de GREMON

con varianti : GREMONO - GREMONIS - GRIMANI - GRAMONO

triestestoria

 

 

per lo storico veneziano Marin Sanudo, sono originari di Vicenza (le vite dei dogi), secondo un manoscritto nell' archivio diplomatico di Trieste, a cui manca il frontespizio con il nome dell'autore, databile attorno al XVII° sec., fuggirono da Costantinopoli e Theodosio venne aggregato al Consiglio di Venezia nel 1229 (alfaBB15)

non sono elencati tutti i componenti della famiglia, ma solo quelli piu' documentati o di interesse particolare, sono numerosissimi i casi di omonimia tra coevi, tra cui i Domenico, gli Andrea, i Dionisio, i Pietro, i Thoma, i Nicolo

 

 

 

legenda fonti archivistiche

A/T = Archeografo Triestino

AR = Arenghi

B/M = banco del maleficio

B/Mv = vacchette del banco del maleficio

CA = libri della Cancelleria

CAv = vacchette della Cancelleria

C.D.I. = Codice Diplomatico Istriano

CONS = libro dei Consigli

L/C = libri dei Camerari

M/S = Marin Sanudo, i diari

N/EXT = notai estimatori

PPE = protocollo pubblico economico

V. = libri dei vicedomini

 

Pietro

nel febbraio del 1297, professa il notariato a Trieste (M.L. Iona), nel 1310 e '16 paga le decime al Capitolo tergestino (2D3-2D4), nel 1326 a causa di un debito di 40 marche, stima la sua casa in Riborgo (N/EXT 1), nel 1330 il comune lo manda come ambasciatore a Strassoldo a conferire col Patriarca di Aquileia (L/C), nel 1332 nuovamente ambasciatore, ma a Duino (L/C), giudice rettore nel 1334 (V. 9-10 e 11), nel febbraio del 1337 viene eletto nuovamente dal Consiglio di Trieste per trattare la pace con il Patriarca di Aquileia (V. 13), nel 1339 ancora giudice rettore (N/EXT 1)

Montulo

nel 1300 paga le decime al Capitolo tergestino (2D2)

Domenico

nel 1300 paga le decime al Capitolo tergestino (2D2), muore nel marzo del 1369 (cere del Capitolo)

   - Justo

figlio di Domenico (E. Maffei), nel 1300 paga le decime al Capitolo tergestino (2D2), nel terzo quadrimestre del 1330 copre la carica di Camerario (L/C), nel 1341 quella di Vicedomo (V. 15), giudice rettore nel 1342 e '43 (N/EXT 3 - C.D.I.), nel 1344 ancora Vicedomo (2E 2/7), nel 1345 a causa di un debito contratto con Marino Maureceno (Morosini) di Venezia, ma abitante a Trieste, stima una sua vigna in Calvula per 28 ducati oro (N/EXT 4), ancora giudice nel 1352 e '3 (B/M 5-CA 5), muore nel marzo del 1358 (cere del Capitolo)

   - Catarina

vedova di Justo, nel 1369 abita in Riborgo (V. 38)

   - Dionisio - NB : sono 2 omonimi e coevi, uno figlio di Domenico, altro figlio di Justo

q. Domenico - nel 1331 citato per un debito (V. 8)

figlio di Justo - citato nel febbraio del 1325 (V. 1 - CA 1)

? - non specificato figlio di - ottobre 1338, abita in Mercato (N/EXT 1), giugno 1343 procuratore del comune di Trieste per questione con l'abate di Beligna (C.D.I.), settembre 1346 Camerario (Hattinger), muore nel dicembre del 1357 (cere del Capitolo)

   - Johanne

figlio di Justo (1327 - V. 2), 1320 decano del Capitolo (2D4), nel 1341 viene eletto dai canonici di Trieste a vescovo, ma viene ricusato dal Papa (V. Scussa), nell'agosto dello stesso anno e' plebano di Lonche (V. 34), nel 1347 lo e' di Pinguente (V. 18) egualmente nel 1328 quando modifica il suo testamento in merito ad una casa, avuta in regalo, in contrada Mercato a Trieste (Marsich - regesto delle pergamene del Capitolo)

 

Andrea detto anche Andrioli

nel marzo del 1305 possiede terreni in contrada Cedasi (Parentin - Archeografo triestino), NB ; le note posteriori, potrebbero riferirsi ad altro omonimo, abbiamo infatti conoscenza della morte avvenuta nel 1393 di un Andrea (libro delle cere), ma lo stesso ?, novembre 1322 possiede casa in contrada Mercato  presso un androna (2E 2/8), nel 1326 abita in Cavana, davanti la casa di Stefano Niblo ( N/EXT 1) e viene menzionato assieme alla moglie Marchixina (V. 1), nel gennaio del 1328 e' giudice (V. 2 e 4), nell'ottobre del 1363 compra casa in contrada Riborgo, da Johanne figlio del fu Michel Mesalti (V. 21), a cui poi affitta la casa (CAv 8)1

1 - nel 1300 sono numerosi i casi in cui il compratore, affitta la casa proprio all'ex proprietario, ipotizzo che cio' succedesse quando qualcuno si trovava in difficolta' economiche o di liquidita'

   - Donata

figlia di Andrioli e di Marchixina de Cha Zane, nel dicembre del 1346 era sposata con Virgilio Belli (V. 17)

Francesco

testimone nel 1323 (CA 1), nell'ottobre del 1329 compra la torre nel villaggio di s. Odorico con le sue pertinenze, per 70 libbre dai de Rebecho (V. 10), nel 1330 (L/C 5), nel 1332 (CA 1) e nel 1334 (V. 10) giudice rettore, nuovamente nel 1341 (N/EXT 2), nel 1345 viene stimata la casa in cui abita in contrada Rivole (N/EXT 4)

Bertucio

nel 1340 e' creditore verso Johanne di Camerino (N/EXT 2), era cittadino di Venezia ma operava a Trieste (1363 - V. 21)

   - Rolando

di Venezia e figlio di Bertucio, nel 1359 ha negozio a Venezia in societa' col triestino Nicoleto de Vegla (Veglia) (V. 20)

Magdalena

1341 - moglie di Pietro, figlia di Bridone de Cipriano (N/EXT 2)

Barcolan

menzionato nel 1341 come notaio (N/EXT)

Franzoni

nel 1342 possiede un orto in contrada Pendolati (N/EXT 3)

Jerusalem

nel 1345 e' canipario della confraternita religiosa di s. Paulo (CAv 3), nel maggio del 1349, nella sua casa di Cavana, detta testamento, ha moglie Maria, lascia varie vigne, ori e argenti, balestre, lascia un messale alla chiesa di s. Giovanni di Lonche, tre giorni dopo, aggiunge un codicillo (V. 18)

Thoma/s

nel dicembre del 1347 abita nella contrada di Castello (V. 17), nell'ottobre del 1354 si menziona il fatto che fu' Capitano nel castello di Mocco' (B/M 6)

   - Jacomina

moglie di Thoma, nel 1348 riceve in lascito una tunica da Domenica Mosteglo (V. 18)

Nicolo

e' forse lo stesso sotto, nel 1355 viene multato dal comune (L/C), nel settembre del 1377 ha un debito verso Nicolo Mansanta (V. 25), nel settembre del 1383 e' giudice rettore (Hattinger), nello stesso periodo paga l'affitto al comune per un orto nella contrada "castro s. Justo" (L/C 6)

Nicolo detto Niegro

era di Venezia, nell'aprile del 1357 abita a Trieste (CAv 5) - NB ; il soprannome dato a Nicolo, crea non pochi problemi ai ricercatori, esiste infatti a quel tempo una famiglia Nigri/s e/o Niegro di Venezia ma abitante a Trieste (anche se un Nigri tergestino appare gia' nel 948),  e altra famiglia Capitis Nigri di Padova

Benvenuta

vedova del fu Jerusalem, citata in luglio del 1364 (CAv 8)-

Marino

nel 1359 e' Capitano a Capodistria (V. 20) - non si specifica se fosse del ramo tergestino

Servolo

deceduto nel settembre del 1368 (cere del Capitolo)

Domenico

deceduto nel marzo del 1369 (cere del Capitolo)

Pietro

gennaio 1373 menzionato come canonico del Capitolo (cere del Capitolo)

 

Pietro

nel 1415 viene multato dal comune (L/C), nel settembre del 1428, a letto nella sua casa in Riborgo, detta testamento in dialetto, ha moglie Lucia e figlia Catarina (V. 31)

E' interessante notare come nei primi anni del '300, la gran parte dei "tergestini", non riportino nelle documentazioni, come da prassi, altre origini, inoltre la famiglia perdura anche dopo la cacciata dei veneziani e l'atto di Dedizione di Trieste all'arciduca d'Austria, per altri 50 anni.

 

Francesco

nel 1867, commercia cotoni (almanacco e guida schematica di Trieste …)

 

alcuni Grimani non triestini, estrappolati da altre documentazioni :

Nicolo

nel 1386 copre la carica di Podesta a Pirano (Kandler - l'Istria) - esiste in quegli anni un Nicolo, vivente a Trieste, lo stesso ?

Francesco

ufficiale alla Camera dei prestiti a Venezia nel 1501 (M. Sanudo - i diari)

Leonardo

del q. Pietro, avvocato del comune di Venezia ed inquisitore del doge Barbarigo  (M. Sanudo - i diari)

Antonio

nel 1509 il Maggior Consiglio di Venezia, decide di riabilitarlo (archivio veneto - 1890), fu Procuratore di s. Marco e due volte Capitano dell'armata navale di Venezia, era stato condannato a confino perpetuo a Cherso ed Ossero, con l'accusa di non aver voluto, nonostante gli ordini, attaccare i turchi, la benevolenza si deve forse al fatto che aveva suo fratello Cardinale a Roma (G. Priuli - i diari)

Gerolamo

viene condannato a Venezia ma in contumacia nel 1617 (nuovo archivio veneto - 1891/1900)

Antonio

e' forse lo stesso sotto (vd), agosto 1647 Capitano a Capodistria (Marsich - Archeografo triestino)

Marco Antonio

1651/2/3 Capitano di Raspo e Pinguente (Kandler - l'Istria)

 

nota dell'autore : come i miei precedenti esimi colleghi, anch'io posso aver sbagliato, nei frequentissimi casi di omonimie, l'attribuzione di qualche nota al personaggio sbagliato, purtroppo le note comunali spesso riportano solo il nome senza quello del padre, e quando non ci sono riferimenti di moglie o figli o fratelli/sorelle, l'errore e' sempre in agguato, l'uso diffuso di dare lo stesso nome a figli e/o nipoti crea non pochi problemi, il tutto complicato poi, dalla mancanza di una data certa di nascita e di morte, infatti la stesura di un testamento, anche in caso di malattia, non attesta la morte del testatore, tanto che spesso, ripresosi, lo ritroviamo ancora per altri anni a seguire. Come gia' ampliamente specificato, un altro problema in cui ci si imbatte nella ricerca, abbiamo molte vedove che si risposano, procreano altri figli, a cui danno talvolta gli stessi nomi dei figli del matrimonio precedente, un bel guazzabuglio quando vengono menzionati i nomi e solo quello della madre. Con il dilagare dell'uso di due o tre nomi propri, la confusione aumenta, nel caso in cui nelle note, troviamo citato solo uno che puo' confondersi col altro omonimo ma che ha altri due nomi diversi. Avrei potuto glissare, evitando approfondimenti, generalizzare, evitare certe omonimie  ecc .., ma mi sembrava onesto che i lettori sapessero, che sono davvero rarissimi i casi in cui uno scrittore che si cimenta di epoche medievali e anche dopo, possa certificare come sicure le date di nascita e di morte di ogni personaggio citato, per cui ... cautela

 

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