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BELJ - BELLJ - BELLI

 

La famiglia e' aggregata alle 13 casade tergestine

La gran parte degli storici, li danno come originari della Dalmazia e precisamente da Trau, nel 1300 un ramo e' presente anche a Chioggia. Nelle genealogie lombarde esiste una famiglia cosi' cognominata presente a Bergamo ma originaria del Piemonte, dove un certo Bello nel 1123 viene citato come Console di Asti.

- e' possibile che "bello" si rifaccia al lemma latino indicante "guerra"

legenda

A/T = Archeografo Triestino

AR = Arenghi

B/M = banco del maleficio

CA = libri della Cancelleria

CAv = vacchette della Cancelleria

L/C = libri dei Camerari

M/S = Marin Sanudo, i diari

N/EXT = notai estimatori

PPE = protocollo pubblico economico

V. = vicedomini

NB : le fonti sono tutte documentazioni di Trieste, tranne quelle specificate

 

 

Nei documenti pubblicati sul Codice Diplomatico Istriano, appare nel 1126 e nel 1216 menzione ad una famiglia "Bellissima", cognome che non si ritrova piu' in nessun altro documento, che fossero i Belli ?

nel 1300 hanno gia' cariche comunali, non sono elencati tutti i componenti della famiglia, ma solo quelli maggiormente documentati

il primo dal sottoscritto trovato e certo Pluicha (la scrittura non permette una buona lettura), che nel 1300 paga le decime al Capitolo tergestino, nel 1309 e 10 lo fa' anche il mercante Virgilio, nel 1332 scopriamo che abitava presso la piazza comunale (CA  3), comprera' casa in Riborgo (N/EXT 2)dove nel 1347 abitera' (V. 17), possiedera' anche saline a Zaule (N/EXT 2), nel 1350 muore (9G4/13). Sua moglie Donata, figlia di Andriolo Grimani e di Marchisina di Cha Zane, nel dicembre del 1346, ammalata e a letto nella casa di Riborgo, detta testamento, chiede la sepoltura presso il monastero di s. Francesco (s. Antonio vecchio), lasciti ai figli Maria, Homobono, Pietro, Benasuda, Nicoleto e ai nipoti Margarita (figlia Benasuda), Quaglota (figlia Maria), Margarita e Lucia (figlie Nicoleto), Gregorio (fli q. Francesco de Baxilio) (V. 17), ma sembra che poi si riprenda, per morire definitivamente in giugno del 1348 (9G4/13).

Sussitono a quel tempo, 2 omonimi Pietro, uno e' figlio di Virgilio, altro e' suo nipote, figlio di Homobono, mancando i riferimenti non saprei dire di quale si tratti, ma un Pietro, forse il mercante, nel 1358 compra i redditi e tutte le pertinenze di ben 3 ville del Carso, Famglaco, Gorizano e Pecho (?), da uno dei Rubeis (V. 19-20), nel 1360 viene citato come proprietario delle ville di Ternoviza e di Vercoglan gia' da diversi anni (CA 7)

Omobono,

figlio di Virgilio, era anche detto Boncine, sposato con Francesca (B/M 9), avra' un figlio a cui, tanto per complicare, dara' nome Boncine e altro che chiama Pietro, nel 1348 Omobono assieme a suo fratello Pietro, vanta un credito per 85 caratelli di miele (V. 16), nell'aprile del 1349, nella sua casa in Cavana, detta testamento, tra i suoi lasciti, uno per la chiesa di san Cristoforo, a quel tempo eretta in contrada Castello, altro invece per la chiesa di san Antonio (V. 18)

Colandj,

figlio di Nicolo, varie volte multato dal comune, nel 1372, durante l'occupazione veneziana di Trieste, si aggrega alle truppe occupatrici come stipendiato equestre (V. 24)

Nel 1401 troviamo un certo Ruzerio, di Capodistria, ma giunto da Buie dove abitava gia' nel 1372,  ora abitante a Trieste (V. 27) sposato con Draguncha che nel 1414 appare gia' vedova (L/C)

I Belli, Pietro, Johanne, Rizardo, Nicolo, nel 1468, al tempo della rivolta cittadina (vd. Annales), sono Consiglieri del comune, anche il Lazzaro che il Tamaro cita come capo della ribellione (A/T 1929/30) e che nel 1470 ritroviamo come Capitano del castello di Moncolano (Sardagna - A/T 1870/1)

Agnese,

figlia del Lazzaro, nel maggio del 1506 abita a Pisino (V. 50)

Cristoforo,

nel 1509 e' gia' membro del Consiglio (beta A1), possiede saline a Servola che dava in affitto (V. 61), viene mandato dal comune nel 1545 a Padova per trovare un giudice del maleficio e a Venezia per un medico, a Gorizia per alcune cause di confini con san Servolo (L/C),  secondo lo Jenner nel 1551 viene arrestato per sobillazione del popolo, ma subito rilasciato (Annali), nel 1560 si menziona sua sorella Daria, vedova di Antonio de Leo (V. 68), mai domo, nel 1561 comanda i triestini che assediano Corgnale e distruggono la fiera, fatta per deviare il commercio che giungeva prima a Trieste, e danno alle fiamme il paese (1/2C 17), due anni dopo viene catturato e imprigionato a Lubiana, nelle torri, assieme ad altri triestini rei del misfatto (16C 11/27), come sempre la Corte da' ragione ai triestini (i mercanti che andavano a Corgnale, evitavano la dogana triestina, per cui niente soldi alle casse austriache!), ma ... come sempre, i triestini devono pagare i danni. Nel giugno del 1582, prima di recarsi alla Corte a Graz, redige testamento, lasciti alla moglie Maria, alle figlie Chiara e Lucia e ai figli Giovanni e Virgilio (1/1 f 19)

Maria,

vedova di Cristoforo, nell'agosto del 1587, ammalata, nella sua casa di Cavana, detta testamento, lascia 10 ducati ad ognuna delle figlie, Lucia, Chiara e Bella, sposata con Antonio Dugo, agualmente lasciti a vari nipoti, erede universale il figlio Johanne (V. 78)

Chiara,

figlia di Cristoforo e Maria, nel luglio del 1601 e' gia' vedova di Pietro de Leo detto "spagnolo", detta il suo testamento dove trovasi lasciti alla sorella Bella ed ai figli del fu suo fratello Johanne (4 A-D)

Bartolomeo,

nel 1602 appare come milite alla torre della Fradaja (5D 2/9)

Speranza,

nell'agosto del 1603 detta testamento (5A 1/3)

Vincenzo,

 proveniente pero' da Muggia, nel marzo del 1609 appare come testimone ad un atto testamentario (4 A-D)

 

Secondo l'Ireneo della Croce, ultimo della dinastia triestina, fu' un Cristoforo che mori' in Ungheria mentre si trovava con l'esercito

 

altri BELLI citati nei documenti triestini, ma provenienti da altre parti o menzionati in altre documentazioni, la maggior parte di essi hanno omonimi coevi viventi a Trieste, ma non trovando collegamenti, non posso dar per certa la simbiosi

Belli Tomasino - di Clugia - 2/7/1310 lui e suo figlio sono rinchiusi in carcere a Ferrara (Minotto-acta et diplomata-documenta Ferrariam Rhodigium……)

Belli Marco fili Angelo de VE- 22/4/1406 e' a Grado, in merito ad una permuta tra i Gabo e i Bachini (V. 28)

Belli Marco - 1445 viene impiccato a VE [Registro dei giustiziati in VE- lascito Hortis]

Belli Michel - ott 1500 Rettore a Cattaro per Venezia (M/S)

Belli Hieronimo - di VE - nel giugno del 1546 prende in affitto casa del Capitolo a Pola (A/T  1906 - de Franceschi Carlo)

Belli, Giulio (1570 c/a - 1650) - laureato a PD nel 1592, ebbe cattedra a Capodistria , scrittore letterato e poeta, ha parente Ottonello de Belli anche lui poeta e fù studente a PD in giurisprudenza [ Ziliotto Baccio]

8/4/1693 - Nicolo e suo fr.llo Zulian, Capitani delle ordinanze a Portole e Buie [atti e memorie soc. istriana archeologia - vol 15 - 1899- Senato mare - cose dell'Istria - c 70]

1838 - Giacomo e Pietro Belli sono incarcerati a Capodistria (PPE  n° 7098) - NB : non saprei se sono triestini o facenti parte del ramo istriano

 

nota dell'autore : come i miei precedenti esimi colleghi, anch'io posso aver sbagliato, nei frequentissimi casi di omonimie, l'attribuzione di qualche nota al personaggio sbagliato, purtroppo le note comunali spesso riportano solo il nome senza quello del padre, e quando non ci sono riferimenti di moglie o figli o fratelli/sorelle, l'errore e' sempre in agguato, l'uso diffuso di dare lo stesso nome a figli e/o nipoti crea non pochi problemi, il tutto complicato poi, dalla mancanza di una data certa di nascita e di morte, infatti la stesura di un testamento, anche in caso di malattia, non attesta la morte del testatore, tanto che spesso, ripresosi, lo ritroviamo ancora per altri anni a seguire. Come gia' ampliamente specificato, un altro problema in cui ci si imbatte nella ricerca, abbiamo molte vedove che si risposano, procreano altri figli, a cui danno talvolta gli stessi nomi dei figli del matrimonio precedente, un bel guazzabuglio quando vengono menzionati i nomi e solo quello della madre. Avrei potuto glissare, evitando approfondimenti, generalizzare, evitare certe omonimie  ecc .., ma mi sembrava onesto che i lettori sapessero, che sono davvero rarissimi i casi in cui uno scrittore di epoche medievali e anche dopo, possa certificare come sicure le date di nascita e di morte di ogni personaggio citato, per cui ... cautela






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