triestestoria di g.l.


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castle triesteTriesteStoria di G.L.Le prime opere difensive delle popolazioni che abitarono queste terre, furono per certo i < castellieri > erano villaggi sulla sommità delle cime carsiche, racchiusi da poderose mura in pietra (calcare o arenaria-flysch), spesso in doppia o tripla cinta, sono databili attorno al 1700/800 a.c., ricordano le mura delle prime città greche (Micene e anche la stessa Atene), tanto da ipotizzare la fondazione sia dovuta a popoli micenei, o dai Liburni (abitatori della Dalmazia sett.), ma in verita' l'origine del popolo che li eresse, e' ancora un mistero, i resti di queste costruzioni sono ancora visibili attorno al Carso triestino e vennero studiati nel '800 dal grande scopritore R. Burton, console inglese a Trieste e poi dallo storico Kandler, ma fu' il Carlo de Marchesetti che inizio' una vera campagna di scavi nei primi del '900. Molto probabilmente, la stessa Tergeste, ebbe origine da uno di questi primigeni castelli posto forse sulla sommita' del colle di san Giusto, per poi allargarsi verso il mare, allora molto piu' vicino. Dopo l'occupazione romana, la citta' verra' totalmente cinta da nuove mura, che sul lato della odierna via san Michele, erano di mattone (vd. pag. mura)
l'immagine a lato sin, e' opera di ; Alessandro Varini (dal sito >>> )

castle trieste


nonostante la gran parte siano scomparsi anche dalla memoria dei più vecchi, il nostro territorio era costellato da antichi castelli e taber*, c'erano inoltre delle torri isolate di avvistamento. La gran parte di queste opere di difesa, erano posizionate al di sopra della valle oggi detta di Rosandra ed erano a protezione della via del sale, ma anche dell'ambra, questa strada è tutt'ora presente, ed è lo stesso sentiero che qualche domenica percorrete di fianco al torrente fin sopra la cascata, da lì passavano i commercianti che giungevano dalla Carinzia, dalla Germania, fino dalla Polonia, altri scendevano dal Carso, allora cosparso di fitti boschi, solamente uno ma possente controllava la via verso il Friuli, resisterà per secoli. Sin dai primi doc. in nostro possesso, appare tra i rioni cittadini, anche il toponimo Castello, ad indicare la parte superiore dell'antica citta' e ben prima della nascita del maniero che tutti conosciamo, e' ipotesi che ve ne fosse stato uno ma di cui si sono perse le memorie. Oltre ai castelli, queste pagine tratteranno anche delle torri di avvistamento e di difesa, delle mura cittadine e di fortilizi vari. 
G.L.

* - TABER o TABOR = e' uso comune denominare in questa forma, ipotizzando una sua origine slava, un villaggio fortificato, posizionato sulle colline, circondato da alte mura, serviva da rifugio ai contadini e ai villici in casi di guerra, al suo interno si trovava la chiesa e il caseggiato che probabilmente fungeva anche da comune. Non e' certa l'origine slava del vocabolo, anche se nella ex Jugoslavia esistono vari luoghi cosi' denominati e con le stesse conformazioni, e' possibile che l'origine sia piu' antica, forse anche bulgara. Alcuni storici datano queste opere difensive all'epoca dell'espansione dell'impero turco, altri piu' antico, forse evoluzione maturale dei sopracitati castellieri.
 
Oggi sul Carso triestino, un formaggio locale molto ricercato, ha assunto questo nome a ricordo.    ☞


legenda :
add. = addizione degli Statuti
B/M = banco del maleficio
CDI = Codice Diplomatico Istriano
distr. = distretto
L/C = Liber Camerarii
mn. = monastero
M = Minotto - Acta et Diplomata
M/S = Marin Sanudo, i diarii
V. = libri dei vicedomini



genn. 1352 - il Patriarca fà demolire il castro inferiore a Trieste {Vitae Additamenta nunc Primum edita e manuscripto cod. Vaticano, p. 81/E- in Muratori RSI, vol. XVI}

NB : curiosissima notizia, il documento menziona un castello inferiore, mai citato su altro documento, qualcuno potrebbe pensare si tratti delle mura lato mare, ma come ben sappiamo, solo i veneziani dopo i ripetuti assedi e occupazione delle citta' imponevano cio', non e' credibile che il Patriarca di Aquileia ordinasse di farlo, e' forse mia personalissima ipotesi, che potrebbe trattarsi del forte chiamato di Romagna, anche se sembrerebbe inverosimile che a distanza di tanto tempo, fosse ancora in piedi, e' anche possibile chi si tratti di (madornale) errore di datazione, e che si intenda il castello di Amarina di molto posteriore, e' uno dei tanti misteri ancora da svelare.

28/12/1354 - ...ad custodia castra civit Terg. - alfaD5-B/M 6

9/7/1359 - custodie castri (vd. donne di guardia) - alfaD5-B/M 7

ipotizzo che la dicitura "castra" si riferisca alle stesse mura perimetrali cittadine, anche se potrebbe collegarsi al doc. sopra del 1352, in questo caso non si menziona pero' "inferiore", l'esistenza di un fortilizio in questo periodo non mi risulta, urge indagine.


castello di Moccò - Mocho - Mucho anche detto Montecavo

secondo il Buttazzoni, sotto le sue fondamenta esistevano i resti di un castro romano

l'iconografia ufficiale, partendo dal Kandler che lo raffigurò, ed ancora fino ad oggi (vd. emblema labaro comune di Dolina) lo rappresenta sempre con una torre, ma è molto probabile che ne avesse almeno 2 + un campanile, è inoltre probabile che fosse alquanto diverso da come venne sempre rappresentato. Negli archivi di Venezia è forse possibile trovare una mappa del castello, venne fatta al tempo di riparazioni e modifiche operate dai veneti stessi.
labaro del comune di s. Dorligo-Dolina
Il castello di Moccò era considerato il capoluogo della valle oggi detta della Rosandra, data la sua posizione invidiabile di controllo, venne spesso assediato e occupato dalle truppe veneziane. I triestini stanchi di essere tediati sulla schiena, decisero la sua demolizione nel 1511, ma è provabile che sopravisse ancora per diversi anni, forse ridimensionato, oggi qualche misero resto è visibile al fianco del sentiero n° 15 (c/o il cimitero del paese), ma trattasi di poche pietre. So' per certo che e' stato meta dei cacciatori di tesori attrezzati con cerca-metalli, ma dei loro ritrovamenti nulla e' stato svelato e forse andato a finire nell'oscuro mercato dei collezionisti


addizione degli Statuti del comune di Trieste 1333

 

 

 

 

 

osservazioni : dalle frammentarie notizie giunte sino a noi, è molto probabile che la costruzione fosse stretta e lunga, ciò combacerebbe con il disegno dell'Ireneo, forse più veritiera di quanto comunemente si creda, come certamente leggerete più avanti, nei doc. veneziani si citano 2 torri e non una solamente, inoltre si cita anche un campanile, i libri contabili del castello non esistono nel nostro archivio, ma forse a Venezia è possibile rintracciare notizie se non addirittura la mappa dell'edificio, sarebbe il caso che qualcuno si desse da fare, magari anche sul colle stesso. Da notare una particolarità in una delle varianti del suo nome <montecavo>, strana dicitura, farebbe supporre che il colle che l'ospitava, celi grotte o gallerie, niente di eccezionale data la natura carsica del territorio, ma se fossero usate anche dal castello, non ne siamo a conoscenza.

castellicastellicastelli

 

 


1) immagine delle rovine del castello riportata dall'Ireneo della Croce - 2) ricostruzione grafica della fine '800 del castello trae forse origine da una misurazione fatta sul terreno ma che non corrisponde alla realtà - 3) provabile mappa del castello di Mucho

castellicastelli

 

 

 

3) il castello ricostruito a dogana - 4) il nuovo castello sul colle (da F. Colombo -in archeografo triestino 1999)

- forse eretto sui resti di una torre romana attorno all'X° secolo, e' un bene del vescovo di Trieste, e che lui dava in gestione a qualche signorotto fedele, e a pagamento, sul toponimo esistono varie ipotesi, dal celtico Mucco alla famiglia Barbamoccolo

due strade portavano al castello; una dal fondo della gola che conduce a Draga, altra che portava a Botazzo [Buttazzoni cita il Kandler]- nel castello vi abitava spesso il vescovo di Trieste e al suo interno si teneva la Curia dei Pari [Kandler]

Mocho attorno al 977 si sarebbe arreso alle truppe del doge di Venezia Orseolo [P. Giustiniano - dell'historie venetiane - 1671]

- citato in doc. datato 1192 del Capitolo terg. – ..... Wolrico fili Rawini de mucho

25/10/1233 - in castro de Mochou - il nuovo vescovo di Trieste, conferma al Capitolo della cattedrale, le decime donate loro, dal vescovo Corrado [archeografo triestino- v. 5]- a conferma dell'uso del castello, loro bene, da parte dei vescovi di Trieste

1268- i capodistriani lo attaccano,lo prendono e lo demoliscono - i patriarchini lo riprendono e lo riparano e poi lo danno ai triestini, a patto di darlo al Patriarca [CDI-Kandler + Buttazzoni C. -RP.-MS-MISC 180/16]

6/12/1268 - Cividale : il Patriarca di Aquileia dichiara di aver ricevuto dai veneziani (Marino e Marco Zorzi?, Nicolo Michiel e Marino e Stefano Cuppo) 185 marche per la riparazione e fortificazione del castello di Mucho distrutto da Capodistria e per le spese fatte per il duca di Carinzia e il conte di Honnemburg {atti della cancelleria dei patriarchi di Aquileia - deputazione storia patria per il Friuli- UD 1983}

1282- era dei triestini che lo danno al vescovo Ulvino a patto di darlo al Capitolo [CDI-Kandler + Buttazzoni C. -RP.-MS-MISC 180/16]


da : G.R. Carli- delle antichità italiche-v 5

1287- preso dai veneziani, viene poi ripreso dai patriarchini e lo stesso anno ripreso dai veneziani [C.D.I-Kandler + Buttazzoni C. -RP.-MS-MISC 180/16]

1289- il Patriarca tenta la presa del castello {Buttazzoni C. -RP.-MS-MISC 180/16}

1291 - risoluzioni veneziane in merito al castello di Moccò nelle loro mani (da : Minotto)

Mucho  moccò castle  moccò castle

 

12/2/1291 - Capitano a Mucho ; Andrea Quirino (per VE) [Maioris Consilii venetiarum reg. 103- Minotto]

13/2/1291- VE : si scriva la Podesta di Justinopoli di mandare pane, vino, e altri uomini e si restauri il castro di Mucho [M - Reg. 106]

6/3/1291- richiesto maestro per lavori alle cisterne di Mucho [M - Reg. 112r]

21/3/1291- Capitano : Marcus Constantino [M- Reg. 117r]

24/3/1291 - Capitano per VE : Saladino Permarino o Lorenzo Tenpulo – si deve migliorare condizione capitano Mucho, si dia 1 libbra e che abbia 2 cavalli [M - Reg. 122]

31/3/1291- Capitano : Carentanus çanne - il podesta di Capodistria scrive a VE che manda a Mucho viveri e lance lunghe [M - Reg. 122]

16/4/1291 - 20 uomini debbono stare sulle 2 torri di Mucho e sul campanile ..... [M]

21/5/1291 - VE ordina al Capitano dell’Istria di lasciare a Mucho i migliori cavalieri e si paghino 40 soldi al mese in più di quelli che ricevono [M - Reg. 141r]

1291- i veneziani (per trattato) lo ridanno ai triestini a patto di darlo al vescovo [CDI-Kandler + Buttazzoni C.][M]

10/3/1295- il vescovo Brixa de Toppo lo dà al Comune per 10 anni {Buttazzoni C. } -1295- è del Comune di Trieste {CDI-v.3°}- sono comprese ville e tutte le pertinenze

1295 - il Patriarca di Aquileia Raimondo, manda il suo arcidiacono Gillone de Villalta, a lodare Enrico di Trieste (il conte di GO?) che aveva affidato per 10 anni il castello a Sardio, Mostelio, Valesio, Enriverzio e Sardio dell'Argento, consoli di Trieste [de Manzano-Nicoletti]

1/5/1305- il Comune offre al vescovo R. Pedrazzani la restituzione di Moccò, ma a condizioni {Buttazzoni C.}

1318- Negli Statuti di Trieste (L 4°-R5) come per la città anche per Moccò esiste il divieto di portare vino o comprarlo da stranieri {Buttazzoni C.}

g. 1323 - ... custodia castro Mucho {Statuti 1318-add 24 -119v}

immagine a lato : 1324 - gennaio : ...che il Capitano di Mucho debba aspettare il suo sucessore alla custodia del castro e non andarsene [Statuti 1318 - addizione]

genn. 1326- ...castro Mucho {Statuti 1318-65b}

maggio 1330- 12 soldi piccoli per 2 travi messi a Mucho – e 2 grossi per 1 plancono [L/C]

giu. 1330 - castellano a Moccò - febb. 1334 Stefano Niblo Capitano a Moccò (alfacc 7 Hattinger)» 1330/4 - ancora il primo quadrimestre 1335 [da L/C]

maggio/agosto 1332 - Capitano Moccò : Bertosio Zuileto [Hattinger alfa CC8]

15/9/1330- per 2 libbre di olio messo in castro Mucho - per una libbra di candela per il castro [L/C]

9/10/1330 - per serratura messa in castro Mucho [L/C]

luglio 1332 - per candela e lucerna a castro Mucho [L/C]

28/7/1332 - per un cavallo con cui Amiço Masclo ando’ col milite al castro Mucho [L/C]

28/7/1332 - per un cavallo quando Jeremia Niblo fu a Mucho [L/C]

ag. 1332- per candele date al capitano di Mucho .... [L/C]

1333- incanto castello Mucho, 2 persone per 1 anno, 8 stipendiari armati, elezione di 2 uomini per contrada per restauri al castello {Statuti 1318 - add 36-p.167}

genn. 1334- addizione agli Statuti in merito alla riparazione del castro, e la sua custodia {Statuti 1318?-p. 65b}

g. 1335- paga castro Mucho {Statuti 1318-add. 38-p.152}

ag. 1338 - Rantulfo Baseill Capitano castro Mucho, accusa Matheus de Agolanti di fuga dalla custodia del castro - alfaD5- B/M 2°

28/6/1345 - Capitano : Nicolo de Rubeis - Zaneta moglie del fu Matia de Scasez, accusata di mancata guardia al castro - alfaD5- B/M 3°

13/3/1348- il Papa Clemente VI° eccita il Comune a lasciare il castello (il doc. dice però castro Mothoni per il Kandler Mochoni) {Buttazzoni C.}

1350- il vescovo Antonio Negri ebbe molte liti per i dazi del castello {Buttazzoni C.}{Tommasini}

1350 statuti- cap. 64 - i capitani dei castri di Mocho e Moncolani

10/5/1350 - pagata la "candela vitrea" posta al castro Mucho [L/C]

18/5/1350 - 2 libbre di olio a Conforto Rubeo Capitano al castro Mucho [L/C]

3/8/1350- pagata la "candela vitrea" posta al castro Mucho [L/C]

12/9/1351- candela vitrea messa in castello [L/C]

1352 - il re Carlo di Luxemburg conferma al vescovo di Trieste le precedenti donazioni, tra le quali "castrum de Mucho" (vd. su Codice dipl. istriano] - secondo il pensiero del Kandler, nega l'autenticità del documento, che assomiglia al precedente del re Lotario (948 d.c.)

11/4/1352 - il comune paga la campana per s. Nicolo in castro Mocho [L/C- in 1352/3°]

17/6/1352 - Capitano di Mucho : Matheo Baiardi - accusa di mancata custodia castro Mucho alcuni personaggi- alfaD5- B/M 5°

4/9/1352 - vd. custodie castri Mucho e Moncolani - alfaD5- B/M 5°

2/7/1352 – Benvenuta figlia del q. ser Avanci de Cipriano accusata di mancanza alla custodia castro Mucho - çuliano Maureçeno (Morosini) non fù a custodia castro Mucho (nel 1354 viene ferito, ma viene citato come di Venezia abitante a Tergeste) - alfaD5- B/M 5°

21/8/1352 - Marco de Juliano, fù Capitano del castro de Mucho, accusato di mancanza per 5 gg - [alfaD5- B/M 5° ]

17/10/1352 - il comune paga gli 8 uomini che furono a Mocco e Moncolano [L/C]

21/10/1352 - il comune paga il muratore che lavoro' in castro Mocco [L/C]

3/11/1352 - lavori alla campana del castello [L/C]

genn. 1353 - lavori al castello di Mocco [L/C]

8/10/1354 - Thoma Gremon e Jacobo de Ghenano furono Cap.i in Mocho - alfaD5- B/M 6°

1355- riparare la strada del castro Mucho {Statuti-p. 308}- Capitano del castello (p. 311v)

1355 - custodia castri Mocho e Moncolani {Statuti 1350- 299b-303v}

3/9/1356 - ser Andrea de Rivolla Capitano de Mocho {Malefici-10C2}

10/8/1359- Capitano Jacobo fili Baudo Boteç {B/M -7°}

4/10/1359 - ...vigna Frat. s.ti Nicolo de castro Mucho [V. 20]

24/5/1362 - pagati i due cavalli che andarono al castro Mucho [L/C]

maggio 1364- pagati i 2 cavalli per Facina de Canciano e Almerico de Judicibus che andarono nei castelli di Mocho e Moncolano per farne inventario [L/C]

nov 1366- - libb. 303 ss3 a ser Natale de Gasparino e ser Bertosio de Chocena Cap.i stipendiati in castro Mocho e Jacobo fili q. Domenico Rubei Cap° stipendiato in castro Moncolani [L/C]

1368 - Capitano : Astolfo Piloso (vd. famiglie tergestine > P)

1369 - Venezia ordina di fare bastione contro Moccò, affinchè Trieste non potesse avere aiuti da quella parte [G. Giacomo Caroldo - Historia della Repubblica Veneta - 1/1A 10]

1383- 12/9- Trieste: 3 uomini andarono col Capitano al castro di Mocho [L/C]

- l'esercito del duca Leopoldo d'Austria da Duino giunge a Moccò (10.000 cavalli?) Astulfo Peloso apre loro le porte [Caroldo - c.s.] NB : forse un po' esagerato il numero di cavalieri, dubito molto che riuscissero ad entrare tutti nel castello !

1370 - Venezia si lamenta con Muggia che manda al Peloso a Moccò olio, vino, sale, e munizioni [G. Giacomo Caroldo - c.s.]

30/10/1370 - Lubiana; atto di pace tra Venezia e duchi d'Austria, nell'atto si citano i castelli di Trieste ... articolo 4 : rinunciano i duchi d'Austria in favore della Repubblica della Signoria di Trieste, dei suoi castelli, luoghi e giurisdizioni, pertinenze e distretto - art. 5 : cedono inoltre i duchi d'Austria alla Repubblica il castello di Moccò sito nel territorio di Trieste con tutte le altre fortificazioni eseguite ad opera di Astolfo Piloso, obbligandosi di consegnare il detto castello entro la festa di s. Martino (11 nov.) o tutt'alpiù 8 gg dopo la festa - art. 6 : Ve si obbliga a restituire ai duchi il castello di Vragna, ma solo dopo la consegna di Moccò e gli altri forti - art. 9 : Venezia si impegna a pagare (75.000 ducati) dopo la consegna del castello

Venezia manda a governo del castello Nicolo Boccaso [Caroldo - c.s.]

27/1/1377- disposizioni circa la custodia e costruzioni da farsi {Archeogr. Ts-1870/1-v. 2°-p.366}- cisterna e gorne da farsi (p.369)- su soldati che stavano spesso fuori le mura (p.371)

1380. 7 agosto. — Il consiglio dei savi alla guerra delibera l'arresto di Antonio di Leonardo Venier, castellano di Moccolano quando quel castello cadde in mano ai nemici, ed ordina agli Avogadori di comun di procedere contro di lui e mandare ad esso consiglio il risultato dell'istruzione (VE - Senato mixti-v 36)

23/12/1381- dagli Annali di UD: Federico de Savorgnano si era lagnato coi triestini per essersi imposessati furtivamente del castello- lui domanda consigli, assistenza ecc. (la lettera è protocollata 23/12/1381){Buttazzoni C.}

1382- nell’atto di Dedizione i castelli di Moccò e Moncolano rimangono alla città che deve custodirli a proprie spese però sotto condizione: i castelli deputati da mese in mese e devono prestare giuramento al Capitano della città (obbedienza al Duca eredi e sucessori, e ciò fintanto che questi vorranno destinare altre persone alla sua custodia “ item quandin illa duo castra, seu fortalitia Mocho et Mocholan sub ex pensis et sumplitibus Tergesti .....{vd. CDI - 1382}

10/10/1382- pagati i chiodi per castello Mocho e a m° marangone che lavorò scala e ponte nel sudetto castro MOCHO -8/11 pagate candele per il castello e pagato Almerico Lombardo che stette in castro Mocho – 27/11 pagati altri materiali per il castello- 1/12 pagata chiave e serratura per il castello [L/C]

21/9/1388?- de Castou, Tomec, suddito del Conte di Duino, ab in castro Mocho [B/M 9]- la datazione del volume e' dubbia, ricordiamo pero che il conte di Duino era Capitano di Trieste

25/6/1400- paga al castellano di Mocco : Uricius marche 32 1/2 {CDI-v.4°}

6/6/1401 - Vriçi Capitano a Mocho [V. 27]

29/6/1401- Capitano del castro = ser Vricius [V. 27]

25/9/1401- pagato il Vric Capitano a Mocho [L/C]

9/2/1407 - Raunich, Vriçio- Capitano in castro Mucho [V. 28]

20/7/1411- il Duca Ernesto ordina a Trieste di consegnarlo al Vicedomo della Carniola Michele Drescher, Trieste obbedisce {CDI-v.4°}

1429 - Capitano : Sigismondo [urbario capitolare 1419/33]

apr. 1446- i Rubeis (fam.) sono custodi del castro {alfaD1- B/M 11°}

sett/ott 1448- muore il Capitano del castro {A. Marsich-Registro dei morti-9G 4/13}

1461- 12/6- l’Imp. Federico concede a Trieste (per 5 anni e 1200 fiorini) il Capitanato, le mude, le porte, le condanne, il vino di censo, le mude di Moccò e Petersglavet (1), e che le mude di Moccò e Prosecco siano trasferite a Trieste, e dà in custodia i castelli di Moccò e Prosecco (CDI) - per il Cusin F. la data è 28/2 (?)- (1) : s. Pietro de Madrasso

1461 (luglio/ag) Capitano Cristofolo de Toffanio [L/C]

1463 - Chocmanl Capitano [L/C]

lugl. 1463- paga a Domenico de (Zulian ma il cognome e’ coperto con una riga) Mirissa Capitano de Mocho [L/C]

lugl. 1463- paga a Vincenzo de Toffani Capitano a Mocho [L/C]

1463 - il castello di Moccò e Moncolano vengono riforniti di pane, vino e farina [Hattinger - alfa CC9]

17/11/1463- nella guerra contro Venezia, Trieste perde Moccò, s. Servolo, Castelnovo {CDI-v.4°}

17/11/1463 - VE, mn. s. Giorgio maggiore : Pace tra VE e Trieste, alle seguenti condizioni : i castelli di Castelnovo, s. Servolo, Mocò e la grotta di s. Servolo, con tutta la loro giurisdizione, resti a VE, come la Muda di Mocò,.... {Codice A. A. Piccardi 1745-alfaB4}(Cesca- C.D.I.-5D7/4 - Sanudo,i diarii)

8/7/1464 - Capitano di Moccò : Cristoforo de Toffanio (salario £ 30) [Hattinger alfa CC8]

30/4/1467- il Doge Cristoforo Moro rinnova gli ordini al Podestà di Capodistria per la custodia di Moccò {CDI-v.4°}

29/7/1470- il Doge c. Moro elogia il Podestà di Capodistria Andrea Bembo, per la difesa di Moccò {CDI-v.4°}

27/4/1471- il Doge Moro nomina il veneziano Marco Coppo a castellano di Moccò {CDI-v.4°}- lo sarà fino al 1473

1/7/1471- il Doge autorizza il Podestà di Capodistria al restauro del castello {CDI-v.4°}

7/11/1471 - un distaccamento di turchi si accampano per 3 gg in valle di Moccò, l'8/11, 350 triestini li attaccano, gravi perdite da tutte e due le parti, la domenica all'alba i turchi abbandonano il campo [dal Libro del vicedomino Pietro Ricci]

26/8/1472- il Doge A. Vendramin appoggia il restauro del castello di Moccò e s. Servolo {CDI-v.4°}

15/10/1476- Andrea Contarini castellano a Moccò risponde al Vicario di Trieste su citazione di suo suddito {Hortis-2E4-da Cancelleria 19°}

1/6/1478- il Doge G. Mocenigo nomina Capitano Alvise de Salomono al posto di Andrea Contarini (vd. salario) {CDI-v.4°}

11/9/1489- il Doge Ag. Barbarigo ordina che il castellano di Moccò sia pagato totalmente con i soldi della Camera di Capodistria e in supplemento con quelli della Camera di PD {CDI-v.4°}

8/3/1491- il Doge Barbarigo ordina che non si introducano foresti e non si venda vino {CDI-v.4°}

27/4/1492- il Doge approva e lauda i lavori di restauro a Moccò (fatta cisterna) {CDI-v.4°}

3/11/1499- Capitano Zuane Marcello {CDI-v.4°-vd. nota 1508 anche Butazzoni}

31/8/1500- Capitano Zuan Marcello {M/S- v. 3°}

20/12/1501-Capitano Nicolo Priuli {CDI-v.4°-vd. nota 1508 anche Butazzoni}

15/1/1502- Capitano Nicolo Priuli {M/S} ancora lui il 9/12/1503

21/12/1503- Capitano Malipiero {CDI-v.4°-vd. nota 1508 anche Butazzoni}

8/2/1505- Capitano Benedetto Valier {M/S}

5/10/1505 - in castro Mocho - il vescovo Pietro Bonomo vende all'incanto vigne e prato in c. Bagnol c/o roia, del suo debitore Ambrosio Svab [V. 48]- NB ; nota interessante, se la datazione fosse esatta, cio' indicherebbe che i triestini si fossero ripresi per un periodo il castello, ma che lo cedettero nuovamente ai veneziani, di questa possibile sortita, non abbiamo notizie.

9/1/1507- Capitano Alessandro Loredan {CDI-v.4°-vd. nota 1508 anche Butazzoni}

23/4/1508- castellano : Benato Valier [M/S]

20/1/1509- Capitano Marcantonio Bon {CDI-v.4°-vd. nota 1508 anche Butazzoni}

sett. 1509- castellano: Alvise Loredan [M/S]

ap. 1510 - ...Pasqual Ingaldeo (Cap.° degli schiavi), Dimitri de Scutari (conestabile), certo Alexio (allievo di Jacomo de Tarsia), uomini pratici ner riparare e fortificare un luogo, tornano a Venezia da Mocco, e parlano di 2 torri troppo alte, consigliano di demolirne la metà, e che dentro poco si possa fare, in quanto il castello è lungo e stretto ....[M/S]

ap. 1510 - il Podestà di Capodistria avvisa Moccò dell'arrivo dell'ingegnere di Udine, lo manda al castello [M/S]

ap. 1510- Provv. Hieronimo Contarini e Piero de la Sayta (Alvise Loredan era malato) [M/S]

15/4/1510- Alvise Loredan è ammalato, rimangono Hieronimo Contarini e Piero de la Sayta {M/S- v. 10°}

21/4/1510- lettera del Podestà di Capodistria a Venezia : partiti i fanti da Moccò, rimasto solo Alvise Loredan con il conestabile e 8 uomini {M/S- v. 10°}

23/4/1510 - Capodistria : il Podestà Alvise Zustignan scrive al Senato, tornato dal castello di Moccò Marco Bernardin carniel ingegnere, manda a Venezia relazione e modello del castello - le artiglierie sono in disordine e mal disposte, chiede di chiamare il Bernardin con 10 muratori, il lavoro in 15 gg potrà essere finito, in quei giorni si potrà anche abbassare la torre [M/S]

maggio 1510 - Capodistria: item ..... mandato il modello di Mocho ...[M/S]

6/5/1510- Alvise Loredan consegna il castello al Contarini, sono solo in 6 - giunge il conestabile Bortolo Cavalin con altri 16 {M/S- v. 10°}

13/5/1510 - VE in Collegio: giunti gli oratori di Capodistria, sollecitano le fortificazioni di Mocho e portano il suo modello [M/S]

10/6/1510- Mocho, Hieronimo Contarini scrive a Venezia : da 15 nel castello, sono rimasti solo in 6 a causa delle paghe mai arrivate, con il conestabile Bortolo Cavalin sono giunti altri 16, ma se ne andranno se non verranno pagati [M/S]

12/6/1510 - Capodistria: il Podestà sollecita il Senato per il denaro per Moccò [M/S]

10/7/1510 - Mocho : avvisa Venezia che i nemici hanno esploratori nel territorio, il conte Frangipani e Marco Cam e altri ancora .. [M/S]

24/7/1510- dal Provv. H. Contarini: nel castello ci sono 55 bocche di artiglieria e 1 bombardier, e si lamenta del conestabile Bortolo Cavalin disobbediente ecc... [M/S]

sett. 1510- castellano: Marco Antonio Bom [M/S]

nov. 1510- il comune paga i i brigenti che andarono a Mocho [L/C]

27/12/1510- Capitano Salvatore Tron {CDI-v.4°-vd. nota 1508 anche Butazzoni}

1/6/1511- Capitano Alessandro Malipiero che si arrese al Frangipani (?) Girol. Contarini si arrese al Rauber

lettere 22/9/1511 - il Capitano di Trieste, Niklas Rauber intima al Capitano di Venezia G. Contarini, dentro al castello di Moccò, di arrendersi [CDI]

2/10/1511 - il Contarini si arrende con 60 uomini .. (Sanudo- lettera del Podestà di Capodistria Piero Balbi)

7/10/1511 - ripreso il castello di Moccò, il g. 11 viene smantellato fino alle fondamenta (*), il vescovo Pietro Bonomo lo dà in consegna al Rauber [CDI]

1523 - il castello viene reclamato dalla Carniola [vd. Rossetti - Archeografo triestino vol. III p. 16] ..... la valle di Moccò e il castello andarono perduti a causa della rivolta dei contadini slavi eccitati dai loro connazionali abitanti della Carniola

XVII° sec - con le pietre del castello, viene rifatto uno più in basso, merlato ma senza torri ad uso di dogana, bene dei conti Petazzi, attorno al 1920 diventa albergo-trattoria, un incendio lo distrugge definitivamente alla fine della seconda guerra

-NB : Moccò diventato semplice casa poco distante dalle rovine, sotto il nome di Finfenberg, diventa di proprietà del marchese Montecuccoli-Laderchi di Modena, suo pure Castelnuovo e s. Servolo {CDI-v.4°}

- sulla casa presso le rovine del castello, proprietà dei conti Montecuccoli vi era lapide =
VENE. DV.AVGV.BARBADICO ---- JUSTINOPOLIS --- PAAET.PRAEF. (VD) . DOMINICO --- MARIPETRO --- MURIS.STATIIS.CISTERNA ---- P. V. --- CONDITVM --- MCCCCXCIII
( sotto Agostino Barbarigo, Doge Venezia, il prefetto di Capodistria Domenico Maripetro nel 1493 rifece le mura e la cisterna ) vd. disegno {in A. Tribel - Chiese, castelli, caverne del territorio- 1/2C 16/4}

castle trieste


i resti odierni del castello di Moccò
Mucho  moccò castle



castello di MONCOLANO (Contovello)


l'antico castello, probabilmente nato sulle fondamenta di un castelliere, ma non sappiamo quando, era la guardia sulla via verso il Friuli, era posizionato a lato del sito dove ora sorge il villaggio di Contovello, sulla cima del monte, poche le notizie in merito alla sua antica configurazione, è ipotizzabile che avesse un ponte levatoio al suo ingresso, anche se non viene mai citato, ma si cita pero' un fossato, doveva essere possente e contenere molti soldati, purtroppo tutti i libri dei castelli triestini sono andati perduti, forse in qualche biblioteca di Venezia o a casa di qualche signorotto veneto, nelle poche citazioni ancora leggibili, non troviamo mai riferimenti alla sua conformazione, ne' quanti soldati potesse contenere, il castello resitette all'assalto delle truppe veneziane nel 1508. Sull'origine del toponimo, anche quì mistero, chi vuole derivi dai Catali (mons Catalanus), popolo celtico che quì viveva, chi dai Monocaleni altri celti che vennero anche citati da Plinio (storico). Alla fine del 1800 erano ancora visibili resti del maniero, se non erro negli anni 1970 - '80 vennero anche condotti degli scavi che poi si interruppero per mancanza di fondi (guarda caso)
Alcuni resti si possono ancora intravedere camminando nell'abitato di Contovello, che a mio personale avviso, man mano si e' addentrato dentro le mura del maniero

moncolano prosek


immagine del castello tratto da una mappa del territorio datata 1560 (vd. anche piante e mappe)
il castello viene rappresentato come una torre,l'immagine e' infatti ben diversa dalle rappresentazioni sotto
la mappa con tutte le spiegazioni e' anche pubblicata sull 'Archeografo triestino

moncolano castle  moncolano prosek

1) da mappa del 1716 - 2) da mappa del 1720


particolare ricostruzione grafica del castello che si discosta di molto da quella piu' antica a cui tutti fanno riferimento, la torre alta e di forma quadrata, non piu' rotonda, ha accanto un imponente costruzione, merlata anch'essa, e tutte e due circondate da una muraglia di difesa. Il disegno potrebbe anche essere una ricostruzione grafica di fantasia, della torre e dell'abitato di Contovello, circondato dalla cortina di difesa, oppure veritiero e mostrarci una sua evoluzione architettonica, ma di cui non abbiamo menzioni negli scritti. Nel primo disegno si veda la porta d'ingresso sulle mura e le due vie che portano alla costa.

Moncolano  moncolano castle

1) ricostruzione tratta con molta probabilità dalla stessa mappa sopra - 2) ricostruzione grafica del tardo '800 dell'antico castello




1300

maggio 1330- 4 soldi e 40 piccoli a Benvenuto Bergogna per prima paga castro Moncolani [L/C]

giu 1330 : - 55 soldi piccoli e 4 piccoli a Stefano Niblo per parte salario in castro Moncolani [L/C]

21/10/1330 - 14 libbre piccole, a Benvenuto de Bergogna parte salario castro Moncolani [L/C]

2/12/1330- a Stefano Niblo e Benvenuto Bergogna per parte salario castro Moncolani [L/C]

3/6/1332 - a Bertoxio çiuletus per salario castro Moncolano [L/C]

luglio 1332 - a Bertosio çiuleto libb 35 grossi 5 per saldo paga custodia castro Moncolano [L/C]

16/7/1332- per un cavallo per Henrico Raviça al castro Moncolano [L/C]

genn. 1334- addizione agli Statuti in merito alla riparazione del castro, e la sua custodia {Statuti 1318-p. 65v}

15/1/1335 - 14 libb picc a Stefano Niblo parte salario custodia castro Moncolano [L/C]

24/1/1335 - libb 28 picc a Silvestro Niblo per saldo custodia castro Moncolano [L/C]

febb 1335- 15 libb 2 grossi a Stefano Niblo capitano castro Moncolano (mese maggio?) [L/C]

28/6/1345 - Bertollo de Ade e Gregorio de Basilio Capitani del castello di Moncolano {B/M 3}

14/9/1346 - il comune manda 4 balestrieri al castro di Moncolano [L/C]

1350 statuti del comune  - cap. 64 - i capitani dei castri di Mocho e Moncolani

luglio 1350 - pagati quelli che portarono masserizie al castro Moncholani, cemento, al maestro che fece serratura alla porta del barbacane, pagati i 2 animali che portarono pane al castro e 16 uomini che lavorarono al fossato del castello [L/C]

16/9/1351 - una candela vitrea posta in castro Moncolano [L/C]

1355 - Capitano del castello (Statuti - p. 311v)

16/3/1352 - il comune paga gli uomini che ripararono le forche a Moncholani [L/C]

11/8/1352 – Gregorio de Grimolt e Thomas q. Martini de sub Mucho accusati da Pietro q. Nicolo de Baseio, di non essere stati a custodia di castrum Moncolani [B/M]

6/9/1352- Natale de Gasparino accusato di non essere stato alla custodia castro Moncolan [B/M]

17/10/1352 - il comune paga gli 8 uomini che furono a Mocco e Moncolano [L/C]

15/11/1352 - pagati i materiali che furono portati al castro Moncholani [L/C]

1356/2° - de Ançulo, Ançoli, ufficiale alla posta a Moncolano [L/C]

9/7/1359 - accusa di mancata guardia a Jo. de Scaseç, del castro de Moncolano, sotto il Capitano Nicolo de Brencha - alfaD5-B/M 7

9/11/1359 - posta serratura alla porta del castro [L/C]

maggio 1364- pagati i 2 cavalli per Facina de Canciano e Almerico de Judicibus che andarono nei castelli di Mocho e Moncolano per farne inventario [L/C]

1365- Capitano : Iacopo Rossi (Rubeis) {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

1366- Capitano : Jacobo fili q. Domenico Rubei [L/C]

27/12/1366- pagato con 20 grossi, Soviçe che e’ stipendiario in kastro Moncholano [L/C]

6/1/1367 - paga a Xeyno de Gropada detto Soviza, stipendiato in kastro Moncholani [L/C-1366]

1368- Capitano : Pietro de Amantino {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

febb. 1369 - le truppe veneziane occupano il castello

1369- Capitano : Nicolo Dolfin {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

1370/1 ? - Venezia destina a Capitano del castro Nicolo Boccaso1 [G.G. Caroldo-Historia della Rep. veneta]

25/2/1371- Venezia prende Moncolano ... captum fuit castrum nostrum moncholani a venetis et dominun eis fuit cum perdicione masima ..... {A. Marsich-Registro dei morti-9G 4/13} errore di datazione anno

27/1/1377- disposizioni circa la custodia e costruzioni da farsi {archeografo triestino-1870/1-v. 2°-p.366}

1379 - 26 febbraio: processo agli stipendiari che con un colpo di mano avevano preso la torre di Moncolano (Pietro Bocho-Zanino Cavazono) vengono processati , pure il castellano Antonio Venier di Leonardo {archeografo triestino -1870/1-vol. 2°-Sardagna}

1380- Capitano per VE: Antonio di Leonardo Venier {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

1382- nell’atto di Dedizione i castelli di Moccò e Moncolano rimangono alla città che deve custodirli a proprie spese però sotto condizione: i castelli deputati da mese in mese e devono prestare giuramento al Capitano della città (obbedienza al Duca eredi e sucessori, e ciò fintanto che questi vorranno destinare altre persone alla sua custodia “ item quandin illa duo castra, seu fortalitia Mocho et Mocholan sub ex pensis et sumplitibus Tergesti .....{vd. CDI - 1382}

10/7/1390 -

castelli trieste

14/1/1399- i giudici di Trieste danno licenza al Capitano di Moncolano, CristanoA, del taglio della legna per uso personale [Cancelleria 11 vacchette]

A - è riportato in diverse versioni, sia Cristano che Tristano, ma si tratta senza dubbio della stessa persona

1400

29/6/1400- paga al castellano : Tristano 8 marche {CDI-v.4°}

29/6/1401- Capitano del castro = ser Tristano [V. 27]

19/10/1401- paga a Tristano Capitano a Moncolani [L/C]

1406?- 6/6 - 120 libbre a Tristano Capitano a Moncolani per sua paga … [L/C]

6/6/1410- pagato il Capitano Tristano £ 120 [Hattinger-alfaCC8]

31/10/1413- processo a Sigismondo castellano in castro Moncolano e a suo fratello Leonardo che scorazzarono con le armi in c. Berze {B/M 10}

{Statuti beta EE4 - Capitano 67 - p. 95v }- taglio legna Vena seu memore s. Odorici e quelli entro la via di Longera e a castro Moncolani .....

10/3/1461 - Pietro Peterlin, viene querelato da Mathey de Orso de Capodistria, per lavori fatti ad un muro a Barcola, sulla strada che và al castro Moncollani [V. 36]

1461- 12/6- l’Imp. Federico concede a Trieste (per 5 anni e 1200 fiorini) il Capitanato, le mude, le porte, le condanne, il vino di censo, le mude di Moccò e Petersglavet (1), e che le mude di Moccò e Prosecco siano trasferite a Trieste, e dà in custodia i castelli di Moccò e Prosecco (CDI) - per il Cusin F. la data è 28/2 (?)- (1) : s. Pietro de Madrasso

1461 (luglio/ag)- Capitano Nicolo Belli [L/C]

1463- Cap.i : Lazzaro Rossi-Bartolomeo Goppo {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

1463 - Cap.i Moncholan : Bertol de Gop e Lazaro de Rob [L/C]

1463 - il castello di Moccò e Moncolano vengono riforniti di pane, vino e farina [Hattinger - alfa CC9]

1463- il comune paga le mogli o madri dei soldati a Moncolano [L/C]

8/7/1464- Nicolo Belli- pagato come Capitano a Mocolano [Hattinger-alfaCC8]

1470- Capitano : Lazzaro Belli {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

1470 sett- -Lazzaro de Rubeiis prende la torre di Moncolano (Hattinger, alfaCC9-fronte 3-n° 204) - Hattinger, alfaCC8,p. 52: Lazaro de Rubeis2 bandito da Trieste, accusato di tradimenti pro-VE, nel processo il testimonio Nicolao del q. m° Giovanni, che fù custode della torre di Moncolano dice nel sett. 1470: giunsero molti ungheresi nel distretto di Trieste, con loro Lazaro e Gregorio Lendorfar, giunsero sotto la torre a chiedere la resa, in nome di Mattia (Corvino), promettendomi danari (alla vigesima ora, appresso il ponte) il Lazaro mi promise 3/4/5000 ducati

1471- Capitano : Giov. Eriz (forse un Erizzo?){archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

28/7/1472 - ferimento presso castro Moncolanj - teste: Pastorfar castellano in ...{B/M 12°}

28/7/1473 - ingiurie presso castro Moncolani - 23/8/1473 -; percosse ….strada presso turri Moncolani [B/M 12]

28/7/1473 - castellano Moncolano : Pastorfar [B/M-12°]

8/11/1473 - vigna c/o castro Moncolano [V. 39]

28/7 e 23/8/1473 ingiurie e percosse c/o castro Moncolani turri Moncolani [B/M 12]

11/7/1487 - Vicecapitano del castro : D.no Baldesare [V. 41]

1495- Capitano : Giov. Cristoforo de Petachis {archeografo triestino 1870/1-vol 2°- nota sotto anno 1380}

1495 - il comune paga orne di vino al castellano di Prosecho [L/C]

8/10/1495 - Cristoforo Bosserman Vicecapitano Trieste vende al Vicecapitano del castello di Proseco Federico Haiss una casetta in seconda centa3 del detto castello c/o le mura [V. 44]

5/11/1497 - .. vigna prope turi Moncolani ... [V. 45]

12/3/1498 - campo presso Turrim Moncolanj {1/2C 7-Marsich, p. 226}

1500

4/8/1500- Taslar, Johanne (Hans)- vicecastellano in turri Prosechi {4A-D - n° 606} - il Taslar gestiva un albergo in c. Riborgo gia' nel 1482

1508- 26/4- i veneziani attaccano Prosecco,ma il castello non si arrende (M. Sanudo, vol 7°)

febb. 1513 - furto nel castro ad opera di alcuni pastori {alfaE1-B/M 19°}

22/7/1518- l’imperatore Massimiliano avvisa il Rauber che concede ad Antonio Wasserman la custodia della Torre di Prosecco {archeografo triestino 1929/30-A. Tamaro}

5/1/1525- in chastello monte Pucini detto Torre Porsechi sive Contovelli : con lettera l’arcid. d’Austria, concede la Torre e le sue pertinenze, i villani di Contovello e Prosecco ai f.lli Pietro, Bartolomeo e Hector de Juliani [V. 55]4 vd. immagini sotto

1525- i fr.lli Giuliani riconosciuti feudatari della Torre di Prosecco {Jenner-Annali 1/1 B8}

9/11/1526 - Antonio Bosserman fu’ castellano della torre, la deve lasciare a Pietro de Juliani e suoi fr.lli Bartolomeo e Ectore (nuovi feudatari), consegnare artiglieria, balote,e munizioni [V. 54]5

1564 - i Giuliani cedono la torre di Prosecco (Moncolano) a Giovanni Cobenzel importante personaggio di Corte (bene feudale)

1600

6/2/1600 - .... vigne sotto castro Contovello [V. 79]

20/2/1636 - castellano a Prosecco : Pavanello Johanne [1/2 A30]

27/7/1638- nel doc. si menziona Torre de Contovello {Hortis - Annali-carte sciolte Capitani}


5/1/1525 - beneficio arciducale che concede la torre di Contovello e Prosecco (Moncolano) e tutte le pertinenze (villaggi e villici) ai de Juliani nobili tergestini (immagini sotto)

castellicastelli

 

 



vicedomini

castle trieste



1648 -perticazioni del territorio - citazione di strada sotto il castello6

dopo questa data, non ho più trovato menzione alla torre, ultimo resto del castello ancora funzionale allo scopo.

castle trieste 1861 - da mappa riappare il castello con la dicitura Kobizil, probabilmente rifacendosi al vecchio proprietario il nobile Kobenzel (vd. sopra), l'immagine del castello deve considerarsi una ricostruzione grafica approssimativa.

 


castle trieste


uno dei tanti resti della cinta del maniero ora conglobati nelle case del villaggio notevolmente cresciuto




del castello rimangono poche tracce rilevabili camminando tra le stradine dell'abitato di Contovello, corre voce che i sotterranei siano ancora usati dagli abitanti come cantine, ma non saprei se ciò corrisponde a verità.



1 - Questa famiglia, che per il Sanudo era originaria di Parma (le vite dei Dogi), era gia presente a Trieste nel 1202, menzionati allora in varie versioni : Boccabo, Boccas, Boccassinus, Bocasii, de Bocha. Anche dopo la Dedizione tergestina al duca d'Austria saranno presenti. Nonostante la somiglianza del cognome, non avrebbero nulla a che vedere con i Bocho.
2 - triestino, il 18/6/1488 il Senato veneziano lo libera, era stato infatti incarcerato su richiesta del Capitano di Trieste (Cusin - Archeografo 1936)
3 - secondo F. Colombo (in Archeografo-1998) il paese di Contovello a difesa dagli assalti di avamposti turchi, si cinge di mura perimetrali poco dopo il 1470, la notizia riportata ci chiarisce che le cinte in realta' erano due, ma non sappiamo se fossero collegate al castello
4 - prima citazione di "feudo", i f.lli tergestini de Giuliani diventano feudatari di Prosecco, Contovello, naturalmente del castello e del territorio di pertinenza. ( vedasi: Archeografo triestino 1998 - serie IV - F. Colombo - dal castello di Moncholano alla torre di Prosecco - p. 247)
5 - l'atto trascritto nei vicedomini ci fa' intendere che nonostante fossero passati 2 anni dall'investitura imperiale dei Giuliani, essi non avessero ancora preso possesso del castello, essendo loro propietari di una grande quantita' di terreni e case a Trieste e nel circondario, e di gran lunga piu' comode, non se ne interessassero poi molto.
6 - la nota menziona la strada .. sotto il castello .. la citazione del castello non puo' essere fraintesa, il maniero parrebbe ancora funzionante o almeno esistente, tanto da citarlo nella confinazione del terreno posto nella contrada di Mocholan



online la pubblicazione (pdf) del dott. Colombo sul castello
QUI

 

AMARINA

dopo l' ennesimo assedio e la conquista di Trieste da parte delle truppe di Venezia, il Senato decide di erigere oltre al castello sul colle (?), un fortilizio sul lato mare per meglio controllare la popolazione e coprire l'eventuale arrivo di galee venete, per non perdere troppo tempo, i veneziani modificheranno la piazza (oggi Unità) demolendo alcune case, congloberanno le mura cittadine all'interno di una cinta muraria, abbasseranno le mura al fianco onde impedire in caso di rivolte di essere facile bersaglio, attorno alla costruzione scaveranno un canale a fossato riempito dall'acqua del mare. Le notizie riportano la sua completa distruzione nel 1380 con la rivolta del popolo tergestino e l'arrivo della flotta genovese, in verità molto probabilmente, sopravvisse per un po', per certo il canale, svuotato, rimane fisicamente per moltissimo tempo, fino alla sua copertura con lastroni di pietra (vd. Annales).
Documentazione su questo forte è alquanto scarna, è possibile che a Venezia, forse alla Marciana si possa trovare qualcosa.
(?) - secondo una teoria del Kandler, ne eressero uno alla "Pozacchera", per altri sul colle di san Giusto

tentativo di ricostruzione del castello eretto dai veneziani dentro quella che oggi chiamiamo piazza Unità, allora piazza san Pietro, bella ma dubito molto ricalchi esattamente l'originale

amarina trieste

 



1371. 15 luglio. — Senato VE: Sopra proposta del Vallaresso e del Mocenigo provveditori in Istria e di Pietro Mocenigo [lo stesso?] e Zaccaria Morosini, si delibera la erezione di un castello ad marinam in Trieste. (Senato mixti-v 33) - Su proposta del Vallaresso, si delibera la elezione in Senato di dieci provveditori che si rechino a Trieste ove d'accordo con quei rettori stabiliscano, a maggioranza, il luogo e la forma del decretato castello. Si assegnano ai medesimi ducati 20 d'oro il giorno, non comprese le spese di trasporto, due servi ciascuno, un notaio con servo, un cuoco. Conducano seco cinque artieri esperti in simili lavori. Non si comincieranno i lavori prima che non sia finito e in istato di difesa il castello di S. Giusto. Eletti : Nicolò Vallaresso, Pietro Mocenigo, Francesco Morosini Zanacola, Zaccaria Contarmi, Andrea Badoer, Nicolò Falier da S. Toma, Andrea Venier di S. Giovanni decollato, Giovanni Foscari, Francesco Bragadin magnus e Simone Michiel (Senato mixti-v 33) {Arch. Trieste -1870/1-vol. 2°-Sardagna}

1376- 12/3- in chastro marine ... {V.25}

5/3/1378 - ... in castro marine Terg. - ser Donato stipendiato {V.25}

1378- 29/8- ante restelum castri a Marina {V.25}

1378- 2/9 ..in castro a Marina sub lobieta (V.25)

12/12/1378 - ante restelum castra Amarine....dal 29/8 al 12/12, Giov. Micheli e Venerio Francesco, castellani ad Amarina -Vicedomini 25

19/12/1378 - Tomaso Dandolo castellano in castro Amarina [V. 25]

1380 - la flotta genovese arriva a Trieste, la popolazione insorge, occupa il castello e imprigiona i veneti al suo interno, tutti gli storiogafi parlano della demolizione del forte dalle fondamenta, ad opera dei triestini, ma è possibile che almeno in parte resistesse ancora per qualche anno

1382 - (17/9) ….e altra in castro inferiori [L/C]

magg 1384 - riparati e dipinti con la calzina il castro superiore e inferiore [L/C]


mappa :

amarina trieste

 

 


mappa ipotesi posizione castello amarina da Archeografo triestino


Il castello era diviso dalla citta' da un fossato con acqua di mare, per impedire l'accesso ai natanti, venivano chiuse due saracinesche, tre ponti levatoi lo congiungevano alla citta' e i veneziani giudicarono le mura troppo basse (del forte) e le alzarono a circa 12 metri, posero un presidio di 40 balestrieri e 20 fanti. Il castello misurava circa 130 metri x 30 metri, l'area che occupava, andava circa dal palazzo del caffe' degli specchi, alla p.zza dello Squero vecchio, questo in lunghezza, in profondita' dalla v. dell'orologio all'hotel Duchi

castle amarina trieste
mappa realizzata dal Foscan nel suo libro su castelli e mura del territorio

errore del Foscan che posiziona la chiesa troppo vicina al castello, incompatibile con il posizionamento del palazzo comunale, che nella mappa non appare  (?)

antiche mura trieste

secondo la ricerca del Buttazzoni, queste erano le misure delle mura perimetrali del castello, verso la piazza (in piedi veneti), se mi si concede, io ne dubito, da notare la poca differenza tra la misura di base e la sommita', per un altezza del genere. Se comunque fosse vero, notevole l'altezza (m 15,65 esterna), se i veneziani sono costretti ad abbattere le mura cittadine al lato, perche' piu' alte, abbiamo all'incirca un idea delle misure delle antiche mura cittadine, almeno superiori ai 16 metri !!

 

in costruzione

 

san SERVOLO

 

sopra il villaggio di Prebenico, controllava la via alla valle di Moccò oggi Rosandra, retto sui resti di un castelliere e' oggi per pochi metri in territorio sloveno. E' ipotesi largamente citata che fosse stato costruito dalla fam. dei Weimar, che ne costruirono altri nei dintorni, il feudo apparteneva al vescovo di Trieste gia' da tempi antichissimi, lui lo diede in custodia sia al conte di Gorizia che ad altri suoi ministeriali fidati.

san servolo castle


castello di s. Servolo o s. Serff
Nel 1368 viene occupato dai veneti, ma dopo una sortita, i triestini lo riprendono per perderlo nuovamente dopo un feroce attacco, i veneti nuovamente padroni lo irrobustiscono erigendo una torre rotonda.
Nel 1508 dopo i noti fatti di guerra, il capitano di Trieste Rauber lo conquista, lo riperde ma a sua volta lo riconquista, viene eletto Signore di s. Servolo, nel 1622 diventa Signoria dei conti triestini Petazzi che antecedentemente lo governavano, sara' governato per loro dai Kupfersein, verra' in seguito venduto ai marchesi Turinetti gia' Signori di Pisino, alla fine nel 1768, sara' un bene dei Montecuccoli, alla fine del secolo a causa di un fulmine s'incendia e brucia quasi completamente, ultimo suo propietario il triestino barone Economo . Oggi ricostruito, ma non nella forma originale e di molto ridimensionato, e' visibile in alto al crinale (vd. foto sotto)

1300

dic. 1368 - con un colpo di mano i triestini prendono s. Servolo [Cusin F.-20 secoli di bora]

1400

16/4/1414 - il comune paga i due giudici che furono a san Servolo [L/C]
1463 - Trieste perde il castello ad opera dei veneti [Kandler]
1463 - 2° quadrimestre - il comune paga una donna che fece da spia a s. Servolo [L/C]
17/11/1463 - nelle trattative di pace, il castello resta di Venezia [codice Piccardi - alfaB4] - dal doc. del Doge Cristoforo Mauro, si menziona san Servolo ma non come un castello ma come una bastita [C/P]
1472 - ..ogni giorno 400 soldati a piedi e a cavallo da s. Servolo, facevano danni al territorio, fino ad agosto [12A 6/2]
ap. 1473 - i triestini attaccano e si riprendono il castello [F. Cusin - archeografo triestino][CDI]
14/6/1473- improvviso attacco veneto al castello e ripresa dello stesso delle truppe della repubblica [F. Cusin]
19/3/1476 - il Doge Andrea Vendramin provvede alla custodia del castello (1 castellano-1 caporale-12 stipendiari) [CDI]
15/4/1477 - Venezia mette castellano Nicolo de Verzi [Kandler]
1492 - Venezia esegue lavori a s. Servolo [Kandler]

1500

24/8/1509 - alle 4 della notte, 150 triestini attaccano il castello ma vengono respinti [M/S]
1511 - il castello ritorna in mano dei triestini
ott/nov 1511 - il vescovo di Trieste Pietro Bonomo consegna il castello a Niklas Rauber (capitano di Trieste)
dic. 1511 - il Rauber finge di tornare il castello ai veneziani, ma appena entrano lui li assale e ne fa' una strage [M. Sanudo- i Diarii]
14/8/1513 - ...durante la tregua, alcuni da Cernical (s. Sergio) sono entrati nel castello e hanno fatto ruberie [alfa B15]
sett/nov 1513 - i veneziani assediano il castello, a Trieste giunge la cavalleria boema che assieme ai triestini corrono in aiuto [L/C] NB : truppe triestine erano nello stesso momento impegnate sia a Monfalcone che a s. Sergio (Cernikal)
1/1/1521 - l'imp. Carlo V° assegna la Signoria del castello con le 2 mude (dogane), il castello di s. Sergio (Cernikal) e Mocco' al capitano di Trieste Nicolo Rauber - i triestini nel 1523 protesteranno in quanto spettante alla citta'
20/5/1521 - il castello viene consegnaro ad Antonio Wasserman per darlo al Rauber [V. 57]
1521 - castellano a s. Servolo : Giorgio Exemport [V. 57] » si trasformera' in Aisemport e vivranno a Trieste
14/3/1526 -Ansport, D.no Giorgio fù Flegar a s. Servolo {V. 55}
1532 - 2° quadrimestre - il comune paga Cristoforo de Francol che va' a s. Servolo dal Rauber Nicolo a veder i soldati [L/C] NB: trattasi di quelli mandati da Trieste in aiuto a Vienna assediata dai turchi
1534 -Chersanar, Gaspare castellano nel castello di s. Servolo {V. 60}
28/12/1539 - castellano : Gaspare Chersanar [V. 60]
2/6/1541 - Flegar a s. Servolo : Lucas [V. 61]
- serie di controversie tra i villici di s. Servolo e i triestini che sfociano in atti sanguinari da parte dei primi (tempo della Signoria dei Petazzi) » i villici volevano essere congiunti con la Carniola, in cui si riconoscevano in quanto slavi, di questi contrasti con la comunita' triestina ne parla ampliamente anche il Rossetti
1545 - s. Servolo passa sotto giurisdizione del Cragno [Kandler, fasti istriani]
12/6/1551 - a s. Servolo : Flegar (governatore) Lucas [V. 61]
Stella, Bernardo, 1509/3° nel Consiglio maggiore - obiit maggio 1554 nel castello di s. Servolo [betaA1]
27/11/1559 - Petacy, Benvenuto fili Bernardo- era Capitano in castro s. Servolo [alfaE1-23]
12/9/1562 - Petac, Hieremia Logot.te del castro di s. Servolo [Consigli-v.9] + 22/6/1580 era Logot.te nel castello di s. Servolo [5B1-atti notarili]
Saurer, Johanne figlio di Erasmo - 22/6/1580 nel castello di s. Servolo, contratto di matrimonio con Caterina figlia di Hieremia Petaci (Logot.te del castello) [5B1-atti notarili] + 8/8/1595 Logot.te castro s. Servolo [V. 79]
8/8/1595 - Logotenente in castello : Giovanni Saurer [Jenner]
Petazi,Giovanni- 2/12/1606 ammalato fa testamento: abita in Cavana, possiede Svarzenecho(Swarzenegg), s. Servolo, Castel novo, nomina governatore dei suoi beni Fenice Chupfershin suo Flegaro [4AD- testamenti]

1600

ott. 1615 - l'esercito veneto brucia il territorio attorno al castello, bene dei Petazzi [Scussa - Verdizzotti - Nani]
nov. 1615 - i veneti tentano l'assedio al castello [Puschi - archeografo triestino]
1622 - Ferdinando 2° vende la signoria al conte Benvenuto Petazzi [Kandler-l’Istria-1852]
17/7/1626 - accordo sui confini tra Trieste e i Petazzi nella zona di s. Servolo [Codice Piccardi alfaB4]
Petazzi, Benvenuto- 1632 il Cons. di Stato lo alza a conte di s. Servolo e Castelnovo e barone di Svarzenegg (Jenner, Annali)

1700

1702 - i Petazzi vendono la Signoria di s. Servolo all'Erario
1708 - l'Erario la cede ai Turinetti de Prie' - passa poi ai baroni Salvai - poi ai Montecuccoli Loderchi
- il castello subisce un incendio e va' in rovina
22/9/1727 - Governatore di s. Servolo : Pietro Oselini (da doc. 20/3/1730) [4AD-testamenti]

1800

1848 - soppresse le Signorie, il castello passa al comune di s. Dorligo


1903 - il comune lo rivende ai baroni Economo
dal 1947 sotto amministrazione jugoslava, oggi Slovenia (Socerb)

san servolo castlesan servolo castlesan servolo castle

 

 

 

taber di DRAGA

della nascita di questo fortilizio non sappiamo niente, è possibile che prima delle date citate fosse chiamato con altro nome, poi com'è apparso così ugualmente scompare dalle carte
alcuni scrittori lo identificano con altro citato col nome di
Fűnfenberg detto anche Vicumbergo (vd. sotto)

4/4/1335- pagato il nunzio che fu a Dragam [L/C]

2/9/1509 - Trieste propone spedizione contro il Taber di Draga caduto in mano ai veneziani {CDI}
1510- 7/3- il tamburino di Trieste và a Draga [L/C](NB: vi fù un attacco al castello(Tabor) di Draga in mano ai veneti, ma si dovette ripiegare (vd. M/S vol. x°)
1521- 19/5- in castro di Draga : che fù preso dai veneti, il castellano di Castronovo Michael (vice di Cristoforo de Frata a Segna e Veglia, per il re Carlo consegna il taber e la villa di Draga ad Antonio Bosserman per il vescovo di Trieste Pietro Bonomo (V. 57)
29/1/1544 - in fortitio sive in vulgo dir Thaber Draga, distr. s. Servolo, in cella vinaria.. padre Petro de Metlicha sutore custode Thaber de Draga - Andrea Chelbet castellano {V. 62°}

notizie : ricerca del dott. Colombo su Archeografo Triestino 2002

castle trieste

 

VICUMBERG

castello di proprieta' del vescovo di Trieste che lo affidera' al conte di Gorizia, i miseri resti sarebbero visibili pochi metri dopo il confine di Botazzo sopra la val Rosandra - secondo alcuni scrittori, sarebbe lo stesso taber di Draga

2/5/1328 – il D.no Gerlo di Vichinberch, vanta credito di 40 marche da Henrico detto Ançel Pras che ab a Trieste, pignorati 6 mansi in villa Tatri e beni in villa detta Pogorian [V. 3]
19/7/1332- pagato Henrico Raviza che fu’ a Winchymberch - e pagati i cavalli [L/C]
apr 1335- pagato ser Genano che fu’ ambasciatore a Vinchumbergo [L/C]
Johanne de Maçchoglan - penult°/2/1337 possiede vigna in c. Prebenico (dominio del castro Vinchinbergi) [V. 13]
8/9/1346- pagato il precone che ando’ a Vinchumberch [L/C]
4/10/1351- il comune paga gli ambasciatori che furono a Vinchimbercho [L/C]
3/2/1352 - il comune paga 4 ambasciatori che furono a Vinchimber per gli ebrei [L/C]
21/4/1352- il comune paga gli ambasciatori che andarono al castro di Vinchinber, ci furono ruberie ai mercanti di Lubiana che comprarono olio a Trieste [L/C]
1/5/1352 - Trieste in controversia col suo vescovo, Antonio Negri che cercava di riprendersi l’antico diritto sulla città coll’aiuto del Patriarca di Aquileia, il vescovo eccita i sudditi carsolini, per risposta, Trieste rompe i castelli della Becha e Vicumberg, il capitolo della città si rivolge allora al Patriarca di Grado, saltando quello di Aquileia, che concede nuovo vescovo alla città, Giovanni di Cittanova
6/12/1352- il comune paga gli ambasciatori che andarono a Vimchimbercho [L/C]
15/10/1367-  Venezia : il vescovo di Trieste Antonio Negri rinnova l’investitura feudale di Vinchumberg al conte di Gorizia Mainardo [Buttazzoni C.]

 vicumberg vicumberg vicumberg

 

 

 1) 1395 - petro de vichinberch [alfaDD2-vol.11] - 2) Vichimberch e Draga - 3) mappa zona Vimchimberch

 

vicumberg vicumberg

 

 

 

4) A = chiesa di san Lorenzo - B = resti della torre -archivio di stato - mappe : Ocisla -da ricerca del dott. Colombo su archeografo triestino - 5) da notare la correzione del nome Bottaz in Botač (c dolce)



FüNFENBERG

si tratta in pratica dello stesso sopra

1676/8 - Giovanni Antonio de Kupferschein mudaro a Funfenberg [A. Tribel - una passeggiata per Trieste]
1690 - La Muda di Zaule spostata a Funfenberg {Storia di Trieste di V. Scussa-aggiunta del Kandler}
19/5/1690 - gli ufficiali di Clanez e di Finfimperch, sotto pena di perdere l’ufficio, devono obbligare tutti i somari e i mercanti che ivi giungeranno con vettovaglie e merci, di portarsi a Trieste pena di contrabbando con relativo sequestro [Codice Piccardi alfaB4]

20/4/1749 - Ifsich Federico cesareo controscrivano a Fifemberg

- una ricerca su questo castello trovasi nell'Archeografo triestino 2000 ad opera del dott. Colombo

www.triestestoria



ROMAGNA

castelletto eretto dai veneziani durante l'assedio a Trieste
il nome appare anche nelle documentazioni venete, sull'etimo molti si sono sbizzarriti, ipotizzando persino si debba ad un condottiero nelle file venete, che fosse originario della zona del Po, forse non lo sapremo mai, ma vorrei precisare che il lemma <romagna> venne usato nei documenti sia veneziani che tergestini, ad indicare la forma verbale di <rimanere>, tanto per intorbidire un po' le acque (un esempio negli Statuti del 1421 in volgare-vd pg. dialetto antico). Il toponimo forse allora si attesta, di precedenti menzioni non ci risulta, oggi rimane a ricordo una via cosi' intitolata che fu' l'accesso al colle di Scorcola prima della nascita della sottostante via Fabio Severo, notizie del 1800 ci parlano di ritrovamento di parte delle mura del castello, durante lavori di scavo, ma le notizie in merito sono scarse.

nel 1273 Venezia puntualmente assedia Trieste, prevedendo una lunga durata, erige un castello, nella zona detta Romagna, ma il Patriarca di Aquileia con le sue truppe, accorso in soccorso della città lo spiana. {Vitae Episcoporum et Patriarchati Aquilejensium-Antonio Bellomo, p. 15/c- in Muratori RSI, v. XVI}

1289- inizio anno - i veneziani attaccano Trieste, erigono castello in localita' Romagna e vi pongono a Capitano Gerardo delle Lance - ap/magg - accusato di tradimento il Gerardo viene torturato e alla fine catapultato sulle truppe patriarcali che assediavano il castello. [Dandolo - Storia di Venezia]
1289 - 24/4- avvertito il Patriarca che Trieste era assediata da VE, che aveva eretto terra in Romagna, và a Cervignano, assieme al conte di Gorizia si incontrano a Monfalcone, assaltano Romagno (?) varie volte ma inutilmente, il conte di Gorizia lascia il campo e se ne và {Jacopo Valvasone, successi della patria del Friuli, 1823-p. 6/7}

NB : l'eventuale posizionamento di un forte o castello nella zona oggi nota con questo nome, va' ben ponderata, o l'edificio era piu' in basso (p.zza Oberdan), oppure sul colle di Scorcola, una posizione intermedia, sarebbe stata di facile attacco delle truppe tergestine dal soprastante colle, cio' indicherebbe che il toponimo oggi nella sua attestazione, e' come molti altri, errato nel posizionamento.


questo articolo e' in costruzione, vd anche Annales


san VITO (SANZA)


i vari scrittori dicono ci fosse gia' un posto armato nei primi anni del 1600, forse nato sui resti di un antichissima chiesa che diede origine al toponimo e che venne devastata dalle truppe istro-venete . Venne varie volte rimaneggiato. Venne ribattezzato dai triestini "Sanza".

 sanza triestesanza san vito


 


1615- ...a 4 homini mandati dalli S.ri la 2 ª volta che fu desegnato il forte £ 1 s16 (s Vito)
1616- paga .. al Tisler dil castel à bon conto per haver ....serato il ponte del forte di S. Vido ... £ 18 [L/C]
10/1/1621 - viene mandato un ingegnere a redigere la pianta del nuovo forte sul monte di s. Vido [Libri dei Consigli XI]
18/4/1621 - approvata l'erezione di una torre, spesa prevista £ 4000 [Libri dei Consigli XI]
15/3/1628 - il Logot.te di Trieste Antonio Gastaldi con istanza dei Giudici della città decidono la traformazione del forte di s. Vito, con inizio il 7 giugno
30/4/1629 - il nob. Annibale de Bottoni, presta al comune 2000 fiorini per l'erezione del forte [V. 98]
NB : come noterete dalla mappa del 1660 a quella del 1734, vi sono notevoli differenze, il forte venne modificato sostanzialmente.
27 e 28/11/1733 - si inizia a spianare s. Vito
1/5/1735 - fatta la polveriera a s. Vito [A. Scussa - i diarii]
17 e 18/6/1735 fatte migliorie al forte [A. Scussa - i diarii]
1 e 2/6/1738 - a s. Vito (Sanza) si inizia la batteria di pietra cotta intorno, dov’era prima la terra verso lo Zucco {A. Scussa - i Diarii}
dal 2 al 4/10/1739 - da Graz, si paga il sign. Baldassar Budigna per l’esproprio del suo terreno per l'erezione del forte di san Vito {A. Scussa - i Diarii}
1770 - spese salizo alla strada della Sanza - {3D1 - Proc. Generali}

triestestoria altervista

nel 1813 si asseragliarono le truppe di occupazione francese che vennero bombardate dalla flotta inglese, rimase così rovinato e abbandonato.
intorno agli anni 1960, i miseri resti de castello, furono adibiti a museo del collezionista Henriquez ancora vivo, ebbi in quel tempo la fortuna di conoscerlo.

 sanzasan vito castle

 

 

 sanzasanza

 

 

 

notevole la differenza riscontrabile tra la mappa del 1831 e le immagini seguenti, il castello appare ridimensionato e compare anche il torrione rotondo
castle trieste nella mappa di Trieste del 1903, il forte appare ancora integro, in una del 1913 invece, non si riscontrano piu' ne' le mura, ne' riferimenti

in costruzione

 

BECA - BECHA


localita' sopra Botazzo (val Rosandra), per pochi km oggi Slovenia (vd. anche pg. paesi del Carso)


maggio 1341 - viene distrutto il castro della Becha per ribellione a Trieste, era del Patriarca ma dato al conte di Gorizia {V. 39}
1352 - Trieste in controversia col suo vescovo, Antonio Negri che cercava di riprendersi l’antico diritto sulla città con l’aiuto del Patriarca di Aquileia, il vescovo eccita gli animi dei suoi sudditi carsolini, per risposta, Trieste attacca e rompe i castelli della Becha e Vicumberg, il capitolo della città si rivolge allora al Patriarca di Grado, saltando quello di Aquileia, che concede nuovo vescovo alla città, Giovanni di Cittanova (1/5)
1361 - i triestini spianano il castello della Becca (dei Vicumberg),NB: il 20/2 gli ambasciatori di Trieste erano stati arrestati dai baroni di Adelsberg, vassalli del Patriarca {CDI Cumano, 3A8}
2/9/1388 - in territorio Terg. in villa Becha ...[B/M- v. 9]

1521 - la villa di Becha viene restituita al vescovo di Trieste Pietro Bonomo [V. 57]

in costruzione

s. SERGIO (Cernikal- Črni Kal)

piccolo castello a torre posto su una rupe sopra il villaggio di Černikal, era sulla via che portava a Capodistria, bene del Patriarca di Aquileia venne dato al vescovo di Trieste, venne successivamente occupato dalle truppe veneziane, L'Austria ne prese possesso e l'affido' al Capitano di Trieste Rauber, ma probabilmente nel 1615 venne saccheggiato dai veneziani e rovinato.

Cernical - 19/6/1343 Gastaldo : Mathias de Rencho [Cancelleria 3] (paese?)
13/11/1509 - cacciati i veneti da Cernical (CDI)
sett 1513 - soldati triestini e boemi assieme difendono Cerni Kalo dall'attacco veneto [L/C]
1/1/1521 - Carlo V° assegna al Capitano di Trieste, Nicolò Rauber, il castello di s. Servolo con la signoria annessa ..... e il Tabor di Cernical (s. Sergio), per i servizi resi durante le guerre
13/5/1533 - da Trento il segretario di Venezia : comunica al Senato che il castello di Cernikal pare rimanga agli arciducali [Senato Mixti - v. 55]
1579 - da relazione al Senato Veneziano di Nicolo Bondumier : ...hebbi già alcuni mesi querella di un poco di insulto fatto per quelli di Cernical sudditi Arciducali ad alcuni della ditta Villa di Gobrovizza [atti e memorie della soc istriana della storia patria vol V – 1889]

alcuni storici affermano che venne dato a custodia a 50 uscocchi

1615 - i veneti attaccano il paese e il circondario

castle trieste

l'immagine e' stata tratta dal seguente link  http://www.panoramio.com/photo/18390935

castello/castle Crni Kal - (D) >>>


in costruzione

forte Kressich

nel 1854 si inizia la costruzione sul costone di Gretta, finita poi nel 1857, aveva fossato che lo circondava e l'accesso tramite un ponte levatoio, era massiccio e possente

serviva a sorvegliare e proteggere il mare da possibili incursioni (qualche romanziere fenomeno, ha scritto che serviva anche per controllare la popolazione, ennesima balla dei soliti fanfaroni, oltre ad essere abbastanza lontano dalla citta' teresiana, non c'era nessuna occorrenza in questo senso, ma i denigratori non si ravvedono mai, neanche a distanza di 150 anni !)

forte kressich

 

 

 

aveva forse dei sotterranei che lo collegavano alla batteria di san Bartolomeo eretta precedentemente

dopo l'occupazione italiana nel 1923 viene usato come base per il nuovo faro cittadino detto poi della vittoria

nel 1945 vi si svolsero feroci combattimenti tra le forze tedesche asseragliate dentro e i partigiani

parte del forte e' ancora utilizzato era la biglietteria dell'accesso della visita al faro, e' un bene della marina italiana


in costruzione

taber di MONRUPINO - REPENTABOR

ho aggiunto questa localita' suggestiva, anche se storicamente ben poco si conosce, come gia' citato all'inizio pagina, e' un sito in cima ad una collina e fortificato da un imponente muraglia a difesa e rifugio dei villici del posto. Si ipotizza sia eretto sui resti di un antico castelliere, che vi fosse una chiesa eretta attorno all'anno 1000 e su i cui resti ne venne eretta una seconda nel XVI° sec., ma sono solo supposizioni, e' per certo un sito antichissimo, e' possibile che in tempo medievale venisse citato con altro nome, se ne dovessi venire a capo, ve ne daro' notizia.

Nella chiesetta all'interno del sito (vd. pag. paesi del Carso e pag. chiese) ogni 2 anni, si celebrano le "nozze carsiche", ovvero un matrimonio tra due abitatori dei villaggi della landa carsica, vi partecipano in massa con i costumi tipici, gli abitatori di lingua slava, e da diversi anni anche moltitudini di triestini e sloveni.

 tabor repentabor monrupino

 

 

 

 tabor repenrepe tabor



 



da doc. del 1500 ; ...fortility Riepnich ut muris? turrim civitatis ....[carteggio del comune-alfaB15-p. 41 nota 10]

 

CASTELNOVO (Neuhaus-Podgrad)

castello fu' bene Patriarcale, in mano poi al conte di Gorizia, nel 1426 mentre contratta con Trieste, tenta di venderlo a Venezia per 3000 duc. oro, il Senato approva la spesa, ma pare che poi non si concluda, allora lo vende per 2mila ducati oro al comune di Trieste che si allarga verso l'Istria e blocca la via usata dai commercianti per evitare la dogana imperiale e cosi' aggirare Trieste e scambiare merci in Istria, cosa che nello stesso tempo, lasciava Trieste senza rifornimenti. Il comune raggiunge così la sua massima espansione, dopo l'era vescovile, la mossa dei triestini funzionera' cosi' bene, che Venezia accorre con l'esercito all'assedio

dagli atti del Comune di Trieste :

10/2/1352 - il comune paga al locandiere le spese fatte dal D.no di Castro Novo a Trieste (non si cita il nome)
11/2/1352- Trieste manda nunzio a Castro Novo [L/C]
nov. 1366- Trieste manda nunzio a Kastronovo [L/C]
5/1/1367 - Commissione a Pietro Giustinian. Vada prima al patriarca di Aquileia, il quale aveva fatto pregare per mezzo di ambasciatore [che s' era unito a quello del conte di Gorizia] che fosse levato l’ assedio da Castelnuovo, e gli dica : avere Venezia ritirato le sue milizie da quell' impresa, in grazia d'esso patriarca, e il ritiro fu ordinato anche perchè il conte aveva promesso che avrebbe fatto indennizzare i danneggiati [VE - Senato Mixti - vol 32]
8/11/1382- Trieste manda Paxoto Zuileto a Castro Novo [L/C]
1/4/1396 - il comune paga vino e pane e altro ai triestini messi a Castro Novo [L/C]
29/9/1398- il comune manda nunzio a Castro Novo [L/C]
20/4/1426- mandata lettera a Castro Novo [L/C]
1426. 23 maggio. —VE : Avendo il capitano di Raspo scritto, il 13 corr., che Andrea da Cormons, nunzio di Federico conte di Gorizia, gli aveva esposto che quest' ultimo sarebbe disposto a dare in pegno di un prestito di 3000 ducati Castelnuovo e le sue giurisdizioni e dipendenze; considerato che quel luogo è lontano io miglia da Raspo, che per esso passano i musolali che scendono in Istria e specialmente a Capodistria, che Trieste offrì al conte 2500 ducati, e se il conte accettasse l'offerta l' Istria veneta ne avrebbe gran danno poiché i musolati porterebbero il loro grano e comprerebbero il sale nell'ultima città mentovata ; — si scrive al detto capitano di far sapere al conte che Venezia è disposta a dare il danaro da lui chiesto [cercando di darne meno che sara possibile], ed autorizza il capitano stesso ad aprire le negoziazioni, a concluderle, a ricevere Castelnuovo in nome di Venezia, a mandarvi a custodia io degli stipendiari di Raspo ; scriva poi il risultato delle sue pratiche, e il Senato provvedera al pagamento stipulato [VE Senato Mixti - v. 56]
maggio 1426- il comune paga 1000 duc. agli ambasciatori del conte di GO come soluzione per Castro Novo [L/C]
21/8/1426- il comune paga le spese del cancelliere del conte di GO e di Bernardo de Rebata [L/C]- il comune paga 54 duc. oro agli ambasciatori del conte di GO per Castro Novo [L/C]
17/9/1428- il comune paga la bolla del comune di Trieste messa a Castel Novo [L/C]
1/10/1428- il comune paga i coppi portati a Castro Novo [L/C]
dic 1428 - il comune paga libbre 1000 a ser Nicolo de Baiardis Castellano a Castri Novi [L/C]
ap. 1429 - Capitano Castrinovi Nicolo de Baiardis [L/C]
1433 - Johannes de Basilio riceve paga per scrivere statuti di Castelnovo (Hattinger,alfacc9) era notaio del Proc. Gen
1435- spese del comune per mandare pane il giorno di s. Vito ai villani di Castel Novo [L/C]
ultimo/2/1440- il comune paga Bartolomeo de Bratcho che stette un mese a Castel Novo [L/C]
28/5/1440 - de ADAM, Cristoforo- ab inc. Riborgo, ma ora Cap° a Castronovo per il Com. di TS [4A-D-n° 40] (9G4/13)
13/6/1441- il comune paga la bandiera mandata a Castel Novo alla festa di s. Vito [L/C]
15/7/1441- paga a Johanne tedesco che traslata dal latino al tedesco "el libro de la raxon" de Castel Nuovo [L/C]
marzo 1444- spese del comune per carte bergamine per il registro di Castel Nuovo [L/C]
maggio 1447- pagati i 3 uomini che andarono alla fiera a Castel Novo - Benvenuto Petaz Capitano a Castel Nuovo [L/C]
15/3/1449 - l’imp. Federico si pronuncia sulle contese tra i Walsee (Duino) e il comune di Trieste, il castello preso dai Walsee ai triestini sia dato all’imperatore [A. Hortis- archeografo triestino 1877/8 vol. V]
maggio 1449- il comune paga il legname con cui lavorarono certi maestri a Castel Nuovo - paga di un duc. oro al Suppano di Gerdissera per le spese fatte dai triestini che andarono a prendere Castel Nuovo [L/C]
1449 - Andrea de Leo Capitano a Castel Novo [L/C]
1459- paga di £ 100 al Capitano Andrea de Leo [L/C]
1461 - il comune paga il vescovo che fu' in Germania dall'imp.re per la strada di Castel Novo [L/C]
1461 - Andrea de Lio Capetanio de Castel nuovo .... per la muda de san Zorzi ......- .. la qual muda tocava al dito messer Andrea a scoder fo dada a messer Rasmo de Castel nuovo de voler del Comun [L/C]
1463 - Venezia assedia Castel Novo, accorrono i triestini ma non riescono ad entrare [L/C] - Trieste manda ambasciatori a Venezia e chiede aiuto al capitano di Pisino il Cernomell [L/C]
ap 1473- Novello, Girolamo alle dipendenze di VE prende ai triestini il castello di s. Servolo
1479, 20/9- messo castellano a Castelnovo (da VE), Vanto de Gravisiis (C.D.I.)
5/7/1500 castellano x VE ; Damian de Tarsia [Sanudo – i diarii]
29/10/1502 Castelnovo : castellano per VE, Damian de Tarsia (M/S)
luglio 1505 - castellano per VE: Damian de Tarsia {M/S-i Diarii}
1509 - Venezia ; il Consiglio dei X, decide di concedere il castello di Castelnovo al Savorgnan per i suoi meriti [Muratori - i diari di Girolamo Priuli]
1 ott 1509– VE perde Castelnuovo – presa da un manipolo di uomini – 2000 fanti e 250 cavalli vi scorazzano [VE Senato Mixti - v 42]
28/9/1509- di notte il castello viene espugnato da Arrigo duca di Brunswich {A. Marsich-Arch. Ts vol. 4°-1876/7}
sett. 1509- il comune di Trieste paga Johanne de Codop affinche' vada a Castel Novo [L/C]
29/9/1509- Trieste manda Francesco de Merissa ambasciatore al duca (?) a Castel Novo [L/C]
nov. 1509- il comune manda 3 orne di vino ai triestini soldati a Castel Novo [L/C]
1521 - castellano : Michael (vice di Cristoforo de Frata, a Segna e Veglia per il re Carlo [V. 57]
15/5/1522- il comune manda lettere a Castel novo [L/C]
20/1/1523- il comune paga il fante che fu' a Castel Novo [L/C]
13/5/1533 - VE al suo segretario a Trento alla Dieta - Gli si trasmette lettera del capitano di Raspo circa « li sinistri modi che tiene il Flegar di Castel Novo, et molestia che dà nel bosco nostro di la Visina, et il Flegar di Lupoglavo », e gli si ordina di procurare « che cessino da ogni molestia acquietandosi a quanto sera per quelli giudici terminato [Senato Mixti -vol 55]
1533. 26 giugno. — VE Senato: « Quanto veramente pertiene alle cose del Tassis, cioè di Castel Novo, ditto Rachel, et della villa di Barbana, havendo il q. Zaneto de Tassis havuto quelli lochi dal q. Massimiliano Imperator in pegno per.il credito che l'havea con sua M. tà et havendo nui nella guerra presi quelli lochi, se ben potevemo et potriamo defender non haver per ditti loci obligatione alcuna, nientedimeno fussemo contenti, come per lo incluso exemplo vederai di lettere per nui scritte all' orator appresso la Cesarea M. li a XIIII di Lugio del anno M.D.XXX, di haver ad dar alli heredi del ditto Zaneto il denaro » dovuto dall' imperatore al quale Venezia si ritiene subentrata. Si raccomanda quindi al Rosso di far sì « che non si devegni ad alcuna sententia di restitutione del sopraditto castel et villa » [Senato Mixti - Vol 55]
1539- il comune da' elemosina ad uno spagnolo giunto da Castel Novo [L/C]
1580 - Leo Geremia q. Robba,- Governatore a Castelnuovo (Jenner,Annali)
20/1/1581 - Vouchotic, Agnese ved. di Antonio- suo marito fù giudice a Castronovo {5B1-atti notarili}
1588 - il castello appartiene gia' alla fam. triestina dei Petazzi - vd. immagine
5/3/1603 - Daniel Bottoni-era Logot. te a Castro novo [V. 79]
2/12/1606 - Petazi,Giovanni- ammalato fa testamento: abita in Cavana, possiede Svarzenecho, s. Servolo, Castel novo, nomina governatore dei suoi beni Fenice Chupfershin suo Flegaro [4AD- testamenti]

castle trieste

1588 - Conoscendo il Mag.co et nobile ser Benvenuto Petazzo Archiducal Possessor del Castel de Sbortznech et Castel novo .....[testamenti]


notizie sono anche riscontrabili nei doc. di Venezia
in costruzione    


notizie da comprovare :
1550- per ordine imperiale demolito (?)
1619- ristrutturato
abbandonato
nel 1815 ricostruito dall'Austria

sito foto e descrizioni del castello di Podgrad oggi, in lingua slovena »»»


 

castello di Duino    vd. DUINO


intorno al 1800 alcune case abitative nei dintorni della citta', assunsero forma di castelletto, con tanto di merlature e torrioni, da annoverarsi ; quello della fam. Geiringer sul colle di Scorcola, ancora esistente, quello della fam. Angeli (nei pressi dell'odierna via Capodistria) che venne demolito e le sue pietre numerate, un ricco personaggio, si disse americano, lo compro' e lo ricostrui' oltre oceano, il castello della fam. Basevi, oggi sede dell'osservatorio astronomico di Trieste, il castelletto oggi sede di <biologia marina> ad Aurisina filtri, il castello Valerio dietro l'universita' nuova (farmacia e microbiologia). Nasce anche in questo tempo, il ben piu' famoso castello di Miramar

triestestoria altervista
triestestoria altervista
triestestoria
castello Geiringer oggi sede di scuola privatail castello Basevi(1) (osservatorio astronomico)biologia marina - filtri Aurisina

(1) - il castello della famiglia Basevi si trovava sull'antica proprietà della fam. tergestina dei de Fin, nel libro della storia cronografica della città, il padre Ireneo, menziona nei primi anni del 1600, resti di caseggiati contornati dal bosco, che darà poi nome anche ad una via, pare che vi fossero anche resti di un antico castello.

 

mappa dei castelli antichi del territorio

castle trieste