoriail console di Aquileia si accampò al lago di Jamiano (Doberdò), presso il mare giunse flotta romana con 10 navi del Duumviro C. Furio e altre navi proseguirono verso l'Istria. Gli istri attaccarono la coorte piacentina con l'aiuto della nebbia, il solo M. Licinio Stratone (colonnello del 3° regg.) rimase sul posto, e perì nello scontro. Finita la battaglia i vincitori si misero a banchettare con i cibi trovati, ma i romani riavutisi, ritornarono e uccisero circa 8000 istri, Re Epulo riuscì a fuggire  2

 A - sul sito dove avvenne lo scontro, gli storici non concordano, certi dicono che forse fu' nel vallone di Muggia, altri presso la valle Rosandra, io mi permetto di lanciare un ipotesi, e se fosse proprio a Monte-bello ?

 

CLXXVIII a.c.

continua la guerra, il console Claudio al comando, prende Nesazio nella bassa Istria e la distrugge, l'Istria in mano ai romani che si dividono le terre e importano coloni


triestestoriaLa città di Nesazio capitale dell'Istria 1(tra Pola e Albona -Carlo Marchesetti) viene assediata dai romani (23.000), gli viene tagliata l'acqua, la popolazione allo stremo compie il suicidio di massa. Caddero altre 2 città : Mutila e Faveria, che vengono rase al suolo, l'esercito romano fa 5622 schiavi - fine degli antichi istri

T. Livio – STORIE vol. XLI (11) – Nesazio primi giugno- Manlio pone l’assedio a Nesazio dove si erano rifugiati i capi degli Istri con il re Epulo, giunge Claudio con 2 nuove legioni e rimanda a casa il vecchio esercito, inizio’ l’assalto con le macchine mobili, devio’ il corso del fiume che lambiva le mura, cosi’ da lasciare senza rifornimento d’acqua la citta’, ormai allo stremo, molti si gettarono dalle mura, altri si uccisero con tutta la famiglia, il re si trapasso’ il petto con la spada, i restanti vennero catturati o uccisi e la citta’ distrutta. Subito l’esercito assedio’ altre 2 citta’, Mutila e Faveria, vennero depredate e distrutte, il sostanzioso e inaspettato bottino venne donato ai soldati, si fecero 5.632 prigionieri che furono venduti all’asta, e i capi presi vennero fustigati e decapitati.

1 - le vicende delle guerre istriane, raccontate dagli storici romani, ci danno alcune informazioni particolari, primo : se gli istri erano una popolazione illirica, cio' significa che non si sottomisero al tempo delle precedenti guerre - secondo : non si citano altre citta' o villaggi oltre Nesazio, Mutila e Faveria, e anzi la prima e' sempre menzionata come capitale - terzo : nonstante la flotta accompagnasse le truppe, viaggiando sulla costa, nessun accenno a paesi quali Umago, Parenzo, Rovigno, ma neppure Pola, tutte provabilmente fondate dai coloni giunti dopo la conquista e la spartizione del territorio.

histri

estratto da : Deche di Tito Livio padouano delle historie romane, già tradotte da M . Jacopo NARDI (supplemento di F. Turch di TV - 1575)

 

CLXXVII a.c.

alcuni storici ipotizzano che in questa data i romani entrano a Trieste

NB : qualche incauto storico <della domenica> ha scritto che i romani fondarono Trieste, traducendo erroneamente la fondazione della "colonia" come quella della citta', ma Trieste era gia' da tempi immemori un centro abitato, basta leggere i testi degli storici dell'epoca, anche romani, e non copiare altri che sbagliarono in precedenza ! Nel 2015, il giornale cittadino, si e' accorto improvvisamente del importante rirovamento di un imponente accampamento militare romano, nella valle della Rosandra, presso le Noghere, avvenuto alcuni anni prima e gia' noto. Il sito fu' creato provabilmente all'epoca delle guerre contro gli Istri, e forse fu' proprio quello citato nel racconto dell'attacco del re Epulo, l'articolista che deve aver studiato la Storia sugli albun delle figurine, o chi l'ha imbeccato, ne scrive con ampia enfasi, e fin qui tutto bene, ma non contento, per darne maggior risalto, ne spara una grossa : trattasi della primigenia Trieste, nata li' e poi dopo (come se sarebbe una cosa normale) spostata sul sito attuale ! ovvero fior fiore di antichi storici, anche romani, avevano scritto stupidaggini(secondo loro), orbene, che un giornalista possa incappare in qualche errore, puo' succedere, ma che alcuni laureandi (e mi vengono i brividi a chiamarli cosi') avvallino questa tesi, rende l'idea in che mani sia la divulgazione e di come vengano svendute le lauree di Storia. Purtroppo saranno in molti che ci hanno creduto, poveri noi!!

National Geographic - Trieste: ritrovamento di un antico accampamento romano QUI

La leggenda di Montemuliano :

tratta da una cronaca anonima rinvenuta nel 1514 nel monastero dei SS. Martiri da Bartolomeo de Rubeis e da Francesco de Mirez notai del comune

I romani ordinano alla città di sottomettersi all'Impero, ma i triestini si rifiutano, l'esercito muove alla volta della città, i Mulianesi (alcuni vogliono sia il nome dei triestini, mentre altri rivendicano il fatto) presso Sistiana attaccano con gran impeto i romani che ripiegano sconfitti. Altro esercito romano muove verso monteMuliano ma i cittadini abbandonata la città si dirigono presso il fiume detto Lubianiza dove si fermano e fondano nuova città. Intanto l'esercito romano giunge a Trieste e la trova vuota, ricevono ordine dal Senato di cercare gli abitanti ed invitarli a ritornare, promettendo libertà, franchezza, valore, ed onore alla loro progenie. Molti tornarono, ma altri restarono nella nuova città detta poi Lubiana, città della Carniola, o dei carni di monte Muliano (per onor di cronaca ho riportato questo scritto sul quale però tutti nutrono seri dubbi)

www.triestestoria

non sappiamo se ci fù una cruenta battaglia o se gli abitanti aprirono le porte, il nome citato dai romani però, ci farebbe intendere in una aspra guerra, ma non possiamo appurarlo per mancanza di fondi. Come in uso dai romani, oltre alle milizie, importarono genti dal resto d'Italia, e dato che per conquista, 1/3 delle terre spettava allo stato, le spartirono ai nuovi venuti, la popolazione locale perde potere e quasi scompare economicamente.. se poi pensiamo a come finivano i popoli vinti. Vengono eretti sia un porto nei pressi dello scoglio dello Zucco 1 , altro sulle rive (oggi palazzo Costanzi)

Alcuni si domanderanno come mai i romani attaccarono prima l'Istria e solo dopo Trieste? il perche' e' dovuto forse al fatto che la citta' era nascosta alla via di comunicazione che correva sul Carso, che allora era anche una fitta foresta, era forse piu' visibile dal mare che da terra

 

CLXXV a.c.

i romani per salvaguardare l'impero erigono un vallo difensivo da Aidussina fino a Fiume

 

CXXVIII a.c.

l'Istria sobillata dai Giapidi, si ribella a Roma, Sempronio Tuditano li batte e riduce a Provincia il territorio

erette colonie a diritto latino di Trieste e Pola

eretto il 1° acquedotto a Trieste

l’Istria sotto competenza del Governatore della Gallia

 

CXV a.c.

il console romano Emilio Scauro penetra le Alpi tra Trieste e Lubiana, e assoggetta i Carni

 

LVIII o LIV a.c.

Giulio Cesare sverna in Friuli con 3 legioni

 

tra LIII e LVI a.c.

i Giapidi (popolo illirico) piombano su Trieste,dal monte Nevoso,e la devastano,poi marciano su Aquileia- Giulio Cesare chiamato in aiuto dai triestini li caccerà 1

giapidi Kohen  giulio cesare

 

XXXXVIII a.c.

i Dalmati rompono l'esercito del romano Gabino diretto in Macedonia 1

 

XXXXV a.c.

l'Italia romana estesa fino al fiume Risano

l'Istria continua nelle condizioni di sola Provincia romana

 

XXXXII a.c.

battaglia di Filippi, Tergeste parteggia per Augusto ma l'Istria parteggia per Antonio, Ottaviano fà smantellare Pola dai soldati e vi pone nuova colonia (diventa Pietas Julia)

il confine orientale dell'Impero fino al FormioneA (Tergeste appartiene alla tribù Pupinia

Plinio delimita il territorio istriano, i gallo-veneti sino al Formione, gli istriani sotto [Barbagallo - storia universale]

A - odierno torrente Risano in Istria

 

XXXIX a.c.

Ottaviano distrugge Pola (rifatta poi nel 33)

 

XXXV a.c.

a Parenzo condotta da Augusto una colonia di marinai, la colonia di Tergeste rinforzata e coloni a Cittanova, Capodistria, Pirano1.

- Trieste diventa colonia a diritto romano

1 - mi permetto di dubitare di questa notizia, forse il buon Kandler voleva ingraziarsi i politici istriani, a quel tempo accorpati dal Kustenland, ma e' certo che Capodistria non esisteva allora, e cosi' anche altre cittadine della costa, che al piu' potevano essere primi albori di villaggi, ampliati poi dagli stessi romani e da loro imposti i nomi

 roman

 

XXXIV a.c.

ancora i Giapidi assediano Tergeste e rompono le mura, ma Cesare Ottaviano Augusto li sconfigge definitivamente

cessa il proconsolato nella Gallia Cisalpina

 

XXXII a.c.

Augusto rifà le mura a Tergeste e Pola

probabile datazione dell'arco detto di Riccardo - teorie sul suo uso,come porta cittadina,ad uso trionfale,o porta che dava su un tempio, altra teoria vorrebbe fosse parte dell'aquedotto (secondo il Fogher, 33 a.c. in Archeografo triestino 1892)

eretto 2° acquedotto a Trieste (Bagnoli) 

acquedotto romano  arco riccardo

Bagnoli (val Rosandra) resti antico aquedotto - 1800 l'arco di Riccardo da stampa

 

XXVII a.c.

l'Istria viene annessa all'impero romano

 

l'Italia divisa in 11 regioni, Tergeste appartiene alla 10.a, Venetia et Histria 1

X regio

 

VI d.c.

Pannoni e Dalmati creano un potentissimo esercito, diviso in tre tronconi uno scende verso la Macedonia, altro rimane a guardia dei confini, quello che marcia verso l'impero romano passa per Tergeste [Storia d'Italia - C. Troya - 1839]

www.triestestoria

 

 

 

 

lapide ritrovata in via Romagna vittoria dei romani contro i barbari a lato il barbaro sconfitto, da notare indossa pantaloni e scarpe chiuse, dietro la moglie piangente (lapidario castello di s. Giusto)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

X d.c.

il Comune di Tergeste alza statua in onore di Augusto al confine del Timavo sup.

i Dalmati si ribellano ai romani*

* = piccolo pro-memoria per tutti quelli che la spacciano per terra italiana, dimenticando volutamente la sua storia, prima del latino, li' si parlo' l'illirico e prima del veneto, lo slavo ! scomoda eeee la storia ...

 

XIV d.c. - imperatore TIBERIO

i Catali (popolazione dei Carni) vengono dati in governo a Tergeste (senza cittadinanza nè al Governo)

il confine d'Italia portato all'Arsa, l'Istria conserva la Costituzione Provinciale, Pola capitale d'Istria

l'agro di Tergeste comprende Postumia

 

tra XXIII et LXXIX d.c.

nella Naturalis Historia (Libro III), Plinio detto il vecchio, così cita Tergeste :

127 - Carnorum haec regio iunctaque Iapudum, amnis Timavus, castellum nobile vino Pucinum, Tergestinus sinus, colonia Tergeste, XXXIII ab Aquileia. ultra quam sex milia p. Formio amnis, ab Ravenna CLXXXVIIII, anticus auctae Italiae terminus...

128 - nullus enim ex Danuvio amnis in mare Hadriaticum effunditur. deceptos credo, quoniam Argo navis flumine in mare Hadriaticum descendit non procul Tergeste, nec iam constat quo flumine. umeris travectam Alpis diligentiores tradunt, subisse autem Histro, dein Savo, dein Nauporto, cui nomen ex ea causa inter Emonam Alpisque exorienti.

129 - Histria ut paeninsula excurrit. latitudinem eius XL, circuitum CXXV prodidere quidam, item adhaerentis Libruniae et Flanatici sinus, alii CCXXV, alii Liburniae CLXXX. nonnulli in Flanaticum sinum Iapudiam promovere a tergo Histriae CXXX, dein Libruniam CL fecere. Tuditanus, qui domuit Histros, in statua sua ibi inscripsit: AN AQVILEIA AD TITIVM FLVMEN STADIA MM. oppida Histriae civium Romanorum Agida, Parentium, colonia Pola, quae nunc Pietas Iulia, quondam a Colchis condita; abest a Tergeste CV. mox oppidum Nesactium et  nunc finis Italiae  fluvius Arsia. ad Polam ab Ancona traiectus CXX p. est.

132 - latitudo Italiae subter radices Alpium a Varo per . . Aquileiam, Tergeste, Polam …

133 - Incolae Alpium multi populi, sed inlustres a Pola ad Tergestis regionem Fecusses, Subocrini, Catali, Menoncaleni iuxtaque Carnos quondam Taurisci appellati, nunc Norici. his contermini Raeti et Vindelici, omnes inmultas civitates divisi.

trieste resti romani 

resti romani in antiquarium di via Donota - furono scoperti negli scavi tra il 1980 e 86, trattasi di una casa abitata circa nei primi anni del I° sec. d.c., poi abbandonata, attorno al II° sec ma intensamente dal IV-V sec. divento' una necropoli (tocca la foto, sono 2)

resti romani   banchina romana

mi raccomando, fidatevi (?)

 

XXXIII d.c.

I Dalmati si arrendono ad Ottaviano

 

XL d.c.

L'Istria passa al Triumviro Ottaviano

1768 durante i lavori di allargamento dell'ospedale, poi casarma (oggi v. Carducci) vennero rinvenute due lapidi (Mainati):

P CLODIO QVIRINAL

>MILITI. LEG.XV .APOL .ET

BLASSIAE . L .  F . PLAClDAE VXORl

ET .COMINIO .VERO. MlL. LEG. XIII .G

ET. A .TVLLIO .CRYSANTO. AMICO

P .CLODIVS. CHRESTVS.

V. F .SIBI. ET. SVIS

CAESERNIAE .SEVERAE

L .VIBIVS. L .F

PVP. POLLIO

FLORIA .C. L. HILARA

VXOR. FIERI. IVSSIT

IN. F .P .XX .IN .AG .P .

A. VIA .AD. LIMITEM

Publio Clodio Quirinali militi legionis XV Apollinaris et Blassiae Ludi filiae Ptacidae uxori et Cominio vero militi legionis XIII Geminae et a Tullio Crysanto amico Publius Clodius Chre stus Fivensfecit sibi et suis Ceserniae Severac

Lucius Vibius Lucii filius Publiliae Pollio Fioria Caj Liberta Hilara uxor fieri jussit In front pedes XX In agro pedes A via ad limitem

(immagine sotto)

triestestoria.altervista
lapidario castello di s. Giusto

 

XLIV d.c.

l'imp. Claudio Tiberio Druso amplia a Tergeste la colonia militare

 

Image      Image 

2009/10 - resti ritrovati nei pressi della via delle mura, oggi sono coperti da rete verde e abbandonati (premi l'immagine)

studio dei ritrovamenti di epoca romana negli scavi del piano Urban (pdf)  

dal sito del giornale il Piccolo, le foto di ritrovamenti romani nel sottosuolo 

resti romani www.triestestoria

1) posizionamento templi e edifici sul colle - 2) ricostruzione della basilica forense di Tergeste i resti visibili davanti al castello possibile datazione : attorno al 50 d.c.

 

LVI d.c.

l'ammiraglio di Ravenna Clodio Quirinale, nel Campidoglio di Tergeste (colle s. Giusto), alza templi a Giove-Giunone-Minerva - NB: resti visibili sotto il campanile

resti romani

 

resti romani

 

LXXVIII d.c.

l' imp. Vespasiano erige la via Flavia 1

le vie romane

 

LXXX d.c.

nel Campidoglio (s.Giusto) si alza statua equestre a Calpetano (governatore di Spagna e Pannonia)

mappa tolomeo
carta geografica tolemaica (I° sec. d.c. c/a)

 

C d.c.

la citta' invisibile ricostruzione della Tergeste romana, documentario proiettato in anteprima al cinema Ariston a cui ha partecipato un impressionante numero di persone, compreso il sottoscritto, ora gentilmente messo in rete dal comune (46 min.)

 

 

CV d.c.

Petronio Modesto (triestino, governatore di Spagna per Trajano) edifica il teatro(Romano) (nel museo lapidario presente epigrafe ritrovata negli scavi (1937/8), in onore ai gladiatori Decorato e Ceruleo che lì combatterono) conteneva almeno 6000 spettatori e si affacciava al mare, era esterno alle mura romane

quinto petronio modesto  anfiteatro romano

1) Quinto Petronio Modesto (busto) - 2) mappa del teatro

anfiteatro romano

il teatro romano negli anni '30 

lapide che si trovava sull'antico teatro romano trafugata dai veneziani nel 1509, nel 1800 era in casa fam. Obizzi :

Q-PETRONIVS-C-F-PUP-MODES
TVS-P-P-BIS-LEG-XII-FVLM
ET-LEG-I-ADIVTRIC-TRIB
MIL-COH-V-VIG-TR-COH-XII
VRB-TRIB-COH-V-PR-PR-DIVI
NERVAE-ET-IMP-CAES-NERVAE
TRAIANI-AVG-GERM-PROVIN
HISPANIAE-CITER-ASTVRIAE
ET-GALLECIARVM-FLAMEN
DIVI-CLAVDI-DEDIT-IDEMQVE
DEDICAVIT

www.triestestoria  anfiteatro romano

1) busto dea Minerva ritrovato - 2) ricostruzione in 3D del teatro e sito

ricostruzione in video 3D dell'antico teatro (dal sito del : il Piccolo) 

 

CXIX d.c.

Tergeste cessa di dipendere dai Pretori di Roma, soggetta al Consolare istituito da Adriano

 

CXXXIX d.c.

san Primo Rettore della chiesa triestina

 

CLXIX d.c.

un esercito di Marcomanni e Quadi passa per Lubiana, attraversa le Alpi e assedia Aquileia, poi distruggono Oderzo (Opitergium), l'imp. Marco Aurelio e suo fratello Lucio Vero liberano Aquileia

 

CC d.c.

leggenda del martirio del suddiacono triestino Apollinare

 

CCII d.c.

leggenda del martirio di Lazzaro diacono della chiesa tergestina

 

CCVI d.c.

il comune di Tergeste sottoposto al Correttore d'Istria come a Magistrato provinciale

 

CCXII d.c.

cittadinanza romana a tutti i liberi che si trovavano nell'Impero (non dava però diritto alle cariche)

 

CCXIII d.c.

novembre - decreto del Comune di Tergeste che pone statua equestre aurata in onore di Lucio Fabio Severo, tergestino e senatore romano

fabio severo
basamento della statua, unica cosa rimasta

 

CCLVI d.c.

martirio delle triestine Eufemia e Tecla (leggenda vuole che sui resti della loro casa fosse eretta la chiesetta di s. Silvestro)

 

CCLXXXIX d.c.

www.triestestoriala leggenda dice che il 7 ott. 289 d.c.(1) cadesse dal cielo l'alabarda e si piantasse in mezzo alla piazza vecchia ( non sappiamo per certo che a quel tempo esistesse già la piazza vecchia, mentre ci vorranno ancora 900 anni per vedere la prima metà di piazza Grande),nel tesoro di s. Giusto c'è una (quella della leggenda) che si dice non arruginisca mai !(2)

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : Isteius Tertullus [Buttazzoni]

 

1 - il Mainati riporta come datazione il 284

2 - sull'alabarda, simbolo della citta', vedi anche pag. Agenda > A

 

immagine: l'alabarda del tesoro di s. Giusto, l'originale

CCXC d.c.

4/11- martirio di s. Justo (vuole la storia che venisse gettato incatenato a delle pietre al largo di s. Andrea, ma il corpo sciolto dai legamenti venisse ritrovato sulla riva del mare antistante, in memoria del fatto venne eretta chiesa in quel punto, di s. Andrea appunto)

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : Eunomius e poi Manacius [Buttazzoni]

approfondimento : sembra, secondo recenti studi, che la venerazione del santo, sia nata appena attorno al XI°-XII° sec, se l'antichissimo vescovado, non fosse stato distrutto dai veneziani, avremmo potuto trovare tracce di precedenti eventuali santi forse di stampo bizantino

san giusto

antica immagine del santo con la palma e la citta' in mano sul campanile - NB : la testa non appartiene alla stessa statua

CCCXIII d.c.

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : C. Vettius Cossinus Rufinus [Buttazzoni]

editto di Milano - riconosciuto il cattolicesimo e la libertà di culto

 

CCCXIV d.c.

8/10- Costantino(1) con un armata di 20.000 uomini nuove verso la Pannonia (verso Emona - Lubiana?) e si scontra con le truppe di Licinio e lo batte, Licinio fugge verso la Sava. Dopo una serie di scontri si raggiunge una pace, a Costantino rimane l'Illirio, la Macedonia, la Grecia, la Dardaria(2) e la Mesia(3) sup. - a Licinio la Soria, l'Egitto, la Tracia e la Mesia inf. [Muratori - Annali]

1- nato a Niš (Serbia)

2 - Dardania - all'incirca l'odierna Serbia

3 - Mesia - localizzata tra l'odierna Serbia e la Romania >>>

 

CCCXVI d.c.

Costantino dopo esser stato a Milano, torna in Pannonia, l'anno dopo è a Sirmio

 

CCCXX d.c.

aprile- Costantino è ad Aquileja dove promulga nuove leggi [Muratori - Annali]

 

CCCXXII d.c.

www.triestestoria18/7 - Costantino è ad Aquileja dove promulga una legge per i consoli, pretori e tribuni della plebe di Roma [Muratori - Annali]

 

 

 

 

immagine : come si presentava allora la grande citta' di Aquileia, quarta citta' dell'impero, cinta da mura e con torri altissime, tratta dalla : tavola Peutingeriana (Wien)

CCCXXV d.c.

- Concilio di Nicea  presenzia l'imperatore Costantino I°, presenti anche 318 vescovi su 1800

nascono i Patriarcati

condanna dell'arianesimo

 

CCCXXVI d.c.

l'imperatore Costantino ordina al figlio Crispo di andare a Pola, lo stesso padre dara' poi ordine che il figlio venga giustiziato assieme ad molti cittadini notabili

 

CCCXXX d.c.

rinasce Bisanzio col nome di Costantinopoli e diventa capitale dell'impero

europa 380 dc

 

CCCXL d.c.

muore ad Aquileia Costantino II° figlio dell'imperatore Costantino

 

CCCLXIV d.c.

l'imperatore Valentiniano I e' ad Aquileja[Kandler -l'Istria V]

tergeste romana
ricostruzione grafica molto approsimativa, non sono visibili infatti gli acquedotti che giungevano in città

CCCXLII d.c.

Attila unito ai Goti, ai Gepidi e ai Valani, entra nell'Illirio e lo saccheggia [Muratori - Annali]

 

CCCLXIV d.c.

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : P. Arecorius Apollinaris [Buttazzoni]

 

CCCLXXVIII d.c.

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : Petronius Probus [Buttazzoni]- Sextus Anicius Petronius Probus

 

CCCLXXX d.c.

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : Valerius Palladius [Buttazzoni]

editto di Tessalonica- proclamazione con cui il cristianesimo diventa religione ufficiale dell'impero e i culti pagani vengono banditi

 

CCCLXXXI d.c.

- Concilio ad Aquileia, vi partecipano 32 vescovi

 

CCCLXXXXIV d.c.

 

Image

5 e 6 sett - battaglia del Frigido (Isonzo c/o Vipacco) - l'imperatore cattolico d'Oriente Teodosio, sembra aiutato dalla "bora" che fermo' le frecce nemiche, sconfigge l'imperatore d'Occidente, il pagano Flavio Eugenio

premere l'immagine a ds.

 

CCCVC d.c.

DIVISIONE DELL'IMPERO ROMANO

 

CCCCI d.c.

i Goti condotti da Alarico assediano Aquileia [Cuscito]

governatore provinciale romano della Venetia et Histria : Cornelius Gaudentius [Buttazzoni]

 

CCCCVIII d.c.

ancora una volta i Goti assediano Aquileia [Cuscito]

 

CCCCXLVII d.c.

forti terremoti demoliscono le mura di Costantinopoli

 

CCCCLII d.c.

Tergeste fà parte dell'impero d' oriente bizantino, viene assediata e distrutta dagli unni di Attila (?)  1

Attila dalla Pannonia entra nel Friuli, assedia e distrugge Aquileja, stessa sorte tocca ad Altino, Concordia e Padova, prosegue poi e prende Vicenza, Verona e Bergamo, occupa Milano e Pavia [Muratori - Annali]

 

CCCCLXXVI - MEDII AEVII 

inizia il medio-evo, gli incompetenti lo definiscono il periodo buio, ma invece nascono in questo periodo le basi di una nuova società, nascono i liberi Comuni, si sviluppano le arti, nascono le università, le banche, il commercio dilaga ecc..., è forse sempre stato considerato buio in quanto gli scritti arrivati sino a noi, sono pochi e spesso confusi, e più spesso perche' addentrarsi nel suo studio implica una grande mente analitica oltre che tanta pazienza e obbiettività, ma sopratutto .... conoscenza della materia ! Ricordo inoltre, che la gran parte degli storici odierni, sono specializzati in brevi epoche storiche e quasi sempre con infarinature delle altre, ancora una supplica, rifuggite da certi giornalisti televisivi che seminano sapere ... sapeste quante stupidaggini vi raccontano sulla Storia antica.

 

cerca nel sito :

 

per i dispositivi mobili : ingrandire la figura del menu e premere il simbolo a lato della data scelta

   

FINE TOMO I