nonostante secondo il mio modesto parere, ci siano degli errori madornali, ai curiosi la possibilità di leggersi un articolo del linguista Doria sui toponimi triestini. Sarei veramente curioso di sapere dove lui aveva trovato riscontro tra il dialetto veneziano (veneto) e il tergestino del 1300/400 (p. 3), forse se si fosse letto le missive tra generali dell'armata veneziana e il Senato, avrebbe scoperto che anche per un triestino è alquanto difficoltoso da leggere, dove poi ci sia una similitudine .... è tutto un dire ! Non per ultimo, numerosi sono gli errori da lui portati ad esempio, l'arrivo dei cosidetti <cicci> nelle nostre terre, è da considerarsi di molto antecedente al 1500 da lui affermato, visto che già nel 1300 è vivente in città una famiglia Chichi o çichi, derivante dal vocabolo cicci, probabile loro origine, che dire poi dell'affermazione di aver trovato pochi toponimi di origine slava, cosa alquanto strana direi, forse perchè cercava solo nomi ladini?1 notevole l'errore di lettura della voce : Denante la puarta (p. 5), mai trovato dal sottoscritto, che altro non è che : Porta Donota, e per finire in bellezza, trasforma il toponimo Caboro in derivazione da Porta corvorum (p. 6) che non mi risulta mai esistita, mentre sò che esisteva torre dei corvi, sita presso quella di Riborgo, per cui tutta un altra parte. Come vedete, madornali errori, riportati nel tempo, e mai corretti, portano a travisazioni perpetue, lo sconfessare qualche luminare, può essere pericoloso, pare ancora oggi e anche del signor Isaia Ascoli ce ne sarebbero di cose da dire

1- ormai ci e' noto che il Doria rimase abbagliato, senza pero' verificare, dagli scritti del Mainati su un ladino improbabile in uso a Trieste (vd. pagina : il dialetto tergestino), e infervorato ne trasse la conclusione... a Trieste si parlava il ladino ! Nonostante l'errore sia palese, gli ignoranti (coloro che ignorano) continuano con questa leggenda senza fondamento ancora oggi



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