trieste

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RANFI

 

tutti gli storici si sono imbattuti in questa misteriosa famiglia, o per meglio dire sulla fine ingloriosa della stessa a Trieste,non conosciamo la loro origine, vuolsi credere che nel 1050 fossero già Signori di qualche castello intorno alla città, cominciamo col dire che uno con iniziale V. e' già presente nel 1202 ed e' tra i firmatari dell'atto di sottomissione a Venezia, Johanne già citato come testimone ad un atto notarile, nel 1253 appare come uno dei Consoli della città, stessa carica che avrà Andrea nel 1257, Ambrogio viene anch'esso citato come testimone ad atto notarile, lo ritroviamo poi nel 1300 che paga la quota di quartesio al Capitolo triestino, giungiamo al fatidico Marco che nel 1285 ha la carica di Procuratore e Sindaco del Patriarca nell'atto di pace tra Venezia e Trieste, nel 1290 e' citato come Rettore di Trieste, nel 1293 la città lo manda come ambasciatore da Mosca della Torre nominato Podestà di Trieste, nell'anno 1300 muore sua madre, nel 1304 viene menzionato come vassallo e Logotenente del vescovo della città, nel 1307 e' col Podestà Feliciari a Udine per un prestito contratto dal comune, nel 1311 e' giudice per il conte di Gorizia che era anche Podestà di Trieste, nel gennaio del 1313 e' a Cividale come Cavaliere e Commesso del comune di Trieste e richiama dal Friuli tutti i confinati da Trieste, affinche' ritornino, il 30 marzo dello stesso anno e' a Trieste testimone ad una sentenza per una lite, subito dopo questa data e' ipotizzabile avvenisse la famosa rivolta cittadina, pagina oscura della storia, secondo le varie ricostruzioni, un gruppo di congiurati con a capo il Marco tentarono la presa del potere, non sappiamo se per loro stessi o per conto di terzi, ma il popolo in rivolta uccide il Marco e gli altri maschi presenti in città, spiana totalmente il loro palazzo in Cavana (sul terreno venne poi cosparso il sale), vennero bandite tutte le femmine della famiglia e istituito un premio a chiunque ne catturasse uno ancora vivo o ne uccidesse uno, egualmente per i loro seguaci. I Ranfi erano imparentati con gli Jcilini, i Gallina, i Leo, i Rubeis e i Botez

 

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1322 - D.ni Marci Ranfi millitis [V.1]

 

notizie sparse tratte da varie documentazioni

alcuni maschi della famiglia, al momento fatidico della sommossa, non erano presenti in citta' e dunque si salvarono, li ritroviamo alcuni anni dopo intendati dal conte di Gorizia, altri viventi a Venezia, i mariti delle Ranfe sembra non fossero implicati e non subirono conseguenze, forse l'unica famiglia che ebbe qualche ruolo marginale furono i Gallina che per 80 anni dopo questa data scompaiono da tutti i documenti, chi fossero gli altri seguaci della presunta congiura e' un vero mistero, alcuni storici ipotizzarono che vi fossero implicati anche i toscani presenti in citta', ma cio' non e' supportato dalle documentazioni, che li vedono ancora operanti molti anni dopo, forse furono singoli personaggi delle famiglie della buona borghesia cittadina, o le spie che il Senato di Venezia sempre introduceva a Trieste, ma la carenza di documenti di quel periodo storico non permette ora di risolvere il dilemma.

 

Venezia - 1311 - concessioni a Marco Ranfo di Trieste per trasporti frumento via mare [documenta ad Forumlulii, Istriam, Goritiam, Tergestum specatantia – vol IX]

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Statuti di Tergeste 1318 :
-..a chi aiuta i seguaci dei Ranfi (rubr. 38 - p.82)
- chi ingiuria i Ranfi (rub. 43 - p.83b)
genn 1328 - add. P. 82 - sui seguaci dei Ranfi genn.
1323 - rub. 166 - p. 113/b - Rampha e Clara sorelle e figlie q. Marco Ranfo e con mariti Martino Rubeo e Baudo Boteço .......
genn 1326 - torre Tigori che fù q. D.ni Marco Ranfi [add. p. 106]
1333 - concesso a Giroldo Rubeo di vendere i beni che furono di Maydina moglie q. Johanne Ranfi e darli a Filippa figlia q. Johanne Ranfi così possa sposarsi [add. 38-168]

 

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D.ni Marçi = 7/1/1337 citata vigna che fù sua in Cadinsi, ora di Stefano mercante [V.13] - 9/3/1314 Nicolo de Alberti riceve una canipa in contrada Marcato, che fu' di Marco, come risarcimento di un credito (calice argento dorato, 2 ampolle e 4 lumiere argento impegnati ma mai restituiti) [A. Marsich-regesto delle pergamenne ...] - NB : si dovrebbe desumere che fosse stato anche un prestatore (banchiere) ?
Ranfi, q. Marco e la moglie Flornovella = 12/11/1348 lascito per messe da Forestera Jcilini moglie q. Domenici, adducendoli come suoi avi [V. 18] - 22/6/1350 doc. in cui si menziona sua vigna (ora di Jeremia de Leo) presso il fossato com. [ 5H 1/4°] - 1350 Statuti - torre Tigori che fù sua (p. 257-Cap.lo 18)

Giovanni = 30/3/1313 giudice per il conte Enrico di GO, Podestà di Trieste [A. Marsich-Arch.Ts, 1879/80 vol. 6°, regesto delle pergamene del Capitolo] - q. D.ni Johanne- 7/1/1337 citata vigna che fù sua in Cadinsi, ora di Françoni de Drusmano [Vic.13]

Pietro, figlio di Marco = 24/4/1313 è nell’esercito del conte di GO sotto Villalta [atti not. di Cividale Pantaleone - Arch. notarile UD] - 14/8/1322, appare morto, già da molto tempo- 22/10/1323 sua moglie Katarina era figlia di Soffia e Laçaro de Rivola [V. 1] - il 7/12/1330 appare lei in doc. per recupero credito [V.7]

Johanni e Pietro fratelli e, figli di Marco = appaiono in doc. 2/6/1331 in cui si fà riferimento al tempo della loro cacciata dalla città, inoltre allo Statuto vol. 2°-cap. 40 [V.7]

Michele, (e Gregorio Basilio) 1313, rinnovano il vassallaggio feudale a Rodolfo, vescovo di TS - Michele figlio di Marco, 2/9/1314 vive intendato (investito) da Ugone di Duino

Peter Ranfi fili q. Martin milite - 3/8/1322-12/8 e 14/8, [V. 1°-8-8v-9]- anche su CDI - cessione di vigna a Grignano, che fù di Pietro? figlio di Marco

tratto da: Storia di TS (Kandler Augusto?) [3A9]

Giovanni, figlio di Marco, sposato con Maidina, che sopravvisse al marito, e la figlia Filippina (nubile nel 1313) veniva uccisa nel 1314
1314, Ranfa, figlia di Marco, moglie di Martino Rossi (Rubeis)
cacciate e bandite a perpetuo dalla città
Chiara, figlia di Marco, moglie di Baudo Botez
Agnese, figlia di Marco, moglie di Almerico Gallina -vd
era assente al tempo della congiura
Marco ebbbe altri figli, il cui nome rimase ignoto

tratto da Archivio Diplomatico 2B - Cancelleria, vol 1°- 1324 :

Johanne Ranffi = menzionato in quanto aveva avuto 3 vigne, una in Gorgis, altra in S. Sabata, (p. 33), e si menziona al fatto che Marco venne bandito (?) - a p. 42, si menziona Pietro (Peter) Ranffo, e la sua vigna in c. Farni, usurpata ma poi liberata - p. 43, sua vigna in c. Quarto data ai suoi creditori - p. 60v, casa con forno in Cavana che fù di Johanne Ranfus, morto a Trieste

Maidina de Leo moglie del q. Johanne Ramfi e figlia del q. Domenico de Leo 5/6/1334 [Cancelleria-v.2]

2B - Cancelleria-v. 2°-

1329 casa in c. Mercato che fù di Marco Ranfi, poi di çacharini mercante, poi heredita q. Andrea de Ançoli [p. 37]

de Ramphis, Justo - 26/9/1342 stipendiato di VE a TV, VE gli concede grazia (vd) può andare a Capodistria per 40 gg [2A32-Hortis-p.20- da Cosiglio dei X di VE - vol. 26 (nuovo 16)]

de Ranfis, Johanne - 15/9/1366 era nato a VE e vi abitava da più di 18 anni [2A32-Hortis-p.26b- da Cosiglio dei X di VE - vol. 32 - 79a]

 

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NB : è in circolazione dal 2016 uno o due libretti, con cui l'autrice afferma di aver trovato le notizie che ci permettono di svelare il segreto che da secoli circondava la vicenda del tumulto cittadino che nel 1313 provocò la morte dei maschi della famiglia dei Ranfi e la totale distruzione della loro casa in Cavana. Non l'ho letto, ma stando alla presentazione in cui si fà riferimento a eresie religiose, simboli esoterici e altre .... mi riservo di avvalorare certe tesi

 

 

 

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pagina aggiornata ottobre 2023