NB ; molte delle famiglie tergestine plebee, divennero nobili con il loro ingresso nel Consiglio comunale, condizione per essere ammessi, ma si trattava di un titolo "casereccio", e spesso dovuto a causa dell'assottigliarsi delle file dei vecchi patrizi cittadini che lasciavano posti vacanti negli scagni, cio' non toglie che, diverse ebbero poi il titolo conferito (per meriti particolari) dall'impero.
Dopo il 1918, il patriziato triestino non venne riconosciuto dall'Italia in quanto considerato austriaco, tranne quelli dei filo-italiani naturalmente.
i cognomi multipli della stessa famiglia riportati, sono la trascrizione originale delle varie versioni trascritte nei documenti, errori di fonetica o di interpretazione dei suoni, che in molti casi diedero origine a rami della stessa famiglia ma con cognome diverso, tutto peggiorò con l'italianizzazione forzata. I nomi personali, già nel 1800 vengono italianizzati, o come si diceva allora "latinizzati", ecco il perchè gli appartenenti a famiglie tedesche, slave, boeme, greche, ecc .. appaiono nel documenti scritti in italiano, con nomi chiaramente diversi dall'originale. Così un : Albrecht diventa Alberico, Friedrich diventa Federico, Joseph diventa Giuseppe, Ludwig diventa Lodovico ecc ... (le varianti del cognome riportate, hanno a fianco la prima datazione in cui le ho trovate scritte)
molte famiglie viventi sul Carso attorno alla città, possono sparire dalle documentazioni comunali, a causa dell'occupazione di vasti territori di Trieste, da parte dei duinati, poi conglobati nella contea di Gorizia, e riapparire poi in tempi più recenti
le immagini sono tratte da documenti originali dell'epoca
NB : non basta nascere o abitare a Trieste per considerarsi triestini, ci vuole di più, amore incondizionato per la città e meglio, se ci si porta dietro anche una storia secolare di avi nati e cresciuti quì, spesso le origini tradiscono coloro che hanno solo sfruttato e anche tradito questa città
con varianti : Abram (1415)
per gli storici veneti, sono triestini emigrati a Rialto (Venezia) nel 1112 e poi trasferitisi a Candia nel 1212, presenti poi dal 1400 nuovamente a Trieste, Domenico nel 1435 compra casa in Donota, le sue figlie sposano i tergestini Vrisingoy, Rubeis, Goppo, Babich. Gregorio nel 1669 lavora come calzolaio, nel 1870 Francesco e Luigi lavorano come bottai, Filippo nel 1886 copre la carica di Consigliere comunale, il cognome è ancora esistente
Abrami, dr Gualtiero- 1938 membro direttorio gruppo universitario fascista [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
1392 - ser martinus de Agaçijs [AlfaDD2-9]
1328 - michaele ade vicedomino [vicedomini 4]
1500 - Cristoforus de adamo figlio q. ser Justi [vicedomini]
con varianti : Ade (1202) - Adde (1304) - Adami (1316) - Addamo (1410) - Adam (1454)
nel 1202 due di questa famiglia firmano l'atto forzoso di dedizione al doge di Venezia, ma una lo fa' a Trieste e un altro a Muggia, Francesca figlia del fù Martino, nel 1362 dona un ampio terreno a Conconello ad un suo parente, Bertolomeo nel 1345 è Capitano nel castello di Moncolano, il ricco Almerico nel 1352 possiede una torre in Riborgo, Michele nel 1407 possiede terreni nei pressi della chiesa di s. Maria de Siaris presso Bagnoli e pure un mulino, Bertolota moglie di Nicolo, nel 1439 possiede grandi terreni a Colludrozza, Cristoforo nel 1440 copre la carica di Capitano per il comune nel castello di Castronovo, Hieronimo nel 1526 è testimone a Fiume, vivono a Trieste e a Muggia, Francesco conte di Lamberg (Stiria), nel 1776 ha la carica di Presidente alla Sanita', nel 1870 sono ancora presenti
- esistente a Venezia una famiglia Adami, per gli scrittori veneti sono di Altino, dal 1297 entrano nel loro Gran Consiglio
notizie genealogiche sulla fam. Adam-Adami >>>
Adami, Roberto-1942 comandante gruppo rionale fascista G.I.L. Morara Sassi-v s Lazzaro 2 [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]1202 nell’elenco dei tergestini firmatari atto di fedeltà al doge Dandolo - poi scomparsi
1202 nell’elenco dei tergestini firmatari atto di fedeltà al doge Dandolo - poi scomparsi
con varianti : dell'Agata (1765) - Dellagata (1775) - Dall'Agata (1847) - D'Agata (1854)
presenti già nel 1300, poi dopo il 1360 scompaiono per riapparire nel 1700 ma nella forma dell'Agata, giunti da Vienna, con il vetraio Giuseppe, e dal Friuli con Antonio orefice e la moglie Maria. Un certo dell'Agata, Antonio, nel 1847 possiede casa in via dell'ospitale a s. Giusto.
esistente famiglia omonima a Matera, noti sin dal XI sec ed estinta nel XVII.
da Firenze
1359 - ser donusdei de agolantis [alfaDD2 - 6]
antica famiglia fiorentina, si ritroveranno anche a Padova e Riccione, già presenti a Trieste nel 1300 come banchieri, si arrichiscono, possiedono varie case, una con la torre in c. Riborgo che fu dei Ravizza, terreni, vigneti e saline a Servola, nel 1357 avviene un concordato tra di loro per beni da loro posseduti a Ferrara e a Bologna, nel 1450 non sono più citati
nella seconda metà del 1800, appaiono degli Agolanti, ma di umili mestieri, si ritrovano ancora per certo sino al 1940 con Giuseppe, impiegato all'ACEGAT e la vedova Teresa.
notizie genealogiche sulla fam. Agolanti >>>
provengono dal paese di Rizmagne, nel 1300 vivono anche in città, dopo il 1331 scompaiono dai documenti, per riapparire con l'impiegato Luigi nel 1940, oggi gli Aimo sono ancora presenti
1495 - Margeta moglie Ansport hospitis (taverniere) e civit terg. [testamenti]
con varianti : Exemport (1521) - Haysimport (1567) - Aisenport (1589)
probabile storpiatura che poi prende piede e rimane, il primo infatti era un tedesco e si chiamava in realta' Ans (o Hans) Sport, nel 1471 abita nella contrada di Mercato, sara' poi conduttore di un alberghetto assieme alla moglie Margheta, lei nel 1495 ammalata detta testamento, loro figlio Johanne, nel 1496 si sposa con Caterina e nel 1498 continua la gestione dell'attivita', adottano una figlia, certa Justina. Ansport Giorgio invece, nel 1526, copre la carica di Governatore di san Servolo, ma viene citato a Trieste a causa di un debito, Aysemport Josep mercante e spesso multato dal comune, nel 1588 redige testamento dove appaiono libri, quadri, case, pelli ecc... erede suo cugino Nicolo che nel 1606 troviamo di guardia alla torre Fradaja, Corrado nel 1652, nella sua casa in Cavana detta testamento, e' sposato in seconde nozze con Stella ed ha due figlie Giovanna e Lucia
già menzionati nel 1300 quando vivono nella zona di Prosecco, nel 1500 si spostano in città, Grigor nel 1501 è custode dei giardini, dopo il 1533 spariscono dalle documentazioni, e nel 1868 il sarto Antonio muore, lo stesso anno Giovanni sposa Lucia Gaides, Sigismondo nel 1922 è un agente di P.S., Giuseppe nel 1940/2 è Cancelliere di Pretura ad Aidussina, sono ancora presenti a Trieste e in Friuli forse luogo di origine (Gemona)
Francesco nel 1821 è archivista del Demanio ad Udine
potrebbero essere gli stessi sopra, anch'essi nel 1300 vivono nella zona di Prosecco, nel '400/500 scompaiono dalle documentazioni per riapparire a metà del '700 quando Josepho nel 1758 è un alunno dei Gesuiti, nel 1763 giunge da Gemona il marangone Pietro che sposerà la triestina Maria, Giuseppe nel 1799 abita in v Sporcavilla, Nicolo nel 1805, possiede casa in via del torchio, Domenica sposata Tedeschi, muore nel 1855, Carlo e pure Silvestro nel 1899 hanno deposito di vini, l'avvocato Alessandro nel 1914 sposa Pia Grazzer, nel 1922 sarà giudice distrettuale, Elvira nel 1932 fa la sarta, Mario nel '42 amministra stabili
1399 - Jeorgius albanensis abitante Tergesti [alfaDD2-11]
chiaramente si tratta del luogo d'origine, Pietro muore nel 1396, Jeorgiu nel 1399 abita qui e lavora come salinaro, forse appena nel 1500 si attesta come cognome, Bernardo nel 1572 viene citato in comune per un debito, Almerigo nel 1609 citato come testimone ad un atto notarile, Igino nel 1870 lavora come macellaio in riva al Canale, Fabio nel 1940 è un procuratore legale, Carlo è Segretario della Procura del re, Giovanni e Carlotta vendono tessuti all'ingrosso, Romano nel 1942 ha macelleria in v Gallina, Umberto è tenente colonnello alla Capitaneria marittima, il cognome e' ancora presente
1329 - ser bertucio alberegno [alfaDD2 - 1]
antica famiglia di Jesolo, il mercante Bertucio nel 1327 chiede al comune un terreno in Ponzano per erigere un mulino, ha molte cose in città che sub-affitta, nel 1347 lui abita in piazza piccola, dopo il 1358 sembra che si spostino a Capodistria, alla fine del '400 sono anche a Isola
- nobili
1363 - vitale de alborio [alfaDD2 - 8]
1588 - D.no Alber de Alber q. ser Jacobi [testamenti]
con varianti : Alber (1326) - Alboro (1326) - Alboris (1327) - Albero (1346) - Halber (1348) - Dalbero (1357) - Albori (1915)
un ramo della famiglia adotta il cognome di Coraza - già ben citati nel 1200, Vitale nel 1235 copre la carica di console di Trieste, Thomas nel 1335 compra un forno in c. Mercato, aveva anche mulini a Zaule, sara' poi pero' pieno di debiti, nel 1500 abitano in Cavana, Jacomo venne cacciato nel 1637 dal Consiglio, nel 1880 elevati a baroni austriaci, il barone Augusto nel 1890 e' membro del Consiglio, il barone Riccardo nel 1915 eletto vice-presodente della Camera del Commercio e industria di Trieste, nel 1940 il barone Aldo abita in v. Monfort, il barone Guido in v. dell'Università, il cognome Alberi è tutt'ora presente a Trieste
1330 - ser danielis alberti [vicedomini 6]
famiglia numerosa, già citata nel 1300 come veneti i primi, ma pochi anni dopo ce ne sono altri fiorentini ricchi commercianti, attorno al 1340 sono da considerarsi i più ricchi della città, possiedono terreni, vigne, case, e una torre in Riborgo, saline a Muggia, verso la fine del '300 abitano anche a Capodistria, e alla fine del 1400 scompaiono, forse si trasferiscono in Friuli, un ramo di certo a Verona dove nel 1405 vengono aggregati al Consiglio, nel 1600 riappaiono a Trieste, il conte Felice nel 1832 ha casa in contrada della Muda vecchia, la contessa Gioseffa (nata de Prandi) nel 1847 possiede casa in via della pergola, mentre la contessa Clorinda nel 1870 ricca possidente, abita in v S. Michele 8. Nel 1500 sono presenti anche a Spalato. il cognome Alberti è tutt'ora presente, ma trattasi forse di famiglia non nobile
1775 - Andrea Albertini- di Trieste- anni 35- cattolico- lavora per altri- sposato con 1 figlio [Tognana]
i primi giungono dal trentino, e tra il 1370 e '80 sono negozianti in città, alla fine del 1500 possiedono campi e saline a s. Sabba, Julio nel 1597 è Vicario civile della città e veniva da Senigallia, nel 1700 ne giungono altri dall'Istria ma sono poveri, Carlo nel 1818 è un sensale, nel 1855 muore la povera Maria, la vedova possidente Gioseffa, nel 1870 abita in Gretta, Giulio e Mario nel 1911 frequentano il Ginnasio comunale, Domenico nel 1924 è un barbiere, Luigi nel 1942 è pensionato e Santo è un meccanico, il cognome è tutt'ora presente
1358 - bridoni albi [alfaDD2-8]
Angelo nel 1226 viene menzionato come canonico, Andrea nel 1346 viene pagato dal comune per dei lavori, Jacopo nel 1415 viene multato dal comune e nel 1429 redige petizione allo stesso comune, poi scompaiono dalle carte, oggi il cognome e' presente
- potrebbe anche trattarsi della stessa fam. Bianchi - Blancheris
1343 - ser jacobi de aldigarda [alfaDD2 - 3]
lombardi, già ben presenti nel 1300, abitano in Cavana nei pressi della scuola e in Rena, Nicolò dal 1442 al '47 viene eletto vescovo della città sino alla sua dipartita, viene sepolto nella cattedrale, dopo di lui non vengono più citati
curiosità : Catelane, moglie di Jacobo, nel 1352 viene menzionato suo figlio di nome "Citiri", lemma slavo con cui si indica il numero 4
1383 - Sapientes viri d. Jacobo de alexandris (vicecapitano) [alfaDD2-9]
il primo, Jacobo, giunge da Belluno nel 1382 per coprire la carica di Vicario civile di Trieste, gli altri vengono sempre detti veneti, nel 1772 arriva dal Veneto il panettiere Antonio, sposato con la goriziana Orsola, Mario nel 1940 è ufficiale di dogana, il cognome è ancora presente
un Alberto e' citato nel 1216 a Treviso testimonio di un atto di pace, qui già presenti nel 1300, anno in cui muore Peter e Mingulo paga le decime dovute al Capitolo triestino, Andrea nel 1330 abita nella contrada Rivole, saranno presenti anche a Venezia e Capodistria, nel '400 non più citati
NB : da non confondere con gli Alessio presenti dai primi dell'800 (vd fondo pg)
1202 nell’elenco dei tergestini firmatari atto di fedeltà al doge Dandolo - poi scomparsi
per lo Jenner sarebbero presenti nel 1400, ma sinceramente io non ho trovato nessuna traccia, giungono nel 1600 sono mercanti, notabili e canonici dei gesuiti, sono imparentati con gli Scussa, i Francol, alla fine del '700 sono ancora menzionati, avevano tomba di famiglia nella chiesa della madonna del mare
1361 - jeorgium de mirigogna [alfaDD2 - 8]
sono di Capodistria, Giorgio nel 1350 viene bandito da Venezia e i suoi beni confiscati, era stato uno degli affiliati della rivolta anti-veneziana, repressa, del 1348 a Capodistria, nel 1361 lo troviamo come testimone a Trieste, dopo di lui nei documenti si cita il capodistriano Rolando nel 1404 e 6 in quanto procuratore del monastero di santa Clara di Capodistria, poi il vuoto fino al 1693 quando Giuseppe chiede al comune di poter esser dichiarato pubblico sensale, Antonio nel 1735 abita col figlio Nicolò in città, il cognome è presente tutt'ora
Piero - di Capodistria e già nel 1916 tenente della milizia a Gorizia (es. italiano) e con medaglia di bronzo, nel 1940 cav e uff.le è Podestà di Capodistria
Almerico viene menzionato come testimone in un doc. del 1267, Domenico nell'anno 1300 paga le decime dovute al Capitolo, poi non se ne trova traccia
già presenti nel 1200 e viventi a Trieste e a Justinopoli, Ambrosio nel 1283 possiede una vigna presso la riva del mare e la chiesa di s. Pietro (Rojano), la sua vedova Bonada nel 1324 ammalata detta il suo testamento, Cadolo nel 1343 e' gia' membro del consiglio comunale, Pietro nel 1368 è capitano del castello di Moncolano, nel 1417 viene citato l'ultimo, si spostano a Pirano.
i figli di Macor, nel 1701 vengono citati per una multa non pagata, gli eredi di Michel nel 1832 possiedono casa in c. s . Spiridione, Giorgio muore di bronchite in ospedale nel 1854, Maria dieci anni dopo di pleurite, Marietta nel 1870 sposa Jelussig Giuseppe, l'agiata Antonia abita in v. Risorta, la vedova Teresa nel 1910 abita in v. Zovenzoni, Antonio ed Ernesto nel 1924 hanno macelleria, lo stesso anno alcuni sono presenti nel villaggio di Nacla. Oggi gli Ambrožič sono presenti in Slovenia
un Martino nel 1202 firma l'atto di dedizione al Doge Dandolo, ma a Muggia, si ritrovano poi a Trieste, Giovanni nel 1691 è vicario del paese di Dolina, il cognome esiste tutt'ora
già presenti nel 1237, quando Lisa viene menzionata per aver venduto del vino, l'ultimo, Angelo nel 1401 è vicario del vescovo
NB : secondo alcuni, Francesco, nel 1342-6 sarebbe stato vescovo della città, ma il Tommasini indica come cognome "Amorino" ben diverso da Amelia, la questione è alquanto confusa, infatti un Johanne (de Amelia) nel 1338 appare come Vicario a Trieste, e poi abbiamo anche Angelo, mentre il Francesco nel 1343 sul C.D.I. appare come membro del Consiglio e non come vescovo.
Amelia ; località in Umbria, probabile loro origine
banchieri fiorentini già presenti a Trieste nel 1327, nel 1345 Valariano è ancora quì mentre Lappo e Jacobo si erano spostati in Friuli
1328 amiço masclo [alfadd2]
due sono le ipotesi della loro origine, chi li vuole della costa albanese, chi da Ravenna, sono presenti a Trieste già nel 1100 come rappresentanti della città, ma tre secoli dopo scompaiono dai documenti, e' probabile loro trasferimento in Istria
Pietro che era di Pirano, nel 1670 è alunno al collegio dei Gesuiti, Alessandro di Fiume, nel 1917 è alunno del secondo anno al Nautico, Giuseppe nel 1940 lavora come commesso e Vilma come impiegata, il cognome è ancora presente
anch'essi prendono cognome da loro luogo di provenienza, sono presenti dal 1450 fino al 1700 quando vivono nella loro casa vicina al collegio dei Gesuiti, in quel periodo giunge una famiglia ebrea omonima di commercianti e ancora presente
Maria, nata Pipan, nel 1695 detta il suo testamento, nel 1767 Giacomo giunge da Rayfemberg (oggi Branik in Slovenia), di mestiere sarto, sposato e con un figlio, vive nella citta' vecchia. Giuseppe nel 1829 è cancellista al magistrato politico economico, Antonio nel 1867 è ufficiale del tribunale di appello. Nel 1840 sono presenti anche a Fiume dove coprono alte cariche. E' possibile che sia la stessa odierna famiglia Anderle
Secondo lo storico Schröder, dal 1603 sono presenti a Rovigo, a Feltre nel 1636 ed elevati a nobili dell'impero austriaco nel 1820
Giovanni e Sebastiana, nel 1610 dettano il loro testamento, per gran parte del 700 non li trovo nei documenti, Gianbattista nel 1799 è uno speziale, Domenico nel 1847 possiede casa in v s. Michele, Caterina vedova del sarto Santo, muore nel 1851 a 96 anni, il falegname Naftali, muore nel 1868, così come la casalinga Teresa, Federico nel 1889 è ingegnere, Ida insegna pianoforte, Giuseppe nel 1916 ha già una fabbrica di cordami, Giovanni nel 1924 vende spazzole e pennelli, Ugo e Umberto nel 1940 sono impiegati e Rubens ha una sartoria, il cognome è ancora presente
per i d'Angeli vd sotto fam- dell'800
1683 - Giovanni Angelini (firma originale) [testamenti]
il primo, un certo Bertone giunto da Praga, già presente nel 1420, è il misuratore di vini della città, nel '500 non ne trovo altri, nel 1661 Giovanni abita nei pressi della porta di Riborgo, venti anni dopo ha un negozio in piazza piccola e enl 1683 detta il suo testamento, ha fratelli Giacomo ed Angelo, e nomina eredi i nipoti Antonio e Bartolomeo, che nel 1699 frequenta il collegio dei Gesuiti, nel 1778 Theresa abita a Scorcola, la povera Lucia muore nel 1866, Guido nel 1911 frequenta l'ottava classe del ginnasio comunale superiore, il comm. Giannino e Guido, nel 1940 sono com-proprietari di un negozio di armi, munizioni, esplosivi, caccia, pesca ecc. Il cognome è ancora presente
esiste un ramo della fam. nobile, i de Angelini, Giuseppe nel 1889 impiegato civico e Leonilda, che abitano in v. Scussa, Franco che nel 1911 frequenta la settima classe del ginnagio com. superiore, ma non mi risulta che questo ramo sia ancora presente
toscani, nel 1287 Bartolomeo ha la carica di notaio come tutti i suoi discendenti, nel 1400 scompaiono dai documenti, nel 1500 appare Dionisio giunto dal trentino, il cognome è tutt'ora presente
1329 - ser matheo anzoli [alfaDD2 - 1]
grossi problemi ad inquadrare questa numerosa famiglia, già presente nel 1300 quando sono quasi tutti notai, ricoprono le varie cariche comunali, sono imparentati con gli Ottobono, i Chichio, i Ballaro, i Burlo. Secondo lo Jenner, sarebbero gli stessi < dei Pari >. Attorno al 1450, con questa dicitura scompaiono dai documenti
assumono nel tardo 1500 a cognome la località da cui provengono, dovrebbe trattarsi di Antignano (Tinjan) paese presso Capodistria, anche se esiste un paese in Piemonte e pure un ora rione di Livorno omonimi. Presenti già nel 1300 con Jacobo, lo sono ancora nel 1605 con Bartolomeo. Oggi è presente una famiglia Antignano
dal 1511 aggregati al Consiglio di Asolo - Giovan Battista tra il 1654 e il 64 e' Rettore del collegio dei Gesuiti di Trieste, Jgnatio nel 1694 insegna nella stessa scuola, Luigi nel 1910 lavora al Monte di Pietà, Giuseppe nel 1922 è tappezziere, il cognome e' ancora presente, ma potrebbe trattarsi di italianizzazione di altri cognomi (vd Antoncich)
Domenico nel 1202 è nella lista dei firmatari della forzosa dedizione al doge Dandolo, poi non sono più citati
istriani di Pirano, solo dopo il 1700 abiteranno a Trieste, ma per vari motivi, in tempi antecedenti, avranno rapporti con i tergestini
Pietro già menzionato nel 1228 a Pirano, Anoch nel 1283 come Procuratore del comune, firma l'atto di dedizione piranese a Venezia, Perino e Bonifacio, nel 1330 sono presenti a Trieste, come Sapienti di Pirano, in merito al bene di Siparo. Facio figlio del fù Odorico, nel 1444 è a Trieste in veste di procuratore della figlia adottiva Maria, dopo la morte del padre di lei, il tergestino Antonio de Marcossa, Benvenuto nel 1587 appare come testimonio ad un atto notarile di Trieste, Marchisetta moglie di Antonio, nata Alber, nel 1729 a Trieste, ammalata detta testamento chiedendo sepoltura a s. Giusto, Giorgio arriva da Pirano nel 1766, qui sposa Antonia Spiz, Luigi nel 1877 sposa Fonda Maria, Mariano Pietro e Mariano Giuseppe, di Portole, nel 1909 frequentano la scuola Reale superiore, dove don Giovanni, è il supplente di insegnamento della religione cattolica. Il cognome è ancora presente
Apollonio, cav dr Alfonso- 1938 membro Giunta provinciale designato dal P.N.F. [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
sono viventi a Muggia nel 1400 e sono nobili, erano collegati con i nobili Dardi e nemici dei Robba e dei Bachiocchi, saranno saltuariamente presenti anche qui, poi nel 1600 alcuni si spostano a Trieste dove sono ancora presenti. Nel 1770 giunge dalla Grecia anche Nazario, di mestiere bottaio, Nicolo' comanda un cutter greco "i 3 sovrani" che porta merci nel 1833 dalla Grecia appunto, Santa vedova del fu Antonio, nel 1847 possiede casa in v. delle mura .
- il simbolo araldico, e' descritto da J. Cavalli in archeografo triestino 1894, p. 47
NB : nel 1700 è presente anche una fam. Apostolo, originaria di Muggia, e ancora citati nel 1942, credo si tratti della stessa famiglia
naturalmente sono tutti personaggi giunti da quella zona, il notaio Sambono è già presente nel 1301, col tempo la loro origine viene addottata a cognome, avranno alte cariche comunali e abiteranno nella zona di Cavana, nel 1700 sono ancora presenti
Johannici viene citato in un documento datato 847, poi nessuna traccia
penso si rifaccia all'isola dalmata, in croato Rab, ma alcuni venivano soprannominati Cherk, altra isola (Krk)
sono presenti nel 1322 con Armalo che vanta un credito, nel 1400 abitano in Cavana, nel 1482 ultima citazione
prolifica famiglia presente già nel 1200, Vitale che nel 1320 abitava in Cavana, possiede case e saline a Muggia, un ramo della famiglia nel 1300 vive anche a Capodistria dove sono banchieri, ma essendo anti-veneziani non avranno vita facile, nel 1348 Garzone che era giudice a Trieste ma apparteneva al ramo di Bologna, muore quì, Ambrosio nel 1401 possiede terrreni a Grozzana, coprono tutte le più alte cariche comunali, sono imparentati con le più importanti famiglie cittadine e dell'impero, Giusto nel 1543 viene incaricato dall'imperatore Ferdinando di trattare la pace col turco Solimano, nel '64 per riconoscenza riceve dallo stesso imperatore una serie di decime derivanti da saline, sarà nominato conte palatino, Gio. Giacomo nel 1643 copre la carica di Vescovo di Pedena in Istria, Pietro nel 1674 viene elevato a barone di Silberberg in Belvedere e Signore di Freihaus, era sposato con una Herberstein, tra il 1677 e 1681 è Capitano di Fiume e Tersatto, nel 1681 possiedono villa detta Belvedere (circa via Udine, aveva scalinata che arrivava al mare, non più esistente, ma che rimane nella toponomastica), sono spesso capitani della milizia cittadina, diversi della famiglia erano sepolti nella cattedrale, nel 1880 muoiono le ultime due della famiglia, esiste tutt'ora parte delle loro case con lapide famigliare originale sulla facciata (vd. sopra)
ARGENTO ramo tergestino a Pisino :
NB : da non confondere con la fam. Argenti, presente alla fine del '700 con famigerate cariche di Carlo nel ventennio
presenti già nel 14° sec. come commercianti in città, si ipotizza loro origine tedesca - le due versioni del cognome si accavallano, nel 1300 sono presenti anche a Isola, nel 1400 scompaiono dai documenti e sino al 1850 non si trova traccia, il cognome Armani è oggi presente
Armani, Corrado-1936 ispettore premilitare-milizia volontaria per sicurezza nazionale (camice nere)[Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
1362 - peter de arneto [alfaDD2-7]
con varianti : Arney (1324) - Arneto (1327) - Arnedi (1359) - Darnej (1419) - Jarnei (1524)
sono già presenti in massa nel 1300, sono contadini dell'altopiano che lavorano la terra in usufrutto, per matrimonio si imparentano con i Francol, i La Let e gli Jcilini, nel 1524, ultima data in cui vengono citati, abitano nella contrada di Cavana
presenti nel 1600 quando Bonifacio e Johan Francesco frequentano il collegio dei Gesuiti, il cognome è tutt'ora presente
secondo lo storico Spreti, erano originari della val Taleggio (BG), un ramo di famiglia si sposta a Villa Vicentina in Friuli, altri li danno per tedeschi poi dal 1380 in Lombardia, intorno al 1600 vivono anche a Venezia - un (A)Rigoni di Milano, è menzionato nelle carte cittadine già nel 1344, ma nel 1417 fra Giacomo, di Lodi, copre la carica di vescovo di Trieste sino al 1425, al suo seguito giunge anche il milanese Johanne detto Plati figlio del fu Antonio detto Mostalli, sarà notaio in città, nel 1420 redige un documento per il vescovo. Nel 1514 altri Arrigoni giungono da Spilimbergo. Nel 1701 il barone Francesco, paga l'affito per la possessione a Montebello, e lo stesso anno riceve a saldo di un debito, possessioni a Zaule da Geremia Francol, nel 1705 detta il suo testamento, chiede di esser sepolto a Lubiana dove giace suo padre Pietro, erede Matteo Costanzi, figlio di sua zia, a cui lascia anche i negozi di Trieste e del Cragno, quelli di Venezia a Giovanni Pedrini suo dipendente, le ricche vedove Elena e Eufrasia nel 1870 vivono in v. s. Spiridione, Arrigo nel 1909 frequenta il sesto anno della scuola reale superiore, sarà poi pittore, Aurelia nel 1940 è direttrice di negozio, il cognome è ancora presente
Jacobo viene menzionato gia' nel 1258, nel 1500 vivono nel circondario (Repnich), nel 1600 anche a Prosecco, Jacobo nel 1725 viene tumulato nella cattedrale di s. Giusto. il cognome è tutt'ora presente - potrebbe trattarsi degli stessi Gustin-Gustinčič
già citati nel 1202 quando Matheo e' tra i firmatari dell'atto di dedizione al Doge Dandolo, Zufredo nel 1291 partecipa a Treviso, come rappresentante di Trieste, all'atto di pace tra la Lega Patriarca, conte di Gorizia, Trieste e la nemica Venezia. l'ultimo ser Francesco, muore nel luglio del 1357, oggi esiste famiglia Aurelio, ma non credo sia la stessa
1342 - ser lucas de avanzago [cancelleria, vacchette]
con varianti : Avançago (1316) - Davançago (1324)
per gli storici veneti sono originari di Mantova, nel 1300 vivono nel rione di Cavana, hanno beni anche a Monfalcone, nel 1400 scompaiono dai documenti, nel 1500 si ritrovano nobili a Venezia
1353 - Johanne de avinante [alfa DD2-5]
con varianti : Avinato (1327) - Avinante (1337) - Avinatis (1345) - Avinat (1351)
gli storici li menzionano come originari normanni, sono gia' presenti nel 1316 quando Netulo, paga le solite decime dovute al Capitolo, vivono in Cavana, menzionati spesso per vari debiti, dopo il 1360 non vengono pero' piu' citati , si ritrovano poi in Sicilia
d.no domenico azono - 1323 [vicedomini] |
1383 - ser lazaro de azo [Cancelleria 9] |
con varianti : Açço (1202) - Açonis (1216) - Aç (1300) - Aççone (1328) - Açone (1336) - Azo (1371) - Daço (1371) -
si crede siano originari della Sassonia, di loro ne parla sia il Sansovino che il M. Sanudo, presenti a Trieste già nel 1100, Natale e Anton appaiono tra i firmatari dell'atto di dedizione al Doge Dandolo nel 1202, Andrea Lazaro nel 1384 viene multato per essere mancato alla seduta del Consiglio, nel 1400 alcuni di loro, giunti da Piacenza con moglie, coprono la carica di milite del Capitano, l'ultimo appare all'inizio del 1500. Saranno anche Sign.ri di Treviso, marchesi d'Este, Ancona, Ferrara, Modena e Reggio, nel 1304 saranno tra le casade aggiunte al Consiglio di Venezia. Famiglia, penso omonima (Azzoni), e' menzionata anche tra le casate toscane.
famiglie citate nei documenti comunali di Trieste ma di cui abbiamo poche notizie o singole citazioni sino al XVII° sec. - (tra parentesi l'anno o il periodo in cui vengono menzionate)
Aboleo (1404) - Abramcha (1647) - Abranzich (1647) - Acalaggi (1600) - Acharisio (1318/97) - Achaç (1541) - Achignoni (1341) - Acotanto (1331) - Adalgheri (1328) - Adalpero (1383-1410) - Adanich (1602) - Adelbergoni (1505) - Ademaior (1342) - d'Adria (1675) - de Agaçotis (1309) - de Agnelina (1484/1500) - Agnello (1606/39) - de Agota (1323) - de Agrest (1398) - de Agris (1526) - de Albano (1340) - Albenich (1337) - Alberizio (1497-1500) - Albertinelli (1210) - Albo (1327) - Alboini (1361) - Albono (1346) - de Aliardi (1348/1485) - de Alleto/Alletto (1335/43) - de Almanculla (1345) - de Almirisclavo (1371) - de Alticlara (1317/35) - de Alvarotis (1326) - Alviano (1586/8) - de Amadis (1484) - de Amaj (1485) - Ambrosoni (1575/89) - de Ampezzo (1599/1609) - Andovich (1609) - Andrea (1675) - de Anes (1453) - de Anjca (1525) - de Anichino (1480) - Ansetich (1609) - de Antiferi (1494) - de Antinari (1541) - de Antinesca (1601/7) - de Apalano/Apulano (1363) - de Aquistis (1353) - Arapa (1331) - Arcangeli (1447) - d'Archo (1605) - Arcilo (1300) - Ardama (1444) - Ardeman (1444/94) - de Ardi (1468) - Arduino (1512) - Argelio (1650) - Arich (1485) - de Arino (1447) - de Arrisio (1335) - Artonello (1345) - Artuisseç (1451) - Arçella (1371) - Ascha/Azcha (1648) - de Aulinerio (1353) - Aunsiçe (1351) - de Aupacho (1332) - Aurada (1328/31) - de Aureycha (1359) - de Auterec (1437) - de Auxa (1325/32) - de Averoldis (1540) - Avido (1524) - Azalino (1539) - de Açanello (1328) - de Axegjs (1303)
Abbà
già citati nel 1757 quando una vedova della famiglia, possiede un mulino a Zaule e lo dà in affitto ai Bottoni, ma potrebbero essere istriani, Domenico infatti nel 1819 è un postino a cavallo nella tratta da Rovigno a Pola, Giovanni impiegato, nel 1889 vive in Gretta, Antonio nel 1910 è un postino, ma a Trieste, il cognome è ancora oggi presente
Accerboni
1775 - Giuseppe Accerboni - di Pirano- anni 35 - da 20 a Trieste-cattolico-fabbro-sposato con 4 figli [Tognana]
giungono da Pirano e Montona nel 1750, forse di origini lombarde, Francesco nel 1847 possiede casa in via degli armeni e altra in v s. Lucia, la vedova Maria abita in Corsia Stadion, la vedova Angela, Carlo, la vedova Giustina nel 1910 abitano in v. Vecellio, il droghiere Edoardo in v. Cattedrale, Giuseppe nel 1930 è un capitano mercantile, Eugenio nel 1942 vende vestiario e stoffe, il cognome esiste tutt'ora
Adamich
Alessandrini
giungono nel 1760 da Fermo, il cognome è tutt'ora presente
esiste famiglia omonima originaria del Tyrolo, che nel 1800 abita a Roveredo ed e' nobile con predicato di Neustein, e altra abitante a Treviso
Aloj - Alloj
il mercante Giuseppe arriva da Gemona nel 1755, e' sposato con Elisabetta di Portore', hanno 2 figli. Biagio nel 1828 è un pesatore pubblico, Giorgio nel 1889 è vice-presidente della soc. dei tipografi, il cognome nella versione Aloi e' ancora presente
Alpron
ebrei - il benestante Simon nel 1775 è già quì, sposato con Anna di Conegliano, ultimo il dott. Alfredo che tra 1924 e '40 lavora come medico, non sono più presenti
ALT
Sebastiano de Regensberg nel 1799 è cancellista all'ufficio tabacchi e bolli, Giovanni nel 1910 è impiegato e abita in v. Pascoli, nel 1936 vengono italianizzati in Alti. Oggi presente una famiglia Alth che potrebbe essere la stessa
Alvarez
il capitano cosi' cognominato e' gia' qui' dimorante nel 1735 ma non viene citato ne' il nome ne' di cosa fosse capitano, il cognome e' ancora presente
d' Anastasio
il bottegaio greco Apostoli, giunge nel 1769, probabile suo parente Nicola, lavora con lui come ragazzo di bottega. Il cognome Anastasio è ancora presente
Andrich
Pietro, mercante albanese, giunge nel 1765, nel 1774 giunge Andrea da Vienna, Giovanni nel 1833 comanda una imbarcazione austriaca che porta merci da Livorno, Messina, Lussinpiccolo e Cittanova, alcuni verranno italianizzati in Andri, ma il cognome nella forma Andric e' ancora presente
Anthoine
già ben presenti agli inizi dell'800 quando sono tutti dipendenti dello stato, Caterina nel 1866 dona 30 fiorini per l'erezione della chiesa e convento dei cappuccini, Francesco nel 1870 possiede casa in v del Fontanone, Nicolò nel 1899 è maestro in una scuola privata, il cognome è ancora presente
Antoncich - Antoncig
carsolini, Simone di Senosecchia arriva nel 1745 di mestiere calzolaio, Johan Baptita nel 1750 studia nel collegio dei gesuiti, il cognome nella forma Antoncic e' ancora presente
Antonini
secondo gli storici sono tedeschi, giunti in Friuli nel 1300, accolti nel Consiglio di Udine nel 1525 (dominio Venezia), nel '800 si dividono in 4 rami. Antonio nel 1791 è già presente a Trieste, Giovanni nel 1847 possiede casa in v. Aquedotto, il facchino Luigi, originario di Maniago, nel 1896 sisuicida a 76 anni, Ezio e Giovanni, nel 1909 frequentano la scuola Reale Sup. di Trieste, Giovan Battista nel 1924 vende carbone e legna, Armanda e Baldo nel 1940 sono impiegati. Il cognome è ancora presente
Antonucci
Nel 1799 Francesco Saverio, è il Vicario del Capitolo della cattedrale e abita in c. di Riccardo, lo ritroviamo ancora nel 1829, Dante nel 1942 è impiegato statale, Saverio Francesco è un orologiaio. Il cognome è ancora presente
Aquilante
Mattio nel 1863 giunge a Trieste da Rovigno, sarà maestro carpentiere allo squero, sposa la triestina Regina, il marittimo Bastiano, nel 1889 abita al pozzo di Crosada, il cognome è ancora presente
Aruti
giungono dal Cairo ma sono armeni, Manok e sua moglie Elena giungono in citta' nel 1775, potrebbero trattarsi degli stessi Aruta
Attanasi
il greco Castantino nel 1765 abita gia' qui e vende acquavite, il cognome nella forma Attanasi e' ancora presente
alla fine del 1700 e inizio 1800, giungono in massa famiglie che ancora oggi sono rimaste nella memoria diffusa, ovvero tutte quelle che non trovate elencate qui, ma di cui troverete certamente libri, opuscoli, articoli, che vi racconteranno ampliamente le loro storie. L'allargamento dell'impero poi, verso la Lombardia, Veneto e l'ex Istria veneta, alimentera' gli insediamenti, ma inizieranno anche i problemi.
In realtà anche alla fine dell'800 e 1910 circa, giunge un altra ondata di nuovi arrivi
Abeatici
il tipografo Giovanni, muore nal maggio del 1866, Enrico nel 1883 è tra i triestini che donano alla colletta per i terremotati di Ischia, Ferruccio nel 1903 è iscritto al secondo corso del Nautico, ma abbandona prima, Enrico nel 1915 è un tappezziere, lo ritroviamo nel '42 impiegato alle assicurazioni, Mario nel '24 lavora con rappresentanze, il cavalier Cairoli nel '40 è un procuratore legale e inoltre console del Perù, saranno noti avvocati, la famiglia è ancora presente
Acco
ebrei - giungono alla fine '800, il trafficante Giacomo nel 1903 abita in v del Ponte, come il calzolaio Marco, Vittorio che nel 1910 è un impiegato, nel 1922 vende vestiti, lo stesso anno Abramo vende chincaglie, il cognome è ancora presente
Acquaroli
da Venezia - giungono verso la fine del '700, Domenico studia pittura, sarà un rinomato ritrattista, nel 1832 i fratelli possiedono casa in c. Chiozza, Antonio nel 1843 riceve corame (cuoio) da Venezia, nel '68 sposa Filomena Vianello, Giuseppe nel 1903 è il deputato di Trieste al Consiglio dell'impero, Antonio nel 1910 è un maestro di violino, la vedova Caterina nel 1915 subisce una condanna per aver chiesto la carità sulla pubblica via, Ernesto già nel 1922 gestisce un buffet.
con variante : Acquarolli (1851)
Adamoli
Carlo nel sett. del 1854 muore in ospedale di enterite cronica, Pietro nel 1942 è un addetto dell'ACEGAT, il cognome oggi è presente ma come Adamolli
Adler
fam ebrea che giunge dall'Austria, Giuseppe nel 1819 a Vienna lavora alla contabilità aulica di guerra, mentre Cristiano general maggiore a riposo, vive a Linz, Leo muore a Trieste nel 1910, Roberto nel 1915 è il direttore della banca generale di deposito, il cognome è ancora presente
Africh
abitatori dei dintorni della città, a metà '800 diversi loro bambini muoiono prematuramente, Alberto nel 1910 è calzolaio in v s Cilino, Giovanni figlio del fù Giacomo, nel 1940 è muratore e abita a Longera, ad alcuni verrà italianizzato il cognome in Afri, ma il cognome originale è ancora presente
Agapito
origini di Cipro, dopo la presa dei turchi, si spostano a Venezia che nel 1782 li conferma a conti, nel 1822 anche dall'Austria [Crollalanza] - secondo il Da Mosto sono di Capodistria - Girolamo nato a Pinguente, tra il 1810 e il '12 insegna storia ed eloquenza a Lubiana, poi sino al '14 al ginnasio di Trieste, numerose le sue opere letterarie (vd pg. fonti), muore a Trieste nel 1844, il negoziante Andre nel 1867 è un agente con deposito di manifatture, il conte Giacomo nel 1940 è capo-reparto ragioneria delle poste e telegrafi. Il cognome è ancora presente
Agostinis
il sarto Luigi giunge dalla provincia di Udine, nel 1835 con moglie e 3 figli, nel 1871 il comune gli accorda la cittadinanza, Antonio nel 1910 è anch'esso sarto, Carlo già decorato con croce d'oro al merito, nel 1910 è macchinista in frenocomio, Ottavio nal 1915 è carpentiere, il cognome è ancora presente
Ajello
Gemma nel 1910 è una trafficante e abita in v dell'Istria, Angelo nel 1940 è sotto-ufficiale dell'esercito, nel 1942 Domenico è un impiegato, egualmente la vedova Emma in posta, il cognome è ancora presente
Albano
Emanuele originario di Taranto, nel 1903 è iscritto al secondo anno dell'Accademia di nautica, nel 1910 è impiegato, lo stesso anno Nicolò è negoziante, Salvatore nel 1940 è commissario di P.S., il cognome è ancora presente
Alborghetti
Raimondo nel 1829 ha la carica di ascoltante del ceto mercantile, Antonio nel 1834 è a Sebenico dove insegna chirurgia e ostetricia, Bartolomeo invece, a Slano (Ragusa-Dubrovnik) come vice sopraintendente della forza territoriale (Austria), Giuditta nel 1935 insegna disegno alla scuola Stuparich, il cavalier Ermenegildo nel 1940 è capo reparto ai Magazzini Generali, nella stessa data il commendator Riccardo è Procuratore del Re a Udine, il cognome è ancora presente
Albrecht
tedeschi della Sassonia, nel 1861 muore Maria, figlia del falegname Bortolo, di soli 7 anni, Ervino nel 1910 è impiegato del Lloyd austro-ungarico, Gustavo è impiegato ai Magazzini Generali, Nicolò è tipografo, nel 1928 a Nicolò figlio di Nicolò, viene italianizzato il cognome in Alberti
Alessio
il primo lo troviamo a Gradisca, Vincenzo tra il 1612 e il '14, è amministratore di Raimondo della Torre, Caterina nel 1824 insegna l'italiano a Trieste e abita in piazza s.ta Caterina, Edoardo nel 1865 sposa Giovanna Tempesta, Arturo nel 1910 lavora all'ufficio doganale, Ernesto ha una drogheria in v dell'Istria, Feliciano nel 1917 frequenta la seconda classe del Nautico, Edoardo nel 1933 è impiegato alle Ass. Generali, Gracco nel 1940 è impiegato alla C.R.T., la maestra Livia abita in v Coroneo, il ragioniere Spartaco, nel 1942 abita in v Ginnastica, il cognome è ancora presente
NB : da non confondere con i "D'Alessio" presenti solo dagli anni '30
Alimonda
arrivano forse alla fine del '700, il sensale Sebastiano, nel 1818 è tra i donatori per beneficenza, Luigia nel 1847 possiede casa in v degli artisti, Maria vedova di Sebastiano, possiede casa in Chiadino, gli Alimonda vengono elevati a nobili dell'impero con predicato "de Munnenentreu", Maria vedova del mediatore Sebastiano, muore nel 1864, il nobile Augusto, dottore in legge, nel 1870 vive in v. Pauliana, i f.lli Nino e Francesco nel 1885 fanno erigere un castello a Sagrado da adibire a casa di cura, nel 1940 gli Alimonda possiedono varie case in v. Commerciale
Allegretti
Augusto nel 1883 è tra i donatori in aiuto ai terremotati di Ischia, Giuseppe nel 1924 è barbiere, forse lo stesso nel 1940 è un rappresentante, il cognome è ancora presente
Allegretto
non sembra siano gli stessi sopra, Renato nel 1909 frequenta il secondo anno della scuola reale superiore, nel 1940 Bruno fà il commesso, Ernesto il cameriere, Guido il fattorino, il cognome è ancora presente
era anche il cognome della mia professoressa di inglese alla Bergamas
Allesch
Giovanni nel 1910 lavora alla cancelleria dell'ufficio delle Poste, Martino è calzolaio in v F. Venezian, a Guido figlio di Giovanni, nato a Trieste nel 1894, viene italianizzato il cognome in Allessio, ma oggi il cognome originale è ancora presente
Almeda
ebrei - nel 1850 muore Nina, moglie del direttore di Assicurazioni Giuseppe che sarà anche direttore del Lloyd, quattro anni dopo per un infezione, muore Gerolamo, Benedetto e Guglielmo nel 1910 sono impiegati alle Ass. Generali, Giuseppina è maestra di scuola, Paolo impiegato alla banca Union, Angela nel 1922 abita in v Rossini
de Almerigotti
nel 1875 il comune di Trieste concede la cittadinanza al mediatore Giovanni, Marco nel 1889 è un trafficante, Luigi un medico, il cav. Carlo nel 1924 amministra stabili, Giuseppe ha uno stabilimento balneare, Beniamino nel 1942 è impiegato ai Magazzini Generali, il cognome è ancora presente
NB : non tutti portano il "de" davanti al cognome
Altadonna
già triestini nel 1852, Luciano nel 1940 è calzolaio a Rozzol, il cognome è ancora presente
Alzetta
citati nel 1910, Antonio nel 1915 ha una drogheria, Elena affitta letti in v Crosada, Giovanni vende carbone, Maria nel 1924 ha una trattoria, il cognome è ancora presente
Amadi
il parrucchiere Antonio, muore a 35 anni nel novembre del 1868, Roberto nel 1889 è un ingegnere e Felice un meccanico, lavoro che continuano nel 1910 Arturo ed Enrico, Renato nel 1933 è impiegato alle Ass. Generali, il cognome è ancora presente
Amadio
Francesco a 65 anni, muore in ospedale nel marzo del 1854, Matilde figlia del caffettiere Domenico a soli 15 anni, nel 1857, il dr. Giacomo che già nel 1854 fù addetto alle vaccinazioni contro il vaiolo, è dottore e chirurgo e inoltre maestro in ostetricia, nel 1865 abita in v Cavana, Vittorio nel 1910 è un meccanico, Pilade nel 1933 è impiegato alla Ass. Generali, nel 1940 sono presenti anche in Friuli, il cognome è ancora presente
Amodeo
secondo gli scritti del Crollalanza, sono proprio triestini e con blasone, io però non trovo loro notizie prima del 1850, quando il negoziante Alessandro perde tutte e due le figlie colpite dalla scarlattina, nel 1870 ricco Gabriele vive in v. Farneto, Umberto nel '93 frequenta il secondo corso del Nautico, il triestino e marittimo Giovan Battista, muore nel 1897 a ben 90 anni, Vittorio Aberto e Costantino nel 1911 frequentano il ginnasio superiore, Giorgio nel 1924 è avvocato, Giuseppe ha un impresa marittima, Romano una di imbarco-sbarco, Ugo nel 1931 è tra i fondatori di Radio Trieste, sarà regista, attore e molto altro, Bruno nel '37 si laurea in chimica industriale a Bologna. Il cognome è ancora presente Giorgio- 1936-38 avv -membro direttorio sindacato fascista avv.ti e Proc.ri Circoscrizione Tribunale TS [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
Anderle
forse del Tirolo - Taddeo nel 1832 possiede due case in contrada Baudariù (Valdirivo), Giacomo casa in v. del salice, sua moglie Maddalena, muore nel 1851 a 63 anni, il cognome è ancora presente
D'Angeli - d'Angeli - De Angelis - Deangeli
sono probabilmente rami degli Angeli citati sopra, a conferma Gianbattista e un Guido presente in tutte e due le versioni - Domenico già menzionato nel 1818, diventerà proprietario del bagno scoglio di Nettuno e muore nel 1866 a 85 anni, Massimiliano nel giugno del 1854 viene ordinato avvocato a Trieste dal ministro della giustizia, Guido nel 1886 è già membro del Consiglio cittadino, Giulio nel 1889 è un sensale, i f.lli Vincenzo e Giovanni trafficano spiriti e vini, Emma e Olga nel 1910 sono maestre di scuola, nel 1940 sono negozianti, queste versioni pare non siano più presenti
Anthoine
già presenti all'inizio dell'800, citato Guglielmo che nel 1819 lavora come cancellista, Caterina nel 1866 fà una donazione per la costruzione della chiesa e convento dei padri cappuccini, Francesco nel 1879 possiede casa in v. del Fontanone, Nicolò nel 1889 è un maestro privato, il cognome è ancora presente
Antonaz
istriani, presenti a metà dell'800, nel 1866 Antonio proprietario del giornale "il tempo" viene bandito da Trieste e il territorio, Domenico nel 1889 lavora come giornalista, Arturo nel 1910 lavora impiegato al Nautico, nel '40 sarà impiegato alla RAS, Guido nel 1910 è professore all'istituto tecnico superiore, trenta anni dopo lui o suo omonimo, ha una trattoria in v. del Roncheto, Tullio nel 1942 è impiegato alle Ass. Generali. Il cognome è ancora presente
Antonj
Giovanni nel 1867 alunno del ginnasio superiore, riceve una menzione d'onore per il disegno, nel 1880 lo troviamo maestro di calligrafia alla scuola civica superiore, Giovan Domenico nel 1889 è un ingegnere, la possidente Virginia nel 1910 abita in v dell'Eremo. Probabilmente il cognome fù italianizzato in Antoni, così da confondersi con altre famiglie, vd sotto.
Antonich
Francesco e Pietro nel 1828 sono già speziali a Trieste, Giovanni nel 1847 possiede casa in v. della cattedrale, Luigi nel 1865 riceve dalla scuola reale l'attestato di prima classe con eminenza e pure premio, Altro Francesco nel 1924 ha una panetteria . Ad alcuni nel fatidico ventennio verrà italianizzato il cognome in Antoni, Antoniani, Antonini, D'Antoni, ma l'originale è ancora presente
gli Antonich di Pola, vennero italianizzati Antonelli, vd attrice Laura
Antoniani, cav Umberto- 1938 ufficiale M.V.S.N. (camice nere) – v Milizie 9 [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
Antonopulo
greci - presenti forse già alla fine del '700, Anastasio nel 1807 è già membro della comunità greca, Kiriakos nel suo testamento del 1817, lascia una modesta somma per la scuola greca di Trieste e per la chiesa, Antonio Michele nel 1824 ha già una ditta in Borsa, nel 1829 direttore della scuola dei greci e direttore del nuovo stabilimento di Assicurazione, possiede casa in Cavana, gli eredi di Demetrio, nel 1832 possiedono casa in contrada s. Giacomo, Giorgio nel 1858 sposa Antonia Scarabogna, la famiglia possiede varie case in Cavana, la ex casa Gadola e una in v. Riborgo, Costantino nel 1924 possiede l'albergo Obelisco di Opicina, Andrea una liquoreria
Antonsich
presenti già i primi anni dell'800 e sono fabbri, Giuseppe nel 1876 è tra i candidati al Consiglio comunale, Alessandro nel 1910 è un tenente del Lloyd, Ernesto ha macelleria in v Giulia, Attilio nel 1922 conduce una trattoria in porto, al magazzino 26, Giovanni è un pittore, le sue figlie Anita e Jolanda nel 1928 vengono italianizzate in Antoniani
Aphi
Francesco nel 1910 è un impiegato, suo figlio Arturo e la moglie, nel 1928 vengono italianizzati in Api, ma Aphi Ida nel 1932 è segretaria del conservatorio Tartini, Aphi Fausto è un impiegato, oggi la versione del cognome italianizzato è ancora presente
Appel
in marzo del 1854, il comune concede a Giuseppe, l'aggregazione al comune triestino, ma solo se otterrà la cittadinanza austriaca, che probabilmente ottiene. Elvira nel 1922 ha una latteria, Giovanni nel 1924 vende chincaglie, ferramenta e merci varie. Il cognome è ancora presente
Ara
ebrei - Ara David Coen nel 1824 è sensale patentato a Trieste, i triestini Angelo e Marco nel 1893 frequentano il ginnasio com. superiore, il secondo combatte nell'es. italiano e viene ferito sul monte Podgora, Camillo tra il 1929 e il '40 è avvocato, tra il '26 e il '32 molti si laureano a Bologna, il commerciante Augusto nel '40 abita in v. Milano, Mario è un procuratore legale, Angelo ha una villa sul colle di Romagna che verrà requisita dai tedeschi e diventerà casa-ufficio del famigerato Odilio Globocnik, un sotterraneo collegava la villa al tribunale, parte ancora visibile visitando la Kleine Berlin . Oggi gli Ara sono accomunati ad altri cognomi
Ara, Camillo- gran uff. 1936-38 avv -membro direttorio sindacato fascista avv.ti e Proc.ri Circoscrizione Tribunale TS [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
Arbanassich
Orsola nel 1850 denuncia per lesioni ed offese Caterina Rizzi, che verrà condannata, Spiridione nel 1850 apre la sua caffetteria in c. della Casarma, Carlo nel 1889 è un maestro di musica che organizza orchestre per concerti, Gaetano nel 1910 è un bidello delle scuole civiche, i f.lli Lucio ed Ezio, con le rispettive famiglie, nel 1928 vengono italianizzati in Arbanassi, cognome che oggi è ancora presente
Arcon
probabilmente giungono dal goriziano slavo, sono due i modi in cui si trova scritto: Arcon che forse và letto Arzon e Arčon ovvero con la "c" dolce. Presenti alla fine '800, la vedova Ernestina nel 1910 abita nella v. del Lazzaretto vecchio, Justina e Josipina nel 1912 frequentano la scuola elementare slovena in v dell'Acquedotto, nel 1940 si ritrovano anche a Boccavizza (oggi goriziano slavo). Il cognome è ancora presente, anche in Slovenia ma nella forma Arčon
Arnerrytsch
a Ferdinando nel 1875 il comune riconosce la cittadinanza, sarà magazziniere all'usina del gas, Francesco nel 1890 è veterinario distrettuale a Pisino poi a Trieste, Eugenia già nel 1910 è maestra di scuola, nel 1919 la vedova Adelaide viene italianizzata in Arneri, così i figli del fù Enrico, Arrigo, Lidia e Maria, stessa sorte a Nicolò figlio del fu Francesco, Arrigo lo ritroviamo nel '40 come capitano navale, il cognome originale si perde e così come Arneri troviamo l'architetto Lucio nato nel '22 e il filosofo Glauco nato nel '30.
NB : esistevano anche degli Arneri che nell'800 vivevano in Dalmazia e nei primi del '900 vivono a Trieste, ma non credo siano gli stessi
Artelli
veneziani - un certo dott. A. arriva da Venezia nel 1858, il veneziano Carlo nel 1860 sposa Carolina Bonn, personaggio importante cittadino fù Filippo, alcuni vogliono sia figlio del commerciante Giovan Battista, altri da Pietro, la questione è ancora irrisolta, nel 1886 è già consigliere in comune, nel 1904 al colmo della sua carriera, presidente della soc. Tramway, direttore soc. Piccole ferrovie, consigliere della Ass. Generali, direttore della banca Popolare, dà il via alla costruzione dell'imponente casa Artelli, davanti al parco della villa Necker, nel 1906 viene inaugurata non ancora finita, ma una serie di tracolli finanziari minano la salute del Filippo che nel 1910 muore di infarto, il palazzo sarà poi sede universitaria, ora purtroppo abbandonato. Un altro Filippo nel 1940 è avvocato, saranno poi accomunati ai Gidoni e Wostry.
Artelli, Filippo- 1942 presidente unione prov fascista professionisti e artisti-ab v Combi 1 [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara].
Artico
Giovanni e Giuseppe sono tra gli alunni premiati nel 1864 del ginnasio superiore, Gottardo nel 1889 è un fabbro, Pia e Annamaria nel 1901 alunne del liceo, sono promosse a fine anno, Renato nel 1933 è impiegato alle Ass. Generali, Rosina nel 1942 è una ricamatrice, il cognome è ancora presente
Artuso - Artusi
veneziani - Giovanni nel 1889 è un fabbro, la vedova Luigia nel 1910 ha anche una fonderia, Remo nel 1940 è un rappresentante - Artusi : molto probabilmente la stessa famiglia, provengono da Parenzo in Istria, la settantenne Pasqua muore povera nel 1851, Antonio nel 1889 è un agente di borsa, Barbara nel 1910 abita in v s. Lazzaro, nel 1940 si ritrovano anche a Gorizia - tutti e due i cognomi sono oggi presenti
de Artuso Nicoleto, mercante di Venezia, nel 1331 abita a Trieste, nel 1337 ha il negozio sotto il palazzo comunale, nel 1342 ultima sua citazione.
Arzon
sono gli stessi Arcon citati sopra, Giuseppe muore a 76 anni nel 1854, Ignazio e Lorenzo nel 1889 sono panettieri, il cognome in questa forma è ancora presente
Ascoli
ebrei - arrivano a Trieste dal goriziano, Perla (nata Caliman) nel 1847 possiede la casa della famiglia in v. s. Nicolò, il commerciante Giacomo, figlio di Nicolò, muore nel 1855 a soli 18 anni, Annibale nel 1865 sposa Ida Levi, Giulio nel 1912 si laurea a Bologna in Scienze matematiche, fisiche e naturali, Davide nel 1924 è un sensale di cambi, morirà nel 1933, è sepolto nel cimitero ebraico. Il cognome è ancora presente
noto il goriziano Jsaia inventore dell'improvabile dicitura "Friuli Venezia Giulia"
Asquini
già presenti a metà '800, Rosa moglie del negoziante Domenico, muore nel 1868, Giuseppe nel 1889 commercia in pellami, Leopoldo è un tappezziere, Luigi un scalpellino, il cognome è ancora presente
Assereto
Marco fonda una ditta nel 1851 che commercia incenso e fornisce commissioni, Giovanni nel 1889 è procuratore della ditta di Marco, Lucia nel 1910 è una ricamatrice, Aurelio e Ferruccio nel 1932 sono capitani mercantili, il cognome è ancora presente
Asta
Giacomo nel 1832 possiede una casa in v del Toro, il cognome è ancora presente
Avian
già presenti alla metà '800, Giuseppe muratore di 26 anni, muore nel 1857, il facchino Daniele a 60 nel 1864, Angela nel 1889 è una levatrice, Emilia nel 1910 affitta letti in v dell'Istria, Michele è un assistente alla dogana, il cognome è ancora presente
è esistita anche la versione Aviano (1868/1910) poi scomparsa
Avian, cav dr Giuseppe- 1932 Capo di Gabinetto del Prefetto-Pendice Scoglietto 10 [Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara]
Avon
Antonio, figlio di 3 anni, del fù Giovanni caffettiere, muore nel 1868, Domenico nel 1910 è un barbiere, Giovanni un cocchiere, Giovanna nel 1942 abita in v dell'Eremo, il cognome è ancora presente
Azman
presenti negli ultimi anni dell'800, Antonio nel 1910 è già pensionato, Leopoldo è macellaio in v Macchiavelli, Francesco nato a Krakovo (Lubiana) e tutta la sua famiglia abitante a Scorcola, nel 1928 vengono italianizzati in Armani, ma oggi il cognome originale è ancora presente
Azzoppardo
il triestino Franz nel 1856 frequenta la prima classe della scuola reale, Giovanni nel 1867 è il perito sulle droghe (spezie) del tribunale, Giuseppe nel 1940 lavora come usciere, il cognome Azzopardo è ancora presente
Azzoni
vd. sopra i de Az - Francesco nel 1889 abita in androna Gusion, Ruggero nel 1909 frequenta il primo anno della scuola reale superiore, sarà poi un ragioniere, nel 1910 gli eredi di Carolina, hanno una bottega di orologiaio in v Belvedere (oggi v Udine), Umberto nel 1940 è un ragioneiere, il cognome è ancora presente accomunato ad altri cognomi
in lavorazione le famiglie : Agata - Alberi - Alt - Amadi - Auber - Avieni
ITALIANIZZAZIONI
subito dopo l'occupazione militare, a Trieste nel novembre 1918, vengono immediatamente istituite delle commissioni per italianizzare i cognomi (e i nomi) delle numerose famiglie (la maggioranza), oltre Trieste e la sua provincia di allora, a Gorizia e dintorni, buona parte della Slovenia di oggi, in Istria, Fiume e a Trento, una prima forma di pulizia etnica. Ciò porterà alla cancellazione storica delle famiglie che ancora oggi portano un cognome diverso dal originale, in alcune zone rurali dell'Istria la propaganda nazionalista funzionò così bene che, ancora oggi, molti degli italianizzati, sono convinti che i loro cognomi originali, fossero stati nel tempo slavizzati.Come vedrete, l'italianizzazione in moltissimi casi, trasformò un cognome in un altro completamente diverso, altri diversi tra loro, vennero però modificati in uno stesso uguale per tutti, ciò induce a pensare che fù un lavoro buttato sù, fatto con leggerezza, ma daltronde imperava già il : chi se ne frega !
I colpevoli che si resero partecipi alla commissione di Trieste, che scandalosamente trasformarono i cognomi in italianismi vergognosi furono : cav. uff.le dott. Pizzagalli Aldo (Consigliere di Prefettura) - proff Borri Ferruccio Vittorio - cav. uff.le proff Cobol Nicolò - comm. dott Coceanig Bruno - cav De Franceschi Camillo - dott Fels Leone - cav dott Kabler Antonio - proff Pellis Ugo - cav avvocato Polacco Aurelio - cav uff.le proff Quarantotto Giovanni - proff Sticotti Pietro - proff Urbanaz Umberto - dott Ribechi Alberto Segretario di Prefettura - il Prefetto Fornaciari
nel 1928 erano state "italianizzate" 11.881 persone a Trieste, ma non era certo finita, si prevedeva che ben 50mila triestini dovevano ancora essere italianizzati
con l'augurio che in molti ritrovino il loro cognome originale - chi volesse ripristinare il cognome originale può farlo QUI
da : per l'italianità dei cognomi della provincia di Trieste - 1929 >>>
1919) Adamich in Adami – Albrecht in Alberti – Arnerrytsch in Arneri
1920) Antonig in Antoni – Augustincich in Augusti
1921) Allich in Alis – Ambrosich in Ambrosi - Andrianich in Andriani
1922) Andreicich in Andreini
1923) Agacich in Agacci
1926) Abattinovich in Abattini – Abram in Abrami – Adamic/ch/g in Adami – Adamish in Adami – Adrianic in Adriani – Afric/ch in Afri – Ambros/ch in Ambrosi – Ambroshizh in Ambrosi – Ambrosic/ch in Ambrosi – Ambroz in Ambrosi – Ambrozhich in Ambrosi - Ambrozhizh in Ambrosi - Ambrozich in Ambrosi - Ambrozig in Ambrosi - Andlovitz in Angeli - Andrejasic in Andreassi - Andreicic in Andrei - Andrejcic in Andrei - Andreiscinch in Andreuzzi - Andretic in Andretti - Andrianich in Andriani - Andric/ch in Andri - Androssich in Andreossi - Anicic in Anici - Antic in Antoni - Antolovich in Antoli - Antonic in Antoni - Antoncich in Antoni - Antonsich in Antoni - Antonsig in Antoni - Antonzich in Antoni - Antunovich in Antoni - Arko in Arco - Arriglier in Arrighi - Artiko in Artico - Auber in Alberi
1928) Ablauf in Abelaffi - Abram in Abrami - Adamic/ch in Adami - Albrecht in Alberti - Alesich in Alessi - Allesch in Allessio - Allich in Allisi - Allitsch in Alessi - Alter in Altieri - Ambrosich in Ambrosi - Anderlich in Andreini - Andersch in Andri - Andlovic/tz in Andrini - Andreicic in Andrei - Andreicich in Andreucci (nel 1927) - Andreicig in Andrei - Andretich in Andretti - Adriancich in Adriani - Andric in Andri - Andronja in Andronia - Ansich in Ansini - Anslovar in Angiolari - Antich in Antini - Anton in Antonio - Antoncic in Antonini e Antoni - Antoncich in D'Antoni, Antonelli, Antonini (nel 1927), Antoniani - Antonich in Antonelli - Antonig in Antoni - Antonsich in Antonini - Antoncich in Antoniani - Antonzich in Antonelli - Antunovic in Antoni - Antunovich in Antonelli - Anzulovich in Anzilotto - Apih in Api - Arbanasich in Arbanassi - Arch in Archi - Arnerich in Arneri - Arnerrytsch in Arneri, Arneris - Arnold in Arnoldi - Arnscheg in Arni - Arnsek in Arni - Augustincich in Augustini, Agostini - Augustinovich in Agostini - Azman in Armani
alcuni cognomi triestini italianizzati tra il 1927-34 durante il fascismo : da Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia
tutti nativi e abitanti di Trieste, quelli con nota al lato ripotano loro origine di nascita del capofamiglia
NB : oltre ai cognomi, vennero italianizzati anche i nomi !
n = nato a
Adamich in Adami
Agostincich in Agostini
Albrecht in Alberti
Allesch in Allessio
Andresch in Andri - n Zara
Andlovitz in Antoniani
Ansich in Ansini
Anslovar in Angiolari
Anton in Antoni - n Weinberg (Praga-Cecoslovacchia)
Antoncic in Antoni - n Uttoglie (Tomadio)
Antoncich in Antoniani
Antonichg in D'Antoni - n Lussinpiccolo
Antonich in Antonelli - n Pola
Antonsich in Antoniani
Anzulovich in Anzilotto
Apih in Api
Arbanasich in Arbanassi
Armort in Amori - n Novareto (Trentino)
Arnasic in Arbanassi
Arnoldg in Arnoldi
Arnsek in Arni- nato a s. Giorgio di Hutendorf
Atschko in Asco
Azman in Armani - uno n a Krakovo
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italianizzazioni 1936 - da : Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia,Fiume,Sebenico,Zara
originale | italianizzato | originale | italianizzato | originale | italianizzato |
Ablauf | ABELAFFI | Abracht | ALBERTI | Abram | ABRAMI |
Abrutsch | ABRUZZI | Achsin | ACINI | Adam | ADAMI |
Adamic-ch | ADAMI | Afric-ch | AFRI | Agostincich | AGOSTINI |
Aichholzer | Della GUERCIA | Albich | ALBI | Albrecht | ALBERTI |
Alesch | ALLESSI | Allich | ALLISI | Allitsch | ALESSI |
Alt | ALTI | Alter | ALTIERI | Ambrosch | AMBROSI |
Ambrosic-ch-g | AMBROSI | Ambroz-zic | AMBROSI | Amort | AMORI |
Anderlich | ANDREINI | Andersch | ANDRI | Andlovic | ANDRINI |
Andlovich | ANGELI | Andlovitz | ANDOLI-ANDRINI | Andreassich | ANDREASSI |
Andreicic-ig | ANDREI | Andreicich | ANDREUCCI | Andrejcich | ANDREINI |
Andretich | ANDRETTI | Andrettich | ANDRETTI | Andriancich | ANDRIANI |
Andrianic | ANDRIANI | Andrich | ANDRI | Andrjasic | ANDRIASSI |
Andronja | ANDRONIA | Anicic-ch | ANICI | Anninger | ANNIERI |
Anschlover | ANGIOLARI | Ansich | ANSINI | Anslovar | ANGIOLARI |
Antich | ANTINI | Anton | ANTONI | Antonaz | ANTONELLI |
Antoncic | ANTONI | Antoncich | D'ANTONI/ANTONINI | Antoncich | ANTONELLI |
Antonsich | ANTONI/ANTONINI | Antonzich | ANTONELLI | Antulovich | ANTONI |
Antunovich | ANTONI/ANTONELLI | Anzlovar | ANGIOLERI | Anzulovich | ANZILOTTO |
Apih | API | Arbanassich | ARBANASSI | Arbek | ARBE |
Arch | ARCHI | Archer | ARCHERI | Arko | ARCO |
Arneric | ARNERI | Arnerrytsch | ARNERI/ARNERIS | Arnold | ARNOLDI |
Arthold | ARTOLI | Arvanitis | ALBANITI | Atanasic | ATANASSI |
Auber | ALBERI | Augustincic-ch | AUGUSTINI | Augustinovich | AGOSTINI |
Azman | AZMANI |
da : Guida Gentile di Trieste e della Giulia (1937)
Abram = in Abrami - Adam-Adamic-Adamich = in Adami - Agostincich = in Agostini - Albich = in Albi - Albrecht = in Alberti - Alesch = in Allessi - Alfirevich = in Alfieri - Allitsch = in Alessi - Alter = in Altieri
la gran parte dei cognomi triestini italianizzati sono trascritti su questo libro (pdf) QUI
NB: sono elencate solamente le famiglie più rappresentative o quelle che hanno un un maggior riscontro nei documenti comunali antichi, và ricordato che prima del 1300 la documentazione è scarna ed è in possesso del Capitolo, prima del 1200 non ci risulta esista documentazione rimasta visibile.
- chiunque possedesse notizie documentate in merito alle famiglie in questione, e volesse condividerle, puo' contattarmi attraverso il guestbook
- il simbolo araldico delle fam Alberegno, Alberti, Amizo, Avanzago sono tratte da doc. veneti, non e' certo che a Trieste usassero lo stesso, egualmente per gli Amidei e gli Anselmi tratti da doc. originali toscani
- gli emblemi araldici, piu' sono elaborati, piu' sono recenti
famiglie residenti a Trieste per brevi periodi sono elencate nella pagina fam. varie | |
cognomi dell'Istria e Dalmazia, italianizzati durante il fascismo | |
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pagina aggiornata dicembre 2023