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de PETAZZI

con varianti : PETACHIS - PETACIS - PETACIJ - PETAÇ - PETAZ - PETAZO - PETACCIO - PETATIO - PETAZIO

 

trieste petazzi          trieste petazzi

Secondo la tradizione la tradizione, nel 1246 questa famiglia viene aggregata alle note 13 casade triestine

Questa famiglia e' tra le poche che vantano titolo nobiliare imperiale, trasmissibile agli eredi, anche femmine

non sono elencati tutti i componenti della famiglia, ma solo quelli piu' documentati o di interesse particolare, sono numerosissimi i casi di omonimia tra coevi, tra cui i Girono, i Benvenuto, Johanne, Justo, Bernardo, Pietro, Adelmo, Leopoldo

 

 

legenda fonti archivistiche

A/T = Archeografo Triestino

AR = Arenghi

B/M = banco del maleficio

B/Mv = vacchette del banco del maleficio

CA = libri della Cancelleria

CAv = vacchette della Cancelleria

C.D.I. = Codice Diplomatico Istriano

CONS = libro dei Consigli

L/C = libri dei Camerari

M/S = Marin Sanudo, i diari

N/EXT = notai estimatori

PPE = protocollo pubblico economico

V. = libri dei vicedomini

? = note incomplete

 

 

Mauro

nel dicembre del 1265, appare come testimone ad un atto notarile (V.20), nel 1278 gia' cittadino di Trieste, prende in affitto un vigna in s. Andrea (M.L.Iona), nel 1300 paga le solite decime al Capitolo tergestino (2D2), nel 1336 compra una vigna in Aurixini da Vitale de Anzulo (V. 13),

   -Pecella

   moglie di Mauro, nel 1329 abita in Cavana nella casa che fu' di Simone Aurade, lei e sua sorella Smeralda ricevono in dono dalle madre Donata (?) vigne in c. Sterpeti, in Melars, Monbelli, Quarti, Riprimari, çanfanestris, ograde in Montursini (CA 2)

Benvenuto

nel 1300 paga le decime al Capitolo (2D2), nel giugno del 1310 viene citato per un debito col Capitolo stesso, ma il mese dopo muore (2D 3)

   -Filippa

   vedova di Benvenuto, nel 1328 ha un debito di 20 marche con Marco Charistia (V. 4), nel dicembre del 1330 a causa di un debito, a lei e suo figlio Girono, viene pignorato un loro orto in s.ta Maria del Mare (V. 8)

 -Girono

figlio di Benvenuto e Filippa, nell'ottobre del 1310 paga le decime spettanti al Capitolo (2D 3), la cosa si ripete nel 1316 (2D 4), nel 1322 possiede vigna in contrada Cologna (V. 2)

Domenica

moglie di Gironi, nel 1328 e' in causa contro Vitale de Argento (CA 1), nel 1329 prende in affitto una casa in contrada san Silvestro nei pressi della chiesa, per 6 anni (V. 8), nel 1334 lei e' gia' vedova, assieme ai figli Benvenuto e Clario, vendono vigna in Scolculle (V. 11)

  - Benvenuto

figlio di Domenica, nel 1337 assieme al fratello Clario, comprano una casa con corte in Riborgo da Francesco de Gopo (V. 12), nel 1338 copre la carica di Camerario (L/C), nel 1343 quella di procuratore del comune (C.D.I.), nel 1352 e' ancora dipendente del comune (L/C), nel 1355 si aggiudica un dazio (L/C)

   - Clario

fratello di Benvenuto, nel 1346 viene multato dal comune (L/C), nel 1350 e' fontecaro del comune (B/M 4)

   - ?

la moglie di Clario, muore in aprile del 1359 (cere del Capitolo)

   - Pietro

figlio del fu' Girone, nel 1335 abita in Riborgo e vende un orto in Rivi de Pondareso (V. 11)

 

 

Assiduator detto Tordulo

nel 1322 nel '24 e nel '36, appare gia' come vicedomino (V.1), nel 1322 ha una vigna in contrada Cologna (V. 2), nel 1325 possiede terreni in contrada Yselle (V. 1), nel 1326 possiede una casa, dova anche abita, in contrada Castello (N/EXT 1) in Zudatis (V. 7), nel 1333 vende a Johanne di Camerino un orto in c. Zardinorum de Ursinigis, presso la roya dei mulini (V. 11), nel 1340 stima una sua vigna in c. Wartis (N/EXT 2), nel 1345 possiede vigna in Barcolle e orto in Cadinsi (N/EXT 4)

Brida

moglie di Tordulo, menzionata nel 1326 (V. 1), nell'agosto del 1346 appare nella lista delle entrate delle cere del Capitolo

   -Nicolo

figlio di Tordulo, nell'ottobre del 1360 viene processato assieme ad altri, per aver ferito il sacrestano di s. Giusto e di aver forzato l'ingresso della chiesa (B/M 8)

   -Garda

moglie di Nicolo figlio del fu' Tordulo, viene menzionata nel 1365 (CA 7)

 

Ghenano

nel 1327 vende un casale presso casa sua, in c. Zudatis (V. 4), nel 1344 e' parte lesa in un processo dovuto al suo ferimento da parte di Pietro (B/M 3), nel 1348 lo ritroviamo come teste notarile (V. 18) e citato ancora nel 1358 (B/Mv 1)

   -Adelmo

figlio di Ghenano, nel 1373 compra all'incanto una casa in Mercato che fu' di Blanco de Blanchis di Venezia (V. 24), nel 1377 pero' abita in Cavana (V. 25), nel 1381 e' a Venezia come Oratore di Trieste e ratifica la pace di Torino (C.D.I.), nel settembre del 1382, in qualita' di Sindaco di Trieste, porta l'atto di Dedizione della citta', al duca d'Austria Leopoldo a Graz (V. 46), nel 1386 secondo lo Jenner copre la carica di giudice rettore (1/1B7), nel 1397 e 1406 viene ancora citato (B/M 2 e 3), nel 1401 ha nuovamente la carica di giudice rettore (V. 27), nel 1407 gli viene contestato un debito verso il Procuratore generale

 

 

Thomas

nel 1347 per sanare un debito verso Jacomina, moglie di Thoma de Gremon, vende una sua vigna in Gatinara (V. 17)

Zuantonio

nel 1351 appare nella lista dei salariati del comune

Dario

muore nel 1361 (betaAA 14)

Justo

muore nel 1368 (betaAA 14)- altro omonimo, muore nel 1403 (NB : nell'arco di tempo di 40 anni, di Justo ce ne sono ben 5)

 

trieste petazzi

 

1/9/1497 - in contrata Riborgo sulla strada davanti la casa abitazione di Maddalena vedova del fu' ser Pietro de Juliani, presenti mateo calandra vicedomino ser Johane stela ser Riccio? de susman ser francesco Jo. pietro ser tadeo de manzuoj ser daniele de gerot ser Johane de fanticelis cittadini e abitatori di Tergeste

testamento di Susana (nata Bosserman/Wasserman) moglie di ser Jacobo petac cittadina e abitante Tergeste ammalata di epidemia

celebrare 30 messe a s. Gregorio per i suoi parenti e altre 30 per altri, lasciti per la chiesa di s. Maria del mare, san Vito, san Francesco, e alla fabbrica di s. Justo, al marito Jacobo la sua dote dovutale dal fratello Cristoforo Bosserman, a Colota figla di Benvenuto petaç sua nipote una veste di scarlato fulcita, ad Anicha sua sorella dieci ducati, a Johanne filio Nicolo Johanne una veste panni blavi fulcita, a Johanne suo nipote una zoia de perle un suo cingolo de argento de seta viridj per la figlia, a Chatarina sua nipote figlia di Cristoforo Bosserman una veste di seta alba, un cingolo oro fulcito argento, a donna Maddalena sua sorella moglie di Benvenuto petaç una vera d'oro, un cingolo de seta negra fulcita, traverse, camisas, 2 vesti di morelo, a Madalena vedova del fu' Pietro de juliani una veste de sarza rossa con maniche di velluto nigro fulcita, a suo cognato Benvenuto petaç  4 ducati, a Colota figlia di Benvenuto una zoia de perle, a suo marito Jacobo una veste di panno di lino, alle sorellePasqua e Margarita un anello oro ognuna, a ser Federico ducati uno - nomina suoi eredi universali Cristoforo e Johanne Bosserman suoi fratelli

 

NB : la C e ç di Petac/Petaç viene letta alla slava : Z

documento originale (2 fogli) in archivio diplomatico biblioteca civica catalogato 4 A-D

 

 

Bernardo

nel 1467 e' tra quelli che fuggono da Trieste in rivolta e si rifugiano a Duino (2F5), nel 1471 lo ritroviamo in carica di giudice rettore della citta' (V. 38), muore nel novembre del 1486 (A. Marsich)

Colotta (Nicolota)

gia' vedova di Bernardo, muore in dicembre del 1486  (A. Marsich)

   - Pasqua

figlia di Bernardo, sposata a Johanne Cigotti, nel 1493 rinuncia a 51 ducati che gli doveva Vitale de Argento (1/2C 7)

trieste petazzi trieste petazzi
lapide presente nella chiesa del paese di Sezana per la morte nel 1588 a 67 anni di Benvenuto Petazio, posta dal figlio Iohannes

   - Benvenuto

figlio di Bernardo, nel marzo del 1544 stipula contratto di matrimonio, con Caterina de Saurer, figlia di Jacobo (V. 62), nel 1551 e' Capitano nel castello di s. Servolo (alfaE1), l'anno dopo affitta una sua casa in Cavana a Domenico Babich (5B1), nel dicembre del 1587, abita in Cavana e compra dei campi con oliveti a Zaule (V. 78), nel maggio del 1588 redige testamento, si dichiara possessore del castello di Swarzenegg e quello di Castelnovo, lasciti alla moglie Caterina, alle figlie Lisabetta, Ingranata, Maria, Maddalena e Susanna, erede suo figlio, il nobile Zuane (betaA9 e 4 AD)

   - Caterina

vedova di Benvenuto, nel marzo del 1595 abita in Cavana, detta il suo testamento in cui dichiara erede il figlio (V. 80) - NB : in questo periodo, ci sono ben altre 4 Caterine de Petacis !

Soradamor

sorella di Bernardo e di Johanne, nell'aprile del 1474, era sposata con Lazaro Baiardi (4 A-D)

   - Giovanni (Zuan)

nel 1601 presta al comune mille fiorini (CONS 10), nel dicembre del 1606, ammalato nella sua casa in Cavana1 detta testamento : possiede i castelli di s. Servolo, Swarzenech, Castelnovo, nomina ad amministratore dei suoi beni Fenice Chupfershein gia' suo Flegaro (governatore), era vedovo della moglie Margarita, nata Paradaiser,  ha figlie Melchia, Catarina, Benvenuta, Maria, a cui lascia ad ognuna 11.000 fio. in valuta italiana, lascia ducati 600 alla chiesa di s. Giusto 600 alla chiesa di s. Francesco, 600 a quella dei SS Martiri dove sono sepolti i suoi avi, altri 600 al mn. delle monache(s. petazzi confiniBenedetto), e 600 all’Ospedale S. Giusto, 30 fio. ognuna in dote alle povere donzelle, 10 d. ognuna alle povere donne, lasciti ai della Spada suoi nipoti, lascia 400 fio., panni ecc.. a Francesca figlia q. Stefano Perteulis che abita in casa sua e che era sua serva, 50 d. ad altra sua serva, erede suo figlio Benvenuto

1 - la loro casa verra' poi trasformata in deposito dei sali, poi demolita e al suo posto eretta casa Fontana

trieste petazzi

 

Benvenuto

tra il 1630 e il 36 ha la carica di Capitano di Trieste, la scelta non piace ai triestini che proprio con la sua famiglia ha grossi problemi di confini verso s. Servolo, numerosi sono atti di aggressione tra le due enclave, il Petazzi approfittando della sua posizione, decide autonomamente sui confini, ma per non eccitare la Corte imperiale, che nel 1632 lo eleva a conte di s. Servolo e Castelnovo, e a barone di Swarzenegg (Jenner), la citta' nicchia e fà buon viso a cattivo gioco

Helena

la contessa nel 1658 appare gia' vedova di Benvenuto, lei era nata de Argento (V. 96)

 

 

Graz (A) - 11/8/1632 concessione del titolo di conte al barone Benvenuto Petaz, ed estensione del titolo a tutti i suoi eredi [da: Codice Piccardi -archivio diplomatico biblioteca civica A. Hortis - p. 166]

 

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Rainado

nel 1522, precisamente nel terzo quadrimestre, ha la carica comunale di Procuratore generale (L/C)

Hieremia

settembre 1562, e' Logotenente del castello di s. Servolo (CONS 9), carica che sembra mantenga ancora nel 1580, nel doc. si menziona sua figlia Caterina (5B1)

   - Caterina

figlia di Hieremia, nel giugno del 1580 stipula contratto di matrimonio con Johanne Saurer (5B1)

   - Laura

figlia di Hieremia, nel 1589 era sposata con Gerolamo Garzoni, detta testamento nella giurisdizione del castello di s. Servolo, tra i tanti lasciti, 5 ducati per una nuova pala per l'altare della chiesa di s. Servolo, altri per la chiesa di s. Odorico e della mad. di Siaris, un lascito affinche dopo la sua morte 7 gg. dopo, siano date 3 orne di vino, 2 stara di pane et minestra di fava o rissi ai poveri delle ville (4 A-D)

 

 

Nicolo

nel 1643 e' nella lista dei nobili provinciali della contea di Gorizia (C. Morelli), nell'agosto del 1644 comanda le 4 barche triestine che di notte, attaccano la nave veneziana che stazionava a Campo Marzio e che aveva sequestrato 3 barche dirette a Trieste, sara' un successo, liberate le barche, catturato il capitano veneziano, uccisi 18 albanesi al soldo della Repubblica e fuga della nave veneta (Mainati), tra il 1659 e il '63, copre la carica di Capitano di Trieste, poi nel '64, quella di Capitano a Gorizia, ma lo stesso anno muore

Beatrice

vedova di Nicolo, contessa nata de Dornberg, nel 1665 erige in memoria del marito, un altare nella chiesa dei Gesuiti di Trieste, a lato 2 pietre nere poste a ricordo dei donatori, nel 1669 compra un campo di olivi e alberi in santa Sabata (V. 97), nell'ottobre del 1670 detta il suo testamento (Jenner 5A 1/3)

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lapide a fianco dell'altare nella chiesa dei Gesuiti

posta dalla moglie a ricordo di Nicolo'

NB : nel 1667 pare che i Petazzi ordissero una congiura per assassinare il vescovo di Trieste Vaccano, gli esecutori avrebbero dovuto essere Geremia Durante e Tomaso Cavazzeni, nella congiura era collegato anche Francesco Wasserman, che pero' si pente e si auto-denuncia. Di questo fatto, ho trovato solo poche note, non so' come poi sia andata finire e il perche', ma potrebbe essermi sfuggita qualche ricerca su Archeografo triestino o altro.

Pietro

il conte nel 1670, frequenta il Collegio dei Gesuiti di Trieste (2D 18), nel giugno del 1732, mentre si trova nel castello di Swarzenegg (contea di GO), si ammala e redige il suo testamento, chiede la sepoltura nella sua tomba nella chiesa dei Gesuiti di Trieste, consistenti lasciti alle sue cameriere e nomina suo erede il fratello Antonio (4 A-D)

Rosalia

nata contessa Petaz, era nel 1699 gia' vedova Morosini, abita in Cavana e detta il suo testamento, lascito alla sorella Malchia, ora baronessa Rossetti, a cui lascia diamanti e rubini, ampi terreni al nipoteAdelmo Petaz e ad altro nipote Zuan Petaz, argenti e terreni al nipote conte Giulio Petaz, perle e diamanti alla baronessa Helena, nata Petaz ma sposata de Brigido, alla contessa Anna Petaz smeraldi, braccialetti e diamanti, a sua cognata, la vedova Massimiliana Petaz, vesti e perle, al nipote Carlo Marenzi lascia l'affitto di una casa c/o la chiesa di s Sebastiano, alla baronessa Teresia Marenzi, nata contessa d'Attems, vestito ed orecchini (4 A-D)

Leopoldo

il conte nato a Lubiana1,  nel 1726 viene nominato sacerdote a Lubiana viene elevato a vescovo di Trieste dal Papa nell'ottobre del 1740, carica che durera' sino al 1760 quando viene eletto vescovo di Lubiana (5H 1/28), in novembre del 1762, ancora in carica, muore, nel 1750 era stato eletto a Consigliere intimo di Stato (Jenner)

 1 - alcune fonti lo danno nato a Castelnovo, altre a Vienna e altre a Lubiana, la confusione forse si deve al fatto che a quel tempo i Leopoldo fossero due omonimi ma con secondo e terzo nome diversi

Luigi

il conte proprietario di Schwarzenegg, nel 1750 e' in causa con Trieste in merito ai confini del territorio (12A 2/11)

 

E' noto che vi fu' un tentativo della propaganda di regime di collegare la famiglia della nota Claretta, amante ufficiale di Mussolini, a questa nobile ma ormai estinta, la cosa non funziono' nonostante i ripetuti tentativi, nessun collegamento era possibile

 

nota dell'autore : come i miei precedenti esimi colleghi, anch'io posso aver sbagliato, nei frequentissimi casi di omonimie, l'attribuzione di qualche nota al personaggio sbagliato, purtroppo le note comunali spesso riportano solo il nome senza quello del padre, e quando non ci sono riferimenti di moglie o figli o fratelli/sorelle, l'errore e' sempre in agguato, l'uso diffuso di dare lo stesso nome a figli e/o nipoti crea non pochi problemi, il tutto complicato poi, dalla mancanza di una data certa di nascita e di morte, infatti la stesura di un testamento, anche in caso di malattia, non attesta la morte del testatore, tanto che spesso, ripresosi, lo ritroviamo ancora per altri anni a seguire. Come gia' ampliamente specificato, un altro problema in cui ci si imbatte nella ricerca, abbiamo molte vedove che si risposano, procreano altri figli, a cui danno talvolta gli stessi nomi dei figli del matrimonio precedente, un bel guazzabuglio quando vengono menzionati i nomi e solo quello della madre. Con il dilagare dell'uso di due o tre nomi propri, la confusione aumenta, nel caso in cui nelle note, troviamo citato solo uno che puo' canfondersi col altro omonimo ma che ha altri due nomi diversi. Avrei potuto glissare, evitando approfondimenti, generalizzare, evitare certe omonimie  ecc .., ma mi sembrava onesto che i lettori sapessero, che sono davvero rarissimi i casi in cui uno scrittore che si cimenta di epoche medievali e anche dopo, possa certificare come sicure le date di nascita e di morte di ogni personaggio citato, per cui ... cautela

 

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