NB ; molte delle famiglie tergestine plebee, divennero nobili con il loro ingresso nel Consiglio comunale, condizione per essere ammessi, ma si trattava di un titolo "casereccio", e spesso dovuto a causa dell'assottigliarsi delle file dei vecchi patrizi cittadiniche lasciavano posti vacanti negli scagni, cio' non toglie che, diverse ebbero poi il titolo conferito (per meriti particolari) dall'impero.
ricordo agli smemorati, che tutte le datazioni ante 1919, si riferiscono alla città facente parte dell'impero Autro-Ungarico (1382-nov 1918)
Dopo il 1918, il patriziato triestino non venne riconosciuto dall'Italia in quanto considerato austriaco, tranne quelli dei filo-italiani naturalmente.
i cognomi multipli della stessa famiglia riportati, sono la trascrizione originale delle varie versioni trascritte nei documenti, errori di fonetica o di interpretazione dei suoni, che in molti casi diedero origine a rami della stessa famiglia ma con cognome diverso, tutto peggiorò con l'italianizzazione forzata.
I nomi personali, già nel 1800 vengono italianizzati, o come si diceva allora "latinizzati", ecco il perchè gli appartenenti a famiglie tedesche, slave, boeme, greche, ecc .. appaiono nel documenti scritti in italiano, con nomi chiaramente diversi dall'originale. Così un : Albrecht diventa Alberico, Friedrich diventa Federico, Joseph diventa Giuseppe, Ludwig diventa Lodovico ecc ... (le varianti del cognome riportate, hanno a fianco la prima datazione in cui le ho trovate scritte)
molte famiglie viventi sul Carso attorno alla città, possono sparire dalle documentazioni comunali, a causa dell'occupazione di vasti territori di Trieste, da parte dei duinati, poi conglobati nella contea di Gorizia, e riapparire poi in tempi più recenti
le immagini sono tratte da documenti originali dell'epoca
1647 - bosco d'olivi di un tal Pachor ....[perticazioni]
con varianti : Packor (1775) - Pacor (1802)
gia' presenti nel gennaio del 1500, sono marangoni, nel 1770 ne arrivano alcuni da Gorizia, Stefano nel 1928 è un giudice, Ermanno nel 1929 ha un officina meccanica, il cognome e' tutt’ora presente. Non trovo mai scritta la forma Pahor, tranne ai primi del '900 tra gli alunni della scuola reale, Giuseppe nel 1928 è un funzionario della pretura di Trieste, Matteo nel '29 ha una cartoleria, Romano vende giornali, Antonio panettiere, il cognome è presente - famoso lo scrittore Boris
1337 - D.nis Justo Pacis vicedomino [V. 12]
1392 - Steffano paxe [alfaDD2-9]
con varianti : Paas (1326) - Pace (1336) - Paxe (1392) - Pas (1402) - Pase (1505)
Pas ; villa della gastaldia di Bogliuno, bene del patriarca dato in feudo gia' alla fine del 1200 (zone dell'Arsa) [atti e memorie soc. istriana archeologia - vol 15 - 1899- Senato mare - cose dell'Istria]
i nostri sono gia'citati con Justo figlio di Johanne nel 1311, nel 1468 due vengono elevati a nobili, secondo l’Amaseo, Zuan nel 1508 viene decapitato a Lubiana, in quanto traditore e spione, racconto' al Podesta' di Muggia le difese di Trieste. Marco assieme al conte Cristoforo Frangipani, difendera' la citta' dai veneto-istri e provochera' non pochi danni alle loro terre.Sono imparentati con i Burlo, i Chichio, de Genano, Stella, Paduino. Dopo il 1522 quando uno di loro, giudice della citta', e' presente a Udine, non sono piu' citati.
Nel 1700 riappaiono nelle carte, ma non sono del ramo nobile, attorno al 1750 ne arrivano altri da Parenzo
- nobili membri delle antiche 13 casade tergestine
1397 - ser petri de paduino [alfaDD2-9]
con varianti : Padavino (1338) - Paduini (1371) - Patavino (1588) - Paduani (1591)
sono già citati nel 1138, nonostante il cognome si rifaccia alla citta' di Padova, non trovasi in questi tempi, riferimenti in merito, Marco nel 1338 ha negozio in citta', abitano in contrada Riborgo, ricoprono tutte le varie cariche nel Comune, altro Marco nel 1517 riceve un Privilegio dall'imperatore Massimiliano che gli concede di erigere una casa con stalla nella contrada di Timignani, nel 1700 abitano in piazza piccola, si imparentano con i Coppa, Francol, Pacis, Goppo, Bonhomo, de Girardis, l’ultimo Andrea Biagio già membro del Consiglio cittadino, nel 1731 si trasferisce a Napoli.
araldica : arma; partito: nel 1 di rosso al leone d'argento, nel 2 d'argento a 5 rose di rosso, stelate e sfogliate di verde (2-1-2)- cimiero un vecchio nudo che tiene nella ds una clava alta in palo [G.B. Crollalanza] - se corrisponde al vero, opinabile, le rose dello scudo in pietra sopra, sono sbagliate
dal posto di provenienza, nel '300 gia' numerosi, solo nel tardo '500 si trasforma in cognome e due secoli dopo, iniziano tutte le varianti, il cognome in tutte le sue forme e' presente
attorno al 1750, dall'Istria giungono alcuni Padovana e Padovano -
NB : a Trieste nel 1775 sono già residenti dei Padovano ma ebrei
1503 - ser Johanne pagano [B/M-18]
nel 1230 sono a Ferrara, a Trieste presenti gia' nel 1300 e a Grado, Johanne che nel 1495 assume la carica di Vicario civile della citta', entrera' poi stabilmente nel Consiglio cittadino, nel 1513 sua moglie Elisabetta, nella sua casa in Cavana detta il testamento. Oggi esiste una famiglia Pagano, ma non saprei se e' la stessa.
una nobile fam Pagani, originaria di Ferrara e Reggio Emilia era già nota nel 1200 (altri omonimi a BL)
tutti provenienti dall'isola dalmata omonima (Pag), rari nel 1300 ma molto numerosi nel '400, abitano in Cavana e sono tutti senza un cognome, ultima Helena figlia del fu Vito nel 1525 che abita in Cavana.
con varianti : Payer (1329) - Pajer (1829) - Paiero (1864) - Pajero (1867)
sono gia' presenti nel 1300, Janzel nel 1367 e' Capitano del castello di Prem, nel 1651 Giovanni fa il postiere a Gorizia, dai nomi si direbbero tedeschi, forse originari del Baden-Wuttenberg, alla fine dell'800 sono commercianti, il cognome nelle forme sopra menzionate sono ancora presenti anche in Slovenia.
1337 - Johannis de paisana [V. 12]
con variante : Paysana (1347)
gia' presenti nel 1300, Johanne che nel 1348 abita nella contrada di Castello, ma possiede case anche in Riborgo e in Cavana, fa' testamento, suo figlio Jacobo, intraprende la via religiosa e diventa canonico della citta', per matrimonio si imparentano con i Rubei, i Grimolt, i Cergna, nel 1391 muore Agnese, figlia di Johanne, dopo questa data non vengono piu' citati
vd. pagina agenda > P
gia' menzionato Michel che nel 1581 riceve un pagamento dal comune per lavori eseguiti, il cognome nella forma Pangoni e' ancora presente
in costruzione
1328 - Johannes de papis [vicedomini2]
con varianti : Papisso (1310) - Papix (1404) - Pappis (1410)
de Papis P. e' presente tra i firmatari dell'atto forzoso di dedizione di Trieste al doge Dandolo nel 1202, nel 1300 pagano le decime al Capitolo della cattedrale, vivono per lo piu' nella contrada di Rena, Martino nel 1384 e' gia' membro del Consiglio, dopo il 1419 non vengono piu' citati. Il cognome ci porterebbe a pensare che siano gli stessi Papa, ma non avendo trovato un collegamento, non posso affermarlo.
- nobili
1609 - Nicolo Paradiso notaio (originale) [testamenti]
1775 - Giusto Paradiso-di TS- anni 56-cattolico-stimatore di stabili-nubile [Tognana]
con varianti : Paradaiser (1499) - Paradiso (1588)
Lorenzo Paradaiser, nel 1499 viene citato dalle nostre carte come Consigliere imperiale, il barone Giorgio nel 1549 è il Capitano a Pisino, sono qui presenti dopo il 1570, sono notai e hanno alte cariche nell’impero, il notaio Nicolo nel 1636 abita in Cavana, Johanne nel giugno del 1654 copre la carica di Cancelliere imperiale a Fiume, Argenta nel 1686 abita con fratelli e sorelle nei pressi della porta di Riborgo. Sono imparentati con i Tamar e gli Argento, nel 1775 sono ancora presenti, mi risulta adesso si ritrovino nel goriziano.
Andrea Paradiso nel novembre del 1368 viene eletto aiutante da VE al conte Michiel che assediava Trieste, lo stesso poi nel 1384/5 è principe di Pola (per VE)
-1775 - Michel Parente-di TS - anni 51-ebreo- sensale patentato-sposato con 2 figlie [Tognana]
ebrei - col cognome sono citati dal 1570, ma e' possibile siano molto piu' antichi in citta', sono naturalmente prestatori, hanno negozio in via Malcanton, nel 1590 uno dei tanti omonimi Aaron, viene investito dal comune come delegato per trattare affari a Graz alla Corte, la benevolenza verso la sua opera fara' ottenere nel 1624 una serie di Privilegi imperiali alla sua famiglia. Imparentati con i Morpurgo e i Gentile, nel 1700 le loro mogli sono quasi tutte forestiere, nel 1800 vari di questa famiglia sono membri del Consiglio della citta'. Sono aggregati alla nobilta' austriaca nel 1847, Aron Isacco ed Emilio sono poi membri del Consiglio della citta'.
Marco nel 1919 fonda a Trieste il partito nazionale fascista e nel '38 viene eletto vice-presidente della comunità ebraica di Trieste
da non confondere con i Parente, e' probabile che fosse un appellativo in origine, ovvero originari di Parentio (Parenzo), anche se non trovo notizie in merito, nel 1468 sono ammessi al Consiglio cittadino, imparentati con i Tiepolo, nel 1775 possiedono una fabbrica di candele, il cognome e' tutt’ora presente ma alcuni sono istriani di Isola, giunti negli anni '50.
tutti personaggi senza un cognome, già presenti probabilmente da tempi antichi, il primo nei documenti com., Johanne nel 1300 è iscritto nel libro delle decime dovute al Capitolo di s. Giusto, Artizono figlio del fu Floramontis e Flusche, nel 1328 è a Trieste come sindaco e procuratore del comune di Parenzo, Nicoletta nel 1367 è già suora nel convento della Cella di Trieste, ultima Gnesa nel 1472
- sono forse gli stessi de Anzulo
con varianti : de Ypary (1461) - de Pary (1454) - de li Parj (1458) - dej Parj (1463) - dj Parj (1463)
secondo lo Jenner, un de Anzulo venne detto poi dei Pari, in effetti ci sono due Simone con i due cognomi e combacerebbero altre cose, ma niente ci da' la sicurezza, per cui li menzionero' come due famiglie distinte. Sono imparentati con i Tomize, i de Cubilenza, nel 1420 sono carpentieri, nel 1525 alcuni ancora lo sono, 4 anni dopo sono citati per l’ultima volta.
1364 - parisio de parisio [alfaDD2 - 11]
con varianti : de Parisio (1341) - de Parixio (1354) - de Parissio (1383)
potrebbe trarre in inganno la somiglianza con i sopracitati, ma nessuna connessione appare tra le due famiglie, sono gia' presenti nel 1300 quando abitano in Cavana, sono spesso tavernieri, Matteo nel 1468 viene elevato a patrizio ed entra nel Consiglio, nel 1589 viene citata l'ultima della famiglia.
Nel 1700 il cognome ricompare e sono nobili, trattasi di omonimia, sono tutt'ora presenti, nota la casa di spedizioni omonima
Parisi - famiglia nobile di Lucca, poi spostatasi a Venezia, dove nel 1312 si estingue
Gioanne Paravel - 1647 perticazioni
con varianti : Perovel (1525) - Perovello (1538) - Parovel (1634) - Paravel (1647)
probabilmente veneti - nel 1438 sono a Prebenico citati come "Perobello", nel 1500 sono presenti anche a Prosecco, il cognome e' tutt’ora presente, ma alcuni sono istriani di Isola, giunti negli anni '50.
NB : anche Andrea Starez veniva chiamato Paravel
1602 - messer hieronimo Passera [testamenti]
con varianti : Pasira (1539) - Passira (1540) - Passero (1601) - Paserich (1602) - Passarich (1647)
sono presenti dai primi anni del 1500 quando abitano in Cavana, Francesco nel 1564 riceve il diploma di nobilta' a Vienna, nel '600 diversi frequentano il collegio dei gesuiti a Trieste, nel 1775 sono ancora ben presenti. Il cognome e' ancora oggi presentecon varianti : Pastrovichius (1546) - Pastrovichio (1604) - Pastrovich (1855)
forse veneti - gia' presenti nel 1473 quando Nicolo appare come teste ad un processo, egualmente Luca nel 1546, Giovanni nel 1604 è notaio, Leonardo e suo figlio nel 1607 vengono processati per lesioni a s. Giovanni (di Duino), il cognome e' tutt’ora presente.
Damiano nel 1501 e' ammiraglio del veneziano Girolamo Contarini, noto nemico di Trieste. Giovanni nell'aprile 1670 citato come capitano per Venezia in Senato mare-cose dell'Istria
con varianti : Paulitz (1580) - Paulich (1647) - Pavlič (1912)
Mattio nel 1562 viene pagato dal comune per esser stato a Graz come messo cittadino, Antonio nel 1588 è sposato con Johanna Bordon, Krista nel 1912 frequenta la sesta classe della scuola slovena dell'Acquedotto, Stefano nel 1929 è un fabbro, il cognome Paulich e Pavlič sono ancora presenti
nel 1600 vivono nel paese di Gabrovizza, nel 1763 arrivano altri dal goriziano e sono tessitori, abitano in città vecchia, il facchino Antonio muore nel 1855, Giuseppe che era di Gradisca, nel 1917 frequenta il primo anno del Nautico, altro Antonio nel 1924 ha una fabbrica di confetti, il cav Riccardo nel 1926 è consigliere alla Corte di Appello cittadina, negli anni '40 sono ancora presenti anche nel goriziano. Il cognome è ancora presente
1337 - ser maurus paveya [alfaDD2-2]
con varianti : Pavelia (1202) - Paneye (1326) - Pavegla (1328) - Paneia (1341)
soprannome, sostantivo tergestino indicante "la farfalla" (1) - presenti gia' nel 1202, notai cittadini fin dal 1260, abitano in contrada Castello e Riborgo, dopo il 1388 non sono piu' citati.
1) - vd. P. Merku, onomastica tergestina nel trecento
1337 - ser franceschino pazo [vicedomini 13]
sono mercanti milanesi, il cognome farebbe pensare alla famiglia fiorentina dei Pazzi artefice della congiura fiorentina contro i Medici, ma non trovo nessun collegamento, sono presenti per tutto il 1300, ma dopo il 1406 non vengono piu' citati.
NB : da non confondere con i Pazze
Marino nel 1624 frequenta il collegio dei Gesuiti, Francesco nel 1799 ha la carica di direttore della Compagnia Assicurazione, Anna nel 1847 possiede casa nella contrada del Corso, Valentino nel 1863 è membro del Consiglio cittadino e anche sensale, come Pietro che commercia in cotoni
1322 - gasparino de pecello [V. 1]
con varianti : Peceli (1310) - Peceglo (1322) - Peçegllo (1332) - Peçelo (1348)
già citato Domenico nel 1209, nel 1300 possiedono terreni a Grignano dove poi Thome nel 1348 nel suo testamento, precisa che ci sia casa sua, sulla riva del mare, dopo il 1350 non vengono più menzionati
forse dal vocabolo slavo che indica "l'arrosto", Mattia nel 1672 detta il suo testamento, Giovanni nel 1870 è sarto da uomo sulle rive, Giuseppe invece traffica in sigari. A Trieste una via è dedicata a Luigi che fece parte di quei pochi triestini che combatterono e morirono durante il risorgimento, dalla parte italiana. Il cognome è ancora presente. Il cognome nella forma Pečenko è presente anche in Slovenia, e in Croazia
1395 - dominici pecharez [alfaDD2-10]
1647 - Martini Pecchiar de Gropada [perticazioni]
con varianti : Pecchiarec (1685) - Pecchiar (1847) - Pecchiari (1924) - Pecchiarich (1924)
il cognome potrebbe essere una forma nuova del piu' antico Pecharez, viventi nel 1300 a Borst e Rizmagne. Come Pechiar sono citati nel 1498, attorno al 1600 si spostano a Gropada dove sono ancora stanziali nel '700, nell'800 vivono in Chiarbola sup., Giovan Maria nel 1924 ha un albergo-trattoria, Riccardo una trattoria, Giorgio nel 1940 è barbiere, Giovan Michele un bar-trattoria ad Opicina, il cognome e' tutt’ora presente.
forse deriva dal vocabolo slavo indicante il "fornaio"
vengono anche detti Pizoldei e Parvodigito (piccole dita)
- nobili membri delle antiche 13 casade tergestine
1329 - Dominus andrea piligrini [V.1]
1399 - ser nicolao de peligrino [alfaDD2 - 11]
con varianti : Pelegrino (1330) - Piligrino (1332) - Peregrini (1332) - Pilligrini (1373) - Peregrinis (1421) - Pizoldei (1437) - Piçoldey (1444) - Picol dey (1462) - Picoldej (1466) - Parvodigito (1485)
Secondo il Cavalli, erano due ceppi nobili distinti, il piu' antico era di Cordovado ed e' quello presente a Trieste, poi uno di Capodistria, ma appare molto dopo (in verita' sono quasi presenti assieme).Il primo nei nostri documenti e' un canonico, ed e' presente gia' nel 1247, Lucia nel 1278 riceve dal vescovo della citta', il terreno per erigere il monastero di s. Benedetto della Cella, Antonio e suo fratello Mateo possiedono il villaggio di s.ta Croce, il secondo viene bandito dalla citta', la moglie vende la sua parte del villaggio al canonico Pietro de Vrem nel 1466, altri possiedono ampi terreni a Duino, Colludrozza, Pietro coinvolto nei tumulti del 1468, vende nel 1471 l’altra meta' di s.ta Croce alle monache della Cella (s. Cipriano), dove sono suore varie donne della sua famiglia, Pietro conte di Asolo dove si erano traferiti, è nel Consiglio di Trieste ma nel 1799 e ancora 1808 risulta assente, Carlo figlio di Cesare, nel 1821 è il direttore della soc. filarmonica cittadina, Elena nel 1829 e' citata come proprietaria di terreni e case a Scorcola, sono imparentati con le più facoltose famiglie tergestine.
Pellegrini di Trieste ; da tempo abitanti ad Asolo, confermati nobili 24/7/1820 - altro ramo della stessa famiglia il 4/8/1820 [Fr. Schroder]
NB : in verità nel 1924 appare un < de Pellegrini Rodolfo > che ha sartoria, il "de" lo fà differenziare dagli omonimi istro-veneti
notizie storiche inerenti alla famiglia
questi non sono nobili, e giungono nel 1700 dal veneto e da Capodistria, fanno tutti lavori umili, dopo la meta' del 1800 sono impiegati della tesoreria, mestri di scuola, ben presenti nel '900.
Francesco e Jacobo, già cittadini di Trieste, nel 1662 frequentano il collegio dei Gesuiti, Giuseppe nel 1809 è tra gli ostaggi triestini detenuti a Palmanova dai francesi, per farsi pagare la taglia da Trieste. Il cognome è ancora presente
cognome che deriva dal mestiere di pellicciaio, come cognome viene attestato nel 1558 quando Francesco di Trento, ma abitante a Trieste, nel 1558 è sposato con la nobile triestina Catarina Petazzi, Martino nel 1569 ha per moglie Maria de Mirez, Santa nel settembre del 1663 detta il suo testamento
NB : Pellizaroli Nicolo, nelle trascrizioni dello Jenner (1602-testamenti esistenti al tribunale provinciale) viene anche trascritto come Pelizzari
Nel 1745 da Viacco, giunge Antonio Pellizar
1647 - Filippo Pelser Trieste [perticazioni]
gia' presenti attorno alla meta' del 1600, si imparentano con i Paulini, il cognome ancora oggi sussiste. Nella forma Pelcer, anche in Slovenia e Croazia.
- forse stessi Penzo?
1357 - Andrea de pencio [alfaDD2-5]
con varianti : Pençi (1324) - Penç (1326) - Pencij (1328) - Pencio (1329) - Penço (1346) - Pençio (1357)
giungono da Pirano, gia' presenti nel 1300 e vivono in Cavana, si imparentano con i Baseio e i Sobez, nel 1464 ultima citazione.
giungono da Bologna ad insegnare la grammatica nella scuola di Trieste, gia' presenti nel 1300, Michele nel 1366 viene anche pagato dal comune per aver trascritto gli statuti cittadini, attorno al ‘400 spariscono dalle carte, probabilmente trasferiti
Domenico nel 1224 citato come testimone ad atto notarile, poi nessuna menzione
Juri nel 1459 paga l'affitto al comune per le sue vigne, ultimo Mattia che nel 1525 è canonico della chiesa si s. Giovanni di Duino
Andrea figlio di Domenico de Tergeste, già menzionato nel 933, come testimone a Rialto alla Pace tra il marchese dell'Istria Wintero e il Doge (in Cod. Dipl. Istr.), Tybaldo nel 1217 è testimone a Treviso, Bonus nel 1307 è il rappresentante del Patriarca di Aquileia che testimonia il pagamento di 1000 libbre da parte di Venezia allo stesso Patriarca, poi spariscono dai documenti per riapparire nel 1570, quando Alvise è capitano di 100 fanti di Venezia per la difesa di Zara e Dalmazia (Fugger).
-forse omonimi o forse gli stessi triestini : a Bologna citati attorno al 1100, tra il 1242 e il '74 in lotta per il potere con i Tettalasini (presenti anche a Trieste), dopo un primo tentativo andato a vuoto, riescono a prendere il potere a Bologna, che però vendono nel 1350 ai Visconti di Milano, questa famiglia ebbe moltissimi condottieri, diversi combatterono per Venezia, che concesse loro il patriziato, altri per Genova, Firenze, in Francia e in Germania
Michel Pertout de Nabrisina - perticazioni
con varianti : Pertove (1543) - Pertot (1613)
per ipotesi potrebbero essere gli stessi antichissimi Pertolt, ma non trovo il collegamento, anche se i cognomi sono troppo simili
nel 1500 vivono nel villaggio di s. Pelagio e a Liurisina, tra 6 e ‘700 alcuni vengono a vivere in citta' mutano il cognome in Pertot, Andrea, Giovanni e Pietro nel 1847 possiedono case in ghetto ebraico, Apollonia muore a 66 anni nel 1914 in ospedale civico, il cognome nelle due versioni e' tutt’ora presente.
con varianti : Pertold (1713) - Pertol (1735)
come sopra detto, e' probabile siano gli stessi Pertot, infatti il primo, Mauro, appare gia' nel 1200, poi sino al 1700 scompaiono, quando si ritrovano con questo cognome sono Suppani di Gretta e di Rozzol, Domenico nel 1847 possiede casa in via nuova (oggi Mazzini).
Jacomo appare nel 1561 a causa di una multa comminatagli dal comune, poi scompaiono, forse abitatori delle ville occupate dai duinati, fino a Giovanni, figlio del fu Giovanni e di Anna nata Mocorez, che muore senza testamento nel 1916, altro Giovanni, nel 1924 lavora come tapezziere, Vittorio nel 1940 ha una legatoria di libri. Oggi mi risulta che siano presenti in Slovenia nella forma Perc
qualche storico, scrisse che vivevano in Cavana, ma non era vero, e tanto per sfatare le solite dicerie, tranne qualche abitatore dei paesi dell'altopiano carsico, i restanti erano tutti di altre cittadine rivierasche,
già presenti probabilmente dai tempi antichi, nel 1331 Nicolo era di Burano, Juri nel 1340 vive in c. Castello, Stefano nel 1348 viveva in c. Mercato, Gregorio nel 1397 è citato come di s. Giovanni (di Duino), Johanne nel 1426 era di Codroipo, Giorgio nel 1464 era anche di Burano, Pasqua moglie del pescatore Janexi, nel 1475 abita in c Riborgo, Michele nel 1497 era di Grado, Moreto nel 1512 era di Isola, Bartolomeo nel 1514 era di Marano. La particolarità è che quasi tutti, avevano anche dei terreni in affitto in cui curavano vigne ed orti, alcuni poi sono discretamente benestanti. Ultimo senza un cognome è Anastasio che nel 1620 frequenta il collegio dei gesuiti.
Diventerà anche un cognome proprio, ma non saprei dirvi quando, sino al 1775 no di certo, o almeno io non ne ho trovati
- nobili membri delle antiche 13 casade tergestine
1732 - conte Pietro Petazzi 1732 (autografo) [4 AD testamenti]
con varianti : Petacio (1265) - Petaço (1278) - Petacy (1335) - Petacij (1322) - Petaç (1327) - Petacius (1329) - Petac (1351) - Petachis (1411) - Petach (1428) - Petacho (1440) - Petazo (1497) - Petazio (1522) - Petatius (1531) - Petacis (1541) - Petaccio (1551) - Petazzi (1670)
Mauro e' citato gia' nel 1265, Adelmo nel 1382 con la carica di Sindaco della citta', porta assieme ad altri, l’atto di Dedizione al duca Leopoldo d’Austria a Graz, hanno tutte le maggiori cariche comunali, spesso Capitani nei castelli di propieta' di Trieste, si imparenano con i Cigotti, i Bosserman, i Saurer, i Garzoni,gli Argento, i Dorneberg, i Morosini, i Coronini, i Lantieri, nel 1500 dopo esser stati Capitani nel castello di san Servolo, ne diventano propietari, Benvenuto tra il 1630 e il ’36 e' Capitano della citta', stessa carica coperta poi da Nicolo' nel 1659, Adelmo nel 1725 e' Capitano di Fiume e Buccari, Leopoldo nel 1740 e' vescovo di Trieste, altro Adelmo, muore a Sesana nel 1817.
notizie storiche inerenti alla famiglia
origini del goriziano - sono gia' stabili nel 1600, Giuseppe nel 1799 lavora facchino alla dogana, la vedova Santa, nel 1847 possiede casa in via della Borsa, il cognome nella forma Peteani e' ancora presente. Un personale ricordo ad Ondina, prima staffetta partigiana
Antonio- n GO - 1827 vescovo di Parenzo e Pola
Peteani de Steinberg, nob.li Antonio e Valentino- 1829 soci della Soc agronomica di GO
1361 - marini petelin [AlfaDD2-7]
con varianti : Petelini (1444) - Peteline (1502) - Pettelin (1651)
dallo sloveno indicante il gallo/gallina - nel 1400 vivono a s. Dorligo, nel '500 anche a Prosecco, Andrea nel 1651 viene processato dai duinesi per frode, Josef nel 1757 ha in affitto un mulino a Zaule, il calzolaio Carlo muore nel 1855, Marij nel 1912 frequenta la scuola slovena di s. Giacomo, Ivana e Justina quella in Acquedotto, Giovan Maria nel 1924 è un orefice, Rodolfo nel 1928 è un funzionario del tribunale, Giusppe nel 1940 ha una macelleria. Il cognome Petelin è ancora presente anche in Slovenia
1339 - donna catarina q. facina moglie Facine peteros tutrice dei figli [notai estimatori]
con varianti : Petareç (1334) - Pataros (1405) - Peteros (1406) - Petteros (1484) - Peterossi (1532) - Pettaros (1648) - Pettirosso (1940)
nel 1300 vivono a Rizmagne, Sabresez, Borst, ma sono originari di Cividale, sempre presenti e in gran numero, il cognome sussiste tutt’oggi in varie forme compresa quella italianizzata di Pettirosso
1512 - ser Joannis baptista de peterlinis (pubblico notaio) [vicedomini]
con varianti : Peterlini (1413) - Peterlinis (1512) - Peterlino (1588)
araldica dei Peterlin - tomba nel cimitero di s. Anna
il primo nel 1384 fa il macellaio, nel 1468 sono ammessi al Consiglio cittadino, abitano in Cavana dove possiedono varie casette, sono imparentati con i Rubeis, Toffani, Dorimberg, Argento, Traunar, Pagano, de Brischia, Coppa, nel 1620 sono alunni nel collegio dei Gesuiti, due anni dopo la loro ultima menzione. Primos nel 1768 giunge del Cragno (Slovenia) sposa la lavandaia Agnese, anche lei del Cragno ma qui dal 1759, il calzolaio Giacomo muore 13 gg dopo sua moglie Anna Maria, Aurelio nel 1912 frequenta la scuola slovena di s. Giacomo, Albina quella dell'Acquedotto, Giovanni nel '24 vende libri usati, Narciso nel '40 ha oreficeria in v. Dante, Pietro possiede la trattoria Posta in v Galatti. Il cognome e' ancora presente, anche in Slovenia e Croazia.nel 1300 sono nobili a Pirano e sono citati negli Statuti di quella citta', giungono a Trieste nei primi anni del 1500 in seguito al matrimonio di Franceschina col triestino Johanne de Clugia, Giovanni Antonio nel 1529 e' maestro di scuola, sempre presenti ma sempre nativi di Pirano, Francesco nel 1882, preposito della cattedrale di Capodistria, riceve onorificenza dall'imperatore Francesco Giuseppe, la Corona ferrea di terza classe, il cognome e' tutt’ora presente ma molti sono istriani giunti negli ultimi 50 anni.
Benedetto, già primo Venerabile di una Loggia massonica nel 1806, nel 1809 ne fonda una privata.
Antonio nel 1940 è il direttore dell'unione fascista degli industriali [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara - 1940 - Vitoppi Wilhelm & C]
Mattia nel 1623 frequenta il Collegio dei Gesuiti a Trieste, Jurio nel 1650 compra un oliveto, il croato Antonio giunge nel 1745, Giorgio nel 1768 dalla Bosnia, Stefano nel 1771 dal Montenegro, il sensale Giulio, menzionato nel 1867. Il cognome Petrovic-ch è ancora presente
con varianti : Peçar (1420) - Pezer (1678) - Petzer (1690) - Pezzer (1809)
giungono da Lubiana, nel 1420 Jure viene citato nel nostro comune, diventano cittadini di Trieste e alla fine del 1400 possiedono terreni in Valderivo, fino al 1600 sono sempre presenti, nel 1807 certo Luigi viene nominato, dalla libera repubblica di Ragusa, Capitano della milizia e console per Trieste dove in dicembre assume la carica, il cognome Pezzer e' ancora presente, in Slovenia nella forma Pecar
con varianti : Piasenza (1413) - Placentini (1484) - Plasentini (1506)
qui bisogna distinguere tra coloro che provengono da Piacenza e quelli che invece lo assumono a cognome, nel secondo caso, i nostri giungono da Udine nella prima metà del '400, si imparentano con i Renck e i Pellegrini, possiedono anche casa a Capodistria che danno in affitto, nel 6 e '700 non vengono menzionati ma nel 1910 Giulio dopo 7 anni di studio, è dichiarato maturo alla scuola reale dell'Aquedotto, Mario nel 1940 è un sensale ed Ettore un meccanico.
Rantolfo figlio di Leonardo nel 1258 viene menzionato in qualità di testimone ad atto notarile (M.L.Iona), poi non più citati
- nobili
1605 - Georgius Piccardus [firma originale-testamenti]
secondo lo Jenner, sono di Verona e giungono nel 1517, ma non e' così, Antonio e' gia' qui nel 1504, molti della famiglia sono omonimi, si chiamano Aldrago, sono imparentati con le piu' nobili famiglie, saranno anche vescovi in Istria e a Segna, presenti ancora nel 1857 (Federico per il Trampus). Il Cratey per errore scrive di Francesco nipote di Aldrago che nel 1799 si trasferisce a Verona, e che cessasse la presenza della famiglia a Trieste, stessa affermazione del Crollalanza che li dice anche discendenti dei "della Scala", ma il Trampus cita Federico morto nel 1857.
NB : esistono dei Piccardi a Trieste anche nel 1300, vengono esiliati dalla citta' ma ritornano con le truppe veneziane nel 1370
imm. sin : armeggio familiare - il vescovo Antonio Aldrago - a ds ; lapide funeraria che si trovava nella cattedrale di s Giusto
- nobili
famiglia toscana originaria di Siena, al tempo delle guerre guelfo-ghibelline sono presenti a Cividale, attorno al 1500 sono anche Signori di Amalfi, sono imparentati con i Todeschini e i de Portis. Enea Silvio, che nel 1442 era gia' Segretario dell’imperatore Federico III°, che 5 anni dopo lo nomina vescovo di Trieste, nel ’51 eletto vescovo di Siena, nel 1458 eletto Papa PIO II°, muore nel 1464 ad Ancona. Nel 1862 viene posto il suo busto, sulla facciata della cattedrale di s. Giusto
1397 - ser nicolo de picha - Cancelleria XI
gia' presenti nel 1296 a Pirano, Nicolo', che da quella citta' appunto giungeva, qui elevato a notaio, poi altre cariche comunali, nel 1382 con la carica di Sindaco di Trieste porta l’atto di Dedizione al duca Leopoldo a Graz, dopo il 1451 con Lucia che fù moglie di Corrado della Jama, ora risposata con Andrea Aufeltar, non sono piu' citati.
NB : il cognome venne spesso confuso dagli storici con i Piccardi, ma dalle documentazioni cio' non sarebbe supportato
con varianti : Picheri (1308) - Picheng (1308) - Pichei (1310) - Pichegno (1319) - Pichelg (1329) - Pichello (1334) - Piechel (1664) - Piechl (1929) - Pikel (1929)
gia' presenti da prima del 1300 , stranamente scompaiono dai documenti nel ‘400 e ‘500, nel 1600 riappaiono e sono nobili, Johanne Pietro nel 1675 ha la carica di Consigliere ed esattore imperiale a Trieste, muore nel 1682 e sepolto in cattedrale, nel 1698 Filippo sara' per diversi anni sollecitatore per Trieste, alla Corte di Graz, nel 1773 altro nobile Giov. Filippo (predicato d'Erenlich), abita in Cavana nella casa di fronte alla chiesa di san Sebastiano, sua figlia Camilla era maritata Brandi, Gianvito di Grenlich nel 1775 copre la carica di Cancelliere criminale, Giacomo nel 1847 possiede casa in androna della corte. Esiste tutt'ora famiglia Pichel, ma mi risulta sia istriana e non nobile, giunta dopo il 1950
immagine 3 ; lapide funeraria che si trovava nella cattedrale di s Giusto
il Domino Almerico figlio del fu Domino Domenico, nel 1266 appare come testimone, poi scompaiono, ma potrebbe trattarsi di un cambio di cognome - (Domino : inteso come persona di rango, solitamente con alta carica)
1399 - donna Monte vedova di Gregory de piler [alfaDD2 - 11]
con variante : Piller (1847)
il cognome nasce da un soprannome dato a Justo che nel 1374 muore, subito dopo diventa un vero cognome, nel ‘400 non sono citati, ma nel ‘500 nuovamente presenti, riscompaiono per ritrovarli nel 1800 quando possiedono casa in piazza della legna, nel '900 possiedono una villa sotto Terstenico, il cognome e' tutt’ora presente.
1519 - Valentino pipan de camnic [V 53]
1647 - Filippo Pipan de Comeno [perticazioni]
gia' presenti nel 1500, giungono da Kamnik (Slovenia), alla metà del '600 vivono anche a Comen e a s. Pelagio, Bartolomeo e Matteo, nel 1847 possiedono case in v. Montuzza, il cognome e' tutt’ora presente.
un ramo della famiglia, già da tempo lì vivente, nel 1662 viene naturalizzato polacco
nel '300 sono moltissimi qui viventi, nel '400 molti di meno (quelli senza cognome), abitano in c. Rena e Castello, dal 1600 vengono menzionati nella forma Piranese che verrà assunto a cognome
1503 - Madalena moglie ser Martini pisac civi tergestis [V. 46]
con varianti : Pisach (1492) - Pisaç (1497) - Pisac (1493) - Pisazar (1505) - Pisazo (1509)
il primo e' gia' presente nel 1202 con Domenico, Martino nel 1509 e' membro del Consiglio, nel 1535 quando Maddalena vedova di Martino, ammalata detta il suo testamento, viene cognominata in vari modi, tra cui "Piscaz", forse sono gli stessi sotto
1647 - Felippo Pischianez de Opchiena [perticazioni]
con varianti : Pischeç (1335) - Pischiaç (1428) - Piscaz (1520) - Piscatz (1540) - Pischiz (1563) - Pischiaz (1588) - Pischianez (1654) - Pischianz (1797) - Piščanc (1912)
nel 1300 vivono a Opicina, forse allevatori di polli, nel ‘400 e ‘500 sono anche presenti a s. Dorligo e in citta', nel 1800 sono ancora presenti. Da questa famiglia prende nome una zona sopra Rojano (Pisčianzj) dove si erano spostati e dove Pietro nel 1799 è il Suppano. Il cognome Pischianz e' ancora presente
e' probabile sia un appellativo non molto simpatico in slavo, sono citati nel 1461 quando muore il figlio di Domenico, dopo il 1541 non si ritrovano piu', ma forse cambiano solamente cognome.
penso originari del paese di Pisek, oggi nello stato della Cechia, Orsola nel 1638 detta il suo testamento, nel '7/800 non si ritrovano nei documenti, ma Ernesto nel 1924 è un preparatore di lastre di marmo, Alma (sposata Vidali) nel 1940 è una musicista, il cognome nella forma Pisek è presente e come Pišek in Slovenia
Hermanno nel 1256 è in vertenza col priore dei ss. Martiri, nel 1267 riceve una notifica da un abate di Venezia e nel 1300 paga le solite decime al Capitolo, poi non più menzionati
l'etimologia del cognome deriva dal mestiere del panettiere, come cognome lo si attesta nel 1700 quando il triestino Valentin che di mestiere fa' invece il macellaio, e' sposato con Maria e abitano in citta' vecchia, il cognome e' ancora presente
il cavalier Giuseppe Maurizio de Pistor, nobile della Stiria, nel 1824 è il registratore della contabilità provinciale e del Litorale, abita in c. del fontanone
molti sono semplici pittori di pareti, ma ci furono anche valenti maestri dell'epoca, di tutti conosciamo solo il nome, e solo di alcuni i lavori eseguiti purtroppo, tra la moltitudine dei personaggi, nel 1326 troviamo il veneziano Francesco, il veronese Nicolò, altro Nicolò di Gemona, nel 1359 Nicola di Pinzano, nel 1367 Serto che disegnò le lettere miniate dello Statuto cittadino, nel 1387 il maestro Gubertino che dipinse i santi e gli armeggi cittadini sotto la loggia, nel 1398 il maestro Pietro che dipinge l'arma del duca d'Austria sul palazzo comunale, nel 1446 il maestro Jacobo che era di Treviso ma lavorava a Capodistria, indora la pala dell'altare di s. Giusto, nel 1551 Zulian di Tolmezzo, nel 1557 i maestri Titio e Batista che affrescarono una cappella, e poi a seguire molti altri - vd anche : agenda > P
erano quelli che de prima del 1300 accompagnavano suonando, le processioni cittadine, nelle feste dedicate ai santi cari a Trieste, anche usati durante i palii cittadini e durante il Carnevale, erano pagati dal comune, sono quasi tutti slavi del circondario, tranne nel 1405/6, certo Nicolo che era di Zagabria.
1347 - Domenico pizolpaso [alfaDD2-4]
con varianti : Piçolpas (1310) - Piçolpare (1316) - Parvopasso (1328)
e' un soprannome <piccolo passo>, sono presenti gia' agli inizi del 1300, abitano tra Riborgo e Rena, dopo il 1383 non sono piu' citati, ma forse anch'essi assumono nuovo cognome
1329 - vitalis pletus [alfaDD2 - 2]
con varianti : Pleti (1308) - Pleto (1322) - Pletus (1327) - Plett (1699)
derivante dall'agg. tergestino indicante "curvo, gobbo"(1) - sono gia' presenti nel 1300 quando Piero e sua moglie pagano le decime al Capitolo della cattedrale, troviamo ancora i loro nipoti, ma dopo il 1350 scompaiono completamente, si ritrova un Andrea Plett, nel 1699, il cognome esiste tutt’ora, molto numerosi a Barcola.- vd fondo pg. italianizzazioni
1) - vd. P. Merku, op. cit.
1357 - Michael detto piulo fili q. bernardi plumacy [alfaDD2-5]
soprannome derivante dal tergestino, puo' indicare sia la "piuma" che un "briccone, mariuolo"(1) - Ticulo nel 1300 paga le solite decime al Capitolo, attorno al 1380 pare che un ramo della numerosa famiglia si sposti a Venezia, infatti Johanne nel 1381 e' presente a Venezia ma per la Serenissima, alla ratifica della pace tra Trieste e la Repubblica, nel 1400 non vengono piu' citati
1 - P. Merku, op. cit.
Michele nel 1643 detta il suo testamento, il villico Antonio, muore a soli 24 anni nel 1855, Piero nel 1929 è avvocato, il cognome è ancora presente
con varianti : Pochlem (1503) - Pochlen (1550)
nel 1490 vivono a Opicina, nel '6/700 non si ritrovano nei documenti, il cognome e' tutt’ora presente anche nella forma Pohlen, ma alcuni sono istriani di Isola, giunti negli anni '50.
con varianti : Podreyca (1458) - Podrecca (1867)
e' un soprannome, dallo slavo : sotto il fiume (pod recha), sono originari di Vipacco, nel 1400 vivono a Corgnale e a Borst, dal 1500 non vengono piu' citati, Giuseppe nel 1867 e' il visitatore dei morti (patologo) di Trieste, Silvia e Umberto nel 1924 vendono vetrami, oggi il cognome Podrecca e Podreka e' presente, anche in Slovenia e Croazia
notissime le marionette
è un soprannome, e potrebbe trattarsi degli stessi Podreca sopra, infatti il primo menzionato, Marino nel 1424, combacerebbe con l'omonimo Marino detto Podrecha, ma nell'incertezza li separo, ultima menzionata è Lucia vedova di Bartolomeo che nel 1518 vende un baredo, poi non si ritrovano
nel'600 giungono dal goriziano, nel 7/800 non sono menzionati nei documenti, li ritroviamo però a metà del '900, pare che non siano più presenti
Federico nel 1622 frequenta il collegio dei gesuiti, il barone Giuseppe, nel 1799 è il controllore dell'ufficio dei sali, Arturo nel 1940 ha un autorimessa, Mario commercia in reti metalliche.
trattasi della stessa famiglia su cui si basa una leggenda ormai diventata “verita'”, per i veneti sono di origine dalmata (per il Sanudo : di Curzola - per il Crollalanza : di Sebenico), nei loro scritti il Marco viene citato solamente per una serie di debiti, nessuna Storia di Venezia parla di Catay e del Marco che ci va', bisogna pero' ammettere che chi l'ha inventata, e' stato davvero bravo(1). A Trieste il veneziano Benvenuto, nel 1346 viene pagato dal nostro comune per del legname, due anni dopo lo scopriamo negoziante vivente a Trieste, Nicolo, che viene detto di Chioggia, abita qui gia' nel 1373, e ancora nel 1386. Per secoli scompaiono, sino al 1818 con Costantino, la triestina Maria nata nel 1827 e sposata Marcocig, abitante a Gorizia, Alfredo che nel 1909 frequanta la quinta classe della scuola reale, Dante che nel 1940 è un capo-macchinista.
1) - nonostante gli studiosi di mezzo mondo abbiano definito che il libro "il milione" sia scritto a più mani, che numerose descrizioni della Cina a quel tempo non si potevano ancora vedere, e che il testo originale è scomparso, in Italia si perdura a decantare il tutto per vero.
NB : la forma "Polo-Pollo" era anche usata per indicare l'odierno nome Paolo
ser benvenuti pollo de venetia abitante tergesti [alfaDD2-4]
Martino e Perxe sono gia' presenti nel 1322, poi dopo il 1353, non vengono piu' citati sino al 1507 quando Francesco riceve il saldo dal comune per aver condotto dei romieri, nel 1622 sono ancora citati.
gli studi dello Jenner sulla fam. Pomo, sono visibili alla pag. prefazione
1342 - ser Sarasini de ponia [alfaDD2]
Serafino, detto anche zoto (zoppo), figlio del fu notaio Andrea, nel 1319 paga le decime al Capitolo triestino, nel 1330 vende i 2/3 della sua grande casa in Cavana, Pietro muore nel 1360, dopo il 1361 non più citati
1701 - Justus Pontarigo sacerdote [testamenti]
con varianti : Pontevivo (1587) - Ponterigo (1597) - Pontarigo (1621)
gia' citati nel 1563 quando Luca è saltario di Mocolan, alla fine del secolo tramutano in Ponterigo, alla fine del 1700 sono ancora presenti.
istriani - Mattia nel 1620 frequenta il collegio dei gesuiti a Trieste, Nicolo suddito imperiale, nel 1662 si lamenta col Podestà veneto di Capodistria, per il sequestro subito dei suoi 2 cavalli con il carico di sale, nei pressi di Trieste eseguito dal ministri veneti, e ne chiede la punizione.Nel 1940 ben 13 di questa famiglia vendono carbone. Il cognome è ancora presente
- nobili
1798 - Isabella della Porta (originale) [testamenti]
1647 - dottor Pietro Porta di Trieste [perticazioni]
nel 1130 esiste una famiglia così cognominata a Genova, altra nobile tirolese di Trento. Tra il 1200 e il ‘300 sono alle dipendenze dirette del Patriarca di Aquileia, da cui ricevono ampie cariche, vivono a Cividale (Civit Austriae) e Gemona, Filippo nel 1331 sposa una dei Piccolomini di Siena, a Trieste sono gia' citati nel 1202, Wolrico nel 1237 e' vescovo della citta', tra il ‘440 e il ‘500 sono sporadicamente presenti, nel ‘600 sono negozianti in citta', Pietro nel 1634 e' Logotenente della citta', l’anno prima era Vicario civile a Pisino, nel 1695 Antonio che arrivava da Gradisca e' Giudice del maleficio a Trieste, Giulio Cesare lo e' nel 1761, Antonio nel 1805 è primo tenente della milizia civica di Trieste, Francesco che abita in v Crosada nel 1870 viene menzionato come possidente, il cognome e' tutt’ora presente a Trieste.
A questa famiglia e' dedicata una via cittadina.
nel 1730 giunge famiglia omonima da Treviso non nobile e forse svizzeri
con varianti : Possar (1620) - Pozhar (1642) - Požar (1912)
il cognome assomiglia molto a quello sopra, ma non ci sono collegamenti tra le due famiglie, anche questi sono presenti nel 1500, Jurio e la moglie Lucia, nel 1526 ricevono in regalo, una vigna in Bovedo da Odorico de Bonomo, Giuseppe che nel 1795 e' Capitano del porto, e' sposato con Anna che giungeva da Londra, Eustachio nel 1847 possiede casa in v. del fontanone, il cognome e' tutt’ora presente. E' possibile che i Pozzar appartengano allo stesso ramo familiare
e' probabile che il cognome derivi dalla locazione; de Postoina, ovvero da Postumia, in origine non si tratta di una famiglia singola, ma di varie persone che da lì giungono gia' da prima del 1300, appena nel 1642 lo troviamo come cognome a Muggia. Mi risulta che il cognome sia tutt’ora presente.
dallo sloveno : ruscello, rio - Bernardin, già nel 1549 viene multato dal comune, e forse lui stesso, o suo omonimo, nel 1608 viene rimultato, Bruno nel 1909 frequenta la scula reale superiore, negli anni '20 ad alcuni viene italianizzato il cognome in Potocco, così Giovanni che nel '24 ha negozio di alimentari, ma la gran parte di loro rimane con il cognome originale, oggi le forme Potok e Potocco sono ancora presenti
Luigi figlio di Nicolò, nato a Pirano nel 1888, fù molto attivo nel "fascio giovanile istriano", morì nel 1915
Pietro nel 1624 frequenta il collegio dei Gesuiti, Giorgio di mestiere panettiere nel 1735 vive con la famiglia, Giovanni nel 1924 ha una gelateria, il cognome è ancora presente
1715 - Ignatio Prandino Prandi [libro dei Consigli] | 1730 - Gioanny Prandi [firma originale - testamenti] |
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1648 - Mathia Prassel de Contovello [perticazioni]
con varianti : Prasel (1511) - Prassel (1580) - Prasell (1606) - Prašelj (1912)
e' ipotizzabile siano di origine tedesca, a considerare i nomi dei primi citati nel 1300, Pras Henrico detto Hanzel, nel 1328 abita a Trieste, viene citato per un debito di 40 marche verso il D.no Gerlo di Vichumberg, molto probabilmente slavizzano il cognome e nel 1500 sono presenti a Prebenico, a Prosecco e anche in citta', nel ‘600 si trovano a Contovello e a Dolina dove li ritroviamo ancora nel 1940. I cognomi, Prase, Prassel, Praselj sono tutt’ora presenti.
forse boemi - Johanne nel 1493 appare come notaio nel castello di Duino, nel 1500 vivono quasi tutti a Boljunec (Bagnoli) , tranne Mattia che era di Contovello ma nel 1522 abita a Trieste, dopo il 1588 non vengono più menzionati, ma nel 1940 Matteo Prebil esegue trasporti marittimi.
- il cognome viene trascritto nelle varie versioni, ma confermo che si tratta della stessa famiglia - la U finale del cognome è probabilmente un errore, credo che si dovesse scrivere Prebil
forse croati, nel 1524 Valin vive nel paese di Dane (oggi Slovenia allora di Swazenegg), e compra una vigna nella contrada di Berde, nel '600 non si ritrovano, ma nel 1735 Martin e Lorenzo vivono a Trieste con le rispettive famiglie, nel 1775 anche il muratore Andrea e la moglie Angelica salinara, dopo non più menzionati. Oggi in Croazia sussitono i Prekavec
1649 - Antonio Pregarez (de) Rizmagna - perticazioni
secondo il Merku' (Pavle), sono originari di Pregara (Capodistria), io non trovo mai il riferimento a conferma. Alla fine del 1400 vivono tra Cattinara e Rizmagne dove saranno presenti per secoli. il cognome Pregarz – Pregarc – Pregarez e' ancora presente.
con varianti : Pregl (1762) - Pregelj (1912)
originari dell'alta Slovenia, Celie -Tolmino - la vedova di Tobia, Simonetta nata de Rossi, nel 1636 detta il suo testamento, Andrea giunto da Tolmino nel 1758 è un tagliapietre, sposato con Teresia Slocher di Vipacco, Karel nel 1912 frequenta la scuola slovena di s. Giacomo così come tutte le femmine della famiglia, Giuseppe già cancellista al Governo marittimo di Trieste, nel 1916 riceve medaglia d'oro al valor civile, dall'imp. Carlo, Francesco nel '24 ha una drogheria, Luigi nel 1940 lavora come barbiere, il cognome in tutte etre le versioni è ancora presente, Pregelj anche in Slovenia
con variante : Pressel (1855)
citati la prima volta nel 1522 quando Giovanni subisce una multa dal comune, nel 1733 Tomaso e' tra i soci della Compagnia Orientale, alcuni anni dopo giunge Valentino dal Friuli, nel 1802 abita in Pozzacchera, Orsola nel 1870 abita in p.zza della Borsa e viene citata come possidente, Giorgio si laurea in giurisprudenza nel 1933, negli anni '40 Luigi vende lampadari, radio ecc.. in v. Tor Bandena 1. Il cognome e' tutt’ora presente.
potrebbero trattarsi degli stessi : de Presa, menzionati nel 1300, ma scomparsi poi
la variante Pressel di metà '800, dà inizio ad un nuovo ramo della famiglia, da cui la vedova Maria nel 1924 ha una salumeria, Francesco è un pittore come nel 1940 Carlo ed Edoardo. il cognome Pressel è ancora presente
1328 - petro pribez molendinar [vicedomini4]
con varianti : Pribeç (1300) - Pribeçi (1318) - Prebeç (1337) - Privez (1707) - Pribaz (1940)
vengono gia' citati nel 1202, nel 1300 sono numerosi e sono salinari e mugnai, nel 1450 sono menzionati per l’ultima volta, ma riappaiono nel 1707. Questa famiglia dette il nome ad una delle torri delle mura cittadine sul lato della via s. Michele, dove erano situate le loro case, la torre nel 1500 tramuta il nome in Trauner altra famiglia. Il cognome, diffuso anche in Slovenia e Croazia, e' tutt'ora presente nelle forme Pribec, Pribac
1395 - ser odorico de prebixa [alfaDD2-10]
con variante : Prebixa (1328)
gia' presenti nel 1322, quando Bruna moglie di Facio, in una vertenza in merito a delle masserizie, viene giudicata colpevole, sono benestanti, imparentati con i Leo, gli Hermano e i Bonifacio, nel 1380 sono gia' membri del Consiglio, dopo il 1411 non vengono piu' citati.
- nobili
di origine germanica, gia' presenti nel 1670, nel 1700 sono anche gia' nobili, imparentati con i Calo', Nicolo' nel 1797 e' il vicario di Dolina, Vincenzo nel 1808 viene ammesso al Consiglio di Trieste, egualmente i f.lli Giov. Michele, Giuseppe Felice e Giov. Pietro. Il cognome e' tutt’ora presente.
con varianti : Prodani (1331) - Prodam (1924)
secondo il Pavle Merkù, è una forma slava di scongiuro (da sua conferenza sala Baroncini) - nel 1300 vivono sia a Gropada che a Prosecco, ma scompaiono poi, sino al 1765 quando Antonio di Pinguente lavora qui come servo, Giovanni nel 1867 ha un negozio di alimentari, Albert nel 1913 frequenta la scuola reale superiore, altro Giovanni nel 1940 ha una trattoria in v Zanetti, Antonio è vigile urbano, il cognome è ancora presente
1648 - Mathia Punter de Prossecho [perticazioni]
probabilmente boemi - Genano Puntar, nel 1351 viene pagato dal comune per aver portato del legname, nel '400 non si riscontrano ma Pietro, nel 1545 rappresenta il paese di Prosecco, paese dove li troiamo diffusi ancora nel '600, nel '700 vivono anche a Barcola, Martino nel 1826 insegna nelle scuole elementari di Reifemberg (Branik) il tedesco, l'italiano e lo sloveno. Il cognome nelle due versioni e' tutt’ora presente.- vd fondo pg. italianizzazioni
1361 - thome de purga [alfaDD2-7]
Benvenuto figlio di Marchisina, nel 1325 possiede casa in c. Riborgo, Michael nel 1334 possiede un forno in c. Riborgo, Flondina moglie di Bertuccio, nata de Brenca, nel 1348 ammalata a letto, detta il suo testamento, ultimo Filippo nel 1366.
1647 - N. Purich della villa di Repen grande [perticazioni]
con varianti : Purig (1524) - Purič (1912)
nel 1500 vivono a Rupingrande, nel 1778 vivono a Chiarbola, il cognome anche nella forma Puric e' ancora presente, anche in Slovenia e Croazia - vd fondo pg. italianizzazioni
NB : anche se esiste una forte rassomiglianza ai Perich (vd sotto) non sembrano la stessa famiglia
curiosità :
Porro, Ettore - senatore fascista, fù prefetto di Trieste dal giugno del 1929 al gennaio del 1933
Pilat, cav. uff. Cap. Giovanni- 1942 vice-segretario gen. del fascio di Trieste
1775 - Odorico Pamfili - di Parenzo - anni 42 - da 30 a Trieste - cattolico - costruttore di navi - sposato con figli [Tognana]
gingono tutti dall'Istria dopo il 1745 e sono tutti calafati, tranne il primo, Odorico che viene menzionato gia' 30 anni dopo come costruttore di navi, credo sia noto a tutti il cantiere che sorgeva dietro il palazzo delle poste che lascio' in eredita' il nome alla piazzetta chiamata largo, Antonio nel 1916 appare come capitano di corvetta, che prese parte alla battaglia di Lissa tra le fila austro-ungariche. Oggi il cognome Panfili e altra versione Panfilli e' ancora presente
Domenico giunto da Cormons nel 1790, nel 1799 è Consigliere del giudizio prov. e abita in c. Muda vecchia, Wenceslao nella stessa data è Consigliere Cesareo e abita in c. della Portizza, nel 1804 patrizio di Trieste, Bruno nel 1912 frequenta la seconda classe della scuola reale di s Giacomo, Marius che però era di Gorizia, nel 1914 diventa maturo alla stessa scuola, Adriano nel 1924 ha una gelateria, Giovanni nel 1940 perito giudiziale in tribunale in manifatture e mercerie, vesti fatte, biancheria, mobili- la famiglia ha tomba in cimitero di s. Anna,
NB : le due forme di cognome si fondono spesso anche per lo stesso personaggio, pochi però quelli che accomunano il "de", il Kratey però li divide come due famiglie distinte una friulana altra di Gorizia (NB : Cormons è nel goriziano)
famiglia del Friuli, ammessi alla cittadinanza veneziana nel 1402, ma solo nel 1777 ammessi al patriziato della Repubblica, l'impero nel 1820 li conferma nobili [Crollalanza]
nel 1408 Antonio Pancera di Porto Gruaro, allora territorio del Friuli, viene eletto Patriarca di Aquileia
Domenico nel 1735 è già abitante qui con la famiglia, nell''800 non sono citati, ma Giuseppe nel 1924 lavora come fabbro, Silvestro (Paronito) invece ha macelleria, mentre la Paronitti & C. vende porcellane, Emilia nel 1940 lavora come sarta, il cognome nella versione Paronitti è ancora presente
Mattia giunge dalla Carniola (oggi Slovenia) nel 1770, e' sposato con la carsolina Marianna e abitano in citta' vecchia. Il cognome nella forma Paucic, e' ancora presente- vd fondo pg. italianizzazioni
NB ; un Paucich, di nome Blas, nel 1582 possiede casa nella contrada di Castello, unica citazione
Matio nel 1755 giunge a Trieste da Gorizia, è sposato con Maria anche lei goriziana, Giovanni nel 1847 possiede casa a Rozzol e Teresa in v Cavazzeni, Mario nel 1911 frequenta il primo anno del ginnasio superiore, il cognome è ancora presente
giungono da Venezia, il sensale Alessandro nel 1775 vive con la moglie Ursula, Anna nel 1824 insegna alle scuole elementari per nobili fanciulle, Osvaldo nel 1847 possiede casa in piazza del crocefisso, Eusebio nel 1909 frequenta la civica scuola reale superiore, nel 1924 i f.lli Pellarini possiedono un oreficeria-gioielleria, Il cognome è ancora presente, anche in Friuli
omonimi dei triestini, giungono da Capodistria nel 1755 con Marco che poi commercia bovi e sposa la triestina Elena, e Maria sorella di Marco, Natale nel 1770 manda supplica al comune per avere un volto delle mura cittadine, attaccato a casa sua, Francesco nel 1829 è il chirurgo della città e anche del territorio, nel 1867 Carlo è usciere della tesoreria civica, Domenico lavora all'ufficio di controllo delle imposte, Edoardo nel 1924 amministra stabili, Ernesto nel 1935 insegna alla scuola Stuparich, il cognome è ancora presente
NB : nel 1745 arrivano da Capodistria anche i Piligrini, che dopo il 1775 scompaiono, immagino siano della stessa famiglia
Carlo giunge da Fiume nel 1763, sarto da uomo, sposa la triestina Agnese, Maria nel 1796 vende frutta in piazza, altro Carlo nel 1940 è vicesegretario gen. dell' Unione prov. Fascista lavoratori dell'industria di Trieste
Stefano nel 1757, appare tra i proprietari di case in borgo teresiano, nel 1760 e' rettore nel collegio dei Gesuiti, venti anni dopo paga al comune l'affitto per le osterie di Opicina e di Basovizza, suo figlio Augusto Antonio diventerà priore dei frati capuccini di Montuzza, il dr. Francesco nel 1847 possiede casa in v. madonna del mare, Emerico nel 1867 e' chirurgo primario dell'ospedale civico, prima lo era a Pola. Il cognome sembra sia ancora presente, e comunque nota la casa della famiglia in v madonna del mare 2
il nobile di Gorizia e Gradisca e consigliere magistratuale e del Giudizio civico provinciale, Giulio, già presente a Trieste nel 1797 come Consigliere cittadino, al momento dell'occupazione francese, nel 1799 abita nella contrada della madonna del mare, Bernardo e Francesco, nel 1801 frequentano il collegio dei Gesuiti
probabilmente dalmati, giungono da Fiume nel 1759, il cognome anche nella forma Peric e' ancora presente - il cognome anche nella forma Perić è presente in Slovenia e Croazia - vd fondo pg. italianizzazioni
Persich de Köstenheim, il canonico Nicolò Francesco è il decano a Pisino nel 1799 - Luigi nel 1824 lavora alle imposte della Sanità triestina, nel 1845 i capitani navali Ubaldo Felice e Gasparo a bordo di navi battenti bandiera austriaca, portano merci in porto da Malta il primo e da Messina il secondo, Giuseppe nel 1870 ha un negozio di alimentari, Arnoldo nel 1924 è gioielliere, il cognome è ancora presente
sono veneti, giungono nel 1765 e si sposano con triestine, Renato già capo-amministartore della raffineria italo-americana di s. Sabba, nel '42 è il comandante gruppo prov. fascista G.I.L. di s. Dorligo, il cognome e' ancora presente
tra il 1719 e il '46 Francesco Saverio, originario di Cherso, è rettore del collegio dei Gesuiti, nell'800 sono presenti a Veglia e a Cherso, nel 1924 Maria a Muggia, ha un osteria con tabacchi, nel '40 Pietro è impiegato alla dogana, mi sembra che non siano più presenti
Bortolomeo giunge dalla Germania nel 1768 ed e' scrivano alla dogana, nel 1823 muore in contrada Malcanton Anna, che era baronessa in quanto nata Marenzi, e a cui il titolo spettava di diritto, Francesco che e' perito per il tribunale, nel 1867 abita in via Sanza, Vilko nel 1919/20 è commissario a Maribor, Enrico nel 1922 è membro Commissione consultiva scuole popolari Venezia Giulia, il cognome e' ancora presente. E' anche una nota azienda in Austria
l'ungherese Giuseppe giunge nel 1765, e sposa la triestina Teresia, Antonio già nel 1824 è un sensale patentato, poi non sono più presenti, oggi in Austria
giungono da Venezia e da Portogruaro attorno al 1760, il ricco Carlo, nel 1870 abita in via ss. Martiri, il cognome e' ancora presente
da Umago - Pietro nel 1828 è un maestro di scuola, Antonio Giovanni nel 1832 viene assunto a direttore nella farmacia che nel 1847 diventerà di sua proprietà, il dott Sebastiano è farmacista, Stefano nel 1863 è già membro del Consiglio della città, Giovan Antonio nel 1924 è farmacista, negli anni '20-'40 la famiglia ha anche un impresa di costruzioni, Paolo amante delle grotte, nel 1970 muore travolto da una slavina sul monte Canin. L'antica farmacia è ancora attiva a Trieste
veneti, da Venezia e Padova, giungono nei primi anni del '700, e sono tutti pittori, ultima menzionata è Caterina (sposata Derosi) morta a 42 anni nel 1815
dal Veneto giunge nel 1749 Francesco, professione marinaio, sposa la triestina Maddalena, Giuseppe e la moglie possiedono nel 1847 casa in v del salice, Menotti nel 1940 lavora come orefice, il cognome è ancora presente
giungono da Capodistria dove altri risiederanno ancora nell'800, nel 1743 arriva il sarto Francesco, sposerà la triestina Anita, nel '55 arriva il vedovo Nazario con i suoi 3 figli, di mestiere orefice, il più noto è certamente Gianni che nel 1954 dà alle stampe un dizionario del dialetto triestino
NB : oggi il suddetto dizionario è considerato una bibbia, ma io credo che sia molto influenzato dai vocaboli in uso a Capodistria, molto diversi da quelli triestini, ma ... tutto fà politica
Antonio nel 1799 lavora qui come postino, Andreas ed Eugen, nel 1913/4 frequentano la scuola reale superiore di Trieste, Luigi nel 1924 ha una panetteria pasticceria, la vedova Teodolinda una macelleria, nel 1940 la vedova Aurelia insegna canto, credo che il cognome sia ancora presente
famiglia carinziana, giunge nel 1700, il dr Giovanni sara' gia' nel 1846 notaio e membro del Consiglio di Trieste.
dall'Austria - Giacomo nel 1799 è il sotto-guardiano dei mezzi anti incendio, il cavalier Cristiano già nel 1847 è chirurgo primario dell'ospedale civico, il cavalier Giuseppe nel 1926 è Consigliere della corte di appello con funzione presidente de sezione del tribunale di Trieste, il cavalier Ervino nel 1940 è già pensionato, non mi risulta siano ancora presenti
1775 - Beniamin Polacco - di TS - anni 42-ebreo-macellaro-sposato con 4 figli [Tognana]
famiglia ebrea che giunge attorno al 1730 da Spilimbergo e da Venezia, saranno noti macellai, l'avvocato Aurelio nel 1926 è Consigliere comunale ed è tra i membri della commissione per italianizzazione dei cognomi di Trieste, il cognome e' tutt'ora presente
NB : è possibile che sussista un ramo familiare di "convertiti", infatti Edwige Polacco nel 1862 è la abadessa del monastero di s. Benedetto
friulani - il medico Giuseppe nel 1799 abita nell'androna Gusion, Romeo nel 1852 frequenta la scuola reale superiore, Giovanni nel 1924 guida un taxi e Teresa ha una rivendita di tabacchi, il cognome è ancora presente
giungono attorno la fine del '700, saranno propietari del bosco (allora) che poi sarà dei Basevi, Giovan Battista nel 1808 viene ammesso al Consiglio cittadino, l'anno dopo sarà tra i triestini incarcerati dai francesi a Palma(nova) per ottenere la taglia dal comune, Nicolò e Teresa nel 1847 possiedono casa in v della torretta, Antonio nel 1924 ha un negozio di alimentari, e Vittorio Ugo è un industriale, il cognome è ancora presente
NB : nell'archivio di stato di Udine sono presenti carteggi di questa famiglia del XIX sec.
Carlo arriva dal Tirolo nel 1746, nel '76 viene ammesso tra i patrizi di Trieste, Gian Giorgio nel 1799 è già nel Consiglio cittadino, Carlo figlio del fù Carlo, nel 1808 viene ammesso nel Consiglio, nel 1814 viene decorato con medaglia d'oro al valor civile dall'imp. Francesco I, nel 1832 gli eredi della fù Anna possiedono casa in c. del pane
1775 - Tomaso Puz-di TS-anni 25-cattolico-spedizioniere-sposato [Tognana]
nel 1700 sono gia' citati come triestini, Tommaso nel 1779 demolisce le antiche mura cittadine sotto il castello, il cognome e' ancora presente
alla fine del 1700 e inizio 1800, giungono in massa famiglie che ancora oggi sono rimaste nella memoria diffusa, ovvero tutte quelle che non trovate elencate qui, ma di cui troverete certamente libri, opuscoli, articoli, che vi racconteranno ampliamente le loro storie. L'allargamento dell'impero poi, verso la Lombardia e l'ex Istria veneta, alimentera' gli insediamenti, ma ... inizieranno anche i problemi.
giungono agli inizi del 1800, Giuseppe nel 1847 possiede due case in c. Chiozza, Giulio nel 1909 frequenta la prima classe della scuola reale superiore, come Cesare, Carlo nel '24 amministra stabili, Cesare nel '35 è il legale di Unione prov fascista dei lavoratori dell'industria e tra il 1943 e il 45 viene insediato dai tedeschi come Podestà di Trieste, arrestato e processato nel dopoguerra. ma viene liberato, Bruno nel '40 ripara radio, Aldo ha una pesa pubblica, il cognome è ancora presente
Lorenzo nel 1824 è un praticante del regio magistrato politico economico, mentre Carlo è il sotto-custode delle macchine per incendi, nel 1909 Augusto che era però di Fiume, supera l'esame di matura alla scuola reale superiore, nel 1924 lo ritroviamo come costruttore edile,il cognome è ancora presente
Orsola che nel 1778 abita nel territorio sottoposto a Duino, viene processata per infanticidio, Francesco nel 1847 possiede casa in v. della Valle, Marjan e Pavel ,nel 1912 frequentano la scuola slovena di s Giacomo, il cognome è ancora presente
Giacomo di Capodistria, nel 1828 è sacerdote della cattedrale, Giuseppe nel 1829 è praticante nella Capitaneria di porto a Trieste, negli anni '40 del '900 sono imaprentati con i Manzini, il cognome è ancora presente
dai nomi, si direbbero ebrei, nel 1847 possiedono varie case, Leone nel 1875 sposa Emilia Liebmann, Enrico nel 1940 è impiegato comunale, il cognome è oggi ancora presente
Paoli
giungono a cavallo tra fine 800 e '900, Giovanni nel 1910 è il capitano dei vigili, la benestante Ida abita in v Lazzaretto vecchio, Roberto è magazziniere alle ferrovie, Stefano nel 1940 ha un officina dove fabbrica mobili in ferro, Pirro ha una rivendita di giornali, Paolo tra il '40 e il 42 a Muggia, è il comandante gruppo prov. fascista G.I.L.
Giacomo nel 1847 possiede casa a Rozzol, Mario nel 1922 è membro Commissione consultiva scuole popolari Venezia Giulia, il cognome è ancora presente
Innocente, Giovanni ed Agostino, nel 1847 possiedono varie case sparse, Dante nel 1917 mentre frequenta il Nautico, viene richiamato alle armi, il cognome è ancora presente
Leonardo nel 1823 possiede casa in v delle ombrelle, Guido nel 1924 ha una macelleria, il proff Ugo, Consigliere comunale, nel 1926 è tra i membri della commissione per l'italianizzazione dei cognomi di Trieste, il cognome è ancora presente
il triestino Michele, nel 1856 frequenta la scuola reale superiore, Tomaso nel 1870 ha un negozio di alimentari, Karol e Salvator nel 1912 frequentano la scuola slovena di s Giacomo, Francesco nel '24 lavora come fotografo, il cognome in tutte e due le versioni è ancora presente
vari nei primi dell'800 sono i fabbri e i calafati, Giovanni nel 1870 fabbrica bilance, Pietro nel 1924 amministra stabili, mentre Rodolfo ha una macelleria, nel '40 i Penso hanno una panetteria in v Diaz, il cognome è ancora presente ma, molti sono giunti dall'Istria negli anni '50
il triestino Antonio, nel 1850 viene elevato a caporale della guardia nazionale triestina, Riccardo nel 1865 frequenta la scuola reale superiore, lavora come medico il dott. Bruno nel 1924, è già pensionata la vedova Fanny nel 1940. Il cognome è ancora presente
dall'Istria orientale - Giacomo è già citato nel 1818, Matilde (nata Baldini), nel 1847 possiede casa in v Tigor, Eugenio nel 1860 sposa Irene Menzel, Maria nel 1924 ha una latteria, Antonio nel 1940 è un agente della P.S., negli anni '40 sono presenti anche a Lucinico, il cognome è ancora presente
NB : nel '900 sono presenti anche Percovich/Perkovich, probabilmente originari del paese omonimo nella bassa Croazia, in Morlacchia, il cognome nelle due versioni è ancora presente
Giacomo nel 1832 possiede due case, una in v del toro e altra in v dei gelsi, Baldovino e Giovanni nel 1940 lavorano come impiegati, Lidia (Piani-Nordio) è musicista, il cognome è ancora presente
il dott. Bernardino nel 1847 possiede casa in v della caserma, Giacomo nel 1924 ha una ditta di import-export, Vittorio nel '40 lavora come spazzino, Bruno è un attore cinematografico, il cognome è ancora presente
NB : dopo il 1918 giungono omonimi dal meridione
Pietro nel 1824 lavora già alla speditura di Governo, Cesare nel 1894 diventa maturo al ginnasio sup. comunale, nel 1924 è già avvocato, Sergio nel '40 è procuratore legale, il cognome è ancora presente
NB : in archivio di stato ad Udine, sono depositati carteggi del XVI-XVII sec. di questa famiglia
il triestino Nicolò nel 1856 frequenta il primo corso della scuola reale sup., nel 1870 lui, Giuseppe e Maria, sono macellai, Rocco nel 1910 insegna italiano, tedesco, francese, alla scuola reale sup., il cognome è ancora presente
friulani - nel 1847 sono già proprietari di diverse case, Giuseppe nel 1867 lavora come bandaio ed è anche perito presso il tribunale, lo stesso lavoro che fà Giusto nel 1924, il cognome è ancora presente
NB : ebbero già a che fare con Trieste in tempi antichi, Odorlico Piloto, di Venzone, nel 1357 intenta una causa per un credito, Jacobo Pilloto di Crauglio (prov UD) nel 1525 appare come testimone davanti al Patriarca di Aquileja in una causa tra due triestini
giunti verso la fine dell'800, Attilio nel 1909 frequenta il quinto anno della scuola reale superiore, Massimiliano nel 1916 riceve dall'imp.re la croce di guerra per meriti civili, Enrico nel 1940 ha una trattoria in v Pascoli, il cognome è ancora presente
istriani di Pirano - Giuseppe e Luigi nel 1865 frequentano la scuola civica reale, Carolina nel 1924 ha una latteria, Marcella nel 1940 ha una fabbrica di maglieria in campo san Giacomo, il cognome è ancora presente ma molti sono istriani giunti dopo il 1950
NB : alcuni sono menzionati anche come Pittaco
famiglia ebraica, l'avvocato Giovan Battista nel 1808 viene ammesso al Consiglio dei patrizi triestini, l'avvocato Leopoldo nel 1834 acquista il palazzo in piazza Grande, che ancora conserva il nome di famiglia, Ferdinandao che già nel 1863 è Consigliere del comune, tra il 1894 e il 1915 copre la carica di Podestà di Trieste, Ernesto nel 1924 è orefice ed incisore, Attilio nel 1940 è disegnatore litografo, mentre la ricca vedova Clori abita nel largo che ha il nome della famiglia
presenti a inizio '800, Cosimo nel 1847 possiede la casa n° 1 in Guardiella, Eugen e Cäsar nel 1856 frequentano la scuola reale, Giuseppe nel 1924 lavora come meccanico, il cognome è ancora presente
dallo sloveno/croato - due le possibili traduzioni : colui che abita sotto il monte/alpinista (da gora-monte) - sotto la tomaia (suola) da gorni - giungono dal goriziano slavo e fin su a Tolmino, Giovanni nel 1824 è il maestro di scuola ad Opicina, Luca e Antonio nel 1847 possiedono casa in v san Giusto, Giuseppe nel 1924 vende pellami, Ferruccio nel 1940 è odontoiatra, Leopoldo sarto, il cognome è ancora presente anche in Slovenia
famiglia ebrea tedesca - Saverio nel 1799 abita a Lubiana ed è padre dei poveri, Alfredo nel 1876 sposa Luigia Levi, Otto nel 1910 compie un ascensione con un pallone in v Brolletto, Carlo, Giacomo, Giulio hanno un bar nel 1924, Riccardo nel 1930 progetta l'idroscalo di Trieste, nel 1943 vengono arrestati e deportati nei campi di sterminio Carlo, Alberto e Federico (in arte Gino Pavan pittore), non faranno più ritorno
Felice nel 1847 possiede casa nella contrada del molin piccolo, Pietro nel 1870 insegna all'accademia di commercio e nautica (Nautico), mentre Pietro e Andrea sono costruttori navali, Pier Antonio nel 1921 è iscritto all'albo degli avvocati, Silvio nato nel 1904, fù direttore dell'istituto Talassografico di Trieste
Pilade e Dante nel 1880 frequentano il ginnasio com. superiore, lo stesso anno, Oreste ottiene la matura, Giovanni nel 1919 si laurea in medicina veterinaria, nel 2014 muore il dott Sergio che lascia un istituto di radiologia ecc .. in città, il cognome è ancora presente
credo che possa trattarsi degli stessi Pontoni citati sotto, ma non trovando il collegamento, li inserisco separatamente - Francesco nel 1824 è l'ufficiale dei conti della contabilità provinciale e di stato del Litorale, poi non si ritrovano, sino al 1940 con il pensionato Ottaviano. Il cognome è ancora presente
friulani - Andrea, figlio di Giovanni di Gradisca, nel 1580 riceve in dono dalla fam. Cerovez, una vigna in Tivargnuli, poi scompaiono dai nostri documenti per 350 anni, appena nel 1913 troviamo Josef che era di Pirano, frequentare il ginnasio comunale, la vedova Angela nel 1924 ha una macelleria, mentre Luigi un hotel con ristorante, il cognome è ancora presente
NB : l'archivio di stato di Udine possiede carteggi della fam. dei sec.i XVIII-XIX
famiglia ebrea - giungono a cavallo tra '700 e '800, Simone già presente nel 1829, nel '34 riceve un carico di soda in porto, saranno poi per tutto l'800 seduti sui banchi del Consiglio di Trieste, ancora con il dott. Ugo nel 1900, Renato nel 1924 è di professione medico.
potrebbe trattarsi di una costola dei Potok, ma non trovo il collegamento, giungono da Lubiana - Conrad nel 1856 frequenta il primo anno della scuola reale superiore, Giorgio nel 1867 è perito in tribunale per i commestibili, Ignazio nel 1924 vende vestiti pronti, Giovanni è rappresentante di vini e liquori, il cognome nella forma Potočnik è ancora presente
Antonio nel 1847 possiede casa a Rozzol, Marij nel 1912 frequenta la scuola slovena di s. Giacomo, Vittorio nel '17 il Nautico, Francesco nel '24 lavora come bottaio, Maria nel '40 è insegnante, Michele invece, affitta camere ad Erpelle, il cognome è ancora presente
origini di Lussino (Dalmazia) - famiglia di armatori navali, nel 1824 sono già iscritti alla Borsa di Trieste, saranno membri del Lloyd Austriaco, le loro navi gireranno il mondo, presenti per tutto il '900, il cognome è ancora presente
NB : Trieste detiene il primato del rifugio più basso d'Italia (70m l.m) a Bagnoli della Rosandra, intitolato all'alpinista Mario Premuda morto nel 1931
nei nostri antichi documenti, nel 1406 viene mezionato uno della famiglia, abitante ad Umago, presso la torre e la riva del mare -il primo che trovo a Trieste, è il dott Giovan Battista nel 1847 possiede ben 3 case in città, Arturo e Romano nel 1924, possiedono tutti e due una macelleria, Romeo e Silvio nel 1940 sono tutti e due tipografi, il cognome è ancora presente
Prister
ebrei - giungono da Gradisca, presenti circa alla metà dell'800, Giulio nel 1895 si laurea in medicina veterinaria, il proff. Augusto nel 1910 abita in v. delle Poste, il possidente Giacomo abita in v. del Acquedotto, il dr. Guido è un candidato ad avvocato, Renzo vende pellami e sego, Marco muore nel 1915, Ferruccio e Paolo Simeone nel 1930 si laureano in giurisprudenza
la vedova Teresa, nel 1847 possiede casa in ghetto ebraico, in v delle beccherie, Arrigo nel 1912 frequenta il primo anno del ginnasio superiore, Augusto nel 1940 è impiegato all'Acegat, il cognome è ancora presente
nobili -dalla Toscana a Cividale - il conte Giovanni nel 1829 è perito agrimensore in tribunale, forse è lo stesso architetto (Giovan Battista) che progettò la nuova ala all'edificio dell'orto lapidario, lavorò sulla villa Bazzoni, e nel 1838 al palazzo presso v del lavatoio, il conte Vittorio nel 1924 amministra stabili, Dario nel 1938 è ufficiale di artiglieria, il cognome è ancora presente
ITALIANIZZAZIONI
subito dopo l'occupazione militare, a Trieste nel novembre 1918, vengono immediatamente istituite delle commissioni per italianizzare i cognomi (e i nomi) delle numerose famiglie (la maggioranza), oltre Trieste e la sua provincia di allora, a Gorizia e dintorni, buona parte della Slovenia di oggi, in Istria, Fiume e a Trento, una prima forma di pulizia etnica. Ciò porterà alla cancellazione storica delle famiglie che ancora oggi portano un cognome diverso dal originale, in alcune zone rurali dell'Istria la propaganda nazionalista funzionò così bene che, ancora oggi, molti degli italianizzati, sono convinti che i loro cognomi originali, fossero stati nel tempo slavizzati.Come vedrete, l'italianizzazione in moltissimi casi, trasformò un cognome in un altro completamente diverso, altri diversi tra loro, vennero però modificati in uno stesso uguale per tutti, ciò induce a pensare che fù un lavoro buttato sù, fatto con leggerezza, ma daltronde imperava già il : chi se ne frega !
da : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929
1919
Pacovich in Pacuvio
Passauer in Passauro
Pojaunuch in Poiani
Poscher in Possa
1921
Pahor in Pacor
Pirnet in Pirnetti
Pockar in Mariotti
1922
Pauletich in Pauli
Percovich in Percuzzi
Pernich in Perni
1923
Persich in Persi
Pollach in Parin
Praselj in Praselli
Prelaz in Prelazzi
alcuni cognomi delle famiglie di Trieste, italianizzati nel 1927-34 in epoca fascista : da Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia
tutti nativi e abitanti di Trieste, quelli con nota al lato ripotano loro origine di nascita del capofamiglia
NB : oltre ai cognomi, vennero italianizzati anche i nomi !
n = nato/a a
Pacher in Pacherini |
|
AGGIUNTE | |
Painich in Paini | Pajntsch in Paini |
Pajsar in Paesari | Palanc-ch-k in Palanca |
Palcich in Paoli | Pallavec in Palazzi |
Pallich in Palli | Palmic-ch in Palmi |
Palvarich in Paoli | Pangerc-z in Pangaro |
Paoletich in Paoletti | Paolovich in Paoli |
Paosner in Paoneri | Papic in Papi |
Parch in Parchi | Parlovzihizh in Paoli |
Parnicich in Pernici | Parsch in Parsi |
Pasinovich in Pasini | Pastrovic in Pastori |
Pattay in Pattai | Paulic-ch in Paoli |
Paulisich-ssich in Paoli | Pauz in Paoli |
Pavletic in Paoletti | Pavlica in Paolizza |
Perathoner in Pierantoni | Pozrl in Posarelli |
l'elenco continua su doc. originale visibile al link sotto da pag. 150 |
in base alla legge del 1928, che impone l’italianizzazione dei nomi degli scolari, vengono cambiati i nomi :
Danilo in Giordano
Darko in Donato
Danica in Aurora
Dragomira in Carla
Ludmilla in Luciana
Milan in Emilio
Mirko in Federico
Miroslavo in Libero
Slava in Stefania
Milena in Elena
Slavko in Mario
Stanko in Costante
Svetka in Santina
Zora in Albina
già italianizzati :
Radovan in Ilario
Mitrovic in Demetrio
la gran parte dei cognomi triestini italianizzati sono trascritti su questo libro (pdf) QUI
Grazie ad una cortese persona, è visibile, ma anche scaricabile dal web, l'elenco dei cognomi triestini modificati dal fascismo sino al 1929, tratto dal libro : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929 >>>
alcuni cognomi dell'Istria e Dalmazia italianizzati durante il fascismo >>>>
NB: sono elencate solamente le famiglie piu' rappresentative o quelle che hanno un un maggior riscontro nei documenti comunali antichi, va' ricordato che prima del 1300 la documentazione e' scarna ed e' in possesso del Capitolo, prima del 1200 non ci risulta esista documentazione rimasta, tranne rarissime pergamene.
- i simboli araldici piu' sono elaborati, piu' sono recenti
- l'armeggio dei Piccolomini fu' usato anche a Trieste
- le armi gentilizie delle fam. Petazzi, Piccardi, Portis/della Porta avevano varie versioni, i Paradiso veneti avevano altro armeggio
- famiglie residenti a Trieste per brevi periodi sono elencate nella pagina fam. varie
pagina aggiornata settembre 2023