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triestestoria
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D : alcune famiglie nel tempo, accomunano il < de > al cognome proprio, unendo le due parti trasformando il cognome, un esempio vd. i de Ens (Dens) o i de Lise (Delise) i de Rin (Derin) ecc...

NB ; molte delle famiglie tergestine plebee, divennero nobili con il loro ingresso nel Consiglio comunale, condizione per essere ammessi, ma si trattava di un titolo "casereccio", e spesso dovuto a causa dell'assottigliarsi delle file dei vecchi patrizi cittadini che lasciavano posti vacanti negli scagni, cio' non toglie che, diverse ebbero poi il titolo conferito (per meriti particolari) dall'impero.

Dopo il 1918, il patriziato triestino non venne riconosciuto dall'Italia in quanto considerato austriaco, tranne quelli dei filo-italiani naturalmente.
Qui non leggerete mai il vocabolo "patriota" termine abusato in certe monografie italiche di dubbi personaggi vissuti tra la fine '800 e il fatidico ventennio
i cognomi multipli della stessa famiglia riportati, sono la trascrizione originale delle varie versioni trascritte nei documenti, errori di fonetica o di interpretazione dei suoni, che in molti casi diedero origine a rami della stessa famiglia ma con cognome diverso, tutto peggiorò con l'italianizzazione forzata. Non lasciatevi fuorviare dai nomi italici che accompagnano cognomi chiaramente slavo-tedeschi, quasi sempre italianizzazioni forzate già nell'800
molte famiglie viventi sul Carso attorno alla città, possono sparire dalle documentazioni comunali, a causa dell'occupazione di vasti territori di Trieste, da parte dei duinati, poi conglobati nella contea di Gorizia, e riapparire poi in tempi più recenti
le immagini sono tratte da documenti originali dell'epoca

Molti di questi cognomi si ritrovano in Slovenia e Croazia.

Attenzione alle italianizzazioni operate nel ventennio dei cognomi, riportati fine pagina

 

a - fino 1200 /   a - 1300 /  a - 1400/  a - 1500/  a - 1600 -  A - famiglie nobiliari

D'AGNUS DIO - Diosdio

  
antica famiglia che da Trieste si sposta a Venezia in tempi remotissimi, secondo le documentazioni veneziane si estinguono attorno al 1370

de DAYNA

 daina triestestoria
1357 - Mervezi de Dayna canipario frat. ss Martiri [alfaDD2-5]

con varianti : Dajna (1324) -  Daina (1353)

già presenti nel 1300, probabilmente croati, abitano nella contrada di Castello, Cristiano nel 1327 viene menzionato come gastaldione delle monache della Cella, a metà del ‘400 scompaiono dai documenti, ma nel 1600 riappare un Daina, Johanne Baptista che frequenta il collegio dei gesuiti, credo siano gli stessi, il cognome è ancora presente
Nel '600 sono presenti a Ravenna e nel 1800 anche a Udine come farmacisti

DANDOLO - DANDULLO

- prima si chiamarono IPATI

- nobili

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Tra le prime famiglie fondatrici di Venezia, potentissimi e ricchi, danno una lunga serie di Dogi alla Serenissima, per tutto il’300 coprono carica di Podestà a Trieste

Sui componenti di questa famiglia, si ritrovano interi volumi stampati e manoscritti ad opera dei vari storici veneziani del tempo.

notizie storiche su alcuni dei suoi componenti >>>

DANEV - Daneu

- vero cognome de DANIELE

triestestoria
1648 - Luca Daneu di Contovello [perticazioni]


in origine sono cittadini, uno e' tra i firmatari nel 1202 dell'atto forzoso di dedizione al doge, poi nel 1500 trasferiti in altopiano slavizzano il cognome, un de Daniel è già menzionato nel 1200, altro muore nel 1439, sono spesso i Suppani di Contovello, su alcuni doc. del '500 sono ancora citati come Daniele, nel 1800 alcuni di questa famiglia sono membri del Consiglio della città, Antonio nel 1910 ha un osteria in v. F. Severo, Giovanni è maestro della scuola di Guardiella, Apollonia nel 1915 è una levatrice, Lodovico un negoziante e Martino custode del Lloyd austro-ungarico, Bernardo e la vedova Carla nel 1929 hanno negozio di alimentari, il cognome è ancora molto diffuso- vd fondo pag. italianizzazioni


DARIS

il prete Francesco nel 1638 fa' testamento, Antonio nel 1847 possiede una casa a Rozzol, Teresa nel 1910 vende alimentari, Michele nel 1929 ha un deposito del ghiaccio, Adolfo nel 1940 è un postino, il cognome e' ancora presente

DAS

das

1647 - Giacomo Das di Trieste [perticazioni]

con varianti : Das (1602) - Dass (1622) - Daas (1713)

già presenti alla fine del '500, si imparentano con i Giuliani, gli eredi del fù Andrea nel 1648 possiedono terreni e un bosco di roveri a Rozzol, Jacomo nella stessa data, possiede campi in Guardiella, nel 1713 Lazaro è un alunno del Collegio dei Gesuiti


de VANZO - Davanzo

davanzo
Agustino de avanzo de venetia - 1364 Cancelleria

convarianti : Avancij (1327) - Davanço (1352) - de Avanço (1371) - Davanzo (1696) - Avanzo (1889)

secondo lo storico Schröder, nel XV sec dalla Svizzera si insediano nel polesine dove saranno nel Consiglio di Rovigo, per il Crollanza invece, sono originari di Firenze e noti già nel XII sec, al tempo delle guerre tra fazioni dei guelfi, certo Pietro sale alla Corte del Patriarca di Aquileia che gli concede un feudo nei pressi di Albona in Istria, nel '400 sono a Pola, nel '500 a Pirano e nel '700 a Rovigno, nei primi dell'800 un ramo si stabilisce nel mantovano (vd. Dolfin) - secondo il Dolcetti invece dovrebbero essere appunto del paese di Vanzo nei pressi di Venezia

nel 1300 sono già presenti e giungono da Venezia e da Belluno, nel '400 e '500 non vengono citati ma riappaiono nel 1600, Nicolò nel 1634 è maestro di grammatica nel collegio dei gesuiti, Francesco nel 1696 ha in affitto una vigna a Roiano, Pier Giuseppe nel 1867 appare come sostituto procuratore di stato, in v del pesce, Nicolo nel 1909 frequenta la settima classe della scuola Reale superiore, Carlo nel 1910 è un cuoco del Lloyd, Enrico un farmacista, nel 1924 il dott. Antonio paga le imposte come medico, Mario nel 1940 è avvocato, Giacomo nel '42 ha negozio di ottica e foto in piazza Cavana, il cognome è tutt’ora diffuso
Tra '300 e '400 sono notai a Venezia, altri con alte cariche in Istria, tra il '700 e '800 alcuni giungono da Pirano


DAVID

Angelo nel 1676 detta il suo testamento, Giuliana nel 1847 possiede casa in piazza Trauner, Carlo nel 1910 è tenente del reggimento bosniaco-erzeg, Ugo nel 1924 e ancora nel 1940 vende commestibili


DEBELACH - K

con varianti : Debellaç (1384) - Belach (1492) - Debellak (1855)

nasce come soprannome, forse dallo slov. "debel" persona grassa o robusta - Mattia che era di Voriansco, nel 1384 viene accusato di furto, nel 1492 si menziona Gera moglie di Martin, spariscono dai doc. sino al 1829 quando Giovanni Andrea, per lavoro fà il conduttore di merci, il proff Mattia muore nel 1867, il fabbro Giovanni nel 1874 sposa Cehovin Maria.
NB : è provabile che da questo appellativo nascano le fam.e Debelez, presenti tutto il '700, e la fam. Debeljak già menzionata alla fine dell'800


DECIO

il triestino Girolamo e' noto per aver lavorato come ingegnere nel 1510, nella costruzione del castello di Trieste, verra' anche chiamato a Vienna per le difese della citta', al tempo dell'assedio turco, Fabio suo figlio, nel 1541 appare come testimonio notarile, stessa cosa per Hermacora nel 1592, dopo questa data non sono piu' citati


DEGEZ - de Egez


1330 - domenici degeç [V. 6]

presenti tra il 1327 e il '48, poi spariscono dai documenti


DEYA

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domenico deya - 1329 Cancelleria

con varianti : Deia (1310) - Deya (1325) - de Eya (1328) - de Eia (1418)

Vitale già citato nel 1300, abitano in Cavana presso le mura, Thadeo nel 1585 copre la carica di giudice, nel 1700 sono ancora presenti
NB : non dovrebbero essere gli stessi Dejak giunti da Senosecchia e presenti tra '800 e '900


DENS - anche SAYNOST


1609 - q. ser Jo(hanne) de hens [V. 51]

con varianti : de Ens (1346) - Ens (1470) - de Hens (1473) - Saÿnost (1483) - Saÿnost d’Ens (1506)

tedeschi, presenti già nel ‘300, Johanne nel 1497 viene assunto alla carica di vice-capitano della città, in periodo di peste, nel 1512 fa le veci del giudice del maleficio, dopo il 1525 non sono più citati in città

sono forse di Augusta (D) dove nel '600 vengono annoverati come pittori di Corte


DELISE

- vero cognome de Lise-Liseris

sono di Isola d'Istria, per matrimonio con una triestina Blech, si trasferiscono a Trieste nel '500, Mauro cittadino di Isola nel 1662 studia nel collegio dei Gesuiti di Trieste, nel 1847 Delise Antonio possiede casa in v. alla cattedrale e altra in p.zza della cattedrale, Giovanni nel 1910 è un cuoco, un suo omonimo invece è fabbro e Giuseppe vende alimentari. Dopo il 1950 ne giungono altri dall'Istria, oggi presenti

DEMPSER

Giorgio nel 1672 abita in contrada s. Lorenzo e detta il suo testamento, i suoi figli Johan Baptista e Marco, nel 1682 frequentano il collegio dei Gesuiti

DEOT

Martino nel 1202 firma la forzosa dedizione di Trieste al Doge Dandolo, poi non si ritrovano


DETEMARO

- probabilmente sono gli stessi de Tamaro (vd T)


1326 - 16 febb. - vitalis de dethemaro [notai estimatori v1]

nel 1300 abitano a Trieste in contrada Castello, uno di loro giunge dal Friuli e un altro da Pirano dopo il 1345 non sono più citati


de DIANA

Odorlico nel 1363 e' il fontecaro del comune e vanta crediti, Johanne nel 1371 e' notaio in citta', dopo questa data scompaiono, ma un Giacomo nel 1766 viene processato per furto, Pietro e Michele nel 1843 ricevono merci da Venezia e Bari, nel 1878 inizia la costruzione del palazzo del commerciante Filippo in piazza s. Giovanni

DIAZ

Stefano vive nel paese di Draga, nel 1521 vende una vigna nella contrada di sant Elia e con i soldi compra un baredo in contrada Quarti, Jurio nel 1610 appare come testimone notarile

DIEDO - Dedo - Dredo

 dedo-diedo
1332 - petro dedo [alfaDD2- 1] 



veneti ma di provabile origine antica aquileiese, alcuni sono nobili a Venezia, nel 1300 abitano a Trieste in Cavana, ultimo Alovisi nel 1456, poi si ritrovano a Venezia
NB : nel 1910 Antonia abita in v Giulia, Maria vende alimentari

DIPOLT

Antonio, Domenico e Johanne, nel 1620 frequentano il collegio dei Gesuiti

DIVIACH


1509 - Jacobo diviach de samatoriza distr. duini [vicedomini 51]

nel 1450 vivono nel paese di Samatorza, sudditi di Duino, possiedono terreni a Grignano e Barcola, Antonio nel 1910 è inserviente all'ufficio tabacchi, il cognome è ancora presente
nel '600 vengono anche trascritti come Doviach


DIVITIS

divitis
1329  - pascolo divitis [alfaDD2- 1]

forse origini di Treviso dove sono menzionati nel 1288 e 1304 - presenti a Trieste nel 1300, di umili mestieri, abitano in un androna della contrada Riborgo, dopo il 1399 non vengono piu' menzionati.

de DOBRIZA

dobrica
1329 - Jacobus de dobriza [alfaDD2 - 1] 

forse di origini serbe, dove esiste villaggio omonimo, gia' presenti nel 1200, nei primi anni del 1300 pagano le decime al Capitolo della chiesa tergestina, dopo il 1358 non sono piu' citati. E' possibile a causa di alcune omonimie che si tratti della stessa fam. Trina



DODA  vd. Quadri


DOLCETTI

- nobili nel 1630


1698 - Alessandro Dolcetti arcidiacono e canonico [testamenti]

    

Domenico giunge da Bergamo nei primi anni del 1600, eresse una casa a s. Andrea che all'ingresso aveva inciso <DICATA AMICIS 1637>, mentre sotto una finestra <FUNDATORIS QUIETIS> sono i dottori della città, sia a Trieste che a Pirano,nel 1700 sono tutti membri del Consiglio cittadino, imparentati con i nobili Capuano, i Marchesetti, i Calò, i Kupfersein, il cognome è ancora presente

per il Crollanza, sono originari di Pistoia, esuli a VR nel 1350 a causa delle guerre guelfi-ghibellini
NB : dopo il 1928, ad alcuni componenti della fam. Slade viene italianizzato il cognome nella forma Dolcetti


DOLENEC

dolegnez
1648 - Martin Dolagnez de Prossecho [perticazioni]

dolegnez
1775 - Antonio Dolenz-foresto di Gorizia-anni 40-da 9 a Trieste-cattolico-porta sacco-sposato [Tognana]

con varianti : Dolegnez (1647) - Dollenez (1734) - Dolenz (1765) - Dollenz (1829) - Dolenc (1912)

originari forse dalla zona del goriziano, nel 1600 vivono a Prosecco dove sono spesso Suppani del paese, possiedono terreni a Bosepolje e a Cedas, nel 1700 vivono sia in paese che in città, nel 1900 sono ancora citati come Dollenz quando Francesco è membro del Consiglio cittadino, il maggiore Anton nel 1906 e' Capitano militare della piazza di Trieste, la famiglia e' tutt'ora presente anche nella forma Dolenz

ta il 1700 e '800, il ramo della famiglia che si trasferisce a Trieste, assume la forma di Dolenz/Dollenz


- si potrebbe ipotizzare che il cognome si rifaccia al paese di Dolegna nel goriziano
vd. fondo pag. italianizzazioni
i Dolenz di Pisino, nel 1928 vengono italianizzati : Delpiano [gazzetta uff. del Regno 5/9/1928-n 207]

DOLFIN - DELFIN

- stessi che GRADENIGO

- nobili


1392 - D.no Jacobo delphino fu podesta tergeste [alfaDD2-9]


sono 2 rami della stessa famiglia, ma una adotta il simbolo dei 3 delfini, l'altra con uno, veneziani ma forse di origine aquileiese, danno vari Dogi alla Serenissima, sono presenti a Trieste durante le occupazioni dell’esercito veneto, sono imparentati con dei triestini (il loro armeggio è presente anche sulle mura di Pirano)
- secondo il Crollalanza, gli stessi Davanzo toscani (vd),a causa del loro armeggio (con i delfini), in Istria vennero così nominati


notizie stiche su alcuni dei suoi componenti >>>

de DOMENICO

- forse sono gli stessi de Nedel (vd N)

spesso canonici, già presenti nel 1200 e fino al 1400, poi non sono più menzionati, riappaiono nel tardo ‘600, il cognome Domenico è presente a Trieste

DONADONI

triestestoria
1731- Cesare Donadonj (firma originale) [testamenti]


   lapide sepolcrale che si trovava nella cattedrale di s Giusto

giunti da Padova nel 1650, diventano nobili nel 1717, in verità io trovo che lo fossero già nel 1699, Casimiro che fù oratore a Graz e a Vienna, viene accusato di peculato e malversazione, cacciato dalla città, vive a Vienna, neanche l'impero nel 1729 gli concede la grazia, vive in ristrettezza economica e morira' in esilio, il figlio Francesco invece entra nel Consiglio della città, a questa famiglia è dedicata una via cittadina, il cognome sussiste tutt’ora

de DONATO

presenti già nel 1200, filo-veneti alla metà del 1300 non appaiono più, forse si spostano a Capodistria, daranno ben 3 Dogi alla Repubblica, oggi esiste famiglia Donato che compare nel 1600, non so se la stessa antica


Donorsia vd. de Norsia


DONZORZI - don Giorgio?


famiglia triestina che nel 953 si trasferisce a Venezia, nel 1240 immessi al Consiglio, secondo i testi veneziani, nei primi anni del 1300 si estinguono

de DORIMBERGO - DORNEBEGG ecc ...

- nobili

  
 

noti gia' nell'XI sec., nel 1300 saranno vicedomini del conte di Gorizia, saranno proprietari di un castello presso Gorizia (oggi parte Slovena) a cui rimarra' il nome anche dopo che non l'ebbero piu', personaggi eminenti, vari Capitani, Logotenenti, e alte cariche, a metà del ‘400 sono anche a Trieste, Erasmo già Logotenente della Carniola, nel 1523 è qui per l’arciduca d’Austria, suo figlio, il barone Vito, nel 1585 è Capitano di Trieste, Raimondo nel 1528 e' a Trieste con la carica di Commissario imp.le, si imparentano con i Peterlin e i Petazzi, la cont.ssa Beatrice, vedova di Nicolo Petazzi, nel 1665 fa' erigere un altare nella chiesa dei Gesuiti , e' ancora visibile (vd. p. chiese), agli inizi del 1700 non sono più presenti e la famiglia si estingue nel 1779



DORSO/Durso vd. Orso



de DRASCHO - Drascovich ?

drasco

1647 - Juan Draschovich di Orlech [perticazioni]

a meta' del 1400 viventi in Cavana, imparentati con i Perman, dopo il 1495 non vengono piu' citati, ma nel 1500 appare un Drascovich, Paolo che nel 1580 viene impiccato a Trieste, nel 1600 i Drascovich sono dimoranti nel paese di Orlich, sono chiaramente croati
- Drascovich Giovanni nel 1606 e' Bano di Croazia e presenzia alla Dieta magiaro-croata di Bratislava, i conti Giorgio e Giovanni nel 1806 sono Ciambellani di Corte


de DREYTA


franciscus dreyta - 1359 Cancelleria

con varianti : Dreita (1317) -

famiglia di pescatori citata per tutto il 1300, poi scompare


de DRIUSS

- nobili


ser antonio de drius - 1397 Cancelleria


1440 - Costantinus de Driusso citt. terg. [Arenghi]

con varianti : de Driusso (1427) - de Andrius (1456)

già presenti alla metà del 1300 inseriti nel Consiglio, carica che manterranno per tutto il 1400, l’ultimo, Cristoforo viene citato ancora nel 1503. Non vengono più citati nei documenti, sino agli anni '40, oggi il cognome Drius è presente

de DROCHA - Droka

altra singolarità, Leo nel 1202 è tra i firmatari del famoso atto di dedizione, poi scompaiono da tutti i documenti, riappaiono nel 1775 quando Ursula con 3 figli e vedova, abita nella sua casa, in città vecchia.

de DRUDO - Drudol


donna benvenuta del drudo - 1329 Cancelleria

è un soprannome dato a Benvenuto, sono salinari di Chioggia già presenti nel 1300, Johanne l’ultimo, nel 1524 erede universale della sorella Margarita, moglie di Domenico de Berthos.

de DRUSCHO

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1334 - bertolotus de druscho [alfaDD2-2]



forse di Vicenza, dopo il 1309 non sono più presenti a Venezia, già presenti nel 1300 a Trieste, Martino nel 1380 ha già cariche comunali, l’ultimo, Bertolota vedova del fù Pietro, appare nel 1401 - per secoli scompaiono dalle documentazioni, riappaiono nel 1940 quando Marco è un giornalista, Maria ha una trattoria in v della pescheria, come Matteo in v Cologna, il cognome è ancora presente

de DRUSMAN

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nardullo de drusmano - 1332 Cancelleria

con varianti : Drusmano (1308) - de Drusemerio (1322) - de Drusmeris (1328)

già presenti prima del 1300 con Nardulo, Zufredo nel 1342/68 è riconosciuto come mutuario pubblico (Statuti), gli ultimi appaiono nel 1407


DUGO

dugo

1647 - Gioan Dugo di Trieste [perticazioni]

Il primo citato, Antonio, nel 1588 è sposato con la nobile Bella de Belli, presenti per tutto il 1600, il cognome è ora presente a Gorizia

de DUMINA

Johanne nel 1202 tra i firmatari dell'atto di dedizione al doge, poi non più citati

DURANTE

- nobili

forse di ogini bresciane, elevati a conti nel 1706 da Venezia, nel 1660 frequentano il collegio dei Gesuiti a Trieste, Antonio nel 1924 lavora come barbiere, Emma affitta letti e Lorenzo è gelataio, il cognome è tutt’ora presente
-dopo il 1910 appaiono i commercianti Duranti, ancora presenti, è provabile siano gli stessi, infatti Emma l'affitta letti è menzionata con tutte e due le forme

de DUUR - DÜRER

- nobili

antica famiglia nobile bavarese, Baldassar tra il 1486 e il 1493 è varie volte Capitano della città, Giorgio che aveva già la carica di Prefetto a Piemonte (Istria) nel 1489 sostituisce il Baldassar, Andrea nel 1492 è vicecapitano della città, mentre Nicolò è già menzionato come cittadino di Trieste.


E' probabile che a questa stessa famiglia appartenga il noto pittore Albrect (1471- 1528) spesso presente a Venezia, è possibile fosse anche quì, ma non se ne trova traccia.


de DUSMERIO - anche Barbadusmeri

www.triestestoria
lauricha de dusmerio - 1359 Cancelleria

già presenti nel 1300 quando vivono in Cavana, nel 1468 elevati a nobili cittadini, nel 1523 citati per l’ultima volta



famiglie citate nei documenti comunali di Trieste ma di cui abbiamo poche notizie o singole citazioni sino al XVII° sec. - (tra parentesi l'anno o il periodo in cui vengono menzionate)

de la Daga (1394/7) - Dagita (1506) - Daillar (1495) - Dalben (1407) - Dalmario (1359-1514) - de Dama (1334) - Damiano (1363/73) - Damser (1675) - de Danielis (1496) - Dandio ( 1328) - Dante (1498/1519) - Danza (1343/1561) - Dardamani (1460) - de Dardo (1538) - Dattolo (1359) - de Dattoli (1609) - Dauso (1610) - Dedez (1525) - Deydez (1466) - Delmayer (1448) - Demusis (1670) - de Denano (1324/8) - de Denazo (1329) - de Deol (1457) - de Deseg (1439) - Desino (1524) - Deterençia (1331) - de Devaç (1318/27) - Dezerdonis (1493) - Diamante (1514) - de Diambra (1316) - Diellis (1394) - Diema (1300) - de Dionisio (1342) - Diorante (1670) - Dobermeç (1485) - Dobramotica (1325) - Dobrelanich (1652) - Doclegna (1415) - Doeso (1440) - Dogagnina (1426/34) - Dogaliz (1561) - Doliarj (1562) - de Domicis (1516) - de Domiça (1332/46) - Donda (1367/1775/1897) - de Donino (1433) - Donçel (1345-1463) - de Dora (1505) - de Dorglano (1368) - Dorich (1485) - Dorse (1366/81) - Dosso (1602) - de Dota (1601) - de Dovaç (1308) - Dox (1453) - Draganich (1588) - Draga Riba (1300/30) - Dragonçe (1358/73) - de Drasina (1310/26) - de Druse (1410/15) - Drusich (1650)  - Ducei (1387) - Duola (1612) - de Durizza (1510) - Durztech (1499)

 

famiglie giunte dopo il 1700



Dacovich

Michele arriva nel 1745 dalla Dalmazia ed e' bettoliere, Giovanni invece, giunge da Venezia e nel 1765 fa il sarto

Dalmason

Biagio arriva da Gorizia nel 1751, sposa Domenica che era originaria di Capodistria, fanno ben 6 figli, lui nel 1784 ha in affitto un botteghino sotto la loggia comunale, Stefano nel 1799 è il fante del corpo mercantile cittadino e abita in c. Rena, Francesco invece è aiutante di Cancelleria e abita in c. S. Lorenzo. Non mi risulta siano ancora presenti, anche se un Dalmasson di Venezia, è ben noto alle cronache sportive cittadine.

Damiani

dal 1754 a Trieste da Venezia, Costantino nel 1924 ha una fabbrica di vernici navali, Eufemia una trattoria, Antonio nel 1940 è giudice mentre Carmelo un procuratore legale, sono ancora presenti - vd italianizzazioni

Damianoviz - Damianovich

origini di Curzola (Korčula) - Michel nel 1735 vive con la famiglia a Trieste ed è soldato alla dogana, nel 1847 i Damianovich possiedono casa in v. Cavazzeni, Giovanni nel 1910 è capitano del Lloyd, Giacomina nel 1929 vende vestiti, a Caterina e Giuseppe nel 1929 viene italianizzato il cognome in Damiani

Danon

ebrei di Sarajevo - Antonio nel 1765 viene processato per un furto, Antonio nel 1910 è un orefice, Marco un falegname, Cesare nel 1929 vende ferramenta, la famiglia vivente sino al 1944 a Trieste, Abramo con i figli Miriam, Beatrice e David, viene arrestata e sterminata nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Nel 1961 il direttore d'orchestra Oskar, nato a Sarajevo, dirige al teatro Verdi l'opera Tristano e Isotta

Dario

Lorenzo giunge da Udine nel 1755, e' sposato con la carinziana Elisabetta, Francesco nel 1870 fa' il macellaio in piazza della barriera vecchia (oggi Garibaldi), Eugenio nel 1940 è un impiegato, il cognome e' ancora presente

Debegnak - Debenjak - Debegnach

Stefano di Gorizia, giunge nel 1768, di mestiere contadino, Giusto nel 1909 frequenta la scuola Reale superiore, Andrea nel 1910 è un maestro di musica e canto, Angelo fà il barbiere, la vedova Barbara ha un negozio di articoli per bambini, Domenico nel 1924 nolleggia pianoforti, Barbera fà la modista e Paolo lo scalpellino. Il cognome è ancora presente

Decleva - Dekleva

Giovanni menzionato come già triestino, nel 1769 riceve la dispensa matrimoniale con la triestina Samsa Maria, Mattio originario di Castelnuovo d'Istria, nel 1781 copre la carica di Vicario del paese di Dolina, Andrea Giuseppe nel 1824 lavora già nel Consiglio di Governo di Trieste, a fine '800 sono presenti anche a Vipacco, Giuseppe nel 1910 è sarto, Vladimiro è un praticante alla contabilità del tribunale d'appello, Ivan, Roman e Josip, nel 1912 frequentano la scuola Cirillo e Metodio di s. Giacomo, Angelo nel 1924 ha una trattoria. Il cognome è ancora presente

Degano

degano

friulani - Giovanni nel 1792 viene arrestato per aver dormito in un affitta letti, ma senza averne i requisiti, Giuseppina nel 1867 è la direttrice di una scuola elementare femminile privata,  Luigi che era di Udine, nel 1869 ha un officina di fabbro e il comune gli assicura la pertinenza comunale, Antonio nel 1910 è un maestro fabbro, Florindo è un mediatore di affitti, Maria ha una trattoria in Corso, il cognome è ancora presente

Depoll - Depol - De Pol

Antonia nel 1799 abita in c Riborgo e fà la levatrice, Santa nel 1829 stessa via e stesso lavoro, Emilia nel 1924 vende terraglie, Giuseppe invece commercia in coloniali. Il cognome è ancora presente

de Rin - Derin - vd. R

Dernausich

Gregorio giunge nel 1763, veniva dal Cragno ed era contadino, sposato con Ursula anche lei del Cragno, nel 1775 vivono in citta' vecchia, durante l'italianizzazione forzata dei cognomi, forse venne trasformato in Derni cognome già presente

Desella

nel 1735 sono gia' menzionati come triestini, sono spesso sensali, alla meta' del 1900 sono ancora presenti

Devetak - Devetag

appartengono alla comunità slovena.La settantenne Maria, giunta dal Friuli di allora, nel 1775 lavora in casa del nobile triestino Geremia Francol, Francesco nel 1867 è ufficiale al tribunale di appello, Ercole nel 1909 frequenta la terza classe della scuola civica Reale superiore, Angelo nel 1910 ha un deposito di acque minerali e di droghe, Carlo è direttore della cancelleria del tribunale provinciale, Giuseppina ha osteria in v Donatello, Maria è una levatrice, Rodolfo un negoziante, nel 1924 anche Teresina paga tasse per un bar-buffet. Il cognome è ancora presente
NB : daranno nome ad un villaggio del goriziano "Devetaki" nei pressi di Savogna d'Isonzo, ma esiste anche villaggio omonimo in Bulgaria
verranno italianizzati in Devetta e Dellavetta

Dobrauz-tz

Michele giunge dalla Carniola (oggi Slovenia) nel 1759, sposerà la goriziana Vittoria, sarà un sarto da uomo, nel 1855 muore la domestica Lucia, due anni dopo Maria già vedova del panettiere Antonio, mestiere anche di Giuseppe che muore nel 1864, Anna nel 1879 possiede casa in v. del Crocefisso, Guido nel 1910 è impiegato di banca. Verranno italianizzati in Debrazzi, cognome ancora presente

Dobre

della Romania - il giovane Giuseppe, nel 1775 lavora in casa dei Buchler, Ermanno nel 1909 frequenta la prima classe della scuola reale superiore, Giovanni è calzolaio in v. Donadoni, Francesco è macchinista del Lloyd, sarà poi capitano marittimo, il cognome è ancora presente

Dolce

lnel 1799 Giovan Federico, è chirurgo a Trieste e abita in v della ghiaccera, Pietro nel 1910 è un rilegatore di libri, Andrea nel 1914 vende legna e carbone, il cognome è ancora presente
i Dolce vengono aggregati al patriziato veneto nel 1765 (Schroder) , ma già 3 anni prima Orazio copre la carica di Podestà di Capodistria (Senato Mixti)

Dolfi

lo svizzero grigione Lucio nel 1775 lavora in casa Giosti, nel 1832 possiedono casa in v dei forni/dogana, nel 1910 i f.lli Dolfi possiedono una ferramenta, personaggio importante fù negli anni '20/30 Emilio Mario, poeta, mecenate, critico e futurista, il cognome è ancora presente

Donda

sono provabilmente antichi triestini, Mocoro appare infatti nella lista dei defunti del 1367, ma che poi si trasferiscono, riappaiono nel 1775 quando il giovinetto Giovanni, che viene da Monfalcone, lavora per i Ceschiotti, Gianbattista nel 1819 è il protocollista del tribunale di cambio mercantile, lo spazzino Giacomo, muore in ospedale nel 1855, la vedova Caterina, muore di polmonite nel 1897, Giuseppe calzolaio nel 1887 fonda il negozio ancora esistente,Antonio nel 1910 è impiegato, Romeo nel 1924 continua con il negozio di calzature, Antonio nel 1929 un albergo-ristorante, Cesare nel 1940 ha un salone di parrucchiere, il cognome è ancora presente
NB : negli anni '20 sono presenti ancora a Monfalcone

Dorligo

Un certo Andrea viene menzionato già nel 1541 nel libro dei processi, ma poi per secoli scompaiono dalle carte, sino a Pietro che nel 1799 è capo infermiere in ospedale, Gustav nel 1856 frequenta la terza classe della scuola reale, Giuseppe nel 1867 è il commissario ai mercati, Paolo nel 1909 frequenta la quinta classe della scuola reale superiore, Guido nel 1924 vende materiale da costruzione, attorno alla metà del 1800, sulla ampia campagna di loro proprietà nasce la piazza e via della valle, il cognome è ancora presente

Dose

Gerolamo giunge da Chioggia e nel 1775 lavora come fabbro per i Jordan, Ermanno nel 1910 è impiegato del Lloyd, Maria ha due negozi di giocattoli, Edmondo nel 1929 lavora come medico, Giorgio vende vestiti, il cognome è ancora presente
NB : il cognome indica il numero 12 o la carica veneziana ?


alla fine del 1700 e inizio 1800, giungono in massa famiglie che ancora oggi sono rimaste nella memoria diffusa, ovvero molte di quelle che non trovate elencate qui, ma di cui troverete certamente libri, opuscoli, articoli, che vi racconteranno ampliamente le loro storie. L'allargamento dell'impero poi, verso la Lombardia, Veneto e l'ex Istria veneta, alimentera' gli insediamenti, ma inizieranno anche i problemi.

Dabovich

nel novembre del 1815, muore a soli 23 anni Antonia, moglie del negoziante Pietro Eliseo, lei era nata Vram, nel luglio del 1855 ad un solo giorno di distanza, uno dall'altro, muoiono il ricco Antonio e il bottaio Giacomo, Basilio nel 1910 è il sacrestano della chiesa serbo-orientale, Carlo nel 1929 è un barbiere e lo stesso anno viene italianizzato in Daboni. Il cognome originale non è più presente

Danelon

origini di Parenzo - Giuseppe nel 1820 è un sensale, stesso lavoro di Valentino nel 1824, Ottaviano nel 1867 è segretario aggiunto al tribunale commerciale marittimo, Antonio nel 1910 è un orefice, Corrado un impiegato di banca, Marco nel 1912 è al quinto anno del ginnasio superiore, Guglielmo originario di Parenzo, nel 1924 è un medico e padre del dottor Ottaviano, internato nella risiera di s Sabba e poi ad Auswitz, dove morirà sua madre che era ebrea, lui riesce a salvarsi e torna a lavorare come medico, nel 1961 inaugura la clinica privata Salus, il cognome è ancora presente
NB : i Danelon sono anche presenti a Parenzo, Angelo nel 1841 commercia e Nicolò nel 1914 lì abitante, è anche elettore della Dieta d'Istria

Dannecker

presenti già nei primi anni dell'800, il ricco Giuseppe muore a soli 36 anni nel luglio del 1864,Marianna nel 1870 sposa l'avvocato Nicolò Benigher, Giulio sarà poi già nel 1876 un Consigliere comunale, Raimondo nel 1910 capitano del Lloyd, nel 1940 Alberto, Elvira e Maddalena abitano in v Baiamonti, il cognome è ancora presente

Decarli

Maria nel 1824 è una maestra di scuola privata, Federico nel 1829 è maestro privato scuole elementari tedesche e italiane, nel 1868 muore Maria, già vedova di Paolo che fù guardiano ai lazzaretti, Enrico nel 1910 è un vigile urbano, il cognome è ancora presente
NB : alla fine dell'800 sono presenti anche i De Carli, giungono da Capodistria, Enrico nel 1899 viene nominato vigile di I categoria a Trieste, Nicolo che vive a Capodistria, nel 1910, ha uno spaccio di vino a Trieste, Pietro qui dimorante, è calzolaio, Jolanda nel 1940 è una scrttrice, il cognome è ancora presente
Decarli, Antonio, 1864 marinaio di 2a classe, è tra i leggermente feriti a bordo della fregata Radetzky nella battaglia di Helgoland (contro i danesi)

Declich

Giorgio nel 1909 frequenta la prima classe della scuola reale superiore, Fausto nel 1910 ha due negozi di spaccio vini, Giacinto è un geometra che lavora al catasto, Melchiorre nel 1915 è un dr veterinario, Anna nel 1924 ha uno spaccio di vino e cibi freschi, Maria nel 1940 abita in v della sorgente, e Stefano è pensionato, il cognome è ancora presente

Defranceschi - De Franceschi

Corrado nel 1829 lavora come speditore alla dogana di Trieste, ed è citato nella prima versione del cognome, nel 1858 giunge da Montona un nucleo familiare menzionato nella seconda versione, Giacomo nel 1910 ha deposito di vini qui, ma abita ad Umago, Enrico nel 1924 vende abbigliamento, Romeo ha una trattoria, Camillo nel '26 è tra coloro che italianizzarono i triestini, Giovanni nel '29 è un medico, Italo nel '40 abita in salita promontorio, Giulio in v tor s. Piero, nel '40 ritroviamo anche la vecchia versione del cognome, con il ricco Ettore. Tutte e due le versioni del cognome sono oggi presenti
NB : i Franceschi, senza De, sono presenti già nel 1775 e giungono dal Friuli

Degiorgio

Anna vedova dell'impiegato Domenico, muore nel febbraio del 1857, Maria moglie del trafficante Antonio, nel dicembre del 1868, Michele nel 1870 è macellaio in v. delle beccherie, Elisa nel 1910 ha in società, un deposito di carbone.
Nel '900 il cognome scompare ma al suo posto trovo De Giorgio, quando Clodomiro nel 1924 e 29 traffica in commissioni e rappresentanze, il cognome originale non è più presente, il secondo si.
Nei primi del '900, sono presenti a Monfalcone, i Dejuri, forma slava di Degiorgio, che nel 1930 verranni italianizzati

Degrassi

in costruzione

Deluca

nel gennaio del 1857, muore la povera Francesca a 80 anni, nel 1866 la povera Angiola a 82, Giovanni nel 1910 è un sarto, Giovanni nel '29 vende pesci, Michele a Muggia ha una panetteria con il forno, Moisè nel 1940 abita in viale xx settembre, il cognome è ancora presente

Demarchi

Pietro custode del cimitero greco, muore a soli 38 anni nel 1864 di tisi, Angelo, figlio del fù Giovanni falegname, muore a 23 anni, nel 1866, altro Giovanni muore a 79 anni l'anno dopo, la lavandaia Gioseffa a 32 nel 1868, ennesimo Giovanni, che era di Servola, nel 1894 frequenta il secondo corso del Nautico, Lodovico nel 1924 ha una macelleria, Ignazio un ristorante, Vincenzo nel '29 una trattoria, il cognome è ancora presente
NB : la forma del cognome De Marchi appare solo dopo il 1917 ed è anch'esso ancora presente

Demetrio-di Demetrio

greci - Mateo nel 1818 è tra i donatori all'istituto di beneficenza, Antonio nel 1829 è già direttore del Banco Greco di Assicurazione, il marinaio Giovanni, muore a 35 anni nel 1862, Costantino tra il 1866 e il '93 copre la carica di presidente della Comunità greco-orientale di Trieste, Giovan Antonio nel 1910 è Consigliere imperiale e Consigliere della Romania e, molte altre cariche,Venceslao nel 1929 ha una drogheria, Marco possiede il caffè Milano, Antonio nel '40 è il console della Romania, Hermes è commercialista, Edoardo ha una drogheria, Antonio negli anni '71-'72 è il presidente della Comunità greco-orientale triestina. Il cognome in tutte e due le versioni, è ancora presente

Depase

Maria, figlia del commerciante Domenico, muore a soli 3 anni nel 1851, Giuseppe nel 1910 è un professore in pensione, Lucia vende frutta e verdura, Maria ha una latteria, il cognome è ancora presente
NB : il cognome nell'800, in alcuni casi, venne trascritto nella forma "italica" di Depace

Deperis

Giuseppe nel 1824 insegna in una scuola elementare privata, Francesco nel 1829 è un ufficiale della tesoreria camerale cittadina, Teresa vedova del negoziante Giuseppe, muore a 75 anni nel 1857, Ernesto nel 1910 è un rappresentante, Leopoldo un impiegato di banca, Emma nel 1940 abita in v. Venezian. Il cognome è ancora presente

Deponte

forse di Capodistria - Margarita nel 1824 è maestra di una scuola privata, il cameriere Enrico, muore di tubercolosi nel 1864, sette mesi dopo anche il filarmonico Luigi, Antonio nel 1910 lavora alle poste, Luigi nel 1940 è un bracciante, il cognome è ancora presente

Derossi

Caterina, moglie del sensale Domenico, muore nel 1815 di infiammazione polmonare, Ferdinando figlio del caffettiere Martino, muore a 23 anni nel 1864, Ferruccio nel 1910 è un maestro di scuola, Luciano impiegato di banca, Lorenzo nel '29 ha una macelleria a Muggia, il cognome è ancora presente

Deschmann

arrivano da Graz dopo il 1850, Mario nel 1909 frequenta la quarta classe della scuola reale superiore, ma lo ritroveremo negli anni '40 negoziante e presidente provinciale del sindacato fascista aziende dep. e spedizioni, Clementina nel 1910 vende generi alimentari, nel '29 possiedono una società di spedizioni, l'impiegato Vittorio, nel 1940 abita in v Manzoni. Il cognome è ancora presente
NB : da non confondere con i Desmann presenti anch'essi nel '800, pare che non siano gli stessi

Descovich

Antonio nel 1847 possiede casa in v. dei Capitelli, muore a 51 anni nel 1855, Pietro nel 1910 è calzolaio, nel 1940 il capitano marittimo Enrico, vive in v. Mazzini, il cavalier uff.le Luigi, in v Udine, il cognome è ancora presente
NB : un omonimo di Antonio, nel 1858 è Consigliere della Camera di comm. di Fiume, un Dešković Luigi, nel 1910 è commissario edile del governo marittimo a Zara

Destradi

il muratore Antonio muore nel 1855, Giulio nel 1909 frequenta il settimo anno della scuola reale superiore, Giorgio nel 1924, in società, gestisce uno stabilimento di bagni, Eleuterio nel 1940 è un postino, il cognome è ancora presente
NB : il primo citato a Trieste, ma non abitante, è Pietro nel 1786, che con barca battente bandiera veneta, porta merci in porto, da Capodistria, provabile loro origine

Detoni

Giuseppe nel gennaio del 1864 apre l'osteria "ai 3 pompieri" presso la barriera vecchia, Michele nel 1929 commercia in legname, Alcibiade nel 1940 è procuratore della ditta di Michele, Giuseppe è un tipografo, il cognome è ancora presente

Dick

dik

giungono forse da Gorizia, dove Antonio nel 1819 lavora all'uff. tavolare, Carlo pero nel 1868 ha due officine meccaniche, una in v del ronco e altra in v s. Francesco, Luigi nel 1910 è rappresentante e commercia articoli elettrici, Maria lavora alle poste, Vittorio nel '40 è un marittimo, il cognome è ancora presente

Dimnich

presenti verso la fine dell'800, Virginia nel 1910 abita in v Giulia, nel 1928 a Pantaleone Ettore venne italianizzato il cognome in Dimini, oggi tutte e due le versioni sono presenti

Dionisio

presenti dalla fine '800, Giovanni nel 1909 frequenta la terza classe della scuola reale superiore, Dionisio anche di nome, nel 1910 è un impiegato del gas, altro Giovanni ha negozio di alimentari, Dionisia nel 1935 insegna alla scuola Bergamas, l'ing. Giovanni nel 1940 è direttore scolastico, il cognome è ancora presente

Dodich

da rivedere - nell'800 vivono nell'allora villaggio di Rojano, Albert e Josiph nel 1912 frequentano la scuola slovena di s. Giacomo, Giuseppe nel '24 ha un ristorante con tabacchi e nel '40 è gia in pensione, Federico e Irene, figli del fu Francesco, nel 1928 vengono italianizzati in Doddi. Il cognome originale è ancora presente

Donaggio

veneti - Caterina moglie del trafficante Marco, muore nel 1868, ad Angelo nel 1877 il comune gli riconosce l'aggregazione, sarà poi sarto, Aristide nel 1910 affitta letti, Enrica sarta, Giovanni ha trattoria in v. Raffineria, Oreste nel 1940 ha una ferramenta, Zaira lavora come impiegata. Il cognome è ancora presente
NB : il primo citato è Antonio che con la sua barca, battente bandiera veneta, nel 1786 porta merce a Trieste da Chioggia

Doria

nobile e rinomata famiglia genovese - Francesco nel 1824 è guardiano alla Sanità ad Albona, Antonio nel 1867 è inserviente al tribunale marittimo di Trieste, Costantino nel 1910 è Consigliere comunale e molte altre cariche, Felice è capo-carpentiere del Lloyd, Narciso nel 1912 frequenta il terzo anno della scuola reale di s. Giacomo, Anacleto nel 1929 ha una trattoria, il cavalier Dario nel 1940 è dottore in scenze commerciali, Elio tecnico navale, il cognome è ancora presente

Dorigo

della zona di Portogruaro - Joseph nel 1856 frequenta la scuola reale, Francesco che era nato a Portogruaro, muore nel 1896 di emorragia cerebrale a 89 anni, la vedova Caterina nel 1910 ha negozio di rigattiere in v. dell'Arcata, tra il 1920 e il '40 i Dorigo sono presenti anche a Manzano e Maniago, Lucia nel '29 vende frutta e Marcello è falegname, l'ingegner Ernesto nel 1940 lavora all'ufficio tecnico al comune, il cognome è ancora presente

Dorta

Gasparo nel 1879 possiede casa in Cavana, Alberto nel 1910 abita in v. s. Giusto e Caterina in v. Donadoni, il cognome è ancora presente

Dougan-Dovgan

sono abitatori dei villaggi nei dintorni di Trieste, molti i giovinetti che nell'800 muiono in tenera età, Andrea nel 1879 possiede casa in v. Sporcavilla, Antonio nel 1910 possiede macelleria a Barcola, Carlo è capo-carpentiere, Silvia lavora alle poste, Mario nel '40 è un capitano mercantile, personaggio fù certamente Vladimiro, morto in povertà nel 1955 e che fù un eminente alpinista triestino, allievo del Kugy, nel 1929 alcuni vennero italianizzati in Dogani e in Seriani, oggi il cognome originale è ancora presente

Dragovina

Giovanni nel 1847 possiede casa in Chiadino, la vedova Maria, nata Kandler, nel 1879 possiede parte di casa in androna della corte, egualmente Edoardo ed Amalia, Carlo invece, possiede casa in v. delle Torri, la vedova Gabriella nel 1910 vende tabacchi in piazza della Borsa, ma compartecipa ad una soc. di spedizioni, depositi di foraggi ed avene, sale marino ecc... Il cognome è ancora presente

Dreos

Antonio nel 1824 lavora nell'ufficio della contabilità del Litorale, Gaetano invece da praticante alla speditura di Governo, Ermanno nel 1924 lavora come mediatore, il cognome è ancora presente
NB : la somiglianza potrebbe far pensare ad una distorsione del cognome Drius (vd sopra). E' provabile che i Dreossi, presenti dopo il 1900, siano una variante del cognome italianizzato

Drioli

drioli

Francesco, nato a Isola, da giovane attorno al 1752 viene a Trieste ad imparare l'arte del commercio, si sposterà poi a lavorare a Zara dove diventerà famoso per lanciare nel mondo il maraschino dalmata, Carlo nel 1910 ha un deposito di cere e arredi sacri, poi un caffè (vd foto), Giovanni nel 1912 frequenta la terza classe della scuola reale di s. Giacomo, Alberto nel '24 è barbiere, Nicolò nel '29 pescivendolo, negli anni '40 l'architetto Nicolò, lavora a molte case cittadine, nel '63 Luigi nato a Isola, apre un negozio di tessuti molto conosciuto in città, il cognome è ancora presente

Dubich

Matteo nel 1871 è già Consigliere comunale, Carolina nel 1910 insegna lingue, nel 1930 vengono italianizzati in Dubini, Vittorio nel 1940 è impiegato alla RAS, il cognome italianizzato è ancora presente

Dudine

presenti nella seconda metá dell'800, Giuseppe nel 1929 vende tabacchi in v. Diaz, Giovanni nel '40 è un vigile urbano, Luigi un impiegato, il cognome è ancora presente

Drusina-Družina-Drožina

dal vocabolo slavo = famiglia - In verità un certo Martino è già presente a Trieste nel 1310 e nel 1316, quando appare tra i pagatori delle decime al Capitolo cittadino, ma poi scompaiono dalle carte, forse abitanti nelle zone occupate dal conte di Gorizia e dai duinati, fino alla fine dell'800 non si ritrovano, poi Bartolomeo nel 1910 è cassiere di banca, Albin, Josip, Karel nel 1912 frequentano la scuola slovena di s. Giacomo, mentre Rudolf e Marija quella dell'Acquedotto, Lodovico nel '24 ha una sartoria, il cognome nelle varianti Druzina e Drozina è ancora presente

Dugulin

giunge da Skerbina (Komen) il ricco Giuseppe, nel 1851 è nell'elenco dei 300 giurati che devono comparire all'assise a Trieste, Giuseppe nel 1910 ha un laboratorio di biliardi, Luigi una panetteria e pasticceria, Rozina nel 1912 frequenta la scuola slovena dell'Acquedotto, Oreste nel 1940 ripara biliardi, il cognome nelle forme Dugulin e Dugolin è ancora presente

Duimich

Antonio Filippo nel 1819 è il parroco di Tomaj, Dionisio nel 1910 è un capitano marittimo, Luciano impiegato al Lloyd, il cognome è ancora presente

cognomi dell'800 di Trieste oggi scomparsi :



ITALIANIZZAZIONI

subito dopo l'occupazione militare, a Trieste nel novembre 1918, vengono immediatamente istituite delle commissioni per italianizzare i cognomi (e i nomi) delle numerose famiglie (la maggioranza), oltre Trieste e la sua provincia di allora, a Gorizia e dintorni, buona parte della Slovenia di oggi, in Istria, Fiume e a Trento, una prima forma di pulizia etnica. Ciò porterà alla cancellazione storica delle famiglie che ancora oggi portano un cognome diverso dal originale, in alcune zone rurali dell'Istria la propaganda nazionalista funzionò così bene che, ancora oggi, molti degli italianizzati, sono convinti che i loro cognomi originali, fossero stati nel tempo slavizzati.Come vedrete, l'italianizzazione in moltissimi casi, trasformò un cognome in un altro completamente diverso, altri diversi tra loro, vennero però modificati in uno stesso uguale per tutti, ciò induce a pensare che fù un lavoro buttato sù, fatto con leggerezza, ma daltronde imperava già il : chi se ne frega !

I colpevoli che si resero partecipi alla commissione di Trieste, che scandalosamente trasformarono i cognomi in italianismi vergognosi furono : cav. uff.le dott. Pizzagalli Aldo (Consigliere di Prefettura) - proff Borri Ferruccio Vittorio - cav. uff.le proff Cobol Nicolò - comm. dott Coceanig Bruno - cav De Franceschi Camillo - dott Fels Leone - cav dott Kabler Antonio - proff Pellis Ugo - cav avvocato Polacco Aurelio - cav uff.le proff Quarantotto Giovanni - proff Sticotti Pietro - proff Urbanaz Umberto - dott Ribechi Alberto Segretario di Prefettura - il Prefetto Fornaciari

nel 1928 erano state "italianizzate" 11.881 persone a Trieste, ma non era certo finita, si prevedeva che ben 50mila triestini dovevano ancora italianizzarsi

con l'augurio che in molti ritrovino il loro cognome originale - chi volesse ripristinare il cognome originale può farlo QUI

 

da : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929 >>>

1919) – Damianovich in Damiani – Dolzan in Dolzani

1920) - de Dessantich in de Dessanti – Dworzak in Deforza

1921) - Doliach in Dolia

1922) - Devetak in De Vetta – Diviak in Diviacco – Donnersberg in Camelli – Dujec in Duglietti

1923) - Damianich in Damiani

1926) - Damianich in Damiani - Damianovich in Damiani - Daneu in Danieli – Danev in Danieli – Deak in Deacco – Debegnac/k in Debegna – Debelak in Debelli – Debeljak in Debelli – Debellich in Debelli – Debenac in Debegna – Debeuz in Debelli – Debevc/ec in Debelli – Dejak in Deacco – Dekleva in Decleva – Delak in Dellago – Delcott in Delzotto – Deljak in Delia – Delkin in Delchin - Demelj in Demelli - Deretich in Deretto - Descovich in Desco - Devetak in Devetta - Diminich/g/k in Dominici - Divic in Divis - Dodek in Dodici - Dodic/ch/k in Dodici - Dolcich in Dolci - Domazetovich in Tamasetti - Domenich/k in Domenici - Domeniscik in Domenici - Domicelj in Domicelli - Dominco in Domenico - Donadig in Donati - Dorcich in Dorsi - Doricic in Dorici - Dormich in Dormi - Dossich in Dossi - Dovgna in Dogna - Dovich in Dovizi - Dovolich in Dovoli - Draghicevich in Draghicchio - Draghichievich in Draghicchio - Dricer in Drizzer - Dritsch in Drizzer - Drizer in Drizzer - Duimich in Doimi - Duimovich in Doimi - Duplich in Dupli - Dussich in Dussi - Duttig in Dutti

1928) - Dabovich in Dabovi - Daminovich in Damiani - Dancevich in Dangeli - Daneu in Daneo e Danieli - Daubek/ch in Dalberto - Dovidovich in Didavide - Debegnach in Debegna - Debellich in Debelli - Debenach in Del Benaco - Debenjak in Debeni - Debeuz in Debelli - Debevec in Debeuzi - Declich in Dechigi e Delini - Daffàr in Defardi - Dejak in Di Giacomo - Deluch in Deluchi - Depeder in Depetri - Derman in Dermani - Derndich in Dardi e Derni - Dernievich in Denievi e Derini - Derschitsch in Terzini - Deschmann in Decimani - Devetak in Dellavetta e Devetta - Devetach in Devetti - Devich in Devis - Diechich in Dieghi - Diehl in Dilli - Dierlmaier in Dimario - Diminich in Dimini e Domini - Dimitrievich in Di Demetrio - Dimnik in Dimini - Dimnig in Domini - Divic in Divi - Dlouhy in Deluchi - Dlugacz in Deluca -  Dobrauz in Debrazzi - Dobrigna in Bonetti - Dobrillovich in Bonetti - Dobrovich in Deboni - Dodic in Dodini - Dodich in Dodi, Doddi e Dodini - Dolenz in Doleni e Valle - Doles in Dolesi - Dolezal in Dolcetti - Dolinar in Valli - Dollenz in Valle e Dollenti - Dollich in Dolliani - Domancich in Domini e Domanini - Donajo in Donaggio - Doplicher in Doppieri - Dorcich in Dorsi - Dornik in Dorni - Dosich in Tosi - Dougan in Dolgani e Dogani - Dovich in Dovis - Drachsler in Drassi - Draghichievich in Caretti - Drascek in Drassi - Draschdik in Drassini - Drascich in Drassi - Dreos in Dreossi - Drexler in Dressi - Drnjevic in Denievi - Drobinz in D'Urbino - Drobnig in Dronigi - Drosina in Rosina - Druscovich in Di Drusco - Druzeta in Drusetta - Dubich in Farnesi - Dubretich in Dubretti - Dudic in Ducci - Dudech in Dudetti - Duic in Duisi - Dürlinger in Dorlighieri - Dvornik in Corti - Dvorsak in Dorsani - Dworzah in Dorsa

alcuni cognomi di Trieste italianizzati nel 1927-34 in epoca fascista : da Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia
tutti nativi e abitanti di Trieste, quelli con nota al lato ripotano loro origine di nascita del/la capofamiglia
NB : oltre ai cognomi, vennero italianizzati anche i nomi ! le donne saranno quasi tutte Maria.


Damianovich in DAMIANI
Daneu in DANEO
Daubek in DALBERTO
Debeljak
in DEBELLA
Debenjak
in DEBENI - nata a Strugnano
Debeuz
in DEBELLI - n Gozze (Vipacco)
Debevc
in DEBELLI - altro n e ab Bucuie
Dejuri
in DEGIORGI
Dekleva
in DECLEVA
Derman
in DERMANI
Dernievich in DENIEVI - n Fiume
Devetach
in DEVETTA - n Merna (GO)
Devetak
in DEVETTA
Dierlmaier in DIMARIO
Dimnik
in DIMINI
Dobrillovich
in BONETTI - n Pola
Dodich in DODI
Dolcher
in DOLCHIERI
Dolenz
in DOLENI
Dolenz
in VALLE
Domancich in DOMANINI
Donajo
in DONAGGIO
Dorcich in DORSINI
Dougan
in DOGANI
Drascek
in DRASSI
Drexler in DRESSI - origini da Vienna
Drussich in DUSSI

in base alla legge del 1928, che impone l’italianizzazione dei nomi degli scolari, vengono cambiati i nomi :
Danilo in Giordano
Darko in Donato
Danica in Aurora
Dragomira in Carla
Ludmilla in Luciana
Milan in Emilio
Mirko in Federico
Miroslavo in Libero
Slava in Stefania
Milena in Elena
Slavko in Mario
Stanko in Costante
Svetka in Santina
Zora in Albina

la gran parte dei cognomi triestini italianizzati sono trascritti su questo libro (pdf) QUI


NB: sono elencate solamente le più rappresentative o quelle che hanno un un maggior riscontro nei documenti comunali antichi, và ricordato che prima del 1300 la documentazione è scarna ed è in possesso del Capitolo, prima del 1200 non ci risulta esista documentazione.
NB : gli emblemi delle fam. Agnusdio, Diedo, Dolfin, Donzorzi, Druscho, sono tratti da documenti veneti, non e' certo che a Trieste usassero gli stessi, quello dei Dolcetti, da lastra tombale nella cattedrale di s. Giusto mentre l'altro da sigillo notarile
- piu' elaborati sono gli stemmi, piu' sono di recente acquisizione, in qualche caso da maggior elevazione nobiliare

 antiche famiglie residenti a Trieste per brevi periodi sono elencate nella pagina fam varie 
 alcuni cognomi dell'Istria e Dalmazia italianizzati durante il fascismo 
 

 

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pagina aggiornata settembre 2023