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NB ; molte delle famiglie tergestine plebee, divennero nobili con il loro ingresso nel Consiglio comunale, condizione per essere ammessi, ma si trattava di un titolo "casereccio", e spesso dovuto a causa dell'assottigliarsi delle file dei vecchi patrizi cittadini che lasciavano posti vacanti negli scagni, cio' non toglie che, diverse ebbero poi il titolo conferito (per meriti particolari) dall'impero.
Dopo il 1918, il patriziato triestino non venne riconosciuto dall'Italia in quanto considerato austriaco, tranne quelli dei filo-italiani naturalmente.
i cognomi multipli della stessa famiglia riportati, sono la trascrizione originale delle varie versioni trascritte nei documenti, errori di fonetica o di interpretazione dei suoni, che in molti casi diedero origine a rami della stessa famiglia ma con cognome diverso, tutto peggiorò con l'italianizzazione forzata. I nomi personali, già nel 1800 vengono italianizzati, o come si diceva allora "latinizzati", ecco il perchè gli appartenenti a famiglie tedesche, slave, boeme, greche, ecc .. appaiono nel documenti scritti in italiano, con nomi chiaramente diversi dall'originale. Così un : Albrecht diventa Alberico, Friedrich diventa Federico, Joseph diventa Giuseppe, Ludwig diventa Lodovico ecc ... (le varianti del cognome riportate, hanno a fianco la prima datazione in cui le ho trovate scritte)
molte famiglie viventi sul Carso attorno alla città, possono sparire dalle documentazioni comunali, a causa dell'occupazione di vasti territori di Trieste, da parte dei duinati, poi conglobati nella contea di Gorizia, e riapparire poi in tempi più recenti
le immagini sono tratte da documenti originali dell'epoca
le lettere e cifre tra parentesi, si riferiscono alla catalogazione nell'archivio diplomatico bibl. Hortis
famiglie o singoli personaggi vissuti per brevi periodi a Trieste, sono presenti alla pagina fam. varie
tra i firmatari del 1202 dell'atto di dedizione al doge Dandolo, dopo scompaiono dai documenti
già menzionati nel 1308, possiedono varie vigne sparse sul territorio, Domenico nel 1371 prende altre 3 vigne in affitto, poi non più menzionati, ma potrebbe essere solamente una trasformazione del cognome
Giovanni nel luglio del 1499 abita a Castelnovo, dopo pare si spostino a Trebiciano, infatti Juane nel 1547 viene processato per un accusa di ferimento, poi non si ritrovano nei documenti, ma il cav. Marco nel 1852 e' già consigliere del comune, direttore della filiale di Trieste della banca austriaca e assessore mercantile, il cognome oggi e' presente
con varianti : Radicetz (1563) - Radicez (1588) - Radizez (1590)
un dilemma ... il cognome assomiglia molto ai due sopra citati, tanto da ipotizzare si tratti della stessa famiglia, ma i nomi trovati, non combaciano, Johanne Antonio nel 1538 a causa di un debito, gli viene incantata la vigna in Scorcola, Luca che già nel 1563 è saltario della contrada di Castion (oggi c.a. borgo s. Sergio), nel 1588 è in diatriba con i nipoti per il pagamento dell'affitto della casa, altro Johanne nel 1589 viene pagato dal comune per aver riparato il ponte che portava alla zudecca, Francesco nel 1602 monta la guardia in piazza.
Johanne Antonio viene anche chiamato Radozai (1538)
con varianti : Radovich (1855) - Radovic (1929)
originari della cosidetta Ciceria, Vido nel 1547 appare come testimonio durante un atto processuale, poi non sono piu' citati ma nel 1857 sono nuovamente presenti, Antonio nel 1929 possiede cava e labotorio di scalpellini ad Aurisina, il cognome nella versione Radovich e' presente oggi
nel 1930 ad alcuni viene italianizzato il cognome in Radini
antichi castellani del Friuli, feudatari del Patriarca e del duca d'Austria, già nel 1200 ebbero Privilegio patriarcale e ne seguirono altri, vennero investiti di numerosi territori fin nella Carnia
famiglia che prende il nome dalla località d'origine, Jacobo nel 1285 è a Venezia come rappresentante del conte di Gorizia, nel 1334 il Patriarca di Aquileia ordina ai " da Camino" di tornare alcuni mansi a Giacomo. Pezemano nel 1253 è citato come testimone nel palazzo vescovile di Trieste, nel 1381 sono citati tra le truppe patriarcali che ricevono la città appena liberata dall'occupazione veneziana ad opera dei genovesi, dopo il 1442 non sono più menzionati. Il cognome è però presente oggi a Trieste
dal 1436 aggregati al Consiglio di Vicenza [F. Schroeder]
1497 - Rado de Ragusio tabernar civis et habitantis tergestis [testamenti]
dal cognome si evice la loro origine dalmatina, sono già presenti alla fine del 1300, Gregorio nel 1500 è citato come rettore e priore della chiesa dei SS. Martiri, è molto probabile che i Ragusin siano della stessa famiglia, tutti e due tutt'ora presenti
1326 - nedelo raybola [vicedomini 4] |
1647 - Steffano Ribolla della villa di s. Croce [perticazioni] |
con varianti : Raiba (1318) - de Raybola (1326) - Ribola (1326) - Raibula (1335) - Ribolle (1347) - Raibuliza (1491) - Rayboliza (1541) - Raibulla (1641) - Ribulla (1643) - Rebula (1847)
- i doc. antichi veneziani, li citano come : Rebulin - Robolini - Reboin
la famiglia Raybula è menzionata come antica famiglia di Trieste anche dal Doge Andrea Dandolo nella sua Chronica di Venezia del 1335, sono da annoverarsi certamente tra le piu' antiche famiglie triestine, azzardo l’origine del nome forse dovuta la nome della “ribolla” il vino triestino noto sin dall’antichità, numerose sono le varianti con cui viene citato il cognome. Sono già presenti appunto nel 1300 ma crediamo già molto prima, un ramo sarà anche a Venezia sino al 1339, saranno siti sia in altopiano che nella città, il cognome è tutt’ora presente.
– nobili
già citati nel 1682, ancora presenti nel 1855
Gregorio viene menzionato già nel 1346, poi scompaiono dai documenti, per riapparire nel '600 nel villaggio di Gropada, dove probabilmente si erano spostati e imparentati con i Bencig
Domenico viene citato nel 1265 come testimone di atto notarile, Benvenuta moglie di Justo nel 1328, alcuni mesi dopo Manullo che possiede una vigna nella contrada di s. Pietro, poi scompaiono dalle carte
1610 - ser Zuan Rauber [testamenti]
con varianti : Robar (1405) - Roubar (1428) - Raubar (1515) -Rauber (1525) - Ravber (1912)
da non confondere con i nobili omonimi sotto citati, nel 1390 vivono nel villaggio di Crogole in valle,e possiedono un mulino a s. Odorico, nel 1500 sono a Repen a Prosecco e Corgnale, Nicolo nel 1778 abita a Rozzol, Marino nel 1912 frequenta il quarto anno della scuola reale di s. Giacomo, il cognome Raubar è ancora presente anche nella forma Ravbar.
Nel 1928 ad alcuni di questa famiglia venne italianizzato il cognome nella forma : Roberti
– nobili
per il Cavalli furono feudatari della Carniola e mercanti. Nel 1478 prendono in affitto la contea di Pisino, Cristoforo nel 1509 è vescovo di Lubiana, Andrea nel 1527 è Vicedomo della Carinzia, un Rauber sposa una Valvasor e nasce Johanne Weichard (1641/93) famoso Capitano di Lubiana e scrittore. Nicolò dal 1477 copre la carica di Capitano di Trieste, Giorgio nel 1478/9 è vice-capitano, Gaspare è Capitano di Trieste, Fiume, Pisino e barone di Postumia, dal 1483 a metà del 1486, poi ritorna dal 1493 al ’96, quando muore e viene sepolto nella cattedrale di s. Giusto, per il Tamaro lui muore nel 1497. Johanne lo ritroviamo Capitano nel giugno del 1499, Nicolò, fratello di Gaspare, è Capitano della città dal 1509 al 1536 quando anche lui muore . Cristoforo nel 1509 e' vescovo di Lubiana.
1647 - un bosco d'olivi con viti di Pietro Rebez della villa de Thomai ...[BetaA 22]
nel 1436 Justo figlio del fu' Nedelo (Domenico), abitante ad Opicina , detta testamento, ma lo ritroviamo ancora nel 1458, allevano bestiame e sono contadini, nel 1600 sono presenti uno di Duttogliano e un altro di Tomai, don Bartolomeo nel 1838 è cappellano di Barcola, Maria nel 1867 commercia in pellami, Viktorija e Ljudmila nel 1912 frequentano la scuola slovena. Il cognome è tutt’ora presente anche nelle varianti Rebec, Rebek.
nome di due località, una in Germania altra nei pressi di Gorizia, oggi terrtorio sloveno e con altro nome (Branik). La seconda opzione è certamente quella che ci interessa maggiormente. Nel 1329 tra gli atti patriarcali, troviamo documento che ci informa che il nobile Corrado figlio del fu Volrico di Rifinberch (altra variante della località), vende per 200 marche la decima che gli spettava da Muggia. Nel '300 a Trieste sono diversi coloro che provengono da quella zona, ma sono tutti di umili condizioni, non sono mai citati con un cognome ma hanno un nome chiaramente o tedesco o slavo, continuano nel 4/500 ma i nomi diventano slavi, ultimo Gregorio che nel 1642 a Trieste, detta il suo testamento.
1647 - Juan Regent de Contovello [perticazioni]
con varianti : Regent (1623)
forse originari dell’isola di Pago in Dalmazia, nel 1587 Mathia che vive a Contovello compra una vigna in contrada pod Stername, Juan nel 1647 abita vicino al cimitero della chiesa di s. Gerolamo a Contovello, possiedono diversi terreni, Marco nel 1700 possiede casa nel villaggio di s. Croce in piazza, Pietro nel 1912 frequenta la seconda classe della scuola reale di s. Giacomo, il cognome Regent è tutt’ora presente. vd. fondo pag. italianizzazioni (Reggente)
1647 - Juan Reia de Contovello [perticazioni]
già presenti nel 1525 a Contovello, quando Michele possiede una vigna in Cedasi, un campo in contrada Studenza e altro in contrada Fontana, Micovil nel 1525 rappresenta il paese nelle controversie con Trieste in merito al pastinare, Giovanni nel 1870 citato come possidente ab in via Carinzia, alcune volte negli scritti sono citati come Rea, il cognome Reia-Reja è tutt’ora presente.
E' possibile che nella slavizzazione del cognome, venne introdotta la <j> tra le due vocali, và precisato che la lettera e' considerata consonante nell'alfabeto slavo ed e' usata per dividere appunto due vocali, e' da presumere che il cognome originale fosse Rea.
Nel 1928 ad alcuni di questa famiglia (Reja) venne italianizzato il cognome nella forma : Reia
NB : Attenzione, non confondere con i "de Reya" vd fondo pag.
Jo. (deduco Johanne) nel 1202 è tra i firmatari dell'atto di dedizione al doge veneziano Dandolo, poi non più menzionati
1322 - D.no bertucio Raynaldi [V. 1] |
1322 - bertucii renaldi [V. 1] |
1343 - Mathias de rencho [alfaDD2 - 3]
con varianti : Renci (1405) - Remcho (1500) - Renko (1824)
da non confondere con i nobili Rench, il loro è un appellativo poi adottato a cognome, nel 1300 vivono a Prosecco e Bagnoli, nel 1760 ne giunge uno anche da Gorizia, il cognome Renko e' tutt'ora presente.
Giocasta nel 1648 deposita il suo testamento, Leneza nel 1735 appare nella coscrizione cittadina, il cognome è tutt'ora presente.
sono probabilmente gli stessi sopra citati, Fedrico nel 1791 viene menzionato come negoziante cittadino, nel 1799 come Volfango Federico appare come console aggiunto di Danimarca, nell'800 accomunano al cognome la dicitura "Österreicher" (d'Austria o austriaco), entrano nel Consiglio cittadino, Giuseppe Federico nel 1824 copre la carica di console di Modena, due anni dopo è anche console di Danimarca. Il cognome Renner è ancora presente
con varianti ; Ressman (1765) - Resmann (1818)
è possibile siano gli stessi Rezman (vd. sopra), il primo che troviamo nel 1405 porta una lettera al Duca d’Austria per il comune, nel 1500 vivono a Draga, nel 1765 ne giungono altri dalla oggi Slovenia, allora Carniola. Alcuni vengono italianizzati in Relli.
con varianti ; Riavitz (1858) - Riaviz (1928)
derivante da aggettivo slavo, ad indicare una persona con pelle scura, nei documenti del 1700 sono già citati come triestini, Giovanni nel 1775 fà il taglia pietre, Giuseppe panettiere muore a 29 anni colpito dal colera nel 1867, il cognome è tutt'ora presente.
1363 - presbitero Jacobo de Richarda [L/C]
già presenti nel 1256 quando Canciano ha in affitto una vigna in contrada Ysele, dopo il 1369 con Jacobo, canonico della cattedrale, non sono più citati.
1353 - zanini Rizo [alfaDD2-v. 5] |
1530 - ser Nicolao rizo de venetys civi terg. [V. 57] |
famiglia nobile di Muggia, abitanti nella piazzetta cittadina, presenti a Trieste dal 1564 ma da lì provenienti sempre, nel 1760 ne giungono altri ma sono salinari, Guido e Vittorio nel 1910 frequentano la scuola reale superiore, e il ventenne Guglielmo, nato a Pola, supera l'esame di matura, Hamidjè nel 1916 risulta matura a maggioranza esame del liceo femm., Edoardo nel 1929 vende legna e carbone a Muggia. Il cognome Robba è tutt’ora presente, ma non so se sia il ramo nobile.
forse dall'aggettivo tedesco : rubato. Gasparo nel 1590 viene multato dal comune, vivono nel paese di s. Croce, dopo il 1690 non si ritrovano
1648 - Gio. Paulo Rubertis habitante in Trieste [BetaA 22]
Rodolfo nel 1326 abita in città, poi nessuno fino al 1420 quando Jacobo di Ferrara viene a fare il Vicario civile in città, Baldassar nel 1563 presenta una supplica al comune, nel 1658 sono ancora presenti.
1327 - ser Bridon de Romano dictus Feragu [B/M] |
1328 - nedelo de romano [vicedomini 6] |
con varianti ; Ronzel (1630) - Roncelj (1912)
forse originari del paese di Dane (pri Sezani - Slovenia), Simez nel 1547 è Suppano nel distretto di s. Servolo, i Ronzel sono ancora citati nel 1778, Bortolo nel 1867 ha un negozio di alimentari, la lavandaia Caterina di soli 20 anni, muore lo stesso anno di colera, Ivana e Valerija nel 1912 frequentano la scuola slovena in Acquedotto. Il cognome chiaramente italianizzato in Roncelli è tutt’ora presente.
un Roncei Johanne viene citato nei doc. tergestini nel 1357, ma poi scompare
già menzionati nel 1300 quando Jacobo e poi Nicolo, pagano le decime al Capitolo di Trieste, vengono citati fino al 1459, poi scompaiono dai documenti, nel 1709 appare un Andrea Rosa che per vari anni copre la carica di Suppano di Chiarbola, Caterina moglie del facchino Antonio, muore nel luglio del 1864. Il cognome DE Rosa è presente a Trieste
NB : credo che i Derosa, presenti dal 1800 siano la stessa famiglia
Johanne nel 1202 è tra i firmatari dell'atto di dedizione al doge veneziano Dandolo - nel 1300 non sono citati, ma nel 1462 troviamo Pietro che nel 1504 abita in Cavana, ultimo Antonio nel 1526
– nobili
nel 1508 Giovan Antonio, giunto forse dal bergamasco, ha un negozio in città, Pietro nel maggio del 1693 viene innalzato a Consigliere cesareo dall'imp. Leopoldo, Antonio nel 1775 viene innalzato a nobile dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, che gli assegna il predicato “ de Scander ”, tre anni dopo entra nel Consiglio cittadino, ebbe 12 figli tra cui Domenico, che nel 1818 è tra i firmatari della richiesta del comune alla Corte imperiale, affinchè Trieste sia riconosciuta come “ città fedelissima ”, scrittore, storico, difensore della triestinità, sarà l’ideatore del viale che oggi si chiama XX settembre, alla sua morte lascia il suo patrimonio librario al Pietro Kandler e al bibliotecario Giuseppe de Lugnani, è sicuramente uno dei massimi esponenti della cultura cittadina, a lui è dedicata una imponente statua all’inizio del giardino pubblico in v. Giulia, il teatro e un grande via di comunicazione, Giovan Bernardo nel 1809 copre la carica di Governatore della città, Felice Serse muore nel febbraio del 1858 a 45 anni, la famiglia de Rossetti è tutt’ora presente.
Sembra che dal '600 sia presente altra famiglia omonima, ma di umili condizioni
1564 - Urbanus Roseç de opicna [B/M-18]
con varianti : Roseç (1458) - Rosec (1493) - Rossez (1510)
presenti già alla fine del 1200, abitano ad Opicina, dopo il 1564 non vengono più menzionati
– origini di Bergamo – nel 1678 imp.re Leopoldo concede loro il titolo marchesi, conti e liberi baroni [F. Schroeder]- nel 1548 comprano dai Rauniker il castello e feudo di Momiano in Istria, nel '62 dai Brati il feudo di Siparo - un ramo nel XIV sec. si trapianta in Friuli e siederanno nel Consiglio di Udine
- nobili
1276 - ser Johanne rubeu notaio [V. 6]
1541 - hectoris de rubeis civis tergestini [V. 61]
è la famosa famiglia Rossi, che viene spesso citata negli esempi, ma il bello è che anticamente non si ritrovano in altre parti se non da noi e naturalmente Veneto e Istria, il cognome spesso è mutato all’italica ovvero Rosso, ciò provoca non pochi problemi a distinguere i familiari con altri personaggi estranei, ma così soprannominati, forse dal colore dei capelli. Sono due rami, uno autoctono molto numeroso, piu' tardi se ne aggiunge uno veneto. Già presenti nel 1200 quando sono pure notai, Giroldo nel 1314 intenta causa contro i fratelli de Brattis di Capodistria, che con le armi presero il castello di Siparo, destinato a lui e a Vitale Baiardo, Nicolò nel 1345 è Capitano del castello di Moccò, Guglielmo nel 1359 è debitore di 1124 libbre verso Cangrande della Scala di Verona, il traditore Sergio, nel 1370 viene premiato da Venezia, per aver aiutato l’esercito durante l’assedio a Trieste, ma se lo gode poco, dopo 4 anni muore, Guariento nel 1406 vende una torre con ampio giardino che possiede a Umago, Nicolò nel 1439 riceve una grande possessione nel villaggio di Colludrozza, Lazaro che nel 1463 è Capitano del castello di Moncolano, viene rinchiuso a Venezia, per ordine del comune di Trieste, l’accusa è di aver voluto aiutare il re d’Ungheria nella presa della città, nel 1488 viene concessa la libertà, un altro Nicolò nel 1539 possiede terreni, case e anche gli uomini nei pressi di Rizmagne, nel 1775 la famiglia è presente.
NB : famiglia numerosissima, con molti i casi di omonimia, spesso lo stesso personaggio viene citato anche con l’appellativo Capello o Capello roso, già nel 1300 e fino al ‘500, ciò potrebbe trarre inganno e confonderli con la famiglia Capello, nobile veneta ma di origini da Capua.
1330 - nedelo (Domenico) rusez de sub muho [V. 8]
1459 - Andrea rosez [Arenghi]
dalla lingua slava che indica il coltivatore di rose, mestiere che doveva essere molto in auge un tempo, è infatti un soprannome che diventa cognome, già citati nel 1320, Andrea ha la carica di Gastaldione a Prosecco nel 1348, sono presenti anche a Sales e Bagnoli, nel 1500 non sono più citati.
La somiglianza potrebbe far pensare che siano gli stessi Rosez citati sopra, ma questi non abitano ad Opicina, ma sono sparsi per tutti i paesi dell'altopiano carsico, da Bagnoli a Trebiciano, Prosecco, Sales, Rodich ecc...
con varianti ; Rusignan (1685) - Rosignan (1699) - Russignan (1713)
famiglia di Isola d'Istria, già citata nel 1497 in un documento a Trieste in merito ad un eredità, qui' presenti nel 1654, il cognome è tutt’ora presente, ma alcuni sono istriani di Isola, giunti negli anni '50.
RAAB
gia' menzionati come triestini nel 1775 e benestanti, Antonio nel gennaio del 1808 viene ammesso al Consiglio cittadino, sara' anche direttore della polizia, Francesco nel 1866 è supplente al ginnasio cittadino, viene nominato proff. al ginnasio di Rovereto.RAUCH
forse svizzeri - nel 1775 sono già considerati triestini, quando Ursula è maestra di scuola, mentre il fratello Mattio serve in casa dei Bellusco, Giovanni nel 1814 chiede di poter rifare la sua casa in v. degli artisti (in arch. di stato), Rosa nel 1824 è levatrice in c. Cavana, Maria nel 1832 possiede due case in c. del ponte e via stretta, in ottobre del 1855 muore il caffettiere Giovanni a soli 47 anni, altro caffettiere, Pietro, muore nel luglio del 1864, il cognome forse è ancora presente
REYER
Francesco Taddeo, nato a Malborghetto (Friuli), nel 1788 fonda una società commerciale insieme a Pellegrini, nel 1793 si iscrive alla loggia massonica cittadina, nel 1808 entra nel Consiglio cittadino e viene elevato a barone, coprirà poi la carica di console di Sassonia, Adolfo nel 1829 è ascoltante del tribunale criminale, Carlo fratello di Taddeo, anch'esso elevato a barone, muore a 75 anni nel 1900, Costantino figlio di Taddeo, nel 1859 elevato a barone, sarà poi uno dei direttori della banca nazionale austriaca di Trieste, muore nel 1875, lo stesso anno muore anche Francesco Saverio, fratello di Taddeo e di Carlo, Alfredo nel 1870 dimora in c. dei Carradori, Leopoldina (Reyer-Castagna) nel 1883 dona 60£ per i danneggiati del terremoto dell'isola d'Ischia.
curiosità : la squadra di pallacanestro Reyer, di Venezia,, prende il nome da un triestino di questa famiglia, carissimo amico del suo fondatore
REYS-REIS
REPICH
giungono nel 1740 circa dalla zona del Vipacco, il ricco Francesco, muore a 80 anni, nel febbraio del 1862, il cognome e' ancora presenteRICKTER
nel 1763 giunge in citta' Giuseppe che arriva da Brunn (Germania?), e' direttore del negozio di Posching, era sposato con Rosalia che era di Lubiana, Francesco nel 1867 e' tenente dell'arsenale di artiglieria nel lazzaretto vecchio, lo stesso anno muore a 61 anni Petronilla moglie di Giuseppe, ragioniere del genio, il nobile Guglielmo, nel 1915 dona vestiario per l'esercito meridionale d'Austria-Ungheria, il cognome e' tutt'ora presente anche nella forma Rikter, RichterRIGHETTI
nel 1762 giunge da Lugano il muratore Carlo, Ciriaco e Guglielmo nel 1833 comandano il primo su mercantile pontificio "Achile" che porta merci dal regno di Napoli e l'altro sul mercantile austriaco "Annunziata" che viene da Corfu', Giuseppe nel 1862 viene eletto deputato Camera comm. e industria di Trieste, Giovanni nel 1863 sara' gia' membro del Consiglio di Trieste, il cognome e' tutt'ora presentede RIN
famiglia di Capodistria, il primo citato nel 1446 non vive qui, ma viene processato per contrabbando di sale a Trieste, nel 1760 vivono qui, entreranno nel Consiglio, Nicolo nel 1862 riceve la cittadinanza onoraria della città, famosa è la loro villa del 1854, ormai ridotta a rovina, sul ciglione sopra la strada che porta dall’Università ad Opicina, io che ebbi la fortuna di vederla quando non era ancora completamente diroccata, vidi bellissimi affreschi. Oggi la villa e' stata restaurata, visibile sul ciglione con un colore giallo in esterno, vi si accede da un sentiero dietro le Beatitudini (str. nuova per Opicina)RIOSA
forse veneti - presenti già nel 1785, quando Pasqualin che ha una barca da carico (brazzera veneta), porta qui merci da Parenzo, Antonio nel 1868, la direzione delle finanze del Litorale lo eleva da assistente doganale a ufficiale di III classe .RITTER
cognome derivante dalla voce tedesca, che indica la carica di nobile Cavaliere, giungono attorno al 1750 da Vienna, Enrico nel 1846 e' gia' membro del Consiglio cittadino e poi direttore del monte civico e altre cariche, Francesco gia' consigliere nel 1867 e' anche consigliere contabile del tesoro, il cognome e' ancora presente
- i Ritter sono presenti anche a Gorizia, per matrimonio accomunano altri cognomi : de Ritter-Sartorio e de Ritter-Zàhony
Veneti, giungono nel 1750. Il cognome è tutt’ora presente.
NB ; il "paron" Nereo, grande allenatore di calcio non si chiamava Rocco, ma Rock, venivano da Vienna, il cognome venne italianizzato nel 1928
li trovo la prima volta nel 1775, ma sono citati come gia' triestini, potrebbero infatti essere gli originari Rodl giunti nel 1500 da Lubiana, modificati in Rodel nel 1600. il cognome e' ancora presente
ROJA
dallo spagnolo "rossa" ? o forse di origini friulane, il macellaio Giacomo nel 1775 è già menzionato come triestino, è sposato con la triestina Lazara. Il cognome nella forma Roia è ancora presente
ROIZ
Josep giunge da Dorimbergo (oggi Slovenia) e nel 1778 vive a Chiarbola, Girolamo nel 1842 comanda un bastimento che da Trieste parte per Barcellona (Spagna), nel novembre del 1867 muore Teresa, moglie del panettiere Francesco, a 58 anni. Mi sembra che il cognome sia ancora presente, anche nel goriziano
ROMANIN
sono due famiglie omonime, una ebrea, altra cattolica, Gio. Batta, nel 1705 copre la carica di agente di Trieste a Vienna, tutti gli altri sono ebrei e sono tutti di origine veneta, tranne Aron che giunge da Gorizia, nel 1808 nasce a Trieste Samuele, diventera' famoso e celebre per i suoi scritti sulla storia di Venezia, Elisabetta vedova del trafficante Ventura, muore a 75 anni nel gennaio del 1866, Luigi nel 1867 e' falegname in via della ghiaccera, mentre Alessandro e' maestro di calligrafia e lingua francese e italiana.
ROSINI
Gio. Batta nel 1761 arriva in citta' da Palmanova, fa' il negoziante, il cognome e' ancora presente e noto
ROSMAN - stessi Resman?presenti dal 1700, tutti giungono dalla zona intorno a Lubiana, Matteo nel 1862 e' commissario della guardia di finanza, Sofia moglie di Giuseppe. impiegato in pensione, muore a 60 anni nel febbraio del 1866.
ROVIS
1775-Michel Rovis - da Istria - 6 anni a Trieste-eta 45-cattolico-guardiano della Sanita-sposato-con figlio
presenti dal 1770, giunti dall’Istria, nel 1800 alcuni sono già possidenti, il dott. Mattia, originario di Pedena, muore nel 1806 a soli 30 anni, il cognome è presente tutt’ora.
Noto a tutti il comm. Primo, commerciante del caffe'.
RUGGER
da non confondere con i Ruggeri, che sembrerebbero un altra famiglia (vd sotto) - sono già presenti a metà del '700, Elena nel 1761 vanta un bollettino del monte di pietà, per due pistole, il negoziante Simone muore nel 1868, Emilia nel 1910 è una mestra di scuola, Giovanni è un rappresentante, Luigia è una "bandieraia", il cognome non è più presente
RUSCONI
nel 1735 sono già presenti e di mestiere fanno i fabbri, elevati a nobili nel '800, nota la casa in piazza della Borsa, Giuseppe Antonio nel 1824 e' capitano della milizia civica, la vedova Lucia nel 1867 possiede la farmacia : allo struzzo d'oro, in v canal grande 1, e Carlo commercia in avena, Giovan Batta figlio del fù Pietro, nel 1921 è iscritto nell'albo degli avvocati, il cognome è tutt’ora presente, ma alcuni sono istriani di Isola, giunti negli anni '50..
alla fine del 1700 e inizio 1800, giungono in massa famiglie che ancora oggi sono rimaste nella memoria diffusa, ovvero molte di quelle che non trovate elencate qui, ma di cui troverete certamente libri, opuscoli, articoli, che vi racconteranno ampliamente le loro storie. L'allargamento dell'impero poi, verso la Lombardia, Veneto e l'ex Istria veneta, alimentera' gli insediamenti, ma inizieranno anche i problemi.
Radetich
Giovanni nel 1834 è il curato dell'ospedale, nel 1930 alcuni giunti da Fiume, vengono italianizzati in Radetti, cognome ora esistente
de Radio
Antonio nel 1829 lavora al tribunale di cambio mercantile e consolato mare di Trieste, Lucia nel 1847 possiede 3 case attigue a Rozzol, Carlo nel 1867 lavora al magistrato civico cittadino, Gustavo nel 1924 e ancora nel 1929 ha una rivendita di tabacchi, il cognome de Radio è ancora presente
NB : nel 1920 nasce Enrico Radio, giocatore di calcio della Triestina e poi allenatore di varie squadre
Radivo
istriani - presenti dalla metà dell'800, il falegname Antonio, muore a 26 anni in ospedale il maggio del 1857, l'agente Francesco muore a 46 anni nel novembre del 1864, il sensale Sebastiano nel 1867 è perito in foraggi per il tribunale, abita in Chiadino, morirà nel settembre del 1868, il cognome è ancora presente
Radivo Pietro- 1578 viene processato a Capodistria per aver tagliato roveri a Villanova [Arenghi di Capodistria]
Radocanachi
greci - già presenti alla fine del '700, nel 1818 i fratelli sono già tra i benefattori dell'istituto del lavoro e di beneficenza, Michele nel 1829 è il direttore della Compagnia Amici Assicuratori, la vedova Argentina, muore a 70 anni nel 1855, Matteo membro del Consiglio cittadino nel 1862 è il presidente della comunità greco-ortodossa, il pittore Paolo sposa nel 1930 la triestina Lucia Morpurgo, il cognome non è più presente
Rajcevich
Ignazio Stefano nel 1819 è Consigliere regio e console per l'Austria-Ungheria a Livorno - Spiridion, nel 1841 è a Zara dove promuove un incanto e pignora dei beni - a Trieste Federico nel 1819 è un uff.le dei conti della Contabilità di stato, Gioseffa nel 1832 ha casa in v dell'Altana, molto noti poi i f.lli di cui in particolare Giovanni campione di lotta libera e volontario nell'esercito italiano. Il cognome è ancora presente
Raicih
Tancredi nel 1852 nominato avvocato a Trieste, presta il giuramento, Vincenzo vice-presidente d'appello in pensione, muore nel 1855 a 80 anni, il cognome è ancora presente
Ralli
greci - commercianti già presenti agli inizi dell'800, la loro ditta nel 1818 è nella lista dei donatori di beneficenza, Ambrosio (Ambrogio su altri doc. ) già assessore della comunità greca triestina, sarà anche per diversi bienni presidente della stessa, integrato pure nel Consiglio comunale, inoltre uno dei presidenti della banca nazionale Austriaca di Trieste, nel 1851 commissiona l'imponente edificio nell'ex piazza Scorcola, nel 1867 grazie ad una sua donazione, viene inaugurata la casa Nimphon, nota anche come "casa dei sposi" in via Fabio Severo ancora presente, concessa alle giovani coppie, con difficoltà economiche, nel dona 10mila fio per fornire il corredo alle ragazze povere che si sposano, Alessandra nel 1861 sposa Demetrio Salvari. Nel 1874 i Ralli triestini, vengono elevati a baroni dell'impero, con arma gentilizia scritta in greco . Negli anni '40 sono qui viventi la baronessa Ella e il barone Paolo Ambrogio figlio del fù Ambrogio, nonchè il barone Pietro che dal 1942 al 46 è presidente della comunità.
Randegger
Elia nel 1824 insegna nelle scuole ebraiche, Benedetto che nel 1865 è già socio della Soc. triestina delle belle arti, nel 1870 è Consigliere comunale, altro Benedetto nel 1929 ha un agenzia di vendita case all'estero, poi scompaiono
Rasem-Razem-Rasen-Razem
nel luglio del 1855 muore Andrea, Antonio marinaio a bordo della fregata Radetzky, rimane ferito in una battaglia navale contro i danesi, Gioacchino è iscritto all'albo degli avvocati di Cassazione, nel 1928 a Pietro figlio del fu Pietro, viene italianizzato il cognome in Raseni, dopo 4 anni anche ad Antonio, abitante da Plavie, cognome modificato oggi presente
Raunik
Rodolfo nel 1909 frequenta la prima classe della scuola reale sup., Nora nel 1935 insegna alla scuola Bergamas, il cognome è ancora presente
Ravalico
nell'ottobre del 1861, muore a soli 7 anni Antonia, figlia del sensale Antonio, il fabbro Giovanni muore a 48 anni nel 1868, Ulderico nel 1929 ha una compra-vendita di mobili, Giacomo è falegname, Antonio guida i taxi, Giovanni nel 1940 è autista, il cognome è ancora presente
Ravasini
pare siano emiliani di origine - Orazio nel 1824 è già sensale patentato a Trieste, nel 1858 muore Bernarda moglie di Pietro sensale dei nolleggi, nel 1866 muore Giuseppe, segretario del tribunale di Trieste, Guido ex studente del nautico, nel 1917 tenente di corvetta, viene decorato con medaglia argento al valor militare con spade e medaglia bronzo al valor militare con decorazione di guerra (austriaca s'intende), Oscar al contrario, è un irredentista e nel 1918 dà alle stampe un libro sulle vie triestine e cenni della storia, Carlo nel 1929 è medico e Oreste un fabbro, il cognome è ancora presente
Redivo
sono provabilmente gli stessi Radivo sopra, citati alla fine dell'800, sono spesso dei noti grottisti (Guerrino e Bruno), Giorgio nel 1929 commercia in carta, il cognome è ancora presente
de Reya
Vincenzo nel 1818 è presente tra i benefattori triestini, Antonio nel 1824 è il cassiere delle imposte a Pola, il nobile Filippo nel 1829 è cassiere camerale a Gorizia, in pensione, nell'agosto del 1855 lo ritroviamo col grado di Capitano, che arriva a Trieste da Lubiana, il triestino Edoardo nel 1865 frequenta la scuole reale superiore, Lorenzo nel 1880 è il direttore della palestra civica, la vedova Oliva nel 1940 è un agiata possidente.
Reina
Carlo e Giacomo, nel 1824 lavorano alla Dogana di Opicina, Eduardo nel 1847 è sotto-tenente del reggimento di fanteria a Trieste, Antonio nel 1867 è il segretario del magistrato civico cittadino, il comm. Giuseppe nel 1935 ha la carica di provveditore agli studi, sembra siano ancora presenti
Reiner
Domenico Stanislao nel 1819 e per diversi anni poi, è cappellano alla Sanità di Trieste, ab in v. s. Michele, il cognome è ancora presente ma ad alcuni venne italianizzato in Raineri
Reiss
Raffaele nel 1855 ha un negozio di chincaglierie in piazza Cavana, Giorgio e Guglielmo muoiono nella prima guerra, con le divise italiane, non mi risulta siano più presenti
Resaver
Giovanni figlio del muratore Giuseppe muore a soli 6 anni nel 1867, a Marcello nel 1928 viene italianizzato il cognome in Ressani ancora presente
Ressel
notissimo Joseph, nato nel 1793 in Boemia, visse Trieste dove è ancora presente la sua dimora in v. F. Severo, inventore dell'elica, incentivò la forestazione del Carso ormai una landa desolata, alla sua morte la cittadinanza organizzò una colletta per erigergli una statua, ma i filo-italiani si opposero, così la statua venne eretta a Vienna, il cognome è ancora presente
Revoltella
Pasquale, nato a Venezia nel 1795, da famiglia modesta, si trasferisce da giovinetto a Trieste, diventerà uno dei personaggi più eminenti della città, ricco e facoltoso commerciante, nel 1867, due prima della sua morte, l'imperatore Franz Josef lo eleva a barone dell'impero, lascierà tutti i suoi beni alla città di Trieste, Giovanni nel 1870 lavora come macellaio, Luigia muore nel 1896 di tubercolosi.
Riccobon
Elena, vedova del facchino Andrea, muore nell'agosto del 1855, Giuseppe muore a soli 17 anni nel 1858, Alberto nel 1909 frequenta la quinta classe della scuola reale superiore, il cognome è ancora presente
Richetti
Enrichetta, nel 1846 possiede casa in v. del Farnedo, Eugenio nel 1865 è socio della Società triestina delle belle arti e direttore della Soc. zoofila triestina, Emilio e Eugenio (altro presumo), nel 1921 sono avvocati, Franco nato nel '38, sarà sindaco cittadino per due mandati (1983-6) e (1988-91), il cognome è ancora presente
Rieger
nasce a Vienna, per altri a Trieste, nel 1802 Giuseppe, pittore di paesaggi che ebbe una certa notorietà a Trieste dove viveva, nel 1832 nasce il suo secondo figlio, Alberto che segue le orme del padre e dipinge specialmente ritratti, ma anche importanti vedute della città del tempo, notissime quelle così dette a volo d'uccello, lavorò per le più rinomate famiglie nobiliari, nel 1870 si trasferisce a Vienna dove morirà nei primi anni del '900, nel 1864 un altro Rieger, Maurizio, che lavora come tapezziere muore a soli 52 anni, nel 1870 Giulio, fratello di Alberto, agente di commercio, sposa Fischer Luigia, vivrà sino alla fine dei suoi giorni, 1918, a Trieste. A Silvio nel 1928 viene italianizzato il cognome in Righi cognome già presente di altra famiglia
Rigotti
il Crollalanza li vuole di Bologna, per altri invece da Cremona - Maria muore a soli 22 anni nel dicembre del 1851, Ferruccio che era di Trento, nel 1917 frequenta il secondo anno del nautico, ma viene richiamato alle armi (es. austriaco), Luigia nel 1929 vende legna e carbone, il cognome è ancora presente
Rigutti
Antonio, perito in materiali ferrosi, nel 1847 possiede casa in v. Chiozza, Giuseppe nel 1847 è anch'esso perito in lavori da fabbro, lo stesso anno Giacomo possiede varie case, in v. dei Gelsi, v. s. Maurizio, v. del salice e in Chiadino, nel 1870 anche a Rozzol, Gustavo nel 1909 e Giorgio nel 1913 frequentano la scuola reale superiore, Antonio nel 1921 viene colpito a morte ad una gamba, da un proiettile vagante nel rione di s. Giacomo, Felicita nel 1924 vende vestiti pronti, Giacomo gestisce una trattoria, nel 1921 nasce a s.Giacomo, Mario figlio di Giorgio, rinomato astronomo, divulgatore, insegnante, ancora vivente ma a Firenze, nel 1945 nasce il negozio che da più di 70 anni ha vestito tanti triestini, il cognome è ancora presente
NB : attorno agli anni '30, dei Rigutti erano presenti anche in Friuli
Rinaldi
Angelo nel 1847 possiede casa in v. della Torretta, il facchino Pietro muore nell'agosto del 1855, sua moglie Maria dopo 15 gg, Pio nel 1909 frequenta la quinta classe della scuola reale sup., Cimone ed Ettore nel 1929 sono medici, il cognome è ancora presente
Rittmayer-Rittmeyer
svizzeri - già presenti agli inizi del 1800, nel 1823 il commerciante Eliseo, fà erigere la casa che ancora oggi porta il nome della famiglia, il banchiere Carlo che entra nel Consiglio cittadino e diventerà anche barone, nel 1863 la fà ingrandire, Luciano nel 1909 frequenta il primo anno della scuola reale superiore, Salvator nel '13 supera l'esame di matura, lo stesso anno la baronessa Cecilia fonda l'istituto per i ciechi, e l'anno dopo dona al comune il palazzo di famiglia ora sede del conservatorio Tartini, il cognome è ancora oggi presente.
Rizzotti
sono provabilmente trentini, Teresa nel 1832 abita in v. s. Filippo, Martino muore a ben 90 anni in ospedale, nel novembre del 1861, un mese più tardi anche il cocchiere Antonio a 74 anni, nell'ottobre del 1867 muore in v delle ombrelle, il muratore Antonio, originario di Spilimbergo, di colera, il cognome è ancora presente
Romanelli
in costruzione
Roselli
in costruzione
Rosenkart
ebrei ? - Carlo Sebastiano nel 1846 è già membro del Consiglio cittadino e possiede casa in v del Torrente-s. Francesco, inoltre socio della protezione animali di Trieste, ultima Betty nel 1857 socia della pia unione istituto Elisabettino di fanticelle, il cognome non è più presente
Rosenzweig
ebrei (forse cecoslovacchi) - Guglielmo nel 1847 possiede già casa in v s. Nicolò ed è orologiaio, sua moglie Perla muore nel 1855, Ugo nel 1910 è un impiegato delle Ass. Generali, Lodovico nel 1928 viene italianizzato in Rosani, verranno internati nei campi di sterminio, la gran parte non fece più ritorno
NB : a Rita (Rosani) combattente partigiana, assassinata dai fascisti, è stata dedicata una via, anche in altre città
Rossegger
Anna muore nel genn del 1854, Giulio nel 1877 sposa Valburga Eggenhoffner, Ignazio che sarà uno dei proprietari del teatro Mauroner, nel 1879 possiede casa in v. Barriera vecchia, Giuseppina nel 1910 è una maestra così come Virginia, il cognome non è più presente ma si ritrova in Austria
Rotter
Giovanni nel 1910 è un sacrestano, Carlo è un messo comunale, Elena è una trafficante, Guido nel 1916 dona 100 corone per "il marinaio di ferro" opera in legno a cui venivano piantati dei chiodi dopo ogni donazione che andava per l'esercito. Il cognome è ancora presente
Rottini
Clemente nel 1829 è farmacista, Alfredo nel 1910 lavora all'uff. tasse, Domenico già consigliere aulico, è direttore di Finanza, il cognome è ancora presente
Rovan
il triestino Carl, nel 1856 frequenta la quarta classe della scuola reale, lo scultore Ruggero, nato qui nel 1877, studia anche a Monaco e a Roma, sarà amico di Saba, Emilio nel 1940 sarà ispettore dell'ospedale cittadino, Mima insegnante, Oreste è segretario del Sindacato interprovinciale Fascista Armatori Adriatico Orientale. Il cognome è ancora presente
Rovelli
muore nel 1861 il negoziante Luigi, il dott Egone nel 1910, è un medico chirurgo dell'ospedale, la benestante Maria vive in v. Torre bianca, il cognome è ancora presente
Rubessa
il maggiore Giovanni, comandante e capitano di vascello di terza classe, nel 1819 è presente al comando divisionale della marina di Trieste, nel 1851 muore Francesco, nobile di Martenwald, maggiore in pensione, il cognome è ancora presente
Rubini
Simone di professione sensale, nel 1847 possiede casa in v. Tigor, muore a 76 anni nel 1864 di gastro-enterite, Vittorio nel 1903 è iscritto al secondo corso del Nautico, Virgilio nel 1929 è medico, Pietro nel 1940 ragioniere, il cognome è ancora presente
NB : attenzione, questo cognome venne molto usato nell'italianizzazione di altri
Rubinik-ch
sembra che non siano gli stessi sopra - il villico Mattia, muore nel 1851, Lodovico nel 1910 è un sacrestano, Marco ha salumeria in via Stadion, il cognome non mi risulta più presente
Rudesch
Giacomo nel 1870 possiede una casa in Gretta, nel 1910 la ricca Angelina vive in via Petrarca, Francesco già commissario di finanza, nel 1916 riceve dall'imp. la croce di Cav. dell'Ordine di F. Giuseppe con decorazione di guerra, verranno italianizzati in Rudi
Ruggeri
il barone Gillo, nel 1821, già generale maggiore, ufficiale con Legion d'Onore di Francia, è qui brigadiere, la sarta Maddalena, muore a soli 22 anni nel 1861, Eugenio nel 1910 è un rappresentante, il cognome è ancora presente
Rumer
già presenti nei primi anni dell'800, Giuseppe Alberto nel 1818 è menzionato tra i donatori all'istituto di beneficenza triestino, Carlo nel 1894 frequenta il terzo corso commerciale al nautico, il Cav. Alberto, nel 1919 professa il notariato, il cognome è ancora presente
Rupp
Agnese nel 1829 è una levatrice, Caterina nel 1910 ha una scuola di taglio, Giacomo è un sarto militare, Rodolfo nel 1929 è un rappresentante, sembra che il cognome sia ancora presente
Rupnik
Antonio già nel 1824 è l'alfiere della milizia civica cittadina, Floriano nel 1847 possiede casa in v Rena, in v Donota e in v alla Loggia, Carlo Virgilio nato a Lovrana, sarà un ottimo giornalista, nel 1864 è editore proprietario-redattore responsabile del giornale triestino : il Diavoletto, che governerà sino al '70, Anna nel 1867 lavora come maestra nella scuola popolare, Andrej nel 1912 frequenta la prima classe della scuola slovena di Trieste, mentre Mirko la seconda, nel 1928 Bruno figlio di Giuseppe, chiede l'italianizzazione del cognome in Rupini e Rubini. Il cognome originale è presente in Slovenia e in Croazia
il cognome viene riportato con varianti : Rupnick-Rupnich
NB : durante la seconda guerra mondiale, il generale Rupnik Leon comandava un esercito di "domobranci" filo nazi-fascisti
Rusca
Marco nel 1829 è il custode dell'edificio della Borsa, Luigi nel 1862 sposa Adele Pugliese, Giuseppe Maria di professione mediatore, muore a 51 anni nel 1864 di carcinoma, Marco nel 1910 medico e consigliere comunale, Carlo e Giovanni impiegati di banca, il cognome è ancora presente
Russi
sembrerebbero ebrei - Giuseppe nel 1871 viene eletto consigliere comunale, Enrico nel 1894 frequenta il secondo anno dell'accademia commerciale (Nautico), Emilio nel 1910 è un maestro di piano, Mario è un sensale di stabili, Salomon è un sensale e perito in ancore, carboni, ferramenta ecc .., il cognome è ancora presente
Rustia-Rustja
origini della valle di Vipacco dove esiste località omonima- Andrea già citato nel 1818, tra i donatori per beneficenza, nel 1867 in qualità di bottaio, è anche perito per il tribunale, possiede casa in Chiarbola inferiore, Antonio nel 1829 lavora come impiegato registrante al tribunale criminale, nel 1847 possiede due case in Chiarbola superiore, Giustina nel 1867 sposa Giovanni Trevisini, Filippo nel 1870 è anch'esso bottaio, Giuseppe, marinaio in congedo, scompare per 9 gg, viene trovato nell'ottobre del 1875 annegato nel suo pozzo della casa in s.ta Maria Maddalena sup., Carlo nel 1910 ha negozio di pellami in p.zza Goldoni, Giuseppe è postino, Michelangelo un maestro di ginnastica, nel 1912 Karel, Marija, Albina, Maksij, Savica, frequentano le scuole slovene cittadine, il cognome in tutte e due le versioni è ancora presente
Ruzzier
istriani - dal nome Ruggero - presenti dopo il 1800, Bonifacio nel 1855 possiede un nuovo cantiere navale nella valle di Servola, Antonio nel 1867 commercia in pellami, Domenico nel 1870 è membro del Consiglio cittadino, Ruggero nel 1929 è medico, Ofelia nel 1935 è insegnante di tedesco alla scuola G. Corsi, il cognome è presente, ma molti sono giunti da Isola negli anni '50
alcuni cognomi di famiglie triestine dell'800 ora scomparsi : Rabitsch - Rabl - Rabusin - Rack/Rach - Radichevich - Radici - Radicich - Radocanachi - Raftopulo - Ragencovich - Rosanz ..... in costruzione
cognomi già presenti nell'800 e ancora oggi :
Ranzato
Rapotez
Reganzin
Resta
Ribolli
Rigoni
Rimini
Riva
Rizzardi
Rodriguez
Rojaz
Romagnoli
Ronconi
Rosada
Rovelli
Rubessa
Russi
curiosità :
Reggeni - nel 1855 muore Antonio figlio del falegname Andrea
Ricordi, ing. Giorgio - 1940 è nel direttorio sindacato provinciale fascista industriali della pesca
Rosolen, Francesco- nel 1910 lavora come impiegato - nulla a che vedere con gli odierni, che sono pugliesi
Rötl, Rodolfo- nel 1910 vende biciclette e automobili
ITALIANIZZAZIONI dei COGNOMI
subito dopo l'occupazione militare, a Trieste nel novembre 1918, vengono immediatamente istituite delle commissioni per italianizzare i cognomi (e i nomi) delle numerose famiglie (la maggioranza), oltre Trieste e la sua provincia di allora, a Gorizia e dintorni, buona parte della Slovenia di oggi, in Istria, Fiume e a Trento, una prima forma di pulizia etnica. Ciò porterà alla cancellazione storica delle famiglie che ancora oggi portano un cognome diverso dal originale, in alcune zone rurali dell'Istria la propaganda nazionalista funzionò così bene che, ancora oggi, molti degli italianizzati, sono convinti che i loro cognomi originali, fossero stati nel tempo slavizzati.Come vedrete, l'italianizzazione in moltissimi casi, trasformò un cognome in un altro completamente diverso, altri diversi tra loro, vennero però modificati in uno stesso uguale per tutti, ciò induce a pensare che fù un lavoro buttato sù, fatto con leggerezza, ma daltronde imperava già il : chi se ne frega !
I colpevoli che si resero partecipi alla commissione di Trieste, che scandalosamente trasformarono i cognomi in italianismi vergognosi furono : cav. uff.le dott. Pizzagalli Aldo (Consigliere di Prefettura) - proff Borri Ferruccio Vittorio - cav. uff.le proff Cobol Nicolò - comm. dott Coceanig Bruno - cav De Franceschi Camillo - dott Fels Leone - cav dott Kabler Antonio - proff Pellis Ugo - cav avvocato Polacco Aurelio - cav uff.le proff Quarantotto Giovanni - proff Sticotti Pietro - proff Urbanaz Umberto - dott Ribechi Alberto Segretario di Prefettura - il Prefetto Fornaciari
nel 1928 erano state "italianizzate" 11.881 persone a Trieste, ma non era certo finita, si prevedeva che ben 50mila triestini dovevano ancora essere italianizzaticon l'augurio che in molti ritrovino il loro cognome originale - chi volesse ripristinare il cognome originale può farlo QUI
da : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929 >>>
1919) Rasman in Relli - Rassevich in Rassevi
1920) Renzich in Renzi - Ruglianovich in Rugliano
1921) Rosec in Rose - Rumich in Rumici
1923) Roschitz in Rossaldi - Rupnich in Rupini
1926) Rachich in Racchi
Ragusic-ch in Ragusi
Rakteli in Rattelli
Ralca in Ralza
Raspar in Raspari
Raspulich in Raspulli
Razem in Raseni
Regent in Reggente
Reghent in Reggente
Reic in Rei
Rejiz in Rei
Remec in Remi
Remic in Remi
Renaldy in Rinaldi
Rencelj in Renzi
Rencich in Renzi
Rendich in Renzi
Renko in Renzo
Renzel in Renzi
Rescig-gg-tz in Ressi
Resinovich in Rosini
Reytz in Rei
Revizh in Ressi
Ribarich in Pescatori
Ricich in RicciRies in Riesi
Rigovich in Rigo
Riha in Riga
Rinaldy in Rinaldi
Risch in Riesi
Risinovich in Rosini
Roch/k in Rocco
Rochetich in Rocchetti
Rodica in Rodizza
Rodiza in Rodizza
Rogelj in Roghelli
Rogovich in Rocco
Roic/z/tz in Roi
Rojac in Roia
Rokov in Rocco
Rolich in Rolli
Rolih/k in Rolli
Rollich in Rolli
Rom in Roma
Romanyczin in Romanizini
Romich in Romei
Roncel/j in Roncelli
Ronch in Rocco
Ronzel/j in Roncelli
Ropretich/g in RobertiRosanec in Rosani
Rosanz in Rosani
Rosec in Rosi
Rosic/ch in Rosi
Rosinovich in Rosini
Roschitz in Rosi
Rossovich in Rosso
Roze in Rose
Rubcich in Rubini
Rubinich in Rubini
Ruconich in Rucconi
Rudesch in Rudi
Rudez in Rudi
Rumetz in Romei
Rundich in Rondi
Runko in Ronco
Runtik in Rondi
Rupenovich in Rupena
Rupnik in Rupini
Rupprich in Ruppri
Rus/ss in Russo
Russanz in Russa
Russich in Russi
Russignach in Rossignacco
Rustja in Rustia
Ruzic in Russi
1928) Rabar in Rabarri
Radacich in Radi (1929)
Radanich in Radani
Radesic in Radessi
Radetich in Radetti
Radicich in Radini
Radig in Radini
Radislovich in Allegri
Radl in Raldi
Radmilovich in Ramilli
Radonic in Radoni
Radoslovich in Radossi,Radini
Radovic/ch in Radoni
Radovnicovich in Redoni
Raicevich in Raggi
Raicich in Raggi
Rainer in Raineri
Ramspott in Ramponi
Rapotar in Rappotti
Rapotec in Rapozzi
Rasem in Rasemi (1929)
Rasinger in Rasini
Rasman in Rasmani, Romani (1929)
Raspor in Raspo
Ratkovic in Ratti (1929)
Rauber in Roberti
Raunach in Raina
Raunacher in Ravignani
Raunich in Rauni
Rauter in Rota
Rautnik in Rattini
Ravbar in Roberti
Razem in Raseni
Razman in Rasmini
Razmilovich in Rasmini (1927)
Reach in Reani
Rebec in Rebelli, Rebbi
Rebech in Rebecchi
Rebek in Rebeni, Rebecchi
Rebez/tz in Rebelli
Rechtsteiner in Restan (1929)
Reder in Redi (1929)
Reovnikovic/ch in RedoniRegent in Reggente
Reja in Reia
Reichl in Ricchelli
Reinard in Renieri
Reiner in Rainieri
Reinisch in Rainis
Renaldy in Renaldi
Rencel in Renzi
Rendich in Rendi
Renelt in Renelli
Renner in Renieri
Renzel in Renzi (1927/8)
Repenger in Remonti
Repic/ch in Reppi, Repini
Rerecich in Reggi
Resanz in Resani
Resaver in Ressani
Reschitz in Ressi
Resitz in Rezzi
Reslusni in Relusini
Retzbach in Rivi
Rezinovich in Ressini
Riavitz in Riavini, Revini, Riviani, Riva, Ria
Ribaric in Rivierani
Ribarich in Ribari, Pescatori, Rivierani
Richtig in Giusti
Richitig in Giusti
Riedl in Ridelli
Rieger in Righi
Rigovich in Rigoni (1929)
Rink in Rinchi
Rissinovich in Rossini
Rijavec in Revini
Risch in Ricci
Rob in Robba
Robel in Robelli
Robnik in Robini
Roch/ck in Rocco
Rodnich in Rodenigo (1927/8)
Rogelj in Roghelli
Rogotizh in RoghiRojac in Roiazzi
Rojc in Rosa
Roitz in Roitti, Rossi
Rolich in Rolli
Romanyszyn in Romani
Romich in Romi
Ronnert in Roneri
Ros in Rossi (1929)
Rosanz in Rosano (1929)
Rosenzweig in Rosani, Rossetti
Rosic in Rossi
Rosman in Rosamani
Rossich in Rossi (1927)
Rossler in Rosselli
Rossovich in Rosso
Roth in Rosso
Rothbart in Roberti
Rothenaisler in Rossini (1928/9)
Rottenbacher in Del Rio
Rotter in Rotteri (1929)
Router in Rotti
Rozanc in Rosano
Rozic in Rosi
Rubcich in Rubini
Rubinich in Rubini
Rudez in Rudini
Rugliancich in Rugliani
Ruljancic in Rugliani
Rumez in Rumi
Runko in Runco
Runtich in Runti
Rupil in Rupi
Rupnik in Rupini, Rubini
Rusich in Russi, Russo
Rusniach in Rosignano
Russ in Russi, Russo
Russaz in Russatti
Russian in Russiani (1927)
Rutter in Rotteri, Rutteri
Ruzic in Russi
alcuni cognomi delle famiglie di Trieste, italianizzati nel 1927-34 in epoca fascista : da Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia
tutti nativi di Trieste, quelli con nota al lato riportano loro origine di nascita del capofamiglia
NB : oltre ai cognomi, vennero italianizzati anche i nomi !
n = nato/a a
ab = abitante a
Racovaz - in Ravazzi - n Parenzo
Radanich - in Radiani
Radetich - in Radetti - n Fiume
Radl - in Raldi - n Umago
Radovich - in Radini - n Orsera
Raijjc - in Ricci - n YU
Rasem - in Raseni
Rasinger - in Rassini
Rauber - in Roberti
Rauter - in Rotteri
Rautnig - in Rautini
Razem - in Rassini
Razem - in Raseni - n Muggia (ab Plavia)
Rebec - in Rebelli
Rebetz - in RebelliRegent - in Reggente
Reiner - in Raineri
Remisceg - in Remigi - n Pola
Rencel - in Renzi
Rendich - in Rendi - n Capodistria
Renner - in Renneri - n Marschendorf (Cecoslovacchia)
Repich - in Repini
Resaver - in Ressani
Resen - in Ressi
Resinovich - in Rosini - n Erpelle (ab Muggia)
Riavitz - in Ria
Ribarich - in Pescatori - n Vodice (ab Muggia)
Rieger - in Righi
Riemtschnig - in Rizzi
Roccovich - in RoccoRodiza - in Rodizza
Rogelj - in Roghelli
Rohregger - in Roggeri
Rolich - in Rolli - n Potoce (Senosecchia)
Rolih - in Rolli - n Mattonno
Rosanz - in Resani
Rosar - in Rosario - n Villanova (Parenzo)
Rosenzweig - in Rosani - n Vesselj
Rozanec - in Rosani
Runtich - in Runtini
Runtich - in Rutini
Ruppel (Rupel) - in Rupelliin base alla legge del 1928, che impone l’italianizzazione dei nomi degli scolari, vengono cambiati i nomi :
Danilo in Giordano
Darko in Donato
Danica in Aurora
Dragomira in Carla
Ludmilla in Luciana
Milan in Emilio
Mirko in Federico
Miroslavo in Libero
Slava in Stefania
Milena in Elena
Slavko in Mario
Stanko in Costante
Svetka in Santina
Zora in Albinagià italianizzati :
Radovan in Ilario
Mitrovic in Demetrio
la gran parte dei cognomi triestini italianizzati sono trascritti su questo libro (pdf) QUI
alcuni cognomi dell'Istria e Dalmazia italianizzati durante il fascismo
NB : sono menzionate solamente le famiglie più rappresentative e quelle con maggior riscontro nei documenti.
- le scritte all'interno delle parentesi, si riferiscono al documento in questione o alle datazioni del documento
- gli emblemi araldici dei Rebolin, sono tratti da documenti di Venezia, non e' certo che a Trieste usassero gli stessi. Quello della fam. Ricci e' tratto dalla lastra tombale presente a Muggia nella chiesa di s. Francesco (1700)
- coloro che disponessero di documentazioni inerenti alle famiglie citate nella pagina, e che desiderassero condividerle, possono contattarmi attraverso guestbook od e-mail
- famiglie residenti a Trieste ma per brevi periodi sono presenti alla pagina fam. varie
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pagina aggiornata luglio 2022