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i vescovi di Tergeste bizantina furono seguaci dello storico <scisma dei 3 capitoli> con cui tutte le chiese del nord-Italia, Illirico, Dalmazia e anche africane, si staccarono da Roma, nasce in questo tempo il Patriarcato di Aquileia, il cui vescovo verra' considerato a capo delle chiese scessioniste. Lo scisma non fu' una cosa da poco, tanto che il vescovo di Tergeste Severo venne catturato dai longobardi (sollecitati dal Papa di Roma) e portato in catene a Ravenna, dopo un anno di prigionia fu costretto ad abiurare lo scisma, venne liberato ma appena tornato in sede, rinnego' l'abiura e ritorno' nella federazione
Sino al 1180, dopo la rinuncia dei suoi diritti sulle citta costiere del nord-est Adriatico da parte del Patriarca di Grado, figura antagonista di quello di Aquileia, sembra che l'antica Tergeste fosse dipendente da quel Patriarcato al quale fornira' anche le piu' alte cariche, ma l'adesione allo scisma tricapitolino assieme a quella di Aquileia (Grado non era scismatica), ci farebbe presupporre che o i rapporti si fossero incrinati o per convenienza o che i vescovi di san Giusto ambissero a tornare liberi dai vincoli a cui si sentivano legati dopo la cessione di Trieste al Patriarca Aquileiese. Alla morte del patriarca di Grado, ma triestino, Fortunato, grossa spina sul fianco di Venezia pro-bizantina, i lagunari si appropriano della carica eleggendo sempre un veneto, sino a spostarsi la sede a Venezia e nonostante le veementi proteste papali
il vescovo di Trieste, fu' per un lungo periodo Signore, oltre che della citta', anche di gran parte del territorio, da cui traeva le tassazioni (dazi, decime, quartesio, affitti ecc...) fino almeno il X° sec. il vescovo di Trieste era barone dei villaggi di Cernotich, Presniza, Ocisla, Dolina, Bolliunz, Rizmagne, Draga, Grozzana, Servola (allora paese), Opchiena, Basovizza, Corgnale, Rodig, Duino, Umago, Siparo, l’isola Paciana, fontana Georgica (tra Parenzo e Orsera) e i castelli di Varmo, Calisedo, Monfalcone (forse cambiata con Muggia nel 1072)[Kandler]1nella ulteriore copiatura del famoso atto del vescovo di Trieste, datata 949 d.c., in cui si menziona l'ebreo David che concede un prestito al vescovo stesso, lo scritto cosi' dice ...... di Goritia territori tergestini .... [in: Codice Piccardi, p. 211] Questa semplice nota ci induce a supporre che in epoca vescovile tergestina, prima del libero comune, il territorio di Gorizia appartenesse al principe vescovo di Trieste, il che amplierebbe notevolmente l'influenza vescovile tergestina. Sull'importanza del vescovo di Trieste, non abbiamo dubbi, lo troviamo infatti sempre come collaboratore stretto del Patriarca di Aquileja, di cui sara' il fedele braccio destro, e che accompagna sempre nei lunghi viaggi sia di ambascieria che nei veri e propri atti di guerra, e proprio per questi ultimi che il povero vescovo si svenera' le casse, la difesa del suo territorio (contro le aggressioni del conte di Gorizia2, poi dell'arciduca d'Austria, e infine dei veneziani) gli costo' il salasso quasi totale, tanto da dover cedere quasi tutti i suoi jus, di come fosse a mal partito ne abbiamo comprova nella lettera con cui si scusa col Patriarca per non poterlo accompagnare nei suoi viaggi, a causa del disastro economico , causa forse anche della perdita degli antichi libri e parte del tesoro della cattedrale, che come ben sappiamo venivano venduti in caso di necessita', onde sopperire alla liquidita'. Nonostante gli sforzi economici, troppo forti erano le pressioni al territorio, cosi' man mano la gran parte dei suoi domini, vennero occupati dalle potenze militari del tempo, e subira' un forte ridimensionamento
ps : sono anche propietari di gran parte dei paesi del territorio e del Carso dove possiedono anche castelli, alcuni li daranno in feudo a famiglie patrizie triestine, sono anche i Signori di buona parte dell'Istria prima della invasione veneziana, la penisola infatti era divisa in 2 singoli vescovadi, quello di Trieste e quello di Pola, nasceranno molto dopo quelli di Parenzo e di Capodistria sempre tributari di Trieste,Grado o Ravenna
ricordate che sono anche <conti-principi> della città, per cui nobili, anche quando non saranno più i Signori (e padroni) di Trieste, avranno riconosciuto il loro titolo sino al 1780 circa, batteranno anche moneta e appalteranno a terzi le dogane (mude) sulle porte della città medievale, và anche precisato che per tutto il medioevo, sono anche gestori del potere temporale, oltre quello spirituale, ovvero, sono principi guerrieri, più avezzi alla spada che al crocefisso, saranno varie volte presenti alle corti imperiali in Germania e al vaticano a Roma, dove venivano largamente usati come mediatori tra Roma-Ungheria-Milano-Austria-Germania, molti di essi avranno alte cariche alle Corti dell'impero, sino ad essere nominati <familiari> dell'imperatore (S.R.I.) stesso
ancora alla meta' del 1500, il vescovo aveva sue guardie armate e soldati, da un documento di protesta del Comune ai Commissari imperiali, sappiamo che erano indipendenti dallo stesso comune ed operavano arresti e detenzioni senza permessi dei giudici rettori della citta'.
era in uso a Tergeste che i canonici della citta' si eleggessero da soli il proprio vescovo, potevano assistere anche i canonici di Muggia e di Capodistria, che sottostavano al vescovado di Trieste, ma non avevano potere elettivo, lunghe saranno le diatribe e scomuniche con i canonici muggesani e capodistriani che volevano dire la loro e ancora piu' con la chiesa romana che vuole imporre i suoi vescovi, cio' comportera' che per vari anni la citta' subira' lunghe scomuniche da Roma, non avra' un vescovo e la chiesa cittadina verra' amministrata da un super-partes, solitamente di Feltre-Belluno, dopo la dedizione della citta al duca d'Austria, e la cessione dell'elezione del vescovo agli Asburgo, le diatribe smettono, ecco perche' a causa della sua singolarita', le ricostruzione dell'elenco e delle datazioni dei vari vescovi, risulta quantomeno impossibile, tutte le fonti risultano confuse, errori di scrittura, datazioni che si accavallano, insomma un vero caos.
e' mia personalissima convinzione che il territorio intorno la citta', ovvero i suoi abitatori, sempre slavi e spesso croati, serbi e bulgari, per un lungo periodo fossero osservanti del rito ortodosso, rifacendosi ai riti greco-bizantini, cio' verrebbe avvalorato da una serie di termini e toponimi ancora in uso, da non dimenticare l' appartenenza del territorio e della citta' stessa all'impero bizantino per un certo periodo storico, strana inoltre la dedicazione di una chiesa ad un santo serbo ortodosso <san Saba> poi mutata in <s.ta Sabata> e probabilmente romanizzata. Ovvero, ho gettato un sasso nello stagno, forse qualcuno mi bollera' come eretico, ma gli indizi non sono pochi |
1 - nell'elenco mancano molti dei paesi del Carso triestino che certamente furono suoi beni, Sexana, Crogole, Mocco' (sede del suo castello), s. Servolo, Cernikal, Becca, Vicumberg, Aurixina, Sgonico,Tomai, Cossana, Senosecchia, Bresovizza, Slavina ecc ... manca inoltre s. Johanne in Tuba (poi occupata dai duinati) e Rozzo
2 - errore del vescovo fu' anche di fidarsi del conte, a cui aveva affidato alcuni dei suoi castelli nel Carso, come tradi' il Patriarca di Aquileja, il conte di Gorizia, tradi' anche il vescovo di Trieste, e si impossesso' di quei beni, cio' costera' caro anche al popolo di Trieste
in taluni e frequenti casi, la sede vescovile vacante era dovuta sia alle scomuniche papali in cui la citta' con una certa regolarita' subiva, legata a secoli di tradizioni, i canonici della chiesa tergestina si auto-eleggevano il proprio vescovo, ma la cosa a Roma non andava per niente, e che dire di quando il Papa era proprio un veneziano !
NB : al link "touch" si apre un immagine, sono schizzi delle lastre funerarie di alcuni vescovi di Trieste che si trovavano nella cattedrale di s. Giusto e ormai perse, i disegni sono del Tribel che le vide prima della loro distruzione, altre sono pubblicate dal Morelli (storia della contea di Gorizia), tranne le 3 foto che sono mie, quella del Coret è sull'antico vescovado in v del castello, quella del Raunicher è nel cimitero si s. Anna, presenti anche alcuni ritratti, medeglie e atti di morte dei vescovi
Trieste appartiene all'impero bizantino | ||
546 | proto vescovo Frugifero | |
570 | vescovo Geminiano | |
il vescovo di Trieste appoggia lo scisma dei 3 Capitoli | ||
3/11/579 | il vescovo Severo e' presente al Concilio provinciale ad Aquileia | |
Papa Gregorio Magno scrive al vescovo di Trieste Firmino (scismatico) - il 10/2/602 rientra dallo scisma | ||
680 | vescovo Gaudenzio | |
715 | vescovo Gregorio | |
731 | vescovo Johanne I | |
759/66 | vescovo Johanne Antenorei (di Trieste) | |
766 | vescovo Maurizio | |
769 - Patriarca di Grado Johanne che fu' vescovo di Trieste | ||
788/804 | vescovo Fortunato Antenorei (di Trieste) | |
Trieste occupata dai Franchi (Carlo Magno) | ||
803?/26 - Patriarca di Grado Fortunato che fu' vescovo di Trieste | ||
804 | vescovo Leone | |
802?/14 | vescovo Hildeger | |
dopo 814 | vescovo Wolderico | |
vescovo Heimbert | ||
dopo 827 | vescovo Severo II | |
848 | vescovo Johanne II | |
5/7/911 | vescovo Taurino | |
929 ? | vescovo Radaldo | |
8/8/948 | Re d'Italia Lotario II° dona ai vescovi di Trieste il dominio sulla città | |
949 | vescovo Johanne III | |
991 | vescovo Pietro |
1015 | vescovo Johanne Ridolfo | |
1031 | vescovo Adalgerio | |
1080 | vescovo Eriberto | |
20/7/1081 | imp. Enrico IV dona il vescovado di Trieste al Patriarca di Aquileia |
4/7/1114 | vescovo Erinicio/Artuico | |
1134 | vescovo Detemaro (di Bressanone) | |
1148 ? | vescovo Wernardo/Bernardo | |
1187 | vescovo Enrico I | |
1190 | il Capitolo elegge vescovo Woscalco ma si oppone il Patriarca di Aquileia | |
1190/92 | vescovado vacante | |
1192 | confermato vescovo Woscalco |
1199 | vescovo Enrico II Rapicio | |
ott.1203 | vescovo Givardo | |
1215 | vescovo Corrado Boiani della Pertica (di Cividale) | |
1230 | vescovo Arlongo ma ricusato dal Papa | |
1232 ? | vescovo Leonardo I | |
vescovo Bernardo III di Cucagna | ||
1236 ? | vescovo Giovanni | |
1237 | vescovo Wolrico de Portis (di Cividale) | |
da altre fonti tra il 1254 e il '59 vi furono 2 vescovi certo Aolenz von Wocisperch e altro Gregorio I | ||
1254 ? | vescovo Arlongo ma ricusato dal Papa | |
1254 ? | vescovo Leonardo II | |
1257 o 62 | vescovo Arlongo | |
moneta del vescovo Arlongo | ||
1282 | vescovo Ulvino de Portis (di Cividale) | |
1286 | Brisa de Toppo (dal Friuli/Carnia) | |
1299 | vescovo Johanne IV de Ungerspoch |
1300 | vescovo Enrico III | ||
1303 | touch | vescovo Rodolfo Pedrazzani (di Rebecco CR) | |
1320/23 | vescovado vacante | ||
1325 | (15/7-23/8) Vicario della diocesi fra Giuizardo vescovo Comanacense | ||
30/10/1325 | Bonacursi Tolomeo (di Camaiore) Vicario del vescovo di Feltre e BL | ||
1326 | vescovado vacante | ||
1327 | vescovo fra Pace da Vedano (di MI) ma non viene confermato | ||
7/10/1327 | Avignone : il Papa Johanne XXII destina a vescovo di Trieste Guglielmo Franchi | ||
18/12/1327 | sede vacante, le decime versate al Patriarca di Aquileia | ||
febb/1328 | sede ancora vacante, Procuratore del vescovo: Bego de Montepanono | ||
.... quando la sede vescovile e' vacante, elezione di 3 buoni "omini" che governino i redditi del vescovo derivanti dalla citta' ed extra citta' sino all'arrivo del nuovo vescovo | |||
5/5/1329? | vescovo Angelo Canopeo | ||
sigillo del vescovo Canopeo | |||
1330 | vescovo fra Pace da Vedano (di MI) | ||
touch | frammento lapide sepolcrale del vescovo da Vedano | touch | |
1341 | i canonici eleggono vescovo il triestino Johanne de Gremon ma il Papa lo ricusa | ||
19/7/1342 | vescovo Francesco I (Tirol) | ||
29/6/1345 | vescovo Francesco Amorino (Tyrol) | ||
1346 | vescovo Egulino | ||
26/6/1347 | vescovo Lodovico della Torre (di MI) | ||
1349 | vescovo Antonio de Negri (veneto) | ||
? | vescovo Giovanni di Cittanova | ||
nov1369 | Trieste occupata da Venezia | ||
1370 | vescovo Angelo Canopeo (di Chioggia) | ||
1382 | Trieste libera - Dedizione di Trieste alla casa Austria | ||
17/12/1382 | vescovo Henrico IV de Wildenstein (di Moravia) | ||
1384 | tumulti cittadini, il Patriarca di Grado (filo-VE) tenta di imporre suo vescovo, certo Bianchino vescovo di BG, che abbandona - rimane vescovo Henrico | ||
1396 | vescovo Simone Saltarelli (di FI) |
1408 | vescovo Johanne V - altre fonti Johanne VI Ubaldini | ||
1409 | touch | vescovo Nicolo de Carturis (di Trieste) | |
il Capitolo elegge Nicolò de Aldigarda (di Trieste) ma ricusato dal Papa | |||
1417 | vescovo Jacobo Balardi/Arrigoni (di Trieste) | ||
1425 | il Capitolo ri-elegge Nicolò de Aldigarda (di Trieste) ma ricusato dal Papa | ||
1425 ? | vescovo Marino de Cernotis (di Arbe) | ||
corona da pozzo ancora presente a s. Giusto datata 1426 col simbolo del vescovo | |||
1443 | touch | vescovo Nicolo de Aldigarda (di Trieste) | |
1447 | il Capitolo elegge Antonio Goppo (di Trieste) il Papa lo ricusa | ||
1447 | vescovo Enea Silvio Piccolomini (di Siena-futuro Papa Pio II) | ||
30/8/1447 | il Papa Nicolo V° concede a Federico III°, di provvedere in caso di vacanza delle diocesi di Trento, Bressanone, Gurk, Trieste, Coira e Pedena e di proporre al Pontefice le persone da nominare [5D 7/7] | ||
1450 | vescovo Lodovico della Torre | ||
1451 | vescovo Antonio de Goppo (di Trieste) | ||
1487 | vescovo Acazio de Sobriach (Carinzia) |
1501 | vescovo Luca de Rinaldis (di PN) | |||
1501 ? | touch | touch | vescovo Pietro Bonomo (di Trieste) | |
1546 | vescovo Francesco Rizzano | |||
1546 ? | vescovo Johanne Claudio (?) | |||
1549 | vescovo Antonio Paragües (Spagna) | |||
1559 | pare che la sede sia vacante | |||
1560 | vescovo Johanne Betta (di TN) | |||
1565/7 | pare che la sede sia vacante | |||
11/9/1567 | vescovo Andrea Rapicio/Ravizza (di Trieste) | |||
1574 | vescovo Hyacinto Frangipane (dal Friuli) | |||
lapide sepolcrale del vescovo Frangipane (Morelli-storia della contea di GO) | touch | |||
1575 | vescovo Nicolo Coret (di TN) | |||
1591 | vescovo - Johanne VII de Wagering (di GO) | |||
1598 | vescovo Ursino de Bertis (Friuli) | |||
lapide sepolcrale del vescovo de Bertis (Morelli-storia della contea di GO) |
1621 | vescovo Rinaldo Scarlichio (di Graz) | |||
1631 | vescovo Pompeo Coronini (di GO) | |||
touch |
| |||
1646 | vescovo Antonio Marenzi (di Trieste) | |||
1663 | vescovo Franz Maximilian Vaccano (di GO) | |||
touch | lapide sepolcrale del vescovo Vaccano (Morelli-storia della contea di GO) | |||
1672 | vescovo Jacopo Ferdinando de Gorizutti | |||
touch | lapide sepolcrale del vescovo de Gorizzutti (Morelli-storia della contea di GO) | touch | ||
1692 | vescovo Johanne Francesco Miller (di GO) | |||
touch | lapide sepolcrale del vescovo Miller (Morelli-storia della contea di GO) | touch |
1720 | vescovo Johanne Antonio del Mestri von Schonberg (di Cormons) | ||
touch | touch | ||
1723 | vescovo Luca Sartorio del Mestri von Schonberg (di Cormons) | ||
1740 | vescovo Leopoldo Francesco Petazzi | ||
1760 | vescovo Antonius von Herberstein (di Vienna) | ||
1775 | vescovo Francesco Filippo Inzaghi (di Graz) | ||
1788-91 | cessa brevemente il vescovado di Trieste, subentra quello di Gradisca | ||
1791 | vescovo Sigismund Anton von Hohenvart (Carniola) | ||
1794-95 | pare che la sede sia vacante | ||
1796 | vescovo Jgnatio Cajetano de Buset (della Carniola) |
1803-1816 | sede vacante | ||||
1816 | soppresso il vescovado di Trieste incorporato con Gorizia | ||||
1818 | l'imperatore blocca la soppressione | ||||
1821 | vescovo Antonio Leonardis (di Gorizia) | ||||
1830 - Papa Leone XII fa cessare la serie dei vescovi di Capodistria e la sottopone a quello di Trieste, come da antica usanza | |||||
1830 | vescovo Matteo Raunicher (Carniola) | ||||
touch | touch | ||||
1846 | vescovo Bartolomeo Legat (Carniola) | ||||
1875 | vescovo Giorgio (Juri) Dobrilla (di Trieste) | ||||
1882 | vescovo Giovanni Napomuceno Glavina (di Trieste) | ||||
1896 | vescovo Andrea Maria Sterk (di Velosca-Istria) | ||||
numismatica : le monete vescovili tergestine
la serie dei vescovi tratta dal Codice diplomatico istriano del Kandler (premere sull'immagine)
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