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consiglio preventivamente la lettura della pagina prefazione
premere la lettera
NB ; molte delle famiglie tergestine plebee, divennero nobili con il loro ingresso nel Consiglio comunale, condizione per essere ammessi, ma si trattava di un titolo "casereccio", e spesso dovuto a causa dell'assottigliarsi delle file dei vecchi patrizi cittadini che lasciavano posti vacanti negli scagni, cio' non toglie che, diverse ebbero poi il titolo conferito (per meriti particolari) dall'impero.
ricordo agli smemorati, che tutte le datazioni ante 1919, si riferiscono alla città facente parte dell'impero Autro-Ungarico
Dopo il 1918, il patriziato triestino non venne riconosciuto dall'Italia in quanto considerato austriaco, tranne quelli dei filo-italiani naturalmente.
Qui non leggerete mai il vocabolo "patriota" termine abusato in certe monografie italiche di dubbi personaggi vissuti tra la fine '800 e il fatidico ventennio
i cognomi multipli della stessa famiglia riportati, sono la trascrizione originale delle varie versioni trascritte nei documenti, errori di fonetica o di interpretazione dei suoni, che in molti casi diedero origine a rami della stessa famiglia ma con cognome diverso, tutto peggiorò con l'italianizzazione forzata. I nomi personali, già nel 1800 vengono italianizzati, o come si diceva allora "latinizzati", ecco il perchè gli appartenenti a famiglie tedesche, slave, boeme, greche, ecc .. appaiono nel documenti scritti in italiano, con nomi chiaramente diversi dall'originale. Così un : Albrecht diventa Alberico, Friedrich diventa Federico, Joseph diventa Giuseppe, Ludwig diventa Lodovico ecc ... (le varianti del cognome riportate, hanno a fianco la prima datazione in cui le ho trovate scritte)
molte famiglie viventi sul Carso attorno alla città, possono sparire dalle documentazioni comunali, a causa dell'occupazione di vasti territori di Trieste, da parte dei duinati, poi conglobati nella contea di Gorizia, e riapparire poi in tempi più recenti. Molte famiglie giunte dopo il 1500 dal Friuli, in realtà sono di origini venete, là instauratesi dopo la presa di Venezia (1420) di tutto il Friuli (tranne Pordenone e Gorizia)
con le italianizzazioni operate nel ventennio, si crea il caos nella ricostruzione familiare, le omonimie dilagano, se alcuni cognomi sono creati a fantasia dei legislatori, la gran parte sono gli stessi di altre famiglie già presenti o di altre giunte dopo il 1919, così risulta facile confondere i vari rami,per aiutare nelle ricerche, a fine pagina ho inserito la gran parte delle modificazioni apportate
le immagini sono tratte da documenti originali dell'epoca
le lettere e cifre tra parentesi, si riferiscono alla catalogazione nell'archivio diplomatico bibl. Hortis
1648 - Gasparo Lach de Dottolian [perticazioni]
sono gia' presenti nel 1600, giungono dai villaggi del Carso (Dornberk, Duttogliano, Auber), nel 1760 ne arrivano altri da Lubiana,nel 1864 muore Maria moglie del villico Antonio, Cristiano nel 1868, Luigi nel 1910 è impiegato del Lloyd,dal 1926 vengono italianizzati in Lachi e in Laghi, il cognome originale e' tutt'ora presente
NB : nel tardo '700 a causa delle trascrizioni sui documenti, alcuni subiscono una mutazione del cognome in Lah, che dà origine ad un altro filone ma della stessa famiglia (vd sotto)
Luca nel 1670 e' allievo del collegio dei Gesuiti, nel 1732 ha casa in c. Rena, originari dell’Austria, Edoardo e Carlo nel 1867 sono dipendenti pubblici. Nell'800 altri sono viventi a Gradisca e si sposano con triestine.
Secondo gli scritti dello Spreti, nel 1794 Michele (direttore zecca di MI) riceve il diploma di nobile dall'imp. Francesco II
1359 - Jacobo de laleto [alfaDD2-6]
già presenti nei primi anni del 1300, Jacobo nel 1356 viene multato per non essersi presentato al turno di guardia, ser Michael nel 1384 viene accusato di non aver partecipato al Consiglio cittadino, dopo il 1390 non sono più citati
1361 - donna Margarita moglie del q. ser jacobi de lalana [alfaDD2-7]
mercanti che sono presenti gia' nel 1300, giungono da varie parti, Venezia, Firenze, Padova, Mantova, Treviso, dopo il 1380 non sono piu' presenti
1391 - lamberdinis de Bononia cittadino e ab. Trieste [Cancelleria 10]
di Bologna - sono presenti dal 1370, Bitino figlio del fu Pietro, nel 1388 già cittadino di Trieste, riceve casa in affitto dal Capitolo, Johanne nel 1395 vanta un credito, Blasio figlio del fu Bitino, nel 1407 appare come testimone ad un atto notarile, dopo questa data non vengono più citati
come direbbe wikipedia, nota disambigua, nel 1450 appere certo Machne di Crogole che paga affitto al comune, nel 1493 troviamo menzionata Chune vedova del Domino Sigismondo, nel 1508 Maria vedova di Johanne permuta un terreno, Apollinare nel 1514 subisce un ferimento nella chiesa di s. Silvestro ad opera di Simone de Metlica, dopo questa data non sono più citati
i Lambergar appartengono anche alla storia e mitologia della Slovenia, dei tempi in cui i Cilli (Sig.ri di Zelje) erano in guerra contro Lubiana
vd. anche sotto i : de Lamberg
1602 - Gioan Batista Languidis (firma originale) [testamenti]
origini di Castelfranco Treviso, il sopra menzionato Gio. Battista, abita a Capodistria, ma nel 1588 assieme ad altri rompe le carceri cittadine, uccide il vice-cavaliere che era accorso e libera due prigionieri, dopo si rifugia a Trieste, il Senato di Venezia ne chiede l'estradizione, ma Trieste rifiuta. Si imparentano con i Giuliani e frequentano il collegio dei gesuiti
Michele nel 1271 possiede una vigna in contrada Quarti, poi nessuna menzione
- nobili
Secondo il Cusin sono di Bergamo e si trasferiscono a Lubiana, nei nostri documenti però, sono detti cittadini di Brixen (Brescia), precisamente di Paratico, gia' presenti a meta' del ‘400, quando Francesco nel 1478 e' gia' menzionato come cittadino di Trieste, mentre il commerciante Antonio, figlio del fu' Johanne, tra il 1485 e il 1500 abita qui ma sempre citato come forestiero, subito dopo si trasferisce a Lubiana e compra terreni nei pressi di Gorizia, dove nel 1600 copriranno le piu' alte cariche, Commissari regi, liberi baroni e Sign.ri di Vipacco, Reifemberg, Romans e Capitani a Pisino, Ciambellani di Corte, nel 1800 sono a Trieste ma di umili origini, il cognome oggi e' presente a Trieste, ma forse trattasi di omonima famiglia istriano-veneta
a Gorizia esiste il palazzo della famiglia Lantieri, visitabile nel periodo dei castelli aperti, solitamente la contessa vi fà da cicerone al suo interno, merita davvero una visita
pagina web dei nobili Lantieri di Paratico >>>
già alla fine del '300 vivono nel villaggio di Crogole, l'irrequieto Hivan, già varie volte processato per ferimenti, nel 1423 viene bandito dal territorio per aver compiuto un omicidio a Bagnoli, nel 1452 la loro ultima ultima menzione, per tre secoli scompaiono dalle documentazioni, poi nel 1854 il settantenne Antonio muore in ospedale, nel 1866 tocca alla vedova Anna di ben ottanta anni, Angelo nel 1910 lavora come pubblicista, Alessandro e Nicolò come tipografi, Giacomo ha uno spaccio di tabacchi, Dorino nel 1945 è prigioniero di guerra in Gran Bretagna. Il cognome è ancora presente
nel 1276 viene menzionato Henrico, ed un suo mulino, una casa e un terreno in valle di Zaule, poi scompare
1531 - ser Johannis ab agua [Vicedomini]
pescatori veneti, presenti nel 1300, un ramo dei triestini tra cui Sergio, nel ‘400 si sposta a Venzone dove gia' si erano trasferite altre famiglie di Trieste, nel 1468 Andrea e' membro del Consiglio, dopo il 1569 non sono piu' citati, ma nei doc. veneti del 1500 i dell'Acqua sono citati come fuorusciti di Lodi
nel 1458 un certo Giacomo, non triestino, viene iscritto alla nobilta' di Chioggia
è possibile che siano l'origine del cognome dei Bevilacqua
de Laude-vd. sotto de Lodi
con varianti : Laurencig (1611) - Laurenzich (1735) - Laurencic (1864) - Laurenčič (1868) - Lavrenčič (1912) - Lavrencich (1922)
Stefano nell'agosto del 1611 detta il suo testamento, Zacaria nel 1735 lavora come facchino, Giorgio e la moglie Orsola possiedono casa in v. Covaz, Giuseppe nel 1865 è membro del Consiglio cittadino, molti vivono a Rozzol, Cattinara e s. Maria Maddalena, Antonia nel 1889 è la maestra della scuola popolare di Prosecco-Contovello, Augusto nel 1910 gestisce un osteria in strada di Fiume, Luigi nel 1922 è orefice, Anna nel 1929 vende fiori, Luigia tabacchi, Giovanni ha una ferramenta, tra il 1919 e il '29 alcuni vengono italianizzati in Laurenti, Giorgio nel 1938 è vigile urbano. Il cognome originale non sembra sia più presente
Cadol nel 1202 è tra i firmatari del famoso atto forzoso di dedizione al doge Dandolo, poi scompaiono dai doc.
NB : potrebbe trattarsi degli stessi Laurica citati sotto
1648 - Mathia Legissa habitante in Catinara [perticazioni]
Nel 1590 abitano a Ceroglie (altopiano), nel '600 anche a Cattinara, Augusto nel 1924 paga tasse per l'officina meccanica, Emilio per la tipografia, Giuseppe come sarto, il cognome e' tutt’ora presente
Non posso esimermi dal menzionare il noto triestino Adolfo Leghissa (1875-1957), autore di gran parte delle canzoni triestine che ancora qualcuno di noi fischietta.
Michele muore nel 1488, Marianna nel 1799 abita nella c. di Rena, Francesco nel 1829 è il maestro di Prosecco, altro Francesco nel 1924 paga le tasse per la macelleria mentre Paolo per la tripperia, il cognome è ancora presente
antichissima famiglia presente a Trieste gia' nel 1170 quando Johanne appare come testimone ad un atto privato, nel 1202 sono citati altri, poi scompaiono dalle documentazioni, per apparire nel 1502 quando Antonio e' canonico cittadino. Nell'800 si trasformano in Delena e possiedono casa in c. Rena e v s. Maurizio, Antonio nel 1819 è cassiere alla dogana di Funfenberg, Giuseppe nel 1864 viene eletto deputato comunale a Sesana. Il cognome Lena e' tutt’ora presente (vd italianizzazioni)
NB : è possibile che un ramo della fam. si sia trapiantato nell'ex regno di Napoli.
Orazio giunto dalla zona di Senigallia, nel 1613 compare come testimonio in vescovado, Giacomo nel 1799 è il fante giustiziale delle tasse, il cognome è ancora presente
1775 - Michel Lengo - di TS - anni 52- cattolico-marinaio di propria barca-sposato-ab in casa sua [Tognana]
il nobile Lodovico nel 1598 è il logotenente del Capitano di Duino, nel febb. del 1600 è menzionato come cittadino di Trieste che possiede oliveti nella c. di Disela, nel '700 sono tanti i Lengo, ma tutti di umili mestieri, un certo Giovanni invece, nel giugno del 1836 scappa da Trieste, lasciando 40mila fiorini di debito. Il cognome è ancora presente
nobili appartenenti alle antiche 13 casade tergestine
1330 - justus de leo fili q. ser jacobi de leo [vicedomini 11]
1775 - casa n° 534 dei f.lli de Leo - abitanti :
Antonio de Leo - di Trieste- anni 69-cattolico-Giudice della citta' e ... primo del Tribunale Mercantile-sposato con 3 figli [Tognana]
sua moglie : Mad.(dalena?) de Leo-di Trieste-anni 51-cattolica-nobile educazione
attorno al 700 d.c. sono citati dai documenti veneti, forse romani, nel 1135 Martino figlio di Andrea presenzia ad un atto di donazione del vescovo di Trieste, nel 1202 sono tra i firmatari dell'atto di dedizione al doge, nel 1300 sono presenti anche a Padova e per brevissimo tempo anche a Capodistria.Copriranno le piu' alte cariche comunali, si imparentano con i Ranfi (vd),i Rubeis, gli Argento, i Niblo, gli Hermani, i Burlo, i Belli, i Bonomo, i Corraduzzi, i Morosini, i Barbo, i Girardo, i Costanzi, i Zanchi ecc... nella famiglia sussistono due correnti di pensiero, i pro e i contro Venezia, i triestini saranno Signori di Castelnovo e Capitani a Segna nel periodo degli uscocchi, a meta' del ‘600 Governatori di Gradisca e Aquileia, elevati a baroni dall’imperatore, hanno possedimenti nella Carniola, possiedono saline sia in campo marzio che a Servola, nel 1829 muore Teresa l’ultima discendente.
Nb : Pietro senior vivente nel 1500 viene anche detto "hispano" o lo spagnolo - sono presenti anche a Camerino, nelle Marche
imm a ds. ; lapide funeraria che si trovava nella cattedrale di s. Giusto
Antonio era giunto da Firenze, nel 1446 era gia' cittadino di Trieste, nel 1500 sono presenti anche a Venezia, Nicolo che era di Pesaro nel 1604 copre la carica di Vicario civile di Trieste, Antonio che era di Lucinico, nel 1821 e' vescovo di Trieste, il cognome e' tutt'ora presente in Friuli
NB : Johanne de Leonardo, nel 1202 è nella lista dei firmatari di Trieste, nella dedizione al doge Dandolo (Minotto)
1392 - Simone de levo [cancelleria 9]
Stefano nel 1386 viene condannato ad una multa, abitano in Riborgo, hanno terreni in Sterpeto e in Cereto, nel 1486 ultima loro citazione
Maxolo nel 1267 appare come testimone ad atto notarile, poi scompare dai doc.
1588 - ser Lazaro de Lia [testamenti]
famiglia gia' presente nel 1490 con Vidal, e sino al 1775 quando la vedova Maria abita con il figlio Michelut, sono imparentati con i Bajardi, mi risulta che il cognome sia adesso presente in Friuli.
1335 - Johanni de linari de florentia abitante tergesti [V. 11]
1343 - stefano de linari [notai estimatori]
nota famiglia fiorentina, presenti anche con banche a Trieste nel periodo 1300/50
La raccolta fotografica della famiglia Alinari e' nota in tutto il mondo.
paese nei pressi di Comeno (Komen), sono tutti non cognominati, e tutti nel '400, sono spesso saltari, dopo il 1488 non sono più menzionati
giungono dal paese omonimo e sono già presenti con Stepan nel 1300, abitano in Cavana e in c Castello, dopo il 1394 scompaiono, ma sappiamo che vengono poi citati con cognome (vd. pag. paesi del Carso)
1334 - ser pasquale lisiza [notai estimatori]
soprannome poi adottato a cognome, derivante forse dal vocabolo slavo indicante la "volpe", presenti gia' nel 1300, giungono dal circondario (Grozzana, Roditti, Bagnoli), abitano nella contrada di Mercato, già con varie cariche comunali, nel 1468 aggregati al Consiglio, nel 1650 sono ancora presenti, tra fine '700 e inizio '800 mutano in Lisiach/Lissiak, il cognome e' ancora presente anche nella forma Lisiak - come Lisjak anche in Slovenia e Croazia
nel 1544 nel libro del camerario, trovasi la dicitura di un pagamento effettuato alla moglie di : de Volpe, che aveva allattato un neonato, immagino abbandonato, non ci sono altre indicazioni, ma non esiste una famiglia Volpe, per cui dovrebbe essere la traduzione.
1775 - Mattia Locatelli - veneto - anni 42-da 9 a Trieste- cattolico-orologiaio pubblico-sposato con 3 figli [Tognana]
secondo lo Schroder sono 2 rami, uno di Bergamo che nel 1460 viene aggregato al Consiglio di Rovigo, altro ramo di Bassano, per lo Jenner, sono due rami, uno di Gorizia che e' nobile, altro di Trieste, il primo presente, Jacomino e' menzionato come foresto nel novembre del 1519, Fabrizio nato a Castelbolognese, nella Romagna, nel 1537 vive a Trieste dove copre anche la carica di giudice del maleficio, nel 1600 vivono prima in piazza piccola in una casa comprata ai de Fin, poi nella contrada di muda vecchia, Francesco nobile della Carinzia qui vivente, muore là nel 1656, Josepho citato anche come carinziano, nel 1682 e' rettore degli scolari del collegio dei Gesuiti, nel 1766 l'orologiaio veneto Matia giunge a Trieste, lui e la moglie Chiara vivranno nell'osteria grande in piazza, Francesco nel 1867 commercia in carta, Antonio nel 1940 abita in v Manzoni. il cognome e' ancora presente, anche in Slovenia come Lokatelj
lombardi, assumono dal loro paese d’origine il cognome a Trieste, sono presenti dal 1400, molti entrano a far parte del Consiglio di Trieste, nel 1550 non sono piu' citati
- nobili
1399 - d.ni almerico lombardo [alfaDD2-11]
traggono origine dal luogo di provenienza, il cognome e' sparso per tutta l'Italia, gia' presenti nel 1300 con Marco che paga le decime al Capitolo, così la vedova del fù Nasi nel 1308, dopo il 1550 non sono piu' citati
nell'800 presenti in Istria con cariche dell'impero, e sono conti, nel 900 presenti nuovamente a Trieste, ma non nobili
- nobili
1330 leonardo nipote q. Jurij longi [V. 6]
famiglia riminese, presenti a Venezia gia' nel 960 (Rialto) dove avranno alte carica per la Repubblica, gia' presenti a Trieste nel 1236 con Rantulfo figlio di Leone, nel 1468 elevati a nobili cittadini, vivono nel rione di Cavana, Fioreto e suo fratello Baldassar, nel 1525, vendono un paese chiamato Viani (c/o Opicina e Prosecco) a Jurio de Brischia. Floriano con predicato de Liebenstein, cavaliere del S.R.I., nel 1795 viene eletto protocollista del comune, 4 anni dopo lo ritroviamo Consigliere e Pretore civico, abitante in c. del pozzo bianco, nel 1824 i baroni Giovanni e Floriano sono patrizi triestini, il barone Felice Antonio nel 1848 è Signore e membro degli stati di Carinzia e membro Tribunale di Appello di Austria interiore - il cognome è ancora oggi presente, ma non credo siano gli stessi
1775 - Luca Lonzar-di Cossana-anni 59-da 5 a TS-cattolico-pignataro-sposato-ab in casa sua [tognana]
Janzelo nel 1446 abita a Bagnoli e prende in affitto una vigna con baredo in c. Quarti, poi scompaiono, probabilmente si spostano in territori vicini ma sotto il controllo di Gorizia (Planina), ma nel 1770 dal paese di Cossana arriva Luca con la moglie Catarina, Giovanni nel 1924 fà il barbiere, Carolina vende cappucci acidi, Antonio nel 1925 è membro del Consiglio cittadino, Antonia nel 1940 prestaservizi, il cognome è ancora presente, anche in Slovenia e Croazia nelle versioni Loncar e Lončar
1397 - nicolao de laurentio [alfaDD2 v.11] | 1530 - ser Silvester de lorenzo [V. 57] |
de Laurentio, Domenico nel 1202 è tra i firmatari della dedizione forzosa al Doge Dandolo, lo ritroviamo poi nel 1216.
in costruzione
gia' citati nel 1600 quando possiedono terreni in Campo Marzio, il prete Andrea che abitava in Crosada, verra' sepolto nel 1728 nella cattedrale di s. Giusto, Antonio nel 1846 viene nominato direttore dell'ospedale triestino, sara' poi anche membro del Consiglio, possiedono case nella zona di Cavana, Donota e s. Vito, il cognome e' tutt'ora presente
imm. a ds : lapide sepolcrale che si trovava nella cattedrale di s. Giusto
1363 - ser thome lovasio [alfaDD2-8]
Natale nel 1278 possiede una vigna nella contrada di s. Andrea, Jacomina tra il 1308 e il 10 paga le decime al Capitolo, nel 1346 rimasta da tempo vedova di Almerico, possiede una casa in contrada di Mercato, sua figlia Clara si sposa con Pietro de Judicibus, Toma nel 1363 testimone notarile, ultimo suo padre Almerico nel 1364
nonostante la somiglianza al cognome sotto <Lovatis> non trovo connessioni
forse originari di Padova, il veneziano ser Alessandro, nel 1367 possiede casa nella contrada di Mercato, Enselisio ma di Ferrara, nel 1371 viene citato come testimone, Benedetto da Padova, nel 1407 e' Vicario civile di Trieste, poi scompaiono, riappaiono nel 1753 da Treviso e sono marangoni, Carlo nel 1924 commercia saponi, il cognome e' tutt'ora presente
presenti nel 1400, Michiel nel 1685 menzionato come presente ad un atto testamentario, il cognome verrà italianizzato (vd. sotto), ma è ancora presente
1787 - josephus Lozej [libro battesini di Lippa]
Marino nel 1493 abita nei pressi di Brestovizza e vende una casa nel borgo di Duino, vivendo nei territori occupati dai conti di Duino prima e dal conte di Gorizia poi (Lippa), non appaiono nei nostri documenti, riappaiono nel 1912 quando Ivan e Marija frequentano la scuola slovena, Antonio nel 1924 vende carbone, Giovanni nel 1928 è usciere della Pretura cittadina, il cognome è ancora presente
Stefano viene menzionato nel 1561 in merito ad una multa, presenti stabilmente in citta' ancora nel 1700, Francesco nel 1910 ha una latteria in piazza Vico, Giuseppe ha un deposito di vini in v. s Marco, Eugenia nel 1924 fà la sarta, il cognome nella seconda versione e' tutt'ora presente, anche in Slovenia e Croazia.
NB : nel 1202 e' presente certo Ludic Canciano, unica citazione, poi scompaiono.
per i cognomi
1339 - ....andree q. petri D.ni ludonis ..... [alfaDD2 - 2]
il D.no Pietro e sua moglie Dorabella, nel 1329 sono in causa con il marito della loro figlia Francesca, gia' morta, per una casa in contrada Mercato che fu' di Marco Ranfo, la causa perdura anche dopo la loro morte e il figlio Andrea la risolve, ultima citazione Martino e Sergio figlio del fu' Justo nel 1345, poi non sono piu' citati
presenti alla fine del '500, Giusto e Antonio nel 1602, sono i militi di guardia l'uno alla torre Donota, l'altro a quella della Bianca, Francesco nel 1917 frequenta il secondo anno del Nautico, Edoardo nel '24 ha uno spaccio di vini, la vedova Maria una latteria, il cognome è ancora presente
- nobili
erano Burgravi in Lienz e Lueg, con vasti possedimenti in Carinzia e nella Carniola, erano imparentati con i Savorgnani del Friuli, per matrimoni vari anche con gli Steiner, i Raubar, gli Herberstein, gli Aufeltar, i della Torre, gli Oberburg, i Moyss. Corrado gia' Capitano di Pisino, nel 1412 e' Capitano di Trieste, e' sposato con la triestina Francesca de Baseio, a sua figlia Lucia a causa di un debito, nel 1451 gli viene pignorato un orto fuori dalla porta di Riborgo, Gaspare tra il 1413 e il 1414 ha la carica di milite del Capitano di Trieste. Personaggio fu' certo Herasmo, Capitano del castello di Predijama, sposato anch’esso con una triestina, Contessa de Baseio, accusato di un assedio alla citta', per darla in mano al pretendente del trono, l’ungherese Mattia Corvino, rimarra' ucciso dal bombardamento del suo castello a cui partecipano i triestini col loro Capitano Raubar, sua moglie muore nella sua casa in Riborgo nel 1471 lasciando la villa di Vercoian con tutti i suoi abitanti ai Baseio. Ben piu' noto alle cronache triestine fu' Niklas (o Nicolò), nel 1467 e' Capitano di Trieste, l’anno dopo assieme ad un partito interno alla citta' tenta la sottomissione totale della stessa all’imperatore(1), nasce una sommossa popolare che provoca la prima ondata di omicidi tra opposte fazioni, lui viene arrestato dai tumultuanti ed espulso assieme ai suoi sostenitori rimasti, ripareranno a Duino (vd. Annales). Lui morira' nel castello di Trieste ospite. Antonio (dela Giama) nel 1499 fa da procuratore a Lucia figlia del fu' Corrado contro i Basili (Basei) triestini in merito a eredita'.
1) - spesso denigrato negli scritti degli storici ma in realtà, era un tentativo di rompere un egemonia del potere, tenuto dai soliti nobili cittadini
1647 - Mathia Luxa di Prossecho [perticazioni]
altra singolarita' di un cognome ora molto diffuso in altopiano, il vero cognome e' de Luna, gia' presenti nel 1300 a Trieste, abitavano in Cavana, Pietro nel 1388 e' gia' membro del Consiglio, nel 1400 non sono citati, ma riappaiono anche come Luxa e Luxic a Prosecco, Francesco nel 1849 e' membro del Consiglio, potrebbero sembrare 2 famiglie distinte se non fosse che, Mathia Luxa nel 1647 appare anche come Mathia Luna di Prosecco nelle perticazioni del territorio, inoltre a supporto, Andrea Luxa nel 1773 e' Suppano di Prosecco e Andrea Luna lo e' nel 1795, Francesco nel 1849 e' gia' membro del Consiglio cittadino. La famiglia e' ancora presente.
- oltre la singolarita' menzionata sopra, da citare certo "de Spinello Pietro" citato nel 1384 con un : fu' de Luna (banco del maleficio v. 9-p. 36), unico della fam. Spinello/i, coevo al Pietro sopra menzionato e che lascia adito ad altre interpretazioni.
- nei doc. di Venezia, i <de Luna> nel 1503, sono riconosciuti di origine spagnola (M. Sanudo-i diari)
NB : secondo taluni ricercatori della comunita' slovena di Trieste, non si tratterebbe della stessa famiglia, per dovere lo scrivo ma, non concordo, gli scritti non mentono. Piccola nota suppletiva, gli alfabeti sloveno-croato, non contemplano la "X"
1647 - Gregorio Lupinez de s. Pellagio [perticazioni]
forse croati, Thomas menzionato nel 1522 per una vigna avuta in affitto nell'altopiano triestino, vivono nel paese di s. Pelagio, territorio occupato dai conti di Duino, per cui potrebbero essere piu' antichi, sono probabilmente gli stessi Lupinc odierni
1362 - Anthonio q. Domenico de Lusna [Cancelleria 7]
Domenico nel 1345 possiede vigna nella contrada di Muselle, la moglie di suo figlio Antonio, Mariota, nel 1348 abita in contrada di Castello e detta il testamento, nel 1371 ultima loro menzione
NB : nonostante la somiglianza con i <Luna-Luxa> non sembra si tratti della stessa famiglia
origini dell'Austria, nobili, il conte Francesco Adamo giunge da Lubiana nel 1775 con la moglie viennese Marianna, ha la carica di presidente dell'Intendenza, tra il '700 e '800, molti della famiglia saranno eletti Ciambellani di Corte
Matia giunge da Vienna nel 1769, Carlo dalla Stiria, Maria Anna nel 1799 insegna lingua tedesca, Mario nel 1924 è farmacista, il cognome mi risulta sia ancora presente
Ignazio giunge da Neustadt (Germania) nel 1771, di mestiere lattoniere e' sposato con l'austriaca Anna Maria, Francesco nel 1799 è direttore del ginnasio e delle scuole normali, gli eredi di Antonio nel 1832 possiedono casa in piazza della Borsa e in c. s. Nicolò, Federico nel 1910 è capitano dei battaglioni dei cacciatori di campo, Francesco è un distillatore, Carlo nel 1940 è un barbiere ( I Langer sono riconosciuti come nobili di Trento) il cognome e' tutt'ora presente
giungono da Vipacco attorno al 1770, Lapane Anna muore a 34 anni in ospedale, Lapagna Mario nel 1909 frequenta la terza classe della scuola civica Reale superiore, Oskar Lapajne nel 1912 la scuola di Cirillo e Metodio, Ana e Marija la scuola slovena di s. Giacomo, Lapagna Romeo nel 1910 ha una fonderia di metalli in Guardiella dove nasceranno famose campane, Francesco nel '29 ha una trattoria e Marcello una macelleria. Il cognome Lapaine e Lapajne sono ancora presenti, anche in Slovenia
in costruzione
1785 - Ioannes Leban [libro battesimi Kanalon]
potrebbero essere gli stessi sopra (vd Leben), ma con questa versione di cognome, sono originari della zona intorno a Gorizia (parte slovena- Rauna, Starsella, Grgar, Salcano, Kanal, Loqua ecc), Antonio nel 1636 è Vicario a s. Giovanni di Duino, Joanne nel 1720 è cooperatore della parrocchia di Bovez, presenti a Trieste dal 1750, Luigi nel 1847 possiede casa in piazza delle scuole israelitiche in ghetto, Giovanni nel 1867 è ufficiale della Logotenenza, Carolina ha una trattoria in v. dei Gelsi, Vincenzo una agenzia di viaggi sulla riva dei Pescatori, Enrico nel 1915 è il maestro reggente della scuola di Prosecco, Antonio nel 1924 paga le tasse per l'osteria, Nicolina nel '29 vende frutti e Luigi è un mediatore di stabili, sono ancora esistenti, anche in Slovenia e Croazia
Giorgio, timoniere della feluca comunale, nel 1770 chide al comune il permesso di chiudere con mattoni, un volto delle mura cittadine in c. della Pescheria, Giuseppe muore a 70 anni nel 1864, Ettore nel 1910 è pittore, Vittorio ha una ditta di pubblicità, Mario nel 1932 è professore alla scuola commerciale e Rosalia alla scuola Petrarca, Fabio nel '33 è il direttore della farmacia Rovis, non risulta il cognome sia ancora presente
Bruno durante il ventennio, è il segretario d'amministrazione del giornale "il Piccolo"
famiglia di pescatori, probabilmente di origine gradese, sono presenti nei primi anni del 1700, nel 1800 hanno terreni tra Pondares e s. Giacomo, il cognome Loy e' tutt’ora presente.
Noto nei primi del 1900 il pugile triestino Duilio di cui la RAI ha tratto una fiction dalla sua storia.
quattro famiglie omonime : di Firenze, di s. Severino nelle Marche, di Trento, veneti - Pietro nel 1790 possiede una fabbrica di maioliche in città, Giovanni Antonio nel 1818 lavora alla capitaneria di porto, il facchino Antonio nel 1867 viene condannato per furto a 8 mesi di carcere duro, Costante nel 1924 è un elettromeccanico, Raffaele è un arrotino e ombrellaio, la vedova Teresa nel 1940 abita in v. Molino a vento, il cognome è ancora presente
Lorenzo giunge nel 1735 da Gorizia, sposa la triestina Lucia e di mestiere fà il calzolaio, nel 1760 su una nave armata di 14 cannoni, dalle bocche di Cattaro, arriva Marco, vende tutto e compra casa in città, nel 1847 possiedono la casa n 324 in via della cattedrale, il cognome è ancora presente, anche nelle forme Lukovic e Lucovic
famiglia nobile che giunge da Fiume, Johanne Baptista esattore delle imposte, nel 1735 vive qui con i suoi tre figli, muore nel 1750 a 76 anni, verrà sepolto nella cattedrale di s. Giusto, Francesco Rave nel 1750 frequenta il Collegio dei gesuiti, Giorgio Francesco nel 1756 è controllore della dogana comunale, la nobile vedova Teresa, nel 1775 possiede anche la casa n° 1 della città
NB : Lumaga, di Segna, nel 1704 è economo a san Servolo - esiste fam Lumaga Barone di Napoli, ma non credo sia la stessa
forse di Lubiana - Filippo giunge da Gorizia nel 1745, sposerà poi Marina che era del Carso, Simon arriva dal Friuli dieci anni dopo, sposato con Ursula di Vipacco, abitano in una casa che era dei Gesuiti, poi non sono menzionati, ma potrebbero essere i Lusa di cui abbiamo notizie dal 1900 (vd. sotto)
NB : un Luzan, barbiere giunto da Lubiana appare nel 1775
1775 - Mandolin Luzzato-di Trieste-anni 40-ebreo-mercante-vedovo [Tognana]
cognome ebreo, gia' presenti numerosi nei primi anni del 1700, alcuni giungono dal Friuli, per lo piu' mercanti in Borsa, a meta' dell'800 sono numerosissimi e grandi proprietari di caseggiati, Moise nel 1870 appare tra i membri del Consiglio cittadino, Giuseppe nel 1887 sposa Landauer Emilia, Angelo e Attilio, nel 1924 sono medici, Giuseppe e Riccardo avvocati, altri lavorano con tabacchi, monopoli, sacchi, mediatori, import-export, ecc... il cognome e' tutt'ora presente
alla fine del 1700 e inizio 1800, giungono in massa famiglie che ancora oggi sono rimaste nella memoria diffusa, ovvero tutte quelle che non trovate elencate qui, ma di cui troverete certamente libri, opuscoli, articoli, che vi racconteranno ampliamente le loro storie. L'allargamento dell'impero poi, verso la Lombardia, Veneto e l'ex Istria veneta, alimentera' gli insediamenti, ma inizieranno anche i problemi.
Ladich
il vecchio facchino Luca, muore a 74 anni nel 1855, Antonio a soli 22 in ospedale nell'ottobre del 1861, Andrea che abita a Rojano, nel maggio del 1865 subisce un furto a casa sua, alcuni nel 1928 vengono italianizzati in Ladini, il cognome originale è ancora presente
Lah
sono gli stessi Lach citati sopra (vd), nel tardo 700 una variazione della trascrizione, operata ad Auber dove vivevano, trasforma il cognome, la stessa operazione succede anche a Duttogliano nell'800, e così cognominati appaiono a Trieste quando Mirko e Vladimir nel 1912 frequentano la terza classe della scuola slovena di s. Giacomo, Bogomila la prima, Franja la sesta, negli anni '20 sono presenti a Sezana e Duttoliano, dove Leopoldo commercia in bestiame e Maria (sposata Vrabez) vende abiti. Il cognome è ancora presente anche in Slovenia
Lamprecht
provabili origini tedesche - Rodolfo nel 1819 è già chirurgo e professore di ostetricia, l'agente di commercio Giovanni, muore a 32 anni nel novembre del 1864, il ricco possidente Giulio, muore nel 1868, Aldo figlio di Emilio, nel 1928 viene italianizzo in Lamberti, così la sorella Maria, e il fratello Egone, il cognome originale oggi è ancora presente
Lanzetta
Elena a soli 13 anni, muore in un incendio nel 1854, Lucia figlia del marittimo Federico, muore a soli 2 anni nel 1861, Giuseppina nel 1910 citata come trafficante con sede in v. Giuliani, il cognome è ancora presente
Lanzi
Alessandro nel 1867 frequenta il terzo anno di medicina, nel 1873 sposa Marina Sajiz, Mario nel 1893 frequenta il terzo anno del ginnasio superiore, Giuseppina nel 1910 è una levatrice, Ugo un litografo e Umberto un tipografo, il cognome è ancora presente
Laudano
Michele, originario di Conca nel regno di NA, di mestiere battellante, giunge attorno al 1818, nel 1868 gli viene concessa l'appartenenza al comune di Trieste, nel 1851 muore suo figlio Antonio di 6 anni, Vincenzo nel 1910 è un tappezziere, il cognome è ancora presente
Lauro
Vincenzo è già citato nel 1854, i suoi figli Giovanni e Francesco nel 1879 possiedono casa in c. del pozzo bianco, Gabriele dopo gli studi a Vienna nel 1889 è un pediatra cittadino, Giovanni citato sopra, ha una sartoria in p.zza Cavana, Italo nel 1910 è un negoziante, il cognome è ancora presente
Legat
il primo fù certamente monsignor Bartolomeo, nato a Niklas in Carniola, diocesi di Lubiana, nel 1846 viene eletto vescovo di Trieste e Capodistria, morirà in carica nel 1875 (vd. pagina vescovi), il ricco negoziante Antonio muore nel 1851, Virginia, nata Bazzoni, ricca possidente e negoziante, muore a soli 22 anni nel novembre del 1858, a soli 5 anni muore Adolfo, figlio di Tommaso che ha trattoria, nel gennaio del 1862, Albino nel 1929 è un perito giudiziario in avarie, il cognome pare sia ancora presente
Giuseppe nel 1819 è ufficiale di Cassa a Vienna
di Lenardo
giungono alla fine '800, Odorico muore nel 1900 ad Ontagnano (c/o Palmanova), Giuseppe nel 1910 ha una ditta che tratta agrumi, frutta secca e generi alimentari in v. Rossini, Luigi nel 1932 è un negoziante e la vedova Olga abita in v. Rossini, il cognome è ancora presente
Lenardon
il facchino Giovanni muore nel 1857 a soli 34 anni, dopo anche suo figlio omonimo a soli 9 anni, il muratore Antonio, nell'aprile del 1899, lavorando si ferì, Lorenzo nel 1910 è sarto, la vedova Maria vende latte ed ha uno stallaggio in v. dell'Istria, Riccardo è un elettrotecnico, Carlo nel 1932 ha un negozio di alimentari, Fulvia nel 1942 è impiegata alla R.A.S., Valeria ha una trattoria, il cognome è ancora presente
Lenassi
Giovanni nel 1889 è guardiano ai magazzini della ferrovia Meridionale, Ermanno nel 1910 è macchinista della stessa ferrovia e Olga impiegata, Carlo nel 1933 è negoziante, Ferdinando e Luigi e Mario nel 1942 impiegati, il cognome è ancora presente
Lenaz
Giovanni (Lenatz) nel 1829 è cancellista in tribunale criminale, Maria e Regina nel 1924 vendono frutta e verdura, Pietro in 1940 è barbiere, Alessandro vende frutta e verdura, il cognome è ancora presente
Cristofor nel 1835 è cooperatore della parrocchia di Lussingrande, è ancora presente nel 1848 ma in pensione
Lenghi
Nel 1868 muore il trafficante Angelo di 50 anni, Igino nel 1883 sposa Lavinia Rava, l'impiegato Alessandro nel 1910 abita in vicolo s. Chiara, il cognome è ancora presente
Leonzini
presenti ai primi del '900, Gabriele nel 1915 lavora alla RAS, sarà poi il direttore della centrale, Ignazio lavora alle Ass. Generali, Lina abita in v. Piccardi, il cognome è ancora presente
Lettich
Caterina moglie di Stefano, nel 1674 sepolta cimitero s Daniele di Dorimberg - Fabio nato a Lussingrande, si laurea all'università di Gratz, poi insegna a Trieste filologia classica e letteratura greca, muore nel 1910, Lucio nel 1924 è avvocato, Arrigo nel '29 è ingegnere, Anna nel 1932 è pensionata comunale, Quirino e sua moglie Cesira, vengono italianizzati in Lessini, Giovanni ed Amato (Lettich) nel 1942 sono impiegati, il cognome originale è ancora presente
negli anni '10 appare la forma Lettig, con Pietro che abita in v Belvedere
Leva
Stefano sacerdote, che nel 1834 abita a Trieste, Aurora figlia del capitano del Lloyd Agostino, muore a soli 2 anni nel 1852, Carlo nel 1894 frequenta il primo corso del Nautico, Giuseppe nel 1929 è un piazzista di vini, Antonio nel 1942 è impiegato alla poste, Giuseppe un capitano mercantile, egualmente Oscar, il cognome è ancora presente
Giacomo nel 1848 è un deputato di Umago per la Sanità in Istria - Gioan Maria è invece cappellano a s Pietro di Nembi, decanato di Lussin piccolo
Liedermann
oggi Cantori - in costruzione
De Lorenzi
sembra non siano gli stessi citati sopra (vd Lorenzi), Giovanni nel 1889 affitta letti in v. Riborgo, Antonio e Bernardo nel 1915 sono dei capi-braccianti, Giovanni tipografo, negli anni '20 Ermenegildo e Giovanni hanno macelleria a Duino-Aurisina mentre Ignazio ha un osteria, il cognome è ancora presente
Lorenzini
veneti - Bortolo nel 1786 comanda una barca con bandiera veneziana che porta merci a Trieste da Augusta in Sicilia, Filippo nel 1819 è un praticante al magistrato della Sanità, il povero Domenico, muore a 80 anni nel 1852 in ospedale, Cesare nel 1910 è impiegato alla banca Commerciale, Erminio ha un negozio di alimentari in v. della Loggia angolo piazza piccola, Stefani nel 1924 vende uova e farina, Costantino nel 1928 è un aiutante alla Cancelleria e segreteria giudiziaria, il cognome è ancora presente
Lorenzon
nel 1854 muore in ospedale Domenico, giunto già moribondo, Giovanni nel 1910 lavora come magazziniere, altro Giovanni è II macchinista del Lloyd, il triestino Lucio nel 1935 frequenta il secondo anno di farmacia, all'università di Bologna, il cognome è ancora presente
Lorenzoni
nonostante la somiglianza con quello sopra, non sembra siano la stessa famiglia - il facchino Michele, muore nel 1855, nel 1864 anche il facchino Giacomo, Valeriano nel 1910 lavora da impiegato, Amedeo nel 1914 risulta idoneo all’esame di contabilità di stato c/o la Logotenenza, Ruggero nel 1929 è calzolaio, Pietro ha una tintoria, il cognome è ancora presente
Loria
ebrei - originari di Mantova, da dove Moisè giovanissimo si sposta a vivere a Trieste dove inizia un commercio di legnami, legato alla massoneria, avrà fortuna e assieme al fratello Aron Salomon aprirà ditta anche in Egitto, Eugenio nel 1864 viene premiato nella seconda classe del ginnasio superiore, la ricca Elena nel 1910 abita in v. s Lazzaro, il cognome è ancora presente
Loser
Giovanni nel 1848 insegna filosofia al ginnasio, la cameriera Francesca muore a soli 21 anni nel 1864, Maria nel 1866 è maestra supplente alla scuola elementare di Servola, Edoardo nel 1889 è chirurgo secondario dell'ospedale civico, Andrea nel 1910 lavora come assistente della Cancelleria della direzione di Finanza, Fanny lavora all'ufficio delle poste, nel 1919 alcuni vengono italianizzati in Loseri, Enrico (Loser) nel 1924 lavora e brevetta un marchio per il surrogato di caffè, il cognome originale è ancora presente
Lucich-Lučić
dalmati - Giovanni Napomuceno, nel 1824 lavora al Magistrato della Sanità, Spiridione nel 1829 è il procuratore della comunità greco-illirica, Wladimiro con un brigantino, fà da spola con merci dalla Dalmazia, Turchia a Trieste, Luigi nato a Castua, nel 1865 riceve attestato di prima classe e premio dalla scuola reale superiore, Ferdinando nel 1911 frequenta il primo anno del ginnasio superiore, Johan nel 1913 la seconda classe della scuola reale superiore, Angelo figlio del fù Deodato, nel 1929 chiede italianizzazione del cognome in Lucci, così la moglie Valeria e il figlio Luciano
Ludwig
Giorgio nel 1829, è il maggiore del reggimento Leopoldo delle 2 Sicilie, ed è di stanza allo Stato maggiore di Trieste, Marij, Rudolf, Franja, nel 1912 frequentano la scuola slovena di s. Giacomo, il cognome è ancora presente
NB : nel '900 il cognome viene anche trascritto in forma slava : Ludvik, e troviamo Josipina, Justina, Marija, che nel 1912 frequentano anch'essi la scuola slovena di s. Giacomo, forma ancora presente
Luin
nel '700 vivono a Lippa - l'oste Antonio, muore a 37 anni nel febbraio del 1816, altro Antonio, di mestiere calzolaio, muore di tubercolosi nel 1863 a soli 28 anni, Erminia nel 1929 vende carbone e legna, il cognome è ancora presente
Lulik
con varianti : Lullik - Lulich - Francesco, figlio del macchinista Andrea. muore a soli 3 anni nel 1851, Giuseppe che era il custode dell'arsenale del Lloyd austriaco, muore nel 1867, Antonia a 81 anni l'anno dopo, Costantino nel 1910 ha una ditta di impianti acqua e gas, verranno poi italianizzati in Lugli, oggi sussistono i Lulic e i Lugli
Lunardelli
il parrucchiere Giovanni, perde la figlia Maria, di un anno nel 1855, il dott. Clemente nel 1858 sposa Antonietta Tagliapietra, lui sarà membro del Consiglio cittadino e professore dell'Accademia di Commercio e Nautica, il cognome è ancora presente
Lunder
la povera Teresa, muore a 77 anni nel 1864, Andrea nel 1889 lavora come panettiere, Anna nel 1910 affitta stanze, Giusto è portiere di alloggio popolare, il cognome è ancora presente
Lupieri
Caterina, moglie del falegname Antonio, muore a 50 anni nel 1851, il figlio del pittore Giacomo, muore a soli 2 anni nel 1855, la sarta Maddalena nel 1864, nel 1901 nasce Maria, artista e pittrice di fama, Renato nel 1909 frequenta la quarta classe della scuola reale superiore, Vittorio lo stesso anno possiede una cava nei pressi di Nabresina, Elisa nel 1929 paga le tasse per un osteria a Duino-Aurisina, il cognome è ancora presente, anche nella forma Luppieri
Lusa
presenti alla fine '800 e inizi '900, Cesare nel 1909 frequenta la scuola reale superiore, Mariano nel 1924 lavora come tapezziere, il cognome ora è presente in Friuli, loro provabile patria d'origine
Luser-Lusar
Francesca (Luser), nel 1829 è una levatrice ed è moglie del sensale Giovanni, già vedova muore lo stesso giorno della figlia Anna, il 12 dic. 1855, la città si mobilita e raccoglie una colletta per il figlio rimasto, che pubblicherà una lettera di ringraziamento, Ernesto (Lusar) nel 1929 è orefice, Francesco (Lusar) nel 1929 gli viene accolta l'italianizzazione del cognome in Lusari, così la moglie Emilia, e le figlie Giuseppina e Lydia
Lusina
Nicolò nel 1889 è II tenente del Lloyd, Carlo nel 1910 è commissario distrettuale addetto alla Logotenenza, Valdimiro è consigliere contabile ai Magazzini Generali, il cognome è ancora presente
Lussich
nel 1700 vivono intorno a Isola, la vedova Elena muore nel 1855, Alessandro nel 1889 è un capitano del Lloyd austro-ungarico, Aldo nel 1910 è un maestro di scuola, Ettore un macchinista, Giorgio impiegato del Lloyd, nel febbraio del 1915 muore il tipografo Andrea, fu collaboratore dell'Osservatore Triestino, Emma nel 1922 è una levatrice, nel 1928 vengono italianizzati in Lussi, cognome che ancora oggi è presente
Lutmann-Lutman-Luttmann
Francesco nel 1817 è tra gli associati al libro del Mainati (Croniche ossia memorie storiche sacro-profane di Trieste, Volume 2), Giuseppe nel 1892 è albergatore a Rovigno, Mihael nel 1912 frequenta la seconda classe della scuola slovena di s. Giacomo, Giovanni nel 1929 è un maestro scalpellino, Umberto, Carlo e la ved Maria, chiedono italianizzazione del cognome in Luttini. I cognomi originali, nelle varie versioni, sono tutti ancora presenti
NB : da ricordare Luttmann Remigio, morto a Dachau in infermeria a seguito dei trattamenti subiti come cavia
Luxich - Luksich
giungono alla metà dell'800 dalla Dalmazia, Matteo nel 1889, è medico secondario dell'ospedale civico, il canonico Aloysio muore a soli 26 anni nel 1896, Gino nel 1910 è un impiegato del Lloyd, la vedova Emilia è pensionata, Francesco è un sensale, le due forme di cognome sono ancora presenti
cognomi dell'800/900 a Trieste non più presenti : Labignan - Labinaz - Laboda - Labrosse - Lachainer/Lacheiner - Lachenbacher - Lacki - Lada - Ladicka - Ladovaz - Lafont - Lahn - Layer - de Layik - Lajovich - Laite - Lackner/Lakner - Lambert - Lambropulo - Lampich - Lampl - Lampresch - Landa - Landauer - de Landenberg - Landstädter - Laneve - Lanfriet - Langbank - Lange - Langenholz - Langemantel - de Langerke - de Langsdorf - Languider - Lantschner - Lapajowker - Lapel - Lascaris - Lasotta - Lassich - Lassnig - Laszak - Laszlo - Latard - Latore - Lattes - Laubendorf - Lauda - Laufer - Lauger - Lauhe - Laukus - Lauragi - Laury - Laurutti - Lauter - Lavagna - Lavanky - Lavarda - Lavison - Lazzarus - Leandro - Leberle - Lebitsch - Lebzelder - Lechle - Lechner - Ledel - Lederer - Ledner - Leduvich - Leeb - Lefa - Lehmann - Lehner - Leyer - Lejet - Leiner - Leippe - de Leis - Leiss - Leischner - Leisterin - de Leitgeb - Lekan - Lempuseg - Lemouth - Lenardich - Lenauer - Lenček - Lenz - Leondaritti - Leonti - de Leschi - Leskouz - Leskovich - Lessina - Lettner - Lettnik - Leuca - Livaditi - Levamis - Levenfeld - Levitz - Lezuo - Lichtenneger - Lickl - Lichtenstern - Licker - Lieb - Liebermann - Liebhardt - Lieblein - Liebmann - Liehmann - Linardović - Lindhumer - Lindner - Link - Liotò - Lipcich - Lipona - Liposich - Lipovich - Lipur - Lissan - Litlek - Litscher - de Littrow - Litzen - Liversey - Lizen - Lodnik - Loesch - Löewe - Löewenberg - Löewenthal - Loewy - Löffler - Logadi - Loechley - Loker - Lockmajer - Loncikar - Lonz - Lor - Lordschneider - Lorenzich - Lorinovich - Lotero - Lovat - Löw - Löwenberg - Lövy - Lovišček - Lovretich - Lovriha - Lubesich - Luchesich - Luchini - Luft - Lug - Luger - Luiso - Lulher - Luschin - Lusner - Lussich - Lussnig - Lust - Lustig - Lutschaunig - Lutta - Lutteroth - Luvin - Luxardo
ITALIANIZZAZIONI
subito dopo l'occupazione militare, a Trieste nel novembre 1918, vengono immediatamente istituite delle commissioni per italianizzare i cognomi (e i nomi) delle numerose famiglie (la maggioranza), oltre Trieste e la sua provincia di allora, a Gorizia e dintorni, buona parte della Slovenia di oggi, in Istria, Fiume e a Trento, una prima forma di pulizia etnica. Ciò porterà alla cancellazione storica delle famiglie che ancora oggi portano un cognome diverso dal originale, in alcune zone rurali dell'Istria la propaganda nazionalista funzionò così bene che, ancora oggi, molti degli italianizzati, sono convinti che i loro cognomi originali, fossero stati nel tempo slavizzati.Come vedrete, l'italianizzazione in moltissimi casi, trasformò un cognome in un altro completamente diverso, altri diversi tra loro, vennero però modificati in uno stesso uguale per tutti, ciò induce a pensare che fù un lavoro buttato sù, fatto con leggerezza, ma daltronde imperava già il : chi se ne frega !
I colpevoli che si resero partecipi alla commissione di Trieste, che scandalosamente trasformarono i cognomi in italianismi vergognosi furono : cav. uff.le dott. Pizzagalli Aldo (Consigliere di Prefettura) - proff Borri Ferruccio Vittorio - cav. uff.le proff Cobol Nicolò - comm. dott Coceanig Bruno - cav De Franceschi Camillo - dott Fels Leone - cav dott Kabler Antonio - proff Pellis Ugo - cav avvocato Polacco Aurelio - cav uff.le proff Quarantotto Giovanni - proff Sticotti Pietro - proff Urbanaz Umberto - dott Ribechi Alberto Segretario di Prefettura - il Prefetto Fornaciari
nel 1928 erano state "italianizzate" 11.881 persone a Trieste, ma non era certo finita, si prevedeva che ben 50mila triestini dovevano ancora italianizzarsi
con l'augurio che in molti ritrovino il loro cognome originale - chi volesse ripristinare il cognome originale può farlo QUI
da : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929 >>>
1919) Lacovig in Lago - Lambrecht in Lamberti - Laurencich in Laurenti - Lazar in Lazardi - Lordschneider in Larconelli - Lussich in Lussi
1921) Lippitsch in Lippi
1922) Lazzarovich in Lazzari - Linardovich in Linardi - Lovisig in Lovisi
1926
Labignan in Albonese Lach in Lachi Lacovich/g in Laco Laharnar in Lacarnar Lalovich in Lalli Lampic/ch in Lampi Lanich in Lani Lanz in Lanzi Lapanja in Lapagna Larecich in Lauri Larisch in Larice Lasic in Lazzi Laurencic in Lorenzi Laurica in Lauri Lauricha in Lauri Lauriha in Lauri Laurincich in Laurini Lavercich in Lauri Lavrencich in Lorenzi Lavrenzhizh in Lorenzi Lazar in Lazari Lazarich in Lazzari Lazzarich in Lazzari Lazzarovich in Lazzarini | Lazzer in Lazzeri Legisa in Leghissa Legissa in Leghissa Lenarcic/ch in Lenardi Lenatz in Lena Lentich in Lenti Leonardig in Leonardi Lescovec in Lesca Lescovic in Lesca Letica in Lettis Lettich in Lettis Levasic in Leva Licul in Lizzul Liker in Licari Lillicg in Lilli Lodovich in Lodovici Lodovrich in Lodovici Logk in Loi Lokatelj in Locatelli Lokira in Lochira Lolic in Lolli Lolich in Loli Lonzarich in Lonzari Lorenz in Lorenzi Lorinsich in Lorini Lovic in Lovi | Lovrenzi in Lorenzi Lovresich in Lauri Lovrich in Lauri Loewy in Levi Löwy in Levi Lucac in Luca Luches in Luca Luchesic/ch/g in Lucchesi Lucic/ch in Luci Lukac in Luca Lukancich in Lucani Lukarich in Lucari Lukashizh in Luca Lukazh in Luca Lukes in Luca Lukesic in Lucchesi Lukovic/ch in Lucchi Luksic in Lussi Lulek in Lulli Lulik/ch in Lugli Lullich in Lugli Lupinc in Lupini Luscich in Lussi Lusetich in Lucetti Lusnig in Lussi Lussich in Lussi Luxixh in Lussi Luznik in Lussi |
1928
Lach in Laghi | Leiter in Latini Lemesich in Lemessi Lenardich in Lenardi Lescovich in Leschi Leskovec in Lescovelli Lesnak in Lenni Lesnjak in Lesini Lettich in Lessini Lettner in Lentini Leustik in Allegri Leutheuser in Lettusi Levicar in Levigari Levitscher in Levicci Leviz in Levi Levstik in Allegri Leysek in Lesecchi Licen in Liceni Licul in Lizzulli Liebl in Libi Liedermann in Cantori Likan in Licano Likof in Licchi Limbeck in Limbelli Lipich in Belli Lipolt in Leopoldi Lipovez in in Tigliani Lippizer in Lippi Lisciak in Lissiani Lisjak in Lissi Lissiak in Lissiani e Lissi Litscher in Lisci Ljuba in D'Amore Ljubic in Amoroso Ljubicich in Amadori Liubicich in Amoroso Livelig in Livelli Loewy in Levi Lokica in Locchi | Lonschar in Lonciari e Vasari Lonzar in Lonzari Lorinsich in Lorenzi Loschitz in Lossi Loser in Loseri Louschè in Lussini Loushe in Lussi Loviscig in Loviselli Lovric in Lauri Lovrovich in Lorini Lozej in Lozzi e Lossani Lozei in Losetti Löwenthal in Lovenati Lubich in Lupi Luchesig in Lucchesi Lucich in Luciani, Luci e Lucci Lucovich in De Luca Luft in Laria Lugert in Lighieri Luin in Luini Lukac in Lucas Lukanc/z in Lucano Lukancich in Luciani Lukesic in Lucchesi Lukez in Lucchesi Lukovic in Luci Luksich in Lussi Lulek in Lugli Lulich in Lulini Lulik in Lulli Lullich in Lulli Lushnik in Lussi Lussich in Lussi Lust in Lieti Lutman/nn in Luttini Luxic/ch/g in Lussi e Lussini Luznik in Luzzini Lüfter in Litteri Lypp in Lippi |
alcuni cognomi triestini italianizzati tra il 1927-34 durante il fascismo: da Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia
tutti nativi e abitanti di Trieste, quelli con nota al lato riportano loro altra origine di provenienza del capofamiglia
n = nato/a a
ab = abitante a
Lach in Laghi Lacovig in Laghi - nato Sagrado, ab Aurisina Ladich in Ladini Lang in Longhi - n Spittal Langhammer in Longaro Lapajne in Lapagni Latzer in Lazzeri - n Graz Laurencic in Laurenti Laurencich in Laurenti Lavrencic in Laurenti Legovich in Legovi - n Castellier (Visinada) | Leipziger in Lanzi - n TS ab Roma Letnik in Lenti Levstik in Allegri Liebezeit in D'Amore Liebl in Libi - n Milano Liedermann in Cantori Liposich in Lippi Liposich in Liposi - nato TS ab a TO Lisiak in Lisiani Litscher in Lisci Lorenz in Lorenzi - n Duino | Loser in Loseri |
in base alla legge del 1928, che impone l’italianizzazione dei nomi degli scolari, vengono cambiati i nomi :
Danilo in Giordano
Darko in Donato
Danica in Aurora
Dragomira in Carla
Ludmilla in Luciana
Milan in Emilio
Mirko in Federico-Emerico
Miroslavo in Libero
Slava in Stefania
Milena in Elena
Slavko in Mario
Stanko in Costante
Svetka in Santina
Zora in Albina
già italianizzati :
Radovan in Ilario
Mitrovic in Demetrio
la gran parte dei cognomi triestini italianizzati sono trascritti su questo libro (pdf) QUI
NB: sono elencate solamente le famiglie piu' rappresentative o quelle che hanno un un maggior riscontro nei documenti comunali antichi, va' ricordato che prima del 1300 la documentazione e' scarna ed e' in possesso del Capitolo, prima del 1200 non ci risulta esista documentazione.
- le armi della famiglia Linari sono tratte da documentazioni di Pisa, non e' certo che a Trieste usassero le stesse
- gli emblemi araldici, piu' sono elaborati, piu' sono recenti, piu' semplici, piu' sono antichi
famiglie residenti a Trieste per brevi periodi sono elencate nella pagina famiglie varie | |
cognomi dell'Istria e Dalmazia, italianizzati durante il fascismo | |
premere la lettera
pagina aggiornata aprile 2024