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 trieste

TOPONOMASTICA

catasto e urbanistica

antichi nomi, ubicazioni delle case, vie, intitolazioni, notizie ecc....

trieste alabarda

 

 

 

tergeste romana

Tergeste al tempo della dominazione romana (ricostruzione digitale approssimativa)
mancano gli acquedotti !

trieste toponomastica

ricostruzione della Tergeste dell'inizio 1300, dal libro di L. Grassi, abbastanza affidabile
in realtà, le case a Tergeste, avevano diversi piani, molte avevano forma di torre, come a Bologna, il campanile di s. Giusto era molto più alto, la torre di Caboro, vicina alla cattedrale, era detta magna a differenza delle altre, la contrada Castello, era ben più popolata ecc.

     


10/6/1364 - libre 6 a due uomini e un notaio che scrissero in 4 quaderni le contrade cittadine di Trieste [libro dei Camerari e Procuratori generali- p. 56]

27/8/1383 – libbre 4 a Nicolo Gremono e Nicolo de Genano che scrivono contratas civit Tergesti [libro dei Camerari e Procuratori generali- vol. VI - p. 70v]

di questi documenti purtroppo, nulla ci è rimasto


l'agglomerato della primigenia Trieste, nasce molto provabilmente sul colle del monte Tiber, oggi piu' noto come s. Giusto[1], e' forse un castelliere, uno dei tanti della zona, ma la sua stretta vicinanza al mare, che allora si trovava fin sotto le sue pendici, fece si' che prospero' molto piu' degli altri vicini, qualche storico scrisse che le sue mura erano possenti come quelle greche di Tirinto, tanto da ipotizzare che furono coloni greci a fondare l'abitato, ma nessuna traccia fin'ora ci e' stata svelata. Dopo la conquista da parte dell'esercito romano, la citta' si espanse allargandosi sulle pendici del colle verso il mare, vennero rifatte le mura che la cingevano e si abbelli' di monumenti e ampie case. La florida citta' venne pero' varie volte invasa e saccheggiata dagli eserciti barbarici che la incontravano all'ingresso dell'impero, sulla strada per Aquileia e oltre, dopo lunghe traversie divenne poi l'ultimo avamposto dell'impero bizantino e anche in questo caso, e' immaginabile che venisse rinforzata, ma anche di questo periodo, solo scarne notizie, conquistata dai Franchi, passera' poi nelle mani del vescovo per volere imperiale, sino a diventare un libero comune, verra' varie volte invasa e saccheggiata dalle truppe veneziane,che imporranno come loro uso, la demolizione delle mura cittadine sul lato del mare, ma appena potevano, i tergestini avanzavano con interramenti  e rifacevano le nuove mura.

attorno al 1150 un geografo arabo, Al Idrisi >>, scrive un libro : il libro di re Ruggero, nel quale trovasi una menzione per l'antica Tergeste che cosi' viene descritta ....citta' prospera, di grande diametro e divisa in rioni ....

 

[1] - si "vociferava" che nell'allargamento delle rive cittadine, tra la piazza Grande e Campo marzio, furono ritrovati negli scavi, resti di costruzioni in legno, tanto da dare adito ad una possibile nascita, al tempo delle cività delle marne o anche dette terra-mare, e che venne tutto poi ricoperto. Per diritto di cronaca vi riporto la notizia, anche se non comprovata.

 

Di prima del 1300 troppo poco sappiamo per fornire dati certi, ma da questa data è possibile ricostuire una certa forma di toponomastica, sia all'interno della città medievale, che all'esterno, non precisissima, ma comunque attendibile, per molti nomi invece, rimane ancora il mistero della loro collocazione, in quanto le notizie sono troppo scarne. Molti si sono cimentati in questo meandro, dallo Jenner, al Cavalli e altri ancora, senza parlare poi di quelli che hanno cercato origini ancestrali ai vari nomi, ipotizzando radici dal celtico al venetico al latino al ladino e via, vedi il Doria, ma ricordo a voi lettori, che trattasi pur sempre di ipotesi e basta. La gran parte di voi, leggendo le varie forme di nomi ancora oggi in uso, scoprirà che alcuni erano situati in tutt'altra parte, ma errori di lettura, o solamente per mantenere la memoria, hanno fatto sì che questo succedesse, I rioni cittadini ( e zone esterne), erano detti contrade ed erano 4 (quartieri), anche se in realtà, erano molti di più, ma andiamo con ordine :

andava da circa l'odierno Corso Italia, dove scorreva il torrente Pondares, sotto le mura cittadine, dall'inizio dell'antica via Donota, ovvero da dove cominciava una volta, sino alla via Malcanton, salendo per la piazza vecchia sino alla via Donota nuovamente. Al suo interno racchiudeva un sotto-rione chiamato Rena, costruito interamente sui resti del teatro romano, questo rione era tagliato in due da una contrada chiamata Pozzacchera. Riborgo era abitato dalle famiglie più importanti della città, c'erano negozi, alberghi, taverne, nel 1700 al suo interno nasce il "ghetto degli ebrei", demolito quasi interamente insieme a Rena negli anni '30.

trieste toponomastica
il rione di Rena poco prima della sua completa demolizione, sulla sin. la via Donota

partiva dalla via Malcanton sino al Pozzo del mare, comprendeva la piazza grande , che però a quel tempo era solo la metà di quella che vediamo oggi, il palazzo comunale al suo confine verso il mare, la piazza piccola, che era all'incirca dietro all'odierno palazzo comunale e dove si trovava l'edificio della Vicedomineria (dove si conservavano i libri registri degli atti notarili- oggi casa Costanzi), e nel XVI° sec. la chiesa di s. Lorenzo, arrivava poi sino all'inizio di Crosada, qui si trovava un alta concentrazione di negozi sparsi.

comune tergesti
il palazzo comunale attorno al 1300, anch'esso facente parte della contrada di Mercato

andava da Pozzo del mare sino alla porta cittadina omonima, ovvero oggi via delle mura, due lati erano racchiusi appunto dalle antiche mura, tranne dopo le guerre con Venezia, che le demoliva, onde avere facilitato l'accesso via mare,. Il rione a quel tempo, era più basso dell'odierno, di ben 1 metro e mezzo, tanto che le alte maree, spesso inondavano le strade (praticamente come Venezia), nel 1568 finalmente il comune esegue dei lavori di sbarramento. Nel 1300 esiste già la contrada di Sporcavilla, oggi smantellata, ma che alcuni di voi ricorderanno transitabile sino agli anni '80, e nonostante ciò che erroneamente venne scritto, il rione era abitato dalle famiglie nobili cittadine, al suo interno c'era la scuola della città, la chiesa di s. Sebastiano, non esisteva la piazza, solo nel 1435 prima e nel 1465 dopo il comune compra i terreni e allarga la strada principale. Si usciva dalla porta omonima che era sovrastata da una torre, si scavalcava un ponte levatoio, c'era infatti il fossato e l'acqua del mare si insinuava sotto le mura, fuori la porta, esternamente, c'erano altre case, che ricadevano anch'esse sotto lo stesso rione-contrada.

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trieste toponomastica
la contrada Cavana nel '300 secondo l'iconografia classica, ma errata, la via era stretta e le case ai suoi lati, avevano davanti degli orti

nome ambiguo per questa contrada, potrebbe anche indicare un'antica presenza di un maniero, ma non ci è dato sapere, era forse il rione più grande, confinava a sud con Cavana e Riborgo, saliva sino alla cattedrale, al suo interno racchiudeva una serie di sotto-rioni, Zudati che si rifaceva probabilmente all'antico sito abitato dagli ebrei, questo sicuramente prima del 1300, e andava dalla chiesa di s. Silvestro sino al monastero noto come s. Cipriano, Prelaser che andava dalla via Donota verso sù, sino al colle, Caboro che si trovava sulla cima del colle di s. Giusto e che includeva il primo monastero di s. Benedetto e l'antichissimo vescovado, demoliti poi dai veneziani, Pusterla che era posizionato tra Zudati e le mura del lato via s. Michele, dove appunto una porta comunicava con l'esterno. Era forse il rione più popolare della città. Esternamente alle mura , nella parte alta di quella che oggi chiamiamo via s. Michele, crebbe un piccolo borgo che verra' poi circondato da nuove mura e conglobato alla cerchia cittadina, si chiamava s. Lorenzo, a precisazione occorre ricordare che esternamente alla cinta muraria esistevano vari caseggiati, chiese, conventi, ma anche abitazioni, spesso seconde case dei nobili tergestini, dai doc. del 1300 sappiamo che non erano certo poche. Fuori la porta di Riborgo, esisteva un piccolo rione, era situato nei pressi delle zudecche (non la via di oggi!), erano laboratori dei conciatori di pelli, magazzini, ma anche abitazioni e un albergo, alcune chiesette con il cimitero. Naturalmente, intorno alla città, correvano le alte mura, intervallate da varie torri, e con i camminamenti per la guardia, ma questa è un altra storia.

 

trieste toponomastica

la cartina venne pubblicata dal Caprin nel suo libro, ci sono alcuni errori di posizionamento, si rifece in tutto ad una mappa di fine '700 che ormai non presentava gia' piu' le caratteristiche medievali ormai snaturate, mancano molte androne, qualche errore in merito alle torri, ma comunque accettabile, i toponimi in rosso li ha aggiunti il sottoscritto e si riferiscono alle contrade adiacenti alla città, tranne Prelaser, Pusterla e Zudati che si trovavano all'interno, manca la segnatura di Sporcavilla (in Cavana), Pozacchera (in Rena), Gusion (dietro l'odierno palazzo comunale) ecc...

trieste toponomastica

altra mappa del 1300, con i dintorni della città, i toponimi in rosso sono aggiunti dal sottoscritto, sono solo alcuni, in quanto la cartina non concede spazio.

trieste toponomastica
e' quella che oggi chiamiamo via del teatro romano, come vedete allora era strettissima, venne totalmente demolita nei fatidici anni '30 per far posto ad un corso che avrebbe dovuto chiamarsi littorio in piena esaltazione nazionalistica

 

note storiche su alcune delle case della città

non sono presenti i castelli e le chiese, molte delle quali, molto più antiche (vd. pg. chiese)

 
palazzo dei Burlo
(Barcola): v. Illesberg 7/1, già presente nel 1400, pare vi abitasse anche Enea Silvio Piccolomini futuro Papa Pio II
casa Marenzi
v. dei Rettori (del 1400) in verità potrebbe essere anche più antico, la famiglia ancora vivente (a Vienna) lo stà restaurando - dal 2009 diventa sede uffici Acegas
casa dei Juliani
v. Malcanton di fronte a quella dei Marenzi, di sicuro già dal 1400, tutto il comprensorio delle case attorno, apparteneva alla stessa famiglia
torre dei Giuliani
eretta nel 1528 nelle loro possessioni in Ponzano, vi posero loro emblema familiare, la parte bassa e' ancora esistente e adibita ad abitazione
casa dei Giuliani
casa domenicale - (Barcola): v Nicolodi 11, già nel 1600 (a forma di torre con 3 piani)
v. Trauner 5
edificio eretto nel 1640 da un discendente della famiglia omonima, ora solo le mura esterne sono originali, interni rifatti dal piano Urban
palazzo del Belvedere
(circa v. Udine/v. Pauliana) 13/5/1681 della famiglia nobile triestina degli Argento, aveva scalinata che scendeva sino al mare [non più esistente]
rione Cavana
interi agglomerati di caseggiati, sono già presenti nelle mappe del 1700, e sicuramente di costruzione molto più antica, alcuni anche medievali, basta osservare, dove siano ancora presenti, le finestre quadrate, spesso con grata in ferro, e ingressi bassi come in uso all'epoca. La gran parte ormai rimaneggiata, ha perso la sua connotazione, e soltanto occhi esperti ne trovano tracce. Purtroppo il progetto Urban, ha si sanificato la zona, ma ha fatto sparire, e spesso in silenzio, antichissime vestigia ancora presenti in loco, ora occultate nelle case di qualche "boss".
Promemoria : vi ricordo che la parte bassa del rione, era in epoca medievale, un metro e mezzo, ancora più bassa.
casa Francol
(Crosada) - fu' una delle residenze di un antichissima famiglia nobile triestina, esisteva gia' nel 1700, troviamo infatti notizia che il 14/7/1735 - comprata casa Francol in Crosada da Domenico Moreschi (di BG), [A. Scussa- i diari] - da anni giace ormai abbandonata, sarebbe l'ideale per un museo sulla storia triestina, ma ... a trovarli i triestini
palazzo Brigido
(n° 1 pozzo del mare) 5e 6/9/1734 - Il palazzo del conte Brigido è (quasi ) finito, ed è già affittato - 12/12/1734, non ancora finito, ma vi abita già il mercante Grossl, e il sign. Regelfest di Lubiana - 1737 (il 29/30 ap. 1797 vi soggiornò Napoleone Bonaparte) - marzo 2001, il palazzo restaurato nel lato v. s. Sebastiano, diventa museo orientale
casa Conti
imponente casa eretta nel 1735, fù già della fam. nobile triestina dei Francol, era stata rotta nel bombardamento navale del Forbin nel 1702, diventa poi proprietà della fam Conti (demolita negli anni '30 in v Riborgo/Crosada)
villa Baiardi 
del settecento, si trovava allo sbocco della via in alto (n°29 di str. nuova per Opicina), demolita nel 1962 al suo posto eretta villa ai tigli, ora nell'ampio parco un comprensorio di ville
villa Bonomo
eretta nel '700, aveva lo stemma della nobile famiglia tergestina sul balcone in ferro, era loro casa domenicale, restaurata e' ancora esistente nella via che prese il nome dalla famiglia (Bonomea)
istituto Rittmeyer
Barcola - fu' villa domenicale della fam. Prandi, dal 1914 e' sede della fondazione Rittmeyer, eretta nel '700 ebbe come ospite il Re delle due Sicilie, Ferdinando IV, in visita alla citta', a memoria il nobile Giacomo de Prandi pose una lapide a ricordo nel 1790
NB : le case tra il canale del Ponterosso e il Corso Italia, sono più antiche di quelle dal canale verso la stazione
villa Necker-Monfort
nel 1750 e' proprietà di Antonio Strohlendorf, nel 17/2/1790 di Antonio Cassis Faraone, 17/1/1820 Gerolamo de Monfort (Bonaparte), 31/5/1827 la ditta Necher e Co. - 1/2/1851 Erario marina di guerra austriaca – oggi circolo ufficiali - possiede sotterranei 
villa Mon Bijou
str. di Fiume - nel 1776 residenza estiva del governatore Zinzendorf, fu' poi del conte Pompeo Brigido, acquistata dal commendator Paximadi, nel 1958 diventa proprieta' di Socrate Stravolpulos, sara' poi trattoria "da Urbano", oggi abbandonata
casa Tiepolo
v. della torretta (Cavana)- portava inciso la data 1785, ma sicuramente piu’ antica di qualche secolo, fu’ la casa della famiglia omonima ed era a forma di torre, tanto alta da superare le mura cittadine
palazzo Nussa
del 1785 (ang. v. Ghega-v.Filzi-Geppa)- dal 1817 di proprietà dei Nussa, alzato di un piano nell'800, nel 1873 restaurato da Domenico Righetti
torre dei balini
parte di una fabbrica di munizioni, la torre funziono' dal 1785 al 1830, serviva a far precipitare il piombo fuso attraverso un piano inclinato a spirale interno alla torre, che scendendo prendeva forma di tanti pallini, altra diffusa idea e' che venisse lanciato dall'alto in una vasca d'acqua, la fabbrica abbandonata, venne demolita per far posto ad un palazzo della regione, ma si salvo' la torre ancora visibile c/o giardino pubblico
villa Murat
alla fine del 1700 appartiene al gen. russo Psaro (?), che la vende 7/2/1825 al principe Felice Baciocchi, dal 1815 prende questo nome - 31/12/1825 alla contessa Carolina de Lipona, 20/9/1852 alle 2 principesse Murat, 4/5/1888 a Giorgio Haggi Costi, 2/5/1889 a Gioachino del fù Gaetano conte Murat .... ecc. fino a 1° pilatura del riso – villa Murat: possedeva una chiesa e il suo parco aperto al pubblico - al suo posto venne eretta la sede del giornale “il Piccolo” - poi il comprensorio e' stato totalmente demolito - oggi agglomerato di case nuove (spesso invendute)
villa Ressel
v. F. Severo 92- eretta attorno il 1700, fu casa domenicale dei baroni Walluschnigg, venne ampliata nel 1834 dalla fam Kesel - oggi divisa in vari appartamenti - da notare le statue che adornano il giardino ancora visibili dalla strada
casa Catraro
v. Madonizza 8 - eretta nel '700, venne poi comperata dal greco Ciriaco nei primi del 1800, la facciata è ancora originale
Dogana vecchia 
(palazzo esistente prima del Tergesteo sullo stesso sito) del 1750 al 1° p. c’era il Tribunale Civile, al 2° p. abitava Gio. Batta Pascottini - vi abito' il conte Hamilton governatore di Trieste - il tribunale passa poi in casa Gattorno (contr. Casino di Sanità) - nel 1842, al suo posto, eretto il Tergesteo
Cavana
v. F. Venezian n° 9 (casa n° 1119), del 1788 - eretto sul sito che fu di monastero (possibile soterraneo)
palazzo Andrulachi
v. Ponchielli 3 - eretto per la famiglia greca attorno alla metà del '700, nel 1852 venne ingrandito alzandolo di un piano
villa Sartorio
fù eretta nel 1791 dal negoziante Haim Camondo, secondo alcune voci sopra dei sotterranei che appartenevano all'antico monastero dei fratelli della misericordia, passa poi alla contessa Tecla vedova del ricchissimo Antonio Cassis Faraone. nel 1830 passa a Carlo d'Ottavio Fontana, la di cui figlia, la porta in dote al marito Pietro Sartorio - viene donata alla città e oggi è un polo museale- nel 1999 il prof. Veronese trova sotto la villa i resti di una provabile batteria di ben 28 cannoni murata. 
palazzo Lazzarich
eretto nel 1795, a fianco della nuova chiesa di s. Antonio ...... nota in costruzione
palazzo Vescovile (nuovo)
o anche casa Vicco - v. Cavana 16 - eretto tra il 1796 e 7 - sul sito che fu dell'ospedale dell'Annunziata, eretto nel 1300 e demolito attorno al 1795 - fu proprietà del portoghese Antonio Vicco, vi abitò il famigerato Fouchè - dal 1831 è sede del vescovado di Trieste, traslocato dall'antico sul colle di s. Giusto -2) 14/10/1803 era di Vicco Antonio, dal 5/5/1814 a Loehley Teodoro, Carolina q. Teodoro 18/10/1820, a Giovanni Rajovich 21/2/1821, all’Erario l'11/8/1834, Mensa Vescovile 13/10/1895 (de Incontrera)
casa Zazarango
v. s. Nicolo 2 - eretta attorno al 1797 dal greco Carciotti, poi della ditta Caracolo e Zazarango
palazzo Carciotti 
(rive): eretto tra il 1799-1805 dal commerciante greco Demetrio Carciotti- poggia su una serie di palafitte - statue facciata del Bosa Antonio, rappresentano : Minerva, Fama, Giustizia, Mercurio, Abbondanza, Silfo, anche all’interno statue del Bosa, sulla cupola un aquila di bronzo - fù sede della Capitaneria di porto, al suo ritorno al comune non si trovarono più numerose suppellettili antiche (come mai?) tutto messo a tacere - per il maestoso palazzo si ipotizzava sede museale, ma oggi 2010, parte e' ancora in stato di abbandono -febb 2012 una forte raffica di bora, scoperchia parte della cupola
villa Lazzarovich
v. Tigor 23 - provabilmente della fine '700 - 11/5/1802 proprietà del Giovanni Saver, poi vari, Cassis Faraone, 23/8/1849 a Nicolo Marco Lazzarovich, poi al figlio, poi ad Annamaria Mayer (nata Lazzarovich) .. (de Incontrera)- tra il 1851 e il '57 fù abitazione dell’arciduca Maximiliano, fratello dell'imp.re Franz Josef (n° 1338) durante la costruzione del castello di Miramar
palazzo Chiozza
il primo : eretto dalla famiglia omonima tra il 1801/2, nel 1856 viene rialzato e definitivamente demolito nel 1927 e rifatto ex novo , era su triplice arcata sotto, aveva sotto 2 caffè, sul lato della oggi via Crispi nel 1779 esisteva la fabbrica di saponi della famiglia
palazzo della borsa
opera di Antonio Mollari - posa della prima pietra il 18/5/1802, è tutto su palafitte in quanto copre il vecchio canal piccolo, da dove entravano le piccole imbarcazioni, l'anno dopo è finito, nel 1816 viene collocata al suo interno la meridiana del Sebastianutti, nel 1821 il pittore Bevilaqua dipinge il soffitto con il trionfo di Nettuno e Galatea, al primo piano si trovavano i ritratti ad olio di : Ciriaco Catraro, Aaron Parente, Taddeo e Costantino de Reyen, Antonio de Vicco, Pasquale Revoltella, C. Regensdorff, de Sartorio, Elio de Morpurgo, Davinos, E. Escher, Haggeriaver, ecc ... la borsa in quel palazzo viene aperta 8/9/1806, nel 1850 cessa la borsa mercantile e subentra la Camera del Commercio [A. Tribel - 2F8]
casa n° 1009
(v. Madonna del Mare) - con stalla ed orti, nel 1803 fù dei Curti (de Incontrera 21D3/17)
Rotonda Pancera
v. Venezian-angolo v. s. Michele, eretta tra il 1804/5 ha soffitti dipinti dal pittore Bison (possiede dei sotterranei, furono sede di una Loggia massonica)
villa Pompeiana
(Cattinara - di fronte la chiesa) dal 1805, appartenne al bar. Geremia de Zanchi
casa Costanzi
dietro il palazzo comunale - iniziati i lavori nel 1817 ad opera di Pietro Nobile per la fam Costanzi, durante i lavori si rinvennero i resti della banchina dell'antico porto romano, la casa cambierà vari propietari, oggi bene del comune - su questo stesso sito era posta l'edificio medievale della Vicedomineria dell'antico comune tergestino
casa Steiner
corso Italia - 1824 da Matteo Pertsh
casa Fontana
v.del Pesce (Cavana) opera di Pietro Nobile - eretta nel 1828 - sul sito dove c’era la casa dei nobili Petazzi, convertita poi in magazzino dei Sali, di fronte c’era il fondo dei Ranfi (vd. famiglie) (vecchia Trieste)
villa Bazzoni
v. Navali/v. Bazzoni - costruita nel 1837 per i lombardi Bazzoni, nel 1913 viene ampliata
villa Ara
dal 1828 era di Isach Guetta, dal 1857 ai Coen – durante l’occupazione tedesca, fù comando militare, ha un sotterraneo che la collega al tribunale
palazzo Stratti
p.zza Unita' 5/7 - eretto nel 1839 dal negoziante greco Nicolo Stratti, progetto di Antonio Butazzoni (allievo del Pertsch) - nel 1846 diventa di proprieta' delle Assicurazioni Generali - nel 1872 vengono apposte delle statue - il caffe degli specchi sottostante, presente dalla costruzione dell'edificio, possiede al di sotto, i resti delle mura medievali cittadine, e forse del castello di Amarina (vd. pg. castelli)
hotel Metternik
sulle rive - inaugurato il 1/6/1841, sara' di proprieta' anche del barone Revoltella, mutera' nome in "de la Ville", nel novembre del 1974 viene chiuso, al suo posto una banca, poi acquisito dal gruppi Fincantieri che ne fà uffici - Nell'hotel soggiornò lo stesso Metternik, l'imp. Francesco Giuseppe, e anche Giuseppe Verdi, che qui scrisse l'opera Stiffelio - sull'esterno del palazzo bassorilievi che appartenevano alla chiesa edificata dalla fam. Rossetti demolita proprio per erigere l'albergo
osservatorio meteorologico
v.le R. Gessi 2 - nato nel 1841, nel 1903 diventa osservatorio marittimo e per finire nel 1919 in Istituto sperimentale talassografico - oggi in totale stato di abbandono
Tergesteo 
finito nel 24/8/1842 -(su sito ex palazzo della Dogana del 1750, che fu' anche casa del Governatore Hamilton che la preferi' al castello)- disegno di A. Buttazzoni, arch. Valle, la donna in alto raffigura Trieste, al suo fianco Mercurio getta frutti, e un putto...(opera del Zandomeneghi)- restaurato nel 1957, venne abassato il tetto in vetro interno - luglio 2011 dopo un consistente restauro viene riaperta la galleria al pubblico, la vetrata soprastante rialzata come l'originale e selciato nuovo 
palazzi merlati
alla metà del 1800, venne di moda tra i benestanti concittadini, costruire case con forma di castelletti, ornati sempre da merlature e in qualche caso da torrette (vd. Basevi, Geiringer, Homero ecc.)
palazzo Ralli
in p.zza Scorcola 1 - eretto nel 1851, progetto di Giuseppe Baldini, residenza della famiglia greca Ralli, saliti al ramo di baroni dell'impero - diventa proprietà della ditta "Stock", nel 1996 venduto per farne abitazioni
palazzo Revoltella
eretta dal barone tra il 1853 e il 60 - ora importante sede museale
villa Bottacin
vic. dei Roveri 16, eretta nel 1854 sul disegno dell’architetto G. Bernardi, al suo interno sculture “la flora” opera del Vela, la “lettrice” del Magni, la “Leda” del Gropp, innumerevoli sono anche i dipinti, nel giardino una casetta di foggia tirolese nel quale trovasi un piccolo museo, un torrente scende tra cascatelle, vi sono ben 500 tipi di rose – sara’ poi di propieta’ di G. Pollak [E. Generini] - oggi hotel
villa de Rin
c/o le Beatitudini (str. Nuova per Opicina) - eretta nel 1854, per il capodistriano Vittorio, su preesistenti resti del 1500 di un caseggiato costruito da Crisfoforo Caladino che li possedeva vigne e terreni, oggi della casa rimangono solo rovine - a metà degli anni '60, in gita, vidi ancora parte degli affreschi alle pareti
ospedale militare
v. F. Severo - eretto tra il 1856 e il '62 su progetto di Luigi Buzzi, prese il posto di quello pre-esistente a lato dell'odierna via Coroneo e facente parte del complesso della "Casarma", oggi in lavorazione per adattarlo a casa dello studente - aperta 2016
Ferdinandeo
eretto tra il 1856 e il '58, prende nome dal'imp. Ferdinando che donò alla città il bosco che lo circonda e che giunge sino a s. Giovanni, divenne un hotel sino allo scoppio della prima guerra
palazzo Gopcevich
(canale Grande): eretto da Giov. Berlam tra il 1858 -1859 - nell'ap. del 1929 le Ass Danubio, proprietarie dello stabile, hanno restaurato a nuovo il palazzo - fu sede delle scuole di avviamento al lavoro - oggi polo museale
stazione di Miramar
eretta attorno al 1860, serviva da accesso al castello per l'arciduca e i suoi ospiti, che con le carrozze poi, per una stradina (allora non esisteva la strada costiera), raggiungevano il maniero
villa Revoltella
eretta dopo 1860, con ampio parco (ora pubblico) e dal 1867 una chiesetta privata che possiede una cripta con le tombe del barone e di sua madre Domenica
villa Ferro
v. Rossetti : opera del Berlam nel 1861, fu casa di un commerciante di spugne Edmund Sigmundt, poi degli Stern e infine dei Ferro, fam. ebrea, commercianti di preziosi,giunti da Corfu’ negli anni a cavallo delle due guerre, nel 2011 venne messa in vendita, fu’ anche usata come set per fiction televisive –nei primi anni ’70 ebbi la fortuna di entrarci, se ben ricordo per un matrimonio, ricordo una rolls royce nera dei primi ‘900
casa ITIS 
29/6/1862 aperta la nuova pia casa dei poveri (via Istituto poi v. Pascoli) alla presenza del podesta Stefano de Conti e del vescovo Bartolomeo Legat - febb 2012 avviato un restauro
casa degli Sposi
casa Ninphon - v F. Severo, del 1863 – donata da Ambrogio Ralli (greco) ad uso delle coppie appena sposate
palazzo Modello
p.zza Unità,sul sito della trecentesca ex chiesa di s. Pietro - eretto tra 1870/2 su progetto del triestino Giuseppe Bruni, bene del comune che affitta poi a Locanda
casa Bizantina
(casa Sardotsch, Barriera vecchia) eretta 1875 da arch. Nicolo Sardotsch, demolita poi nel 1935 (dara' origine all'odierno l.go barriera vecchia)
casa Mauroner
v. Battisti 8 – eretta nel 1876
Stazione centrale
costruita nel 1878 (è praticamente sopra il mare)
casa Panfili
eretta nel 1879 sul sito che fu sede del cantiere navale/squero della omonima famiglia
casa Deseppi
v. Diaz 2 – eretto tra il 1879/80 - alle fondamenta si trovarono resti di mura considerate essere quelle del castello Amarina (vd. pg castelli)
palazzo del Lloyd austro-ungarico
(p.zza Unita): opera dell'arch. Heinrich von Ferstel, nel 1879 il Comune cede il fondo per la sua costruzione - 6/12/1880 posa 1.a pietra ad opera del bar. Marco Morpurgo (presidente della soc.)- direttore l'ing.re Horvat– posta sotto la prima pietra una capsula in metallo contenete una medaglia commemorativa e lastra in marmo con iscrizione - il 17/6/1883 era finito [Generini] (prima c'era lo squero, poi vi fu' eretta pescheria)
storia palazzo del Lloyd in tedesco (D)
palazzo Diana
p.zza s. Giovanni, 1882/4 , del commerciante M. Diana (progetto del triestino Enrico Holzner) - prima qui esisteva un lavatoio pubblico
scuola Julia
Aquedotto-v.le XX sett. - finita 1882
palazzo Economo
p.zza Liberta' 7 - del mercante greco Giovanni, su disegno dell'architetto Giovanni Scalamini nel 1887-91 - oggi sede della sovraintendenza dei beni - questa una volta, era la riva del mare
museo del mare
campo marzio - nato nel 1888 con la dicitura di : scuola di pesca e piscicoltura, l'edifico e' parte dell'antco Lazzaretto s. Carlo, dove le navi facevano la quarantena
villa Hatzicosta
v.le R. Gessi - eretta nel 1889, progetto di R. Berlam, aveva un vasto parco all'italiana
ippodromo
Montebello - inaugurato nel 1892, su terreni della contessa Teresa della Torre – Hohenlohe (vd. interno lapide a memoria), venne poi restaurato ed ampliato negli anni '50 - prima dell'apertura, qui si organizzarono anche delle corride di tori, usanza cinquecentesca triestina
Posta centrale
p.zza vittorio veneto - eretta tra il 1893/4 sul sito della Dogana e sito in cui prima si trovavano le antiche saline - al suo interno esisteva una statua in onore dell'imperatore Francesco Giuseppe poi scomparsa
castello Basevi
eretto su antichi edifici del '600 (gia' citati dell'Ireneo della Croce) che poi furono della fam. Pontini, nel 1895 i Basevi che comprarono il terreno e il bosco attiguo (da cui il nome della via) lo fecero erigere dal Geiringer, poi proprietà dei Panfili. Nel 1944 il comprensorio venne bombardato, tre anni dopo inizio' il restauro, dal 1949 e' sede dell'osservatorio astronomico - sulla facciata sono presenti stemmi araldici
villa (castelletto) Geiringer
colle di Scorcola - 1896 eretto dal suo proprietario ing. Eugenio (nato a TS il 1843-m. nov. 1904), su presistente costruzione, di sua proprietà dal 1888, nel 1980 ceduto dagli eredi abitanti a Roma, al monastero s.Cipriano - oggi sede di un asilo nido e dell' European School of Trieste - circolavano voci avesse un sotterraneo che lo collegasse all'ospedale militare
istituto A. Volta
v. Battisti - gia' Kaiserlich Königliche Staats Gewerbe Schule, del 1887 nell'allora Corsia Stadion, venne affiancata al museo austriaco di arte e industria - nel 1964 il comune acquista il terreno nei pressi della via Cantu', dove oggi funziona la nuova sede
villa russa
viale Miramar - detta anche villa delle cipolle - eretta nel 1896 dal prete Antonio Jakic, forse collegato allo Zar di Russia, le cupole in legno sono opera dell'artigiano Francesco Gasperini - fu anche dopo il 1904 una casa d'appuntamenti e una bisca clandestina famosa
casa Vianello
(p.za Oberdan 1) costruita nel 1903/5 - opera dell'arch. Ruggero Berlam, i gruppi di statue sono opera dello scultore Gianni Marin, i due medaglioni sull'ingresso di v. 30 ottobre sono opera del pittore Piero Lucano. Sulla cima porta un leone alato, simbolo veneziano che fece arrabbiare non poco i triestini (oltre a quello delle Generali, e' l'unico visibile a Trieste) - fu' anche sede di un cinema (oggi banca)
palazzo Rittmeyer
10/11/1903, che la famiglia nel 1914 dona al Comune e diventa Tartini (conservatorio): (Benvenuto Fantin)- aveva un ampio parco che nel 1956 viene ristretto per allargare la v Udine
palazzo Artelli
v. Università 8 - opera degli arch.ti Giorgio Polli e Antonio Bruni iniziato nel 1904, per Filippo Artelli, cambia vari propietari e nel 1951 proprietà dell' INAIL che lo affitta all'università di Trieste. Il palazzo ormai da anni abbandonato, nel 2003 viene messo in vendita - l'edificio contiene statue, marmi, affreschi, colonne, di pregiata fattura, ma pare che il peso eccessivo sul pendio, sono 5 piani, lo faccia scivolare
palazzo Governo
piazza Unita' : venne eretto nel 1905, dopo aver demolito quello precedente del 1764, opera dell'architetto viennese Hartmann - nel 1918 subito dopo l'occupazione italiana, vennero scalpellati dalla facciata i mosaici con i simboli imperiali e sostituiti con nuovi dei Savoia
teatro Eden
v.le xx settembre, anche cinema, eretto nel 1906 di Giuseppe Sommaruga
casa Bartoli
p. borsa - dal 1906 - opera di M. Fabiani - al primo piano (veranda) c'era un ristorante ebraico (imm funerale 1914), chiuso nei fatidici anni '30 - massimo esempio di stile Liberty a Trieste
villa Stavropulos
str. Costiera - eretta tra il 1907-10, progetto di Federico Martellanza, ultimo proprietario il greco Socrate (1882-1960, da cui prende il nome) la riempie di opere d'arte e nel testamento la dona al comune
pescheria
rive : anche detta dai triestini : s.ta Maria del Guato, a causa del suo campanile, eretta nel 1913 su progetto di Giorgio Polli - al suo interno dal 1933 ha sede anche l'acquario - oggi l'edificio modificato internamente e' sede di mostre (salone degli incanti)
Tribunale
nello spazio che fu' la piazza del fieno, parte della Casarma grande, iniziato nel 1913, ma nel 1915 a causa della guerra vennero sospesi i lavori, nel 1921 l'arch. E. Nordio continuo' i lavori, sospesi nuovamente nel '23 per la morte del Nordio, continuo' poi suo figlio Umberto, finito nel '29, ma la facciata solo nel '34 dove vi sono collocate 6 statue, tutti giuristi romani, 3 fatte dal Mascherini : Triboniano (giurista bizantino), Ulpiano (nato a Tiro), Papiniano (siriano), le altre 3 eseguite da F. Asco (vd. sotto), S. Giuliano (tunisino), Giulio Paulo (anche prefetto romano), Gaio (nato nel nord Italia, o meglio Gallia Cisalpina) - il palazzo possiede un sotterraneo che al tempo dei nazisti serviva al comandante O. Globocnik per collegarlo alla villa (Ara) dove risiedeva
dopo il 1918
grattacielo Berlam
(grattanuvole,rive) 1928, eretto sul sito che fù casa Oesterreicher (arch. Giov. Bobolini)
Stazione Marittima
(molo bersaglieri) 1927/30 - arch. U. Nordio
Stazione delle corriere
a lato stazione centrale - inaugurato nel 1936, trasformata in teatro nel 1992 per sopperire ai restauri del teatro Verdi, nel 1997 cessa la sua funzione, ma continueranno rappresentazioni di vario tipo, nel 2008 viene intitolata al maestro Raffaello de Banfield. Nel 2017 nonostante un denso programma di manifestazioni, alcune già iniziate, l'estroso sindaco proclama l'improvvisa chiusura ipotizzando una possibile demolizione (no comment!)
Mercato Coperto
(L.go Barriera): inaugurato 28/10/1936 - arch : Camillo Jona, per merito della donazione di Sara Davis inglese ma triestina d’adozione
universita' nuova
nel 1938 venne posta la prima pietra da Mussolini, al tempo in cui proclamo' a Trieste le <leggi razziali>, opera degli architetti Umberto Nordio triestino e di Raffaele Fagnoni toscano, durante la guerra la costruzione venne fermata, finalmente il 3/11/1950 , mentre la citta' e' un Territorio Libero, venne inaugurata
palazzo INAIL
v. teatro romano - genn 1939 - presentato il progetto per il nuovo palazzo dell'INAIL in corso littorio (v. teatro romano), per erigerlo si demoliranno numerose case, per un totale di 1500 abitanti da trasferire in altre sedi
colonna madonna
p.zza Garibaldi- 1954 – la statua e’ opera di Franco Atschko
grattacielo
campo marzio - eretto nell'aprile 1956 - sotto sollecitazione delle forti raffiche di bora, gli ultimi piani risentono con leggeri ma visibili spostamenti
palazzo RAI
v. F. Severo - 22/1/1962 posa della prima pietra
ex PAM
sett. 1975 apre in Campi Elisi il primo supermercato

 

 

1818 - catasto cittadino (archivio diplomatico)   

 

 

il mistero della via scomparsa

chissà quante volte ci passate davanti ma non ve ne accorgete, un intera via e' stata fatta scomparire ma dove? in via Carducci, in pieno centro ! quando scendete per la via, oltrepassate l'incrocio con la via s. Francesco, il prossimo incrocio che incontrerete sarà quello con la via del Coroneo, ma non vi siete accorti che ce n'era un altra prima, ma non la vedete. La via è stata completamente occupata dal negozio di Godina, e si trova tra un negozio di scarpe e Godina stesso, quando ci ripasserete, dateci un occhiata, per intanto vi offro una mappa in cui era ancora esistente

trieste toponomastica
il rettangolo rosso è la via in questione, già che ci siete date un occhiata alla piazza della Legna, oggi Goldoni, notate che il lato verso la via Carducci, non aveva ancora case e .... ce ne sono altre ...

l'androna sparita

Siamo in piazza Cavana, luogo che ha subito incredibili mutazioni nel tempo, anche qui, una androna presente sulle mappe cittadine dell'800[1], è scomparsa, occupata da parte di un negozio di ottica molto noto, come vedete dalle immagini, ancora oggi la separazione tra i due gruppi di case, si notano guardando al di sopra

1 - sulla mappa datata 1720 (n 3752 - bibl. civica Hortis) l'androna non è presente, mentre le case sono unite in un unico blocco, ugualmente su quella del 1795 (n 3266), ma potrebbe anche trattarsi di una semplificazione degli autori

trieste toponomastica   trieste toponomastica

fig. 1 ) pianta 1806 (tra il 207 e 206) l'androna - fig. 2) l'androna oggi

 

 

trieste toponomastica

SCANDALOSO !

Non credo che altre citta' nel mondo, abbiano dedicato vie o piazze a coloro che furono loro nemici, solo Trieste puo' vantare questo triste primato, la citta' alla fine del '800, con l'arrivo di dubbi personaggi dall'Istria e dall'Italia, fomentati dalle cellule massoniche, spinti alle alte cariche comunali, iniziarono l'opera di stravolgimento storico, proseguito poi maggiormente dopo il 1918, ma l'apice si ebbe attorno agli anni '50, per ingraziarsi il voto degli esuli italo-istriani, i politici elargirono (ma lo fanno ancora) grandi concessioni, tra queste anche la dedicazione di vie, ai "loro" eroi.

ancora oggi, nel 2017, nessuno ha mai cercato di correggere questi errori, e nonostante tante belle parole, coloro che la comandano e ne decidono il destino, sono piu' interessati ai loro ricavi monetari e per niente alla citta' che glieli procura, tanto un giorno ci sara' sicuramente qualche "fenomeno" che gli intitolera' una via !!

 

via E. Dandolo
doge di Venezia, nel 1202 finge una crociata in terra santa, ma invece usa le truppe francesi imbarcate sulle sue navi per terrorizzare e assoggettare, prima Trieste e Muggia, poi Zara e infine conquista e depreda Costantinopoli, veramente un "eroe" ! 
via Mansanta
nato a Trieste nel XIII° sec., da buon traditore, servi' la Serenissima, probabilmente fu' anche bandito dalla sua citta'
via V. Pisani
ammiraglio di Venezia, nel 1379, dopo aver assediato, bombardato, Capodistria, con la flotta tenta la conquista di Trieste, ma per fortuna, gli va' male, contenti anche i capodistriani immagino !
via Santo Gavardo
altro avventuriero al soldo dell'esercito veneto, comando' squadracce istriane che seminarono il terrore nel territorio comunale, nel 1463 comanda l'armata di Capodistria che assedia Trieste, anche in questo caso, il comune grato gli intitola una via !
via d'Alviano
generale di ventura al soldo di Venezia, nel 1508 assedia e bombarda Trieste, per tre settimane la citta' resiste, poi alla fame e con le strade disseminate di morti, deve cedere, non pago, chiede al comune 15.000 ducati di taglia per non subire il saccheggio. Bel personaggio, non c'è che dire, e grati di tanta magnanita', questo comune in tempi molto sospetti, gli dedica una via !
via Cappello
non ancora sazio, il comune intitola una via a ricordo di colui che nel 1509, agli ordini di Venezia, prende il potere a Trieste, sara' un despota, fara' impiccare, frustare, torturare. Gruppi di triestini oppressi, si rifugiano a Lubiana, per tutta risposta, il <buon> Cappello, sequestra donne e bambini appena nati e li deporta a Cherso, ordina che non si possa camminare in piu' di due persone per la strada, divieto di affacciarsi alla finestra e molto altro ancora.
via Pier Paolo Vergerio
nato a Capodistria nel 1498, suddito di Venezia, imparentato con i Contarini, si dà alla carriera ecclesiastica, nel 1534 ha la carica di nunzio apostolico, appoggia Capodistria in rotta con Trieste in merito ai commerci [Dimitz], Trieste si era rivolta all'imperatore a Praga 3 anni prima, affinchè la favorisse, ma l'intervento del canonico dà il colpo di grazia alle speranze cittadine. Per contrasti con Roma diventerà poi protestante. per ringrazialrlo, come ultima presa in giro ai triestini, una bella via dedicata !
via Alvise ca' da Mosto
navigatore veneziano che fu al servizio del re di Portogallo, fu' anche balestriere sulle galee veneziane (cosa c'entri con Trieste ... nessuno lo sa')
via Pasquale Besenghi 
nato a Isola d'Istria nel 1797, muore a Trieste di colera nel sett. del 1849, non molto apprezzato nella cerchia culturale della citta', scrive un pesante presa in giro sui triestini e sulla citta', nel "saggio delle novelle orientali" nel 1825, dove Trieste viene celata sotto il nome di Cucibreck, non pago ridicolizza ancora i triestini in "Apologhi" del 1828. Come da prassi, un comune che sembra piu' istriano, gli intitola una via e ne tesse le odi, e non finisce ancora .....
via Napoleone Bonaparte 
delle porcate fatte dai francesi in questa citta' si sono scritti fiume di parole, furti, sevizie, sequestri di beni e di persone, taglie onerose alla citta', demolizioni, ma pare che il sentire comune, voglia che non si possa diventare "grandi" e avere in dedica una via, se non fai almeno qualche migliaio di morti e opprimi una popolazione. Si, c'erano dopo i napoleonidi stabiliti a Trieste, ma non certo Bonaparte, se proprio si doveva scegliere, almeno chi davvero ci ha abitato
v. Giacchino Murat
quel giorno al comune, si dovevano esser fumati roba molto forte, o erano in vena di prendere in giro i triestini ! il sign. Murat, il 23 marzo 1797, entra con 30 ussari a Trieste, e la prima cosa che fà ..... ruba tutti i soldi della cassa del comune e se li porta via !  bell'esempio da ricordare con l'intitolazione, ma vuoi vedere che ... tra ladri
(piazza) A. Hortis e (via ) A. Valerio
il 12/3/1925 l'Hortis (e pure il Valerio), riceve con pomposa manifestazione, la tessera onoraria del partito fascista, per ringraziare pronuncia un ode all'opera di Mussolini (ci siamo capiti no?)
via Paolo Salem
di famiglia ebrea, ma fascista convinto e profondamente anti-slavo, eletto Podesta' di Trieste grazie a grosse elargizioni al partito, fu' promotore delle demolizioni di gran parte di citta' vecchia, nonostante le proteste del popolo, ma nel 1938 poco prima delle leggi razziali emanate proprio a Trieste si deve dimettere, non mi risulta venne poi perseguito - il comune affranto, gli dedica una via

l'uso della modifica alla toponomastica per spacciare infami personaggi a livello di eroi, e' tutt'ora molto in uso a Trieste, chi dovrebbe decidere sulle intitolazioni, troppo spesso servile verso una certa parte politica ... cosa non si farebbe per una poltroncina ... fregandosene della storia cittadina, che ben conosce, tappandosi forse il naso, delibera oscenamente nomi improponibili ma .... 30 denari, sono pur sempre 30 denari ......

mentre per fortuna, se i nostri sono ciechi e sordi, altri no!

trieste toponomastica 

 

1957 - assegnazione di nomi alle vie a vari (e discutibili) personaggi (NB) - tratto da : rivista mensile della città di Trieste 1957 p. 10 - naturalmente continua la saga delle medaglie d'oro dei volontari nell'esercito italiano della grande guerra, ma da notare come, nel 1957 dopo l'instaurazione della Repubblica, la messa al bando del partito fascista, a Trieste si intitolano vie ad eroi del fù esercito fascista e di qualche camicia nera, come se non fosse successo nulla, il bello è, che la cosa continua tutt'ora, alcuni esempi :

Zorutti -Pietro
poeta friulano che fece parte delle truppe napoleoniche (contenti friulani e triestini!)
Carlo Archi
dal 1938 - fù Podesta dal 1927 al 28 - nominato da Vittorio Emanuele su proposta di Mussolini - ammalato muore in carica 9/4/1928 - gli succede Giorgio Pitacco - G.Nobile, s. Buffa, Porta Orientale 27, 1957 p. 253/5 - F.Pagnacco, S. Buffa, Porta Orientale 19, 1949 p.3/7
Banelli Carlo
dal 1969 - n. TS 1858, membro partito Liberal-nazionale - attivo propagandista e organizzo campagne politiche 1911- nel 1921 si da da fare per trovare i resti di Oberdan dopo il 1918 vice-presid. Federazione italiana irredenti -m 1938
Camber - Barni
dal 1968 - TS 24/12/1891 - Univ. Vienna, avvocato - 1a guerra volontario nell’ es. ital. - ferito 2 volte ebbe croce e medaglia - cambia il cognome in Barni per non essere riconosciuto in caso di cattura - nel 1919 era stato uno dei fondatori del fascio di Trieste - volontario nel 2° conflitto, muore cadendo da cavallo in Albania 24/11/1941 - il cognome Camber, vi ricorda qualcuno? NB : naturalmente il comune grato, gli dedica un busto nel giardino pubblico !!
Brandolin Aldo
dal 1962 - n. a TS 24/5/1910 - med. oro al valor militare - partecipa alla guerra di Spagna come tenente (esercito fascista) - allo scoppio della 2 guerra, promosso Cap°, muore in Bosnia 22/1/1942 - NB: da leggersi la poetica motivazione scritta -F.Pagnacco, Porta Orientale 28, 1958 p 413/4
Castro Bruno
dal 1962 - n. TS 24/8/1918 - m. nel cielo del Mediterraneo il 14/6/1942 - medaglia oro pilota caccia
Codermatz Mario
dal 1962 - n. TS 31/3/1914 - Università a PD - volontario esercito nel 1933, scuola allievi uff.li MI - nel 1935 volontario per l’Africa Orient. - promosso tenente nel 1938 - nel 1941 membro del battagl. alpino - cade in Somalia combattendo 22/3/1941 - vd. poetica motivazione -Nobile, Porta Orientale 23, 1953 p.77/80
Crisciani Armando
dal 1962 - n. TS 18/3/1902 - m. mar Rosso 3/4/1941 - med. oro uff. cacciatorpediniere Marin, durante un suo attacco, colpito affondava.
Dardi Ferruccio
dal 1962 - n. TS 2/9/1912 - accademia militare - sottotenente di cavalleria - nella 2a guerra come Cap° in Egitto - m. 9/7/1942 mentre attaccava con carri armati - vd poetica motivazione
Lorenzetti Lorenzo
dal 1940 - nato in Friuli 1893, fu anche Podestà a Vipacco- morto nella guerra di Spagna ,volontario, 1939 med. oro valor militare fascista - “morì col nome del duce sulle labbra” fù centurione della MVSN
Pitacco Giorgio
nato a Pirano 25/4/1866, laureato a Graz, 1891 assunto al Comune, nel 1905 Assessore alla Presidenza municipale, 1892 segr. generale della Lega Nazionale, deputato Parlamento a Vienna sino al 1907, rieletto 1909, nel 15/18 combatte con l’Italia, nel 1922 eletto sindaco di Trieste, fino al 1926, Podestà dal 1928 al 1933 - nel 1924 riceve la tessera “ ad honorem” del partito Nazonale fascista - m. nel 1945
Protti Arrigo
n TS 24/1/1898, nel 15/18 bersagliere esercito italiano, 1919 partecipa impresa fascista di Fiume, poi in Libia, muore nel 9/11/1936 sul fronte in Africa
Salata Francesco
n a Ossero 17/9/1876, studia a Capodistria e Graz, giornalista per molti giornali - addetto affari civili es. italiano 1919 - nel 1936 fu ministro plenipotenziario a Vienna - nel 1940 promosso pres. di sezione del Cons. di Stato
Sartori Rodolfo
n. a TS 30/6/1914, aviazione italiana, medaglia per azioni di guerra nel 2° conflitto
Sonnino Sidney
Pisa 1847 - lavora c/o ambasciate, capo del centro-destra nel 1901 fonda il giornale d’Italia, varie volte ministro, m a Roma 1924
Valerio Alfonso
TS 1852, podestà di Trieste varie volte , nel 1918 assume presidenza Comitato Salute pubblica, firmatario del manifesto del Fascio nazionale, fino al 1919 fu 1° sindaco di Trieste, convinto fascista, m a TS dic. 1942 - (vd. sopra)
Gambini, Pio Riego
nel 1913 assieme ad Piero Almerigogna, fonda il partito del fascio istriano giovanile - il comune di Trieste grato gli dedica una via
Laghi Sergio
dal 1939, combatte nell'esercito fascista e muore in Africa
Grilz Almerigo
spacciato per giornalista, ma noto a Trieste come picchiatore del Fronte della Gioventu', noto alle cronache cittadine per atti di pestaggi e vandalismo, muore in Mozambico nel 1987 durante una sparatoria tra l'esercito regolare e i guerriglieri della Renamo col quale lui si trovava, naturalmente il comune affranto dalla perdita intitola via a Barcola - per ragguagli QUI - (trasformazione dallo slavo Grilc)
scala Granbassi
2009 - nonostante le forti opposizioni il comune di Trieste, retto dalla destra, intitola la scala già Revere al giornalista morto nella guerra di Spagna combattendo per il dittatore Franco contro i repubblicani, sdegno tra i triestini democratici e naturalmente gran parte della Spagna - (originari di Portole in Istria- vero cognome : Niederkorn)
carcere Coroneo
2018 - il carcere viene dedicato ad Ernesto Mari : Fu responsabile del penitenziario durante tutto il periodo di occupazione nazista, dal quale passarono, dopo pesanti interrogatori e indicibili torture, migliaia di deportati ai campi di sterminio nazisti. Ma Mari, pur a conoscenza, per la sua funzione, non risulta mosse mai un dito, al contrario di altre guardie carcerarie che aiutarono, per quanto possibile, i reclusi destinati alla deportazione. Almeno tre guardie carcerarie subirono loro stesse la deportazione nei lager e una vi morì, forse denunciate dallo stesso Mari. Sarebbero forse più degni di un ricordo gli oltre duecento carabinieri regi, che vennero destinati ai lager perché non accettarono di tradire passando al soldo dei repubblichini e dei nazisti. Catturato dall'esercito jugoslavo venne infoibato a Basovizza.
 

ce ne sarebbero ancora molti di questi toponimi di cui parlare, da schiere di istriani che niente ebbero a che fare con Trieste, a pseudo-triestini (spesso figli di veneti o istriani) assunti agli onori per aver combattuto nell'esercito italiano in una delle due guerre, la propaganda nazionalista non si e' mai fermata, continua ancora oggi, la Storia di Trieste, e' una storia scomoda, e cercano di cancellarla !

come avrete certamente notato, molte intitolazioni sono avvenute tra il 1962 e il '68, nel caso vi domandiate, ma chi governava a Trieste ? era la vecchia DC con l'appoggio del PLI, MSI, ecc..

 

La città in mano alla lobby degli architetti e dei costruttori, da 50 anni almeno subisce la crescita indisturbata di mostruosità spesso inutili, costruite senza la minima cura per il verde cittadino, coprendo rivi naturali, disboscando alberi centenari, demolendo antichi siti spacciandoli per crolli (vd corte Trauner), o facendo sparire le prove di reperti antichi trovati negli scavi (vd. ultima pavimentazione del cortile del castello di san Giusto) mentre chi dovrebbe controllare tutto ciò, si gira dall'altra parte, a salvaguardia della comoda e remunerativa poltrona, sembra proprio che i loro genitori non siano stati dei buoni maestri, non hanno insegnato loro cos'è la vergogna !

 

NB : ancora una nota, oltre che a deliziarci con delle baggianate colossali, quali l'improvviso reclamizzato ritrovamento di stanze romane affrescate in rosso pompeiano nella piazzetta Barbacane, avvenuta alcuni anni fà, nei lavori per il piano Urban, che ci è costato la perdita di numerosi reperti antichi fatti sparire in silenzio, ce l'hanno spacciata per una nuova scoperta ! peccato che nel 1910, e ci sono le fotografie a ricordarlo (dal libro : i rioni di Trieste), le avevano già trovate, tanto per farvi capire che gente incompetente viene consultata per le antichità, e per finire ..... avete mai visto che tutti i reperti romani trovati in città, vengono stranamente datati tutti del I° sec. dopo Cristo? ma i resti dei 2 secoli precedenti, dove sono? e di bizantino, mai nulla ? e più sotto dei resti romani qualcuno ha mai scavato? non mi risulta ... mah ....... fate voi

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