si consiglia la visione della pagina prefazione
nei documenti antichi tergestini, la lettera V e la W iniziale spesso si scambiano ad indicare comunque lo stesso personaggio
premere la lettera
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NB ; molte delle famiglie tergestine plebee, divennero nobili con il loro ingresso nel Consiglio comunale, condizione per essere ammessi, ma si trattava di un titolo "casereccio", e spesso dovuto a causa dell'assottigliarsi delle file dei vecchi patrizi cittadini che lasciavano posti vacanti negli scagni, cio' non toglie che, diverse ebbero poi il titolo conferito (per meriti particolari) dall'impero.
Dopo il 1918, il patriziato triestino non venne riconosciuto dall'Italia in quanto considerato austriaco, tranne quelli dei filo-italiani naturalmente.
i cognomi multipli della stessa famiglia riportati, sono la trascrizione originale delle varie versioni trascritte nei documenti, errori di fonetica o di interpretazione dei suoni, che in molti casi diedero origine a rami della stessa famiglia ma con cognome diverso, tutto peggiorò con l'italianizzazione forzata
molte famiglie viventi sul Carso attorno alla città, possono sparire dalle documentazioni comunali, a causa dell'occupazione di vasti territori di Trieste, da parte dei duinati, poi conglobati nella contea di Gorizia, e riapparire poi in tempi più recenti
le immagini sono tratte da documenti originali dell'epoca
- nobili
due ipotesi per la loro origine, chi li vuole della Sassonia, chi dalla Dalmazia, saranno comunque nobili di Venezia, ma a Trieste Marino compare ben nel 1241 in qualità di testimone ad atto notarile, Johanne nel ‘322/3 è Podestà della città, il veneziano Moreto nel ’49 abita ancora qui ed e' cittadino di Trieste, poi li ritroviamo a Capodistria.
Cerje (Slovenia): sotto la torre, Livio Valenčič - Opčine (Opicina)
Margherita nel 1629 detta testamento, sono di Basovizza dove possiedono anche terreni, nel 1847 possiedono casa in androna della porta, il cognome e' ancora presente anche nella forma Valencic, e in Slovenia anche come Valenčič
il triestino Alojz nel sett. 1930 venne fucilato dai fascisti a Basovizza
nel 1335 Nicolo che era di Venezia, abita a Muggia, nel 1500 sono a Udine, il primo a Trieste ha negozio nel 1654, il cognome è tutt’ora presente, ma molti sono istriani. - vd. fondo pag. italianizzazioni
Andrea nel 1259 in qualita' di nunzio di Muggia, e' presente nel palazzo Patriarcale
numerose le famiglie omonime nobiliari ; a Roma, s. Severino (Marche), Udine, Verona
1648 - Antonio Walpergher [perticazioni]
secondo lo Jenner, era un ricco croato che adotta poi, col consenso di Alberto II°, il cognome della moglie, potrebbe anche essere, infatti nelle nostre carte appare suo suocero Baldassarre, che nel 1457 è presente ad un atto del conte di Gorizia. Abitano in città e sono spesso tavernari, sono numerosi, imparentati con i friulani de Corte, i triestini Francol, i Blagusiz, i Messerich, dopo il 1700 non sono più presenti. E' molto probabile che il cognome si rifaccia al nome della santa Walpurga, oppure all'antica abbazzia bavarese dedicata alla santa. In questa forma, ovvero de Walpurga nel 1202 certo Justo è tra i firmatari dell'atto forzoso di dedizione al Doge imposto ai tergestini
secondo il Crollalanza, erano originari del Canavese in Piemonte, noti sin dal 1100, furono padroni di numerosi castelli
1334 - Simon de Walter [alfaDD2 - 2]
1478 - ser Cristoffol de valter [atti del Capitolo]
già presenti nel 1300, sono membri del Consiglio, Johanne nel 1490 è mudario alla porta di Riborgo, Gregorio nel 1624 frequenta il Collegio dei Gesuiti, sono imparentati con i Snello, i Malgranello, i Goina, i Babich
1496 - ser Sanguino de Valvassoribus de Bergamo [testamenti]
il cognome deriva dall'antico vocabolo del " valvassore ", famiglia lombarda e precisamente di Bergamo, Sanguino nel 1496 è presente a Trieste in qualità di testimone ad un atto testamentario, Julio viene citato l'anno dopo come cugino (da parte di madre) del dottore della città Calvi, Giovan Battista nel 1500 ha la carica di Capitano di Lupoglau, aveva fatto un sostanzioso prestito al comune di Trieste, che puntualmente gli paga gli interessi. Impossibile non citare il barone Weichard tra i personaggi più eminenti della Slovenia, dove viveva, nel 1688/9 pubblica il libro "die Ehre des Herzogthums Krain" con numerosissime immagini di città e luoghi della Slovenia, ma anche del Friuli e di Trieste, morirà in povertà
Alexio nel 1279 riceve dal priore dei ss Martiri, un terreno in contrada Feletei, nel 1300 lo ritroviamo che paga le solite decime al Capitolo tergestino e l'anno dopo scopriamo che abita nella contrada di Mercato, dopo questa data scompare
forse originari di Bologna, giungono a Trieste dall'Istria, Domenico figlio del fu Filippo, negoziante a Trieste ma giunto da Pirano, nel 1413 subisce un primo processo per furto di carne, nel 1424 un secondo processo per lettere minatorie al nobile Pietro de Juliani, dopo il 1491 non sono più menzionati, nel '500 presenti a Venezia
(anche con iniziale W)
franciscus de vezello [cancelleria]
1364 - ser Justo de veçeglo [alfaDD2-8]
il cognome ricorda tanto la fam Vecellio che viene sempre data per Cadorina, ma là nota solo dopo il 1450, questi sono già presenti in città nel 1200, quando un Veceli becher è tra i firmatari dell'atto forzoso di sottomissione al Doge, è tra i firmatari anche un prete il N. de Weceli, nel 1327 un Weceli è citato come notaio imp.le, in quel tempo vivono in Cavana, l'ultima di questa famiglia è Benvenuta, nata de Chichio, vedova di Justo che nel 1406 dona al nipote Odorico de Chichio una vigna, poi non sono più citati, anche se ho trovato notizia in merito ad un dipinto di un Vecellio donato ad un parente, prete a Trieste, ma le notizie in merito sono scarne. Ricordo al lettore, che Trieste vanta una raccolta di schizzi del grande pittore Tiziano.
1363 - D.no frate Doymus de vegla [alfaDD2-8]
per gli scrittori veneti, sono originari della Schiavonia, nel 1381 ammessi al Consiglio della Serenissima, Andrea nel 1476 è Doge di Venezia, da noi sono presenti nel 1300 ma giungono da Venezia appunto, sono tutti mercanti, tranne Marco che arrivava dalla Baviera, forse vera loro origine, e nel 1377 durante l'occupazione veneziana della citta' copre la carica di notaio cancelliere. Nel 1400 non sono più presenti. Nel 1870 Antonio fa il calzolaio e Marco commercia petrolio, il cognome oggi e' ancora presente.
- nobili a Venezia, non a Trieste
1330 - ser Jacobo venerio civi abitator tergesti [vicedomini 6]
per il Sanudo sono di Vicenza, nel 1300 sono presenti anche a Gemona, Caorle, Candia, Chioggia e hanno beni in Istria, a Venezia abitano in contrada Moise, daranno ben 3 dogi alla Repubblica. Molto piu' antica la loro presenza a Trieste, sono infatti gia' citati nel 1200 quando Johanne e' tra i firmatari dell'atto forzoso di dedizione a Venezia, Marco nel 1253 appare come testimone nel vescovado triestino, nel 1300 ne giungono altri dalle varie parti gia' citate sopra, Andrea tra il 1342 e il '68 e' banchiere autorizzato, Hermolao nel 1377 durante l'occupazione veneziana, ha la carica di Podesta' della citta', mentre Johan Michel e Francesco sono castellani nel castello di Amarina in piazza grande, nel 1400 non sono citati ma Andrea nel 1547 e' gia' qui, nel 1693 Daniel fa' lo speziale in citta', nel 1808 Giovan Giacomo viene ammesso al Consiglio cittadino e Giovan Giacinto e' citato come negoziante di borsa, la benestante Anna nel 1870 ab. in v. Cattedrale 5.
Petro fili Almerici de Vera [V. 1]
Justo nel 1202 e' uno dei firmatari del famoso atto forzato di sottomissione di Trieste al Doge, l'ultimo e' Pietro figlio di Almerico, citato nel 1368, data della sua morte
forse di origine spagnola, nel XVI sec presenti a Napoli
1545 - Jurius Verbech [Codice Piccardi]
già presenti nel 1406 a Prosecco, lo sono ancora nel 1606, quando Lencha compra una casetta in paese- dal loro cognome nasce anche il toponimo nei pressi del paese di santa Croce. Il cognome Verbec si ritrova anche in Slovenia.
1331 - ser Petro Wesa [V. 8]
1647 - Juan Versa de Prossecho [perticazioni]
potrebbero anche essere originari della località in Friuli omonima, nel 1300 sono già presenti, e Andrea (citato nelle differenti versioni del cognome) è membro del Consiglio, abitano già a Prosecco (Jurio nel 1647 e' anche menzionato nelle differenti versioni), nel '700 sono imparentati con i Furlan, Ukmar, Stocha, il cognome Versa è tutt’ora presente.
nota : Andrea, menzionato nelle perticazioni del 1647/8 veniva anche chiamato Filipich - Jacob che nel 1701 viene citato per una multa non pagata, era anche detto Barbot
1647 - Andrea Verz di Prosecho [perticazioni]
Andrea nel 1647 vive a Prosecco, Jurio nel 1735 abita in città con la moglie, ancora presenti nel 1775, nel 1824 Giovanni viene trascritto nella forma Werz
potrebbe forse trattarsi della stessa fam Verçi che nella metà del 1300 vive nel villaggio di s. Odorico, e che secondo il Tommasini G.F., nel 1308 sudditi del Patriarca fossero da lu insigniti della contea di Daila in Istria, ma allontanati da Venezia nella loro conquista del 1424
nota : non sono gli stessi Verza (di Vipacco) o Verzer (di Lubiana) o i Verzier (veneti)
1330 - Johannis de viana [vicedomini 8]
1648 - Domenego Vidali [perticazioni]
secondo gli scrittori veneti, sono originari di Sebenico, già a Venezia nel 1350, nel 1413 aggregati al Consiglio di Verona, a Trieste sono presenti appena nel 1550, Giovanni nel 1588 ha la carica di cavaliere del Capitano della città, si imparentano con i Marenzi, i Capuano, i Saiez, i Bottoni e i Baiardi, abitano in Riborgo, nel 1755 sono ancora citati. Credo che la famiglia omonima tutt’ora esistente sia la stessa.
I simboli araldici di questa famiglia, sono praticamente uguali a quelli dalla fam. de Vital-Vitali (vd. sotto), potrebbe anche trattarsi della stessa, ma non trovando corrispondenze tra i nomi, li riporto separati.
1493 - Johannes cerdo de laibaco detto vitiç citadino e abitante tergesti [testamenti]
già presenti nel 1400, giungono da Lubiana, il cognome è tutt’ora presente.
Da citare la signora Edda, che al presente organizza la compagnia delle 13 casade, nelle rievocazioni storiche di Trieste.
Juano viliach [alfaDD2-1]
1330 - nicolaus veliach [V. 6]
non è un vero cognome, anche se la forma Veliach è presente a Trieste, ma il luogo d'origine, ovvero Villaco in Carinzia. Sono già stabilmente presenti nel 1300, sono mercanti e artigiani, nel 1500 sono ancora citati con questa forma che poi scompare, Johanne nel 1539 viene menzionato come familio del vescovo Pietro Bonomo.
1326 - andreas de winta [V. 1]
negozianti, gia' presenti nel 1300, dopo il 1348 non piu' citati, possibile loro trasferimento a Muggia
1329 - xigardus de vipau [alfaDD2-1]
1359 - ..berthosio de vipacho vicino e abitante tergeste [alfaDD2-6]
dalla zona, oggi in territorio sloveno, nel 1300 sono presenti in massa, il secolo dopo la comunita' e' ancora piu' grande, all'inizio del 1600 sono ancora cosi' citati, poi probabilmente assumono cognome. Nel 1700 ne arrivano tantissimi.
1775 - Nicolo Visgnovez - di Trieste [Tognana]
originari del villaggio di Grozzana .....la vedova Caterina, nel 1847 possiede casa in v della barriera vecchia, Mattio nel 1849 è membro del Consiglio, vivono sparsi tra Chiadino, Guardiella e s. Maria Magg. inferiore, nei primi del '900 frequentano le scuole slovene cittadine, nel '31 si suicida a soli 25 anni il pianista e compositore Eugenio, negli anni '20 alcuni verranno italianizzati in Visini e Collotti. Il cognome nella forma Visnoviz è presente
molti Višnjevec sono sepolti nel cimitero della chiesa di s. Elia presso il paese di Mihele (Slovenia)
1368 - blaxio vitale [alfaDD2 - 8]
1587 - Franciscus de Vitalibus civis Tergesti [vicedomini 78]
per gli storici veneti, sono greci, nel 1300 giungono da Venezia e da Muggia, nel 1400 non sono mai citati, nel 1500 si ripresentano, nel 1640 sono citati come nobili dai frati dei Gesuiti, nel ‘700 combattono per l’impero su vari fronti, Giuseppe Maria nel 1756 copre la carica di Capitano del porto, i cognomi Vitale e Vitali sono presenti.
Anse (Hans) nel 1647 vive a Prosecco, Marina che era di Dolina, nel 1778 abita a Servola, Giovanni che era originario di Pago, nel 1865 riceve un premio alla scuola civica reale di disegno, Stanislav nel 1912 frequanta la scuola slovena di s. Giacomo, Zora quella in Acquedotto, il cognome nella forma Vitez è ancora presente
NB : vitez in croato : nobile cavaliere
1590 - Joannis Vodapivez de santo Paladio [4 A-D testamenti]
1775- Antonio Vodapivez- anni 18-del Carso-cattolico-garzone [Tognana]
è la traduzione slava di <Bevilaqua>, grande diatriba se sia nato il primo o il secondo, forse non lo sapremmo mai, ma tra il 1500 e il ‘600 nelle nostre carte alcuni vengono tradotti anche in Bevilaqua. Nel 1380 possiedono campi a Zaule, nel ‘400 sono sparsi per tutto l’altopiano, nel 1700 ne giungono molti da Vipacco, il cognome è tutt’ora molto diffuso. - vd fondo pag. italianizzazioni
1343 - Sercius de volcaso [alfaDD2 - 3]
1361 - marxe vedova di Simone vraxnich [alfaDD2 - 7]
gia menzionati nei primi anni del 1300, sono sempre riportati sui doc. in tutte e due le versioni, abitano nella contrada di Castello, dopo il 1370 non sono più menzionati
soprannome : dallo slavo " squarcia lupi" , presenti per tutto il 1300, vivono sia in Riborgo che a Bagnoli, dopo il 1383 non vengono più menzionati
NB : Mavero nel 1371, abitante in valle di Mocho, viene cognominato CUY e soprannominato Volchoyebeç
1427 - Andrea filio gregory de vodolina abitante in villa bergot distretto Trieste - Arenghi
1497 - Jacobo vultulina [testamenti]
già presenti nel 1400, nel '500 possiedono terreni nel territorio di Muggia, il cognome è tutt’ora presente.
Matia nel 1316 paga le solite decime al Capitolo tergestino, suo figlio Marino nel 1348 detta il suo testamento, Tibaldo nel 1405 viene pagato dal comune per esser andato a Pisino, ultimo Janze (anche Tanze) che nel 1514 subisce un processo per ingiurie, dopo il 1540 non sono più menzionati
1342 - michel de vrizigoy [alfaDD2 - 3]
giungono nel 1745 da Monfalcone e da Farra, il cognome è tutt'ora presente
Angelo giunge da Bologna, e nel 1765 ha già una fabbrica di carte da gioco, Valentino nel 1847 possiede molte case, in v Madonnina, in v Chiozza, in v s. Francesco, due in v s. Lucia, poi in v Coroneo e v dei Fabbri, Alberto e Guglielmo, nel 1929 sono dentisti
Michele giunge dalla Puglia nel 1752, vende limoni, sposa la goriziana Ursula, il cognome e' ancora presente
giungono verso la fine del '700, nel 1805 nasce Francesco Saverio, studia a Vienna e a Padova dove si laurea in medicina, nel 1834 diventa primario dell'ospedale di Trieste, sei anni dopo chiamato a Padova per la cattedra per chirurghi, vi rimane sino alla sua morte, con lui un ramo della famiglia si sposta in Veneto, a metà dell'800 possiedono case in v delle ombrelle, v Rena, Chiadino, Rojano, Clementina nel 1857 sposa Luigi Slataper, Adolfo nel 1912 insegna matematica e fisica alla scuola reale di s Giacomo, il cognome nella forma Verson è ancora presente
veneti, ma Cristoforo giunge da Capodistria nel 1745, sarà parrucchiere e abiterà con la moglie, la triestina Orsola, nella c. s. Sebastiano, il veneziano Angelo arriva nel 1768 e farà il tagliapietra, sposerà la maestra Battistina, originaria di Capodistria, Benedetto nel luglio del 1915 è militare dell'esercito austro-ungarico e prigioniero in Italia, Giorgio nel 1940 è impiegato del dazio, il cognome è ancora presente
Vescovo
il triestino Jacobo nel 1750 frequenta il collegio dei Gesuiti. Il cognome è ancora presente
giunti da Venezia nel 1770, Leopoldo sposato con Maria Polacco, nel 1887 è membro del Consiglio, Johan che era di Salonicco, nel 1856 viene premiato nella quarta classe della scuola reale di Trieste, il cognome è presente tutt’ora.
già presenti alla fine del '700, Alessandra (sposata Cosan) muore nel 1815 a 60 anni per infiammazione polmonare, Carlo nel 1909 frequenta la scuola reale superiore, il cognome è ancora presente
sono la stessa famiglia, il bottegaio Marco giunge da Venezia nel 1751, sposa la triestina Maria, Carlo nel 1865 riceve attestato di prima classe alla scuola reale di Trieste, il dott Francesco nel 1929 è medico oculista, mi sembra che la forma Visich sia ancora presente
famiglia ebrea, Abramo giunge nel 1750 da Ferrara
famiglia ebrea giunta nel 1755 dal Friuli
forse lombardi, Domenico nel 1771 riceve dall'imp. M. Teresa il diploma di nobiltà trasmissibile ai suoi discendenti, Giuseppe nel 1824 è proff e direttore dell'Accademia reale nautica di Trieste, Mery nel 1924 vende oggetti antichi, Il cognome è ancora presente
alla fine del 1700 e inizio 1800, giungono in massa famiglie che ancora oggi sono rimaste nella memoria diffusa, ovvero tutte quelle che non trovate elencate qui, ma di cui troverete certamente libri, opuscoli, articoli, che vi racconteranno ampliamente le loro storie. L'allargamento dell'impero poi, verso la Lombardia, Veneto e l'ex Istria veneta, alimentera' gli insediamenti, ma inizieranno anche i problemi.
Valentinis
nel 1516 sono ammessi al Consiglio di Udine, dal 1831 elevati a nobili - Luigi nel 1829 lavora come praticante d’ufficio alle Direzione Prov. delle Fabbriche, il conte Edoardo nel 1856 possiede casa in v Ponterosso/v Nuova, il conte Federico nel 1940 lavora come redattore, il cognome è ancora presente
Vattovaz-Vatovac
a metà dell'800, vivono in massa in Guardiella, pochi quelli che vivono a Chiarbola speriore e a Roiano, Augusto nel 1929 ha una trattoria, Giusto vende carbone e legna, Guido ha una macelleria, negli anni '30 verranno italianizzati in Vatta, il cognome è ancora presente
NB : nei primissimi anni del '900 appaiono i Vatovec, quasi certamente la stessa famiglia citata sopra, Ana e Marija nel 1912 frequentano la scuola slovena di s. Giacomo, nel '29 commerciano in agrumi e legnami, e in bestiame a Sesana, il cognome è ancora presente
Veggian
Antonia nel 1829 è una levatrice, Antonio e sua moglie, nel 1856 possiedono casa in via del volto, Angelo nel 1924 è barbiere, Giovanni nel '40 è un marittimo, il cognome è ancora presente
Velussig
Domiziano nel 1829 è praticante d'ufficio per il Demanio del Litorale, Giovanni è invece scrittore nella Signoria Camerale in Flitsch, Francesco nel 1940 lavora come impiegato, il cognome nella forma italianizzata di Velussi è presente
Venezian-i
da completare
Wessel - Vessel - Vesel
Giulia nel 1856 possiede casa in v. del Casino di Sanità, Giovannina nel 1870 sposa Antonio Panfilli, Giorgio nel 1921 è avvocato, Francesco nel 1940 avvocato e procuratore, il cognome nella forma Vessel è ancora presente
NB : con nome d'arte di Edy Vessel, nasce a Trieste nel 1940 l'attrice Edoarda Vesselovsky, sposata Crociani
Viviani
Anna moglie del calafato Antonio, muore nel 1851, Francesco nel 1865 sposa Silvia Marusig, Alessandro nel 1940 è un capitano di marina, il cognome è ancora presente
Vogel-Vogl
famiglia nobile del Tirolo- Antonio nel 1829 ha la carica di Consigliere Aulico, Johan Georg (Giovan Giorgio) nel 1833 commerciante a Trieste, riceve merci: verderame da Marsiglia-fichi da Fiume-botte da Amburgo- caffè,zucchero,cacao, pimento da Marsiglia e Tolone-uva rossa da Smirne, nel 1856 possiede casa in c del molin piccolo, la nobile vedova Anna ( nata contessa Marenzi) nel 1870 abita in piazza s. Caterina, la ricca vedova Maria, abita in c della Caserma, non mi risulta siano più presenti
Vogrig-Vogrich
giungono dalla zona di Tolmino, il triestino Giovanni nel 1865 riceve l'attestato prima classe alla Scuola Reale, Maria vedova Tonetti, muore nel 1896 ad 85 anni, Anna negli anni '20 vende frutta e verdure, il cognome è ancora presente
Vuga
nel 1895 muore a 83 anni il canonico Stephano, negli anni '20 e fino al '40, Caterina vende olio, Antonio nel 1929 è un falegname, Alessandro nel '40 un rappresentante, il cognome è ancora presente
ITALIANIZZAZIONI
subito dopo l'occupazione militare, a Trieste nel novembre 1918, vengono immediatamente istituite delle commissioni per italianizzare i cognomi (e i nomi) delle numerose famiglie (la maggioranza), oltre Trieste e la sua provincia di allora, a Gorizia e dintorni, buona parte della Slovenia di oggi, in Istria, Fiume e a Trento, una prima forma di pulizia etnica. Ciò porterà alla cancellazione storica delle famiglie che ancora oggi portano un cognome diverso dal originale, in alcune zone rurali dell'Istria la propaganda nazionalista funzionò così bene che, ancora oggi, molti degli italianizzati, sono convinti che i loro cognomi originali, fossero stati nel tempo slavizzati.Come vedrete, l'italianizzazione in moltissimi casi, trasformò un cognome in un altro completamente diverso, altri diversi tra loro, vennero però modificati in uno stesso uguale per tutti, ciò induce a pensare che fù un lavoro buttato sù, fatto con leggerezza, ma daltronde imperava già il : chi se ne frega !
da : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929 >>>
1919 Verbas in Verba | 1920 Vallig in Moscheni Vatovac in Vatova Vidulich in Vidulli | 1921 Vallach in Valla Verhovec in Verozzi Vezovnik in Vezzoni Vidich in Vidi | 1922 Valcich in Valcini Valencic in Valenti Volcic in Volsi Volsich in Gottani Vrdoljak in Verdoglia Vuk in Vucini |
1926 Vadnal in Vagnani | Valic-ch-g-zh in Valli Vatovaz in Vatta Vatovec in Vatta Vattovaz in Vatta Vechiet in Vecchiet Vegliak in Veglia Vekjet in Vecchiet | Velacic-ch in Velassi Velasich in Velassi Veliak in Veglia Veljak in Veglia Velikonja in Velicogna Veljet in Vecchiet | Vellovich in Vella
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alcuni cognomi triestini italianizzati nel 1927/34 in epoca fascista : da Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia
tutti nativi e abitanti di Trieste, quelli con nota al lato ripotano loro origine di nascita del capofamiglia
NB : oltre ai cognomi, vennero italianizzati anche i nomi !
vedi anche : W
n = nato/a a
Valentich-Clarich in Valenti-Clari - n Gimino
Valentincig in Valentini
Valentinich in Valentini
Valentjnuz in Valentinuzzi
Vatovec in Vatta
Vaupotich in Valpotti
Verc in Verri
Verdelak in Verdelago
Verdovsek in Verdocci - n Cilli (Zelje)
Vesnaver in Vernari - nati a Trieste e Castelnovo
Vetrich in Vetri
Vettach in Vetta - n Monfalcone
Vicig in Vicigni
Vidich in Vidi
Vidrich in Vidari
Vidrih in Vitri - nato a Gozze
Vihar in Tempesti
Visnjevec in Visini
Vlach in Valli - n Pola
Vodicar in Dell'Acqua - n Palievo di Salona
Vodopivec in Bevilaqua - nato a Camigna
Voitschek in Guerrini
Voivodich in Duchini
Volcich in Volli
Vouk in Lupi
Vouk in Volpi
Vrabec in Urbani
Vrabez in Arbi
Vragnaz in Verani - n Pisino
Vranik in Verani - n Torre/Parenzo
Vranitzky in Varini
Vrecen in Vercelli
Vukov in Vucco
Vuscovich in Vusconi - n Spalato
in base alla legge del 1928, che impone l’italianizzazione dei nomi degli scolari, vengono cambiati i nomi :
Danilo in Giordano
Darko in Donato
Danica in Aurora
Dragomira in Carla
Ludmilla in Luciana
Milan in Emilio
Mirko in Federico
Miroslavo in Libero
Slava in Stefania
Milena in Elena
Slavko in Mario
Stanko in Costante
Svetka in Santina
Zora in Albina
già italianizzati :
Radovan in Ilario
Mitrovic in Demetrio
la gran parte dei cognomi triestini italianizzati sono trascritti su questo libro (pdf) QUI
NB: sono elencate solamente le famiglie più rappresentative o quelle che hanno un un maggior riscontro nei documenti comunali antichi, và ricordato che prima del 1300 la documentazione è scarna ed è in possesso del Capitolo, prima del 1200 non ci risulta esista documentazione rimasta visibile.
-chiunque possedesse notizie documentate in merito alle famiglie in questione, e volesse condividerle, puo' contattarmi attraverso il guestbook
- i simboli araldici delle famiglie Valaresso Vendramin e Venier, sono tratte da documenti di Venezia, Valvasor da sito web, non e' certo che usassero gli stessi anche a Trieste
- gli emblemi araldici, piu' sono elaborati, piu' sono recenti, piu' semplici invece, piu' antichi
famiglie residenti a Trieste per brevi periodi sono elencate nella pagina fam. varie | |
cognomi dell'Istria e Dalmazia, italianizzati in epoca fascista |
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